24 November, 2024
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I sindaci del Sulcis si sono riuniti nel municipio di Sant’Anna Arresi per affrontare le problematiche legate ai licenziamenti e trasferimenti in atto alla Polar di Piscinas ed hanno inviato una nota alla Regione nella quale chiedono un intervento immediato ed urgente.

«Dopo le ultime allarmanti notizie apprese sulla fabbrica di bentonite di Piscinas, ove si parla di nuovi licenziamenti per i lavoratori reintegrati dal giudice del lavoro e/o del loro trasferimento, oltre a quello della sede dell’azienda a Genova, già attuato – si legge nella nota firmata da Gianfranco Trullu, presidente dell’Unione dei comuni del Sulcis, inviata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, ai deputati Francesco Sanna, Emanuele Cani e Mauro Pili e, infine, al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta -, si chiede con la dovuta urgenza l’intervento del Presidente della Regione e dell’assessore all’Industria, dei Consiglieri Regionali, e dei parlamentari eletti nel Sulcis, affinché convochino con urgenza i responsabili di tale azienda, per scongiurare i danni ancora maggiori rispetto a quelli già creati all’epoca del licenziamento.»

«L’atteggiamento dell’azienda ed i provvedimenti dalla stessa adottati – prosegue la nota -, sono irrispettosi ed arroganti sia nei confronti dei lavoratori che di tutto il territorio e delle istituzioni, le quali non possono rimanere silenti e dell’intero territorio già martoriato da altre grave problematiche occupazionali. Il presidente Pigliaru, l’assessore dell’Industria, i parlamentari del territorio ed i capi gruppo in Consiglio regionale, si facciano immediatamente parte attiva ed esaminino con attenzione tutti gli obblighi derivanti dalla concessione mineraria in capo alla Polar e la legittimità di quanto è stato posto in essere dai rappresentanti dell’Azienda.»

«Si chiedono chiarimenti, a questo punto, su quali siano i fini che intendono perseguire nella gestione della fabbrica, in quanto le istituzioni non possono assistere inermi ad atti di tal genere: né il territorio può veder morire un’altra realtà produttiva che, invece, aveva, per parola data dalla stessa azienda, tutte le carte in regola per continuare ad operare. Si chiede al presidente Pigliaru ed a tutti i soggetti indicati – conclude la nota dei sindaci del Sulcis -, un immediato incontro atto a risolvere la grave situazione che si è venuta a creare nella vertenza Polar.»

