4 November, 2024
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Dopo le bordate rock del venerdì, questa sera il 4° Summer Is Mine Festival arriva portando sonorità più electro e danzerecce. Si parte alle 20.00 con Mario Nardi & U.S.D.E. (acronimo che sta per Underground Sunshine Drum Ensemble): progetto nato nel dicembre 2015 dalla collaborazione tra il cantautore Mario Nardi e il batterista Lorenzo Mele. Mario Nardi si trasferisce giovanissimo a Londra, dove muove  i primi passi come cantautore e dove incide This Music is Organic, ep licenziato dalla casa discografica 25 Hour Convenience Store Records di Gary Powell dei The Libertines. Il disco gli permette di suonare in lungo e in largo nella City e di aprire concerti per artisti internazionali come Jay Jay Johanson, Hermitage Green, Musica Nuda e Omar Pedrini. Nell’estate del 2015 abbandona Londra per tornare in Sardegna e dedicarsi a tempo pieno alla musica e a nuovi progetti: il 30 giugno hanno presentato il disco d’esordio licenziato dalla Van Music Records, giovane etichetta indipendente sarda.

Secondo set sarà appannaggio di Franksy Natra, alias dietro il quale si cela il musicista Stefano Podda. Accompagnato in questa occasione dalla back-band Kerosene Belt, Franksy presenterà in live il disco d’esordio Villa Gospel (pubblicato nel 2016 da SU SCANNU) e riproporrà in nuova veste, alcuni brani del suo progetto parallelo Takoma, già ospiti sul nostro palco nel 2014.

Prima ospite nazionale della seconda giornata sarà Sequoyah Tiger. Al secolo Leila Gharib, Sequoyah Tiger ha alle spalle diverse esperienze con altri progetti come Bikini The Cat e Barokthegreat e partecipazioni a festival importanti come il MI AMI di Milano, dove ha raccolto il plauso di pubblico e critica.

Quarto progetto della giornata è il ritorno sul palco Lee Van Cleef dei Plasma Expander. I Plasma sono una formazione cui siamo particolarmente legati: in primis perché sono tutti musicisti della nostra zona, che hanno visto il nostro festival crescere di anno in anno e che in fondo in fondo ci vogliono bene; in seconda istanza perché sono un gruppo che ha scritto con il loro verde disco di esordio (che guarda caso quest’anno spegne dieci candeline) una pagina importante per la scena impro/sperimentale italiana. Sul palco vedrete(e sentirete!)come è invecchiato bene. Ci piace pensare che l’input per questa reunion con la formazione originale sia partita da noi, dalla Lee Van Cleef, quindi ne rivendichiamo con orgoglio e con gioia la paternità. Chirurghi della destrutturazione, paladini krautici del motorik ma al contempo fieri paladini della guerra alla tirannia del 4/4, i Plasma Expander rovesceranno sul pubblico tutta la potenza di un disco che, nonostante siano passati dieci anni dalla sua pubblicazione, non mostra sul suo volto nessuna ruga. Plasma Expander performing 2006 GREEN ALBUM.

Il protagonista del set finale del Summer Is Mine 2016 è una delle più belle conferme della musica italiana degli ultimi anni: Cosmo. Nom de plume di Marco Jacopo Bianchi – meglio conosciuto anche in veste di frontman e leader dei Drink To Me, una delle band più solide e apprezzate del nostro panorama underground – non ha paura di rischiare: la sua musica cerca di parlare un linguaggio nuovo, imbastardito dalle esperienze e dalla sperimentazione. Prova a far convivere una scrittura spiccatamente pop con un attitudine che pesca a piene mani dall’universo della musica da club e che guarda senza timidezza anche a mondi all’apparenza lontanissimi e irraggiungibili.

Le sue sono canzoni che si possono cantare a squarciagola, ma anche ballare senza sosta e senza prestare attenzione al testo. Oppure possono essere ascoltate nel silenzio di una stanza e arrivare dritte al cuore. Pop, lo ripetiamo, ma anche altro. Siete pronti per la festa?

Il programma della quarta edizione del Summer is Mine è stato volutamente ambizioso ed ha proiettato Carbonia al centro dell’attenzione isolana. Il Festival, a buon diritto, può rivendicare un posto di riguardo e preminente nel panorama musicale sardo. Nei giorni del Summer is Mine la nostra cittadina carbonifera sarà illuminata dalle scintille del rock, restituendole per un attimo la volontà di tornare a far parlare di sé per le proprie capacità organizzative legate al lavoro rigoroso ed alla competenza dei suoi figli che hanno deciso di farla tornare un punto di riferimento per la cultura sarda.

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IMG_1255 20160714_044117Summer Is Mine 2015 1

E’ stata presentata ieri mattina, nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza del sindaco di Carbonia Paola Massidda e dell’assessore Emanuela Rubiu, la quarta edizione del Summer Is Mine Festival, rassegna che corona un anno importante per l’Associazione Culturale Lee Van Cleef.

