23 November, 2024
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Questo pomeriggio, nel palazzo di viale Trento a Cagliari, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha incontrato i sindacati per esaminare la vertenza Keller, azienda costruttrice di carrozze ferroviarie. All’incontro erano presenti anche il presidente del Consorzio industriale di Villacidro, Luca Argiolas, e i consiglieri regionali Rossella Pinna e Gianni Lampis. L’assessore Maria Grazia Piras, dopo aver ripercorso le tappe che negli ultimi anni hanno riguardato le ipotesi di riavvio della fabbrica, ha riferito che lo scorso 2 ottobre è stata formalizzata l’offerta presentata da un gruppo imprenditoriale interessato ad acquisire il sito produttivo e attingere dalla forza lavoro ex Keller per la riapertura dello stabilimento. Il presidente del Consorzio Industriale, attuale proprietario della Keller, si è impegnato a incontrare domani i rappresentanti del gruppo imprenditoriale per definire meglio i termini della proposta di acquisto. Lo stesso presidente si è impegnato inoltre a far sì che il Consorzio possa rientrare al più presto nella disponibilità dei beni già venduti, macchinari necessari per l’eventuale riavvio della fabbrica. Un nuovo incontro per l’aggiornamento della situazione, è previsto per la settimana prossima.

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Si moltiplicano le iniziative dell’assessorato dell’Industria per favorire la penetrazione nei mercati esteri da parte delle aziende sarde dei diversi settori, in particolare dell’ICT e dell’agroalimentare. Dalla partecipazione a Sinnova 2018 alle missioni in Portogallo, Canada e Stati Uniti, passando per i seminari e l’arrivo di investitori stranieri in Sardegna, l’agenda degli ultimi mesi del 2018 e dei primi del 2019 è fitta di impegni e di attività istituzionali. Il Programma triennale per l’internazionalizzazione, varato nel 2015 e aggiornato fino al 2020, ha ottenuto il gradimento delle aziende che hanno partecipato ai bandi di aiuti e incentivi, ai progetti di formazione e alle missioni estere, e negli ultimi anni ha sicuramente contribuito al netto miglioramento delle vendite dei prodotti sardi oltreconfine.

«Stiamo rispettando il programma di lavoro che ci siamo dati tre anni fa – commenta l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Sono soddisfatta di questo risultato, così come lo sono della risposta che stiamo avendo dalle imprese, sempre più numerose nella partecipazione a bandi ed eventi. Forse avevano solo bisogno di una Regione che stesse loro vicina e le aiutasse non in modo generico, ma secondo i loro bisogni. La bontà delle azioni intraprese da un’istituzione è sempre proporzionale alle reali necessità delle aziende. Con il nostro programma di interventi abbiamo intercettato queste necessità. Mi auguro che anche in futuro queste azioni possano essere confermate e che il percorso iniziato venga rafforzato.»

Nei prossimi giorni, nell’ambito di Sinnova 2018, sono previsti numerosi incontri, organizzati in collaborazione con ICE Agenzia, tra imprese innovative e investitori internazionali. All’iniziativa hanno aderito 40 aziende che incontreranno 30 investitori provenienti da Regno Unito, USA, Israele, Singapore, Francia, Cina, Svizzera, Giappone, Hong Kong, Turchia e Russia. Previsti, inoltre, incontri e approfondimenti con il referente del Desk Innovazione di ICE Parigi e quatto esperti in tema di internazionalizzazione in arrivo da Turchia, Singapore, Cina e Israele.

Un’altra iniziativa di rilevanza assoluta è legata all’edizione 2019 del CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas, in programma dall’8 all’11 gennaio prossimi. L’Assessorato dell’Industria parteciperà con un proprio stand alla fiera, la più importante al mondo per quanto riguarda la tecnologia di consumo, vero punto di ritrovo per tutte le imprese innovative interessate a presentare in anteprima i loro prodotti. Nell’edizione 2018 la Sardegna ha partecipato al CES di Las Vegas con una tra le delegazioni italiane più numerose e qualificate. Per il 2019 l’Assessorato ha opzionato uno spazio espositivo all’Eureka Park Marketplace, padiglione dedicato alle startup innovative. Le imprese che hanno intenzione di partecipare dovranno trasmettere la documentazione entro e non oltre il 29 ottobre prossimo. Saranno ammesse a partecipare massimo 12 imprese e startup che realizzano prodotti o servizi innovativi. La partecipazione all’iniziativa è gratuita, a carico della Regione saranno le spese di organizzazione e realizzazione della missione. Saranno rimborsate le spese di viaggio sostenute per un solo partecipante per ciascuna impresa ammessa all’iniziativa. Le proposte pervenute saranno valutate da parte dell’Assessorato e, successivamente, sottoposte all’approvazione degli organizzatori del CES per il nulla osta finale.