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la direzione del vicepresidente Raffaele Paci, ha approvato la delibera della Presidenza, di concerto con l’assessorato dei Lavori pubblici, in qualità di presidente delegato del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino, sui criteri e le modalità di erogazione di un milione e 200mila euro in materia di difesa del suolo, al fine di consentire alle Unioni di Comuni, alle Comunità Montane e a i singoli Comuni di attivare l’opportuno supporto tecnico alla fase istruttoria degli studi di compatibilità idraulica e geologico-geotecnica.
Approvata inoltre la programmazione delle risorse inerenti alle annualità 2016 e 2017 di 4.410.000 euro di fondi regionali da destinare quale contributo alle Province e ai Comuni per adempimenti e verifiche sulle opere interferenti col reticolo idrografico.
E’ stato dato il via libera al disegno di legge sul Rendiconto generale e consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2015 proposto dall’assessore Raffaele Paci. Via libera anche al ddl sull’assestamento del bilancio, passaggio strettamente tecnico dopo la variazione di bilancio già approvata dall’aula di via Roma. Entrambi i disegni di legge, per i quali era necessaria la parifica arrivata stamattina dalla Corte dei Conti, devono ora essere approvati dal Consiglio regionale.
La Giunta ha dato mandato all’Azienda per la tutela della Salute (Ats) di provvedere alla costituzione dei fondi contrattuali provvisori per il 2017, determinati dalla somma dei fondi omologhi, consolidati al 2016, delle singole aziende. L’Ats provvederà all’erogazione dei Fondi con le medesime modalità precedentemente utilizzate da ciascuna ASL, in attesa dell’acquisizione dei dati relativi al personale (stato di servizio) e della sua nuova organizzazione (incarichi). Per ciascun dipendente dovrà rilevare, con riferimento al trattamento economico del personale ai fini dell’attivazione dei meccanismi perequativi e di equiparazione, per area di comparto, la data di anzianità nel profilo e nella fascia di appartenenza e inoltre rilevare, per l’area della dirigenza, gli incarichi attribuiti e la retribuzione di posizione goduta. Al momento della determinazione dei fondi contrattuali definitivi 2017, si terrà conto inoltre sia della rivisitazione del nuovo assetto organizzativo sia delle norme che prevedono che l’ammontare dei fondi venga automaticamente ridotto in misura proporzionale all’eventuale riduzione del personale in servizio nell’anno precedente (legge 208/2015). Infine, l’Ats dovrà rilevare eventuali contenziosi. La Giunta ha inoltre accolto la proposta di adesione al protocollo d’intesa con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sui Programmi di interventi per la prevenzione dell’istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.), rivolti ai minori che si allontanano dalla famiglia d’origine e finalizzati a innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie negligenti.
Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, la Giunta ha approvato l’istituzione di un gruppo di lavoro che fornirà assistenza al sistema delle autonomie locali della Sardegna in materia di società a partecipazione pubblica. Il gruppo di lavoro, presieduto dal direttore generale degli Enti locali e Finanze Antonella Giglio, sarà composto dal responsabile dell’Anticorruzione dell’Amministrazione regionale, dal direttore generale dell’area Legale, da tre esperti in materia giuridica, economica o amministrativa, con particolare riferimento alla loro specifica professionalità in materia di enti pubblici, enti pubblici economici ed enti di diritto privato in controllo o a partecipazione pubblica, di cui uno designato dall’Anci Sardegna e due indicati dall’assessore regionale degli Enti locali. Il gruppo di lavoro potrà essere integrato, secondo la materia di trattazione, dai direttori generali degli Assessorati di competenza.
Accogliendo la proposta dell’assessora Maria Grazia Piras, l’Esecutivo ha approvato lo stanziamento di 200mila euro, da dividere in parti uguali, destinati a Confindustria Sardegna e Confapi Sardegna. Le risorse finanzieranno progetti, iniziative e azioni di sviluppo, presentati dalle due associazioni di categoria, sui problemi dello sviluppo economico e sociale della Sardegna.

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Erano partiti questa mattina da Portovesme per Cagliari con un programma che prevedeva l’attuazione dell’ennesimo presidio in via Roma, sul piazzale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente ma, una volta arrivati a destinazione, la manifestazione di protesta si è trasformata in qualcosa di più clamoroso, con l’occupazione degli uffici dell’assessorato, dove hanno incontrato l’assessore Donatella Spano.

La Rsu Eurallumina chiede la convocazione di un incontro urgente tra il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, gli assessori regionali dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Industria Maria Grazia Piras, l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna, il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, la Rusal Eurallumina e l’Enel, per affrontare in maniera definitiva i problemi delle procedure autorizzative per l’avvio del progetto di ripresa produttiva di Eurallumina.

Rsu e lavoratori Eurallumina chiedono:

  • che entro il 15 dicembre arrivi il definitivo accordo per la realizzazione del vapordotto per la durata di un contratto condiviso e sui costi complessivi riferiti alle forniture;
  • in mancanza di questo, che le procedure in corso proseguano nel rispetto della tabella di marcia e si arrivi entro la fine del 2016 alla conferenza decisoria sul progetto, attualmente unico in fase di approvazione;
  • annunciano che non potranno accettare che la disponibilità all’utilizzo del carbonile, avvalorata nella conferenza dei servizi del 29/30 dicembre 2015, sino ad oggi mai ritirata, per cui nel novembre 2015 venne consentito il sopralluogo ai tecnici dello SVA dell’ex provincia di Carbonia Iglesias e dei vari enti facenti parte delle procedure di valutazione, possa diventare un blocco ed un rinvio sine die della conclusione dell’iter autorizzativo, ormai in dirittura d’arrivo;
  • che la presidenza della Giunta regionale, l’assessorato regionale dell’Ambiente, il coordinamento del Piano Sulcis e tutti i soggetti coinvolti si attivino presso il Governo e l’Enel, per il superamento immediato di questo eventuale vincolo.

