4 November, 2024
HomePosts Tagged "Mario Mariani"

[bing_translator]

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216153628501375/

La startup Maga Orthodontics ha vinto la quinta edizione del CLab di UniCa, conclusasi ieri sera al Teatro dell’Ente lirico di Cagliari, tra gli applausi di oltre mille tra studenti, spettatori, amici e parenti dei Clabbers. Tra i team finalisti (EaBlock, eFlavor, Emfores, Glambnb, HiveGuard e Maga Orthodontics), tre sono saliti sul podio: Maga, Eablock e Glambnb. Curata da Antonio Matano (Tg1 Rai), la serata – con una platea gremita di cariche istituzionali e figure di spicco del mondo dell’impresa, industriale e bancario – ha evidenziato un percorso proficuo, basato su innovazione, creatività e talento. Più, la capacità di un rapido confronto con i mercati e la competizione. Maria Chiara Di Guardo (pro rettore Innovazione e responsabile scientifica del CLab) ha sottolineato «l’esplorazione degli adiacenti possibili: le porte da aprire per scoprire nuove opportunità e percorsi da attivare. Il nostro adiacente possibile è quello della contaminazione, del creare ponti e nuove combinazioni del sapere. Per poi esplorare nuove strade, quelle delle imprese, e quelle che vanno verso la valorizzazione dell’impegno, del sacrificio, del coraggio, del non aver paura di fare delle cose».

Maga Orthodontics di Claudio Bellu (odontoiatra) e Mersia Carboni (economia) – premiati da Maria Chiara Di Guardo – si è aggiudicata la quinta edizione del CLab per la produzione e vendita dei primi apparecchi ortodontici magnetici progettati con un software speciale. Maga ha fatto suo anche il premio di Alumni Clabbers da Michela Mari. Al secondo posto Eablock – premiati da Mario Mariani, The Net Value – di Dario Puligheddu (informatico), Miriam Meazza (scienze politiche), Matteo Fercia (economia) e Riccardo Curreli (informatica) hanno progettato un sistema che protegge i dati delle aziende, crea applicazioni blindate che riducono al minimo le incursioni degli hacker. Terza piazza per  GlamBmB – premiati da Augusto Coppola, coach storico del CLab – con Fabio Zicarelli (giurisprudenza), Sara Valdes (beni culturali), Matteo Lombardini (economia) e Marcella Palmas (architettura). Il team ha ideato la prima piattaforma europea dedicata al campeggio di lusso e location esclusive, 40 siti in Italia e 10 in Europa. Premio speciale del rettore per eFlavor (device sulla sensibilità gustativa) di Mariano Mastinu (biologia), Gloria Dessì (farmacia) e Francesco Meloni (economia).

Maga porta a casa circa 20mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 4.000 euro dall’Ambasciata degli Stati Uniti, 4.000 euro da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Meta Group, 1.000 euro e assistenza software da Tecnoengi, un anno di servizi gratuiti e di partecipazione al Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria, un periodo di incubazione a The Net Value per la durata di 2 mesi, un percorso di accelerazione a Londra offerto da TechiTALIA Lab. Per Eablock un premio totale di circa 12mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 2.500 euro offerti da Digital Innovation Hub, 3.000 euro offerte dalla Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, un periodo di assistenza tecnica gratuita per l’eventuale richiesta di fundraising nella modalità equity crowdfundinge da StrarsUP e un periodo di quattro mesi presso lo spazio di coworking di Open Campus Tiscali. Per GlamBnb premi per circa 10mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 3.000 euro offerto da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, 1.000 euro dalla Banca di Cagliari, un periodo di sei mesi presso lo spazio di coworking di Hub/Spoke e Prototype.

Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia, giurato, ha detto: «Faccio un grande applauso a tutti, ai giovani innanzitutto. Siamo fiduciosi, veniamo qui a Cagliari perché la vostra del CLab è un’idea infettiva fantastica. Tra noi e voi c’è una storia d’amore. Israele, quando si parla di tecnologia, c’è».

