Venerdì 4 settembre, si è chiusa a Carbonia, presso l’Arena Mirastelle, la stagione di prosa Cedac, con lo spettacolo “Frammenti di tempo”, regia di Monica Porcedda
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In occasione delle celebrazioni del 25 aprile (1945-2018) per il 73° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, mercoledì 25 aprile alle ore 10.00, in piazza Roma, il Sindaco di Carbonia Paola Massidda deporrà una corona d’alloro presso la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia.
A seguire, dalle ore 10.30, organizzato dalla compagnia La Cernita Teatro insieme all’Anpi sezione di Carbonia e al Comitato Provinciale Carbonia Iglesias, con il patrocinio del Comune di Carbonia, la sala polifunzionale di piazza Roma ospiterà lo spettacolo teatrale “Storia di una piccola città”, con: Pietro Carta, Piero Deidda, Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano Sulas, Rosanna Sulas; costumi: Lucia Longu, Mariella Mannai, Rosanna Sulas; oggetti di scena realizzati da: Luciano Sulas; disegno luci: Giampietro Guttuso; regia: Monica Porcedda; produzione La Cernita Teatro.
«Una piccola città, appena uscita dalla guerra, si stringe tutta intera attorno ai minatori scioperanti per affermare il suo diritto di esistere.»
Una piccola Città deve sorgere in men che non si dica.
E’ una “Città Macchina”, costruita a bocca di miniera, il sogno di emancipazione per molti giovani attratti dalla speranza di un lavoro e di una nuova vita. Ingegneri, operai, muratori, manovali in men di tredici mesi costruiscono strade e piazze e case e palazzi per accogliere migliaia di persone provenienti da tutta l’Italia.
E’ una migrazione verso un diverso modo di “coltivare”, a 100, 200, 300 metri di profondità dove il frutto della terra non è appannaggio dei lavoratori, ma serve a “forgiare le armi della guerra e della pace“ secondo le logiche dell’autarchia fascista.
Così, nel profondo sud della Sardegna, nasce Carbonia.
Ma, a soli dieci anni dalla sua fondazione, già mostra i segni della sua esistenza precaria quando i più economici carboni esteri mandano in crisi il settore estrattivo. E’ la fine.
Da obiettivo e rifugio sicuro per la sua gente essa diventa una temuta arma di ricatto in mano all’Azienda proprietaria di tutta la Città.
Contro le misure repressive e provocatorie a danno soprattutto dei lavoratori che lottano per difendere il posto di lavoro, il 7 ottobre 1948, il sindacato proclama lo sciopero.
«Al centro di questo lavoro non c’è una storia che si conclude risolvendo il conflitto che l’aveva originariamente suscitata, ma il conflitto stesso, ancora aperto, su una rinascita economica e sociale che in Sardegna non è mai avvenuta, al di là dei problemi di natura geografica ed economica derivanti dall’essere un’isola.
La narrazione compie un salto nel passato per ripercorrere alcuni tra i problemi emersi nel dopoguerra nel Sulcis Iglesiente, problemi ancora oggi non risolti a fronte di una condizione economica e sociale che alimenta il disagio, problemi che non riguardano solo la Sardegna.
Questo lavoro, infatti, rappresenta il tentativo di scavalcare il leitmotiv di “Sulcis Iglesiente territorio più povero d’Italia” per guardare oltre: basterebbe volgere lo sguardo poco oltre l’isola per fermarsi in mezzo al mare che in questi anni ha un bel sacco di storie da raccontarci.
Così la storia di una piccola città come Carbonia, è solo un pretesto per raccontare una storia più grande, una storia universale di potere, di abusi, di fame ma anche di lotte quotidiane e, soprattutto, di tanta dignità.»
