21 November, 2024
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Calasetta accessibile e sostenibile, ultimi atti. La manifestazione dedicata al tema, importante quanto delicato, della sostenibilità, si avvia alla conclusione con L’arte del riciclo, a cura della Fondazione MACC, il Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta, in programma da domani, giovedì 23, a sabato 25 settembre. Tre giornate di laboratori (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00), rivolti ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 12 anni, condotti dallo staff del Maac, per scoprire l’arte del riciclo attraverso un viaggio nel pensiero creativo e nella rigenerazione dell’oggetto.

Dai legni e i tessuti di Maria Lai alle spugnette di ferro di Rosanna Rossi, i partecipanti andranno alla scoperta delle opere di due grandi artiste della nostra Isola, conosceranno in particolare i lavori che rientrano nel tema del riciclo, un percorso per comprendere come nasce un’opera d’arte che recupera e trasforma lo scarto.

Si terranno, poi, due workshop curati da Marilena Pitturru, artista che ha fatto del riciclo la forza etica e poetica del suo lavoro (smonta, assembla, cuce, ritaglia, salda), e Davide Volponi, creativo che genera opere riciclando anch’egli materiali scartati, per indagare la poetica del riutilizzo che da sempre contraddistingue la loro ricerca artistica: tronchi che svettano come palazzi coloratissimi, figure diafane e combattenti nate da bottiglie di plastica blu.

L’anno scorso ha compiuto i 250 anni di vita. Calasetta è una realtà peculiare – fonde nella sua cultura originaria le tradizioni provenienti dalla Liguria (Pegli), la Tunisia (Tabarka), il Sulcis (l’isola di Sant’Antioco, la punta estrema della Sardegna sud-occidentale) – con una forte vocazione turistica su cui si regge l’economia del paese. E i flussi turistici, spesso concentrati in brevi periodi, risorsa di certo preziosa, nel tempo hanno però determinato effetti negativi in termini di sostenibilità, in particolare per il lungo tratto costiero,  tesoro paesaggistico di grande pregio. Ecco, il tema, importante quanto delicato, della sostenibilità, che chiama in causa anche risvolti etici e sociali, e dove convergono fattori come l’accessibilità, l’inclusione, la sicurezza, la salute, la resilienza. Nasce su questi presupposti e con queste premesse CALASETTA ACCESSIBILE E SOSTENIBILE, in programma dal 3 al 25 settembre nel comune tabarchino, fra laboratori creativi, attività ludico-didattiche e appuntamenti musicali. Il progetto si propone di avviare un percorso che consenta l’attivazione di alcune buone pratiche per l’utilizzo dei litorali in un’ottica di sostenibilità e accessibilità attraverso azioni immateriali specifiche e la creazione di servizi a favore dei diversamente abili, di anziani e famiglie.

Per l’occasione è stato appositamente creato il sito www.calasettaturismo.it  (accessibile anche attraverso un QR code presente in tutto il materiale informativo), che con il programma contiene le regole e i comportamenti da seguire all’interno delle spiagge di Calasetta, i luoghi di interesse del paese, le strutture ricettive e di ristorazione per promuovere soprattutto il cibo a km zero.

Sono stati anche installati negli ingressi delle spiagge calasettane cartelli informativi sui comportamenti da seguire nell’”abitarle” e il Comune, proprio per “Calasetta Accessibile e Sostenibile”, ha previsto l’installazione di passerelle e pedane per facilitare l’ingresso in spiaggia dei diversamente abili.

Da rimarcare che tutto il materiale cartaceo promozionale dell’iniziativa è stato riprodotto su carta riciclata e che è stata rafforzata la campagna di comunicazione on line e social proprio per ridurre al minimo gli stampati.

