28 July, 2024
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Nella settimana che vede la Sardegna ospitare l’incontro dei G7 sul tema dei Trasporti, in programma mercoledì 21 e giovedì 22 giugno a Cagliari, l’isola si presenta al mondo con progetti innovativi nel settore della mobilità elettrica. L’obiettivo è fare della Sardegna una regione sempre più ‘verde’ e sempre più sostenibile e all’avanguardia, sia in Italia che in Europa. Lo strumento è il Piano sulla Mobilità Elettrica, già previsto dal Piano Energetico e Ambientale Regionale, da realizzare con risorse inserite nel Patto per la Sardegna firmato con il Governo. Ci sono i soldi, ci sono le idee e soprattutto c’è un potenziale enorme, anche sotto il profilo delle ricadute economiche, che si affianca allo scopo principale, cioè la riduzione drastica delle emissioni di CO2. La Regione ha deciso di dare un’accelerazione agli interventi di promozione in quest’ambito, coerentemente con la strategia energetica in materia di Smart Grid e Smart City. La Giunta, su proposta dell’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras, ha infatti dato il via libera al Programma di integrazione della mobilità elettrica. La dotazione finanziaria (Fondi FSC 2014-2020) è di 15 milioni di euro. Sono previsti la realizzazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, l’acquisto di nuove auto elettriche e la realizzazione di sistemi di mobilità elettrica integrati. La rete di infrastrutture sarà concentrata su cinque aree: Città Metropolitana di Cagliari, Rete Metropolitana di Sassari, Reti urbane di Olbia, Nuoro e Oristano. Interventi sperimentali sono previsti anche nelle isole minori. Sono coinvolti i primi 8 Comuni per numero di abitanti, con una popolazione di oltre 865mila persone e una mobilità ‘generata’ pari al 75% degli spostamenti quotidiani in Sardegna. Saranno acquistati veicoli elettrici, verranno costruite colonnine di ricarica e infrastrutture sulle strade statali 131, 131 DCN e 130. Previste anche infrastrutture per informatizzare e gestire i punti di ricarica ed erogare i servizi di info-mobilità.
«Questo investimento, che ancora una volta conferma la bontà e la concretezza del Patto con il Governo, è un punto di partenza, ma vogliamo crescere rapidamente – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. – Da Istituzione svolgiamo il nostro compito: non ci sostituiamo al privato ma lo sosteniamo perché guardi alla mobilità elettrica come a un settore interessante e senza rischi, grazie alla presenza di una infrastrutturazione diffusa e credibile. Offrire mobilità sostenibile a prezzi accettabili permetterà di dare un’immagine della Sardegna sempre più attenta alla salute e all’ambiente, e di attrarre un numero maggiore di turisti senza auto. I paesi più avanzati vanno con decisione in questa direzione», ha sottolineato Francesco Pigliaru, ricordando la posizione portata avanti come presidente della Commissione ENVE (Ambiente ed Energia) del Comitato europeo delle Regioni. «Per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale di 2° entro il 2030 stabilito nell’Accordo di Parigi sul clima, i Governi puntano ad abbassare le emissioni di gas nocivi del 30%. Ma città e regioni d’Europa, cui spetta il compito di trasformare in azioni concrete quelle decisioni, sanno bene che bisogna essere più ambiziosi: vogliamo ridurre del 50% e oggi investiamo su un tassello importante per riuscire nello scopo.» 
«Oggi stiamo compiendo un passo importante verso l’era della mobilità elettrica in Sardegna –  ha detto l’assessore Maria Grazia Piras -. Vogliamo salvaguardare le città e i paesi della nostra isola e renderli sempre più a misura d’uomo attraverso l’uso di forme di trasporto alternative a basso impatto ambientale. Ma non solo. La mobilità elettrica rappresenta anche una grande opportunità occupazionale nei settori manifatturiero, impiantistico e dei servizi con un mercato potenziale attuale e futuro enorme, con delle forti ricadute sul territorio. Ecco perché abbiamo deciso di destinare una parte delle risorse alle azioni di supporto alle imprese in regime di aiuto. Penso ad azioni di car sharing, al coinvolgimento delle strutture alberghiere, alle infrastrutture di collegamento tra le città e gli aeroporti e al cofinanziamento per l’installazione di strutture di ricarica private.
Uno dei nostri obiettivi – ha aggiunto l’assessore dell’Industria – è garantire che le ricariche arrivino da fonti energetiche rinnovabili. La Sardegna, grazie alle sue peculiarità energetiche e di mobilità interna, è la regione ideale nella quale avviare in Italia una rapida implementazione della mobilità elettrica, seguendo gli esempi di Danimarca, Olanda e Norvegia. Oltre alle grandi città e alle grandi arterie stradali, abbiamo pensato di realizzare infrastrutture in alcune aree strategiche dal punto di vista ambientale e turistico: Carloforte, La Maddalena, l’isola dell’Asinara e Sant’Antioco sono zone dove è possibile fare interventi sperimentali. Le isole minori, in virtù anche delle loro peculiarità ambientali e turistiche, sono le aree dove si può avviare in tempi rapidi lo sviluppo di progetti di mobilità elettrica inserite in reti intelligenti e di info-mobilità di tipo sperimentale che possono essere di esempio e verifica di iniziative più ampie da estendere poi a livello regionale e nazionale. La Sardegna – ha concluso l’assessore Piras – è pronta per affrontare la sfida.»
Il Piano ha visto – in virtù dell’accordo di collaborazione esistente sulla mobilità elettrica con l’assessorato dell’Industria (L. 241/90) – anche la partecipazione del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari, e in particolare del gruppo di ricerca di Energetica Elettrica coordinato dal professor Alfonso Damiano. Il Piano prevede che il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica collabori attivamente per i prossimi quattro anni nello sviluppo e nel monitoraggio tecnico e scientifico del progetto.