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Mercoledì 25 aprile, a Carbonia, verrà celebrato il 73° anniversario della Liberazione (1945-2018). Questa data è il simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica messa in campo, durante la Seconda Guerra Mondiale, dai partigiani contro il governo fascista della Repubblica di Salò e l’occupazione nazista. «Renderemo omaggio a tutti gli uomini e le donne che hanno lottato, anche sacrificando la loro vita, per la conquista dei diritti e dei valori della democrazia e della libertà – dice il sindaco, Paola Massidda –. Conquiste di cui oggi possiamo beneficiare tutti noi. È nostro impegno far sì che la libertà che i nostri padri ci hanno donato 73 anni fa venga difesa contro qualsivoglia forma di oppressione».
Per festeggiare il 73° anniversario della Liberazione, mercoledì 25 aprile alle ore 10.00, in piazza Roma, il sindaco Paola Massidda deporrà una corona d’alloro presso la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia. La celebrazione sarà accompagnata dal sottofondo musicale della Banda Vincenzo Bellini. A seguire, dalle ore 10.30, la sala polifunzionale di piazza Roma ospiterà lo spettacolo teatrale “Storia di una piccola città”, organizzato dalla compagnia La Cernita Teatro, insieme all’Anpi sezione di Carbonia e al Comitato provinciale Carbonia Iglesias, con il patrocinio del comune di Carbonia. La performance, che si inquadra all’interno del progetto denominato “Il lavoro mobilita_abitare le storie”, è diretta da Monica Porcedda e vedrà la partecipazione di Pietro Carta, Piero Deidda, Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano e Rosanna Sulas. Lo spettacolo sarà incentrato su alcuni temi chiave: famiglia, comunità, memoria, diversità e multiculturalismo. Verrà ricostruita la storia di una piccola città che, appena uscita dalla guerra, si stringe tutta intera attorno ai minatori scioperanti per affermare il suo diritto di esistere. Carbonia è una piccola città costruita a bocca di miniera, che rappresenta il sogno di emancipazione per molti giovani attratti dalla speranza di un lavoro e di una nuova vita. Una città che però, dopo soli dieci anni dalla sua fondazione, mostra i segni della sua esistenza precaria quando i più economici carboni esteri mettono in crisi il settore estrattivo.
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Sabato 14 aprile, alle 21.00, nello Spazio Fucina Teatro, La Vetreria – Pirri, Cagliari, nell’ambito della rassegna “APRILE ALLA VETRERIA-APRILE RESISTENTE”, organizzata da il Crogiuolo e Cada Die dal 6 al 29 aprile 2018, la Cernita teatro presenta “Storia di una piccola città”, progetto Il lavoro mobilita _ abitare le storie, di Monica Porcedda. Alle ore 20.30, lo spettacolo sarà introdotto dallo storico Gianluca Scroccu, con: Pietro Carta, Piero Deidda, Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano Sulas, Rosanna Sulas; costumi di Lucia Longu, Mariella Mannai e Rosanna Sulas; oggetti di scena realizzati da Luciano Sulas; disegno luci di Giampietro Guttuso; regia di Monica Porcedda.
«Una piccola città, appena uscita dalla guerra, si stringe tutta intera attorno ai minatori scioperanti per affermare il suo diritto di esistere.»
Una piccola Città deve sorgere in men che non si dica. E’ una “Città Macchina”, costruita a bocca di miniera, il sogno di emancipazione per molti giovani attratti dalla speranza di un lavoro e di una nuova vita. Ingegneri, operai, muratori, manovali in men di tredici mesi costruiscono strade e piazze e case e palazzi per accogliere migliaia di persone provenienti da tutta l’Italia.
E’ una migrazione verso un diverso modo di “coltivare”, a 100, 200, 300 metri di profondità dove il frutto della terra non è appannaggio dei lavoratori, ma serve a “forgiare le armi della guerra e della pace” secondo le logiche dell’autarchia fascista.
Così, nel profondo sud della Sardegna, nasce Carbonia.
Ma, a soli dieci anni dalla sua fondazione, già mostra i segni della sua esistenza precaria quando i più economici carboni esteri mandano in crisi il settore estrattivo. E’ la fine.
