21 November, 2024
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La cooperativa sociale “La clessidra” ha festeggiato quest’oggi i suoi primi 25 anni di attività fatti di progetti, sacrifici, impegno, ostacoli e successi. L’ex Mulino Cadoni a Villacidro è stato lo scenario dell’evento che ha visto una partecipazione numerosa e che si è svolto in due distinte fasi, al mattino e alla sera.
Le note e le parole della musicista Veronica Maccioni con il brano La Lirona, della tradizione orale messicana, ha dato il via alla manifestazione coordinata dalla giornalista Marinella Arcidiacono.
Le testimonianze di alcuni soci e lavoratori, hanno dato e confermato il senso della “mission” d’insieme e di “comunità” nella sua accezione di appartenenza e famiglia che si fondano sulla cura della relazione tra persone. La Clessidra parte da un’esperienza di volontariato e oggi è un punto di riferimento nel territorio che pone al centro il benessere delle persone e delle comunità. Presenti all’incontro anche Marco Urbì assessore allo sport del comune di Villacidro, Fabio Onnis presidente Confcooperative Cagliari, Antonello Pili presidente regionale Federsolidarietà, Luisa Pittau coordinatrice Plus Sanluri, Francesco Spiga sindaco di Villarmosa, Elena Pala vicepresidente La Clessidra i quali hanno condiviso con i presenti alcune riflessioni sul ruolo de “La Clessidra” nel sociale.
L’essere costruttori e costruttrici di comunità è stato il tema su cui si è dialogato nel corso della tavola rotonda moderata da Andrea Lorenti, amministratore della società Poliste. Sono intervenuti Stefano Granata presidente nazionale Federsolidarietà, Manuela Murru funzionario centro regionale di programmazione, Andrea Lorenti amministratore della società Poliste, Dimitri Pibiri presidente La Clessidra e Vittorio Pelligra docente di scienze economiche e statistica dell’Università di Cagliari.
«Sono stati 25 di crescita continua di sperimentazioni in diversi ambiti dei servizi alla personadice Dimitri Pibiri, presidente La Clessidranasciamo con i servizi rivolti alla cura degli anziani, che oggi si sono evoluti in una attenzione particolare, non solo nei confronti di chi non è autosufficiente, ma nel cercare di accompagnare la popolazione adulta ad un invecchiamento sano e attivo e al mantenimento di una buona qualità della vita. Subito dopo ci siamo cimentati nei servizi per la prima infanzia, oggi è uno dei settori nei quali siamo leader in Sardegna: gestiamo numerosi servizi, siamo gestori di diversi coordinamenti pedagogici territoriali e, grazie alle alte competenze presenti, eroghiamo anche proposte formative all’esterno. L’ulteriore step è rappresentato dall’ingresso nei servizi educativi verso minori e famiglie. In quest’ambito siamo impegnati in progetti rivolti a diverse forme di disagio: sociale, fisico, economico. in tutto questi anni di successi, le difficoltà non sono mancate ma i momenti di crisi non ci hanno mai impedito di reagire e ripartire con sempre più determinazione. Il nostro il sognosottolineaè quello di completare la nostra sede sociale (progetto accantonato a causa di vicissitudini finanziarie causate da un credito non riscosso). Per noi vuole dire dare una casa ai nostri soci, ma soprattutto ospitare servizi di qualità e dare nuove risposte ai cittadini, in un ambiente bello e ecologicamente sostenibile. In particolare vorremmo realizzare un centro diurno per non autosufficienti che oggi non trovano risposte nel territorio.»
La festa è continuata per tutto il pomeriggio un laboratorio di musicoterapia a cura di Veronica Maccioni e Ottavio Farci e uno spettacolo teatrale “Il viaggio di sabbia” con Giuseppe Diana e Ignazio Pepicelli Diana.

 

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Si sono svolti con successo, questa settimana, due incontri del progetto sociale dal titolo “La bottega dei dolci” promosso dall’ Anteas Oristano e dall’Anteas Cabras, rivolto agli anziani del territorio, agli ospiti delle strutture residenziali e ai loro parenti. Incontrarsi, mettersi insieme attorno ad un tavolo per preparare insieme dei dolci e trascorrere qualche ora in spensieratezza. E’ questa l’immagine che ha caratterizzato i pomeriggi trascorsi nelle due case di riposo per anziani, “Cooperativa Sacro cuore onlus”, a Paulilatino, e “Pili Cubeddu”, a Seneghe, in cui  il laboratorio artigianale di dolci tipici sardi è stato lo strumento di socializzazione per prevenire l’isolamento e ricreare un tessuto di rapporti con persone che non vivono in struttura. I residenti delle due strutture, i volontari e i familiari hanno collaborato con entusiasmo in tutte le fasi dell’organizzazione, preparazione dei papassini, ciambelline e gueffus e della degustazione degli stessi.  