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Dal 19 al 23 giugno, il Centro Ricerche Sotacarbo di Carbonia ospiterà la 5ª International Sulcis Summer School sulle Ccus (“Carbon Capture Utilization and Storage”). Lo sviluppo delle tecnologie di Cattura, confinamento e riutilizzo della CO2, visto il peso ancora prevalente dei combustibili fossili nella produzione di energia elettrica, è una delle principali azioni previste dal governo italiano nel documento di Strategia Energetica Nazionale, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di de-carbonizzazione del continente europeo perseguiti nella Roadmap 2050.

Il profilo internazionale della Scuola è assicurato sia dalla presenza di oltre trenta studenti di varie nazionalità, sia dalla partecipazione di relatori di tutto il mondo sui temi delle tecnologie di separazione, riutilizzo e confinamento dell’anidride carbonica. Assieme alle partecipazioni del Department of Energy degli Stati Uniti, della World Carbon-to-X Association e dell’Illinois State Geological Survey da segnalare tra le novità di quest’anno la presenza di John Scowcroft, direttore generale del Global Ccs Institute Europe.

La cinque giorni verrà aperta lunedì 19 giugno, alle 13.30, dal presidente Sotacarbo, Alessandro Lanza. La giornata inaugurale ospiterà l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras e i saluti istituzionali dell’assessore dell’Ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, e del sindaco di Carbonia, Paola Massidda.

Il ruolo strategico delle tecnologie Ccus in tutti gli scenari di politica energetica, condizionati sempre più dal fenomeno del riscaldamento globale del pianeta, è stato ribadito in più occasioni dall’Agenzia internazionale per l’Energia ed è evidenziato nell’accordo sul clima di Parigi.