Da obiettivo e rifugio sicuro per la sua gente essa diventa una temuta arma di ricatto in mano all’Azienda proprietaria di tutta la città.
Contro le misure repressive e provocatorie a danno soprattutto dei lavoratori che lottano per diffondere il posto di lavoro, il 7 ottobre 1948, il sindacato proclama lo sciopero.
Al centro di questo lavoro non c’è una storia che si conclude risolvendo il conflitto che l’aveva originariamente suscitata, ma il conflitto stesso, ancora aperto, su una rinascita economica e sociale che in Sardegna non è mai avvenuta, al di là dei problemi di natura geografica ed economica derivanti dall’essere un’isola.
La narrazione compie un salto nel passato per ripercorrere alcuni tra i problemi emersi nel dopoguerra nel Sulcis Iglesiente, problemi ancora oggi non risolti a fronte di una condizione economica e sociale che alimenta il disagio, problemi che non riguardano solo la Sardegna.
Questo lavoro, infatti, rappresenta il tentativo di scavalcare il leitmotiv di “Sulcis Iglesiente territorio più povero d’Italia” per guardare oltre: basterebbe volgere lo sguardo poco oltre l’isola per fermarsi in mezzo al mare che in questi anni ha un bel sacco di storie da raccontarci.
Così la storia di una piccola città come Carbonia, è solo un pretesto per raccontare una storia più grande, una storia universale di potere, di abusi, di fame ma anche di lotte quotidiane e, soprattutto, di tanta dignità. Lo spettacolo è stato oggetto di studio e interesse all’interno del seminario per studenti dei corsi di laurea triennale e specialistica in Lettere, Filosofia, Beni culturali, Lingue, Scienze dell’educazione Università degli Studi di Cagliari.
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E’ iniziata oggi, al teatro di Bacu Abis, la 4ª rassegna Teatro Civile – Teatro per la memoria.
Il progetto, costituito da una serie di incontri quali lezioni spettacolo, residenze artistiche e incontri laboratoriali, coinvolgerà numerose realtà del territorio operanti nel settore culturale e sociale: Istituto Comprensivo Deledda Pascoli di Carbonia, ANPI di Carbonia Iglesias, Rete R.U.A.S, Casa Emmaus di Iglesias, Associazione Diomira Onlus, e artisti noti sia a livello regionale che nazionale: Maurizio Saiu, Gerardo Ferrara, Elio Tullio Arthemalle, Adri Fernandez e Andrea Rosas.
I temi, rivolti alle giovani generazioni, vertono tutti sulla memoria e ai valori di libertà, democrazia, uguaglianza (“‘Resistenza e Costituzione’, ‘Storia e Memoria’, ‘Multiculturalità e integrazione dei popoli’ ‘Terra e tradizioni popolari’, ‘Lavoro‘, ‘Società civile e diritti”).
Programma
sabato 22 aprile, ore 18.00 – Teatro di Bacu abis
“Sull’Orlando Furioso”
Labotatorio diretto da Andrea Rosas
martedì 25 aprile, ore 11.00 – Carbonia, Aula Consiliare
“La Cura” di e con Monica Porcedda collaborazione drammaturgica di Andrea Rosas voce e percussioni di Gerardo Ferrara consulenza linguistica di Luminita Surduc
Giornata organizzata dall’ANPI di Carbonia Iglesias in collaborazione con il Comune di Carbonia e la Cernita Teatro. L’ evento aderisce alla “Primavera Resistente” organizzata dalla Rete R.U.A.S
sabato 13 e domenica 14 maggio, dalle ore 16.00 alle ore 19.00 – Teatro di Bacu Abis
“Il corpo e la voce” parte 2ª
Laboratorio diretto da Maurizio Saiu
mercoledì 17 maggio, ore 10.00 e ore 19.00 – Teatro di Bacu Abis
“Il lavoro mobilita”
Lezione-spettacolo sul Teatro Civile diretta da Monica Porcedda. Con Lucia Longu, Luciano Sulas, Mariella Mannai, Piero Deidda, Pietro Carta, Rosanna Sulas.