Nimrod Kozlovki, informatico e docente all’università Tel Aviv è intervenuto prima della presentazione dei sei team finalisti: «Ci sono problemi planetari di perdita di fiducia, di telecomunicazione e hackeraggio. E si dubita anche della credibilità dei dati su internet. L’economia digitale non è solo tecnologia ma è basata sulla fiducia che si ha dell’informazione che viaggia in rete».

La serata finale si è aperta con la presentazione dei giovani del gruppo Special Olympics, con la proiezione di un filmato cui ha partecipato il grande Gigi Riva.

Al termine della finale, Nadia Pische ha intervistato il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci. Alleghiamo anche l’intervista realizzata con Marco Deiosso, vincitore della seconda edizione del Contamination Lab nel 2015 con la Startup Nausdream, impostasi nel settore del turismo a livello europeo, intervenuto nel corso della serata per raccontare la sua esperienza.

 

                                                                

[bing_translator]

 

Da mercoledì 20 a venerdì 22 settembre, si svolge  all’ Hotel Regina Margherita – viale Regina Margherita 44, Cagliari – il convegno annuale dell’Aeit (Associazione italiana di elettrotecnica, elettronica, automazione, informatica e telecomunicazioni) che ha per cornice “Infrastrutture per l’energia e l’Ict come motore per lo sviluppo”. Ai lavori – curati dalla sezione sarda dell’Aeit e dall’Università di Cagliari, coordinati da Debora Stefani (presidente nazionale Aeit) – interviene Maria Chiara Di Guardo, pro rettore ateneo del capoluogo regionale per Innovazione e territorio.

Il convegno si snoda fra comunicazione scientifiche, casi di studio aziendali e tre tavole rotonde con ospiti di rilevo nel panorama nazionale. «Negli ultimi anni – spiegano gli organizzatori – si assiste a una crescente sinergia tra le infrastrutture per la produzione, la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica, le reti di telecomunicazione e le tecnologie informatiche che forniscono l’intelligenza necessaria al funzionamento del sistema. La quasi totalità delle attività quotidiane ha una sempre maggiore dipendenza dall’elettricità e utilizza strumenti dotati di una qualche forma di intelligenza (smart tv, elettrodomestici smart, ecc.). La gestione di una moderna rete elettrica, in presenza di sistemi di generazione distribuita da energie rinnovabili, ha crescente necessità di sistemi intelligenti e crea una stretta sinergia e interdipendenza tra le varie tecnologie. Cloud computing, Big Data, interconnessioni di reti a banda larga sono i presupposti su cui si basa lo sviluppo delle società del futuro». Cagliari, tra le prime città pilota per la posa di fibra ottica, è ambiente ideale per un dibattito su questi argomenti.

Nell’anno delle celebrazioni per i 120 anni dalla nascita dell’Associazione elettrotecnica italiana, il convegno è “un’importante opportunità per esaminare le sfide che il nostro Paese deve affrontare per stimolare iniziative imprenditoriali innovative e aumentare la propria competitività”. I lavori ospitano contributi tecnici e scientifici a livello nazionale e internazionale nei settori di elettricità, automazione, telecomunicazioni e tecnologie dell’informazione che costituiscono la base per realizzare azioni innovative.

Al convegno prendono parte alcuni dei principali esperti e attori del settore. Tra questi, Gianluigi Fioriti e Luigi Michi (Terna), Salvatore Lombardo (Infratel), Pietro Paolo Bueti (Abb), Giampiero Pilu (Telit), Antonio Solinas (Abinsula), Antonio De Bellis (Abb), Gianfranco Porru (Sartec), Luca De Rai (R&D Energia Prysmian), Renato Caboni (Neeot), Alessio Calcagni (Veranu), Mario Mariani (The Net Value), Paolo Zurru (My Solar Family). Per l’ateneo, con Giorgio Giacinto (presidente Aeit Sardegna) e Luigi Atzori (GreenShare), prende parte una folta rappresentanza di studiosi e ricercatori del Diee (Dipartimento ingegneria elettrica ed elettronica).

