21 November, 2024
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In questi giorni di grande apprensione, anche nell’Isola, per la diffusione del Covid-19, ad accrescere i timori di contagio tra le persone, c’è la carenza delle mascherine, strumento necessario ed indispensabile per evitare la nebulizzazione di miliardi di goccioline di saliva. Le mascherine mancano in tutto il territorio nazionale, è scattata la ricerca sui mercati internazionali e, finalmente, pare si stiano stimolando le aziende ad una superproduzione in tempi rapidi, per andare incontro alle esigenti, in crescita esponenziale.

Nell’attesa di reperirle sul mercato, c’è chi le mascherine le sta producendo in proprio, anche nel Sulcis, su iniziativa del team di lavoro Salidu-Pinna-Marroccu.

«Il nostro è un impegno sociale, privo di interesse commerciale – spiega Mario Marroccu, medico chirurgo -. Noi suggeriremo il metodo. Chi crede lo può applicare autarchicamente. Il gruppo di studio che, in mancanza di mascherine chirurgiche nella rete di distribuzione, ha proposto l’autofabbricazione di mascherine, desidera condividere queste osservazioni:
1 – similmente a noi si è attivata un’impresa piemontese nella produzione di mascherine in tela di cotone. Si tratta della ditta Miroglio di Alba. In più essi associano un elemento nuovo: l’idrorepellenza del cotone, ottenuta con l’aggiunta di una resina al tessuto.
2 – Le mascherine di cotone sono state approvate dalle regione Piemonte, che ne ha ordinato subito 600.000 per i propri bisogni.
3 – la regione Lombardia ha ordinato simili mascherine ad una ditta di abbigliamento lombarda.
4 – visto che il nostro fabbisogno dovrà essere soddisfatto da noi stessi, ci stiamo attivando per riformulare la struttura della nostra mascherina per introdurvi l’elemento impermeabilizzante. Domani e dopo ne testeremo l’impermeabilità, la resistenza alla varechina (viricida) e la compatibilità con una respirazione libera.»

Il professor Nicola Perra è un giovane scienziato Ordinario della cattedra di Fisica nella facoltà di Economia della Università di Greenwick, in Inghilterra. Maturato al Liceo scientifico di Sant’Antioco, si è laureato a Cagliari in Fisica Teorica, e si è specializzato al MIT di Boston negli Stati Uniti, dove fu Lettore Senior. Perché un professore di Fisica insegna in una Facoltà di Economia in America e poi in Inghilterra? Perché le formule della Fisica di diffusione spaziale dell’energia, sia essa elettromagnetica o gravitazionale, avviene in forma di onde, simili a quelle che si generano nell’acqua di uno stagno quando vi si getta un sasso. Le stesse formule di “Fisica di diffusione delle onde” sono applicabili allo studio del modo in cui si propagano molti fenomeni riguardanti l’Uomo, come: le malattie contagiose, l’economia, le idee politiche, la pubblicità, la comunicazione, etc.

