22 November, 2024
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Sabato mattina la Sala conferenze del Museo del borgo medioevale di Tratalias, ha ospitato un incontro organizzato dall’Interclub Rotary Carbonia Iglesias Cagliari. Il sindaco di Tratalias, Marco Antonio Piras, ha sottolineato il grande lavoro svolto a Tratalias dalla passione dei cittadini e dalle Amministrazioni che si sono succedute in questi ultimi decenni. Un grande sforzo di collettivo che ha permesso il recupero di un patrimonio architettonico unico nel suo genere, il borgo medioevale di Tratalias, nel quale spicca un gioiello dell’architettura romanica sardo-pisana, la Cattedrale di Santa Maria di Monserrat.

Il recupero, durato anni, realizzato in parte con finanziamenti pubblici, è pronto ad accogliere un turismo culturale di alto livello. Le sue botteghe si stanno popolando di artigiani di ogni genere per far rivivere la cultura del territorio tutto. Sono attivi eventi culturali per attirare visitatori e fruitori e rimettere in moto la piccola economia del borgo.

Come sindaco, Marco Antonio Piras ha dato immediata ospitalità al Progetto “Sulcis Lab” proposto dal Rotary, mettendo a disposizione locali e botteghe artigiane, per sperimentare questa azione di rilancio dell’artigianato locale. L’Amministrazione ha in programma di dare un contribuito per dare ospitalità agli studenti e docenti che realizzeranno questo laboratorio di progettazione di nuovi oggetti di artigianato per un mercato internazionale.

Dopo il sindaco, è intervenuto il presidente del Club Carbonia, Stefano Carbone, che ha ribadito quanto il Sulcis Iglesiente sia un’area dove, sino ad ora, troppo poco si è fatto e dove vi è moltissimo da fare per il recupero di un artigianato che sta scomparendo. Una “miniera” preziosa che non è mai stata scandagliata in profondità in modo sistematico e coordinato, in modo colto. Questo percorso è reso più difficile dal tradizionale individualismo dell’artigiano sardo, dalla scarsa conoscenza di nuovi mercati e dall’eccessiva frammentazione settoriale delle organizzazioni di categoria, che rende difficili azioni coordinate anche nell’ambito di un solo settore, come ad esempio quello dei tessuti e dei tappeti.

Stefano Carbone ha sottolineato che è necessario un lavoro che parta da questa convinzione di esseri speciali in una terra speciale unica al mondo. Partecipare e controllare affinché una classe politica nuova (come l’esempio del sindaco di Tratalias) spiani la strada ad idee innovative che coinvolgano le migliori e più vive forze della Sardegna, da quelle artigiane a quelle creative di nuovi talenti, come è appunto lo IED (Istituto Europeo di Design) preposto alla formazione dei nuovi creativi del futuro. Per questo è nato il progetto “Sulcis-Lab” che manifesta quanto il volontariato Rotary sia sensibile alla crisi del territorio.

Il presidente del Rotary Club di Carbonia ha rivolto un ringraziamento particolare al sindaco di Tratalias che ospiterà gli allievi IED e i prossimi workshop, avvicinando artigianato e “giovani designers” per creare nuovi oggetti che rappresenteranno il Sulcis Iglesiente nella Milano di EXPO 2015.

L’intervento del presidente del Rotary Club di Iglesias, Giovanni Cui, ha evidenziato l’entusiasmo e le aspettative degli artigiani di Iglesias e del territorio che, attraverso questo progetto sperano di avere, oltre che  una importante crescita professionale, grazie a questa mescolanza di saperi, anche una occasione di innovazione delle proprie produzioni e un significativo ritorno economico e di visibilità.

L’intervento  del presidente del Rotary Club Cagliari, Mario Figus, ha sottolineato quanto sia sentita la collaborazione dei soci del Club di Cagliari per lo sviluppo del Sulcis Iglesiente. Il progetto era tra i migliori proposti per Cagliari Capitale Europea 2019 esposto al Ghetto. Una sinergia che dura da anni e che ha visto impegnato il Club del capoluogo anche per il progetto per il recupero delle aree a discarica della Grande Miniera di Serbariu e nel recente Eco-Campus del 2013, nel quale giovani progettisti provenienti da tutta Europa, attraverso workshop, hanno sperimentato nuove tecniche di recupero.

