19 November, 2024
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Ci ha lasciato lo scorso 6 febbraio, all’età di 91 anni, la professoressa e pittrice Febe Antoniutti. Nata ad Iglesias, destinata ad una carriera da medico, ha ben presto preferito seguire il suo estro ed in tempi strettissimi si diplomò all’istituto di arte di Sassari. In seguito ha continuato a perfezionarsi all’accademia di Venezia, viaggiando poi in Grecia, in Francia, in Spagna a Malta e in Egitto. Professoressa di educazione artistica presso la scuola secondaria di primo grado a Carbonia, lascia nei suoi allievi un bellissimo ricordo. Di lei hanno scritto grandi critici d’arte, mettendo in risalto la sua sensibilità al colore e la ricerca dell’essenziale.

“Una vita in 200 quadri” è un volume in cui Febe Antoniutti ha raccolto le fotografie di 200 quadri tra olii, disegni, carboncino, sanguigne, a pennello e acquerelli. In questo modo, ha rappresentato le tecniche pittoriche da lei preferite ed usate più spesso dal 1954 al 2006. Un ricco ventaglio di opere che, nell’arco di 50 anni, non hanno mai avuto uno stop. Nel libro sono presenti anche quattro affreschi eseguiti in luoghi pubblici della città di Carbonia: Gesù parla alla folla nel centro d’accoglienza di ragazze madri; Le beatitudini, nella parrocchia di San Ponziano; L’annunciazione, nella parrocchia di Don Bosco; La cena in casa Levi, nel centro d’accoglienza per ex tossicodipendenti di don Vito Sguotti. Tante le persone che la ricordano con affetto, molti hanno affidato un loro ultimo saluto ai social, tra loro Rosa Maria Marongiu che non perde occasione per citarla come la sua maestra, insegnante e guida in scelte di vita importanti, che le ha dato la forza di continuare a dipingere dopo la scomparsa di suo padre. A lei dedica questi versi:

«Vai, vola leggera, come i petali

di mandorlo, che per primi sbocciano

dall’inverno e annunciano la primavera

sui rami lunghi e scuri

e pertanto porteranno forti frutti di velluto

tra il fresco estivo delle foglie»

I fiori di mandorlo erano i suoi preferiti, forse perché fioriscono su un albero spoglio, privo di foglie, forse perché incantata dalla delicatezza di questi fiori dai cinque petali.

Proprio in questi giorni la natura inizia a regalarci questa fioritura.

Ed è a questa fioritura che vogliamo affidare il ricordo di un’artista delicata e attenta, sensibile alla bellezza, un’artista che ha fatto dell’arte pittorica la sua ragione di vita.

Nadia Pische

 

«Il sindaco Paola Massidda e tutta l’Amministrazione comunale di Carbonia si uniscono al dolore per la scomparsa di Maria Marongiu.
La città di Carbonia perde una figura che si è distinta negli anni per la passione politica e l’impegno profuso in favore delle classi più deboli.
Rivolgiamo un pensiero di grande vicinanza ai familiari e a quanti hanno condiviso con Lei percorsi di vita e ideali.»
E’ il breve messaggio del sindaco Paola Massidda e dell’Amministrazione comunale di Carbonia per la prematura scomparsa di Maria Marongiu, per 9 anni assessore delle Politiche sociali e vicesindaco e per 1 anno sindaco di Carbonia, pubblicato sulla pagina Facebook istituzionale del comune di Carbonia.

Ci sono tanti motivi per ricordare l’impegno di Maria Marongiu nella sua attività politica, istituzionale e sociale. Io ne ho impresso uno nella memoria e riguarda il completamento del percorso a ricordo del compianto Sergio Usai, con l’intitolazione della Piazza antistante la Grande Miniera di Serbariu. Ed è con questo che la voglio ricordare. Lei, come ha detto in quell’occasione per Sergio, «fa parte della storia di Carbonia, una parte significativa che non si deve mai dimenticare».
Ciao Maria, che questa nostra amata terra ti sia Lieve.
Roberto Puddu

La scomparsa di Maria Marongiu rappresenta una grande e dolorosa perdita non solo per la politica ma per l’intera comunità di Carbonia e dell’intero territorio. Già assessore comunale, vice sindaco ma anche dirigente del Partito Democratico, ricordo la passione e l’impegno per affrontare le problematiche che si presentavano sia sul piano istituzionale  sia su quello politico.  Una passione, senso del dovere e voglia di dare sostegno e supporto a chi si trovava in difficoltà o comunque chiedeva aiuto, che non sono mancate neppure una volta terminati gli incarichi. Passione e partecipazione che si è trasformata anche in insegnamento. Per questo motivo sento, anche a nome di tutto il Partito Democratico, il dovere di stringerci ai familiari per ricordare la grande figura di Maria Marongiu.