«Il tempo dei rinvii e dei temporeggiamenti è finito – denuncia la Rsu Eurallumina – il regime di sostegno ai lavoratori ottenuto perché era in dirittura d’arrivo il progetto di ripresa produttiva, è giunto alla metà del percorso e potrebbe essere interrotto in qualsiasi momento se questo non si concretizzasse nello spazio del brevissimo tempo indicato e arrivare come previsto dal piano industriale alla fine del 2018 per l’avvio delle produzioni. Per raggiungere quell’obiettivo, i lavori per le opere di approvvigionamento energetico in autoproduzione o da terzi, devono partire entro il primo semestre 2017. Noi non tifiamo – aggiunge la Rsu – qui è in ballo la vita dei lavoratori e delle loro famiglie, non è una partita di calcio, per l’una o l’altra soluzione, ma per la soluzione!!! Definitiva e certa e non a mesi, ma a giorni!!! Da qui non ce ne andiamo!!! La nostra reazione, siamo già in regime di mobilitazione permanente, ma sin qui civile e rispettosa, in caso di sviluppi negativi sarà immediata e durissima, esploderanno la rabbia e la frustrazione sin qui accumulate, alimentate dall’essere ormai giunti al traguardo, e sarà indirizzata verso chiunque, in qualsiasi modo e forma, si opporrà al raggiungimento del nostro obiettivo.»

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C’è tempo fino al 20 dicembre per presentare le domande di accesso al bando T1, pubblicato il 4 novembre, che finanzia gli investimenti delle imprese fra 15mila e 150mila euro. La chiusura con 10 di giorni di anticipo sulla tabella di marcia è data dalla ottima risposta al bando: dalle imprese di tutta la Sardegna sono già arrivate 378 domande per un totale di richiesta di contributi di 13 milioni di euro (il bando aveva come dotazione finanziaria iniziale 10 milioni). Gli imprenditori che stanno preparando la documentazione sono dunque ancora in tempo per accedere al bando: l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci assicura che nessuna delle domande ammissibili resterà fuori dal finanziamento e che il bando sarà nuovamente aperto con nuove risorse a fine gennaio, quando uscirà anche il T2 che finanzia investimenti fino a 800mila euro.
«Il bando T1 è stato un grande successo, in un mese abbiamo ricevuto centinaia di richieste. È la risposta che volevamo, che dimostra quanta voglia di ripresa ci sia fra gli imprenditori sardi, pronti a intercettare quei primi segnali di crescita che finalmente si registrano e ad amplificarli con la loro attività, i loro investimenti e il supporto della Regione – dice Raffaele Paci -. Questa voglia di ripresa, l’attesa per i bandi l’abbiamo sentita molto chiaramente durante il Roadshow di presentazione, in tutte le province: ovunque abbiamo trovato una presenza straordinaria di imprenditori, ogni volta in centinaia per partecipare ai workshop e chiedere consulenza agli sportelli. Le imprese, e solo loro, possono creare ricchezza e occupazione; la Giunta le sta mettendo nelle condizioni di tornare ad essere protagoniste dell’economia regionale. Gli uffici sono già al lavoro per rifinanziare il bando entro gennaio e nel frattempo garantiamo che nessuno degli imprenditori che presenterà la richiesta entro il 20 dicembre resterà escluso dai finanziamenti.»
Per il bando T1 fino a oggi sono stati chiesti complessivamente alla Regione 13 milioni di cofinziamento, su un totale di investimento previsto dagli imprenditori pari a 27 milioni: 4 milioni con 138 domande per l’Artigianato, 2 milioni e mezzo con 73 domande per il Commercio, 3 milioni e 83 domande per l’Industria, 3 milioni e 400mila euro e 77 domande per il Turismo e infine 254mila euro e 7 domande per la Cultura, settore che per la prima volta rientra in questo tipo di bandi. La Giunta ha infatti un approccio completamente nuovo rispetto alle imprese: attraverso la programmazione unitaria dei fondi nella Cabina di regia (ci sono oltre 700 milioni di euro disponibili fino al 2020) coinvolge tutti le tipologie d’impresa, senza le rigide e spesso poco proficue suddivisioni del passato. Un’impresa è tale in qualunque settore operi.
Cinque tappe, 695 partecipanti ai workshop e 482 consulenze fornite dai tre sportelli tematici dedicati alla nascita delle imprese, alla crescita e all’internazionalizzazione. Da Olbia a Cagliari passando per Sassari, Nuoro e Oristano, il vicepresidente Paci e agli assessori del Turismo Francesco Morandi, dell’Industria Maria Grazia Piras, del Lavoro Virginia Mura e della Cultura Claudia Firino hanno spiegato agli imprenditori, nei loro territori, la politica della Giunta a sostegno delle imprese. Prima tappa a Sassari il 14 novembre con 169 partecipanti ai workshop e 112 ai tre sportelli, poi Olbia il 18 con 127 iscritti ai workshop e 76 agli sportelli, Nuoro il 21 con 105 imprenditori ai workshop e 78 agli sportelli. Infine Cagliari il 25 novembre (322 iscritti ai workshop e 98 agli sportelli) e Oristano il 28 con 122 partecipanti ai workshop e 68 consulenze chieste ai tre sportelli.