Aneddoti e curiosità legati ai ricordi di alcune signore, hanno impreziosito il tutto. «Da piccola ho imparato dalla mia mamma – ha detto la signora Grazia – li facevamo spesso nelle feste». Alla sua esperienza, si sono aggiunte quella della signora Giovangela: «Io li preparavo a casa la domenica e per i ragazzi dell’azione cattolica» e della signora Anastasia «mi ricorda i tempi passati. Che bello questo pomeriggio». Il laboratorio di dolci è stato coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono con la collaborazione di alcune signore del centro di aggregazione sociale delle due strutture e di alcuni volontari. La presenza di qualche bambino ha vivacizzato i momenti di condivisione e creatività, consentendo lo scambio intergenerazionale tra le persone della struttura e i loro nipotini.  Le famiglie si sono dimostrate d’accordo ed entusiaste dell’iniziativa. 

«Replicheremo l’esperienza – ha sottolineato Felicity Rowe, presidente dell’Anteas Cabras – in altre case per riposo, coinvolgendo anche i nostri volontari dell’Anteas. Tra di loro, ci sono persone che hanno più di 90 anni di età. Con questo progetto abbiamo avuto l’ulteriore conferma di quanto siano importanti questi momenti di aggregazione e creatività per prevenire la solitudine e favorire la socializzazione tra gli anziani». Nelle settimane successive il progetto, proseguirà anche in altri territori dell’Oristanese.

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Un pomeriggio con le “mani in pasta” per promuovere un momento di condivisione e socialità. Proseguono le attività laboratoriali ed artigianali di dolci tipici sardi organizzate dalle organizzazioni di volontariato Anteas Oristano e Cabras (associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà), con l’obiettivo di prevenire l’isolamento e favorire lo scambio, la comunicazione e la relazione tra anziani dei territori di Oristano, Ardauli, Santo Lussurgiu e Paulilatino. L’iniziativa sociale e culturale si svolgerà domani e giovedì  23 gennaio, alle ore 15.00, presso la casa per anzianiCooperativa Sacro cuore onlus a  Paulilatino, martedì, e presso la casa di riposo “Pili Cubeddu” a Seneghe, giovedì.  Il laboratorio di dolci sarà coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono e da Massimo Murtas, presidente Anteas Oristano e prevede un momento di presentazione ed approfondimento storico dei dolci sardi (gueffus), e uno di preparazione e degustazione degli stessi.

«L’obiettivo è quello di promuovere momenti di incontro per prevenire la solitudine e favorire la socializzazione tra gli anziani del nostro territorio – afferma Massimo Murtas, presidente Anteas Oristano – credo che questo tipo di attività, possa risvegliare in tutti noi i ricordi sopiti della gioventù, trascorrere due giornate in festa con le famiglie delle persone coinvolte che vorranno prendere parte all’iniziativa e riscoprire attraverso la preparazione dei dolci, parte della nostra cultura e tradizione.»

Nel corso degli incontri sarà presente uno psicologo, il quale, supervisionerà l’attività, al fine di monitorare e valutare l’andamento del progetto.

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Una giornata in laguna per promuovere la cultura del volontariato, della solidarietà e della condivisione. Appuntamento a domani, alle ore 9.30 presso la pescheria San Giovanni di Tortolì. L’Anteas Ogliastra (associazione nazionale terza età attiva), scende nuovamente in campo per creare un momento di incontro tra persone con l’obiettivo di favorire il rapporto intergenerazionale tra giovani e anziani che vivono nel territorio ogliastrino.

L’evento culturale e gastronomico, organizzato da Anteas Ogliastra in collaborazione con la Cisl, la FNP Ogliastra e la cooperativa pescatori di Tortolì, sarà strutturato in tre momenti: lezione frontale, attività di pesca e preparazione di specialità culinarie a base di pesce. Il cooking show sarà coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono attraverso interviste ed approfondimenti sulle attività proposte.