Emanuele Cani

La stagione dell’impegno amministrativo di Maria Marongiu è un esempio di buona politica. Solidarietà e bontà d’animo verso i cittadini e le cittadine in maggiore difficoltà, intelligenza e tenacia nell’impegno, disinteresse personale, sono stati i tratti salienti della sua attività politica, come vicesindaco e come sindaco della città di Carbonia. Per queste sue doti è stata apprezzata dalla Città, riscuotendo la fiducia anche di chi era politicamente lontano. La sua cultura politica, quella del solidarismo cattolico, e il suo modo di essere, mi hanno insegnato molto. Le sono sinceramente riconoscente. Penso che lo sia la Città nel suo insieme, perché Maria ha ben operato e ha effettivamente amato il prossimo.

Tore Cherchi

Carbonia ed il Sulcis piangono la scomparsa di Maria Marongiu, stroncata da un male incurabile all’età di 69 anni. Docente di Chimica all’Istituto tecnico, da sempre impegnata nel sociale, Maria Marongiu nel 2006 ha iniziato il suo impegno politico-amministrativo, chiamata da Salvatore Cherchi, rieletto sindaco di Carbonia, a ricoprire l’incarico di assessore delle Politiche sociali e di vicesindaco. Nel 2010, ad un anno dalla conclusione della consiliatura, quando Salvatore Cherchi accettò la candidatura a presidente della provincia di Carbonia Iglesias (poi eletto), lasciò la carica di Sindaco a Maria Marongiu, che la ricoprì fino alla prima finestra elettorale utile, che sarebbe stata la Primavera 2011, in pratica alla scadenza naturale del mandato quinquennale.

Nella primavera 2011 Maria Marongiu si candidò alle primarie del Partito democratico per la scelta del candidato alla carica di Sindaco della coalizione di centrosinistra, senza fortuna, e accettò poi la candidatura alla carica di consigliere comunale, nella lista capeggiata dal candidato sindaco Giuseppe Casti, vincitore delle Primarie, risultando eletta. Il neo sindaco le accordò ancora fiducia, confermandole la doppia delega di assessore delle Politiche sociali e di vicesindaco, che Maria Marongiu portò avanti fino alla conclusione della consiliatura. Nel 2016, candidata nuovamente alla carica di consigliere comunale nella lista del Partito democratico, non venne eletta.

Conclusa, almeno temporaneamente, l’esperienza amministrativa, durata 10 anni, Maria Marongiu non ha mai interrotto il proprio impegno, sia all’interno del Partito democratico, eletta segretaria dell’Unione cittadina di Carbonia, sia nel sociale, ricoprendo tra l’altro, l’incarico di vicedirettrice della Caritas diocesana.

Il 25 ottobre 2020, Maria Marongiu ha perso l’amato marito, Tullio Liggi, stroncato anch’egli da un male incurabile, all’età di 69 anni.

La scomparsa di Maria Marongiu lascia un grande vuoto nel mondo politico cittadino e territoriale e, ancora più, nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, al quale, per diversi decenni, ha dedicato un impegno totale.

Maria Marongiu lascia i figli Mauro e Sara, ai quali rivolgo sentite condoglianze.

Giampaolo Cirronis

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Forse non tutti sanno che in Europa il primo autore ad utilizzare i termini “indipendentismo”, “indipendentista” e “nazione senza stato” è stato Antonio Simon Mossa, colui che più di altri ha teorizzato e costruito una prospettiva culturale di libertà per il popolo sardo.
Chi, infatti, vuol conoscere le potenzialità della Sardegna e dei sardi, i loro diritti, la loro vocazione storica, non può non conoscere “Le ragioni dell’indipendentismo”, il testamento politico di Antonio Simon Mossa, che in quest’opera simbolo dell’identità sarda elabora originalmente una visione di indipendentismo progressista e rivoluzionario; un indipendentismo capace di oltrepassare i modelli teorici del modello per trasformarsi in un pensiero propositivo e di radicamento concreto.
Ma cosa significa oggi parlare di indipendenza? E a quale indipendenza la Sardegna odierna può e deve guardare?
Per provare ad elaborare una risposta collettiva, ma soprattutto una risposta che possa trovare un riscontro applicativo nelle complesse dinamiche della politica europea contemporanea, tra il risveglio dei nazionalismi e la crisi dei socialismi moderni, questa sera, alle ore 18.00, negli spazi del Lazzaretto Sant’Elia di Cagliari, in via dei Navigatori 1, inizierà un viaggio esplorativo intorno ai temi e gli autori che animano il dibattito sull’indipendenza.
A inaugurare questo percorso, sarà un appuntamento interamente dedicato alla figura di Antonio Simon Mossa: l’uomo, l’opera e il progetto saranno riletti attraverso il racconto autobiografico di uno degli allievi più vicini a Mossa, Giampiero “Zampa” Marras.
Accanto a lui, nell’eclettico spirito della sua prolusione, si affiancherà l’intervento del professor Marcello Muroni e l’introduzione accademica del professor Aldo Berlinguer.
Coordina l’editrice Maria Marongiu.
L’incontro – organizzato da Azione Sardegna, Alfa Editrice, Laras e Comune di Cagliari – sarà arricchito dalle letture dell’attore Gianluca Medas, in “Simon Mossa e Feltrinelli – la Narrazione”. 
In conclusione lo spazio musicale, “S’Arrempellu”.
Un viaggio polifonico attraverso l’indipendentismo e i suoi orizzonti, ma anche un’occasione per riflettere, capire e piantare i semi di una rivoluzione politica della Sardegna nel segno di un’indipendenza possibile.