Nella Scuola, particolare risalto sarà dato alle tecniche di riutilizzo della CO2 per la produzione di combustibili ad elevata valenza ambientale, ritenuti i più idonei a sostituire i derivati del petrolio e del gas naturale. Mercoledì 21 giugno, alle 15.00, è previsto un workshop su alcuni dei principali progetti internazionali, tra i quali Decatur, Enos ed Eccsel, rete europea dei più prestigiosi laboratori di ricerca in questo ambito.

Questi ed altri temi connessi verranno approfonditi nella Scuola organizzata da Sotacarbo, Enea e Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e Materiali dell’Università di Cagliari, in collaborazione con l’International Energy Agency (Iea) Clean Coal Centre e il CO2 GeoNet.

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la direzione del presidente Francesco Pigliaru, ha nominato Cinzia Laconi direttore generale della Centrale regionale di committenza. Con questa nomina, che segue l’istituzione della nuova struttura deliberata nel maggio scorso, la Centrale di committenza diventa operativa. Si tratta di un altro importante tassello della riorganizzazione e razionalizzazione complessiva della macchina regionale.
Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, è stato approvato il protocollo operativo per l’informazione e l’assistenza ai soggetti che ritengono di aver avuto in passato una esposizione lavorativa all’amianto e per la sorveglianza sanitaria di coloro che vengono valutati come ex esposti. I dettagli del protocollo saranno resi noti in una conferenza stampa che sarà convocata nella mattinata di giovedì prossimo, 15 giugno.
L’Esecutivo ha dato il via libera all’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017 e pluriennale 2017-2019 dell’Agenzia agricola regionale Argea Sardegna, proposto dall’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria.
Su proposta dell’assessora Maria Grazia Piras, la Giunta ha dato il via libera al Programma di integrazione della mobilità elettrica. Il Programma sarà illustrato in una conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni.
In tema di Internazionalizzazione, è stato poi approvato un atto di semplificazione che consente di modificare la composizione delle reti o dei raggruppamenti di imprese che hanno partecipato agli avvisi per la promozione nei mercati esteri. Agli avvisi hanno partecipato 162 imprese per un totale di 20 aggregazioni e un finanziamento di 8 milioni di euro.

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«La chimica verde a Porto Torres va avanti. Dopo un lungo periodo in cui tutto sembrava perduto e dopo oltre un anno di incertezza sulle decisioni di ENI, oggi possiamo dire che la prospettiva è radicalmente cambiata». Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru in apertura della riunione con le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl regionali e territoriali, ieri in viale Trento, alla quale hanno partecipato l’assessore del Lavoro Virginia Mura, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano.

Il presidente Pigliaru ha rendicontato «il lungo e faticoso lavoro fatto dalla Regione con l’aiuto di tutti» sulla chimica verde a Porto Torres. «Abbiamo affrontato una situazione difficile e portato avanti la partita ai tavoli senza clamore – ha detto Francesco Pigliaru -, ma anche senza cedere di un centimetro le posizioni che avevamo concordato. E abbiamo tenuto la barra dritta senza accettare che il metano diventasse un’alternativa. La nostra posizione è che vogliamo sia il metano, secondo quanto concordato nel Patto con il Governo, che lo sviluppo della chimica verde: siamo convinti che sia una scommessa di grande rilievo strategico non solo per Porto Torres e per la Sardegna, ma per tutta l’Italia, e lo abbiamo ribadito costantemente e con forza. Finalmente da Governo e da ENI abbiamo ottenuto un importante cambiamento del punto di vista: nessun abbandono del progetto ma, al contrario, il rilancio e il mantenimento degli impegni definiti dal protocollo del 2011». 

Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, lo scorso 26 maggio ad Assemini, all’apertura al pubblico delle Saline Conti Vecchi. In quella occasione Descalzi aveva infatti comunicato, insieme al presidente Pigliaru, come in un precedente incontro tra Regione ed ENI si fosse confermato di rilanciare gli investimenti della fase tre di Matrica, da definirsi in un accordo di programma che ENI e Regione sottoporranno al Governo dopo aver affrontato la parte tecnica del lavoro.