[bing_translator]

La professoressa Annalisa Bonfiglio è la nuova presidente del Crs4. «Il Crs4 è una realtà importante, strategica per la ricerca ed ormai consolidata non solo in Sardegna ma anche nel territorio nazionale e internazionale, grazie alla lungimiranza dei governanti di 25 anni fa che l’hanno voluto e alla sensibilità di chi anno dopo anno ha lavorato duramente per costruire un ecosistema così strategico e importante», ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci dopo l’insediamento del nuovo Consiglio d’amministrazione, ridotto a tre componenti come prevedono le indicazioni del ministro Madia, con a capo la presidente Annalisa Bonfiglio, già nel Cda, che succede a Luigi Filippini.

«Voglio ringraziare davvero di cuore gli uscenti e in particolare Luigi Filippini, che in questi anni ha dato un forte impulso all’attrazione di investitori stranieri e dunque all’internazionalizzazione del Crs4, un esempio per tutti l’insediamento a Pula di Huawei, e che ha creduto fortemente nella realtà e nelle ulteriori potenzialità della Sardegna. Adesso abbiamo necessità di rilanciare fortemente tutto il settore della ricerca – ha sottolineato Raffaele Paci – e la nomina della professoressa Annalisa Bonfiglio, prorettore per il territorio e l’innovazione, a cui auguro buon lavoro, è garanzia di continuità e sarà decisiva per stringere ulteriormente i rapporti con il mondo della ricerca. La presenza nel cda di Mario Mariani, figura di spicco nel campo del supporto alle start up tecnologiche e della digitalizzazione delle imprese, consentirà allo stesso tempo di mantenere un forte e assolutamente indispensabile legame con la realtà imprenditoriale.»

Il vicepresidente della Regione ha ricordato che ricerca e innovazione sono due pilastri della politica della Giunta, che in questi settori sta investendo con convinzione. «I 30 milioni ottenuti con il Patto per la Sardegna sono stati programmati insieme ai 6,5 in dotazione quest’anno alla legge 7, dopo il confronto con la Consulta per la Ricerca, le Università, gli Enti pubblici, il partenariato economico e altri 128 milioni sono programmati per gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione perché facciano sinergia con il sistema della ricerca. Un impegno forte – ha concluso Raffaele Paci – perché la ricerca e l’innovazione sono gli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per far cadere le barriere geografiche, imporci con le nostre competenze nelle realtà internazionali e allo stesso tempo attrarre investitori da tutto il mondo».

[bing_translator]

La tavola rotonda “Making it happen: start up, tech transfer, and the real world”, tenutasi al Crea UniCa (Centro servizi di ateneo per innovazione e imprenditorialità, Università di Cagliari) di via Ospedale 121, ha ospitato Mark Coticchia (vice presidente e chief innovation officer sistema sanitario, Fondazione Henry Ford, Detroit, Michigan), Marzia Cillocu (assessore comunale attività produttive), Federica Todde (referente asse III: Competitività del sistema produttivo – Regione Sardegna) ed è stato coordinato da Mario Mariani (The Net Value). A fare gli onori di casa, Annalisa Bonfiglio (prorettore Innovazione, Università di Cagliari). L’incontro – strategico per rafforzare i contatti e promuovere opzioni anche occupazionali con le principali realtà statunitensi – è stato organizzato dal Crea con l’ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Ai lavori ha preso parte una folta rappresentanza di ricercatori, studenti e dottorandi.

«Forniamo know how e supporto a nuove imprese dotate di un team brillante e creiamo collaborazioni strategiche nel sistema sanitario. Queste collaborazioni producono benefici di sviluppo congiunto che consistono nella creazione di dispositivi medici innovativi. La nostra logica? Offrire al cittadino – ha spiegato Mark Coticchia – servizi uguali a quelli che verrebbero riservati alla famiglia Ford. C’è un trasferimento di conoscenza in questa nuova compagnia che entra a far parte di un grande sistema gestito e coordinato dalla Ford. In questo modo, attraverso le istituzioni, creiamo un ecosistema sanitario.»

Mario Mariani ha sottolineato il ruolo delle startup: «Iniziano a fiorire anche in Sardegna: il governo regionale ha investito denaro e risorse umane supportando il settore ricerca e sviluppo dell’Università di Cagliari. Dobbiamo coinvolgere gli studenti e le autorità nell’economia circolare.»

