21 November, 2024
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Terzo e ultimo appuntamento con il trittico di concerti proposti a Pula dalla cooperativa FPJ – Forma e Poesia nel Jazz in sodalizio con il Bflat e con il contributo del Comune della cittadina costiera del Sud Sardegna (Assessorato Turismo e Spettacolo). Dopo Tony Momrelle, protagonista due settimana fa, e Dirotta su Cuba, di scena la sera di Ferragosto, oggi tiene banco in piazza del Popolo, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito, The Soultrend Orchestra: un progetto nato dal produttore, autore e arrangiatore Nerio “Papik” Poggi (al suo attivo collaborazioni con artisti italiani e internazionali come Mario Biondi, Matt Bianco, Sarah Jane Morris, Wendy D Lewis e Tom Gaebel, tra gli altri) e dal produttore e compositore Luigi Di Paola, con cui collabora da oltre vent’anni.
“84 King Street”, l’album del 2017 della Soultrend Orchestra, con diciassette brani e due cover, si ispira principalmente alla disco dance degli anni ’70-’80, con riferimenti come Nile Rodgers e i suoi Chic, Kool and the Gang, Earth Wind & Fire. Pubblicato l’anno scorso, “Live for funk” strizza invece l’occhio al funk jazz americano degli anni ’70 (Donald Byrd, Roy Ayers) e al moderno nu soul inglese, con pezzi originali e cover del mondo disco funk come “Get Down Saturday Night” di Oliver Cheatham, “Outstanding” di The Gap Band e “Act Like You Know” della Fat Larry’s Band.
Con Nerio Poggi alle tastiere, The Soultrend Orchestra salirà sul palco di Pula con un organico che schiera Fabio Tullio al sax, Mario Caporilli alla tromba, Massimo Satta alla chitarra, Peter De Girolamo al basso, Adamo De Santis alla batteria e le voci di Alan Scaffardi, Nadia Straccia e Anna Fondi.

Dopo il successo del concerto che ha visto protagonista il grande chitarrista Mike Stern e la sua band, la XVI edizione del Culturefestival prosegue lunedì 14 agosto con un nuovo appuntamento.

Alle 21 nell’anfiteatro del Parco Riola di Fluminimaggiore arriva il bandoneonista Daniele Di Bonaventura con la sua storica Band d’Union (formata anche da Marcello Peghin alla chitarra a 10 corde, Felice del Gaudio al contrabbasso, Alfredo Laviano alle percussioni) e special guest Ilaria Patassini (voce) per un concerto intitolato “Italia Folksongs. Canzoni alla riscoperta dell’Italia”.

La serata proporrà un suggestivo viaggio musicale nelle sonorità vere e profonde del Bel Paese. La tradizione di melodie e dialetti vengono proposte e rielaborate in modo elegante e appassionato attraverso i colori del jazz e del folk che ne esaltano e rinnovano l’anima. Il live di Italia Folksongs si presenta come un concerto per tutti, colto e popolare allo stesso tempo. Composizioni note e meno note ma non per questo meno preziose, dalla Napoli di “Varca Lucente” all’Abruzzo di “Vola Vola”, da “La Serenata”, con il testo romanesco di Giuseppe Gioacchino Belli fino alla sacralità dell’Ave Maria sarda, Italia Folksongs è dichiaratamente un progetto testimonial della musica italiana senza tempo, di quelle melodie e ricchezza di diversità regionali che fanno del nostro Paese una lingua di terra unica al Mondo e anche per questo molto amata.

Dopo il concerto del 14 agosto, il Culturefestival proseguirà con un doppio imperdibile appuntamento: il 19 agosto a Cagliari e il giorno dopo a Mogoro arriva Mario Biondi, accompagnato dalla sua band.

 

Giovedì 13 aprile a Sanluri prende il via la XVI edizione del Culturefestival, la manifestazione organizzata dall’associazione Sardinia Pro Arte, dietro la direzione artistica del violinista e compositore Simone Pittau.

Sino alla fine di novembre la grande musica internazionale approderà in otto diversi luoghi della Sardegna (Sanluri, Stintino, Mogoro, Gergei, La Maddalena, Cagliari, Gavoi, Golfo Aranci), con un’incursione anche in Toscana, per un totale di una ventina di appuntamenti che vedranno sull’isola alcuni tra i grandi nomi del firmamento jazz ma anche diversi talenti sardi.

