28 July, 2024
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La V Commissione “Attività Produttive”  ha sentito questa mattina gli assessori dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e dell’Ambiente, Donatella Spano. Al centro delle due audizioni, in particolare, gli aspetti legati alla realizzazione di impianti eolici in terreni agricoli.

L’assessore Falchi ha ribadito il massimo impegno della Giunta in materia di energia con la recente approvazione delle linee guida del Piano energetico regionale. «E’ nostra intenzione stabilire prioritariamente il fabbisogno energetico dell’Isola – ha detto Falchi – una volta concluso questo passaggio capiremo come e dove intervenire per evitare speculazioni e scongiurare danni all’ambiente».

Sull’eolico in agricoltura, l’assessore ha chiarito che le politiche energetiche della Giunta saranno in linea con quelle europee: «L’idea è quella della multifunzionalità delle imprese, gli agricoltori devono avere la possibilità di installare mini-impianti per abbattere i costi di gestione e integrare il reddito aziendale». L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi manifestato qualche perplessità sulla possibilità di realizzare gli interventi in alcune aree della Sardegna sottoposte a vincolo paesaggistico: «In questi casi temo che non sarà facile installare le pale – ha affermato Elisabetta Falchi – il tema dovrà essere necessariamente approfondito».

L’assessore ha poi risposto alla sollecitazione del consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi che ha chiesto di conoscere la posizione dell’esecutivo sul solare termodinamico e sulle zone in cui realizzare gli impianti. «Il termodinamico è una delle opzioni in campo per una Regione che si candida a diventare territorio ecosostenibile – ha detto l’assessore Falchi – se ben impostato, può essere una valida alternativa nella produzione di energia. Verranno privilegiati i progetti da realizzare nelle aree minerarie dismesse che hanno a disposizione grandi estensioni di terreni ormai compromesse. In questo modo non verranno sottratti spazi utili alle zone a vocazione agricola e, allo stesso tempo, si eviteranno interventi a macchia di leopardo».

Nel dibattito sono intervenuti diversi consiglieri. Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha manifestato preoccupazione sul destino del Testo Unico paventando una possibile impugnazione del provvedimento «perché non conforme alla normativa europea».

Antonio Gaia (Ups) ha rimarcato la necessità di impostare il nuovo Piano energetico sulle rinnovabili e, su questo punto, ha chiesto di aprire un confronto serrato con lo Stato e con Bruxelles.

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) ha invece sottolineato la necessità di definire con chiarezza i criteri per le autorizzazioni alle imprese in modo da evitare speculazioni.

Il presidente della Commissione Luigi Lotto (Pd) ha assicurato la massima attenzione su tutti gli aspetti segnalati dai consiglieri che saranno affrontati  una volta che la Giunta trasmetterà al Consiglio la documentazione sulle linee guida del Piano energetico. Sul Testo Unico, invece, Lotto ha precisato che la proposta scaturita dalla Commissione ha un obiettivo preciso: dare la possibilità alle aziende agricole di produrre e vendere energia ed impedire l’assalto ai terreni da parte di società esterne. «Vanno messi dei paletti per evitare che si realizzino parchi eolici camuffati – ha detto Lotto – la ratio della norma è duplice: evitare speculazioni e incentivare la multifunzionalità delle imprese agricole».

Nell’audizione successiva, l’assessore all’Ambiente Donatella Spano ha manifestato apprezzamento per il testo predisposto dalla Commissione. «L’impianto è condivisibile – ha detto Spano – recepisce il Dl della Giunta sull’efficientamento degli edifici e introduce novità importanti per il mondo agricolo».  Spano è poi entrata nel dettaglio del provvedimento segnalando alcune incongruenze di carattere tecnico contenute nel testo e un possibile profilo di incostituzionalità nella parte in cui si introducono dei limiti per la produzione di energia e per le autorizzazioni riservate a un’unica categoria di imprenditori.

Sui rischi di un forte impatto ambientale degli interventi, Donatella Spano ha suggerito alla Commissione di riflettere sulla possibilità di prevedere un incentivo per i consorzi di agricoltori («consentirebbe di ridurre il numero delle pale  e di utilizzare le migliori tecnologie a disposizione»).

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha chiesto all’assessore di  tenere in considerazione due aspetti: 1) la possibilità di ricorrere al fotovoltaico nelle zone agricole non esposte al vento, 2) tempi certi per la definizione delle istruttorie delle pratiche.

Stessa richiesta è stata avanzata da Antonio Gaia (Ups) che ha sollecitato una disciplina più agile in modo da evitare inutili e dannose sovrapposizioni tra i soggetti responsabili dei procedimenti (SUAP e SAVI).

L’assessore Spano ha ricordato che la strada della semplificazione è un obiettivo primario della Giunta. «Per rendere le procedure più agili abbiamo già istituito uno sportello unico – ha concluso l’assessore – il problema delle lungaggini non dipende dalla Regione. Spesso i giudizi della sovraintendenze sono dirimenti».

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con le audizioni degli assessori dell’Urbanistica e dell’Industria Cristiano Erriu e Maria Grazia Piras.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Si è svolto oggi a Cagliari il primo incontro della Cabina di Regia chiamata a coordinare le azioni previste dal Piano Triennale per l’Internazionalizzazione 2015-2017. Erano presenti il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione e dell’Industria, Raffaele Paci e Maria Grazia Piras, il direttore dell’Istituto per il Commercio estero, Roberto Luongo, e i rappresentanti del partenariato economico. La Regione ha stanziato 16 milioni di euro per programmare attività a favore delle imprese e dell’export dei prodotti della Sardegna.