La fase tre del progetto comprenderà l’ampliamento ed il completamento degli impianti di Porto Torres per realizzare prodotti innovativi. Francesco Pigliaru, che ha ricordato come l’Ad di ENI abbia ribadito l’impegno su Porto Torres anche a margine del G7 Ambiente di Bologna, ha proseguito rimarcando la necessità «di non perdere il ritmo. Dobbiamo raggiungere molto velocemente il risultato atteso, e vogliamo farlo entro luglio», ha detto il presidente della Regione. «Il prossimo passaggio è un Accordo di Programma Quadro vincolante per tutti, che metta giù con chiarezza cifre, impegni e investimenti per il rilancio del Protocollo del 2011 e soprattutto che lo renda molto più concreto in termini di risorse e di tempi.»

Sui contenuti dell’Accordo di Programma, di cui è stato condiviso il percorso di costruzione, Regione e organizzazioni sindacali lavoreranno a stretto contatto.

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La Giunta regionale ha approvato il programma preliminare dei primi due interventi per “Edifici intelligenti e reti Smart” per 16 milioni e 600mila euro: efficientamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica di proprietà Area (11,6 milioni) e efficientamento energetico per raggiungere l’autosufficienza attraverso accumulatori di energia degli immobili di viale Trento, via Battisti e viale Trieste (5 milioni) a Cagliari.Si avvia così ufficialmente una nuova era per l’energia in Sardegna, quella degli edifici intelligenti che usano solo l’energia necessaria, non la sprecano anzi la autoproducono e, attraverso reti smart, ne trasferiscono la parte in eccesso alle strutture che ne hanno bisogno. Risparmio e migliore qualità della vita, dunque, già con i primi due interventi, approvati su proposta dell’assessore ad interim dei Lavori pubblici Raffaele Paci e dall’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, che mettono in campo 16,6 dei 90 milioni complessivi del Piano: obiettivo finale è l’autosufficienza energetica degli edifici pubblici regionali e comunali.

«Il futuro è qui, lo sappiamo bene e investiamo risorse per proseguire in una direzione ben precisa, sostituire con le energie rinnovabili quelle fossili – spiega Raffaele Paci -. Con le risorse che investiamo vogliamo allo stesso tempo spingere il mercato in questa direzione, orientarlo verso il settore delle energie rinnovabili che è destinato a generare lavoro e benessere, e vogliamo attivare processi di filiera che consentiranno di attrarre investimenti pubblici e privati.»
«La Regione dà per prima il buon esempio – dice l’assessore Piras -. Iniziamo ad efficientare il palazzo di Viale Trento dopo aver predisposto un programma di interventi destinati agli enti locali, ai Consorzi industriali provinciali e alle Università, il cui bando è di imminente pubblicazione. Con gli stessi contenuti, cioè efficientamento, rinnovabili e smart grid, cominciamo a investire e a distribuire l’energia in modo intelligente nei nostri uffici.»

L’efficientamento energetico degli edifici pubblici, tra cui anche le scuole, sarà realizzato per esempio attraverso opere di isolamento termico dell’involucro degli edifici, impianti di climatizzazione ad alta efficienza, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici. Efficientamento energetico, dunque, ma anche costruzione di reti intelligenti che colleghino più edifici e infine la sistemazione di “pile” che accumulano l’energia in surplus e la distribuiscono alle strutture che ne hanno bisogno grazie a un sistema di monitoraggio che controlla costantemente la situazione e regola la distribuzione di energia.

