17 August, 2024
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Il consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra Ecologia Liberà Luca Pizzuto interviene nella vicenda della chiusura del Museo del bisso di Sant’Antioco, per il quale il comune di Sant’Antioco ha imposto lo sfratto per un problema con l’impianto elettrico.

«Torniamo sulla vicenda dello smantellamento del Museo del bisso di Sant’Antioco, in occasione della sua chiusura – scrive in una nota Luca Pizzuto -, per portare la nostra massima solidarietà alla signora Chiara Vigo. Ci siamo attivati a livello regionale per cercare ancora una volta di arrivare ad una soluzione. Chiediamo con forza al sindaco – conclude Luca Pizzuto – di provare altre strade per scongiurare la chiusura di questa una perla della cultura sulcitana, meta ogni anno di numerosissimi visitatori e conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza e specialità.»
Anche il Circolo SEL Antonio Gramsci di Sant’Antioco ha diffuso un comunicato stampa con il quale rivolge un appello all’amministrazione in carica nella figura del primo cittadino Mario Corongiu e del suo vice ed assessore alla cultura Marco Massa, «affinché mettano immediatamente in atto gli strumenti amministrativi che hanno a disposizione atti a bloccare la procedura di sgombero dei locali del Monte Granatico, ci rendiamo disponibili oltremodo a creare un canale con l’amministrazione regionale, se di problemi legati a risorse per la ristrutturazione dei locali si tratta, porti ad un coinvolgimento dell’assessorato competente e dell’assessore Claudia Firino, affinché si recuperino le risorse, ove sia possibile, per mettere a norma gli stabili e si riassegni alla signora Vigo il locale, così che lei possa proseguire nell’opera maestra di promozione territoriale del nostro comune entro e fuori i confini nazionali. Questa è una delle cose che la politica può e deve fare – ha concluso il Circolo SEL Antonio Gramsci di Sant’Antioco – per salvaguardare quel pacchetto di peculiarità che sono parte integrante ed esclusiva della magnifica cittadina in cui risiediamo».

Fino ad oggi tute le azioni messe in atto per opporsi alla decisione del comune di Sant’Antioco ri sono rivelate inutili, ad iniziare dal ricorso al TAR di Chiara Vigo, fino alla petizione online promossa dall’attrice Maria Grazia Cucinotta che il 30 luglio ha visitato il Museo del bisso.

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In alto, da sinistra a destra: Marco Massa, Alberto Fois, Massimo Melis, Ignazio Locci, Sergio Busonera.

In alto, da sinistra a destra: Marco Massa, Alberto Fois, Massimo Melis, Ignazio Locci, Sergio Busonera.

A circa 9 mesi dalle elezioni, è già iniziata la corsa per la successione al sindaco Mario Corongiu al comune di Sant’Antioco. Il primo cittadino sta per concludere il suo secondo mandato e, in base alle disposizioni del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), non potrà ricandidarsi a succedere ancora a se stesso.

Gli aspiranti candidati-sindaco, al momento attuale, sono almeno cinque. Nella maggioranza che sostiene la Giunta Corongiu (ridotta ai minimi termini dopo la fuoriuscita di alcuni consiglieri, resiste grazie al voto determinante del sindaco) il candidato potrebbe essere Marco Massa, 50 anni, oggi vicesindaco ed assessore della Cultura, Turismo e Spettacolo.

Dall’attuale minoranza potrebbero arrivare altri due candidati. Il primo è Mariano Fois, noto Alberto, 44 anni, leader del movimento civico “Genti Noa”, già candidato quattro anni fa, quando ottenne 1.382 voti, classificandosi al terzo posto, dietro il sindaco eletto Mario Corongiu (lista Impegno, 2.264 voti) e Giovanni Benito Guido Locci, noto Gianni (lista Città Nuova, 2.113 voti), dimessosi il 14 novembre 2014, sostituito da Eleonora Spiga; il secondo è Massimo Melis, 50 anni, eletto nel 2012 con la lista Impegno che vinse le elezioni, vicesindaco e assessore dei Lavori pubblici, Manutenzioni, Ambiente e Protezione civile fino al mese di giugno di un anno fa, quando ruppe con il sindaco e la maggioranza, passando all’opposizione insieme ai colleghi Valerio Lecca e Luca Cabras.