Sono in arrivo Tom Kennedy insieme a Dave Weckl, Eric Marienthal, Mike Stern, Mario Biondi, Daniele di Bonaventura, Pilar Patissini, Louise Marshall, la Spyro Gyra Band sino ai sardi Paolo Carrus, Francesca Corrias, il Mauro Mulas Trio e il duo jazz composto da Massimo Ferra e Mick Taras.

Proprio a questi ultimi è affidato il taglio del nastro dell’edizione 2023 del Culturefestival: giovedì 14 aprile, alle 21,30, si esibiranno nel suggestivo beer lab Restaurant Nanumoru di Sanluri (via Carlo Felice 144) dove proporranno un concerto intitolato “12 strings jam”. Come riuscire a racchiudere tutti i più svariati generi musicali, dal jazz al bluegrass, dalla musica classica al rhythm ’n’ blues, dalla musica latina alla musica tradizionale sarda?  Il duo chitarristico di Massimo Ferra e Mick Taras riesce con successo a creare un’amalgama perfetta di tutte le sonorità internazionali, con un repertorio che comprende Beatles, Alicia Keys, Weather Report, Earth Wind and Fire per nominarne solo alcuni.  Sarà proposta perfino una versione bluegrass di Non Potho Reposare.  Il tutto arrangiato per due chitarre con l’intenzione di regalare agli ascoltatori una serata dedicata alle sei corde che bilancia alla perfezione improvvisazione con il rigoroso rispetto di tutti i temi classici.

Dopo quello di giovedì, il prossimo appuntamento con il Culturefestival è il 20 aprile, sempre al Nanumoru di Sanluri, per un concerto che vedrà sul palco ancora una formazione tutta sarda: il Mauro Mulas Trio, formato da Mauro Mulas alle tastiere, Pierpaolo Frailis alla batteria, Alessandro Atzori al contrabbasso.

 

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Parte domani, sabato 18 luglio, nella splendida cornice di Cala Sapone, il Sulky Jazz Festival, che vedrà protagonista della prima serata il Carol Mello Quartet.
Un’estate all’insegna della grande musica, con nomi di livello del panorama jazzistico nazionale ed internazionale che si esibiranno, per le prime serate, nelle splendide spiagge di Cala Sapone e Maladroxia, per poi spostarsi nel centro storico di Sant’Antioco.
Arrivato alla seconda edizione, dopo il successo della prima, l’evento si consacra come uno dei più rilevanti nel panorama jazzistico in Sardegna.
L’inizio dei concerti è previsto per le ore 21.00, ma per ragioni di sicurezza e nel rispetto delle disposizioni legate al Covid, l’invito agli spettatori è di recarsi nei luoghi dei concerti alle ore 20.00.
Grande musica, nomi di livello del panorama jazzistico nazionale e internazionale in cornici mozzafiato come le spiagge di Cala Sapone, Maladroxia ed il centro storico di Sant’Antioco. L’emergenza Covid non ferma la voglia di musica e spettacolo e si rinnova anche nel 2020 l’appuntamento con il Sulky Jazz Festival che parte domani con il primo grande concerto. L’evento si consolida come uno dei momenti più importanti per il jazz in Sardegna ed anche quest’anno il cartellone degli appuntamenti, organizzati dall’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, è ricco di grandi nomi della musica jazz. Tutti i concerti inizieranno alle ore 21.00, ma per assicurare la massima sicurezza e rispettare le disposizioni previste per il contrasto al Covid-19, gli spettatori sono invitati a recarsi ai luoghi dei concerti alle ore 20.00.
«Andiamo avanti con entusiasmo commenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci con l’intento di lasciarci alle spalle i mesi di lockdown e di emergenza: e lo facciamo senza rinunciare agli eventi estivi, che caratterizzano l’estate in salsa antiochense. Puntiamo alla riscoperta dell’isola e delle nostre radici, strizzando l’occhio agli eventi come il Sulky Jazz, che anche quest’anno porta a Sant’Antioco i grandi nomi della musica in location da favola. Saranno appuntamenti che gioco forza dovranno fare i conti con le diverse misure di restrizione anti contagio, che tuttavia non ci impediranno di vivere appieno questa estate, speciale e diversa.»
Si parte, dunque, domani sabato 18 luglio, a Cala Sapone, con il Carol Mello Quartet, ensemble guidata da Carol Mello, cantante e musicista brasiliana accompagnata da Roberto Bernardini alla chitarra classica, Matteo Marongiu al contrabbasso ed Emanuele Pusceddu alla batteria. Il 24 luglio, nella spiaggia di Maladroxia, si prosegue con ‘The in Sound’ – Barend Middlehoff Trio Featuring. Wena. Tra i più quotati tenoristi in terra olandese, ora in pianta stabile in Italia, si avvarrà di una ritmica di eccellenze nel panorama jazzistico europeo, l’organista Emiliano Pintori e l’australiano Adam Pache alla batteria. Con loro Wena, una delle più belle e interessanti voci della scena soul italiana. Il 7 agosto a Cala Sapone saranno in scena Yilian Cañizares Trio. Insieme alla musicista e cantante cubana, si esibiranno Inor Sotolongo alle percussioni e Childo Tomas al Basso. Una settimana dopo, il 12 agosto a Maladroxia, sarà la volta di Mauro Sigura Quartet “Terravetro”. Con Sigura (oud/bouzouky) ci saranno Gianfranco Fedele a piano ed elettronica, Tancredi Emmi al contrabbasso ed Alessandro Cau alla batteria. Il 28 agosto, in piazza De Gasperi, sarà la volta di Alice Ricciardi & Pietro Lussu Duo. Pietro Lussu al Piano-Fender Rhodes ed Alice Ricciardi alla voce oltre alle sonorità del loro primo album in duo “Catch a Falling Star”, proporranno un eclettico programma musicale con il “fil rouge” incarnato dal suono e dall’approccio distintivo del duo. Il Walter Ricci Trio salirà sul palco di piazza De Gasperi il 4 settembre. Insieme all’artista che ha suonato con artisti del calibro di Michael Bublè e Mario Biondi suoneranno Dario Rosciglione al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. A chiudere la rassegna 2020, saranno Lorenzo Tucci “Touch Trio” il prossimo 11 settembre, in piazza De Gasperi. Tucci, uno tra i batteristi di maggior talento della scena jazzistica nazionale ed europea si esibirà con Claudio Filippini al piano e Daniele Sorrentino al contrabbasso.
In rispetto delle norme anti Covid è consentito l’ingresso ad una persona per volta. Familiari e congiunti potranno accedere insieme. È previsto il mantenimento del distanziamento sociale di un metro, l’obbligo di indossare la mascherina finché non si raggiunge il posto assegnato, il divieto di accesso se la temperatura corporea suoera i 37.5°, l’utilizzo di gel mani disinfettante.
Per prenotazioni: Info Point Welcome to Sant’Antioco: 370 1115900

