23 November, 2024
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Il Porto Cervo Wine&Food Festival celebra la grande tradizione dei maître della Sardegna. Tra gli otto grandi maestri sardi dell’associazione Amira (Associazione maître italiana ristoranti e alberghi) ci sono tre nomi storici degli alberghi della Costa Smeralda: Nando Curreli, Agostino Demontis e Mario Lutzoni. I tre maître degli alberghi gestiti da Marriott International  per conto di Qatar Holding, sono stati insigniti di questo prestigioso riconoscimento internazionale che viene assegnato solo dopo quaranta anni di onorata carriera.  Gli altri premiati sono stati: Giacomino Arras, Pietrino Malu, Guido Murtas, Dino Sotgiu e Dante Sanna. Fuochi accesi, inforcati gli strumenti del mestiere, divisa d’ordinanza, davanti a un numeroso pubblico di appassionati, i tre grandi maestri – insieme ai loro colleghi – si sono esibiti in una delle specialità della casa, le crêpe suzette. Si è aperta così la sessione pomeridiana della giornata conclusiva del festival che, da dieci anni a Porto Cervo, mette in vetrina le eccellenze enogastronomiche sarde e italiane. Pizza fritta, birre artigianali e cooking show, degustazioni di  vini, formaggi, marmellate e miele: una domenica ricca di eventi per concludere in bellezza l’edizione 2018 dell’appuntamento smeraldino. 

La giornata si è aperta con il cooking show di Fabrizio Nonis, professione macellaio, giornalista enogastronomico, docente dell’Università dei Sapori di Perugia, nonché creatore di un’Accademia gastronomica a Marrakech. Nel pomeriggio l’attesa esibizione dei grandi maestri della ristorazione, prima che la grande protagonista diventasse la birra artigianale. “Birra italiana: global, local o artigianale” è stato il tema dell’incontro con Paolo Lai, titolare del birrificio Quattro Mori. «Saper fare la birra nasce da una passione, anche se negli anni si sta trasformando in un fenomeno più diffuso visto che in Sardegna abbiamo ormai trenta birrifici artigianali – spiega Paolo Lai -. La qualità sta migliorando, i birrai sardi infatti sono molto più attenti all’innovazione. Da questo presupposto nasce il tentativo della Regione di fare una legge a tutela dei birrifici sardi. La nuova sfida consiste nella riduzione dei prezzi – conclude Lai – innovando e investendo e avendo maggiore attenzione ai costi di produzione». La decima edizione del Porto Cervo Wine&Food Festival si è conclusa all’insegna del gusto con la presentazione del libro “Pizza fritta” di Enzo Coccia, maestro pizzaiolo della tradizione napoletana.

Al Porto Cervo Wine& Food Festival hanno partecipato le migliori realtà produttive italiane: l’area del Conference center ha ospitato 70 espositori, di cui 54 del settore vitivinicolo. Il pubblico ha avuto l’occasione di conoscere gli storici marchi dell’eccellenza italiana e le ultime idee di un settore sempre in evoluzione, che storicamente rappresenta il fiore all’occhiello del “made in Italy”.

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Dalla Costa Smeralda, al Tamigi, passando per le Alpi francesi, fino ad arrivare a Doha. E’ un piccolo giro del mondo quello che faranno i prodotti di eccellenza della Sardegna, a partire dal 14 dicembre, grazie al progetto “Taste of Sardinia” organizzato dalla Starwood Costa Smeralda, la catena che gestisce gli alberghi di Porto Cervo di proprietà del Qatar. L’iniziativa è stata presentata questa mattina in conferenza stampa da Franco Mulas, Area manager della Starwood Costa Smeralda, e dal direttore finanziario Paolo Lazzari.

 Un giro del mondo del gusto e dell’eccellenza enogastronomica dell’isola che inizierà proprio in un hotel a 5 stelle lusso di Courchevel, la rinomata località sciistica dell’Alta Savoia in Francia, che dal 14 dicembre al 4 aprile ospiterà la cucina dell’hotel Cala di Volpe. Dal mare cristallino della Costa Smeralda alle vette innevate della Francia il comune denominatore sarà la qualità: l’obiettivo della Starwood è quello di far conoscere all’estero i prodotti sardi e, ovviamente, andare a cercare nuovi clienti. Ma un aspetto estremamente importante dell’iniziativa risiede nelle nuove opportunità occupazionali anche nella stagione invernale: la Starwood porterà a Courchevel, per quasi quattro mesi, 25 dipendenti. Lo chef permanente, in terra francese, sarà Giovanni Oggiana, di Ozieri, l’executive chef dell’hotel Cervo. Con lui ci saranno lo chef Maurizio Locatelli e Mario Lutzoni, restaurant manager del Cala di Volpe.