Il progetto è promosso dal comune di Calasetta, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato della Cultura della Regione Sardegna, ed è organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

«Questo Festival della sostenibilità è stato pensato e fortemente voluto perché abbiamo il dovere di ‘ristrutturare’ la nostra immagine, le nostre caratteristiche e la nostra identità. In questa stagione si è molto discusso della posidonia, descrivendola come sporcizia, rifiuto, e rievocando le spiagge bianche alle quali siamo stati tutti abituati negli ultimi 30 anni. Dobbiamo, appunto, ripartire da qui: educare alla bellezza del nostro territorio, che vive e deve essere armonioso con le sue caratteristiche – spiega Claudia Mura, sindaca di Calasetta -. Le nostre spiagge sono belle anche con la posidonia, magari non tutti ne apprezzano la vista, ma è nostro compito far capire quanto questa pianta acquatica sia importante per la vita delle spiagge stesse, già fortemente erose e da proteggere. La sostenibilità, inoltre, è un concetto poliedrico, tutto al giorno d’oggi deve essere sostenibile, anche le relazioni tra gli esseri umani, che nell’ultimo periodo storico sono invece cosi distanti. A tutto ciò dobbiamo educare, a tutto ciò speriamo fortemente che le famiglie educhino i propri figli, i nostri giovani, la Calasetta del domani.»

«Dopo avere sostenuto il comune di Calasetta nell’organizzazione delle celebrazioni per i 250 anni della nascita del paese, per noi è importante, a distanza di un anno, essere di nuovo al fianco dell’Amministrazione in una iniziativa questa volta dedicata all’accessibilità e alla sostenibilità – dice Graziano Milia, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo -. Perché storia, cultura e, ancora di più in questo caso, ambiente, tema particolarmente attuale e delicato, rappresentano i cardini intorno ai quali far girare il volano di sviluppo dei territori.»    

Festa della Sostenibilità

Sarà la Festa della Sostenibiltà ad aprire la manifestazione. Tre serate di concerti al tramonto sotto la Torre sabauda, simbolo di Calasetta. Tre sere, sei concerti, con due diverse proposte per serata, a basso impatto ambientale, in perfetta sintonia con i temi dell’accessiblità e della sostenibilità: serate acustiche e semiacustiche, luci e servizi tecnici a batterie, senza l’uso della corrente elettrica (info e prenotazioni: info@assoentilocali.it).

Si parte venerdì 3 settembre, alle 19.30, con Clavius, di e con Daniele Ledda, artista sonoro e visivo, docente, performer e sperimentatore, docente di Musica Elettronica al Conservatorio di Cagliari, direttore artistico dell’associazione Ticonzero (che da molti anni si occupa di musica d’avanguardia, elettronica e sperimentale).

Clavius è un progetto di costruzione e modifica, che si snoda intorno agli strumenti a tastiera tradizionali. Ledda ha ideato una performance/installazione che coordina il suono, l’azione e la visione che utilizza gli strumenti Clavius, espandendone la tavolozza timbrica, attraverso una moltiplicazione delle corde. Questa è sia reale che digitale, attraverso il suono virtualizzato. Lo strumento viene quindi suonato in maniera ordinaria, ma anche diffusa, sollecitando le corde che si irradiano nello spazio attraverso il pizzicare o un archetto. La parte di azione e visuale è centrata sulla tecnica “cameraless”, ottenuta tramite la chimica della fotografia analogica in bianco e nero, con foto-sculture investite da un videomapping.

A seguire il concerto di Perry Frank, musicista e polistrumentista, che presenta il suo progetto Ambient guitar sessions, live sessions di musica ambient – lo strumento principale è la chitarra, il cui suono viene processato tramite pedali e amplificatori – che dal 2014 porta in luoghi panoramici e tipici della Sardegna. Il sound di Perry Frank, alias Francesco Perra, è caratterizzato da atmosfere oniriche e sognanti generate da soundscape, drone e glitch di sottofondo che creano paesaggi sonori rarefatti ed eterei,  rassicuranti e meditativi, al tempo stesso nostalgici e oscuri.

Il nuovo disco di Perry Frank s’intitola “Selvascapes”, composto in collaborazione col musicista danese Lauge. Perra cura anche l’aspetto visivo della sua musica, ideando e dirigendo tutti i videoclip delle sue canzoni.

Sabato 4, a partire dalle 21.00, a esibirsi sotto la Torre saranno, prima, la storica Banda Musicale G. Puccini di Calasetta, poi, il Coro “Note di profilo”, gruppo corale del paese tabarchino.