Per la professoressa Annalisa Bonfiglio «L’Università sta iniettando spirito imprenditoriale nei giovani. Le startup nate nel CLab UniCa hanno ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali». Ma non solo. «Siamo stati i primi a inserire nello statuto una terza categoria di spin off denominate junior spin off per venire incontro alle nuove esigenze dei nostri studenti. I frutti che sta dando questa strategia stanno apportando un valore aggiunto non indifferente al nostro operato e ai risultati ottenuti», ha concluso il pro rettore.

«Cagliari è la nostra Sylicon Valley e ne siamo fieri. Il comune aiuta le compagnie digitali durante il loro percorso di crescita all’interno e all’esterno dei confini regionali. La municipalità è coinvolta in questa tipologia di progetti. Ricerca e know how sono importanti, così come la nostra collaborazione col CLab UniCa» ha aggiunto Marzia Cillocu. «Abbiamo pensato a una struttura circolare, che inizia con una semplice idea da sviluppare su più livelli per essere appetibile per gli investitori. L’Unione Europea ha dato il via a strategie specifiche per la crescita, l’innovazione e la sostenibilità» ha rimarcato Federica Todde. In definitiva, un tassello di pregio, con relazioni e intuizioni determinanti su scenari in continuo sviluppo. In particolare, la tavola rotonda ha fornito occasioni ed approcci di forte interesse per la popolazione dell’ateneo del capoluogo sui mercati europei e statunitensi.

[bing_translator]

Venerdì scorso, la delegazione guidata da Ofer Sach, ambasciatore di Israele a Roma, ha partecipato a un incontro che si è tenuto al Crea UniCa (Center of research entrepreneurship acitivities – Università di Cagliari, Centro innovazione e imprenditorialità). Per l’ateneo hanno preso parte i pro rettori Micaela Morelli (Ricerca scientifica) e Annalisa Bonfiglio (Innovazione), il direttore di Crea, Maria Chiara Di Guardo e Mario Mariani (The Net Value). Il neonato hub per il mix che accomuna giovani-contaminazioni disciplinari-ricerca-idee e progetti appetibili dai mercati nazionali e mondiali, ha sede all’ex Teatro anatomico di via Ospedale. Il Centro ha il compito di catalizzare, coordinare e guidare l’insieme, a partire dal ContaminationLab, di progetti e iniziative che esaltino l’innovazione e l’imprenditorialità con la mission d’ateneo quale propellente.

Dodici start up con il vento in poppa. Sei maturate nell’ambito del ContaminationLab dell’Università di Cagliari. Ovvero, Chiara Cocco (Neeot), Simone Scalas (Bxtar), Maurizio Piredda (Bautiful Box), Alessandra Farris (IntendiMe), Marco Deiosso (Nausdream), Alberto Piras (Brave Potions). Altrettante fiorite nel contesto della ricerca universitaria svolta nell’ateneo del capoluogo: Alessandro Massarelli (Botteega), Mauro Pili (Paymeabit), Fabrizio Mulas (U4Fit), Andrea Concas (Art Backers), Alessandro Sestini (Marinanow) e Antonio Solinas (Ab Insula). I rappresentanti delle start up hanno spiegato alla delegazione di Israele (accademici, venture capitalist, diplomatici, imprenditori) il nocciolo dei loro progetti. Il Crea punta a far conoscere alcune delle start-up nate all’interno del CLab di UniCa, mostrare la rete di relazioni sull’imprenditorialità che l’Università promuove con il ComunicationLab. Tra gli obiettivi, il rafforzamento della visibilità sia di alcune imprese di pregio in relazione con l’ateneo, sia di alcuni progetti scientifici con evidenti ricadute imprenditoriali.

[bing_translator]

“L’impresa riparte!” è la cornice dei tre giorni di approccio per i 110 iscritti all’incubatore di idee, culture e competenze diverse curato dall’Università di Cagliari. CLab 2016 è il quarto capitolo di un percorso che coniuga istanze accademiche e formative con mercati, territorio e aziende. In aula magna “Alberto Boscolo”, Cittadella di Monserrato, si è aperta ieri e si chiude domani, mercoledì 13 luglio, la sessione estiva introduttiva. All’avanguardia in Italia per formazione e accompagnamento su innovazione e imprenditorialità, il CLab – con Fabio Aru testimonial nel 2015 – è stato avviato nel 2013 nell’ambito di “INNOVA.RE – Innovazione in rete”. I partecipanti hanno esperienze universitarie differenti, vengono raggruppati in team interdisciplinari e cooperano nello sviluppo e nella condivisione di progetti di start up, frequentano lezioni formative e training sul campo.