Sempre nell’ambito dell’ICT, il 12 ottobre scade il termine per la presentazione delle domande relative al Web Summit di Lisbona, in programma dal 5 all’8 novembre prossimi. Si tratta di un evento dai grandi numeri: 70mila gli espositori, provenienti da 170 Paesi, e centinaia gli eventi previsti. L’Assessorato dell’Industria ha previsto un sostegno per la partecipazione delle startup innovative che si occupano di turismo, cultura e ambiente, reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia, agroindustria, biomedicina, aerospazio e innovazione finanziaria. Saranno almeno venti le star-tup sarde presenti.

Sono invece 19 le aziende vitivinicole sarde che parteciperanno, dal 22 al 31 ottobre prossimi, alla 23esima edizione della rassegna “Grandi degustazioni in Canada”, promossa dalla Regione in collaborazione con ICE Agenzia. Si tratta dell’appuntamento commerciale di riferimento per i professionisti del settore canadesi. La Sardegna si presenta con una tra le delegazioni italiane più consistenti. Gli imprenditori isolani sbarcheranno a Vancouver, Calgary, Toronto e Montreal forti della preparazione ricevuta nei mesi estivi grazie ai Seminari di orientamento ai mercati internazionali organizzati nell’ambito del Piano Export Sud 2, il programma speciale di attività che punta a promuovere l’Internazionalizzazione delle piccole e medie imprese attraverso iniziative promozionali a condizioni agevolate per le aziende delle regioni italiane meno sviluppate e in transizione. Si tratta di una grande opportunità per le aziende sarde. Il mercato canadese, infatti, è uno dei più importanti, il quinto di destinazione per i vini italiani, e sono in crescita sia l’attenzione per i prodotti agroalimentari di qualità, sia i consumi di vino pro capite.

Sempre per quanto riguarda l’agroalimentare, il 6 e 7 novembre prossimi un gruppo di operatori internazionali sarà ospitato a Oliena dalla Regione e da ICE Agenzia con l’obiettivo di far conoscere sempre di più le aziende isolane. Sono previsti incontri bilaterali tra una ventina di buyer provenienti da Europa centro-orientale, Regno Unito, Russia e Giappone. In programma anche visite aziendali degli operatori internazionali in alcune realtà produttive locali. Anche questo evento rientra nel programma delle iniziative promosse dal Piano Export Sud 2. Insieme alle imprese sarde saranno presenti anche aziende del Molise e dell’Abruzzo. Saranno ammesse a partecipare 60 imprese, con una quota del 50% riservata alla Sardegna. Si tratta di un’ottima opportunità per chi punta all’export, in particolare per cantine, caseifici, oleifici, aziende specializzate nella produzione di pasta, salumi, prodotti da forno, conserve vegetali e caffè. Le imprese che intendono partecipare hanno tempo sino al prossimo 12 ottobre per presentare le domande. 

Il 15 ottobre, infine, scadono i termini per partecipare al seminario formativo gratuito di orientamento ai mercati internazionali che si svolgerà a Olbia il 22 e 23 ottobre prossimi. Gli incontri sono destinati a piccole e medie imprese manifatturiere, consorzi, reti di impresa e poli tecnologici della Sardegna. L’iniziativa, promossa da ICE Agenzia e assessorato dell’Industria, ha lo scopo di trasferire conoscenze e competenze sui principali temi relativi ai processi di internazionalizzazione d’impresa con particolare riguardo al marketing internazionale, l’analisi strategica e il posizionamento nei mercati esteri. Al termine dalla formazione in aula i partecipanti potranno accedere a un incontro personalizzato con docenti esperti di marketing e tecniche del commercio estero. 