Il Summer Is Mine cresce, come dimostrano i dati raccolti nell’ultima edizione: dalle presenze sempre in aumento che premiano una programmazione attenta alle realtà locali e ai grandi nomi nazionali, alla copertura mediateca della manifestazione, arrivata anche sulle pagine importanti di magazine e siti musicali della penisola come SENTIREASCOLTARE (anche quest’anno prestigiosa Media Partner del festival insieme agli amici di MUMBLE: e DIYSCO), RUMORE o come il magazine americano SOUNDS BETTER WITH REVERB.

Come le precedenti tre edizioni, la manifestazione si svolgerà presso il Parco di Villa Sulcis a Carbonia. La scelta di una posizione nel cuore della città non è casuale ma è la ricerca di un abbraccio di tutta la cittadinanza affinché il Festival diventi un bene comune ed un investimento culturale a lungo termine.

Durante questi giorni si alterneranno sul palco artisti provenienti da ogni ambito musicale legati da produzioni originali in grado di rappresentare quella parte di musica prodotta in Italia con particolare attenzione alla Sardegna, musica che ha dimostrato il suo peso e valore in circuiti nazionali ed internazionali.

Due giorni di musica che vedranno alternarsi sul palco Lee Van Cleef, dieci tra le band più interessanti del panorama musicale italiano e isolano. Si parte venerdì 5 agosto con il concerto dei Safir Nòu, progetto di Antonio Firinu che oscilla tra il jazz e il post-rock; proprio al SIM presentaranno il disco Groundless, registrato tra Leon e Amsterdam nel 2015.

I locali Fujima, saranno i protagonisti del secondo set della serata: originari di Oristano ma di base a Cagliari, i Fujima sono ispirati tanto dai Jesus And Mary Chain quanto dai Pixies e sul palco riversano tutte queste influenze in un incendiario live.

Terza band della serata sono i milanesi DAGS!, che sono uno spasso a partire dal nome che hanno scelto.“Ti piacciono i coni?”: chi ha visto The Snatch, non può non ricordare lo zingaro Mickey e il suo strampalato dialetto gypsy-irlandese. Che c’entrano i coni con la terza band che suonerà al Summer Is Mine? Semplice: il loro nome è una citazione presa dritta-dritta dal famoso film dell’ex sig. Ciccone, Guy Ritchie. Quartetto ispirato da American Football, Mineral e Penfold, i cui componenti hanno saltellato tra le band più interessanti italiane dagli ultimi anni (Minnie’s, Satan is my brother e Verme), amano i coni, pardon i cani e si sono accasati su un’etichetta che ci piace molto che si chiama To Lose La Track.

Quarta formazione della serata saranno gli Ottone Pesante. Power Trio atipicissimo (vorrei vedere voi ad essere tipici con una tromba, un trombone e una batteria), suonano come se gli Slayer (sì, quelli di Reign in Blood) avessero deciso di trascrivere tutte le loro partiture per una brass band. Non è tanto chiaro, vero? Allora facciamo così: piazzatevi sotto il palco e poi ne riparliamo.

La quinta band della serata, non avrebbe bisogno di presentazioni: avevamo il nome dei Fuzz Orchestra nel taccuino dei sogni dalla primissima edizione, quella del 2013 ed è con una certa emozione che ne parliamo. Nel 2016 ci siamo riusciti. Hanno suonato con Afterhours, Calibro 35, Zeus!, girano in lungo e in largo per tutta l’Europa e sono apprezzati in ogni angolo del globo terracqueo. Mischiano apache-beat (grazie Klaus Dinger per la memorabile definizione), Tony Iommi e Morricone e dal 2006 mettono a ferro e fuoco i palchi e i locali di tutta la penisola. Cut-up cine-musicale. Heavy-kraut e Documentari Luce. E indossano pure degli abiti eleganti.

Dopo le bordate rock del venerdì, sabato 6 arriva portando sonorità più electro e danzerecce. Si parte alle 20.00 con Mario Nardi & U.S.D.E. (acronimo che sta per Underground Sunshine Drum Ensemble): progetto nato nel dicembre 2015 dalla collaborazione tra il cantautore Mario Nardi e il batterista Lorenzo Mele. Mario Nardi si trasferisce giovanissimo a Londra, dove muove i primi passi come cantautore e dove incide This Music is Organic, licenziato dalla casa discografica 25 Hour Convenience Store Records di Gary Powell dei The Libertines. Il disco gli permette di suonare in lungo e in largo nella City e di aprire concerti per artisti internazionali come Jay Jay Johanson, Hermitage Green, Musica Nuda e Omar Pedrini. Nell’estate del 2015 abbandona Londra per tornare in Sardegna e dedicarsi a tempo pieno alla musica e a nuovi progetti: il 30 giugno hanno presentato il disco d’esordio licenziato dalla Van Music Records, giovane etichetta indipendente sarda.

Secondo set sarà appannaggio di Franksy Natra, alias dietro il quale si cela il musicista Stefano Podda.Accompagnato in questa occasione dalla back-band Kerosene Belt, Franksy presenterà in live il disco d’esordio Villa Gospel (pubblicato nel 2016 da SU SCANNU) e riproporrà in nuova veste, alcuni brani del suo progetto parallelo Takoma, già ospiti sul nostro palco nel 2014.