Nell’incontro di questa mattina, il Presidente della Regione e gli esponenti della Giunta hanno illustrato le strategie e gli obiettivi inseriti nel Piano per l’Internazionalizzazione. Il presidente Pigliaru ha spiegato come ora il Piano diventi operativo, «insieme all’ICE e alle nostre migliori imprese», sottolineando l’importanza di «esportare di più per creare lavoro. Sono tante le realtà sarde che hanno le potenzialità ma non riescono ad imporsi sui mercati esterni – ha detto Francesco Pigliaru -. Il Piano Triennale prevede proposte operative e concrete capaci di incidere sullo sviluppo delle aziende sarde che vogliono crescere e portare all’estero i loro prodotti. Le imprese, o le reti di imprese, devono dotarsi di manager specializzati nell’export, e una delle misure previste dal Piano va proprio in questa direzione. Allo stesso tempo – ha concluso il Presidente -, guardiamo con attenzione a quelle imprese nazionali e internazionali, più forti e strutturate, che vogliano associarsi alle aziende locali aiutandole nella fase di commercializzazione al di là della nostra regione».

Della grande opportunità offerta dal Piano per il sistema imprenditoriale sardo ha parlato l’assessore Piras. «A novembre – ha detto – organizzeremo un Forum per mettere a punto i dettagli dei diversi interventi. La nostra intenzione è di far partire avvisi e bandi entro la fine dell’anno. L’efficacia delle azioni è assicurata dal fatto che, per la prima volta, il tema dell’export è affrontato in modo trasversale, non più per settore ma prendendo in esame l’intero sistema produttivo regionale».

Il Piano individua anche i settori produttivi e le filiere maggiormente sensibili alle esportazioni: agro-alimentare, innovazione e alta tecnologia, energia e costruzioni, mobilità, moda e design. «L’attività del Piano – ha detto l’assessore Paci – è perfettamente in linea con la programmazione unitaria e il bilancio. Sono due i temi fondamentali della nostra azione di Governo in tema di imprese: attrazione degli investimenti dall’esterno e interventi sull’export. Siamo sulla strada giusta”.

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Palazzo della Regione 3 copia

IGEA darà attuazione al Piano Industriale 2015-2017 attraverso un’apposita convenzione con l’assessorato dell’Industria autorizzata oggi dalla Giunta regionale. La delibera, proposta dall’assessore Maria Grazia Piras, fissa anche un nuovo schema di procedure, sia dal punto di vista gestionale che amministrativo e finanziario, per regolare gli affidamenti alla stessa IGEA. Il nuovo schema faciliterà il sistema di controllo e la rendicontazione dei lavori. Uno degli obiettivi è assicurare un flusso finanziario più certo e stabile proseguendo nel percorso di risanamento della società.

La Giunta regionale, inoltre, ha riprogrammato 42 milioni di euro come contributo alle amministrazioni comunali per risolvere l’annoso problema dei costi per la gestione delle acque meteoriche e di drenaggio urbano, ovvero per pagare il debito con i Consorzi di Bonifica. L’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, con il quale la delibera della Presidenza è concertata, ha spiegato che i 42 milioni erano originariamente destinati a costituire un fondo di garanzia a favore di Abbanoa per proteggere il debito nei confronti delle banche. Essendo però migliorata nettamente la situazione economica di Abbanoa, anche su parere degli stessi istituti di credito quel fondo di garanzia si ritiene non più necessario. L’importo sarà dunque ridistribuito in questo modo: 8 milioni come anticipazione di cassa a favore dell’Ente Acque della Sardegna, 28 come anticipazione ad Abbanoa, gestore unico del Servizio Idrico Integrato, per la definizione del saldo relativo alle acque meteoriche e 6 perenti da trasferire sempre a Egas in attesa della riprogrammazione. Il periodo su cui intervenire va dal 2005 al 201: da quell’anno in poi, infatti, le acque meteoriche sono inserite in bolletta. La Regione dunque trasferisce i soldi a Egas che li gira ad Abbanoa che a sua volta li passa a Enas che, infine, salda i debiti con i Consorzi di Bonifica.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica Cristiano Erriu, la Giunta Pigliaru ha nominato Gian Bachisio Demelas commissario “ad acta” per l’approvazione del Piano particolareggiato del Centro Matrice del Comune di Villasimius, in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale, in quanto 9 consiglieri oltre al sindaco risultano proprietari degli immobili interessati dal Piano. L’articolo 78 del Decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 prevede espressamente che «gli amministratori (…) devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti fino al quarto grado» Anche stavolta, come è già accaduto in casi analoghi, l’assessore Erriu ha proposto una scelta interna: l’ingegner Demelas, infatti, è un funzionario della direzione generale dell’Urbanistica.
E’ Andrea Abis, ingegnere di 43 anni, il commissario straordinario nominato oggi dalla Giunta per il Consorzio di Bonifica dell’Oristanese. La gestione commissariale è stata infatti prorogata di 6 mesi.
L’Esecutivo, accogliendo la proposta dell’assessore Donatella Spano, ha stabilito l’esclusione da ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (Via), condizionato al rispetto di una serie di prescrizioni per l’intervento di recupero di rifiuti speciali non pericolosi nel territorio di Olbia e Porto San Paolo.

È stato firmato questa mattina al ministero del Lavoro a Roma il decreto di CIG per i 35 dipendenti della società multinazionale greca che ha deciso di rinunciare alla concessione per estrarre la bauxite dal sito di Olmedo. La durata della Cassa Integrazione sarà di un anno: dal 10 luglio di quest’anno al 9 luglio del 2016. Soddisfazione è stata espressa dagli assessori del Lavoro, Virginia Mura, e dell’Industria, Maria Grazia Piras, che proprio ieri aveva incontrato una delegazione di minatori nelle gallerie della miniera presidiate a 180 metri di profondità.