«L’obiettivo è quello di promuovere momenti di incontro e di confronto per prevenire la solitudine e facilitare la socializzazione degli anziani nel nostro territorio – afferma Alessandro Serra, presidente Anteas Ogliastra – il canale attraverso il quale vogliamo raggiungere queste finalità, è quello della valorizzazione del territorio e della promozione della cultura della pesca.»

Far conoscere gli espedienti l’antica tradizione pescarese di Tortolì e al contempo la storia che ne segue, è la mission non solo del progetto ma anche della cooperativa pescatori Tortolì. A sottolinearlo è il presidente della stessa, Luca Cacciatori: «Nel corso degli anni il modo di pensare dei pescatori è cambiato. Oggi parliamo di pesca turismo e di ittiturismo, due attività annesse alla pesca con prodotto locale a km zero. Nel corso della giornata insegneremo ai partecipanti, a conoscere i vari mestieri e le qualità dei pesci. E, infine, l’arte culinaria. il pescatore cucinerà il pescato del giorno con ricette semplici e gustose tradizionali».

 

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Riflettori accesi, questa mattina a Cagliari, sulla grafologia e sui diversi approcci, aree di indagine e risultati. Esperti del settore, provenienti da tutta la Sardegna e dalla Sicilia, si sono dati appuntamento nello storico quartiere di Villanova nella sala conferenze dell’ente Alta Formazione e Sviluppo per dialogare sul tema: “La scienza grafologica ausilio della giustizia, professionalità e applicazioni pratiche”.

L’equipe di specialisti ha fatto una attenta disamina sia teorica sia pratica della grafologia e nello specifico come supporto in ambito pedagogico ed evolutivo, psicologico e applicata nella criminologia e giurisprudenza. L’incontro, organizzato da  Arigraf (associazione Italiana di Ricerca Grafologica nell’area del Mediterraneo), in collaborazione con Afs, Fondazione Istituto “Carlo Felice”, A.G.I (associazione grafologica italiana), AGP (associazione grafologi professionisti), Forinst e Aiga (associazione italiana giovani avvocati), ha visto la partecipazione di numerose professionisti, aspiranti grafologi, che lavorano nei suddetti settori.

«L’analisi grafologica – afferma Maria Valentina D’Anna, grafologa specializzata in età evolutiva – in ambito pedagogico è un valido strumento che permette di cogliere stili comportamentali, emotivi, cognitivi e genitoriali nei diversi setting relazionali (scolastico, familiare, ludico) in cui il bambino si trova ad agire. L’analisi grafologica è uno strumento utile al riconoscimento di eventuali disagi emotivi o comportamentali, dei disturbi di apprendimento e degli stili cognitivi.»

In che modo la psicologia e la grafologia si incontrano nello studio della personalità? Ne ha dato risposta Andrea Moi, psicologo, giudice onorario presso la Corte d’Appello sezione minori di Cagliari.

«La psicologia  dice – è una materia di ampio respiro che indaga la mente, il comportamento, la “psiche”. Si incontra con la grafologia, che si occupa della “traduzione” del mezzo grafico, in alcuni strumenti utilizzati per l’analisi e l’approfondimento della persona attraverso l’ausilio di test psicologici, proiettivi e grafologici.»

Sull’argomento sono intervenuti anche Paola Pischedda, avvocato del foro di Cagliari e criminologa; Daniele Solinas, avvocato del foro di Sassari nonché componente Aiga nazionale; Sara Gullotti, avvocato, consigliere nazionale di Aiga Patti; Francesco Dellavalle, presidente Forinst e Salvatore Caccamo, grafologo specializzato in grafologia giudiziaria nonché presidente ArigrafMediterraneo.

Presente alla giornata anche Marinella Arcidiacono, coordinatrice Arigraf in Sardegna. In ultima battuta, Salvatore Caccamo ha evidenziato l’applicazione della grafologia nell’ambito della perizia grafica in tribunale.

«Il responso della giornata è positivo – conclude l’esperto – grazie alla numerosa partecipazione di pubblico. A novembre inaugureremo il primo corso di grafologia professionale qui a Cagliari e avremmo quindi modo di approfondire la tematica.»