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La Regione punta sulla riqualificazione e valorizzazione delle testimonianze più significative dell’archeologia mineraria e industriale della Sardegna. «La gestione museale ed il recupero di alcuni siti – spiega l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – hanno finora comportato per la Regione e il Parco Geominerario Storico e Ambientale un notevole impegno finanziario. I risultati ottenuti sono positivi ma non basta. Occorrono interventi più incisivi per consentire una piena fruizione dei siti dal punto di vista turistico e museale. Penso a realtà come la Laveria La Marmora di Nebida, nel comune di Iglesias, e la Galleria Henry di Buggerru.»
Per consentire l’esecuzione di nuove opere di valorizzazione in questi due siti, la Giunta, su proposta dell’assessore Piras, ha deciso di accelerare le procedure per restituire alla Regione alcune aree e alcuni beni sui quali attualmente grava un vincolo del demanio marittimo. L’esecutivo ha approvato una delibera che dà mandato agli uffici dell’Assessorato degli Enti locali, Finanze e Urbanistica per avviare il procedimento di “sclassifica” dal regime demaniale marittimo di quelle aree, comprese nei comuni di Iglesias e di Buggerru, sulle quali al momento non è possibile intervenire con opere di riqualificazione. I beni saranno poi trasferiti al patrimonio della Regione.

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La Giunta regionale prosegue il programma di razionalizzazione del sistema dei Consorzi ZIR. Dopo la chiusura dei Consorzi ZIR di Tempio e Siniscola, ora è la volta del Consorzio ZIR Valle del Tirso. «Serviva un’accelerata – afferma l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – a questa Giunta non sono mancati il coraggio e l’azione politica per mettere fine, dopo oltre 8 anni, a una situazione quasi paradossale. Entro la fine della legislatura vogliamo ultimare la fase di chiusura della liquidazione di tutti i Consorzi ZIR, avviato nel 2008 con la legge 10».
L’ultimo provvedimento approvato dalla Giunta riguarda il programma di liquidazione finale della ZIR Valle del Tirso. L’esecutivo ha dato il via libera a una delibera che, tra l’altro, prevede l’erogazione di 400 mila euro per concludere la gestione liquidatoria del Consorzio. Al termine di tutte le procedure previste dalla legge, gli impianti idrici, fognari e di depurazione gestiti dalla ZIR, in accordo con EGAS, passeranno sotto la gestione di Abbanoa. Il commissario liquidatore dovrà anche ultimare le procedure per il passaggio del restante patrimonio consortile al comune di Ula Tirso. Tra i beni dell’Ente figurano un Centro servizi, un piattaforma per la raccolta dei rifiuti e terreni edificabili. Infine, l’unico dipendente attualmente in forza al Consorzio sarà trasferito all’Unione dei Comuni del Montiferru-Sinis.

«Dopo aver risolto i casi più urgenti di Tempio e Siniscola e, dopo aver deliberato sulla ZIR Valle del Tirso – aggiunge l’assessore Piras – contiamo di andare avanti rapidamente con le procedure liquidatorie risolvendo caso per caso le problematiche della gestione liquidatoria di tutti gli altri Consorzi.»
L’assessorato dell’Industria ha più volte evidenziato gli obiettivi da raggiungere: garantire i servizi alle imprese insediate, trasferendo ai Comuni le competenze ora esercitate dalle ZIR, e puntare al contenimento dei costi nel rispetto della tutela dei lavoratori, consentendo nel contempo agli amministratori dei Comuni, di esercitare un ruolo più attivo nella politica di sviluppo industriale locale.

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Secondo e ultimo incontro, ieri in viale Trento a Cagliari, tra Regione e imprese sui temi dell’export, grazie all’evento organizzato dall’assessorato dell’Industria per fare il punto sulle numerose iniziative legate al Programma Triennale di Internazionalizzazione varato due anni fa con una dotazione finanziaria di 16 milioni di euro. L’incontro precedente si era svolto la settimana scorsa a Sassari.

All’evento di ieri hanno partecipato rappresentanti di un centinaio di imprese e i delegati nazionali di ICE Agenzia. Nell’introdurre i lavori, il Capo di gabinetto dell’assessorato dell’Industria, Simone Atzeni, dopo aver portato i saluti dell’assessora Maria Grazia Piras ha ricordato le diverse tappe che in questi ultimi due anni hanno segnato il percorso del Programma di Internazionalizzazione: dai bandi all’Export Lab, dai Forum tematici ai seminari tecnico-formativi.