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Ilbono, pane, tradizione e condivisione. Un fine settimana, quello appena trascorso, all’insegna della promozione culturale e gastronomica sarda. Musica, parole e balli tradizionali, personificati dal gruppo di maschere Janas Amaymonausu, hanno dato il via, sabato scorso, alla giornata di formazione dal titolo “Promozione della cultura alimentare locale ogliastrina” promossa da Anteas Ogliastra e Sardegna in collaborazione con il Comune, Pro Loco, Cisl e Fnp di Ilbono e associazioni del terzo settore. Circa settanta volontari delle associazioni promotrici, si sono ritrovati alle ore 10.00 all’interno della casa museo di via San Giovanni per mettere le mani in pasta e preparare insieme ad alcune donne, esperte panificatrici, tre tipologie di pane sardo. Vestite con abiti tradizionali e ben disposte a condividere con i presenti i “loro segreti del buon  pane”, Maria Marongiu, Anna Ferreli, Bonaria Deiana, Ersilia Marongiu, Gina Manca, Antonietta Lai e Savina Pirarba hanno  preparato, con l’aiuto dei corsisti, i prelibati su pistoccu, su moddizzosu e s’anguli e cibudda.

Teoria, pratica e cottura nel forno rigorosamente in pietra, seguito dall’assaggio. Il cooking show live è stato coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono attraverso interviste e aneddoti sulla tradizione gastronomica sarda. Il corso di formazione si è protratto sino al tardo pomeriggio in un clima festoso, sano confronto con l’obiettivo di valorizzare e tramandare ai posteri rituali e tradizioni che attestano valori e credenze. Tra i corsisti, anche alcune giovani ragazze che hanno dato prova di saper fare e voler essere testimoni della fruttività che lo scambio intergenerazionale genera per “conoscere e ricordare”.

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Con uno speciale omaggio agli straordinari pani di Sardegna è stata inaugurata stamani a Fonni la manifestazione “Libri in Barbagia”, ultima tappa della mostra diffusa regionale dell’editoria libraria sarda organizzata dall’AES e finanziata dalla Regione. Al centro Ceas, di fronte ai ragazzi delle scuole e un pubblico numeroso, l’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena ha dato il via ai lavori al fianco della sindaca di Fonni Daniela Falconi e della presidente AES Simonetta Castia.

Quella dei pani è una rappresentazione simbolica che unisce bellezza e ricchezza al contempo, un elemento quindi altamente rappresentativo delle manifestazioni di promozione della lettura, nelle quali il valore aggiunto sta da un lato nella crescita culturale in senso intrinseco, e dall’altra nell’indotto economico interconnesso.

Di fronte a una suggestiva esposizione di pani rituali di Fonni e del territorio barbaricino, l’operatrice culturale Serena Meloni ha illustrato le particolarità di un pane tipico del luogo, “Su coccone ‘e flores”, cioè il pane rituale di San Giovanni, tra i più rappresentativi della comunità, e ne ha descritto alcune icone come sos pugioneddos, che «potrebbero in qualche modo essere collegate ai riti di fondazione del paese».

È proseguita una approfondita prolusione a tema in collaborazione con la Ilisso. Anna Pau ha spiegato quanto sia importante conoscere il pane per meglio comprendere la comunità in cui è prodotto. Per comprendere meglio questo concetto, ha illustrato ai ragazzi alcune narrazioni letterarie sulla magia del pane presenti negli scritti di Costantino Nivola, e quindi il carattere evocativo attribuito a questo alimento in uno dei passi più drammatici del Macbeth.

Antonello Cuccu ha invece ricordato l’importanza delle donne nella realizzazione del pane, capaci di realizzare esemplari con una maggiore cura e attenzione rispetto agli uomini, menzionando il rapporto di grande trasporto verso il pane di una grande artista come Maria Lai.