Dall’esterno dell’attuale Consiglio comunale potrebbero arrivare altri due candidati alla carica di sindaco. Il primo è Ignazio Locci, 44 anni, consigliere regionale in carica (gruppo Forza Italia Sardegna), eletto consigliere comunale nel 2012, si è dimesso il 27 marzo 2014, sostituito da Renato Avellino; il secondo è Sergio Busonera, 74 anni, ex vice presidente ed assessore provinciale di Cagliari della Programmazione, Pianificazione territoriale e Sviluppo economico, da anni fuori dalla politica attiva.

L’estate sta finendo, a Sant’Antioco il dibattito sulle prossime elezioni amministrative è aperto e già nelle prossime settimane promette di accendersi, magari con la discesa in campo anche del Movimento 5 Stelle che, dopo il trionfale successo centrato tre mesi fa a Carbonia, rischia di diventare una mina vagante anche nei maggiori comuni del Sulcis Iglesiente, la prossima primavera a Sant’Antioco, nel 2018 a Iglesias.

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Il primo agosto Sant’Antioco celebrerà la festa estiva, giunta alla 657/ma edizione, in onore di Sant’Antioco Martire, patrono della Sardegna. Due le giornate di festa previste. Domenica 31 luglio si svolgerà la processione a mare. Il simulacro del Martire, alle 17.00, verrà portato al porto commerciale di Ponti da dove, alle 18,30, con un corteo di barche pavesate a festa, verrà trasportato nella banchina della “Marina“, per proseguire da lì fino alla Basilica. Alle 19,30 l’Amministrazione comunale, l’associazione culturale Arciere e il Museo del mare MuMA presenteranno l’opera del maestro Mauro Moroni “Il viaggio di Antioco”, alla presenza del sindaco Mario Corongiu e dell’assessore comunale della Cultura, Marco Massa. Interverranno Oliviero Diliberto e l’autore dell’opera, Oliviero Olivieri. La manifestazione sarà coordinata da Roberto Lai, presidente dell’associazione culturale Arciere.

Lunedì primo agosto si svolgerà la processione più attesa. Dopo la Messa solenne in Basilica, presieduta dal vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, il corteo partirà dal tempio del IV secolo alle 18,30 e si snoderà per le principali vie della città. Ad arricchire il corteo saranno la banda musicale, gruppi folk, traccas, cavalieri e suonatori di launeddas. A chiudere la festa sarà l’esibizione in piazza Umberto dei gruppi folk presenti in processione e i fuochi d’artificio sul lungomare.

Tito Siddi

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Sabato 30 luglio l’attrice Maria Grazia Cucinotta sarà a Sant’Antioco per manifestare solidarietà al maestro di bisso Chiara Vigo. Nello scorso mese di febbraio, prima firmataria, Maria Grazia Cucinotta lanciò la petizione online su change.org per chiedere che fossero tutelati l’arte del maestro Chiara Vigo e del suo Museo del Bisso, ospitato nei locali comunali del Monte Granatico, a Sant’Antioco. La petizione rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e al sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, in questi sei mesi ha raccolto la bellezza di oltre 18.000 adesioni.

«La petizione si rese necessaria – spiega Fabrizio Steri, rappresentante del Comitato per la tutela del Museo del Bisso – in quanto il Comune richiedeva al Maestro Chiara Vigo il rilascio dell’immobile per presunti problemi all’impianto elettrico dei locali del Monte Granatico, concessi al Maestro, per il suo Museo del Bisso, in comodato d’uso gratuito fin dall’autunno 2004. Malgrado la petizione di Maria Grazia Cucinotta e l’impegno di personalità dell’arte e della cultura nazionali ed internazionali per scongiurare la chiusura di un Museo e di un’arte unici al mondo, a quella prima determina datata 23/12/2015, ha fatto seguito, nel corrente mese di luglio un’ulteriore diffida del Comune per l’immediato rilascio dell’immobile, tra l’altro in piena stagione turistica e mentre il Museo continua ad ospitare centinaia di visitatori ogni giorno.»