«Siamo enormemente soddisfatti dei risultati raggiunti – ha detto Maria Grazia Piras -. Sta finendo la prima stagione del Programma, una stagione importante, segnata dai bandi da 12 milioni di euro destinati alle imprese in forma singola e associata e alle associazioni di categoria. La risposta delle aziende coinvolte è stata superiore alle nostre aspettative, segno che il tessuto imprenditoriale della Sardegna, in particolare nei settori dell’agroalimentare e dell’ICT, è vivace e pronto a raccogliere la sfida dei mercati esteri. Il nostro compito è quello di accompagnare le imprese in questa sfida. È il motivo per cui l’assessora Piras ha fortemente voluto la delibera con la quale la Giunta ha deciso di stanziare ulteriori risorse, pari a 6 milioni di euro, per nuovi bandi che partiranno nel prossimo autunno, mentre altri 1,5 milioni di euro sono previsti per la seconda fase dell’Export Lab destinato alla formazione di export manager.»

Alla prima fase dei bandi hanno partecipato complessivamente 204 imprese in forma singola e associata che adesso stanno avviando i Piani export all’estero. Per quanto riguarda l’Export Lab, il percorso formativo si è concluso di recente ed è stato intrapreso da 44 imprese isolane, 24 della provincia di Cagliari e 20 della provincia di Sassari. Agli altri seminari tecnico-formativi – organizzati tra il 2016 e il 2017 – hanno partecipato invece 412 imprese. Nel corso dell’incontro, che è stato un’occasione ulteriore per raccogliere suggerimenti e proposte avanzate dalle aziende in vista della pubblicazione dei nuovi bandi, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ai rappresentanti delle imprese che hanno aderito all’Export Lab.