Ha concluso l’incontro, l’ing. Giuseppe Casciu, che ha vissuto da vicino la storia del recupero del Borgo come progettista. Un racconto che ha fatto rivivere le varie fasi della ristrutturazione del Borgo e della Cattedrale, sottolineando il rapporto umano con la popolazione, per ottenere un risultato sorprendente ed affascinante. Il recupero di un luogo nel quale il tempo sembra essersi fermato.

Al termine dell’incontro, è stata effettuata la visita guidata del Borgo medioevale, dei suoi artigiani e della Cattedrale di Santa Maria di Monserrat.

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Venerdì 8 agosto, al #Ghetto degli Ebrei di Cagliari, i #Rotary Club di Cagliari, Carbonia e Iglesias hanno presentato il progetto “Sulcis  Lab: antiche arti, progetti innovatori”.

Al tavolo della conferenza erano presenti il presidente del Rotary Club Cagliari, Mario Figus; l’assessore della Cultura del comune di Cagliari, Enrica Puggioni; l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis. Sono intervenuti: il presidente del Rotary Club Carbonia, Stefano Carbone; il presidente dello scorso anno del Rotary Club Iglesias, Pier Giorgio Delrio; Olga Bachschmidt, curatrice del Progetto; Annalisa Cocco Product Designer IED Cagliari; e, infine, Marco Antonio Piras, sindaco del comune di Tratalias.

Il presidente del Rotary Club Cagliari Mario Figus ha dato inizio alla conferenza con i saluti ed i ringraziamenti all’assessore della Cultura del comune di Cagliari, Enrica Puggioni per aver ospitato la conferenza nella sala delle Cannoniere del #Ghetto degli Ebrei, con l’esposizione del pannello del Progetto “#Sulcis Lab: antiche arti, progetti innovatori”, nel quale vengono descritti gli scopi e gli obiettivi, con l’esposizione di foto e descrizioni rappresentanti le pecularietà di servizio del Rotary e le specificità formative dello IED. Ha spiegato inoltre gli scopi e gli obiettivi prefissati che dovrebbero portare ad una rivitalizzazione del settore artigiano locale, con la creazione di un brand e di una maggiore formazione culturale per i giovani designer impegnati nel progetto.

E’ intervenuto poi il presidente del Rotary Club Carbonia, Stefano Carbone, che ha focalizzato il tema sulla nuova creatività che dovrebbe nascere attraverso questa collaborazione e, soprattutto, la possibilità per gli artigiani di aggiornarsi alle moderne esigenze di gusto e di arte e non solo, ma sopratutto uscire dagli schemi dell’operare singolarmente ed invece aprirsi ad una collaborazione cooperativa per meglio affrontare le richieste di nuovo mercato. A tale scopo, nel progetto, sono inseriti programmi di corsi di formazione imprenditoriale.

Il presidente dello scorso anno del Rotary Club di Iglesias, Pier Giorgio Delrio, ha evidenziato il ruolo del Rotary non solo come ideatore del progetto, ma anche come partner attivo dello stesso, per quanto riguarda formazione manageriale e sviluppo della capacità autoimprenditoriale degli artigiani, sviluppo della cultura di distretto, e come supporto per il marketing e lo sviluppo del brand.

L’assessore della Cultura del comune di Cagliari Enrica Puggioni, padrona di casa, visto che il Comune di Cagliari ha inserito il progetto nell’ambito di quelli destinati a promuovere la candidatura di Cagliari a Capitale Europea della Cultura e lo ha inserito nella mostra di tutti i progetti destinati a rappresentare la progettualità del territorio, ha evidenziato il fatto che Cagliari non è voluta rimanere isolata nella sua candidatura ma ha inteso coinvolgere l’intero territorio della Sardegna. Ha confermato anche il sostegno, per il momento logistico, del comune di Cagliari, e l’apprezzamento per l’aderenza dello spirito del progetto con lo scopo della candidatura.