Un modello vincente che viene riconfermato per il secondo anno consecutivo e che dalle Alpi francesi arriverà fino a Londra. Taste of Sardinia sbarca sulle rive del Tamigi con il ristorante Frescobaldi nel quartiere Mayfair, uno dei più esclusivi di Londra: il modello di ristorazione della Costa Smeralda sarà la chiave della collaborazione con il ristorante Frescobaldi, dal 15 gennaio al 4 aprile. Ma non finisce qui.

La Starwood, che gestisce gli alberghi della Costa Smeralda di proprietà del Qatar, ha deciso di esportare la cucina sarda anche a Doha, capitale dello stato arabo: importanti iniziative si svilupperanno a marzo del 2016.

«Attraverso Taste of Sardinia, la Starwood e il Qatar intendono perseguire tre finalità – ha spiegato Franco Mulas, Area manager Starwood per la Costa Smeralda – la prima delle quali è quella di esportare i prodotti della Sardegna all’estero». Da questo punto di vista bottarga, pecorino, carciofi, pasta sarda e molti altri cibi saranno gli elementi portanti delle ricette proposte nei ristoranti che hanno aderito a Taste of Sardinia. Ci sarà spazio anche per i vini: a rotazione, ogni settimana, ci saranno due rossi e due bianchi provenienti dall’isola.

«La seconda finalità che intendiamo raggiungere è quella di creare occupazione anche nei mesi invernali, utilizzando il nostro brand – ha sottolineato Mulas – da questo punto di vista l’effetto occupazionale è estremamente rilevante: saranno complessivamente oltre 40 le persone occupate grazie alle iniziative di Taste of Sardinia, di cui 25 solo a Courchevel. Il terzo obiettivo – sottolinea l’Area manager della Starwood per la Costa Smeralda – è quello di trovare, in maniera diretta, altri clienti per i nostri hotel. Intendiamo portarli in Costa Smeralda sfruttando l’esperienza e la qualità delle proposte offerte attraverso Taste of Sardinia. La filosofia attuata dalla Starwood Costa Smeralda è quella di spingere i propri dipendenti a migliorare la propria formazione attraverso continue esperienze all’estero. “Taste of Sardinia serve anche per rafforzare una attività che stiamo facendo da anni – ha detto ancora Mulas – ovvero offrire sostegno economico per i nostri dipendenti affinché escano dalla Sardegna, per poi tornare con maggiori competenze.»

Viaggi studio pagati per i dipendenti. Al riguardo, la Starwood Costa Smeralda sta lavorando attivamente, in questi anni, per creare dei percorsi di formazione professionale e di studio per i propri dipendenti: dal 2010 a oggi, il management ha incentivato i lavoratori della catena alberghiera a fare dei viaggi studio di un mese all’estero: pagando biglietti e scuola di lingue. Dall’Inghilterra alla Russia alla Spagna, in cinque anni circa 200 ragazzi hanno deciso di usufruire di questa opportunità per migliorare la propria formazione e fare importanti esperienze all’estero. Il 90% di questi lavoratori sono stagionali e la condizione è che abbiano almeno due stagioni consecutive alle spalle come personale negli alberghi della Costa Smeralda.

Durante la conferenza stampa è stato annunciato che, nel 2016, i due principali appuntamenti legati alla ristorazione in Costa Smeralda verranno unificati: il Wine Festival e il Food Festival si svolgeranno in una unica settimana, dal 13 al 15 maggio. 

Paolo Lazzari, direttore finanziario della Starwood Costa Smeralda, ha dichiarato che «ci sono ottime prospettive per il 2016 e abbiamo chiuso il 2015 in maniera molto positiva».

Al riguardo, alcuni dati relativi all’anno in corso rispetto al 2014:

 Oltre 3.700 camere occupate in più

 7 per cento in più di pasti serviti (ossia 23 mila pasti in più serviti nella ristorazione)

 15,5 milioni di euro di stipendi pagati per il personale, di cui il 92 per cento è sardo

 2,3 milioni di euro spesi in Sardegna per il food and beverage

 4,7 milioni di euro spesi, in Sardegna, per altri servizi vari. Per un totale di indotto generato sul territorio di 22,5 milioni di euro.

GIOVANNI OGGIANA CALA DI VOLPE