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Cos’è l’invecchiamento attivo? Quali sono i fattori che determinano una buona qualità della vita? Quali sono i bisogni e le opportunità nella terza età? Se ne è parlato ieri mattina a Sassari, nel corso del convegno dal titolo “Diversamente giovani” organizzato da Anteas Sassari in sinergia con enti del terzo settore, la Fnp e la Cisl di Sassari. Una tavola rotonda composta da esperti, coordinata dalla giornalista Marinella Arcidiacono, ha argomentato sui temi proposti interagendo attivamente con i presenti, chiamati a partecipare al dialogo attraverso la modalità del brainstorming, ovvero, una tecnica di conferenza con la quale un gruppo cerca di trovare una soluzione per un problema specifico. Questo aspetto è stato coordinato e gestito dallo psicologo, psicoterapeuta Stefano Porcu, il quale ha anche delineato la vision e la mission del progetto ideato da Anteas Sassari.  Hanno relazionato sui contenuti Pina Ballore, assessore alle politiche sociali, Marinella Costa segretaria  Ust  Cisl Sassari, Vanna Spanu, segretaria Fnp Sassari, il geriatra Antonio Nieddu e don Michele Murgia , direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’arcidiocesi di Sassari.

«Attraverso questo incontro, inserito all’interno di un progetto sociale articolato in più fasi – ha detto Francesco Frisciano – presidente Anteas Sardegna – abbiamo voluto analizzare i bisogni degli anziani e raccogliere idee e suggerimenti su possibili iniziative che l’Anteas Sassari può mettere in atto in un prossimo futuro. Il responso di quest’oggi è stato positivo e ci dà il giusto piglio per proseguire negli step successivi.»

Il dibattito informativo e formativo ha preso inizio con una analisi demografica nella regione Sardegna con particolare riferimento nella provincia di Sassari. A darne il quadro è stata Marinella Costa: «La nostra Regione non è un paese per anziani – ha detto – ci troviamo di fronte all’urgente bisogno di adeguarci ai nuovi bisogni manifestati da una parte sempre più consistente della popolazione. Nell’ottica di aiuto e sostegno ai diversamente giovani la Cisl di Sassari sostiene il progetto presentato dall’Anteas garantendo collaborazione in tutte le fasi di realizzazione e delle nuove attività che verranno messe in campo».

Un’attenta disamina sulle rivendicazioni sindacali, è stata portata in luce da Vanna Spanu: «Mi piace chiamare gli anziani Vecchi perché segno di saggezza, di esperienza di vita, sono coloro che detengono valori di democrazia. Come Fnp Cisl – ha sottolineato – rivendichiamo, pensioni adeguate, la separazione tra assistenza e previdenza, meno tasse sulle pensioni, difesa e rilancio di una legge sulla non autosufficienza, investimenti sulla prevenzione, sulla cura ed una sanità pubblica  nazionale efficiente».

In che modo è possibile creare una città a misura di anziani? «Se penso cosa fa ilcomune di Sassari per gli anziani – ha evidenziato l’assessore Ballore – mi viene in mente “casa Serena”,un centro  di eccellenza in cui vengono svolte attività di aggregazione come laboratori teatrali, di  cinema e di musica. Altri due progetti inclusivi tra persone anziane e ragazzi appartenenti a diversi Cas,  riguarda gli orti urbani e un altro dal titolo “Viva gli anziani”, attraverso cui si eroga un servizio domiciliare alla persona non autosufficiente».

Nel corso dell’incontro  sono stati  analizzati diversi aspetti legati anzianità. Tra questi, pure quello religioso. «Anche la fonte biblica racconta di come le “prerogative dell’anzianità” – ha spiegato don Michele Murgia – siano un patrimonio cui le nuove generazioni hanno una naturale necessità di attingere come risorsa per l’edificazione di un futuro solido. Oggi, nella ricerca di un equilibrio sociale che sia realmente favorevole allo sviluppo di tutte le potenzialità, si rende opportuno riscoprire un’integrazione tra le componenti anagrafiche del tessuto sociale».

In chiusura, il geriatra Antonio Nieddu ha posto l’attenzione sull’approccio bio-psico-sociale come possibile modalità di cura, individuando nella crisi delle convivenze, dei nuclei familiari e delle comunità più ampie, uno di dei fattori più rilevanti nella genesi del problema della solitudine.

«La valutazione multidimensionale, cardine della metodologia geriatrica – ha evidenziato Antonio Nieddu – consente di avvicinarsi all’anziano valutando la globalità dei suoi bisogni e di dare una risposta esaustiva prendendosi cura di tutte le problematiche.»