L’ evento aderisce alla “Primavera Resistente” organizzata dalla Rete R.U.A.S
sabato 20 maggio, ore 16.30 – Teatro di Bacu Abis
“Le nuvole” vol. 2°
Laboratorio-incontro con La Cernita Teatro, Associazione Diomira Onlus – centro di prima accoglienza Narcao, Casa Emmaus di Iglesias, Elio Tullio Arthemalle, Adri Fernandez, Gerardo Ferrara.
L’ evento aderisce alla “Primavera Resistente” organizzata dalla Rete R.U.A.S
giovedì 25 maggio, dalle ore 9.00 alle ore 11.00 – Teatro di Bacu Abis
“Ritrovarsi” parte 2ª
Laboratorio diretto da Monica Porcedda con i ragazzi della Scuola Secondaria di primo grado di Bacu Abis, Ist. Comprensivo Deledda Pascoli, e i ragazzi del centro di prima accoglienza di Narcao.
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Si terrà domenica 10 aprile, alle ore 19.00, presso il Salone della Comunità di via Marconi, in via Marconi 67, il quarto appuntamento con la VI edizione di Spazi di Frontiera, Rassegna di Teatro Sociale e di Comunità. La rassegna è organizzata dalla Compagnia “La Cernita Teatro” in collaborazione con il comune di Carbonia.
Il quarto appuntamento è con “Corti a Teatro. Nuove idee e progetti per il Teatro”. Nel corso della serata saranno portati in scena:
Il rovescio della medaglia, di e con Alessandro Congeddu. Musiche live eletronic di Ivana Busu. Menzione speciale a Cagliari Teatro in Corto 2014;
Un sesto senso, Drammaturgia collettiva. Con Lucia Longu, Luciano Sulas, Mariella Mannai, Piero Deidda, Pietro Carta e per la regia di Monica Porcedda;
Forza Paris, di e con Andrea Serra. Finalista a Cagliari Teatro in Corto 2014.
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La Cernita Teatro ha organizzato la seconda edizione della rassegna itinerante “Teatro Civile, Teatro per la Memoria” in cooperazione con il comune di Carbonia, il comune di Iglesias, il comune di Sant’Antioco, il Comitato Santa Barbara di Bacu Abis, La Strada del Vino Carignano del Sulcis.
La seconda serata è in programma martedì 4 agosto, alle ore 21.30, a Bacu Abis. Piazza Santa Barbara, con lo spettacolo “Oliena 1946 – Cortoghiana 1952” di Monica Porcedda e Andrea Rosas, con la regia di Monica Porcedda e la partecipazione straordinaria di Cesare Bocci. In scena Lucia Longu, Mariella Mannai, Monica Porcedda, Luciano Sulas e Rosanna Sulas.
Lo spettacolo è inserito all’interno della 57ª Sagra di Santa Barbara organizzata dal Comitato Santa Barbara, con la Direzione Artistica di Sandro Mereu, in cooperazione con “Le strade del Carignano del Sulcis”.
La terza serata si terrà a Sant’Antioco lunedì 31 agosto, alle ore 21.30, presso la suggestiva Arena Fenicia dove sarà replicato “La hora de la verdad” con l’autore e interprete Andrea Rosas ed il musicista Gianluca Pitzalis. Lo stesso spettacolo sarà replicato, nella quarta serata della rassegna, a Portoscuso nel mese di settembre presso lo spazio della Vecchia Tonnara.
Nei mesi di luglio, agosto e settembre 2015 La Cernita Teatro realizzerà la seconda edizione della rassegna itinerante “Teatro Civile, Teatro per la Memoria” in cooperazione con il comune di Carbonia, il comune di Iglesias, Il comune di Sant’Antioco, il comune di Portoscuso, il Comitato Santa Barbara di Bacu Abis, La strada del vino Carignano del Sulcis.