«C’è grande soddisfazione per la pronta risposta del Ministero – ha detto l’assessore Mura – l’adozione del decreto di concessione della CIG straordinaria consente di evitare 35 licenziamenti in un territorio già duramente colpito dalla crisi e di guadagnare tempo per far maturare le prospettive di ripresa dell’attività estrattiva della miniera. Una strada in cui l’assessorato ha creduto fortemente durante tutta questa lunga e faticosa vertenza.»

Sulle prospettive è fiduciosa l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras: «Intanto abbiamo raggiunto un risultato che non era affatto scontato. La garanzia di assicurare un sostegno al reddito ai minatori è un passaggio decisivo di questa vertenza ora continuiamo a lavorare per restituire continuità produttiva al sito di Olmedo e vigileremo per salvaguardare i livelli occupazionali».

Dopo la cessione del ramo di azienda e la decisione della S&B di restituire la concessione mineraria, nel luglio scorso la Regione, attraverso il servizio Attività Estrattive dell’assessorato dell’Industria, aveva avviato immediatamente la procedura di avviso per l’assegnazione del titolo minerario. L’avviso è scaduto il 30 settembre scorso e sono due le manifestazioni di interesse presentate da altrettante società.

Assessorato del Lavoro copia

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Search engine friendly contentLa Giunta regionale, su proposta dell’assessorato dell’Industria di concerto con l’assessorato della Programmazione e Bilancio, ha approvato una delibera che prevede Venture Capital”, un fondo da 10 milioni di euro destinato all’acquisizione di partecipazioni dirette in imprese innovative.
Il Fondo è parte integrante del Programma Regionale di Sviluppo 2014-2019 nel quale è specificata la necessità di dare un supporto al finanziamento del rischio e l’accesso al credito. «Sono tre gli elementi fondamentali per creare condizioni da Silicon Valley: la bellezza del luogo, tanti giovani appassionati di nuove tecnologie e con una formazione adeguata, il Venture Capital che permette la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative – ha spiegato il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «La Sardegna possiede i primi due ma non il terzo, come del resto tutta l’Italia. Il motivo è una normativa nazionale farraginosa sui fallimenti, che scoraggia gli investitori. Non potendo superare lo svantaggio normativo, interveniamo attraverso questo strumento che aumenta il nostro potenziale attrattivo dimezzando il rischio per chi vuole investire. Abbiamo individuato anche il luogo fisico, a Cagliari, per le nostre StartUp», ha concluso il presidente Pigliaru.
«La Manifattura Tabacchi è lo spazio ideale: è pronta e stiamo lavorando per l’operatività». «Il fondo – ha detto l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – darà impulso all’avvio e alla crescita di nuove imprese fortemente innovative. Le StartUp potranno così incrementare i loro investimenti in ricerca e sviluppo e di conseguenza favorire la nascita di nuovi posti di lavoro».
I requisiti del fondo di Venture Capital sono i seguenti: parità di condizioni di sottoscrizione tra investitore pubblico e quello privato; assunzione parziale del costo delle perdite da parte del soggetto pubblico qualora l’investimento non dia risultati positivi; attribuzione, in via preferenziale, al soggetto privato intermediario dei profitti in conto capitale provenienti dagli investimenti che non verrebbero distribuiti proporzionalmente alle quote di sottoscrizione.
«Gli obiettivi sono molteplici – ha affermato l’assessore Piras – da un lato vogliamo favorire la predisposizione dei privati all’investimento, dall’altro cerchiamo di attrarre in Sardegna iniziative ad alta crescita, soprattutto imprese innovative e manifatturiere che operano in settori strategici e delle nuove tecnologie. Ce ne sono tante, oggi, che potrebbero iniziare a pensare più in grande. Il nostro auspicio è che il Venture Capital le aiuti a crescere e rafforzare la propria presenza sul mercato».

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La V commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Lotto (Pd), ha presentato all’assessore all’Industria Maria Grazia Piras la bozza del Testo Unico in materia di energia.

Il provvedimento, che accoglie il disegno di legge presentato dalla Giunta sull’efficientamento energetico degli edifici, introduce alcune importanti novità come l’istituzione dell’Autorità per l’Energia e un piano per l’implementazione degli impianti eolici nelle aziende agricole.

L’incontro di oggi è servito a mettere a fuoco alcune tematiche che nei prossimi giorni saranno oggetto di discussione pubblica. La V commissione si appresta, infatti, a calendarizzare una serie di audizioni con il sistema delle imprese e i sindacati. «In seguito – ha annunciato il presidente Lotto – ci sarà un ulteriore confronto con la Giunta per integrare il provvedimento e arrivare a una sintesi sui contenuti».

L’assessore ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione: «Si tratta di un progetto articolato – ha detto Maria Grazia Piras – l’energia è uno degli argomenti decisivi per lo sviluppo dell’Isola. Per questo, la Giunta ha deciso di accelerare i tempi per dare gambe al progetto di metanizzazione della Sardegna».

L’assessore dell’Industria è poi entrata nel merito del provvedimento. «La Giunta accoglie favorevolmente la proposta di un piano per la realizzazione di impianti eolici nelle aziende agricole. Ciò contribuirà ad abbattere i costi delle imprese e a renderle più competitive nel mercato. Il tema sarà portato all’attenzione del gruppo di lavoro che sta definendo le linee strategiche del Piano energetico regionale ». Cautela invece sull’istituzione dell’Autorità dell’Energia: «Serve una riflessione più approfondita – ha detto Maria Grazia Piras – occorre capire come andrebbe ad incidere sulle competenze in materia definite dalla legge n.1».