L’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis, ha ribadito i concetti espressi dalla collega del comune di Cagliari, caricandoli maggiormente nella loro espressione in riferimento alla situazione socio-economica ed imprenditoriale, nella quale ora si trova il territorio del Sulcis e quanto ci sia bisogno di una nuova ventata di rinnovamento che il #Rotary vorrebbe trasmettere con questo progetto di collaborazione tra i giovani designer e gli artigiani.

Il sindaco del comune di Tratalias, Marco Antonio Piras, ha presentato il progetto di rivalutazione dell’economia artigianale del territorio, con il recupero dell’antico borgo medioevale esistente attorno alla basilica di Santa Maria di Monserrat, risalente al XII-XIII secolo dove ha destinato i locali restaurati ad insediamenti di attività artigiane, in modo da creare un principio di cooperazione situato logisticamente in un ambiente unico. Attualmente le attività artigiane in attività sono ancora poche ma è in programma un incremento del numero delle categorie artigianali ed anche di artigiani, con l’obiettivo di inserire il borgo in un circuito turistico del territorio, con la collaborazione delle Amministrazioni comunali limitrofe.

Olga Bachschmidt, curatrice del progetto, ha parlato degli sviluppi futuri del progetto per quanto riguarda gli aspetti della comunicazione, dell’organizzazione dei workshop sul territorio e degli eventi di pubblicizzazione del progetto.

Annalisa Cocco, product designer dello IED, ha descritto la parte preliminare del lavoro di screening degli artigiani, da lei condotto direttamente con i soci rotaryani nelle scorse settimane, per mezzo di colloqui diretti con gli artigiani, visita delle botteghe, ed ha illustrato brillantemente i risultati dello screening e le scelte strategiche della prima fase del progetto, che culminerà con l’esposizione degli oggetti all’#Expo 2015 di Milano.

La conferenza ha attirato l’attenzione dei numerosi presenti che hanno riempito lo spazio destinato al pubblico.

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“Parole sotto la torre”, avanti tutta. Domani, venerdì 25 luglio, alle 22.00, con Tutti i colori del buio un tris di autori moderati da Gianni Biondillo (Portoscuso, #Tonnara Su Pranu, location di tutti gli appuntamenti): Nicola Fantini, traduttore e scrittore, Nostra Signora degli scorpioni (con Laura Pariani, Sellerio, 2014) il suo ultimo libro; Davide Longo, regista di documentari e autore di testi per il teatro e per la radio, ha pubblicato i romanzi L’uomo verticale (Fandango, 2010) e Il caso Bramard (Feltrinelli, 2014), insegna scrittura alla Scuola Holden di Baricco; Laura Pariani, pittrice, sceneggiatrice, autrice di una ventina di opere teatrali e romanziera. Tra le ultime opere: Milano è una selva oscura (Einaudi, 2010), La valle delle donne lupo (Einaudi, 2011), Nostra Signora degli scorpioni (con Nicola Fantini, Sellerio, 2014).

Agli incontri canonici nell’edizione 2014 di “Parole sotto la torre” si aggiungono i momenti di Aperitivo con l’Autore. Sempre venerdì 25, ma alle 19.30, Sulcis: antiche arti, giovani innovatori, project e graphic designer, esperti di settore, Olga Bachschmidt, Annalisa Cocco, Mario Figus, moderati da Gianni Biondillo, si confronteranno su un tema di particolare importanza per la cultura e l’economia dell’Isola: il patrimonio dell’artigianato sardo, contaminato dall’innovazione progettuale, con il contributo del design contemporaneo, può salvarsi adattandosi alle nuove strategie del mercato che sono in grado di valorizzare le antiche arti del “saper fare”. 

Sabato 26, sempre alle 19.30, solllecitata da Saverio Gaeta, parlerà de La felicità proibita Anna Rita Briganti. Giornalista culturale e scrittrice, scrive di libri sul cartaceo e sul digitale di Repubblica. Ha appena debuttato con il suo primo romanzo Non chiedermi come sei nata (Cairo Editore).