Domenica 5 settembre il tris di appuntamenti musicali alla Torre si chiude, dalle 19.30, con il concerto del Matteo Leone Quartet, protagonista il musicista di casa (voce e chitarra), accompagnato da Matteo Muntoni (basso), Daniel Matta (percussioni), Brahim Khamlichi (violino). Cantautore, chitarrista, batterista più che emergente, dopo un percorso artistico di ricerca nella cultura afroamericana, dove il blues è stato parte essenziale, Matteo Leone ha poi sentito il bisogno di tornare alle sue origini: Calasetta (abita nella vicina frazione di Cussorgia) e l’Africa. Lo scorso anno, in occasione degli eventi per la celebrazione dei 250 anni del paese tabarchino, presentò in anteprima il disco “Ràixe”, fra afroblues e musica del deserto, interpretato interamente in tabarchino, questa la peculiarità del lavoro. Quella fatica discografica ha visto la partecipazione e collaborazione del musicista italo-algerino Faris e diverse collaborazioni importanti, con i gruppi tuareg maliani Terakaft e Tinariwen, pionieri del “desert rock” e del “blues del deserto”, e con il cantante e chitarrista statunitense Ben Harper. Matteo Leone ha suonato in svariati festival in Italia e all’estero, è stato in tournée negli Stati Uniti e in Giappone, ha suonato “in casa” al Narcao Blues, al Sant’Anna Arresi Jazz, al festival Rocce Rosse, ha collaborato con artisti isolani come le Balentes e Joe Perrino.

A seguire il set di Irene Loche, giovane talentuosa chitarrista e cantautrice oristanese. Ha cominciato a suonare la chitarra a 6 anni ed è  cresciuta ascoltando dischi Soul, Blues, R&B, Rock e Folk americani. Ha iniziato presto a sperimentare e a comporre con lo strumento con accordature aperte, miscelando accordi e sonorità. Nel 2017 ha avuto modo di conoscere Bill Asher, riconosciuto da moltissimi artisti come uno dei più grandi liutai al mondo, ricevendo da lui grande apprezzamento per il suo “guitar playing”. Da lì l’occasione di suonare in diversi importanti locali negli Stati Uniti e, sempre nel 2017, e l’opportunità di incontrare e conoscere il famoso artista americano Jackson Browne, che ne rimane impressionato. Nel 2018 diventa ufficialmente rappresentante ed endorser della “Asher Guitar’s and Lap Steels” insieme ad artisti del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, Fletwood Mac, Paul Simon e riceve un modello di chitarra creato ad hoc per lei.

Domenica 5 sarà anche il giorno del Posiday, a cura del CEAS (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità) dell’isola di Sant’Antioco (info e prenotazioni: info@ceassantantioco.it – 346 2140608). Una giornata dedicata ad attività ludico-didattiche e divulgative che prenderà il via a Spiaggia Grande, dalle 9.30 alle 13.00, con “Sospesi sulle praterie sommerse”: si parlerà della Posidonia oceanica e si faranno passeggiate in canoa trasparente biposto per osservarla nel suo habitat. Le uscite (l’ultima è prevista alle 12.30) sono programmate per un massimo di 8 persone alla volta, accompagnate da un istruttore.

Nel pomeriggio ci si sposterà nella spiaggia Sottotorre, dove, dalle 17.00 alle 19.00, si succederanno altre attività ludico-didattiche: Non è un’alga!” – I laboratori prevedono una prima parte introduttiva di divulgazione sulla Posidonia oceanica e il suo ruolo ecologico, con dei video e osservazione al microscopio delle foglie; “I tesori del mare” – Seduti intorno a uno scrigno, i partecipanti scopriranno le meraviglie del mare che si possono trovare e osservare grazie alla posidonia;I love Posidonia” – Gioco dell’oca interattivo sulla posidonia, il mare e l’impronta ecologica (rivolti ai bambini fino ai 10 anni); “Il diritto di spiaggiarsi”  Dopo una prima parte di introduzione sulla Carta della Terra, i ragazzi faranno un laboratorio con la metodologia del gioco di ruolo a tema (rivolto ai ragazzi dagli 11 anni).

Il Posiday si chiuderà, come anticipato, con i concerti di Matteo Leone e Irene Loche nel piazzale della Torre sabauda.

Calasetta Accessibile e Sostenibile riprenderà mercoledì 22 settembre con l’iniziativa Puliamo il mondo dai pregiudizi, curata da Legambiente Cagliari. Il punto d’incontro è fissato alle 9.30 in Piazza Belly, da dove – come segnale forte di civismo – partiranno le attività di pulizia degli spazi urbani, dei parchi e delle spiagge (info e prenotazioni: infolegambientecagliari@gmail.com).