«Alla luce della nuova diffida del Comune, e del non scongiurato rischio di chiusura del Museo, l’attrice Maria Grazia Cucinotta ha ritenuto di dover scendere in campo nuovamente, stavolta portando direttamente e personalmente la sua solidarietà al Maestro Chiara Vigo con la sua presenza al Museo domani, sabato 30 luglio 2016, alle ore 12.00 – conclude Fabrizio Steri -. L’attrice, dopo l’esposizione dei motivi che l’hanno indotta ad occuparsi in prima persona della vicenda, si rende disponibile ad un confronto con tutta la stampa presente.»

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Dopo decenni di attività, il Centro di formazione professionale (ex E.N.A.P.) di Sant’Antioco chiude i battenti: personale trasferito nel centro di Carbonia e struttura messa da parte in attesa, si spera, di un nuovo e funzionale compito. Adesso, dunque, sorge il problema su quale possa essere il futuro dell’immobile, certamente datato, probabilmente non completamente a norma rispetto alla disciplina vigente, ma abbastanza ampio ed efficiente per essere destinato ad altre funzioni dopo adeguati lavori di riqualificazione.

Sono certo che, per evitare quanto spesso accaduto in passato (strutture finite nel dimenticatoio e lasciate ad incuria e degrado) sia necessario programmare un suo immediato riutilizzo. Penso che Sant’Antioco, nell’ipotesi in cui la Regione non intenda riattivare il centro con la sua funzione storica, possa continuare a puntare sulla formazione dei giovani, partendo dal presupposto che l’ex E.N.A.P. è una scuola a tutti gli effetti, dotata di aule e di ampi spazi. Perché, eventualmente, non puntare sulla formazione nel settore turistico? Ebbene, se ci fosse la volontà politica, si potrebbero risolvere definitivamente i problemi di cucina e di aule dell’Ipia Emanuela Loi Carbonia-Sant’Antioco, indirizzo alberghiero, con sede in via XXIV Maggio a Sant’Antioco, che negli ultimi anni ha visto crescere il numero di iscritti.

Il centro di Sant’Antioco sarebbe perfetto: un buon numero di aule, ampi locali dove creare cucine (probabilmente parte già esistente ed utilizzabile) e ogni tipo di struttura utile al corso di studi. Ma non solo: vi sarebbero inoltre le condizioni per mettere su un convitto, facendo della scuola un punto di riferimento per tutto il Sulcis Iglesiente e non soltanto. Si potrebbero persino recuperare celermente i fondi grazie al programma regionale Iscol@, che annualmente, secondo le previsioni dell’Assessorato regionale all’Istruzione, dovrebbe prevedere fondi per la ristrutturazione e la riqualificazione di edifici scolastici.

A questo punto spetta all’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, di concerto con la dirigenza dell’Ipia Emanuela Loi, cogliere la palla al balzo e avanzare la proposta, affinché le risorse vengano recuperate già dalla prossima annualità di Iscol@. Lasciarsi scappare questa opportunità (sempre ammesso che la Regione, proprietaria dell’immobile, non abbia altri progetti) sarebbe folle. Auspico un interessamento immediato del sindaco Mario Corongiu: obiettivo, capire le reali intenzioni dell’Ente regionale ed eventualmente intervenire in tal senso.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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compleanno Grazia Boi

Sindaca per una sera. Ad indossare lunedì la fascia tricolore prestatale dal sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, alla veneranda età di 106 anni, è stata Grazia Boi. Ha compiuto 106 anni la nonnina di Sant’Antioco nata il 30 maggio del 1910 nella cittadina sulcitana che dal 1992, per motivi di salute, è ospite della Rsa “La Rosa del Marganai” dove è assistita amorevolmente dai medici e infermiere.