A seguire, alle 21.00, riprende la programmazione “usuale” con Figurelle: sotto i riflettori il LabPerm (Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore) di Domenico Castaldo e la Figurelle Orkestar. Le fi’urelle in dialetto napoletano rappresentano le immagini dei calciatori e quelle dei santi. Qui diventano “figurelle” canore e teatrali, parola e musica si inseguono in una commistione fatta di musicalità popolare, teatralità, umanità e poesia.

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Prende il via giovedì 17 luglio, a Portoscuso, la rassegna “Parole sotto la torre”, giunta all’ottava edizione. Prohairesis ha organizzato la manifestazione per cinque anni a Calasetta, poi il cambio di destinazione, nel centro emblema della crisi industriale ed occupazionale in Sardegna. Nel 2012 ha lasciato “le chiavi” del festival letterario ad un gruppo locale di giovani che in questi anni si sono formati all’interno dello staff operativo, all’associazione Noteapiedipagina, con sede a Carloforte, che firma la rassegna, in collaborazione con il comune di Portoscuso ed il sostegno dell’assessorato regionale alla Cultura e della Fondazione Banco di Sardegna. La direzione artistica è affidata a Gianni Biondillo, coadiuvato da Saverio Gaeta.

Il festival, per l’azione qualificante svolta nel territorio sulcitano, è stato insignito dal Presidente della Repubblica con la medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte, ed è inserito nel processo legato alla candidatura di #Cagliari capitale europea della Cultura per il 2019.

Nomi importanti della letteratura nazionale ed internazionale si sono succeduti in questi anni. Oliviero Beha, Paolo Giordano, Nicolai Lilin, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Stefano Benni, Silvia Avallone, Nicola Lecca, Ildefonso Falcones, Emanuele Trevi, Bjorn Larsson, Giulio Giorello, Andrea Molesini, Licia Troisi, Efraim Medina Reyes, Catherine Dunne: sono solo alcuni degli scrittori che sono passati per “Parole sotto la torre”.

Le vite degli altri, il filo conduttore dell’edizione 2014 del festival. «Tutto quello che fa la letteratura, da millenni, è raccontarci “le vite degli altri”. Non con la morbosità che oggi molto giornalismo televisivo ha. Senza ergersi a giudice che assolve o condanna. Chi scrive, chi racconta, vuole farci vivere tutti i mondi possibili: presenti, passati, futuri. Vuole farci conoscere culture, esistenze, abitudini, pregiudizi. Vuole farci calare nei tormenti, nelle gioie, farci conoscere la tristezza, l’allegria, farci piangere e ridere. Leggere non è sono un bel modo di intrattenere il tempo. È il più elaborato e allo stesso tempo semplice sistema di attivazione dell’empatia umana. Vivere le vite degli altri significa farle proprie…», scrive Biondillo, architetto, scrittore (nel 2011 il suo romanzo I materiali del killer ha vinto il Premio Scerbanenco – La Stampa), redattore di Nazione Indiana, il blog culturale più letto della rete.

Tutti gli incontri con gli autori di “Parole sotto la torre” saranno ospitati dalla Tonnara Su Pranu ed avranno inizio alle 22.00. Si comincia giovedì 17 luglio con Chiacchiere a bocca chiusa. Protagonista dell’incontro Raquel Martos, giornalista e scrittrice madrilena, da alcuni anni uno dei volti del celebre programma televisivo El Hormiguero su Antena 3. Feltrinelli ha pubblicato in Italia “I baci non sono mai troppi” (2013) e, quest’anno, il suo ultimo romanzo Alla fine andrà tutto bene (e se non va bene… non è ancora la fine). A dialogare con lei ci sarà Paolo Lusci.

Si prosegue venerdì 18, So Much Younger Than Today – Viaggio nell’Italia di Gigi Meroni, di “Le Voci del tempo”. Uno scrittore, Marco Peroni, due musicisti, Mario Congiu e Mao Gurlino, raccontano la storia di quell’ala destra travolgente che vestiva la maglia granata del “Toro”, calciatore anticonformista gentile, di quel ragazzo che andava a spasso con una gallina al guinzaglio per il centro di Torino, uno dei simboli di una generazione e della sua ansia di libertà. Sullo sfondo l’Italia degli anni Sessanta travolta dal cambiamento e le canzoni dei Beatles a far da colonna sonora.