 Ultimi appuntamenti dal 23 al 25 settembre con L’arte del riciclo, a cura della Fondazione MACC, il Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta. Tre giornate di laboratori (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00), rivolti ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 12 anni, condotti dallo staff del Maac, per scoprire l’arte del riciclo attraverso un viaggio nel pensiero creativo e nella rigenerazione dell’oggetto (info e prenotazioni: fondazione.macc@gmail.com – 0781 887219 – 348 8668603 – 349 8690949).

Dai legni e i tessuti di Maria Lai alle spugnette di ferro di Rosanna Rossi, i partecipanti andranno alla scoperta delle opere di due grandi artiste della nostra Isola, conosceranno in particolare i lavori che rientrano nel tema del riciclo, un percorso per comprendere come nasce un’opera d’arte che recupera e trasforma lo scarto.

Si terranno, poi, due workshop curati da Marilena Pitturru, artista che ha fatto del riciclo la forza etica e poetica del suo lavoro (smonta, assembla, cuce, ritaglia, salda), e Davide Volponi, creativo che genera opere riciclando anch’egli materiali scartati, per indagare la poetica del riutilizzo che da sempre contraddistingue la loro ricerca artistica: tronchi che svettano come palazzi coloratissimi, figure diafane e combattenti nate da bottiglie di plastica blu.

Masua.

Da un piccolo gioco di parole, nasce l’idea di armare delle bianche vele latine nella sabbia di uno dei più suggestivi paesaggi del sud Sardegna e pensarle come originali cavalletti d’artista en plein air. L’iniziativa è in programma dal 21 al 23 luglio nella splendida spiaggia di Masua.

#OLIOSUVELA 2014 è un progetto nato così: come una seduzione, un sapore, una sfida, che porta con sé il gusto dell’avventura e del gioco.

«Come naviganti della fantasia – commenta il direttore artistico dell’iniziativa, prof. Massimo Lumini -, proveremo a tracciare una rotta inesplorata tra Arte e Natura, spinti dal vento di nuove idee e possibilità, per valorizzare un angolo speciale di questo nostro meraviglioso territorio insulare. Goderne a piene mani le potenti e arcaiche energie elementali.»

E’ stato quindi imbarcato un coraggioso ed avventuroso equipaggio di sedici artisti, sardi e tedeschi, provenienti da Berlino e da Oberhausen, città gemella di Iglesias, nota a livello mondiale per la sua riuscita riconversione territoriale realizzata attraverso l’offerta di importanti installazioni di arte contemporanea e servizi di intrattenimento legati al turismo minerario.

Questi artisti, sono stati chiamati a formare un equipaggio speciale per navigare insieme, tra cime, bozzelli e pennelli, forme e colori, sabbia e bagnanti curiosi, e proporre allo sguardo, i differenti linguaggi e visioni del loro credo artistico.

«Lavoreranno – continua Massimo Lumini – per tre giorni al cospetto di acque cristalline o forse di impetuose onde, tra rocce selvagge e metafisiche costruzioni di archeologia industriale, il tutto avvolto da incessanti venti e brezze marine, che tutto consumano e modellano in un inesorabile alito salmastro.

L’immagine imponente ed evocativa, partorita dalla visionaria mente di un grande filosofo e matematico greco, di una umanità che abita non tanto la cima della Terra, ma il fondo di un immenso oceano d’aria, ha suggerito in seguito il punto nautico. La direzione verso la quale sciogliere il fiocco dell’ ispirazione creativa, per veleggiare lungo gli orizzonti indefinibili di questa prima edizione, dedicata per questo all’elemento naturale Aria, il Pneuma che tutto permea.»

Non è stata data agli uomini, da parte della Natura, la facoltà fisica di volare con le proprie ali.

Ed è per questa sorta di menomazione, di mutilazione evolutiva, che giace profondamente radicata nell’inconscio collettivo umano, che l’antico mito della caduta di Icaro, ci ammonisce da millenni, circa la presunzione di invadere e conquistare ambiti elementali a noi proibiti.