Sull’efficientamento energetico, l’assessore ha espresso soddisfazione per la decisione della V commissione di recepire gran parte delle disposizioni contenute nel D.L della Giunta: «E’ nostra intenzione procedere all’informatizzazione del sistema. In futuro, i certificati energetici saranno predisposti su formato elettronico. Conoscere nel dettaglio le classi energetiche del patrimonio immobiliare privato consentirà all’assessorato di programmare interventi di aiuto per l’efficientamento degli edifici».

Positivo, infine, il giudizio sulla proposta di istituire un fondo di rotazione: «Con queste risorse – ha concluso Piras – si potrà far fronte a quella parte di interventi non coperti dai fondi europei».

Nella discussione sono intervenuti diversi commissari. Il consigliere del Pd Cesare Moriconi ha invitato la Giunta ad accelerare la riflessione sul tema della governance: «E’ necessario pensare ad un aggiornamento e ammodernamento della governance che costituisce la ragione principale del ritardo della Sardegna – ha detto Moriconi – è questo il punto decisivo per cambiare passo».

Di legge indispensabile per l’Isola ha parlato Gianlugi Rubiu (Aps) secondo il quale serve però una proposta moderna e innovativa. Per Rubiu, non ha senso parlare di registro degli ispettori («bastano i tecnici che stilano le certificazioni energetiche») né di catasto per l’energia. «C’è bisogno di una legge dinamica e snella. La Regione punti sulla semplificazione».

Giudizio condiviso da Luigi Crisponi (Riformatori) che si è poi soffermato sull’efficientamento degli edifici. «Mi sembra di capire che l’esecutivo punti molto sugli interventi nel settore pubblico. E’ un’idea sbagliata – ha sostenuto Crisponi – meglio concentrarsi sul privato. Si interverrebbe su immobili “aperti” 24 ore su 24 e si favorirebbero gli investimenti dei singoli cittadini».

Piermario Manca (Partito dei Sardi) ha espresso l’auspicio che la legge risponda alle esigenze dei sardi, lasciando da parte i tecnicismi. «Il 90% delle case sarde è in classe G – ha detto Manca – siamo fuori dai parametri europei. Serve uno strumento energetico che consenta di migliorare la situazione e rispettare il protocollo di Kyoto».

Antonio Gaia (Upc) ha infine invitato Commissione e Giunta a pensare in grande: «La Regione Sardegna deve mettere al bando tutte le fonti energetiche inquinanti e puntare sulle rinnovabili – ha detto Gaia – se necessario anche bypassando lo Stato e aprendo una linea diretta di confronto con l’Unione Europea».

Maria Grazia Piras A copia

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Riunione di Giunta regionale