La prima serata avrà inizio martedì 7 luglio alle ore 21.30 ad Iglesias presso la Piazza del Municipio con l’ultima produzione della Cernita che ha debuttato il 16 maggio al Teatro di Bacu Abis: “La hora de la verdad” scritto e interpretato da Andrea Rosas che si è liberamente ispirato al racconto “L’Antimonio” di Leonardo Sciascia. Le musiche saranno eseguite dal vivo dal maestro Gianluca Pitzalis. La regia a cura di Monica Porcedda, direttore artistico de La Cernita Teatro.
Si prosegue martedì 4 agosto, alle ore 21.30, a Bacu Abis. Piazza della Chiesa, con lo spettacolo “Oliena 1946 – Cortoghiana 1952” di Monica Porcedda e Andrea Rosas, con la regia di Monica Porcedda e la partecipazione straordinaria di Cesare Bocci. In scena Lucia Longu, Mariella Mannai, Monica Porcedda, Luciano Sulas e Rosanna Sulas.
Lo spettacolo è inserito all’interno della 57ª Sagra di Santa Barbara organizzata dal Comitato Santa Barbara in cooperazione con “La strada del vino Carignano del Sulcis” .
La terza serata si terrà a Sant’Antioco lunedì 31 agosto ore 21.30 presso la suggestiva Arena Fenicia dove sarà replicato “La hora de la verdad” con l’autore e interprete Andrea Rosas e il musicista Gianluca Pitzalis.
Lo stesso spettacolo sarà replicato, nella quarta serata della rassegna, a Portoscuso, nel mese di settembre, presso lo spazio della Vecchia Tonnara.
Dopo il successo registrato nella prima serata di sabato 16 con un teatro gremito per “La hora de la Verdad” di e con Andrea Rosas, regia di Monica Porcedda, venerdì 22 maggio, alle ore 21.00, presso il Teatro di Bacu Abis, La Cernita Teatro andrà in scena con “Ammentos”, con Pietro Carta, Piero Deidda, Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano Sulas, Rosanna Sulas.
A seguire “La terra è di chi la canta”, Valter Alberton al sax e Gerardo Ferrara voce e percussioni. Un dialogo a due voci e il tentativo di indagare i territori della musica popolare e quella d’autore italiana declinando temi di rilevanza sociale rimuovendoli dalla memoria e riversandoli nell’attualità. “Un viaggio di festa e di lotta” che si snoda in un itinerario sonoro che rimanda alla tragicità ,all’ironia e al grottesco utilizzando la modalità del “teatro canzone”.
La voce di Gerardo Ferrara e il sax di Valter Alberton provano a confrontarsi e a trovare una complicità per una condivisione delle storie narrate.
Il Comitato “Salviamo e valorizziamo i pani pasquali del Sulcis-Iglesiente” invita a votare e a continuare a far votare fino alla nuova scadenza del 31 dicembre i pani pasquali del Sulcis Iglesiente nel sito http:// www.italive.it/evento/7290/mostra-di-pani-pasquali. Informa pertanto che bisogna giungere nella zona voti del sito, far scorrere il puntatore sotto la zona rating finché appaiono 5 stelline bianche, puntare sull’ultima stellina e cliccare. Nelle famiglie e nei gruppi formati da più persone ogni volta occorre uscire dal programma per poter votare nuovamente.
«Il comitato – dice Mariella Mannai – ringrazia specialmente chi ha rafforzato il valore simbolico di questi pani speciali, donati alla Sezione Antropologica del Museo del Carbone della Grande Miniera di Serbariu, esprimendo consensi con più di 58.000 voti che sono assai importanti, ma ancora non sufficienti per raggiungere le 5 stelle dell’eccellenza per cui sono necessari ancora voti ed espressioni di apprezzamento.»