Il giorno dopo, sabato 19, Stefano Piedimonte incontra Alessandro Robecchi in Ridere del male. Il primo, giornalista e scrittore, si occupa principalmente di cronaca nera. I suoi racconti e articoli sono pubblicati nelle pagine culturali del Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, L’Unità. Per Guanda sono usciti “Nel nome dello Zio” (2012) e “Voglio solo ammazzarti” (2013). Robecchi, giornalista e autore televisivo, ha lavorato a Cuore, è stato editorialista de Il manifesto e scrive attualmente per varie testate, tra cui Il Fatto Quotidiano. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza per la tv e il teatro. “Questa non è una canzone d’amore” (Sellerio, 2014) è il suo primo romanzo. A moderare il dialogo sarà Gianni Biondillo.

Il primo fine settimana lungo di “Parole sotto la torre” si chiude domenica 20 con quello che oggi viene considerato uno dei più noti e promettenti autori bulgari: Georgi Gospodinov, poeta innovativo e raffinato, prosatore e studioso di letteratura. Si è classificato secondo al Premio Strega Europeo 2014 con il romanzo Fisica della malinconia, che dà anche il titolo all’incontro che verrà condotto da Giorgio Vasta, scrittore, collabora con La Repubblica, il Sole 24 ore e con Il manifesto,  scrive sul blog letterario Minima&moralia.

Si riparte giovedì 24 luglio con “Vite oltre i limiti”. Lorenzo Iervolino, componente della direzione artistica del Flep! Festival delle Letterature Popolari (nel 2012 ha girato l’Italia con il reading-concerto tratto dal romanzo Vogliamo tutto di Nanni Balestrini), incontra Giorgio Terruzzi, giornalista sportivo (Italia 1, Corriere della Sera), autore televisivo e scrittore. Terruzzi si occupa da anni di Formula uno, MotoGp e rugby e fino al dicembre 2012 è stato vicedirettore della testata Sport Mediaset. Collabora con Claudio Bisio e Diego Abatantuono, e quest’anno ha pubblicato Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna. Conduce il giornalista Alberto Urgu.

Venerdì 25, “Tutti i colori del buio”, un tris di autori moderati da Gianni Biondillo: Nicola Fantini, traduttore e scrittore, “Nostra Signora degli scorpioni” (con Laura Pariani, Sellerio, 2014) il suo ultimo libro; Davide Longo, regista di documentari e autore di testi per il teatro e per la radio, ha pubblicato i romanzi “L’uomo verticale” (Fandango, 2010) e “Il caso Bramard” (Feltrinelli, 2014), insegna scrittura alla Scuola Holden di Baricco; Laura Pariani, pittrice, sceneggiatrice, autrice di una ventina di opere teatrali e romanziera. Tra le ultime opere: “Milano è una selva oscura” (Einaudi, 2010), “La valle delle donne lupo” (Einaudi, 2011),” Nostra Signora degli scorpioni” (con Nicola Fantini, Sellerio, 2014).

Sabato 26, alle 21.00, Figurelle con il LabPerm (Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore) di Domenico Castaldo e la Figurelle Orkestar.
Le fi’urelle in dialetto napoletano rappresentano le immagini dei calciatori e quelle dei santi. Qui diventano “figurelle” canore e teatrali, parola e musica si inseguono in una commistione fatta di musicalità popolare, teatralità, umanità e poesia.

Il sipario sull’ottava edizione di “Parole sotto la torre” calerà domenica 27 luglio. Marcos Giralt Torrente, scrittore e critico letterario spagnolo, parlerà de Il tempo della vita, che è anche il titolo dell’opera con cui ha vinto il Premio Strega Europeo 2014. Torrente collabora da anni con El País, nel 2001 ha pubblicato il romanzo vincitore del premio Herralde Parigi (Fazi), tradotto in molti paesi e acclamato dalla critica internazionale. A dialogare con lui la giornalista e scrittrice Anna Rita Briganti.