«Ringrazio l’assessore Raffaele Paci per l’attenzione personale e della Regione verso il CLab. Siamo orgogliosi del progetto che avvicina studenti e laureati. Ragazzi che si mettono in gioco, motivati e pronti a sfidare e sfidarsi. Chi si prepara, è determinato e si organizza può cogliere il momento. La fortuna – spiega Maria Del Zompo – non c’entra, conta il volere fortemente certe cose. Queste esperienze offrono maggiori opportunità per costruire il futuro. Il CLab è un’iniziativa di successo. Ma alla base c’è la cultura: le competenze senza conoscenza non funzionano». Un format che funziona in un contesto solido. «L’università di Cagliari è seria e credibile, sappiamo – aggiunge il rettore – dove andare, siamo organizzati mentre altre istituzioni nazionali non lo sono. Rilanceremo le sfide, siamo pronti a dare risposte valide e vincenti.»

«Il ContaminationLab – rimarca Raffaele Paci, vice presidente consiglio regionale e assessore bilancio e programmazione – è un’ottima occasione per i giovani di creare imprenditorialità in ambito universitario. CLab ha avuto premi e riconoscimenti, la Regione lo rifinanzia per i prossimi tre anni con un milione200mila euro. Ci crediamo fortemente e siamo pronti a supportare le start up nell’intero processo: metteremo gli stessi denari, senza altre analisi, che vengono investiti dal venture capital. L’obiettivo è nitido: fare in modo che queste imprese vadano bene, generino utili e occupazione». Per l’assessore la strada è segnata: «Creatività e cross-fertilizzazione aiutano crescita tecnologica e imprese. Il CLab ha gli ingredienti per fare bene: giovani, provenienze diverse, idee, organismi che studiano le capacità di riuscita. Università e Regione, ricerca e didattica, ma anche lavoro sul territorio per mettere a sistema capacità e conoscenze».

«Oggi nasce una squadra, lo scrigno dell’ateneo è ricco e cela molte opportunità. Abbiamo ampliato i partner e le attenzioni alla città e alla regione. Nel febbraio 2016 una giuria di investitori valuterà i vostri progetti. Nel 2015 ci sono stati premi importanti in denaro e servizi. Quest’anno le ambasciate americana e israeliana si sono impegnate a supportarci» dice agli iscritti Maria Chiara Di Guardo, responsabile scientifico del CLab. «Abbiamo selezionato centodieci profili diversi, portatori di idee da mettere a sistema per generare innovazione. Per farvi crescere più velocemente coinvolgeremo anche gli studenti Erasmus e ci saranno scambi con progetti simili all’estero, Francia e Inghilterra in particolare».

Alla giornata di apertura – con un video che esalta il gioco squadra e le premiazioni delle idee vincenti nel 2015 – hanno preso parte anche Mario Mariani («Cagliari è fertile per lo sviluppo di start up digitali» dice il fondatore di The Net Value) e Augusto Coppola («Cambierete il modo di percepirvi. Finisce il tempo di scuse e alibi, proverete senza simulazioni a costruire una vera azienda: in team. Da soli, si fallisce» è il mantra del docente di LVenture). Attesi gli interventi di Gianluca Cadeddu (Centro regionale programmazione) e Giuseppe Serra (Sardegna Ricerche).

Al CLab UNiCa #04edizione i partecipanti sono 110. Tra questi, il 68 per cento sono studenti, il 29 laureati e il 4 dottorandi. In crescita gli ammessi provenienti dall’ambito scientifico (24 per cento). Al primo posto si confermano le richieste di ammissione appartenenti all’ambito sociale, giuridico ed economico (41). In calo l’area di ingegneria e architettura (22). Dall’ambito umanistico proviene il 12 per cento degli iscritti.