Palazzo della Regione 2 copia

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L’assessorato dell’Industria, Servizio politiche di sviluppo attività produttive, ricerca industriale e innovazione tecnologica, ha pubblicato il bando per la promozione nei mercati esteri a favore delle imprese singole, destinato a dare nuove opportunità alle imprese sarde che puntano all’export. «Dopo gli interventi a favore delle reti di impresa e delle associazioni di categoria – afferma l’assessore Maria Grazia Piras – con il nuovo bando completiamo il percorso di aiuti per l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo dedicando una misura specifica ai progetti che saranno presentati dalle singole aziende. Anche questo nuovo bando è tra quelli previsti nel Programma triennale per l’internazionalizzazione 2015-2018 che prevede il finanziamento di progetti di penetrazione all’estero, oltre alle iniziative sull’Export Lab e ai Forum dedicati ai settori dell’agroalimentare e dell’ICT organizzati nei mesi scorsi ad Alghero e Cagliari». Le domande per il bando potranno essere presentate a partire dal 10 gennaio 2017 fino al 30 novembre 2017, con procedura a sportello, attraverso la piattaforma informatica unica. Le domande di accesso saranno istruite secondo l’ordine cronologico di invio.
Le agevolazioni, per un totale di 2 milioni di euro, verranno concesse per servizi di consulenza prestati da consulenti esterni, locazione, installazione e gestione stand per partecipare a fiere e mostre, spese per la realizzazione di campagne e strumenti promozionali, spese per l’organizzazione e la realizzazione all’estero di missioni e workshop, spese per la realizzazione di educational tour. L’importo minimo previsto è di 15mila euro, il massimo di 150mila euro.