La Giunta regionale ha stanziato 725 milioni di euro fino al 2020, 229 milioni solo per il 2015 per sostenere la competitività delle imprese sarde, creare nuova occupazione e rilanciare l’economia. Su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, l’Esecutivo, infatti, ha approvato la Strategia imprese e competitività all’interno della Programmazione Unitaria 2014-2020. Un serrato lavoro all’interno della Cabina di Regia istituita a marzo con gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, del Turismo Artigianato e Commercio Francesco Morandi, dell’Agricoltura Elisabetta Falchi e della Pubblica Istruzione e Beni Culturali Claudia Firino ha portato alla delibera approvata dopo le Strategie Scuola-Università e Lavoro. Identico il principio alla base del lavoro della Cabina di Regia, ovvero programmare tutte insieme le risorse disponibili – europee, nazionali e regionali – destinandole a un settore nella sua interezza e per tutta la durata della programmazione, cardine su cui ha ruotato l’intera manovra finanziaria.
«La programmazione unitaria è una scelta di governo di questa giunta, e c’è stato un grande impegno da parte di tutti gli assessori coinvolti – ha detto il presidente Pigliaru aprendo la presentazione della delibera alla stampa -. Partiamo da una situazione estremamente difficile e sappiamo che i problemi non conoscono confini tra assessorati e competenze. L’obiettivo è aiutare tutte le imprese, di tutti i settori e di tutte le dimensioni. Il primo punto è l’innovazione, che deve permeare l’intero sistema produttivo, perché cresca attraverso lo sviluppo tecnologico. Poi l’internazionalizzazione, perché non si può continuare a pensare solo ai piccoli, affaticati mercati locali quando là fuori c’è un intero mondo potenzialmente interessato ai nostri prodotti. Dopo la grande promozione di Expo ora lavoriamo per aprire i mercati e continuare ad attrarre investimenti. Ancora, sappiamo che per parlare con l’esterno le imprese devono crescere e soprattutto fare rete tra loro, così da poter assumere tanti giovani con alte qualifiche. Il nostro ruolo è mettere le imprese nelle condizioni di compiere questo percorso.» 
«Al centro di questo intervento c’è l’impresa. L’impresa che fa investimenti, che mette in gioco capitale e rischia, che crea lavoro e nuova occupazione – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Quindi non pensiamo per settori, non solleviamo barriere: un’impresa è un’impresa e noi con questo intervento così importante vogliamo per esempio favorire l’internazionalizzazione, gli investimenti, la filiera e le reti d’impresa, per creare subito nuova occupazione e far ripartire l’economia della nostra terra. Allo stesso tempo, pur superando le barriere settoriali, individuiamo strumenti finanziari specifici per agevolare gli investimenti delle micro imprese che operano in prevalenza nell’artigianato e nel commercio: per il 2015 sono già disponibili 8 milioni di euro». Nella Strategia appena approvata sono compresi anche strumenti specifici per le imprese che operano in agricoltura e nei processi di prima trasformazione dei prodotti agricoli, per esempio vino e formaggi.
La Strategia Competitività interessa dunque più assessorati. L’Agricoltura, con l’assessore Elisabetta Falchi che ha annunciato il ricorso anche a bandi a sportello che abbiano una visione di filiera per accelerare i tempi e favorire le imprese; l’Industria, per la quale l’assessore Maria Grazia Piras ha assicurato il ruolo di accompagnamento delle piccole imprese verso l’internazionalizzazione e l’alta formazione del Management grazie a un accordo con l’Istituto per il commercio estero; i Beni Culturali, con l’assessore Claudia Firino che ha ribadito l’importanza della presenza dell’industria culturale e della creatività che prelude alla crescita professionale ed economica del settore per il quale si concretizza un deciso rafforzamento, anche attraverso la creazione di reti e il sostegno alle residenze creative; e il Turismo, con un doppio livello di intervento come ha spiegato l’assessore Morandi: assicurare un livello di sopravvivenza post crisi alle imprese e aiutarle a investire e dunque a crescere, in una logica multisettoriale che non schiaccia anzi rispetta le specificità delle imprese che hanno pari dignità.
La programmazione si divide in due parti. La prima, trasversale per tutti i tipi d’impresa, finanzia: Innovazione e Ricerca; Internazionalizzazione e Attrazione degli Investimenti; gli investimenti delle Imprese o delle Reti. La seconda si occupa nello specifico di Turismo e Imprese Creative. Le strategie per il comparto Pesca e Acquacoltura e gli investimenti per le aree umide sono attualmente oggetto di definizione e saranno inquadrati all’interno delle risorse e degli strumenti del Piano Operativo della Pesca (FEAMP 2014-2020) previsto per il prossimo anno.
I 229 milioni del 2015 derivano per la maggior parte da fonti comunitarie (75%), in parte minore da finanziamenti regionali (24%) e per la restante da fonti statali (1%). Cinque, dunque, gli obiettivi previsti dalla delibera.
Sviluppo tecnologico e innovazione – Ci sono 37 milioni nel 2015 e oltre 170 per tutto il periodo a disposizione per innovazione, ricerca industriale e sperimentale, promozione di start up innovative nel settore agricolo.
Internazionalizzazione e Attrazione investimenti – 11 milioni e mezzo quest’anno e 23 nei prossimi.
Sostegno alle imprese e Reti di imprese – Progetti di filiera e sviluppo locale, pacchetti integrati di agevolazione e contratti di Investimenti, razionalizzazione del sistema dei Consorzi Fidi, strumenti di accesso al credito per le imprese agricole: 148 milioni nel 2015, 395 fino al 2020.
Turismo sostenibile – Valorizzazione degli attrattori ambientali e del patrimonio materiale e immateriale della Sardegna: 20 milioni quest’anno, 68 fino alla fine della programmazione.
Imprese Creative – Tredici milioni nel 2015 e 68 fino al 2020 per sviluppo e promozione dei servizi culturali e ricreativi, promozione della lettura, rafforzamento delle infrastrutture materiali e immateriali a supporto del sistema culturale.

«Scelte importanti, finanziamenti mirati, utilizzo di tutti i fondi disponibili contemporaneamente, niente sovrapposizioni e duplicazioni: su questi principi ha lavorato la Cabina di Regia dal 16 marzo in poi e sta già lavorando alle prossime priorità» ha sottolineato l’assessore Paci.

«In sintesi stiamo mettendo in campo una strategia per creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese: programmi, azioni, bandi risorse», ha concluso il presidente Pigliaru.

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Inaugurazione padiglione Sardegna a Expo Milano 2015