Federica Selis

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Gran finale della XII edizione di culturefestival, il festival internazionale di jazz organizzato dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone.

Il grande chitarrista e compositore statunitense Pat Metheny domani non sarà solo sul palco: insieme a lui, infatti, i 60 artisti dell’Orchestra da Camera della Sardegna, sotto la direzione di Simone Pittau.

Questa la scaletta prevista per il gran finale di festival: Our final hourRain riverAlways and foreverPrecious jewelMap of the world/the moon is a harsh mi stressLast train homeFarmer’s trustThe callingTell her you saw meInterval waltzLove may take a whileSong for BilbaoLiving is easy with eyes closed/make peaceFirst song.

Insegnante fin da giovanissimo all’Università di Miami e alla Boston’s Berklee College of Music, Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, dall’esordio nella musica col suo primo album nel ’75 ad oggi ha collezionato un crescendo di consensi da parte della critica e del pubblico che lo hanno portato a essere definito una delle icone indiscusse del jazz e del free jazz mondiale. La sua produzione non si limita ai lavori da solista: vanta numerosi duetti e altre partecipazioni, oltre alla paternità del Pat Metheny Group di cui è fondatore e leader. Complessivamente ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Insieme a lui, domani sera sul palco di Mogoro si esibiranno gli elementi dell’ensemble fondato da Simone Pittau, ovvero l’Orchestra da Camera della Sardegna (OCS), un progetto nato nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’Estero. Il suo repertorio musicale spazia dal ‘600 all’800, oltre che esplorare altri generi quali il jazz, la musica popolare e da film, e ha la caratteristica di esibirsi nei luoghi più rappresentativi della cultura sarda, come chiese, ville, case patronali, siti archeologici e musei: non è un caso se l’OCS ha sede al Castello medievale Eleonora d’Arborea a Sanluri. L’intensa attività concertistica vanta la collaborazione di numerose personalità illustri del panorama internazionale come il Premio Oscar Luis Bacalov, Romeo Scaccia, Daniele Di Bonaventura, Andrea Morricone, Anna Tifu, Paolo Fresu, Andrew McNeill, Gilda Buttà, Marcello Peghin, Lutsia Ibragimova, Alexander Zemtsov, Eldar Nebolsin, Anton Barakhovsky, l’Amphion String Quartet, il Concilium Musicum de Galicia, l’Academy of St. Matthew’s, l’Orchestra Accademia della Sardegna e i musicisti della London Symphony Orchestra Andrew Marriner, Roman Simovic, Rinat Ibragimov, Thomas Martin, Colin Paris, Tim Hugh, Rebecca Gulliver, Jonathan Lipton, Neil Percy e Rachel Leach.