 

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Il progetto sociale regionale itinerante “diversamente giovani”, raggiunge Sassari. Dopo le tappe a Tortolì e Cagliari, l’iniziativa ideata da Anteas Sassari (associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) coinvolgerà, giovedì 16 maggio, tutti coloro che desiderano confrontarsi sui temi dell’invecchiamento attivo e sui progetti che l’Anteas può realizzare in futuro per andare incontro ai cosiddetti “Diversamente giovani”. La progettazione, finanziata dalla Fondazione Sardegna, vede la collaborazione di Anteas Sardegna, Alta Formazione e Sviluppo, Fondazione Carlo Felice e Sinergie, della Cisl e Fnp Sassari. Il convegno sarà moderato da Marinella Arcidiacono,  giornalista ed esperta in comunicazione sociale e vedrà la presenza di alcuni esperti che relazioneranno sul tema. Saranno presenti Francesco Frisciano, presidente Anteas; Marinella Costa, segretaria generale Ust Cisl Sassari; Vanna Spanu, segretaria Fnp Sassari, Antonio Nieddu geriatra, Stefano Porcu, psicologo e psicoterapeuta e don Michele Murgia, parroco nella chiesa “Gesù Risorto” di Porto Torres. 

«Il principale obiettivo di questo incontro – dice Francesco Frisciano presidente Anteas Sardegna – è quello di far emergere i reali bisogni degli anziani e pensare ad attività, iniziative e progetti per far fronte a tali esigenze. Oggi è sempre più diffusa, in questa nostra società così fragile nei rapporti umani una non autosufficienza sociale, determinata dalla mancanza di ruolo, dalla solitudine, dall’angoscia per il futuro e dalla debolezza della rete solidale. Gli anziani  sono una risorsa d’inestimabile valore, le loro esperienze possono servire da esempio per le nuove generazioni ed è importante creare sempre più, sinergie intergenerazionali.»

Obiettivo dell’incontro è quello di promuovere  un confronto tra i presenti e consentire la rilevazione di un analisi dei bisogni delle persone anziane che vivono nel territorio sassarese a cui Anteas Sassari farà riferimento nell’organizzazione delle prossime attività e iniziative associative.

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Cibo e cultura, un divenire storico che viaggia nel senza tempo.  La tradizione del pane in Sardegna è oggi, come ieri un elemento distintivo dal forte senso identitario sia per il suo valore nutritivo sia per quello rituale legato non sono alla quotidianità ma anche alle ricorrenze individuali e della comunità. L’Anteas Ogliastra in collaborazione con il comune di Ilbono, Anteas Sardegna, Alta Formazione e Sviluppo, Associazione Sinergie, Pro Loco, CISL e FNP Ogliastra si fa fautore di una giornata formativa di promozione della cultura locale ogliastrina che verte sulla preparazione di alcune tipologie di pane sardo. Domani dalle ore 10.00, i locali della “Casa Museo” di Ilbono, ospiteranno un gruppo di donne del territorio, le quali, guidate da alcune esperte prepareranno i prelibati pani Su Pistoccu, Su Moddizzosu e la pizza sarda “S’Anguli ‘e Cibudda“. Il Cooking show sarà coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono attraverso interviste in diretta sul tema.

«Lo scorso anno abbiamo proposto una giornata formativa sulla preparazione dei Culurgionis  afferma Alessandro Serra, presidente Anteas Ogliastra – che ha avuto come obiettivo sia quello di impararne la preparazione e sia quello diffondere la cultura locale. Anche quest’anno ci proponiamo di promuovere il benessere attraverso la socializzazione e la formazione.»

Formare i giovani per tramandare ai posteri è l’appunto che il primo cittadino di Ilbono Andrea Piroddi, lancia alla comunità. «Purtroppo, sempre più spesso, i nostri ragazzi e giovani non conoscono le nostre tradizioni, non conoscono i nostri prodotti – dice il sindaco – in quanto l’industria alimentare ha cancellato (o meglio ci sta provando) la nostra memoria. E’ doveroso ringraziare la Pro Loco di Ilbono per l’incessante opera di tutela e conservazione di questi antichi saperi, affinché non vadano persi.»

Saranno proprio alcune donne, volontarie della Pro Loco, a elargire ai presenti la loro maestria e sapienza come sottolinea la presidentessa Maria Gina Balzano: «L’obiettivo comune è quello di conservare le nostre tradizioni e far conoscere  i nostri prodotti tipici grazie alle mani esperte di chi prepara oggi come ieri, questi  prodotti in casa».

