22 December, 2024
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Un’occasione unica per confrontarsi e aggiornarsi sulle buone politiche di welfare del nostro tempo, insieme ad alcuni fra i maggiori esperti italiani del settore, da Vito Mancuso a Mario Giro, da Laura Dalla Ragione ad Augusto Consoli: è questo che offre Aprire Orizzonti, la conferenza che lAssociazione Casa Emmaus Impresa Sociale di Iglesias organizza il 22 novembre nellaula magna de Sa Manifattura, in viale Regina Margherita 33 a Cagliari, dalle ore 8.30 alle 20.00.

Le aree prese in esame sono cinque: Immigrazione, Povertà Educativa, Disturbi Alimentari, Dipendenze Patologiche Adulti e Dipendenze Patologiche Minori, corrispondenti ai settori di cui si occupa l’Associazione Casa Emmaus.

Non solo: questa giornata formativa permetterà agli iscritti di acquisire 10 crediti ECM per le seguenti professioni: psicologo (specializzazioni in psicologia e psicoterapia), medico chirurgo (specializzazioni in psichiatria), biologo, educatore professionale, infermiere, assistente sociale. Verrà inoltre rilasciato un attestato al termine dei lavori. Per iscriversi esiste un’area dedicata: http://www.casaemmausiglesias.it/registrazione/.

Si comincia alle 8.30 con i saluti istituzionali di Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna; Mario Nieddu, assessore della Sanità della Regione autonoma della Sardegna; Gianni Salis, direttore della Formazione ATS Sardegna ed il senatore Giuseppe Lumia.

Alle 8.45 Stefano Zamagni, professore ordinario di economia politica allUniversità di Bologna, si collega per affrontare le “Luci e ombre del sistema di welfare in Italia”.

Il primo incontro “Sono qui, guardami!”, sulle Dipendenze dei minori, vede come relatori Arturo Casoni, neuropsichiatra delletà evolutiva e Roberto Mazza, docente di psicologia e metodologia dei servizi sociali dellUniversità di Pisa; il moderatore è Biagio Sciortino, responsabile del DSMD dellArea Vasta Nord Sardegna ATS.

“Fammi scendere”, sulle Dipendenze Patologiche negli adulti, pone in dialogo Mauro Cibin, direttore del Centro SORANZO; Augusto Consoli, direttore del Dipartimento Patologia delle Dipendenze ASL Torino 5 e Leopoldo Grosso, psicoterapeuta, presidente onorario del Gruppo Abele. Modera Guido Faillace, presidente nazionale della Società scientifica FEDERSERD.  

Dopo il light lunch Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, direttrice della Rete per i DCA della USL 1 dellUmbria; Maria Gabriella Gentile, primario emerito in SC Dietetica e Nutrizione Clinica all’AO Niguarda e Paolo Santonastaso, professore ordinario di psichiatria alla Scuola di Medicina dellUniversità di Padova, si confrontano sui disturbi alimentari (“Linganno dello specchio”); modera Alessandro Coni, direttore del Dipartimento Salute Mentale – Zona Sud di ATS.  

“Barche di pace”, sull’Immigrazione è il tema dell’intervento di Mario Giro, responsabile del settore internazionale della Comunità di Sant’Egidio, ex viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che dialoga con Barbara Barbieri, psicologa, ricercatrice e docente di Psicologia delle risorse umane allUniversità di Cagliari.

L’ultimo incontro Hanno tutto, non hanno niente”, sulla Povertà Educativa, prevede gli interventi di Vito Mancuso, docente di Teologia moderna e contemporanea dellUniversità San Raffaele di Milano ed Andrea Morniroli, coordinatore del Forum delle Disuguaglianze e delle Diversità. Modera Riccardo Sollini, direttore della Fondazione Capodarco ETS.

Segue la discussione finale / tavola rotonda su “Aprire orizzonti: il domani del welfare”, con Francesco Birocchi, presidente dellOrdine dei Giornalisti della Regione Sardegna e Fernando Nonnis, presidente dell’Associazione Casa Emmaus Impresa Sociale

La giornata si chiude con la compilazione del questionario ECM.

Tutti gli interventi sono seguiti da una parte di confronto domanda/risposta e accompagnati dalle elaborazioni grafiche su schermo di Marco Serra, esperto di metodologie visuali della comunicazione, realizzate in diretta durante la conferenza.

Nell’aula magna saranno inoltre allestite alcune mostre tematiche.