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E’ stato inaugurato questa mattina, alle Saline di Sant’Antioco, il progetto “Le Vie del sale”un tassello significativo del Piano da 20 milioni di euro varato dalla Giunta regionale per la valorizzazione e la tutela delle zone umide della Sardegna, che per la sua attuazione, unitamente a quella del progetto “Le Vie del vento”, prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro. Le Saline di Sant’Antioco da oggi rinascono ad una nuova vita dalle tante sfaccettature: storiche, sociali, economiche, turistiche e ambientali, e diventano risorsa da far conoscere e promuovere attraverso percorsi di trekking, piste ciclabili o trattamenti di bellezza. Non più solo prodotto industriale, il sale diventa il filo conduttore esperienziale per i visitatori. Un obiettivo rincorso da oltre 13 anni (l’idea di progetto risale al 2005), mai realizzato, e che oggi ha mosso il suo primo, importante passo, grazie al Protocollo d’intesa firmato dalla Regione – con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras (oggi non presente alla firma per un concomitante impegno istituzionale con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru), dal presidente di Ati Sale (società concessionaria delle Saline) Giacomo D’Alì, dall’Unione dei Comuni del Sulcis (presidente Ivo Melis) e dal Flag Sardegna Sud occidentale, rappresentata da Roberta Ventura. Alla firma erano presenti anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, 5 dei 6 sindaci dei Comuni protagonisti del progetto (Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco), il direttore generale del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu, il consigliere regionale Gianluigi Rubiu ed il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna.

Il protocollo dà attuazione alla delibera di Giunta approvata lo scorso agosto con lo stanziamento di 2 milioni di euro per la valorizzazione delle zone umide del Sulcis. Il concessionario AtiSale si impegna, attraverso il protocollo, ad assicurare la disponibilità delle aree delle Saline di Sant’Antioco per la realizzazione delle opere e delle attività previste, che si svolgeranno parallelamente all’attività primaria di estrazione e produzione del sale. La Regione, da parte sua, metterà a disposizione gli strumenti operativi necessari a favorire la più efficace attuazione degli interventi, dando supporto costante al territorio. L’Unione dei Comuni del Sulcis sarà il soggetto attuatore unico degli interventi e monitorerà costantemente la realizzazione dei progetti. Collaborano anche le altre due Unioni dei Comuni del Sulcis che rientrano nel territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.

«Oggi con questa firma raggiungiamo un traguardo importante e atteso da tanti anni, frutto di una collaborazione fra istituzioni pubbliche e privati che hanno deciso di unire le forze per favorire lo sviluppo del territorio, e del lavoro condiviso dei Comuni che hanno fatto rete. Atisale per la prima volta apre le porte della Salina di Sant’Antioco, avviando una fase nuova per questa zona che la Regione sostiene con convinzione – ha detto l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci -. Con i 2 milioni del programma di valorizzazione delle zone umide saranno realizzati due itinerari turistici (la Via del sale e la Via del vento) che realmente valorizzano alcune tra le più importanti potenzialità del Sulcis: le zone umide del golfo di Palmas, passando attraverso le dune di Porto Pino, gli stagni e i vigneti di carignano fino alle saline, creando le basi per un circuito che può realmente incentivare l’iniziativa privata e rilanciare fortemente il turismo. Abbiamo messo a punto una politica complessiva per valorizzare al meglio le zone umide della Sardegna: di sicuro la tutela ambientale è prioritaria, ma allo stesso tempo vogliamo potenziare le attività produttive delle zone umide, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro e, allo stesso tempo – ha concluso Raffaele Paci -, promuovere nuova e qualificata occupazione.»

«Dietro il protocollo – ha commentato l’assessore Cristiano Erriu – c’è un’idea di sviluppo che insiste sul lavoro di cooperazione tra gli enti pubblici, in particolare i Comuni e le loro Unioni, e i privati. L’obiettivo è quello di ricercare modalità di estrazione di valore dal territorio, puntando su ciò che di valore esiste in quest’area. Le zone umide rappresentano una grande opportunità, sinora poco valorizzata e affidata a forme di concessione che hanno consentito alle cooperative di pesca e a questa realtà industriale di mettere dei punti fermi, ma comunque al di fuori da un’idea integrata di sviluppo locale che ha enormi potenzialità. Il mio Assessorato, deputato alla gestione del patrimonio e del demanio regionale, ha avviato e sostenuto finanziariamente il recupero delle saline di Carloforte, che hanno un valore stimato in 5 milioni di euro. Sono esempi di valorizzazione ambientale su cui la Regione sta scommettendo. La presenza dei sindaci, oggi, testimonia che tutto il territorio crede in questo ambizioso progetto.»