Sette giorni intensi hanno portato la Sardegna alla ribalta di Expo 2015. Il bilancio delle presenze nello spazio isolano sul Cardo, a pochi passi dal Padiglione Italia, sfiora ormai quota 90mila con una media di quasi 13mila visitatori al giorno, più di mille all’ora. «Abbiamo colto le opportunità offerteci da Expo con una presenza qualificata e proposte significative – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. La Sardegna ha dato un’ottima mostra di sé, dei prodotti e della qualità della vita che offre. Chiuso il padiglione, il lavoro sull’internazionalizzazione dei mercati spalanca adesso nuove porte e prospettive per le quali andremo avanti con concretezza e metodo».
«I numeri straordinari confermano l’efficacia della strategia della Regione, diretta al posizionamento del prodotto Sardegna sui mercati e basata sulla qualità della vita, declinata in eccellenza ambientale e delle produzioni agroalimentari, innovazione sostenibile e longevità». Così l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, che ha aggiunto: «Il padiglione ha offerto un’immagine dell’Isola affascinante e coinvolgente, interpretando con un linguaggio contemporaneo i valori profondi dell’identità regionale, rispettando le caratteristiche essenziali ed esaltandone il significato. L’insieme delle attività messo in campo dall’11 al 17 settembre ha appassionato visitatori, buyer e delegazioni istituzionali, ma soprattutto ha veicolato nel mondo il valore di territori e comunità, rafforzando le relazioni internazionali – ha proseguito l’assessore -. Abbiamo dimostrato ancora una volta come i nostri temi caratterizzanti suscitino interesse in modo trasversale, da quello per un soggiorno o un’esperienza di vita, sino all’attrazione di investimenti dall’estero. L’azione per rafforzare il posizionamento del prodotto sui mercati continua, in Expo sino al 31 ottobre, e successivamente con altre attività strategiche».
«L’esperienza dell’Esposizione universale è stata una tappa importante nel percorso di internazionalizzazione delle produzioni agroalimentari sarde, voluto dalla Giunta Pigliaru – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi -. Un modo diverso, nuovo, per mettere in vetrina le eccellenze del cibo, della storia e dell’ambiente della nostra Isola. Fuori dalla Sardegna ci sono 200 milioni di nuovi consumatori disposti a spendere per prodotti di qualità in cui non siamo certamente secondi a nessuno. Abbiamo un tessuto di imprese agricole importante che dobbiamo mettere a sistema – ha aggiunto – favorendo ancora di più l’aggregazione, che ci permetta di consolidarci nei mercati storici e di conquistarne di nuovi, soprattutto nei Paesi emergenti dell’economia mondiale. Chiusa la settimana dedicata alla Sardegna, continueremo con alcune attività tematiche sulle eccellenze alimentari sarde fino al 31 ottobre».
«L’attività all’Expo – ha puntualizzato infine l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – rappresenta un ottimo punto di partenza per il programma triennale di internazionalizzazione del sistema produttivo regionale, che abbandona la logica dell’estemporaneità degli interventi e mette insieme gli assessorati interessati con altri attori pubblici e privati, per tradurre in attività concrete la strategia promozionale della Sardegna. Già nei prossimi giorni sarà convocata la prima riunione della Cabina di regia che definirà tempi e modalità dell’intervento.»
Tra i tanti elementi che hanno contribuito al successo della settimana isolana all’Esposizione universale, in particolare sono tre quelli che hanno coinvolto maggiormente l’eterogeneo visitatore di Expo. A partire dall’idea del mare che ha consentito di sbarcare in Sardegna in maniera diretta e spettacolare. Così il filmato in 3D, “Blu senza fine”, che migliaia di spettatori hanno potuto vedere alla fine del percorso conoscitivo nel padiglione, ha suggerito un’immersione nelle acque delle cinque aree marine protette, tra rocce millenarie, alla scoperta di specie sorprendenti. Superato il mare ecco le persone e le attività: l’artigianato, i campanacci, i colori, gli aromi, con la dimensione olfattiva e tattile. L’itinerario nello spazio isolano – realizzato grazie al contributo congiunto dei dipartimenti di Architettura e di Design delle Università di Cagliari e di Sassari, di Daniela Ducato, della Sardegna Film Commission, dell’Isre, del Crs4 – è stato nel contempo molto tangibile. Come i materiali della stessa Ducato, prodotti con i residui delle filiere del food, da sughero, lana di pecora, posidonia spiaggiata, terra cruda, agrumi, con i rifiuti vitivinicoli. Il terzo elemento è quello della tecnologia, connessa alla visione interattiva dei giganti di Mont’e Prama, grazie all’installazione realizzata interamente dal gruppo di ‘visual computing’ del Centro di ricerca Crs4, e al digital carpet – Sardinia typestry che sino al 31 ottobre darà seguito al messaggio di innovazione dello spazio Sardegna allestito nel padiglione Eataly.
Ma oltre al linguaggio diretto e d’impatto, indispensabile in un luogo denso di stimoli, laddove sia necessario aprirsi un varco di comunicazione, allo stesso tempo è stata proposta una sintesi che fa perno su alcuni valori identitari e soprattutto sul concetto chiave della tessitura, intesa come segno e anche come occasione di incontro quale è stato il Social carpet. Ecco quindi i dingbat, elementi grafici simbolo della sardità che richiamano il tappeto e la matrice del pixel, creando un intreccio fra la tradizione arcaica e la prospettiva dell’innovazione. Ciò ha permesso di costruire una grammatica visiva di elementi identitari, ripresa in tutte le rappresentazioni dello spazio della Sardegna, per far emergere un elemento comune all’interno di una cornice unitaria.
Uno dei messaggi centrali proposti all’Esposizione universale, testimoniato anche dai contenuti del Padiglione dell’Isola senza fine, è legato alla sostenibilità. La Sardegna, ’Isola parco’, ha presentato al mondo le sue eccellenze ambientali e i nuovi percorsi naturalistici, realizzati in collaborazione con le aree marine protette, in uno spazio allestito con materiali ecosostenibili. Alla fine di Expo, di molti padiglioni resteranno solo video e fotografie. Lo spazio isolano, fatto in gran parte di scarti e di eccedenze, lascerà un segno. Nulla sarà sprecato, gettato via o perduto, ma tutto sarà riutilizzato, riconvertito e ricollocato. Ciò che per altri è avanzo, rifiuto o inutile, per noi diventa ricerca, innovazione e utilità.
La presenza della Sardegna a Expo proseguirà col sostegno alle imprese, nel consolidamento delle relazioni avviate e con l’apertura di nuovi canali commerciali. Da subito, con il progetto Cibus B2B, dove le aziende hanno uno spazio per tutto il corso dell’Esposizione al fine di incentivare business con i mercati obiettivo europei ed extraeuropei. In programma workshop con i buyer e meeting allo scopo di presentare le eccellenze delle produzioni sarde. Sempre operativo anche lo stand nell’ambito del progetto Eataly, dove si curano i rapporti con i consumer B2C. In questo caso l’obiettivo è suscitare curiosità e interesse con degustazioni, racconto dei territori, video, immagini, promozione.
Nella settimana sarda hanno avuto un picco importante non solo le iniziative dentro Expo, come l’incontro con i giocatori della Dinamo Sassari, la sfilata con 160 figuranti in costume sardo, i canti e il food carpet, ma anche quelle proposte nella città di Milano. Ossia gli eventi curati da Anci Sardegna e dai Comuni di Cagliari, Iglesias, Oristano, Villacidro, Nuoro, Tortolì, Olbia e Sassari, che chiudono agli inizi di ottobre. Le mostre sino al 29 novembre, al Museo archeologico di Corso Magenta sull’Isola delle Torri, insieme alle fotografie di Gianni Berengo Gardin sull’età nuragica, realizzate grazie a una collaborazione tra Sovrintendenza e Regione. Nonché Heroes 20.20.20., il progetto europeo nato dalla collaborazione tra Film Commission, assessorato dell’Industria e Sardegna Ricerche, con l’obiettivo di raccontare le buone pratiche ecosostenibili delle filiere sarde.
La Sardegna, infine, continua a essere protagonista nella mostra delle Regioni sui temi “Potenza del saper fare”, “Potenza del limite” e “Potenza della bellezza”, con i due testimoni Daniela Ducato e Luca Ruiu, imprenditrice e ricercatore che racconteranno i temi della creazione e dell’innovazione sostenibile. Ducato, insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella e premiata lo scorso novembre a Stoccolma con l’Euwiin International Award come migliore innovatrice d’Europa nell’edilizia verde, trasforma gli scarti delle lavorazioni agricole in materiali per le costruzioni. Ruiu, esperto internazionale di biopesticidi totalmente naturali e innocui per l’uomo, ha messo a punto il progetto Bioecopest per lo sviluppo di tecnologie applicate alla difesa dai parassiti dannosi in agricoltura. Nella sezione della mostra “Potenza della bellezza” sono promosse vedute panoramiche di paesaggi naturali non antropizzati come l’arcipelago de La Maddalena, esempi di edifici storici come il Parco Geominerario o interni di strutture antiche di pregio, ovvero la Biblioteca universitaria di Cagliari.