Merito delle intuizioni e della dedizione del violinista e direttore d’orchestra Simone Pittau che, formatosi al Conservatorio di Cagliari, ha poi collaborato con le più grandi istituzioni internazionali, a partire dal debutto con la London Symphony Orchestra nel 2001, su invito del grande Maestro sir Colin Davis, alla assidua collaborazione come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone.

Sin dagli studi in Conservatorio, ha svolto un’intensa attività concertistica come violinista in formazioni da camera, sinfoniche, operistiche, esplorando oltre alla classica diversi generi musicali, in tutta l’Europa, in Corea, Cina, Giappone, Cile, Brasile e Messico collaborando con musicisti quali Roger Waters, Dulce Pontes, Gianni Ferrio, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Franco Piersanti, Nicola Piovani, Markus Stockhausen, Daniele Di Bonaventura, Enrico Rava, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Franco D’Andrea e con i musicisti del panorama pop Claudio Baglioni, Gino Paoli, Noah, Renato Zero, Celentano, Ron, Fiorella Mannoia, Cesare Cremonini, Alexia, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Mario Biondi e Pino Daniele.

Si chiude così la XII edizione di culturefestival, la rassegna di jazz internazionale partita il 31 agosto da Sanluri e passata anche per Sardara attraverso un cartellone che ha contemplato alcune delle più influenti star del jazz, del soul e del funky di tutto il mondo.

La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, il comune di Sanluri, il comune di Mogoro, la Fondazione di Sardegna, dagli sponsor “Sardegna Termale Hotel”, “Gruppo Acentro”, “Bresca Dorada”, “Comochi” ed altri.

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Giornata densa di appuntamenti, a Cagliari, per “Forma e Poesia nel Jazz”, il festival organizzato dall’omonima cooperativa in scena fino a domenica 30 settembre negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi.

Dopo gli appuntamenti di questa mattina, alle 18 spazio alla presentazione di “Sardegna, jazz e dintorni”, recente pubblicazione di Simone Cavagnino e Claudio Loi, edita lo scorso giugno da Aipsa. Suddiviso in cinque sezioni tematiche, il libro comprende oltre settanta testimonianze originali di artisti e addetti ai lavori e una nutrita galleria discografica con centinaia di schede distribuite sotto forma di playlist per ogni sezione. Tante le voci autorevoli all’interno dell’opera, tra cui quelle di Paolo Fresu, Antonello Salis, Pinuccio Sciola, Gavino Murgia, Enzo Favata, Paolo Angeli, Elena Ledda e Rossella Faa, tra gli altri. Partecipa all’incontro con gli autori, il musicologo e musicista Enrico Merlin, che firma l’introduzione del libro.

A seguire, conferenza stampa di presentazione del progetto “377” del contrabbassista sardo Sebastiano Dessanay. Il musicista, da tempo trapiantato nel Regno Unito, partirà il mese prossimo per un tour in bicicletta che toccherà tutti i comuni della Sardegna, con l’intento di trarre ispirazione dall’incontro con la tradizione e contemporaneità della sua terra madre, scrivendo ogni giorno nuova musica ispirata dai luoghi e persone incontrate, per giungere, dopo un anno, alla realizzazione di un progetto musicale unico nel suo genere. 

Dopo la fortunata esperienza della scorsa edizione, ritorna al festival cagliaritano il musicista e collezionista Attilio Berni con la sua esposizione di sassofoni: in mostra ben 65 esemplari di quello che è tra gli strumenti simbolo del jazz, compresi alcuni pezzi rari, come il gigantesco sax subcontrabbasso, e un clarinetto appartenuto al grande Benny Goodman. In programma, alle 21.00, anche una conferenza-spettacolo di Berni sul binomio sax-erotismo nel cinema.