Lunedì 30 maggio, dunque, è stata festa grande alla Rosa del Marganai, dove l’ospite più anziana della struttura sanitaria ha compiuto 106 anni. A festeggiare insieme a nonna Grazia il traguardo di 106 anni, sono stati i figli, le figlie, due dei quali sono rientrati da Ginevra dove vivono, nipoti e pronipoti, tanti parenti e diversi cittadini di Sant’Antioco. A porgerle gli auguri della cittadinanza antiochense è stato il sindaco Mario Corongiu, che per alcune ore le ha ceduto la fascia tricolore, con l’assessore Paolo Garau. A festeggiare nonna Grazia anche il vescovo di Iglesias monsignor Giovanni Paolo Zedda, il cappellano della Rosa del Marganai, don Gabriele Atzei, il primario della struttura, medici, infermiere e le ospiti della struttura sanitaria. Grazia Boi è nata a Sant’Antioco il 30 maggio 1910. Suo padre emigrò in Argentina nel 1912, lasciando la moglie con due bambine piccole, Grazia e Maria, di due anni più grande. Dopo un’infanzia difficile si sposò a 17 anni con Peppino Selis, giovane contadino di Piscinas. Visse quasi sempre a Sant’Antioco. Dal matrimonio nacquero 7 figli, due maschi e cinque femmine. Oltre ai lavori domestici e la cura della famiglia, collaborò con il marito anche in campagna. Perse due figli ventenni per malattie allora inguaribili. Pur avendo avuto poca istruzione, frequentò sino alla terza elementare, fu una donna amante della lettura e della bellezza. Tre figlie e un figlio sono emigrati e vivono a Ginevra, in Svizzera, mentre la più giovane vive a Sant’Antioco. Ha avuto otto nipoti e dieci pronipoti.

Rimasta vedova nel 1991, ha continuato la sua vita con grande coraggio. Successivamente non è più riuscita ad essere autosufficiente, a causa di una depressione. Dal 2002 vive nella Rsa Rosa del Marganai di Iglesias, dove è la nonnina più anziana.

Tito Siddi

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“I porti del Mediterraneo e la sfida per l’accoglienza” è stato il tema di una tavola rotonda, coordinata da Roberto Lai, presidente dell’associazione Arciere Onlus che si è tenuta venerdì 20 maggio nell’Aula consiliare del comune di Sant’Antioco. L’obiettivo della conferenza è stato quello di proporre una riflessione, all’inizio della stagione degli sbarchi di migranti, sul ruolo dei porti e dei comuni nel Mediterraneo, per meglio comprendere quanto le istituzioni già svolgono e quale ruolo può ricoprire la società civile. Dopo il saluto ai presenti del sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, si sono succeduti i temi svolti dei vari relatori. A promuovere la Tavola rotonda, a cui ha partecipato anche il vescovo di Iglesias Monsignor Giovanni Paolo Zedda, è stato il dottor Emiliano Abramo, responsabile per la Sicilia della Comunità di Sant’Egidio, premiato con il prestigioso premio “Colomba d’oro per la Pace 2015” dall’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRAD) per l’importante lavoro di accoglienza in Sicilia.

«E’ parso significativo scegliere proprio la località di Sant’Antioco in quanto comune di periferia coinvolto nelle buone pratiche di accoglienza, terminale di una rotta di sbarchi, quella di barconi salpati dall’Algeria-  ha spiegato Emiliano Abramo – che potrebbe essere ancora più trafficata a causa della chiusura del corridoio balcanico e a causa delle difficoltà in territorio libico.»

Tra i relatori, il Direttore Marittimo della Sardegna Centro-Meridionale, Capitano di Vascello, Roberto Isidori, ed il tenente di vascello elicotterista comandante dell’ufficio Marittimo di Sant’Antioco, Diego Leone, che hanno esposto i numeri degli interventi di salvataggio in mare e l’attività che viene svolta dalla Guardia costiera. Il vescovo si è soffermato invece sui valori cristiani dell’accoglienza e dell’impegno della chiesa per favorire il processo di integrazione. Interessante l’intervento del deputato Mario Marazziti, presidente della commissione Affari sociali della Camera dei deputati, che ha spiegato l’operatività e gli sforzi del governo sul versante immigrazione dando atto alla grande opera verso i migranti svolta dalla Comunità di Sant’Egidio.