gli appuntamenti canonici nell’edizione 2014 di “Parole sotto la torre” si aggiungono due momenti che accompagneranno i presenti alla cena con un “Aperitivo con l’Autore”. Venerdì 25 luglio, alle 19.30, Sulcis: antiche arti, giovani innovatori, project e graphic designer, esperti di settore, Olga Bachschmidt, Annalisa Cocco, Mario Figus, moderati da Gianni Biondillo, si confronteranno su un tema di particolare importanza per la cultura e l’economia dell’Isola: il patrimonio dell’artigianato sardo, contaminato dall’innovazione progettuale, con il contributo del design contemporaneo, può salvarsi adattandosi alle nuove strategie del mercato che sono in grado di valorizzare le antiche arti del “saper fare”. Sabato 26, sempre alle 19.30, sollecitata da Saverio Gaeta, parlerà de “La felicità proibita” Anna Rita Briganti. Giornalista culturale e scrittrice, scrive di libri sul cartaceo e sul digitale di Repubblica. Ha appena debuttato con il suo primo romanzo “Non chiedermi come sei nata” (Cairo Editore).

Rotary Cagliari

Un progetto fortemente innovativo per portare l’artigianato del Sulcis all’EXPO 2015 a Milano e per aprire alle piccole aziende artigiane nuove prospettive di crescita nei mercati italiani e stranieri. L’hanno elaborato i Rotary Club di Cagliari, Carbonia ed Iglesias con lo IED (Istituto Europeo di Design). L’iniziativa “Antiche Arti, Giovani Innovatori” è stata presentata a Cagliari, venerdì 23 maggio scorso, nell’Aula Magna dell’Istituto Europeo di Design, in viale Trento 39.

Il progetto intende promuovere una nuova sinergia tra gli artigiani del Sulcis, portatori di conoscenza, esperienza e sapere da tramandare nel tempo ed i giovani designer che, sotto la guida di professionisti affermati, proporranno forme e modelli innovativi  in sintonia con le esigenze del mondo espressivo e produttivo contemporaneo.

Particolare impegno sarà dedicato inoltre per fornire agli operatori del settore gli strumenti per una gestione efficiente delle aziende attraverso l’autoimprenditorialità e le più efficaci azioni di marketing.

Attraverso diversi workshop di lavoro comune tra studenti, docenti e artigiani dei vari comparti, sarà realizzata una collezione di oggetti tra design e artigianato che contribuirà a rappresentare la Sardegna all’EXPO 2015 di Milano, una vetrina di straordinaria rilevanza.

I dettagli del progetto sono illustrati dall’ing. Mario Figus, presidente Commissione Ambiente e Territorio del Rotary Club Cagliari e da Annalisa Cocco, desiger di esprerienza internazionale, coordinatrice del corso triennale di Product Design – IED Cagliari, prima vincitrice sarda, nel 2012, del “Compasso d’oro” il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design, nato da un’idea di Gio Ponti e curato dall’ADI (associazione per il Disegno Industriale).

 Hanno partecipato alla presentazione anche Davide Alesina Maietti (Coordinatore Accademico IED Milano), Olga Bachschmidt, arch.Ilene Steingut (direttrice di IED Cagliari), Francesco Birocchi (presidente Rotary di Cagliari), Stefano Carbone (presidente Rotary di Carbonia) e Piergiorgio Del Rio (presidente Rotary di Iglesias).

«Il progetto si articolerà in varie fasi – ha spiegato Annalisa Cocco – e coinvolgerà inizialmente una decina di artigiani selezionati fra quelli che operano nel Sulcis, oltre agli allievi dello IED di Cagliari e Milano. A settembre si svolgerà il primo workshop dove studenti e artigiani si incontreranno per una reciproca conoscenza. Poi gli studenti avranno un mese e mezzo di tempo per elaborare i primi progetti che saranno realizzati dagli artigiani. Poi si lavorerà insieme nelle aule dello IED e nei laboratori degli artigiani per perfezionare i progetti ed arrivare al risultato definitivo.»

«Il coinvolgimento dei nostri studenti di Cagliari e di Milano – ha aggiunto Davide Alesina Maietti – sarà per loro un passaggio formativo importante. Le mani e il tempo per realizzare gli oggetti diventeranno protagonisti. Gli studenti, abituati alle stampanti in 3D, metabolizzeranno l’importanza della vicinanza con l’oggetto, il contatto delle mani con la materia. Sarà una sfida per loro perché ogni progetto dovrà portare ad una trasformazione, con la creazione di elementi di trasformazione e di reinvenzione che potranno anche apparire sovversivi.»