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Si è svolto questo pomeriggio a Villa Devoto, a Cagliari, l’atteso incontro sulla vertenza Alcoa, tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, gli assessori del Lavoro e dell’Industria, Virginia Mura e Maria Grazia Piras, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’AD di Invitalia, Domenico Arcuri, il consulente del presidente della Regione, Gianluca Serra, i parlamentari Emanuele Cani e Francesco Sanna, e i sindacati confederali, di categoria e le RSU aziendali.
«Un primo obiettivo è stato già raggiunto: l’accordo tra Invitalia e Alcoa ci consente di avere 12 mesi in più per trovare un acquirente dello smelter di Portovesme – ha detto il ministro Calenda -. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per dare un futuro al sito produttivo e ai lavoratori. Il primo passo è avviare una ‘due diligence’ per la ricerca di un investitore. Ci sono alcune manifestazioni di interesse, alcune concrete, alcune meno, in uno scenario che però è migliorato rispetto agli anni scorsi, perché abbiamo normative europee più favorevoli sui costi dell’energia. Questo non vuol dire che la strada sia facile. Ma gli impegni che stiamo prendendo sono atti concreti ed abbiamo fiducia in una soluzione positiva.»
Il presidente Francesco Pigliaru da Bruxelles, dove era impegnato nel presiedere la Commissione ENVE del Comitato delle Regioni, per la sessione dedicata al report sugli esiti della COP22, è stato informato costantemente per telefono sull’incontro di Villa Devoto. «Pur non potendo essere presente – ha detto il governatore – ritengo importantissima la convocazione di questo tavolo istituzionale con il ministro Calenda, un incontro che giunge dopo un percorso lungo e complesso in cui si è riusciti, lavorando in sinergia con il Governo e con il Parlamento, a varare delle norme che hanno consentito sia di rendere più competitive le produzioni energivore della Sardegna, sia di avere la possibilità di conservare l’impianto, in vista della sua riapertura. Fondamentale – ha aggiunto il presidente Pigliaru – è aver chiuso l’accordo tra Regione e sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, permettendo così ai lavoratori e alle loro famiglie di affrontare questa fase con più serenità. Questi risultati sono il frutto della collaborazione proficua tra tutti i soggetti in campo, Regione, Governo, Parlamento e organizzazioni sindacali, per una vicenda che è simbolica per tutta la Sardegna».
«L’intenso lavoro delle ultime settimane, grazie anche alla proficua collaborazione con il Governo e con il Parlamento, ha portato a risultati molto concreti sia in termini di modifica delle normative, sia in tema di risorse, poi valorizzati nell’accordo siglato il 16 novembre con le parti sociali. Sono risultati che fino a qualche mese fa erano insperati – ha spiegato l’assessore del Lavoro Virginia Mura –. Oggi, raccogliendo i frutti di questo lavoro, possiamo assicurare un po’ di tranquillità ai lavoratori che guardano con speranza alla ripartenza produttiva della fabbrica. Sappiamo bene – ha concluso Virginia Mura – che non si tratta di un punto di arrivo, ma di una tappa intermedia e assicuro che proseguiremo lungo il percorso che abbiamo seguito finora con il Governo.»
«Apprezziamo e sosteniamo l’impegno del ministro Calenda che fin dal suo insediamento ha preso a cuore la vicenda dell’Alcoa. Il ministro, pur nel rispetto del lavoro svolto dai suoi predecessori, ha impresso una svolta coraggiosa e di ampio respiro che speriamo possa portare alla definitiva soluzione della vicenda – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Noi siamo a fianco al Governo in questo percorso. Alcoa è solo una delle tante situazioni difficili che investono l’apparato industriale della Sardegna. Ci auguriamo di risolvere in maniera positiva anche le altre vicende ancora aperte per le quali stiamo lavorando insieme al Governo.»

Attendati Alcoa 2

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La Sardegna investe ancora sulle energie rinnovabili. 3,9 milioni di euro per lo sviluppo di progetti sperimentali di reti intelligenti nei Comuni della Sardegna. Lo prevede la delibera, proposta dall’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras, che individua 550 impianti di energia rinnovabile, che producono dai 3 ai 20 chilowatt ognuno, negli edifici di circa 220 amministrazioni comunali.
«In mancanza di sistemi di accumulo – spiega Maria Grazia Piras – tale produzione non viene consumata nel modo più efficiente. I sistemi di accumulo rivestono un ruolo strategico nell’attuazione della nostra pianificazione energetica in quanto permettono sia la stabilizzazione all’interno del sistema energetico elettrico regionale, sia la realizzazione di micro reti intelligenti, alimentate da fonti energetiche rinnovabili intermittenti. In linea con il Piano Energetico, che intende entro il 2030 ridurre le emissioni del 50% rispetto ai valori del 1990, la Giunta continua a investire su interventi di efficienza, risparmio e massimizzazione dell’utilizzo locale dell’energia attualmente prodotta da fonte rinnovabile. Andiamo dunque avanti nell’integrare produzione, accumulo e consumo – conclude l’assessore Piras – utilizzando prioritariamente le risorse di produzione elettrica già installate e massimizzando l’autoconsumo energetico elettrico nei Comuni della Sardegna.»

La delibera favorisce l’autoconsumo da fonte rinnovabile, integrandolo nei sistemi energetici locali. I Comuni potranno proporre progetti, in risposta alla manifestazione di interesse che proporrà l’assessorato dell’Industria, per acquisire accumulatori di energia da rinnovabile e per ricorrere ai modelli gestionali propri delle “smart grids” e delle “smart communities”.

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La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha incontrato i sindacati sulla vertenza Vesuvius, esprimendo «piena solidarietà ai lavoratori e sostegno alla Giunta e al Governo per scongiurare la chiusura dello stabilimento».