«La piramide della vita: infanzia, giovani, età fertile e anziani si è appiattita – ha sottolineato Mario Marazziti -. I risultati degli sforzi del governo verso la famiglia si vedranno tra vent’anni. In questo contesto i migranti, anche se è difficile da capire, possono essere una risorsa e una garanzia di occupazione. Viviamo – ha concluso Marazziti – in un momento di grandi difficoltà ma anche di arricchimento perché un popolo senza anima non esiste.»

E’ stato un convegno ricco di temi umani, civili e sociali svolto alla presenza di tanti cittadini e di rappresentanti dell’Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito e diverse associazioni impegnati nel controllo delle frontiere e con il compito, che sta diventando ogni giorno più impegnativo, di salvare la vita a tanti disperati che solcano il mare a bordo di barconi fatiscenti per raggiugere l’Europa che non li vuole, e vivere in un mondo senza più guerre e povertà.

Tito Siddi

I porti del Mediterraneo

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Massimo Melis e Mario Corongiu 1 copia

Ponte di Sant'Antioco 1 copia

Il Consiglio comunale di Sant’Antioco, convocato alle 16.00 in seduta straordinaria, il 3 maggio discuterà la mozione di sfiducia al sindaco, Mario Corongiu, e alla Giunta, presentata dagli otto consiglieri dell’opposizione.

Massimo Melis, Salvatore Massa, Giovanni lnguscio, Alberto Fois, Luca Cabras, Valerio Lecca, RenatoAvellino e Giorgio Corsini, accusano il sindaco e la Giunta di aver assunto una posizione di immobilismo che favoriva il proseguimento dell’iter per la realizzazione di opere diverse da quelle chieste con i deliberati del Consiglio (il progetto preliminare per il nuovo itinerario con l’Isola di Sant’Antioco, inserito nel “Piano Sulcis“ )di non aver ritenuto opportuno neanche informare, per dargli modo di partecipare, i consiglieri di opposizione in occasione della presentazione delle carte progettuali da parte dei tecnici di Anas, tenutasi presso il comune di Sant’Antioco il 15 novembre 2015; rimarcano che, risulta evidente, in definitiva, l’assenza di fiducia formale e sostanziale nei confronti del sindaco e della sua Giunta, da parte di otto consiglieri su sedici integranti l’organo elettivo rappresentativo della volontà dei cittadini antiochensi e per queste ragioni chiedono al Consiglio comunale l’approvazione della mozione per mandare a casa il Sindaco e la sua Giunta.

Ricordiamo che i numeri della maggioranza sono risicatissimi, in quanto a fare la differenza con l’opposizione (8 consiglieri di maggioranza, 8 consiglieri di minoranza) è il voto del sindaco.

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Massimo Melis e Mario Corongiu 1 copia

Ponte di Sant'Antioco 1 copia

Ponte o tunnel? A Sant’Antioco il dibattito sul progetto destinato a rivoluzionare l’accesso all’isola e, probabilmente, il suo sviluppo nei prossimi decenni, si fa sempre più acceso e dopo l’approvazione da parte dell’Anas del progetto preliminare per il nuovo itinerario con l’Isola di Sant’Antioco, inserito nel “Piano Sulcis“ (diviso in due interventi funzionali e prevede un nuovo ponte di collegamento con l’isola e la circonvallazione dell’abitato di Sant’Antioco, per un importo complessivo di 67 milioni di euro), otto consiglieri comunali hanno presentato una mozione di sfiducia contro il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, e la sua Giunta.

Massimo Melis, Salvatore Massa, Giovanni lnguscio, Alberto Fois, Luca Cabras, Valerio Lecca, Renato Avellino e Giorgio Corsini, sottolineano che il Piano strategico provinciale, per il Lavoro con un nuovo modello di sviluppo, nell’atto di indirizzo indicava, tra le varie opere, la realizzazione del sottopasso nell’lstmo, indicazione confermata da una delibera della Giunta regionale e che il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una prima mozione avente per oggetto: Piano Sulcis, infrastrutturazione Porto di Sant’Antioco sottopasso-tunnel e una seconda mozione avente per oggetto: tunnel-sottopasso SS 126.