Nel frattempo, alle 19, la musica avrà preso il via con il primo dei tre concerti della serata. Sul palco una delle rivelazioni della musica jazz degli ultimi anni, Ivan Dalia (reduce dall’incontro della mattina con l’ABC – Associazione Bambini Cerebrolesi), alla testa del suo trio, con Alberto Sauri al basso e Javier Reyes alla batteria. La musica del pianista campano, classe 1985, cieco dalla nascita, ricerca e trova influenze provenienti sia dalla musica classica che dal jazz, ma anche dalla tradizione popolare. Di recente uscita il suo primo album in studio che vede la partecipazione di musicisti del calibro di Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani.

 Un altro piano trio, quello di Claudio Filippini, al centro del secondo set (ore 20.00). Il pianista di Pescara, che nel corso degli anni ha condiviso palcoscenici importanti con nomi del jazz nazionale ed internazionale come Wynton Marsalis, David Binney, Palle Danielsson, Tony Scott, Mike Stern, Noa, Mario Biondi, Giovanni Tommaso, Maria Pia De Vito, Chiara Civello, Fabrizio Bosso, Dario Deidda, Roberto Gatto e Stefano Di Battista, presenta il disco “Before the wind”, in uscita prevista per il prossimo ottobre: un lavoro, che pur mantenendo la propria matrice jazz, non si cristallizza su una formula fissa, ma verso una continua ricerca di nuove mete a cui approdare. Accanto a Filippini, in questa tappa sarda, il contrabbassista Luca Bulgarelli ed il batterista Marcello Di Leonardo, compagni di avventura ormai da tre lustri e che lui stesso definisce «la migliore sezione ritmica che un pianista possa desiderare».

L’ultimo atto della serata di sabato (alle 22.00) vede al centro dei riflettori Roy Paci in “Inediti, B-Sides e altre amenità”un live all’insegna della riscoperta di materiali meno noti e brani fuori scaletta, eseguiti da una formazione che, accanto al trombettista, compositore, arrangiatore e cantante siciliano, schiera Vito Scavo al trombone, John Lui alle chitarre e cori, Roberto De Nittis al pianoforte, Riccardo Di Vinci al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria. In trentacinque anni di carriera, il poliedrico musicista nativo di Siracusa ha realizzato e partecipato a più di cinquecento album, collaborando con artisti del calibro di Manu Chao, Mike Patton, Negrita, The Ex, Vinicio Capossela, Gogol Bordello, Macaco, 99 Posse, Daniele Silvestri, Bombino, Caparezza, Hindi Zahra, Ivano Fossati, Subsonica, Piero Pelù, Marlene Kuntz, Frankie Hi-nrg, Tony Levin e tanti altri. Lo scorso febbraio ha partecipato al Festival di Sanremo insieme a Diodato con la canzone “Adesso” mentre è del 20 luglio l’ultimo singolo, “Salvagente“, che insieme al suo gruppo Aretuska vede la partecipazione del rapper Willie Peyote. Roy Paci ha anche realizzato colonne sonore per cinema, tv e teatro, ricevendo riconoscimenti come il prestigioso Nastro d’Argento e una candidatura al David di Donatello.

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Sfilata di celebrità per le inaugurazioni dei ristoranti della “Nuova Costa Smeralda”. Al Bano Carrisi, Malika Ayane, Mario Biondi e Diletta Leotta: sono loro gli ospiti della tre giorni per lanciare la “Nuova Costa Smeralda”. Più giovane, piena di novità e che punta, soprattutto, sulle esperienze. “The new Costa Smeralda experience” è un contenitore di appuntamenti, lanciato da Marriott Costa Smeralda che gestisce gli alberghi per conto di Qatar Holding, iniziato venerdì 22 giugno e conclusasi ieri, domenica 24 giugno. Ad arricchire la scena, dunque, ospiti di eccezione come i cantanti Al Bano, Biondi e Ayane e la giornalista di Sky, Diletta Leotta. Proprio Mario Biondi, cantautore di fama internazionale, è stato protagonista all’esordio con il taglio del nastro per l’apertura del ristorante peruviano Caffè Sole by Nuna, con la cucina dello chef Rafael Rodriguez. «Il nostro slogan è Sardegna da amare – ha sottolineato Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda –. Vogliamo rafforzare l’isola e la Costa Smeralda come destinazione”. Un concetto ribadito da, direttore Sales&Marketing Marriott Costa Smeralda: «Nuna, la prima delle nuove grandi aperture della Costa Smeralda, arricchisce la nostra destinazione con una offerta culinaria di grande livello, mettendo i nuovi outlet al centro di un’esperienza che valorizza l’anima di una Sardegna da amare». L’incontro di sapori e il connubio di emozioni tra l’isola e il Perù rappresenta il cuore del nuovo ristorante Nuna. «La Sardegna è un luogo meraviglioso, ideale per capire un concetto di cucina come quella peruviana, naturale, che si affida a prodotti di grande varietà – spiega Rafael Rodriguez, chef del Caffé Sole by Nuna e premiato come miglior interprete di cucina peruviana in Italia -. Colori e sapori unici che si sposano benissimo con la tradizione dell’isola».