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Le esperienze di Sardegna, Toscana, Catalogna e Provence, Alpes e Cote d’Azur (Paca) nel campo della cooperazione allo sviluppo hanno caratterizzato il forum organizzato a Firenze, nella sede della Regione Toscana in piazza Duomo, da Platforma, organismo che raggruppa, a livello europeo, enti territoriali e associazioni.
L’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, nel suo intervento nella Sala Pegaso, si è soffermato sui progetti con i quali la Regione Sardegna sta costruendo solide relazioni con la sponda Sud del Mediterraneo e con l’Africa subsahariana.
«L’attenzione – ha ribadito Filippo Spanu – è rivolta al fenomeno dei flussi migratori e alla possibilità di limitare la diaspora e creare migliori condizioni di sviluppo nei Paesi da cui partono i migranti. Abbiamo avviato rapporti di collaborazione con la Tunisia e con il Senegal e pensiamo anche all’Algeria, da cui è attivo da tempo un flusso migratorio che arriva direttamente nelle nostre coste.»
L’esponente della Giunta Pigliaru ha evidenziato il valore strategico e l’efficacia delle azioni messe in campo dagli enti territoriali italiani nel contesto della Conferenza delle Regioni, nella quale la Sardegna ha un ruolo di coordinamento sul tema della Cooperazione internazionale. «Sta emergendo in modo chiaro il protagonismo del sistema regionale per rendere sempre più efficaci le azioni per raggiungere gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile nei Paesi in difficoltà. Da parte della Sardegna e delle altre Regioni – ha aggiunto Filippo Spanu – c’è la consapevolezza politica dell’esigenza di un lavoro comune da sviluppare ulteriormente nei prossimi mesi. Nell’incontro di oggi abbiamo esaminato alcune importanti esperienze progettuali che nascono nei nostri territori per creare ponti di dialogo e collaborazione con altri territori». 
Al forum sono intervenuti anche la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, la responsabile dell’Agenzia della Cooperazione allo sviluppo della Catalogna Carme Gual Via e Jean Fleury in rappresentanza del Consiglio della Regione francese Provence, Alpes, Cote d’Azur. Il rinnovato ruolo degli enti territoriali nel quadro della cooperazione allo sviluppo è stato il tema dell’incontro tra l’assessore Filippo Spanu, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, ed il vice ministro degli Affari Esteri Mario Giro che si è svolto ieri a Roma nell’ambito della Conferenza delle Regioni.

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Ahlan, «ciao, benvenuti». Il sottosegretario di Stato del ministero degli Affari Esteri, Mario Giro, ha accolto così, dopo la cerimonia dell’alzabandiera, insieme al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, la delegazione palestinese in visita ad Expo Milano 2015 per il National Day del Paese.

«La partecipazione della Palestina all’Esposizione Universale è una testimonianza della vitalità dei rapporti esistenti con l’Italia – ha dichiarato Giro -. Il ruolo palestinese nella riflessione sul tema di Expo Milano 2015 è fondamentale: ci insegna che la vita può fiorire anche in condizioni difficili, per esempio in un territorio senza acqua.»

Il padiglione della Palestina, situato nel Cluster delle Zone aride, si basa sulla centralità dell’albero d’ulivo, «prima fonte di sostentamento per la popolazione e, allo stesso tempo, simbolo di pace e metafora della lunga storia palestinese», ha sottolineato Giro.

Il vice Primo ministro Ziad Abu Amr, a capo della delegazione palestinese, ha ringraziato il Governo italiano per l’accoglienza e si è detto «felice di poter partecipare ad Expo Milano 2015 accanto agli altri 148 Paesi e Organizzazioni». «Il tema di questa Esposizione Universale rappresenta la presa di coscienza di alcuni dei più grandi problemi che affliggono l’umanità, che continueranno ad esserci finché non ci sarà una reale ed effettiva collaborazione tra tutti i popoli della Terra», ha continuato il vice Primo ministro, accompagnato da Abeer Odeh, ministro dell’Economia.

«Spero che il nostro Padiglione possa mostrare a tutti i visitatori la nostra cultura e le nostre tradizioni, le ricche possibilità di investimento che offre il territorio e la voglia di vivere in pace e libertà del nostro Paese», ha concluso Ziad Abu Amr.

I festeggiamenti per il National Day della Palestina sono proseguiti con delle performance di El-Funoun, compagnia di danze popolari locali, e di Le Trio Joubran, trio musicale di Nazareth.

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«La partecipazione del vostro Paese all’Esposizione Universale è un segnale importante che denota l’attenzione rivolta al tema ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’. Allo stesso tempo è riprova anche del fatto che il rispetto dell’ambiente, espresso dallo Zimbabwe attraverso l’impegno nel settore delle energie rinnovabili, può andare di pari passo con gli interessi economici di una nazione.»

Con queste parole il sottosegretario degli Affari Esteri, Mario Giro, ha introdotto il National Day dello Zimbabwe, al quale ha partecipato anche una folta delegazione della nazione africana, presieduta dal ministro del Commercio e dell’Industria dello Zimbabwe, Michael Bimha.

Il ministro Bimha ha voluto esprimere la gratitudine del suo Paese al Governo Italiano e a Expo Milano 2015 «per avere avviato una riflessione sui temi importanti come la malnutrizione, la denutrizione e lo spreco del cibo». Bimha ha inoltre ricordato le molte risorse dell’economia dello Zimbabwe quali l’agricoltura, l’industria manifatturiera e le grandi risorse minerarie: il Paese è, infatti, uno dei grandi estrattori di oro, litio, platino e diamanti.

Lo Zimbabwe ha scelto di partecipare all’Esposizione Universale con il tema “Sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile: uno Zimbabwe sano”. Nel suo spazio espositivo, all’interno del Cluster Cereali e Tuberi, lo Zimbabwe fa conoscere le sue tradizioni e propone specialità alimentari davvero “particolari” ma molto apprezzate dai visitatori, come la carne di coccodrillo e di zebra.

Al termine della cerimonia ufficiale, i festeggiamenti si sono spostati al Cluster di Cereali e Tuberi, dove la giornata è proseguita tra spettacoli di musica, danze ed esibizioni folkloristiche. Ha avuto luogo inoltre un Business Forum al quale hanno partecipato la Confederazione delle Industrie zimbabwesi, l’Autorità per il Turismo e l’Autorità per gli Investimenti in Zimbabwe.

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