22 November, 2024
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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato ieri, a Cagliari, i rappresentanti dell’Unione per il Mediterraneo (UpM), partenariato multilaterale lanciato nel 2008 dall’allora presidente francese Sarkozy come continuazione del Partenariato euro-mediterraneo, noto anche come “Processo di Barcellona”, per parlare di trasporti, energie rinnovabili, empowerment delle donne, promozione dell’occupazione, sviluppo economico. L’UpM costituisce un quadro di riferimento per le relazioni politiche, economiche e sociali tra i 28 Stati membri dell’Unione Europea e 15 Paesi del Sud e dell’Est del Mediterraneo. Nel corso dell’incontro, Mario Mariani, responsabile della divisone progetti dell’UpM e Arnau Formiguera, consigliere diplomatico del Segretario Generale dell’UpM, hanno discusso nel dettaglio dei settori strategici che rientrano nel mandato dell’UpM, come detto quindi i trasporti, le energie rinnovabili, l’acqua come bene comune, la protezione ambientale, l’alta formazione e mobilità, la ricerca, gli affari sociali, lo sviluppo economico e occupazionale declinato nelle sue varie forme. 

Il presidente Pigliaru ha ricordato che la Sardegna è un territorio che ha una forte vocazione euro-mediterranea, e si è dichiarato disponibile ad avviare una riflessione su una possibile collaborazione con l’UpM in settori come l’alta formazione, la ricerca e le filiere agroalimentari. «Il territorio regionale – ha detto Pigliaru – possiede competenze e know-how in campi strategici per la cooperazione al livello euro-mediterraneo». L’incontro con il presidente Pigliaru è stato preceduto da un confronto tecnico tra gli uffici dell’Autorità di Gestione del Programma ENPI CBC “Bacino del Mediterraneo” e i rappresentanti dell’UpM durante il quale sono state analizzate e discusse le sinergie tra le due iniziative con l’obiettivo di avviare un dialogo più strutturato e approfondito nell’ambito del periodo programmatico 2014-2020. Con 95 progetti attualmente in corso di realizzazione, il #Programma ENPI CBC Med si configura come piattaforma rilevante per la cooperazione regionale nel bacino del Mediterraneo.

Si è tenuto oggi – dalle 10.30 – nell’aula del polo di Psicologia a Sa Duchessa, il primo seminario di #Contamination Lab 2014/15 dell’ateneo di Cagliari. Il percorso – nato per stimolare la creazione e la conduzione di idee progettuali uili per costituire una Start Up tra studenti provenienti da qualsiasi facoltà – prevede cinque seminari in aula e quattro on line (webinar) con il docente-coach che risponde e si interrelaziona con gli allievi. Intanto, la reputazione del Laboratorio cresce: anche l’ambasciata americana a Roma affianca il CLab. Il team vincitore andrà dieci giorni a #New York nel 2015  per presentare il proprio progetto agli imprenditori statunitensi.

I centododici selezionati – nel maggio scorso le iscrizioni si sono chiuse con trecento domande. In centoventi (otto dei quali non seguiranno #CLab per altre concomitanze di studio) hanno superato il test motivazionale, inerente la sfera individuale e non le competenze e le idee – hanno preso parte alla sessione estiva. «Sono state presentate le risorse e le strutture dell’ateneo, a disposizione per portare avanti le idee di impresa. Abbiamo molte aspettative, siamo certi che costruirete progetti solidi e convincenti. Sappiate che non sarete mai soli. Il CLab è un’opzione di crescita per voi, per l’ateneo e per il territorio«, ha detto ai partecipanti la professoressa Maria Chiara Di Guardo. Durante il Team building and dynamic, gli studenti hanno appreso le linee guida e la filosofia del progetto, la metodologia e la scansione operativa del laboratorio. «L’intesa tra università e aziende innovative permette la crescita delle migliori Start Up con prospettive in ambito nazionale ed europeo», ha aggiunto Mario Mariani (The Net Value, incubatore d’impresa). Gli studenti – che verranno raggruppati in team da quattro allievi con provenienze multidisciplinari – hanno chiuso la giornata nel primo pomeriggio con una partita di rugby tenutasi negli impianti del Cus Cagliari. «Il rugby come metafora di un percorso impegnativo e motivante al tempo stesso: i ragazzi devono conoscersi, capire le regole, intuire i vantaggi del lavoro di gruppo e – ha spiegato Augusto Coppola, responsabile di Innovaction lab – sapere che così come in campo anche durante il percorso di formazione prenderanno tante botte».

L’organizzazione di #CLab, inclusi gli incontri, sono stati curati dal gruppo coordinato da Lidia Melis, in staff alla direzione Ricerca e territorio dell’ateneo di Cagliari, guidata da Silvana Congiu. Venerdì 3 ottobre, nuovo appuntamento.

Riparte la seconda edizione del #Contamination Lab Cagliari (CLab), progetto di formazione e accompagnamento su innovazione e imprenditorialità curato dall’Università di Cagliari nell’ambito del progetto #INNOVA.RE – Innovazione in rete. La presentazione dell’evento, aperto stamani in aula magna di medicina (Cittadella universitaria di Monserrato), dal pro rettore Paolo Fadda (direttore scientifico CLab), con al fianco Chiara Di Guardo (Innovation management) e gli specialisti Augusto Coppola (InnovAction Lab, Roma) e Mario Mariani (The Net Value, Cagliari), si snoda da oggi fino a dopodomani, mercoledì 9 luglio.