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Sono otto gli appuntamenti, previsti a settembre e ottobre in diverse aree della Sardegna, inseriti nel programma “Energie in circolo” promosso dalla Regione e realizzato da Sardegna Ricerche nell’ambito del Progetto “Smart City – Comuni in Classe A”, finanziato dall’assessorato dell’Industria con i fondi del Programma Operativo FESR 2007-2013.
Il Progetto Smart City mira a promuovere lo sviluppo di progetti integrati per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica a livello locale. Sono 102 i Comuni della Sardegna che hanno elaborato 31 PAES (Piani di Azione per l’Energia Sostenibile) di cui 10 d’area e 21 comunali. Il percorso è iniziato il 26 giugno scorso a Cagliari con un laboratorio realizzato in occasione della Settimana Europea 2015 per l’Energia Sostenibile. Le prossime tappe avranno l’obiettivo di creare momenti di approfondimento, scambio e confronto sul tema delle energie sostenibili, di sensibilizzare e diffondere informazioni e buone pratiche, di coinvolgere direttamente istituzioni, imprese, insegnanti e alunni delle scuole e cittadini e di promuovere occasioni di integrazione fra differenti progetti e azioni pubbliche e private. Il primo di questi eventi itineranti è fissato per domani, 18 settembre, a Sant’Anna Arresi. Seguiranno Barumini (25 settembre), Arborea (2 ottobre), Macomer (8 ottobre), Ozieri (9 ottobre), Tortolì (16 ottobre), Dolianova (23 ottobre) e, infine, Cagliari (29 ottobre).
«Energie in circolo è un progetto importante che rientra in un disegno più ampio portato avanti dal nostro assessorato sui temi dell’energia e della sostenibilità ambientale, attraverso le linee strategiche del Piano Energetico Regionale recentemente adottate dalla Giunta – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Stiamo disegnando una Sardegna che, entro i prossimi venticinque anni, sarà una regione carbon free e proiettata verso un’economia più verde e a misura d’uomo. Crediamo in questo disegno strategico già descritto all’interno del Piano: l’efficientamento energetico è la terza fonte di energia dopo il metano e le rinnovabili. Per raggiungere questo obiettivo – ha aggiunto l’assessore dell’Industria – sono fondamentali le azioni di sensibilizzazione e di promozione sull’uso più consapevole delle risorse. Azioni che, a loro volta, devono garantire un maggiore coinvolgimento dei Comuni e dei cittadini. Intanto, partiamo da numeri concreti: oltre i 2/3 dei Comuni si sono già attivati con i PAES. Ma non basta. Vorremmo che tutti recepiscano il nostro messaggio e avviino pratiche virtuose per arrivare ad avere il 100% delle amministrazioni dotate di PAES. Pertanto – ha aggiunto l’assessore Piras – questa fase del progetto può essere definita a pieno titolo come parte indispensabile per il pieno raggiungimento degli obiettivi indicati dal Piano Energetico. A conclusione del progetto, infatti, i suggerimenti e le proposte avanzate dalle comunità locali saranno considerate all’interno del Piano in vista dell’approvazione definitiva.»
L’assessorato della Difesa dell’Ambiente collabora al progetto “Energie in circolo” partecipando agli incontri territoriali, invitando gli enti al Premio e realizzando una pubblicazione sulle buone pratiche della sostenibilità ambientale raccolte a livello territoriale. Inoltre, nella giornata conclusiva del 29 ottobre, organizza a Cagliari il seminario “Più stelle nel cielo: i programmi regionali per l’efficienza dell’illuminazione pubblica”, quale contributo regionale nell’ambito della Sustainable energy week 2015 promossa dall’Unione Europea.