Venerdì è stata inaugurata la nuova Spa dell’hotel Romazzino. Un gioiello su due piani, incastonato in uno degli alberghi del gruppo Marriott International, la prima Spa del gruppo che arricchisce l’offerta in Costa Smeralda. Si tratta di una partnership col gruppo Clarins, che utilizzerà il prestigioso marchio “My blend by Clarins”, l’ottava al mondo e brand selezionato solo negli alberghi più esclusivi del mondo. «Siamo in grado di eseguire più di seimila combinazioni nei trattamenti per il viso – spiega Loretta Varani, responsabile Clarins -. Un approccio personalizzato che nasce dall’utilizzo di Skin Diag, una apparecchiatura all’avanguardia capace di fotografare, quasi scannerizzare il viso, registrando tutte le caratteristiche e le componenti della pelle».

 

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Trasferta a Orosei per la rassegna di concerti dei ventinovesimi Seminari Jazz, in pieno svolgimento a Nuoro, che domani sera (domenica 27) fa tappa nel paese sulla costa orientale sarda trovando anche quest’anno ospitalità nella consueta cornice dei cortili di Casa Cabras, grazie alla collaborazione dell’omonima associazione. Protagonista dell’appuntamento il quartetto Roundella della cantante Francesca Corrias (docente ai seminari nuoresi), del chitarrista Mauro Laconi, del contrabbassista Filippo Mundula e del batterista Gianrico Manca, una delle formazioni di punta del jazz in Sardegna, per l’occasione allargata alla preziosa partecipazione di un altro musicista sardo (ma da tempo trapiantato oltre Tirreno): il cagliaritano Luca M annutza, uno dei pianisti più apprezzati della scena jazzistica italiana, protagonista di numerosi progetti con artisti come Fabrizio Bosso, Max Ionata, Mario Biondi ed il gruppo High Five. Si comincia alle 21.00, con biglietto d’ingresso intero a dieci euro, ridotto a otto.

 

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Grande affluenza di pubblico anche per l’ultima giornata del Porto Cervo Wine & Food Festival: tantissima gente ha affollato il Conference Center dell’hotel Cervo per conoscere da vicino le eccellenze enogastronomiche protagoniste dell’evento che da nove anni porta in Costa Smeralda le migliori produzioni sarde e nazionali. La rassegna è stata organizzata da Marriott Costa Smeralda, che gestisce gli hotel di proprietà della Qatar Holding. Tre giorni di degustazioni e dibattiti incentrati sulle proprietà benefiche del cibo e del vino, tra curiosità e momenti di intrattenimento di alto profilo. Sabato sera, al termine della cena di gala riservata ai produttori nel ristorante dell’hotel Cala di Volpe, la star della musica Jazz & Soul, Mario Biondi, ha saputo stupire il pubblico presente con un’esibizione ricca di passione, inventiva e talento.