«Saranno ralizzati oggetti in un campo abbastanza vasto, dalla ceramica alla tessitura, dall’oreficeria al legno, alla sartorie e alla coltelleria, ha precisato l’ing. Mario Figus. Sarà un’opportunità per incidere su una produzione che inizialmente non potrà non essere di nicchia. Perché la capacità produttiva dei laboratori è certamente limitata. E si potrà procedere quindi solo ad una commercializzazione mirata. Vorremmo favorire un incontro di prospettive diverse per arrivare alla creazione un modello in grado anche di garantire un ricambio generazionale nel mondo artigiano.» 

IL PROGETTO

I Rotary Club di Cagliari, Carbonia ed Iglesias e IED, Istituto Europeo di Design, che nello scorso mese di aprile hanno sottoscritto un protocollo d’intenti, annunciano l’avviamento del progetto “I GIOVANI DESIGNERS INNOVANO LE ANTICHE ARTI DELLA SARDEGNA

Lo scopo del progetto è il recupero e la valorizzazione della figura dell’artigiano come portatore di conoscenza, esperienza e sapere da tramandare nel tempo. Rotary e IED, infatti, ritengono che il lavoro artigiano sia una delle cifre della cultura e dell’economia della Sardegna e sono convinti che se si tornasse a scommettere su di esso, contaminandolo con i “nuovi saperi” tecnologici e aprendolo alla globalizzazione, la nostra Isola potrebbe ritrovarsi tra le mani un importante strumento di crescita e innovazione.

Il progetto interesserà in una prima fase il territorio del Sulcis, in quanto territorio maggiormente bisognoso di iniziative di rilancio dell’economia. Nell’idea dei promotori, il progetto intende mescolare le abilità artigianali con le competenze industriali, le capacità dei tecnologi e dei professionisti con quelle dei tecnici e degli artigiani.

Rotary e IED intendono da una parte, tramite supporto professionale, stages formativi e workshop sul territorio, incoraggiare la nascita di botteghe artigiane innovative, offrendo agli artigiani la possibilità, grazie al confronto con i docenti di design ed i giovani designers dello IED, di innovare e rendere più appetibile per il mercato globale la loro produzione; dall’altra, attraverso incontri formativi con i professionisti e gli imprenditori soci del Rotary, fornire un nuovo bagaglio di conoscenze professionali e manageriali, in modo da favorire lo sviluppo della loro autoimprenditorialità.Contemporaneamente, s’intende offrire l’opportunità ai giovani designers, attraverso l’incontro con gli artigiani, di crescere professionalmente e apportare al settore il loro bagaglio di entusiasmo, di creatività e di innovazione.

I promotori del progetto ritengono prioritario concentrare le risorse nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale, ricco e ben rappresentato nell’area in cui verrà avviato il progetto e con caratteristiche di valore artistico e di qualità che ne hanno diffuso la conoscenza ben al di là dei confini della Provincia. Riscoprire il “saper fare”, ben consapevoli però della globalizzazione e dei “nuovi saperi” non sembra una cattiva idea in un Paese come l’Italia, famoso per i suoi prodotti di qualità e dove la disoccupazione giovanile è altissima.

Un secondo scopo del progetto è riunire artigianato e design, considerando che molte delle abilità che si sviluppano nel lavorare con oggetti fisici o con materiali naturali sono anche quelle che si usano per sviluppare una ricerca tecnica più moderna.  Con il progetto “I GIOVANI DESIGNERS INNOVANO LE ANTICHE ARTI DELLA SARDEGNA” si intende creare e consolidare un rapporto diretto tra momento ideativo, territorio dei designer, e momento produttivo artigiano. Nello stesso tempo un ulteriore spazio formativo verrà dedicato a definire il ruolo dell’artigianato come impresa e individuare strategie idonee al suo sviluppo.