I segretari di Cgil, Cisl e Uil Giampiero Manca, Efisio Ibba e Tore Sini hanno illustrato le ultime novità della vertenza che vede a rischio circa 200 posti di lavoro. La multinazionale inglese ha finora respinto la richiesta, avanzata da Regione e Mise, di sospendere la procedura di licenziamento collettivo attivata nelle scorse settimane per i lavoratori dei siti produttivi di Macchiareddu e Avezzano. «L’unico modo per impedire alla multinazionale di delocalizzare la produzione – hanno detto i sindacalisti – è bloccare le commesse italiane. Vesuvius ha, infatti, un contratto con l’Ilva di Taranto per 90 milioni di euro. E’ inaccettabile che una società in attivo decida di mandare a casa i lavoratori e continui a sfruttare il mercato italiano».

La Commissione attenderà l’esito della riunione convocata per il prossimo 1 dicembre al Mise alla quale prenderà parte anche un imprenditore interessato all’acquisizione degli impianti sardi e abruzzesi. «Siamo vicini ai lavoratori – ha detto il presidente Luigi Lotto – la Commissione è pronta ad assumere tutte le iniziative a sostegno della loto vertenza». In caso di esito negativo dell’incontro il parlamentino delle attività produttive potrebbe adottare una risoluzione ad hoc o, in alternativa, presentare un ordine del giorno unitario da far votare in Consiglio.

I lavoratori della Vesuvius di Macchiareddu hanno interrotto la protesta davanti ai cancelli dello stabilimento dopo l’incontro di questa mattina con l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, che si è recata nel sito produttivo per illustrare i prossimi passi che la Regione e il MISE attueranno nella gestione della vicenda.

«Stiamo lavorando quotidianamente accanto al MISE e alle organizzazioni sindacali per scongiurare la chiusura degli impianti e convincere la multinazionale a recedere dalle proprie decisioni e revocare i licenziamenti – ha detto l’assessore Piras -. Proprio ieri è stata avviata anche un’azione di scouting con il ministero dello Sviluppo economico per valutare l’interesse di imprenditori che siano in grado di acquisire gli stabilimenti e proseguire le produzioni. Il primo dicembre, insieme al MISE e alla Regione Abruzzo, incontreremo un primo interlocutore.»

Al termine dell’incontro con i lavoratori e i sindacati, che hanno apprezzato l’intervento dell’assessore e riconosciuto un plauso per il lavoro svolto, il presidio è stato sciolto.

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La riforma del Parco Geominerario è stata al centro di un incontro svoltosi venerdì cui hanno partecipato, con l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, il Capo di gabinetto della presidenza Filippo Spanu, il delegato del Presidente per la riforma del Parco, Tore Cherchi, la Direttrice Generale della direzione Protezione della natura e del mare del ministero dell’Ambiente, Maria Carmela Giarratano e il Commissario Gianni Pilia, i sindaci dei Comuni che detengono le quote del Parco ed i rappresentanti di numerose associazioni.

I contenuti della riforma riguardano: l’organo direttivo di gestione, ora è possibile la partecipazione diretta dei sindaci e delle associazioni, prima precluse; la zonizzazione del territorio dei Comuni distinguendo fra aree rilevanti sottoposte a uno specifico e rigoroso regime di tutela e aree non rilevanti sulle quali i controlli sono drasticamente semplificati con conseguente sgravio burocratico; la possibilità di riconvertire il patrimonio anche per attività produttrici di reddito nel rispetto del piano paesaggistico; la semplificazione della gestione.
I sindaci – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della Giunta regionale – sono intervenuti numerosi anche nel dibattito affermando la condivisione piena della riforma e anche la volontà di impegnarsi direttamente per sviluppare tutte le potenzialità del Parco. Nel nuovo Parco i sindaci potranno eleggere tre rappresentanti a cui si aggiungerà un quarto sindaco di nomina regionale, a garanzia dell’equilibrio nella rappresentanza dei 81 comuni interessati. Le elezioni si terranno il 1° dicembre, quindi la fase operativa partirà in tempi rapidi.