Il programma di domani. Sabato 15 dicembre, alle 11.00, la sala conferenze CEAS accoglierà il dibattito “Bilinguismo e comunità, una lingua alla portata di tutti. I riflessi sull’editoria del nuovo testo unico sulla lingua e cultura sarda”, moderato da Antonello Garau. Parteciperanno gli editori Diego Corraine di Papiros, Francesco Cheratzu di Condaghes e Maria Marongiu di Alfa Editrice.

Gli incontri con gli autori prenderanno il via alle 17.00, con l’intervento dell’autrice Francesca Pau, che presenta “Giorgio Asproni, una vita per la democrazia” (Paolo Sorba Editore) realizzato assieme a Tito Orrù,

Alle 17.45 Isabella Mastino presenta “Ma io non vedevo quella luna. Breve antologia di Grazia Deledda” (Alfa Editrice). L’ultima presentazione, alle 18.30 vedrà impegnato Diego Corraine nell’illustrazione del libro “In mesu de amigos” di Amos Oz  (Papiros). Alle 20 sarà il momento dell’attesa proiezione del film “A tenore”, prima esperienza cinematografica di Gavino Murgia, che subito dopo si esibirà in concerto.

Domenica 16 dicembre, la sala conferenze CEAS ospiterà,alle 11.00, il dibattito “Corpora delle antichità della Sardegna. Archeologia e territorio in età prenuragica e nuragica”. Dopo il saluto della sindaca Daniela Falconi interverranno l’assessore regionale Giuseppe Dessena, lo storico Attilio Mastino, l’archeologo Alberto Moravetti, l’archeologa Gianfranca Salis e l’editore Carlo Delfino.

Si riprende nel pomeriggio con l’anteprima di “Adotta un libro sardo”, speciale sezione dedicata alle scuole.

Alle 16.30, per “I libri si raccontano”, con un accenno alle loro pubblicazioni per ragazzi, interverranno Francesco Cheratzu (Tre maghi alla deriva, Nemici, Porci e principesse, Volo nel passato, Janàsa, Rossoblù chestoria!) e Diego Corraine (Sas aventuras de Pinocchio, Càntigu de Nadale, Librigheddu pro pitzinnos de cada colore).

Alle 18.00, per la prima volta sarà proiettato in pubblico il teaser del film “Iskìda dalla terra di Nurak” (Condaghes), a corollario dello speciale per i ragazzi sulla trilogia fantasy ad ambientazione nuragica di Andrea Atzori. Assieme all’autore parteciperanno le illustratrici Dany & Dany, alcuni protagonisti del film e l’editore Francesco Cheratzu.

La manifestazione si conclude alle 20.00, con un reading concerto dal titolo “Un paese ci vuole”, un viaggio letterario e musicale dentro le pagine della letteratura sarda che vedrà protagonisti Giacomo Casti e Chiara Effe.

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Maria Marongiu è la nuova segretaria dell’Unione cittadina del Partito democratico di Carbonia. E’ stata eletta ieri nel corso della prima riunione del nuovo organismo. Il segretario Fabio Desogus ha nominato la segreteria che lo affiancherà e che sarà così composta: il vice segretario è Amedeo Matteu, gli altri componenti della segreteria sono Alberto Straullu, Alessio Tidu, Cinzia Firinu, Matteo Fenu e Ilaria Podda.

I componenti della segreteria e la presidente sono stati nominati ed eletti «ritenendo che fosse indispensabile e giusto coniugare e valorizzare le diverse esperienze e sensibilità presenti tra gli iscritti e, contemporaneamente, dare rappresentanza in Segreteria a varie zone geografiche della città», si legge in una nota del segretario Fabio Desogus.

«Il Partito Democratico di Carbonia – aggiunge Fabio Desogus – ritiene che sia indispensabile, per una vera azione di rilancio dell’attività politica in città, essere presenti anche e soprattutto nelle zone periferiche e nelle circoscrizioni comunali, al fine di recepire al meglio il disagio e le istanze provenienti da ogni zona della città. Parimenti, in Segreteria, insieme a membri giovani che con molto entusiasmo stanno affrontando il loro primo incarico all’interno del PD, sono state poste anche persone di comprovata esperienza e conoscenza delle problematiche e delle risorse presenti in città – conclude Fabio Desogus -, al fine di effettuare un ringiovanimento della classe dirigente senza però far mancare il fondamentale apporto e le necessarie esperienze di chi da tempo si impegna e fa politica per il miglioramento della comunità in cui vive.»

Maria Marongiu.

Fabio Desogus.

Amedeo Matteu.