«Durante il Consiglio comunale tenutosi il 29 marzo 2016 – sottolineano gli otto consiglieri di opposizione il sindaco, mentre si svolgeva il dibattito, riguardante la proposta di deliberazione, a firma di tutti i consiglieri comunali di opposizione, avente per oggetto: Piano viario straordinario del Sulcis, Referendum consultivo relativamente alle opere di realizzazione della rete viaria nell’isola di Sant’Antioco, “ponte” – “tunnel”, ha dichiarato che il 90% della popolazione era favorevole alla realizzazione del sottopasso-tunnel; risulta inequivocabile la volontà espressa negli anni dal Consiglio comunale, riguardo alla realizzazione del sottopasso-tunnel; il sindaco ufficialmente ha sempre dichiarato di essere favorevole alla realizzazione del sottopasso-tunnel e che la volontà popolare ha espresso interesse solo per la realizzazione del sottopasso-tunnel, rifiutando la proposta progettuale per la realizzazione di un ponte alto circa trenta metri.»

Gli otto consiglieri di opposizione accusano il sindaco e la Giunta di aver assunto una posizione di immobilismo che favoriva il proseguimento dell’iter per la realizzazione di opere diverse da quelle chieste con i deliberati del Consiglio; di non aver ritenuto opportuno neanche informare, per dargli modo di partecipare, i consiglieri di opposizione in occasione della presentazione delle carte progettuali da parte dei tecnici di Anas, tenutasi presso il comune di Sant’Antioco il 15 novembre 2015; rimarcano che, risulta evidente, in definitiva, l’assenza di fiducia formale e sostanziale nei confronti del sindaco e della sua Giunta, da parte di otto consiglieri su sedici integranti l’organo elettivo rappresentativo della volontà dei cittadini antiochensi e chiedono al Consiglio comunale l’approvazione della mozione per mandare a casa il Sindaco e la sua Giunta.

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I pescatori questa mattina hanno occupato la sala consiliare del comune di Sant’Antioco. All’origine dello stato di agitazione, la richiesta di erogazione degli indennizzi NATO per lo sgombero degli specchi d’acqua interessati alle esercitazioni militari nel Golfo di Palmas, relativi all’annualità 2014. Il problema interessa diverse marinerie della Sardegna, in particolare modo quelle sulcitane. L’erogazione risulta bloccata dal mancato funzionamento del sistema informatico recentemente adottato dal Ministero.

L’attesa non è piaciuta ai pescatori aderenti alla Flai Cgil e all’Associazione Armatori Piccola Pesca sardegna che stamattina hanno varato l’azione di lotta. «E’ solo l’inizio – hanno detto i rappresentanti delle due sigle, Mimmo Siddu, Gianni Crastus e Enrico Marangoni – se non erogheranno il Fermo Nato in tempi rapidi, impediremo lo svolgimento di tutte le attività militari nel Golfo di Palmas.»

In considerazione dell’occupazione della sala consiliare e dell’annunciata protesta in mare nei giorni stabiliti per le esercitazioni militari, il sindaco Mario Corongiu ha espresso forte preoccupazione ed ha inviato una comunicazione al prefetto, per portarlo a conoscenza dell’accaduto e dell’impossibilità a contenere la protesta che coinvolge oltre 400 pescatori di Sant’Antioco.

Per risolvere il problema, l’auspicio generale è che il Ministero possa procedere all’immediato al pagamento degli indennizzi, utilizzando la procedura del passato, prima cioè dell’adozione del programma informatico che, come detto, non è funzionante.

Due rappresentanti dei pescatori con il sindaco di Sant'Antioco in una foto d'archivio.

Due rappresentanti dei pescatori con il sindaco di Sant’Antioco in una foto d’archivio.