Ieri la Neonatologia di Sassari ha celebrato la Giornata mondiale della prematurità.
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Hanno lavorato sino a tardi per addobbare il reparto e prepararlo per la giornata mondiale della prematurità. Medici, infermieri e, soprattutto, tante mamme di quei bambini nati troppo presto hanno unito le forze per trasformare una ricorrenza, arrivata alla decima edizione in campo mondiale, in una occasione di sensibilizzazione. Perché l’obiettivo è quello di far conoscere il lavoro delle Neonatologie e delle terapie intensive neonatali e le difficoltà insite nelle nascite pretermine.
Questo spirito ha animato la giornata che sabato 17 novembre, data della ricorrenza mondiale della prematurità, si è svolta nella struttura sassarese di viale San Pietro. Un open day che ha condotto i tanti visitatori presenti lungo un percorso sino alle porte della terapia intensiva dove, all’interno delle incubatrici, i piccoli sono seguiti da medici, infermieri, personale di supporto e genitori nel loro cammino verso la “maturità”. Una edizione, la seconda quella svolta a Sassari, che quest’anno ha visto realizzate tre iniziative incentrate sulla famiglia. La prima, orientata all’accoglienza e alla multiculturalità, con la realizzazione di opuscoli illustrativi della Neonatologia tradotti in sette lingue: sardo, inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, rumeno. La seconda iniziativa, resa possibile grazie alla donazione della libreria Giunti di Sassari, che ha consentito di inaugurare una biblioteca con oltre 850 volumi, con libri dedicati alla lettura dei bambini e delle mamme. I volumi, temporaneamente, sono disponibili nella biblioteca del reparto e a breve, una volta consegnate le nuove librerie, saranno spostati nell’area antistante l’ingresso alla terapia intensiva neonatale (Tin). Infine, l’avvio del progetto artistico con le scuole, l’Istituto comprensivo “Pasquale Tola”, attraverso il quale saranno installati dei pannelli disegnati e colorati dai ragazzi delle medie sotto la guida della docente Aline Spada.
A illustrare le iniziative ai tanti genitori, accompagnati dai numerosissimi bambini che nella Neonatologia hanno trascorso i primi mesi della loro vita, è stato il direttore della struttura Giorgio Olzai, con accanto il direttore del dipartimento Tutela della salute della donna e del bambino Salvatore Dessole, la rappresentante della libreria Giunti di Sassari Gavina Gasperini, la rappresentante dell’Unicef Sassari Maria Grazia Sanna e di Save the children Marianna Delogu che coordina lo sportello Fiocchi in ospedale.
«A Sassari nel 2017 – ha detto il direttore della Neonatologia Giorgio Olzai – sono nati 1165 bambini e il 14 per cento di questi è nato prima delle 37 settimane. Dei prematuri che nascono a Sassari un 20 per cento circa pesa meno di 1500 grammi e un terzo meno di un chilo. Parliamo di bambini che hanno un’età gestazionale molto bassa, compresa tra le 23 e le 28 settimane. Sono neonati che devono affrontare un percorso irto di difficoltà, dovuto all’immaturità dei loro organi e apparati.»
Neonati che hanno necessità di essere alimentati con piccole quantità di latte, possibilmente materno, a volte aiutati con un sondino sino a quando non sono in grado di succhiare il latte autonomamente. Un cammino complesso e complicato con esiti che, in alcuni casi, il bambino porterà con sé per tutta la vita. Un bambino con problemi speciali, da quelli respiratori a quelli visivi, che troverà in genitori speciali il supporto per la sua crescita.
Un percorso che anche l’associazione sportiva Tarantini Fight Club Gym, ieri presente in reparto con alcuni rappresentanti del direttivo soci e atleti, ha deciso di sostenere con un impegno concreto che realizzerà a dicembre prossimo. Alla riuscita della giornata di ieri hanno contribuito anche Cuori di maglia ed il Rotary Sassari.