L’importo complessivo di 2 milioni, stanziato con la delibera che oggi viene resa operativa attraverso il protocollo, è così suddiviso: 580mila euro per la sistemazione e valorizzazione a fini turistico-ambientali dei percorsi esistenti nelle aree stagnali ‘Stagno di Porto Botte’ e ‘Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino’; 700mila euro per la riqualificazione dei vecchi percorsi del sale e la riconversione in poste ciclabili degli stagni di Porto Botte e Santa Caterina; 570mila euro per la valorizzazione a fini turistico-ambientali dell’itinerario del sale attraverso la predisposizione di spazi e strutture polivalenti per la fruizione sostenibile dei siti; 140mila euro per la sistemazione e valorizzazione delle aree a supporto dell’attività di turismo attivo (siti di interesse comunitario stagno di Porto Botte e Punta Giunchera).

Allegato l’album fotografico dell’incontro di stamane con la firma del protocollo d’intesa e la visita allo stabilimento e il video di una parte dell’intervento dell’assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu. In serata pubblicheremo anche l’intervento integrale del presidente di Ati Sale (società concessionaria delle saline) Giacomo D’Alì.

                                           

                                                                                             

 

 

 

 

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È tutto pronto per il bando regionale che riguarda l’installazione di 600 colonnine di ricarica per auto elettrica in 28 Comuni, come stabilito dall’Accordo di Programma firmato nel febbraio scorso dalla Regione con i sindaci della Città Metropolitana di Cagliari, della Rete Metropolitana del Nord Sardegna, di Nuoro, Oristano ed Olbia. Per la Sardegna, una delle regioni italiane che più sta investendo nella mobilità elettrica, si tratta di una vera e propria svolta in un’ottica di sviluppo ‘verde’ e sostenibile, in linea con quanto sta avvenendo in Europa. Resta incomprensibile l’esclusione del Sulcis Iglesiente dall’accordo di programma.

Oggi a Cagliari si è tenuto un incontro, organizzato dalla Direzione Generale della Centrale Regionale di Committenza, al quale hanno partecipato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, e gli operatori economici che hanno inviato manifestazione di interesse o che hanno fatto richiesta per partecipare alla cosiddetta Consultazione preliminare di mercato. L’evento ha consentito di fare il punto sulle procedure, illustrare gli obiettivi strategici della Regione in materia di mobilità elettrica, i ruoli dei diversi attori coinvolti (dai Comuni ai fornitori), la complessità degli interventi, il percorso da seguire ed il cronoprogramma di massima. Da segnalare, in particolare, il ruolo della Centrale di Committenza che, come unico soggetto appaltante, gestisce il bando. Un ruolo previsto dal processo di semplificazione all’interno della pubblica amministrazione avviato dalla Giunta.

 

Verrà firmato venerdì 5 ottobre, alle 10.00, alle Saline di Sant’Antioco, il protocollo d’intesa tra i soggetti interessati alla realizzazione dei progetti “Le Vie del vento” e “Le Vie del sale”, finanziati dalla Giunta regionale con 2 milioni di euro, nell’ambito di un Piano da 20 milioni di euro per la valorizzazione e la tutela della zone umide della Sardegna.

Il soggetto attuatore dei due progetti è l’Unione dei Comuni del Sulcis, presieduta dal sindaco di Masainas, Ivo Melis.

Parteciperanno ai lavori gli assessori della Programmazione Raffaele Paci, dell’Industria Maria Grazia Piras e dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu.

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La Quinta Commissione “Attività Produttive” si è riunita questa mattina per l’esame del disegno di legge sulla semplificazione legislativa.

Il parlamentino guidato da Luigi Lotto ha sentito, per le parti di competenza, l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras che ha illustrato le proposte di modifica in materia di energia, attività Suape, miniere dismesse e impianti termici.

«Si tratta di interventi che mirano a rendere più semplice la vita dei cittadini e l’attività delle imprese – ha spiegato Maria Grazia Piras – il disegno di legge, predisposto dal nostro assessorato, accoglie anche altre richieste di semplificazione avanzate dai colleghi di Agricoltura, Ambiente, Urbanistica  e Sanità.»