Dalle attività extra-curriculari volte a promozione e sviluppo di capacità su gestione del processo imprenditoriale e all’innovazione: il CLab UniCa ha dato vita a circa 20 startup attive sul territorio nazionale appartenenti ai settori Itc, turismo, nautica, gamification, food etc. Start up il cui business è legato a innovazione, utilizzo di conoscenza e  tecnologia, anche a vocazione sociale. Sono stati riconosciuti a varie start up premi in danaro e riconoscimenti: StartCup, Premio Nazionale Innovazione, Gsvc, Facebook programm ecc. Le startup hanno raccolto da investitori privati circa mezzo milione di euro. Il CLab UniCa è stato selezionato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) a rappresentare l’Italia in Europa al Premio europeo sulla promozione d’impresa (Eepa).

[bing_translator]

Conservatorio di Cagliari 35 copia

Domani, venerdì 19 febbraio, dalle 15.00 alle 19.00, al Conservatorio di musica “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, è in programma la finale della terza edizione del Contamination Lab dell’Università di Cagliari che ha per testimonial il campione di ciclismo, Fabio Aru. Otto start up hanno superato le selezioni per approdare all’atto conclusivo dell’evento. Una giuria qualificata valuta le esposizioni delle idee imprenditoriali, dalla durata di pochi minuti, forgiate dai team. Conduce Luca De Biase (Il Sole24Ore). La partecipazione all’evento è gratuita. Sul sito  www.unaveraimpresa.it il form per assistere alla finale.

Gli 8 finalisti.

1) BautifulBox: risolve il problema dei padroni che devono lasciare il cane in casa da solo. La console sfrutta l’olfatto dell’animale, lo intrattiene con giochi, è dotata di webcam e programmabile da smartphone.

2) BXTAR: sistema integrato du luce posteriore smart pensata per le esigenze di sicurezza e stile del ciclista urbano.

3) EDUchair: prima sedia ergonomica intelligente pensata per i bambini in età scolare. Educa al mantenimento della postura corretta. Un sistema di sensori monitora lo sbilanciamento, un feedback sonoro rileva posizioni scorrette.

4) Hexacharge: sistema di basi per la ricarica wireless della batteria degli smartphone, pensata per luoghi pubblici di ristoro o coworking.

5) Jara Urban Farm: vaso automatizzato, tecnologia che soddisfa esigenze dell’ortaggio nella crescita (irrigazione, nutrimento, protezione da insetti). Ha un sistema di comunicazione led e app per smartphone.

6) Need for Nerd: community di esperti che trova in tempo reale la soluzione ai problemi di programmazione.

7) Phytoness: produce kit per analisi fogliare per agricoltori e agronomi. Trova scompensi nutrizionali nelle piante, con risultati immediati. Riduce gli sprechi.

8) Yenetics: innovativo test non invasivo per le cento malattie genetiche più diffuse al mondo. I competitors ne testano 15. Il mercato dei test prenatali non invasivi cresce del 19.8 per cento annuo.

Nato nel 2013, su sollecitazione del MIUR e del MISE, il Contamination Lab è considerato ormai un appuntamento fisso che mette a confronto idee imprenditoriali innovative di studenti e neolaureati e le fa incontrare con investitori, imprenditori, esperti, ed operatori finanziari.

La partecipazione all’evento è gratuita, basterà registrarsi online attraverso il form presente sul sito  www.unaveraimpresa.it. All’evento, finanziato nell’ambito del progetto Innova.Re, viene presentato un video inedito del campione di ciclismo di Villacidro Fabio Aru.

Per l’ateneo di Cagliari, sono previsti interventi del rettore Maria Del Zompo, del pro rettore Innovazione, Annalisa Bonfiglio, e del direttore scientifico di CLab-Unica, Maria Chiara Di Guardo. All’evento prendono parte anche Augusto Coppola (Innovaction Lab) e Mario Mariani (The Net Value). In avvio dei lavori interviene Francesco Pigliaru, interverrà presidente della Giunta regionale. La serata si chiuderà con le premiazioni dei vincitori e un buffet di networking.