«Una riforma importante – ha detto l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – con cui si chiude un periodo di commissariamento lungo e una gestione anomala. Il Parco rinascerà con una forte impronta scientifica e con una giusta rappresentanza di sindaci e associazioni. La Regione rimane strettamente impegnata nel Parco assicurando le risorse per la fruibilità dei siti, ad esempio per la trasformazione dei siti minerari in siti turistici e con Igea che continuerà ad occuparsi della manutenzione delle miniere. Ora si lavorerà per ricostituire una governance, riscrivere lo Statuto e dare impulso verso il nuovo corso.» 

Tre le chiavi del nuovo iter, che segna la fine definitiva del commissariamento iniziato nel 2007: semplificazione burocratica, massima rappresentanza dei territori e motore di sviluppo.

Il Capo di Gabinetto Filippo Spanu ha sottolineato l’importanza del lavoro fatto e ha ribadito la volontà della Giunta di applicare anche nelle zone interne le buone pratiche di coordinamento delle strutture regionali messe in campo per la riforma del PGM e per lo sblocco del Piano Sulcis. La più rilevante novità della riforma riguarda la netta differenziazione dei luoghi effettivamente sotto tutela da quelli in cui non si è mai svolta attività mineraria. Fino ad oggi, infatti, per qualsiasi intervento, a prescindere dalla località, era necessario richiedere l’autorizzazione al Parco. Da questo momento le verifiche sono fatte preventivamente, e le zone non interessate da vincoli saranno esonerate da questo passaggio burocratico.

Successivamente alla riunione con i Sindaci, si è tenuta la riunione con le Associazioni dalle quali è venuta la conferma del giudizio positivo sulla riforma con un invito molto pressante di Lega Ambiente, Italia Nostra, Consulta e altre associazioni ad agire con determinazione perché il Parco corrisponda ai suoi compiti.
«Questa riforma vuole dare una spinta allo sviluppo – ha detto Tore Cherchi – attraverso un nuovo modo di intendere il Parco, da struttura esclusivamente dedicata alla tutela a motore di crescita economica. Sarà possibile, ad esempio, nel rispetto della morfologia originaria dei luoghi, proporre un cambio di destinazione d’uso per trasformare le strutture in fonte di reddito.»
In tal senso, si è espressa anche la rappresentante del ministero dell’Ambiente, Maria Carmela Giarratano, che si è augurata che questo atto dia un impulso al rilancio delle attività proprie di un territorio ricco di potenzialità, per beni culturali e patrimonio minerario, straordinario ed esclusivo.

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Le possibilità di sviluppo delle relazioni economico-commerciali tra Sardegna e Cina sono state discusse oggi a Cagliari in un incontro svoltosi nella sede dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, tra l’assessore Francesco Morandi, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, e una delegazione dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese guidata dal ministro consigliere Economico e Commerciale della stessa Ambasciata, Xu Xiaofeng. Numerosi gli argomenti affrontati, anche alla luce dell’importante accordo stipulato in questi giorni tra un’azienda sarda e un gruppo cinese leader nel settore del latte per l’infanzia.

«Il rilancio della competitività della destinazione Sardegna passa anche attraverso la valorizzazione delle eccellenze del turismo, dell’artigianato e del commercio – ha detto Francesco Morandi al rappresentante diplomatico -. Oggi si aprono nuove prospettive di sviluppo dei rapporti economici con il far east, grazie all’attenzione con cui la Repubblica Popolare Cinese guarda alla nostra Regione. Avviata una prima fase conoscitiva degli asset fondamentali dell’isola, seguiranno report e incontri di approfondimento su temi specifici, mentre è già confermato un interesse attuale per lo sviluppo turistico e la creazione di partnership commerciali.».
«Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – è rafforzare le politiche di internazionalizzazione e di attrazione degli investimenti portate avanti dalla Giunta. Il prossimo anno la Sardegna promuoverà, attraverso il Programma Triennale di Internazionalizzazione, alcuni grandi eventi in Cina. I nostri prodotti di eccellenza hanno tutte le caratteristiche per potersi ritagliare spazi importanti nel vasto mercato cinese.»
Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle tante opportunità messe in campo dalla Regione per attrarre investimenti esteri, tema verso il quale la delegazione cinese ha mostrato grande interesse.