Per quanto riguarda l’Industria, una delle proposta di modifica alle leggi vigenti riguarda le miniere dismesse: «Abbiamo un patrimonio minerario immenso per il quale si pone il problema della riqualificazione – ha detto Maria Grazia Piras – alcuni siti, come Porto Flavia e la Galleria Herny, sono stati ceduti ai Comuni per essere utilizzati a fini turistici. Ci sono però altri progetti incentrati sulla ricerca come quello sulla materia oscura nelle miniere della Carbosulcis e per le onde gravitazionali a Sos Enattos di Lula. Questa legge consentirà di utilizzare i siti anche per queste finalità». Un’altra norma, inserita in legge, definirà invece le funzioni di polizia mineraria che interesseranno esclusivamente le attività estrattive e non quelle di trasformazione della materia prima.

Novità anche per il Suape (Sportello unico per le attività produttive e per l’edilizia abitativa): «Anche in questo caso abbiamo introdotto una serie di norme che mirano ad accelerare i processi amministrativi – ha spiegato l’assessore – stiamo intervenendo per evitare imbuti burocratici e rendere più agili concessioni e autorizzazioni». La legge interverrà, inoltre, sulle modalità di rilascio della certificazione di attestazione energetica. Non sarà più obbligatoria la presentazione dell’Ape per il trasferimento a titolo oneroso di quote immobiliari indivise, per le donazioni, comodato d’uso e trasferimenti a titolo gratuito. Esclusi anche gli edifici dichiarati inagibili, gli immobili di edilizia residenziale pubblica concessi in locazione, e le porzioni di unità immobiliari date in affitto.

L’assessorato all’Industria, infine, proporrà una modifica anche sugli oneri istruttori e le tariffe: «Oggi i Comuni sardi applicano tariffe diverse per il rilascio di concessioni e autorizzazioni – ha affermato Maria Grazia Piras – con questa legge cerchiamo di uniformarle seguendo un criterio di legittimità ed equità».

Nei prossimi giorni la Quinta Commissione esprimerà il proprio parere di competenza e lo comunicherà alla Prima Commissione “Autonomia e ordinamento regionale” che ha in carico il provvedimento legislativo.

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L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, il presidente dell’Autorità del Sistema Portuale della Sardegna, Massimo Deiana, la presidente e il direttore generale di Assocostieri, Marika Venturi e Dario Soria, hanno firmato questa mattina a Cagliari, nella sede dell’assessorato dell’Industria, un accordo di collaborazione per lo sviluppo del Gas Naturale Liquefatto (GNL) in Sardegna. L’intesa, in particolare, punta a promuovere il sistema dei servizi portuali legati al GNL. L’accordo è in linea con le più recenti politiche europee e nazionali e si integra con la strategia della Regione in ambito energetico, all’interno della quale un’attenzione particolare è rivolta alla riduzione delle emissioni inquinanti nel settore dei trasporti. Il tema, di livello europeo, è già stato recepito dall’Italia attraverso la SEN, la Strategia Energetica Nazionale, che individua il GNL come prodotto strategico quale carburante per la navigazione. Con l’accordo stipulato oggi, viene istituito un Tavolo di lavoro congiunto e permanente tra Regione, Autorità Portuale e Assocostieri. Gli obiettivi: approfondire l’analisi dei temi di natura strategica e di indirizzo politico, oltre che giuridici e amministrativi, di tutte le iniziative connesse all’utilizzo del GNL come combustibile marino; inoltre, individuare azioni congiunte e coordinate per realizzare un mercato che consenta un uso sempre più ampio del GNL nel settore marittimo e per alimentare i servizi a bordo delle navi.

«Oggi una nave da crociera che sosta in un porto è altamente inquinante. Dotare i porti di strutture logistiche che favoriscano l’arrivo e quindi l’approvvigionamento con GNL delle navi significa rendere rendere più ‘verde’ lo sviluppo delle attività legate al trasporto marittimo e contrastare l’inquinamento – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras -. L’utilizzo del GNL è previsto dal Piano per la Metanizzazione, si sposa perfettamente con la realizzazione della rete nord-sud e, infine, rientra nella Strategia Energetica Nazionale. Non a caso la Sardegna è candidata a ospitare il primo progetto pilota per l’area di controllo delle emissioni di zolfo, la SECA, Sulphur Emission Controlled Area, in relazione al traffico marittimo. Navi e traghetti saranno monitorati con l’obiettivo di limitare le emissioni di zolfo e ridurre il combustibile tradizionale a favore del GNL, più sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. L’accordo con l’Autorità Portuale e Assocostieri si pone all’interno di questo quadro ampio e articolato che tassello dopo tassello stiamo costruendo. Sottolineo, inoltre, che su questo argomento l’Assessorato dell’Industria è coinvolto in quattro progetti Interreg. Esiste, infatti, una problematica europea che riguarda l’uso del GNL nel sistema dei trasporti. L’obiettivo è trovare strumenti legislativi e normative che accelerino il passaggio all’uso del GNL, sia sotto l’aspetto delle infrastrutture di distribuzione sia su quello della portualità.»