Il progetto intende attivare un processo di valorizzazione del prodotto-territorio formando un network d’imprese dell’artigianato artistico e tradizionale che agisca con una duplice strategia: la promozione – commercializzazione dei manufatti e prodotti tipici legati alla tradizione locale per favorire lo sviluppo di produzioni di nicchia dirette ad un mercato selezionato e l’organizzazione strutturata di artigiani conoscitori di tradizioni ed antichi mestieri a rischio di estinzione, ma con elevata professionalità e qualità dei manufatti, capaci di agire in team.

Lo sviluppo del progetto per il biennio 2014-2015 prevede l’organizzazione nel prossimo mese di giugno di un Convegno di presentazione del progetto e degli eventi ad esso collegati.

Una seconda fase di lavoro consisterà nella selezione degli artigiani, attraverso la valutazione del loro profilo in coerenza con gli obiettivi del progetto ed in un colloquio motivazionale a cui verrà sottoposto chi ha superato la fase di valutazione preliminare. Gli artigiani prescelti verranno anche coinvolti in un’azione di orientamento che rappresenta parte essenziale di selezione costituendo fase di confronto tra il Rotary ed i beneficiari del progetto in modo da definire il profilo delle competenze e delle esperienze ed indirizzare il candidato alle fasi successive di svolgimento del progetto.

Successivamente si procederà ad azioni formative mediante workshop sia presso la sede dello IED che sul territorio. Questa attività ha come obiettivo il trasferimento delle conoscenze di base attraverso azioni formative frontali ed esercitazioni pratiche, in modo da formare le competenze specialistiche necessarie al completamento del percorso formativo. Attraverso la presentazione di esperienze di successo di collaborazione tra designer e artigiani, gli workshop mireranno a fornire indicazioni concrete all’artigiano su come selezionare e gestire la relazione con il designer e su come garantire un risultato di qualità. Un ulteriore tema degli incontri formativi con gli artigiani sarà orientato alla gestione dell’azienda ed in particolare all’orientamento all’autoimprenditorialità e ad azioni di marketing dell’azienda artigiana.

Una successiva fase di sviluppo del progetto mirerà a far rilevare eventuali criticità e a indirizzare le attività di prototipazione dei nuovi prodotti artigianali nella forma più idonea. In questa fase verrà rafforzato il “know how” ed il trasferimento degli aspetti tecnici e gestionali innovativi in modo da orientare gli artigiani verso una capacità di innovazione della propria professionalità, restituendo nuovo valore ai beni prodotti. In questa fase di lavoro verrà attivato un processo finalizzato alla costruzione di un network di imprese artigiane, caratterizzando i loro prodotti attraverso un marchio, in grado di identificarne la provenienza e la storia.

Al termine di questa fase di lavoro si darà luogo ad un’intensa attività di divulgazione degli sviluppi del progetto con la creazione di uno spazio espositivo, l’organizzazione di mostre sul territorio, l’organizzazione di mostre di designers ed artigiani famosi, la progettazione di eventi, legati all’artigianato artistico, per Enti e Istituzioni, oltre che collaborazioni editoriali con case editrici e riviste specializzate.

Le fasi di lavoro previste nel protocollo si concluderanno con l’esposizione dei prototipi di oggetti artigianali che verranno realizzati all’EXPO 2015 di Milano, nel padiglione appositamente dedicato al Rotary ed ai suoi progetti.

IED Istituto Europeo di Design

Istituto Europeo di Design, scuola di eccellenza internazionale, a matrice completamente italiana, rilascia diplomi accademici di primo livello ed eroga corsi triennali, master e corsi di aggiornamento e specializzazione. Fabbrica della creatività, forma professionisti per i settori del design, della moda, della comunicazione visiva e del management. Oggi IED è un Network Internazionale in continua espansione presente a Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze, Cagliari, Como, Madrid, Barcellona, San Paolo del Brasile e Rio de Janeiro.

Rotary International

Il Rotary è un associazione mondiale di imprenditori e professionisti, di entrambi i sessi, che prestano servizio umanitario, che incoraggiano il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace. Scopo del Rotary è incoraggiare e sviluppare l’ideale del “servire” inteso come motore e propulsore di ogni attività.