E’ in corso di svolgimento, a Cagliari, il CLab (ContaminationLab dell’Università di Cagliari). Oggi, la seconda giornata evidenzia il rafforzamento dei legami e delle sinergie con enti e aziende pubbliche e private. “Cagliari ha la leadership dei percorsi innovativi in ambito nazionale. Siamo riusciti a creare un circuito virtuoso che aggrega e amplia le opportunità di successo per i nostri allievi” dice Maria Grazia Di Guardo, docente e direttore scientifico di CLab. La presentazione ai 120 iscritti alla terza edizione del CLab, della rete di competenze e servizi del territorio, si è sviluppata con gli interventi di esperti di vaglia. Domani – sempre nell’aula magna di Medicina, Cittadella universitaria, Monserrato – dalle 9.30 alle 13.30, interventi di docenti dell’ateneo di diversi ambiti disciplinari.

«Cagliari ha un territorio tecnologico digitale ad elevata densità, accadono cose molto interessanti seguite dai mercati internazionali. Ad esempio – dice Mario Mariani, The Net Value – abbiamo 112 start up innovative, Cagliari è al primo posto in Italia per start up con fatturato superiore a due milione di euro (Applix srl e DoveConviene srl), al quarto posto per start up innovative pro capite, al quinto per start up con produzione di software (28 su 758), all’ottavo per start up innovative di servizi (47 su 1937) e al decimo posto per start up di start up innovative (57 su 2514). The Net Value? È l’asilo nido delle start up”. Per Ivan Stammelloti (The European House – Ambrosetti) “in Italia esperienze come il ContaminationLab sono utili per recuperare il gap tecnologico e innovativo. Le aziende hanno opportunità per incontrare le idee e le start up migliori e tradurle in business di successo”. Monica Scanu (direttore Istituto europeo design) non ha dubbi: «Anche nel nostro settore iniziative come questa dell’Università di Cagliari sono indispensabili per formare figure che conoscano materie quali marketing ed economia aziendale». Da Alessandro Vagnozzi, presidente dei Giovani di Confindustria, un assist mica male: «Le start up e CLab offrono integrazione e opzioni tra diversi settori produttivi. E pensiamo anche al manifatturiero e all’edilizia. Ovvero, innovazione tecnologica ma anche tradizione». Per Luigi Filippini, presidente del Crs4, la parola chiave è «contaminazione. Siamo specializzati nell’Ict, informatica e biomedicina. Il Clab amplia gli scenari e ha una forza aggregativa che fa crescere tutti». Sandra Ennas (Sardegna Ricerche) sfodera uno slogan incisivo: «Pensa a cento all’ora e realizza a chilometro zero. Noi offriamo servizi, in collaborazione con l’università di Cagliari, e supporto sul fronte marchi e brevetti. Il nostro laboratorio di fabbricazione digitale assiste anche nella realizzazione dei prototipi». Gianluca Cadeddu, direttore Centro programmazione regionale, lancia un messaggio agli allievi che gremiscono l’aula magna: «In Sardegna i fondi non sono mai mancati. Abbiamo avviato la Strategia di specializzazione intelligente. Si tratta di storie di valori aggiunti, basate su analisi e verifica dei vantaggi competitivi del territorio: ovvero, dove sei più forte per competenze e attualità. Il settore pubblico deve dare una mano per irrobustire il vantaggio competitivo. Ad esempio, va garantita la banda larga da qui al 2023». Sull’argomento denari, è incoraggiante la posizione della Sfirs: «A disposizione di CLab ci sono risorse ingenti. Offriamo – spiega il presidente Antonio Tilocca – le istruzioni per l’uso di ingegneria finanziaria. Per la prima fase ci sono 60 milioni di euro del Fondo sociale europeo. Nella seconda siamo a 240 milioni del Fondo di garanzia, nella terza i 15 milioni del Fondo dedicato che coinvolge la start up sostenuta dall’assessorato regionale all’Industria».

Ai lavori hanno preso parte anche Giuseppe Serra (Sardegna ricerche), Luigi Minerba (comune di Cagliari) e Alice Soru (Open Campus Tiscali).

Domani, mercoledì 15 luglio, dalle 10.00, nella sala congressi di Medicina – Cittadella Universitaria, Monserrato – si apre la tre giorni sul CLab-Cagliari. Il progetto di formazione e accompagnamento su innovazione e imprenditorialità è nato nel 2013 dall’Università di Cagliari (progetto INNOVA.RE – Innovazione in rete) con l’esperienza di InnovAction Lab e The Net Value. Giovedì 16 e venerdì 17 i lavori proseguiranno con relazioni e interventi sulla Rete di competenze e servizi del territorio.