«L’opzione GNL – ha detto il presidente dell’Autorità del Sistema Portuale della Sardegna, Massimo Deiana – è prevista dalla normativa nazionale e comunitaria come una prospettiva energetica del trasporto marittimo del futuro. L’Autorità ne è ben consapevole, tant’è che sta supportando tutte le progettualità in campo in questo settore nei porti di Cagliari, Oristano e Porto Torres. Avere la possibilità di approvvigionare navi con propulsione a GNL significa, oltre che contribuire a un sistema di trasporto più ecosostenibile, acquisire anche un vantaggio competitivo nei confronti degli altri scali del Mediterraneo con i quali siamo in diretta concorrenza. Questo accordo – ha concluso Massimo Deiana – va perfettamente nella direzione nella quale intendiamo lavorare e siamo sicuri che saprà esserci di grande aiuto.»

I rappresentanti di Assocostieri, associazione che dal 1983 riunisce le principali aziende che operano nel settore della logistica energetica, hanno commentato positivamente la firma dell’intesa. «Assocostieri – ha affermato la presidente Marika Venturi – è da sempre attenta alla promozione delle politiche del bunkeraggio e non può che esprimere soddisfazione per l’accordo siglato con la Regione Sardegna. Si tratta di un’intesa che può rappresentare un punto di avvio importante per la diffusione del bunkeraggio per mezzo del GNL nell’Isola e fungere da volano per lo sviluppo di un settore che ha ampi margini di crescita. Dal punto di vista ambientale, inoltre, siamo sicuri che la Sardegna rappresenti la piattaforma ideale per diventare un modello virtuoso del nostro settore, un esempio per il resto d’Italia».

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L’assessorato regionale dell’Industria sta portando avanti il lungo processo di razionalizzazione della gestione dei Consorzi ZIR. Con delibera proposta dell’assessore Maria Grazia Piras, la Giunta ha approvato la chiusura del Consorzio ZIR Valle del Tirso in liquidazione e il trasferimento del patrimonio in favore del Comune di Ula Tirso. Con il provvedimento si esauriscono tutte le procedure relative alla chiusura dell’Ente e si restituiscono all’amministrazione comunale la gestione dei beni del Consorzio e le competenze sulla zona industriale.

«La delibera – commenta l’assessore Maria Grazia Piras – va nella direzione già tracciata con altri provvedimenti in materia. In tal modo, i Comuni hanno un ruolo sempre più forte nella gestione del territorio.»

Tra i beni trasferiti dal Consorzio della Valle del Tirso all’ente locale ci sono gli immobili ed i terreni, comprese le strade. Gli impianti idrici e fognari consortili passano invece in concessione d’uso alla società Abbanoa. La delibera sancisce anche il trasferimento definitivo dell’unico dipendente del Consorzio all’Unione dei Comuni del Montiferru-Sinis.

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Sardegna come terra di innovazione e di opportunità di investimento. Ne ha parlato questa mattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru, nella sede all’Ambasciata italiana a Londra, alla comunità finanziaria interessata ad approfondire le opportunità offerte dalla nostra isola con particolare attenzione al settore delle nuove tecnologie.

La giornata di lavori, alla quale ha preso parte l’ambasciatore italiano a Londra Raffaele Trombetta, è stato il momento centrale dell’iniziativa “Sardinia Land of Innovation”, finanziata e organizzata dall’assessorato dell’Industria, in collaborazione con ICE-Agenzia, per favorire ulteriormente l’internazionalizzazione delle imprese sarde. Presente all’incontro in Ambasciata anche l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ieri insieme al presidente Francesco Pigliaru ha partecipato all’iniziativa di TechItalia dedicata alla presentazione di imprese innovative sarde.