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Studenti, docenti e volontari insieme per dialogare sulla tematica dell’invecchiamento attivo. Sono stati circa in duecento ieri, a presenziare nell’aula magna del liceo “Eleonora d’Arborea” di Cagliari sede dell’evento organizzato da Anteas Amica Mpc e coordinato dallo psicologo psicoterapeuta Stefano Porcu  con la partnership di diverse associazioni di terzo settore. L’incontro, moderato dalla giornalista esperta in comunicazione sociale Marinella Arcidiacono, ha avuto inizio con i saluti del dirigente scolastico Giuliano Marcheselli a cui hanno seguito Francesco Carta, presidente Anteas Amica, Valeria Piccianu Ust Cagliari e Roberto Sarrizzu Fnp Cagliari. Una tavolata di esperti e volontari hanno via via preso la parola sulla tematica in oggetto, argomentandone attraverso studi, ricerche ed esperienze dirette. Gli interventi degli esperti, suddivisi in due sezioni, hanno preso il via con Giuseppe Frau medico e direttore della Caritas a cui hanno seguito Francesca Goghe, geriatra, Claudia Leone specializzata in psicologia dell’invecchiamento, lo psicologo Michele Vecera, Roberto Copparoni presidente Amici di Sardegna e Michele Golino volontario Anteas Amica e Sea. Gli studenti sono stati coinvolti e guidati da Marinella Arcidiacono in una metodologia interattiva che ha consentito una elaborazione dell’analisi dei bisogni e opportunità degli anziani del territorio. Attraverso la tecnica del brainstorming di idee e di un “metaplan” di informazioni raccolte, a conclusione del incontro di formazione è stato possibile dare una restituzione dei dati emersi che saranno utilizzati da Anteas Amica per creare dei progetti rivolte alle persone anziane.

«Gli anziani sono una risorsa d’inestimabile valore – ha sottolineato Francesco Carta, presidente Anteas Amica – le loro esperienze possono servire da esempio per le nuove generazioni. Il più delle volte essi si ritirano nella solitudine e nei ricordi del passato percependo di non essere più come un tempo e rinunciando alle cose piacevoli che il tempo può ancora consentire. Vi è un modo per posticipare l’età delle rinunce ed è l’invecchiamento attivo.»

Francesco Carta L’Anteas Amica MPC, persegue finalità di solidarietà sociale, civile, culturale, ricreativa, turistica per le persone anziane, i pensionati, i giovani, le donne, i bambini, gli emigrati, i diversamente abili.

 

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Cos’è l’invecchiamento attivo? Come cambia la terza età? Qual è il rapporto con le nuove generazioni? Sono questi alcuni dei quesiti, al centro dell’incontro formativo dal titolo “Diversamente giovani. Il metodo dell’invecchiamento attivo attraverso il dialogo con le nuove generazioni”, su cui si dialogherà questo venerdì 5 aprile, dalle ore 9.00, presso l’aula magna del liceo linguistico “Eleonora d’Arborea” di Cagliari. L’iniziativa sociale, organizzata da Anteas Amica Aps di Cagliari (associazione nazionale tutte età per la solidarietà) in partnership con associazioni di terzo settore, ha come obiettivo quello di creare un momento di informazione, dialogo e confronto tra i giovani studenti e le persone anziane  sui temi sull’anzianità e vecchiaia oggi. Il convegno, moderato dalla giornalista Marinella Arcidiacono, vedrà la presenza di diverse figure professionali che argomenteranno sui temi proposti.

«Riteniamo sia utile e necessario far incontrare le nuove generazioni con gli anziani – dice Francesco Carta, presidente Anteas Amica Aps -. Attraverso inediti format di comunicazione, è possibile far incontrare generazioni che rischiano di parlare lingue diverse e far diventare l’invecchiamento attivo protagonista di un’innovazione che pone le basi sui valori della solidarietà e la relazionalità.»

All’incontro, prenderanno parte gli studenti delle quinte classi.

«Credo nell’importanza di questo tipo incontri – spiega Giuliano Marcheselli, dirigente scolastico della scuola ospitante – il fatto di parlare di problemi attivi e una opportunità per i nostri ragazzi sia da un punto di vista informativo, umano e sia lavorativo perché alcuni di loro in futuro potrebbero essere operatori sanitari.»