Già un anno fa, il professor Perra mi fece avere un suo libro scientifico intitolato: «CHARTING THE NEXT PANDEMIC. DIFFUSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE: DAI DATI AI MODELLI», pubblicato negli Stati Uniti. Tale pubblicazione, altamente specialistica, contiene la cartografia delle possibili future epidemie e pandemie. Tutti abbiamo notato come le maggiori Borse Europee, subito dopo le prime notizie sul contagio da animale ad uomo di un Coronavirus in Cina, hanno registrato un calo immediato del valore dei titoli azionari dei beni di lusso. Si teme che un’eventuale epidemia possa determinare il crollo della richiesta di beni di lusso da parte del consumatore cinese. Qualora i timori del mondo finanziario si estendessero ulteriormente, potremmo assistere ad un tracollo delle maggiori Borse mondiali, delle banche e, infine, degli Stati. I pericoli percepiti dal mondo finanziario possono indurre dinamiche di riduzione del valore dei prodotti industriali e, a valanga, il fallimento delle imprese ed il conseguente impoverimento della popolazione. Ecco perché le facoltà economiche del Regno Unito e degli Stati Uniti finanziano un gruppo di Fisici, Biologi ed Economisti per redigere studi di previsione delle diffusione geografica delle malattie contagiose che potrebbero influenzare negativamente l’Economia mondiale. Lo scopo è quello di opporre, in tempo, provvedimenti atti a contrastare il degrado economico. Il libro del professor Nicola Perra non è un testo profetico. È uno strumento che consente di formulare modelli matematico-fisici, basati su algoritmi che disegnano il decorso di future pandemie. Analizza il carattere degli agenti infettivi e fa un salto di qualità nello studio delle dinamiche di diffusione, tenuto conto delle variate condizioni di mobilità della popolazione mondiale. Quando parliamo di pandemie, ci riferiamo a quelle più note del passato. È utile ricordare che i virus ed i batteri sono specie-specifici. Ovverossia, se si sono adattati geneticamente a vivere dentro le cellule di esseri di una data specie, come ad esempio i mammiferi, gli uccelli, i sauri o gli antropomorfi e l’uomo, vivono sempre come ospiti nella stessa specie e non passano ad altre forme di vita, cioè “non fanno il salto di specie”. Quindi un virus degli uccelli non contagia la specie umana o altri mammiferi. Tuttavia, nella storia, a causa di mutazioni genetiche, il “salto di specie” è avvenuto più volte. Per esempio il Plasmodio della malaria, millenni fa, era specie – specifico per certe scimmie africane; poi, per una improvvisa mutazione, si è adattò all’uomo, e la malaria si diffuse su tutto il pianeta attraverso i percorsi delle migrazioni umane. Il virus della HIV, similmente, era specie-specifico esclusivamente per le scimmie africane, poi ha fatto il salto di specie passando all’uomo. Similmente è successo per il virus Ebola. Un virus degli uccelli che annualmente passa con facilità dalla specie aviaria a quella umana è quello dell’influenza, la cui evoluzione, in genere, è abbastanza benigna. Ma non è stata sempre così benigna; nel caso dell’influenza Spagnola del 1918 la mortalità fu altissima. Nel 2002 un Coronavirus degli uccelli fece il salto di specie all’uomo ed avemmo l’epidemia di SARS. Avvenne in Cina nella provincia di Guangdong (Canton). Nel 2012 fu la volta di un altro Coronavirus che fece il salto di specie passando dallo Zibeto, un animale selvatico della penisola Araba, all’uomo. L’epidemia fu chiamata MERS, e fu più mortifera della SARS (40% di mortalità fra gli infetti, come nel caso della Spagnola). Da pochi giorni si è saputo che un altro Coronavirus, questa volta proveniente dai serpenti e dai pipistrelli, ha subito una mutazione genetica ed ha acquisito la capacità di infettare l’uomo compiendo il salto di specie. Si tratta del virus che sta provocando sintomi simili all’influenza, con casi mortali, nella città di Vuhan, in Cina. Già due anni fa, il libro di Nicola Perra ha previsto questa nuova epidemia di Coronavirus in Cina. Non è un libro profetico, è invece un compendio di calcoli matematici con cui è possibile elaborare mappe e grafici che rendono possibile prevedere l’andamento e la diffusibilità di future pandemie. Le elaborazioni tengono conto di nuove variabili introdotte dal modo di spostarsi dell’uomo sulla superficie del pianeta terra. In un capitolo egli scrive: «E’ interessante ed estremamente rilevante nella comprensione della diffusione delle malattie infettive, osservare le differenze di tipologia tra il lungo raggio ed il corto raggio della mobilità della rete (aerea).» Egli continua poi distinguendo il diverso modo di diffusione del contagio che può essere generato dai viaggiatori d’aereo “pendolari” (come potremmo essere noi quando percorriamo brevi tratte come Cagliari-Roma), ed i viaggiatori delle lunghe tratte intercontinentali. Nella seconda parte del libro, esistono molte carte del planisfero terrestre in cui viene prevista la diffusione mondiale delle future possibili epidemie secondo le città di origine del focolaio. Rappresenta, su carta delle rotte aeree, la diffusione mondiale di epidemie insorte in città come: Barcellona, Melbourne, New York, Joahnnesburg, Hanoi, Buenos Aires, Lagos, Kisangai (Congo), Arna (Uganda), Jeddah e, infine, la diffusione internazionale di un Coronavirus da Guanzhou (Canton) in Cina. Per questa città, già due anni fa, disegnò la mappa delle rotte aeree che il Coronavirus avrebbe preso (oggi) per diffondersi da lì al mondo intero. Ricordiamo che Guanzhou è la città da cui, nel 2002, prese inizio l’epidemia di SARS. Non è molto distante da Vuhan. Nelle mappe e nei grafici allegati, descrisse esattamente in quanto tempo la malattia avrebbe raggiunto l’Australia, l’Indonesia, gli Stati Uniti (già oggi lo stiamo sentendo dai telegiornali) e, infine, l’Europa. Ma non si limitò a questo. Previde gli strumenti che si sarebbero dovuti adottare subito per limitare l’estensione dell’epidemia e cioè: l’interruzione delle rotte aeree e la diffusione dei vaccini. Previde in quale percentuale si sarebbe limitato il danno in base alla tempestività dei provvedimenti. Un testo, come questo del professor Perra, che ho rapidamente sintetizzato, non è destinato al pubblico, ma agli operatori politici ed economici degli Stati. Gli operatori finanziari, che hanno fatto cadere in Borsa il valore dei titoli dei beni di lusso alcuni giorni fa, basano le loro operazioni su strumenti scientifici come questa pubblicazione. Alla luce di essa il mondo economico produce i suoi anticorpi contro le crisi finanziarie e produttive che potrebbero conseguire a danno delle aziende. I benefici di queste previsioni, dovrebbero ricadere a cascata su tutti noi. A nostra insaputa, esistono guardiani sanitari ed economici del pianeta, anche contro il Coronavirus della città Vuhan. Dobbiamo prendere atto che mentre gli scienziati americani e inglesi (nati e formati a casa nostra) monitorizzano il mondo, da noi, nel nostro piccolo angolo di Sardegna, le cose sanitarie ed economiche non vanno proprio così.