Iniziata lunedì scorso e in programma sino a domani, “Sardinia Land of Innovation” è una delle attività previste all’interno del Programma Triennale per l’Internazionalizzazione e presenta il sistema Sardegna, con alcune delle eccellenze del settore ICT, agli investitori britannici.

«Crediamo molto nel potenziale delle nostre imprese innovative e continuiamo a sostenere le start up aiutandole ad aprirsi al mondo – ha detto Francesco Pigliaru, ricordando che in questi anni oltre 200 imprese, dall’agroalimentare all’ICT, hanno risposto alle iniziative della Regione per puntare ai mercati esteri -. I dati sull’export continuano a dare segnali positivi e ci incoraggiano ad andare avanti in questa direzione – ha sottolineato – significa che il Sistema Sardegna sta dimostrando di saper fare rete e di avere grandi potenzialità anche oltre i confini nazionali». In particolare nell’ICT il Presidente ha ricordato come la Sardegna si collochi «storicamente all’avanguardia in questo settore», e quale sia il ruolo cruciale giocato dalle nuove tecnologie sul fronte dell’insularità: «Questo genere di aziende produce beni che non soffrono degli svantaggi dati dall’essere su un’isola, perché nell’ambito digitale le barriere geografiche smettono di esistere. Noi facciamo la nostra parte nell’accompagnare questo percorso, ma abbiamo bisogno anche di investimenti privati – ha proseguito il presidente Francesco Pigliaru – e siamo qui per aiutare le imprese a trovarli. Occasioni come questa sono preziose per far conoscere la Sardegna nel suo aspetto meno tradizionale, come luogo di innovazione, ricerca, tecnologia”. Al centro dell’attenzione dei lavori in Ambasciata sono stati i progetti  ARIA, AVIO e SAR-GRAV, a sostegno dei quali la Regione è intervenuta in questi ultimi anni “e che con adeguate partnership pubbliche e private a livello internazionale – ha specificato Francesco Pigliaru – siamo convinti che possano offrire concrete ed importanti  opportunità di sviluppo industriale e commerciale. Se il sistema produttivo regionale saprà trasformare i risultati della ricerca scientifica in  prodotti e servizi innovativi potrà certamente assumere un ruolo strategico nel processo di sviluppo economico».

I grandi progetti ARIA, AVIO e SAR-GRAV individuati all’interno del Sistema Sardegna quali promettenti motori di sviluppo dell’economia e stimoli per imprese, centri di ricerca ed università hanno tutti forti componenti di ricerca e grosse potenzialità per passare alla fase industriale e commerciale.

Gaia De Donato, dell’assessorato dell’Industria, ha presentato il progetto Aria, inaugurato la scorsa settimana nella sede della Carbosulcis a Nuraxi Figus con il presidente dell’INFN Fernando Ferroni, finalizzato alla distillazione dell’Argon e produzione di isotopi purissimi, attraverso una torre di 300 metri calata nel pozzo della miniera di Monte Sinni.

L’ingegnere Andrea Preve Ceo dello SpaceLab, ha illustrato lo Space Propulsion Test Facility Project e il rettore dell’università di Sassari, Massimo Carpinelli, ha invece introdotto il progetto SAR-GRAV, legato a un primo modulo per l’infrastruttura del telescopio Einstein.

Entra nel merito di ‘Sardinia Land of Innovation’ dopo l’intensa settimana dedicata al Boot camp organizzato dall’assessorato regionale dell’Industria con Ice e TechItalia per le start up innovative sarde, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras: «Abbiamo studiato questa misura per far conoscere ulteriormente al mercato britannico le potenzialità offerte dalle imprese innovative sarde, in particolare nelle filiere strategiche dell’ICT, turismo, reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia, biomedicina, aerospazio e innovazione finanziaria. Grazie a questa missione, le aziende sarde potranno verificare, sul mercato britannico, l’appetibilità della propria offerta, l’opportunità di avviare un’impresa nel Regno Unito e la possibilità di trovare investitori. Inoltre – prosegue Maria Grazia Piras – favoriamo in tal modo l’avvio di imprese in Sardegna da parte di aziende britanniche. Siamo la terza regione in Italia per investimenti nel sostegno alle aziende che puntano all’export. E i dati ci stimolano a proseguire su questa strada».