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Domani la pubblicazione dell’avviso, il 22 giugno l’apertura della piattaforma per il caricamento delle domande e tre click day il 25, 26 e 27 luglio. Parte il nuovo Piano Imprese della Regione con 44 milioni di euro per tre nuovi bandi a sportello a sostegno delle imprese con sede operativa in Sardegna e per i primi due bandi territorializzati, novità assoluta all’interno della programmazione territoriale. Gli assessori della Programmazione Raffaele Paci, dell’Industria Maria Grazia Piras e del Turismo Barbara Argiolas hanno presentato tutti i nuovi bandi che comprendono le tipologie T1+T2 per le nuove imprese (investimenti fra 15mila e 500mila euro), T2 per le imprese già operative (fra 200mila e 800mila euro) e T4 (fra 5 e 20 milioni).
«Ancora bandi, in tempi certi e con procedure rapide. Stiamo sostenendo il mondo imprenditoriale e lo stiamo facendo con convinzione, perché sono le imprese a creare sviluppo e, dunque, occupazione – sottolinea Raffaele Paci -. Mettiamo a disposizione 44 milioni di euro, una novità assoluta cioè i bandi territorializzati, e la garanzia che tutte le imprese che sono pronte a investire e hanno i requisiti riusciranno ad avere accesso ai contributi. Con la procedura a sportello, chiesta a gran voce dalle associazioni di categoria, garantiamo la velocizzazione e la semplificazione delle procedure; allo stesso tempo diamo garanzie a quelle imprese che non saranno pronte per questo click day di riuscire comunque ad avere accesso ai finanziamenti nei bandi successivi. I bandi territorializzati per la Gallura e l’Ogliastra sono poi una importante novità, calibrati sulle imprese dei singoli territori all’interno della programmazione territoriale e solo a loro destinati, in modo da facilitare gli investimenti nelle linee di sviluppo individuate dalle singole zone.»
I tre bandi da 10 milioni ciascuno prevedono: aiuti alle imprese in fase di avviamento e sviluppo (T1 e T2, nuove imprese); competitività per le micro, piccole e medie imprese (T2); contratti di investimento (T4). Per quanto riguarda i bandi territorializzati, ci sono 4,2 milioni (cui si aggiungono ulteriori 2,8 milioni del Feasr) per le imprese della Gallura e 5 (più 2 del Feasr) per quelle dell’Ogliastra. Dopo la pubblicazione dell’avviso fissata per domani, il 22 giugno sarà aperta la piattaforma dove si potranno caricare le domande e completare tutte le procedure. Se la domanda è completa, l’imprenditore riceverà un codice che dovrà caricare nei click day già fissati per il 25 (imprese operative, T2), 26 (nuove imprese, T1 e T2) e 27 luglio (bandi territorializzati). Da domani sarà anche possibile presentare le manifestazioni d’interesse per i contratti d’investimento (T4).
«La mole di finanziamenti messi in campo dalla Regione è davvero consistente e mai come in questo periodo le imprese possono accedere a risorse fondamentali per la crescita e lo sviluppo – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – . Stiamo accompagnando le aziende, quelle già attive e quelle che stanno nascendo, verso un percorso che porterà a investimenti importanti, soprattutto in termini di innovazione tecnologica. I dati indicano che sta aumentando la fiducia e le imprese vogliono investire: la Regione sta sostenendo questa fase di ripresa. Lo testimonia anche il successo ottenuto dai bandi predisposti dal nostro Assessorato, quelli del Programma di Internazionalizzazione, 16 milioni già spesi e altri 6 milioni da stanziare, e i bandi per l’Audit energetico, da 2,5 milioni di euro, con i quali le aziende hanno potuto realizzare interventi per contenere i costi energetici e, quindi, essere più competitivi sul mercato.»
«Sono bandi che mettono a disposizione grandi opportunità per le imprese turistiche, artigiane e del commercio – ha sottolineato l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas -. Siamo impegnati in prima linea come Assessorato, in collaborazione col Centro regionale di programmazione, perché siamo consapevoli che soprattutto molte imprese dell’artigianato e del commercio sono piccole e hanno difficoltà a presentare le domande. Per questa ragione ci faremo promotori di una forte azione di informazione e comunicazione sul territorio regionale. Vogliamo essere quasi “facilitatori”, accompagnatori delle progettualità possibili per far sì che siano presentate domande corrette in grado di ottenere un esito positivo e che le micro e piccole imprese possano accedere ai finanziamenti a parità di condizioni con le aziende più grosse.»

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Procedono secondo il programma stabilito le fasi legate alla Metanizzazione della Sardegna, così come previsto dal Piano Energetico Regionale e dal Patto per la Sardegna siglato nel luglio dello scorso anno con il Governo. Il “cuore” della Metanizzazione è la realizzazione della Dorsale di trasporto del gas, la cui opera è stata già inserita nella rete nazionale dei gasdotti con decreto del MISE firmato nel gennaio di quest’anno.
La Regione ora intende accelerare i tempi di realizzazione. Oggi la Giunta, su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha deciso di attribuire al Servizio Energia dell’Assessorato la competenza gestionale dei procedimenti amministrativi che riguardano l’autorizzazione unica del tratto regionale della Dorsale. Per quanto riguarda il tratto nazionale, invece, l’autorizzazione unica è di competenza del MISE. Le misure di raccordo tra i diversi iter, nazionale e regionale, saranno adottate dalla Direzione generale dello stesso assessorato. Per dare maggiore impulso alle diverse procedure, sarà inoltre costituito all’interno dell’assessorato Industria un gruppo di lavoro tecnico-istruttorio. «Sulla metanizzazione stiamo andando avanti secondo il piano condiviso con il governo – ha detto l’assessora Piras -. Questa delibera mette ordine nel complesso iter amministrativo del progetto e cerca di semplificare al massimo la procedura autorizzativa. Su questo percorso di accelerazione procedurale siamo in linea con il MISE».