Mario Marroccu

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Cerimonia commemorativa il pomeriggio di venerdì 18 marzo, all’ospedale Sirai di Carbonia… a 70 anni di vita dalla sua costruzione, è stata dedicata una sala al dottor Gaetano Fiorentino, un professionista che tanto si spese per la vita di questo polo ospedaliero.

Il Sirai nasce in una città di nuova costruzione: Carbonia, abitata da tanti, tantissimi uomini, provenienti da tutta Italia, lavoratori che dovevano stare bene in salute per poter produrre e garantire allo Stato i giusti introiti derivati dal loro duro lavoro. E tanti operai fanno sì che a Carbonia, nel giro di poco tempo, arrivino tante famiglie, basti pensare che, in quegli anni i registri arrivano a vedere numeri che raccontano di una città di circa 60.000 abitanti.

Raggiungere Cagliari era davvero difficile, i treni erano lenti e le strade sterrate. Quando c’era un problema di salute, questo diventava più grave per via della distanza da un luogo di cura.

Così comincia il pomeriggio al Sirai, presenti il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, e il direttore della Struttura Complessa del P.O. Sirai Sergio Pili, con le parole dette dal dottor Mario Marroccu che, con enfasi, precisione ed eleganza traccia, con la sua esposizione, le linee della nascita di quello che diventerà un grande ospedale, dove veniva curato il minatore e tutta la sua famiglia.

Intorno al dottor Gaetano Fiorentino, prosegue Mario Marroccu, ruotava una squadra che dedicava tanta passione al proprio lavoro: Meloni, Floris, Pittoni, Pasqui, Porcella e Tagliaferri.

A seguire, prende la parola il dottor Enrico Pasqui, che, racconta del dottor Fiorentino come di un medico dal curriculum eccezionale, con un enorme bagaglio di conoscenze, un chirurgo generale che sapeva trattare “dall’unghia al cervello”.