Negli ultimi anni, in Sardegna, sono state fatte alcune importanti scoperte archeologiche che hanno consentito di riscrivere la storia del vino in Europa. Gianni Bacchetta, direttore dell’Orto botanico di Cagliari e professore dell’Università di Cagliari, questa mattina nel giardino del Conference Center di Porto Cervo, ha spiegato il percorso scientifico che sta consentendo di svelare, uno dopo l’altro, tutti i segreti della viticoltura nell’isola. Una storia lunga 4.500 anni. «Nei pressi di Santadi sono stati ritrovati dei vinaccioli databili al 2500 A.C. – ha raccontato Bacchetta – mentre lungo il corso del Tirso, nel villaggio nuragico di Sa Osa, sono emersi dei pozzi in cui erano perfettamente conservati dei beni alimentari risalenti al 1400 A.C: vi erano noci, meloni, carne di cervo, e due tipi di uva: malvasia e vernaccia». Il vino era una bevanda diffusa nella Mezzaluna fertile già nel 6000 Avanti Cristo. Poco dopo raggiunse le sponde del Mediterraneo orientale ma in Europa arrivò molto tempo dopo. Il torchio più antico finora ritrovato nel Continente europeo è stato scoperto proprio in Sardegna, a Monastir, e risale al nono secolo Avanti Cristo. «Di fatto, i nuragici avevano già sviluppato queste capacità prima di qualsiasi altro popolo europeo. Ora però siamo a conoscenza di nuove ritrovamenti che ci consentono di retrodatare ulteriormente questa scoperta». Secondo il professore dell’Università di Cagliari, i nuragici hanno saputo coltivare il vitigno del Cannonau per primi e poi sono riusciti a esportarlo fuori dall’isola, da dove si è poi diffuso in varie zone dell’Europa. Bacchetta è a capo del progetto scientifico che sta analizzando le peculiarità genetiche degli vitigni nuragici. «L’obiettivo è quello di riprodurre lo stesso vitigno, e quindi lo stesso vino, che si produceva 4 mila anni fa».

Altro protagonista della mattinata del Porto Cervo Wine & Food Festival è stato Giuseppe Carrus, giornalista e referente del Gambero Rosso: «Per troppo tempo le aziende vitivinicole isolane hanno dato grande risalto ai singoli brand, alle etichette e ai loro nomi, relegando la loro zona di provenienza in diciture oscure, minuscole, quasi illeggibili e certamente ignorate. Questo è accaduto per decenni. La Sardegna, intesa come luogo di produzione di grandi vini, di fatto non è abbastanza riconosciuta. Già dagli anni ’80 avrebbe potuto valorizzare le sue caratteristiche derivanti dall’estrema varietà delle condizioni climatiche, invece si è preferito puntare tutto sulle denominazioni commerciali».

Uno dei momenti più partecipati del Festival è stato quello dedicato alla cucina dei centenari. Ai fornelli dello show cooking organizzato nel giardino del Conference Center, due chef di fama internazionale: il giapponese Hiro e il cuoco di Samassi Alberto Sanna. Entrambi hanno proposto piatti che rappresentano gli elementi caratterizzanti della Sardegna e di Okinawa. Due isole in cui si vive più a lungo rispetto alla media mondiale e che, proprio in ragione di questo, sono inserite a pieno titolo nell’elenco delle “terre dei centenari”. Durante l’esibizione culinaria, gli chef hanno proposto il matrimonio tra i prodotti della terra del mare: gamberi marinati crudi con un tocco di sapore dato dalla rapa rossa, per Chef Hiro; rotolo di semola al nero di seppia mantecato al merluzzo con gel di pomodoro camona, per Alberto Sanna. Materie prime semplici e genuine che, assieme ad uno stile di vita sereno, rappresentano uno degli elementi chiave della longevità.

Nel pomeriggio, il giornalista di Rai Due Bruno Gambacorta ha intervistato Clara e Gigi Padovani, saggisti, autori del libro “Tiramisù – storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato”, una divertente diatriba sull’origine di questo goloso dessert.

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Mario Biondi.

Vitigni autoctoni, cibo, benessere e longevità: sono i temi principali della nona edizione del Porto Cervo Wine & Food Festival che si svolgerà al Conference Center dell’Hotel Cervo dal 12 al 14 maggio. Il festival che celebra le eccellenze enogastronomiche sarde e nazionali si conferma uno degli appuntamenti più attesi della stagione dei grandi eventi negli alberghi di proprietà di Qatar Holding e gestiti da Marriott. Diletta Leotta, conduttrice di Sky Sport, è stata scelta per fare da madrina alla manifestazione. Mentre sabato al Cala di Volpe ci sarà la consueta Cena di Gala riservata ai produttori e durante la serata la star internazionale della musica jazz e soul, Mario Biondi, si esibirà in un attesissimo concerto.