«Abbiamo il compito inderogabile di sviluppare cultura d’impresa. Per riuscirci dobbiamo creare un tessuto fertile, attento alle esigenze imprenditoriali, capace di attrarre e stimolare percorsi virtuosi. CLab – dice Paolo Fadda – va avanti, cresce, guadagna consensi ed entra a pieno titolo nel nostro disegno di relazioni stabili con il territorio, le istituzioni e il mondo delle imprese.« Un incipit nitido. Nel CLab i partecipanti (studenti, laureati e iscritti a corsi di master e dottorato di Unica, raggruppati in team multidisciplinari) vengono accompagnati nello sviluppo di progetti di start up con sessioni formative e training sul campo. Nella sessione estiva, introduttiva al percorso semestrale che partirà nella seconda metà di settembre, verranno illustrati le finalità e i contenuti del CLab Cagliari, le modalità di organizzazione del percorso e le competenze e i servizi offerti dall’ateneo. In questa edizione sono lievitate le domande di partecipazione al test attitudinale (oltre 300) con 120 ammessi (69 nell’edizione 2013/14). Tra i partner, InnovAction Lab (corso interuniversitario sulla creazione d’impresa che seguirà i partecipanti nella prima parte della sessione autunnale), The Net Value (incubatore cagliaritano di startup ICT, per la definizione delle idee di business).

«L’ateneo deve commercializzare al meglio le proprie potenzialità, i servizi e un sistema virtuoso efficiente. Le imprese non sanno che possiamo affiancare percorsi di sviluppo. Dal CLab si va verso le aziende, una piattaforma permetterà di incrociare esigenze e competenze. L’integrazione con il tessuto produttivo passa anche per la Rete di incubatori isolana» aggiunge Paolo Fadda. «Promuoviamo la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, la multidisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento» rimarca la professoressa Di Guardo. «Rilanciamo la socializzazione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche» precisa Augusto Coppola. «Curiamo la trasformazione di un’idea in un progetto di business fattibile» segnala Mario Mariani. La seconda edizione prevede anche il coinvolgimento di Sardegna Ricerche e del laboratorio FabLab. Invariati i canoni di formazione, basati su linee guida rigorose frutto di studi e approfondimenti specialistici.

Nell’avvio di CLab, l’Università di Cagliari ha battuto anche atenei corazzata quali i #Politecnici di Milano e Torino, il Sant’Anna di Pisa e la Bocconi. La Rete di Clab, oltre alla postazione principale, dedicata ai partecipanti e situata nella biblioteca del polo scientifico della Cittadella universitaria (Monserrato), sono allestite altre quattro postazioni nelle biblioteche dei poli di Ingegneria (via Marengo), Umanistico (piazza d’Armi), Scienze sociali (viale Fra’ Ignazio) e nell’ex Clinica Medica di via San Giorgio.

Al fine di stimolare la capacità innovativa delle imprese sarde, sostenerle in un percorso di adattamento ai rapidi cambiamenti globali e permettere loro di sfruttare il potenziale ancora inesplorato, confrontandosi costantemente con i competitors, la Regione Sardegna ha avviato un percorso di formazione in Innovazione d’impresa aperto a giovani laureati quali futuri professionisti competenti, opportunamente selezionati e formati che sostengano le imprese in questo percorso. 
In quest’ottica oggi, 30 settembre, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, presso il Centro Comunale d’Arte e Cultura “Il Ghetto degli Ebrei” in via Santa Croce n. 18 a Cagliari, si terrà il convegno di apertura del Progetto I’M Sardegna, commissionato dal Centro Regionale di Programmazione al Formez e finanziato con il Fondo Sociale Europeo 2007-2013.

Il percorso formativo, che impegnerà 22 laureati, avrà una durata di 14 mesi. Molte lezioni si svolgeranno in lingua inglese per avvicinare i giovani alle più avanzate realtà imprenditoriali globali. Saranno applicate metodologie didattiche innovative, mediante laboratori di progettazione e collegamenti on line con esperti di enti e istituzioni localizzati fuori dalla Sardegna. Sono previsti infine degli stage presso associazioni di categoria e aziende sarde e presso agenzie di sviluppo e imprese estere.

Il convegno si aprirà con l’intervento di Alessandra Zedda, assessore regionale alla Programmazione e di Mariano Contu, assessore regionale alla Formazione e lavoro, nonché del direttore del Centro regionale di Programmazione, Gianluca Cadeddu, e del dirigente del FormezPA, Arturo Siniscalchi.

Nel corso della giornata si alterneranno gli interventi di Francesco Ventroni, referente regionale per il Progetto I’M Sardegna, Gianni Agnesa e Costanza Cuncu, staff di I’M Sardegna Formez PA; Francesco Molinari esperto di finanziamento dell’innovazione e, in teleconferenza, Jesse Marsh, esperto internazionale di innovazione sociale, per concludere con tre esperti e un’imprenditrice in un confronto moderato da Nicola Pirina, consulente scientifico del Progetto I’M Sardegna.

Il convegno tratterà i temi di maggiore attualità nel campo dell’innovazione e della loro applicazione nelle diverse realtà produttive, con il contributo tecnico di Gianluca Dettori, Mario Mariani, Dario Carrera e l’imprenditrice Graziella Caria della società “Nuove Tecnologie”.

Per maggiori informazioni o per iscriversi all’iniziativa, sul sito web del progetto sono disponibili il programma della giornata e la scheda di iscrizione da compilare online.