E ricorda il caso in cui il dottor Fiorentino ricostruì la testa di un uomo dal cranio spappolato, in seguito ad un brutto incidente: «Profonda stima per questo eccezionale medico che mi ha fatto assistere, tra il 1949 e il 1950, a cose incredibili. Ma non era solo un grande medico, il dottor Fiorentino era anche un uomo che sapeva ascoltare, sapeva dare consigli e suggerimenti, incoraggiava a mettere in atto le idee, era la giusta figura del dirigente… il suo compito era, così come dovrebbe essere ancor oggi, caldeggiare le idee.»

Nel 1956 nasce la pediatria, ben 30 letti all’ultimo piano dell’ospedale, ma tra intubazioni e tracheotomie, i letti non bastano e si inizia a costruire la pediatria, che negli anni a venire noi tutti abbiamo conosciuto a fianco del grande ospedale, proprio dove oggi viene intitolata la sala al dottor Fiorentino. Si avranno da quel momento 60 posti letto nella sola pediatria.

Tra il 1960 ed il 1963, nascono la ginecologia e l’ostetricia e le nascite arrivano a toccare punte di 2.000 bambini in un anno, contro i circa 300 dei giorni nostri. Le famiglie in quel periodo contavano dagli 8 ai 12 figli.

E’ poi intervenuto Antonello Pilloni che ha parlato dell’uomo Gaetano Fiorentino.

Quindi prendono la parola anche gli altri ospiti e poi si passa alla svelatura della targa e alla consegna, da parte del sindaco Giuseppe Casti, degli attestati di merito a chi, lavorando all’ospedale, si è distinto per merito e devozione.

Emozione e commozione hanno regnato sovrani nella sala, nel ricordare persone ormai scomparse e momenti di vita lontani, storie di una città che oggi patisce il fenomeno dell’abbandono da parte dei giovani impossibilitati a trovar lavoro. Una città che ricorda con nostalgia tempi faticosi e difficili ma anche di speranza per un domani più florido.

E per concludere nel migliore dei modi la serata, non si poteva certo fare a meno della presenza della chitarra di Roberto Olla che, con le sue dolci e suadenti note, ha dato la giusta dimensione al tutto, regalando armonia e forza ad un pubblico attento che ha mostrato di gradire l’esibizione, gratificando il musicista con ripetuti applausi.

Di seguito gli scatti della cerimonia.

Nadia Pische

Ospedale Sirai

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E’ in corso, nell’Aula riunioni dell’Ospedale Sirai di Carbonia, una manifestazione celebrativa e relativa intitolazione dell’Aula al dottor Gaetano Fiorentino, direttore dell’ospedale Sirai dal 1946 al 1969.

La serata, in un’Aula gremita, rivelatasi insufficiente a contenere tutti i partecipanti, è iniziata con un’introduzione sul difficile inizio dell’ospedale Sirai, seguita un breve ricordo del dottor Fiorentino da parte dei dottori Mario Marroccu per l’aspetto del chirurgo, Enrico Pasqui per l’aspetto del direttore e Antonello Pilloni per quello dell’uomo.

La manifestazione si concluderà con un concerto per chitarra classica del musicista Roberto Olla, chitarrista classico, che eseguirà composizioni di Schubert, Beethoven, Bach, Armstrong, Scott Jopplin ed altri.

Ricordo di Gaetano FiorentinoFiorentino 1 bnMario Marroccu 2Giuseppe Casti, Antonio Onnis e Sergio PiliGiuseppe Casti e Antonio OnnisEnrico Pasqui e Antonello Pilloni

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Venerdì 18 marzo, a partire dalle ore 16,30 nell’Aula riunioni dell’Ospedale Sirai, si terrà una manifestazione celebrativa e relativa intitolazione dell’Aula al dottor Gaetano Fiorentino, direttore dell’ospedale Sirai dal 1946 al 1969.

La serata inizierà con un’introduzione sul difficile inizio dell’ospedale Sirai, seguirà un breve ricordo del dottor Fiorentino da parte dei dottori Mario Marroccu per l’aspetto del chirurgo, Enrico Pasqui per l’aspetto del direttore e Antonello Pilloni per quello dell’uomo.

La manifestazione si concluderà con un concerto per chitarra classica del musicista Roberto Olla, chitarrista classico, che eseguirà composizioni di Schubert, Beethoven, Bach, Armstrong, Scott Jopplin ed altri.

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