Per il secondo anno consecutivo, il Porto Cervo Wine & Food Festival conferma il format delle due rassegne unite in un unico appuntamento. L’edizione 2017 sarà innovativa e ricca di interventi in cui i maggiori esperti del settore daranno preziosi suggerimenti sui cibi da scegliere per vivere meglio e più a lungo. La longevità sarà uno degli elementi portanti dei convegni e delle presentazioni legati al vino, inoltre i produttori vitivinicoli presenteranno le novità pensate per l’estate 2017. Il Cervo Conference Center, nel cuore del villaggio di Porto Cervo, per tre giorni accoglierà piccoli e grandi produttori: in totale parteciperanno 80 aziende, 58 per il wine e 22 per il food. Il pubblico selezionato avrà l’occasione di conoscere i prodotti provenienti da tutta Italia. Nei tre giorni della rassegna è previsto anche un ricco calendario di eventi collaterali che farà da cornice alle degustazioni, per tutto il fine settimana accompagnate da incontri, presentazioni di libri e show cooking.

«Crediamo fermamente nel festival perché pensiamo che non ci possa essere sviluppo senza una simultanea crescita dei prodotti del territorio sardo e nazionale – spiega Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda -. Siamo arrivati alla nona edizione, la rassegna è cresciuta anno dopo anno: ringrazio soprattutto i produttori, veri artefici del successo dell’evento, e il team che lo ha progettato e continua a farlo vivere». L’organizzazione del Porto Cervo Wine & Food Festival è curata da: Maria Gavina Sechi, direttrice acquisti Area Costa Smeralda e dal suo assistente Giovanni Simula; Piera Seddaiu, Operational Innovation manager; Francesca Ragnedda, PR & Marketing coordinator; Francesca Cossu, assistente personale dell’Area Manager Costa Smeralda.

Il 2017 di Marriott in Costa Smeralda è iniziato nel migliore dei modi: nei primi quattro mesi dell’anno si è verificata una crescita in volumi del 15 per cento. «In linea con le aspettative previste per l’intera stagione – dichiara Emanuele Massolini, director of revenue and business development di Marriott Costa Smeralda -. In particolare in febbraio e in aprile l’occupazione è raddoppiata rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. La domanda nei primi mesi è stata stimolata attraverso l’implementazione di una strategia mirata per l’estensione della stagione».

Il programma del Festival 2017:

Venerdì 12, Bruno Gambacorta – ideatore della seguitissima rubrica Eat Parade del TG2 – modera due appuntamenti dedicati al cibo del benessere e della longevità.

Alle ore 16.00 incontra Eliana Liotta, autrice del bestseller La Dieta Smartfood, in collaborazione con lo IEO di Milano e in corso di pubblicazione in oltre 20 Paesi, firma di Io Donna, il femminile del Corriere della Sera. Un libro che parla di  “cibi intelligenti” che dialogano col Dna e imbavagliano i geni dell’invecchiamento.

Alle 17.00 la parola passa a Marcello Coronini, scrittore, critico enogastronomico e docente universitario, ideatore del marchio La Cucina del Senza®, di cui parla nell’omonimo libro, che propone la realizzazione di piatti senza grassi, sale e zucchero aggiunti, in cui i piaceri della tavola incontrano anche quelli della salute.

Sabato 13, alle 16.00, Bruno Gambacorta intervista Luigi Moio, ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente della Commissione Enologia dell’OIV. Uno dei massimi esperti di enologia italiana, autore del libro “Il respiro del vino”, un viaggio affascinante alla scoperta di quella sfera invisibile del vino che sono i suoi profumi.

Domenica 14 invece, alle 11:30, Giuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso, ci racconta la Sardegna e i suoi vini, portandoci alla scoperta dei 15 vitigni autoctoni dell’isola. Insieme a lui Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto Botanico e professore ordinario presso l’Università di Cagliari, che durante l’incontro ci parlerà della vite ai tempi dei nuragici e della recente scoperta in Sardegna del vitigno più antico del Mediterraneo occidentale.

Alle 15.30 Bruno Gambacorta incontra Clara & Gigi Padovani, scrittori, giornalisti e critici enogastronomici – autori di tanti bestseller di successo nel mondo dell’editoria wine & food, tra cui “L’arte di bere il vino e vivere felici”, una guida easy dedicata a chi si vuole avvicinare al mondo del vino e “Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato”, divertente “diatriba” sull’origine di questo goloso dessert.

A concludere le tre giornate una gustosa “sfida” culinaria, un incontro tra Giappone e Sardegna, entrambe isole della longevità: alle 16.30 gli ospiti dell’evento potranno assistere ad una esibizione a 4 mani con lo Chef Hiro, protagonista del progamma televisivo “Ciao sono Hiro” su il Gambero Rosso Channel e Alberto Sanna, del ristorante Il Campidano di Samassi, nominato da Forbes come uno dei più promettenti chef internazionali.