«La sostenibilità ambientale non è uno slogan da lanciare all’occorrenza ma una pratica che deve diventare consuetudine nel pubblico come nel privato – ha affermato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano –. Con questa iniziativa la Sardegna consolida la propria posizione di regione virtuosa e prosegue un percorso che sfocerà a novembre nel forum regionale “La Sardegna Compra Verde”, sullo strumento delle gare di appalto per beni-servizi-lavori a ridotto impatto ambientale.»

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E’ stato inaugurato questo pomeriggio il padiglione della Sardegna a Expo Milano 2015. «l senso del padiglione della Sardegna – ha commentato il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru – è totalmente basato su qualità e sostenibilità, sulle eccellenze ambientali e dell’innovazione legata alla tradizione e sulla nostra grandissima capacità di riciclare materiali di ogni tipo.»
«La poseidonia diventa un pannello per l’edilizia, lo stesso capita per la lana di pecora e persino per le bucce di pomodoro – ha aggiunto il presidente della Regione Sardegna – i residui della lavorazione del vino e della birra si trasformano in pavimenti e materiali utili nonché esteticamente bellissimi. Expo ci consente di avere molta visibilità e di aprirci ai mercati: è arrivato il momento di far conoscere la Sardegna al mondo, e siamo qua per questo.»
Alle 14.00, nel Cardo nord, di fianco al Padiglione Italia, erano presenti il vicepresidente Raffaele Paci, gli assessori dell’Agricoltura e dell’Industria, Elisabetta Falchi e Maria Grazia Piras, e del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi. «Anziché tagliare il nastro, abbiamo tessuto relazioni: oggi è stata proseguita la simbolica costruzione del social carpet che lega l’Isola al resto del mondo e con tutti i visitatori del padiglione – ha detto Morandi -. L’allestimento rappresenta le eccellenze e la sostenibilità, tutti i materiali utilizzati sono ecosostenibili e saranno riciclati e ricollocati. L’arazzo di cibo, che è stato interamente consumato, infine, rilancia la qualità delle produzioni agroalimentari legate profondamente all’identità regionale attraverso la forma della tradizione: così abbiamo raccontato in modo innovativo la nostra qualità della vita».
«Expo è la vetrina migliore dove raccontare la Sardegna del cibo di qualità, della longevità, della tradizione e della ricchezza ambientale, che fa della nostra Isola un continente a se stante rispetto al resto delle regioni italiane – ha sottolineato Elisabetta Falchi -. Con l’esposizione milanese riusciremo ad avvicinare i nostri territori, dalle zone costiere all’entroterra, a milioni di persone che ancora non ci conoscono.»
Un viaggio che parte dall’approdo nelle coste e si addentra in una conoscenza sempre più profonda dell’Isola senza fine, attraverso tutte le sue dimensioni qualificanti. Sino al 17 settembre i visitatori, presenti in grande numero sin da questo pomeriggio, vedranno uno spaccato fortemente caratterizzante della Sardegna. Davanti all’ingresso sono state poste due attrazioni unite dal tema del tappeto tradizionale: social e food carpet. Gli ospiti sono invitati a diventare tessitori, a realizzare un tappeto senza telaio e senza trama, esclusivamente con le mani e le modalità di intreccio ‘primitive’. Il social carpet così creato simboleggerà il tessuto sociale di collaborazione e di pace, il legame spesso indissolubile della Sardegna coi suoi visitatori. La base attorno a cui si sviluppa la trama è la lana di pecora, a rappresentare l’anima produttiva, storica e alimentare sarda. Si aggiungeranno terra cruda, paglie vegetali, lana di mare e semi. La lavorazione, iniziata il 3 settembre in Sardegna, proseguirà a Milano in tutta la settimana di protagonismo dell’Isola, per poi tornare ‘a casa’, dove la tessitura si concluderà. Un secondo tappeto ha soddisfatto vista e gusto dei turisti: il food carpet, ideato dallo chef stellato Roberto Petza. Un menù completo steso su un tavolo è stato servito con tutte le pietanze, dall’antipasto al dolce, e composto con tante piccole portate a disegnare e riprodurre scenicamente i tessuti della tradizione artigiana.
All’ingresso campeggia il brand ‘Sardegna Endless Island’, la facciata e il portale sono arricchiti con i caratteri ‘dingbat’, elementi grafici simbolo della sardità che richiamano il tappeto. Subito dopo, l’atrio di mediazione presenta una concettualizzazione del mare: elementi appesi al soffitto si offrono come cascate in un contesto con pannelli fotografici e pareti retro illuminate, paesaggi costieri da attraversare. Una volta sbarcati in Sardegna si è investiti dall’opera della natura e dell’uomo, da una infinita varietà di colori, profumi, persone, cibo, tradizioni. Ricchezza rappresentata da una galleria di oggetti etnografici e pezzi di artigianato, campanacci luminosi e sonanti, fotografie dell’interno della Sardegna e contenuti multimediali. L’esperienza multisensoriale, tattile, olfattiva, sonora e del gusto si vive quindi sui pannelli realizzati con i materiali di recupero, con cui si rilegge il significato e la presenza del cibo, del tutto coerente con il tema di Expo ‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’. Nell’ultimo tratto si passa all’installazione interattiva del CRS4 sui Giganti di Mont’e Prama, sintesi della ricchezza archeologica e culturale, per concludersi con un’immersione virtuale nei fondali con il video in 3D sulle aree marine protette.

Inaugurazione padiglione Sardegna a Expo Milano 2015