«Le immagini – conclude Massimo Lumini – che gli artisti affideranno alle vibranti tele tese in spiaggia, forse potranno sganciarci per un attimo dal fondale di questo immenso oceano di aria, dove viviamo relegati con il naso all’insù, prigionieri del nostro stesso peso fisico. Attraverso questa insolita performance, nello straordinario Genius Loci di Masua così denso di tracce dell’ingegno ma anche di pesi e fatiche umane che ormai lentamente si dissolvono per ritornare Natura, i nostri corpi e le nostra menti, sospinti dagli imprevedibili venti del mare e dell’ispirazione artistica, saranno invitati ad un volo speciale: quello possibile solamente attraverso le ali della fantasia e dell’immaginazione.

I nostri artisti-marinai ci guideranno ad attraversare l’abisso sottile e impalpabile dell’oceano Aria, per poter risalire in alto, nuotando nel vento e tra le nuvole, superare confini imposti, per vincere l’inesorabile forza che ci rammenta costantemente la nostra natura, fisica e spirituale, terrestre e  gravitazionale. Noi ci muoviamo attraverso queste nuove esplorazioni, nella convinzione che i segni dell’arte, quando ispirati dalla bellezza e dalla Natura, posseggano ancora, nei confronti della materia umana, una sorta di potere alchemico.

Essi scavano in profondità; sminuzzano, lavano e alleggeriscono dalle scorie tossiche la sostanza greve e ottusa del minerale umano, per liberare uno spirito più sottile, potente e alto che ci spinge a superarci e conquistare nuovi continenti emozionali e spirituali.»

In questo speciale viaggio artistico, saranno compagni di navigazione: STEFAN BACKER-SCHMITZ, PASCAL BRUNS, CRISTINA COLLU, SARA CAMBONI, ANDREA DURANTE, DAVID JANZEN, SIMON MELLINCH, CARLA ORRU’, LIDIA PACCHIAROTTI, FEDERICA PINNA, MARILENA PITTURRU, MARIALUISA SALIU, CHRISTOPH STARK, SABRINA TACCONI, FRANCESCO VACCA, AGNIESKZA WNUCZAK.

#ACQUARIO – ABECEDARIO è l’ iniziativa gemella di OLIOSUVELA, proposta all’intrattenimento di piccoli e grandi bagnanti, che frequentano l’ impagabile caletta di Portu Cauli, sorta di incantato teatrino di mare, aperto sulla scena di uno degli scorci più suggestivi delle coste sud-occidentali sarde.

«Ho immaginato – commenta il direttore artistico Massimo Lumini – Portu Cauli, il luogo privilegiato e perfetto, per inscenare un’azione laboratoriale artistica tra Arte e Natura. Non è la prima volta che utilizzo spiagge e scenari naturali per sviluppare laboratori con bambini e adulti sui linguaggi delle forme e del colore. Sul palcoscenico delle sue sabbie, nei tre giorni dedicati alla manifestazione OLIOSUVELA, daremo vita insieme agli studenti del Liceo Artistico Remo Branca di Iglesias, ad una fauna fantasiosa, fatta di pesci, pesciolini e pescioloni. Sagome di leggero compensato, saranno dipinte e trattate con materiali di recupero in un gioco di colori ed esperienze tattili, dedicate al pubblico dei più piccoli. E in ricordo degli ingenui abecedari che decoravano le aule delle classi di un tempo, anche i caratteri alfabetici daranno spazio alla fantasia, in un rimando di parole, forme e colori.»

Quale bambino non vorrebbe come scuola per apprendere i rudimenti della propria lingua un’aula come la spiaggia di Portu Cauli?

Ed ecco quindi che #ACQUARIO – ABECEDARIO, dal 21 al 23 luglio, si sovrapporrà all’ozio e al gioco dei bagnanti, provocando un’azione ludica e creativa collettiva.

Un gioco come un altro, una lezione en plein air, da affiancare all’album splendente delle nostre estati, sempre troppo corte e desiderate, nei lunghi inverni che sembrano non finire mai.

La realizzazione di #OLIOSUVELA 2014 è stata possibile grazie al sostegno e alla collaborazione dell’assessorato della Cultura del comune di Iglesias, lo staff del Progetto NAT14 – I.I.S. “GIORGIO ASPRONI”, Liceo Scientifico e Liceo Artistico “Remo Branca” – Iglesias, l’Ufficio relazioni internazionali della città di Oberhausen, lo staff Warung e Mitza di Masua Beach – Portu Cauli, Free Sail, Cagliari, OIKOS.