Al termine della mattinata, le 11 startup sarde – Art Backers, Green Share, Cube Controls, Intendi me, Almy Test, Entando, Bautiful Box, Playcar, Virtuoso, Sud Legno e Oppex – hanno presentato il loro progetto imprenditoriale.

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Via libera, in Conferenza di Servizi, riunitasi a Cagliari nella sede dell’Assessorato dell’Industria, all’Autorizzazione Unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 31 MWp nell’area industriale di Porto Torres. Con la conclusione dell’iter autorizzativo, avviato dall’Assessorato, si apre adesso la fase che porterà all’installazione delle opere all’interno di aree interamente di proprietà di società del gruppo ENI. Il cantiere dovrebbe essere aperto entro la fine dell’anno e i lavori, per un costo che si aggira sui 30 milioni di euro, garantiranno occupazione per circa un anno a 200 lavoratori della zona industriale del nord Sardegna.

«L’approvazione dell’intervento – afferma l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – è solo un piccolo ma importante tassello di tutti gli investimenti sull’energia previsti nel territorio e delle iniziative articolate di reindustrializzazione che l’Assessorato e la Giunta stanno portando avanti nell’area di Porto Torres. Dal completamento della Chimica Verde, sulla quale è in corso di definizione l’accordo con ENI, all’attuazione dei progetti relativi all’Area di crisi complessa che adesso andranno a confluire nell’Accordo di Programma Quadro, da definire con il Governo, e che potranno beneficiare dei vari strumenti di sostegno promossi a livello nazionale e regionale. In particolare, l’investimento fa parte del più generale Progetto Italia di ENI i cui obiettivi abbiamo condiviso, fin dall’inizio, in quanto pienamente coerenti con la nostra strategia energetica. Si è concluso, quindi, un percorso complesso che gli uffici del nostro Assessorato hanno seguito con molta attenzione con l’obiettivo di garantire un intervento importante per il territorio. L’investimento previsto – aggiunge l’assessore Maria Grazia Piras – mette insieme innovazione, tutela dell’ambiente e opportunità rilevanti per le imprese del settore energetico. Si tratta di un intervento che va ad aggiungersi a quello che si sta realizzando ad Assemini. L’obiettivo è di creare laboratori permanenti per lo sviluppo tecnologico in campo ambientale ed energetico e installare impianti molto avanzati come il CSP, Concentrated Solar Power. La Sardegna si conferma una delle prime regioni in Italia in tema di rinnovabili e si proietta sempre più a livello internazionale nel campo della ricerca applicata ai nuovi impianti. L’infrastruttura, inoltre, è sicuramente un valore aggiunto in termini di economia circolare, riduzione delle emissioni climalteranti e valorizzazione dell’area industriale.»

L’intervento di Porto Torres rientra perfettamente nel Piano Energetico Regionale, approvato dalla Giunta due anni fa, grazie al quale la Regione ha programmato e indirizzato gli interventi strategici in tema di energia. Una grande attenzione, nel PEARS, è rivolta alle rinnovabili, alla ricerca, all’efficientamento e alla riduzione di emissioni di CO2. La Commissione europea, per esempio, ha definito un modello innovativo a livello mondiale l’impianto solare termodinamico e fotovoltaico realizzato dalla Regione nell’area industriale di Ottana e inaugurato nel novembre scorso. L’opera sperimentale integra per la prima volta le tecnologie solari, il termodinamico e il fotovoltaico a concentrazione con nuove tecnologie. Il PEARS, inoltre, prevede interventi decisivi sul fronte dell’efficienza energetica: quasi 100 Comuni, infatti, hanno avviato, o stanno avviando, progetti sperimentali di reti intelligenti grazie al Bando Micro Grid (6,5 milioni di euro) per massimizzare l’autoconsumo di energia attraverso l’installazione di sistemi di accumulo; con un altro bando sulle Smart Grid (44 milioni di euro) si sta invece garantendo più efficienza energetica in numerose strutture pubbliche. Non meno importanti sono gli interventi sulla Mobilità elettrica, una scelta verde e di avanguardia che prevede la spesa di 15 milioni di euro per realizzare 650 stazioni di ricarica per le auto elettriche. Infine, nel PEARS trovano spazio anche gli interventi a Berchidda e Benetutti, titolari dell’intera rete elettrica, per sviluppare un nuovo modello energetico basato sulla sperimentazione e la realizzazione di reti intelligenti.