La terza edizione del Contamination Lab Cagliari ha avuto oltre 270 iscritti. Tra questi, dopo il test motivazionale del 2 luglio, sono 120 tra studenti, laureati e dottorandi provenienti dalle sei facoltà dell’ateneo, quelli all’opera da settembre. Gli allievi, raggruppati in team interdisciplinari, svilupperanno progetti di start up, frequenteranno sessioni formative e training sul campo.

Il rettore Maria Del Zompo apre i lavori. A seguire, interventi di Annalisa Bonfiglio (prorettore Territorio e innovazione), Maria Chiara Di Guardo (direttore scientifico CLab). Partecipano, tra gli altri, Augusto Coppola (InnovAction Lab), Mario Mariani (The Net Value), Gianluca Cadeddu (Crp-Regione Sardegna), Luigi Minerba (Comune di Cagliari), Antonio Tilocca (Sfirs), Monica Scanu (Istituto Europeo Design), Alessandro Vagnozzi (Confindustria Sardegna), Luigi Filippini (Crs4), Sandra Ennas e Giuseppe Serra (Sardegna Ricerche), Alice Soru (Open Campus Tiscali).

«L’Università di Cagliarei offre ai “contaminati” le sue competenze: ricercatori appartenenti a diverse anime dell’ateneo presenteranno innovazioni e sfide emergenti legate a potenziali opportunità di business. Il CLab – spiega Annalisa Bonfiglio – crea un network operativo e relazionale che sostiene i ragazzi dall’idea imprenditoriale al suo consolidamento, fornendo gli strumenti professionali di formazione e conoscenza». E ancora. «La logica della “contaminazione” si è dimostrata vincente, favorendo la creazione di idee di impresa particolarmente innovative e promettenti (è stata depositata anche una domanda di brevetto). Il Clab – prosegue il pro rettore – ha già cambiato la vita a più di 200 ragazzi, sono state generate circa 15 iniziative imprenditoriali, alcune start-up hanno ricevuto riconoscimenti e premi nazionali e hanno attratto investimenti privati. Inoltre, una delle start-up create è a Chicago da Google-1871 in un percorso di accelerazione di eccellenza, altre stanno validando la loro idea in acceleratori di impresa in Europa. Intendime (start-up vincitrice della seconda edizione) volerà a New York per incontrare vari investitori privati, grazie alla sponsorizzazione dell’Ambasciata Americana». Maria Chiara Di Guardo aggiunge: «Vogliamo potenziare il ruolo di CLab nell’ecosistema regionale per la promozione della nuova imprenditoria. Da questa edizione sono state attivate importanti collaborazioni con attori istituzionali (esempio Sardegna Ricerche e Crs4) e privati (Istituto Europeo di Design e Confindustria): permetteranno ai ragazzi di far crescere velocemente il valore del loro progetto». Ma non è tutto: «Abbiamo attivato opportunità riservate alle start-up generate nelle precedenti edizioni con la finalità di sostenerle nel lungo periodo e dare continuità al progetto. Si apre una nuova stagione di politiche di apertura dell’ateneo al tessuto sociale ed economico sardo, in grado – rimarca il direttore scientifico Clab – di favorire imprenditorialità innovativa e trasferimento tecnologico. L’obiettivo? Confermare il ruolo di motore della promozione dello sviluppo sul territorio».

Riprende dopo la pausa natalizia la stagione di teatro ragazzi, dedicata, da Il Crogiuolo, agli studenti della scuola primaria e superiore, martedì 20 gennaio, ore 11.00, al Teatro Alkestis di via Loru, andrà in scena lo spettacolo “Cartacantastorie” della compagnia La bottecilindro. Uno spettacolo di immagini e musiche dedicato ai bambini dai tre anni e al ricordo di Osvaldo Cavandoli, con Daniela Cossiga, arrangiamenti musicali di Mario Mariani, disegno luci Paolo Palitta, allestimento Michele Grandi, scritto e diretto da Sante Maurizi.