Prima ospite nazionale della seconda giornata sarà Sequoyah Tiger. Al secolo Leila Gharib, Sequoyah Tiger ha alle spalle diverse esperienze con altri progetti come Bikini The Cat e Barokthegreat e partecipazioni a festival importanti come il MI AMI di Milano, dove ha raccolto il plauso di pubblico e critica.

Quarto progetto della giornata è il ritorno sul palco Lee Van Cleef dei Plasma Expander. I Plasma sono una formazione cui siamo particolarmente legati: in primis perché sono tutti musicisti della nostra zona, che hanno visto il nostro festival crescere di anno in anno e che in fondo in fondo ci vogliono bene; in seconda istanza perché sono un gruppo che ha scritto con il loro verde disco di esordio (che guarda caso quest’anno spegne dieci candeline) una pagina importante per la scena impro/sperimentale italiana. Sul palco vedrete(e sentirete!) come è invecchiato bene. Ci piace pensare che l’input per questa reunion con la formazione originale sia partita da noi, dalla Lee Van Cleef, quindi ne rivendichiamo con orgoglio e con gioia la paternità. Chirurghi della destrutturazione, paladini krautici del motorik ma al contempo fieri paladini della guerra alla tirannia del 4/4, i Plasma Expander rovesceranno sul pubblico tutta la potenza di un disco che, nonostante siano passati dieci anni dalla sua pubblicazione, non mostra sul suo volto nessuna ruga. Plasma Expander performing 2006 GREEN ALBUM.

Il protagonista del set finale del Summer Is Mine 2016 è una delle più belle conferme della musica italiana degli ultimi anni: Cosmo. Nom de plume di Marco Jacopo Bianchi – meglio conosciuto anche in veste di frontman e leader dei Drink To Me, una delle band più solide e apprezzate del nostro panorama underground non ha paura di rischiare: la sua musica cerca di parlare un linguaggio nuovo, imbastardito dalle esperienze e dalla sperimentazione. Prova a far convivere una scrittura spiccatamente pop con un attitudine che pesca a piene mani dall’universo della musica da club e che guarda senza timidezza anche a mondi all’apparenza lontanissimi e irraggiungibili.

Le sue sono canzoni che si possono cantare a squarciagola, ma anche ballare senza sosta e senza prestare attenzione al testo. Oppure possono essere ascoltate nel silenzio di una stanza e arrivare dritte al cuore. Pop, lo ripetiamo, ma anche altro. Siete pronti per la festa?

Il Summer Is Mine Festival torna alla formula della due giorni (già sperimentata nel 2014) e accantona temporaneamente il palco/laboratorio Eli Wallach, dalla seconda edizione “casa” della band emergenti locali. È un esperimento, ma siamo sicuri che nelle prossime edizioni tornerà più strutturato e pronto ad accogliere tutte le band esordienti più interessanti che la nostra isola ha da offrire.

Quest’anno l’Associazione Culturale Lee Van Cleef ha giocato la carta della autofinanziamento attraverso la piattaforma di Crowdfunding PRODUZIONI DAL BASSO. L’iniziativa ha permesso di racimolare fondi che sono stati utilizzati per l’acquisto di materiale e servizi per il festival di quest’anno. Un esperimento interessante che contiamo bissare nelle prossime stagioni e che siamo sicuri potrà portare sempre più donazioni alla nostra causa.

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E’ stata presentata questa mattina, nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza del sindaco di Carbonia Paola Massidda e dell’assessore Emanuela Rubiu, la quarta edizione del Summer Is Mine Festival, rassegna che corona un anno importante per l’Associazione Culturale Lee Van Cleef.

Il Summer Is Mine cresce, come dimostrano i dati raccolti nell’ultima edizione: dalle presenze sempre in aumento che premiano una programmazione attenta alle realtà locali e ai grandi nomi nazionali, alla copertura mediateca della manifestazione, arrivata anche sulle pagine importanti di magazine e siti musicali della penisola come SENTIREASCOLTARE (anche quest’anno prestigiosa Media Partner del festival insieme agli amici di MUMBLE: e DIYSCO), RUMORE o come il magazine americano SOUNDS BETTER WITH REVERB.

Come le precedenti tre edizioni, la manifestazione si svolgerà presso il Parco di Villa Sulcis a Carbonia. La scelta di una posizione nel cuore della città non è casuale ma è la ricerca di un abbraccio di tutta la cittadinanza affinché il Festival diventi un bene comune ed un investimento culturale a lungo termine.

Durante questi giorni si alterneranno sul palco artisti provenienti da ogni ambito musicale legati da produzioni originali in grado di rappresentare quella parte di musica prodotta in Italia con particolare attenzione alla Sardegna, musica che ha dimostrato il suo peso e valore in circuiti nazionali ed internazionali.

Due giorni di musica che vedranno alternarsi sul palco Lee Van Cleef, dieci tra le band più interessanti del panorama musicale italiano e isolano. Si parte venerdì 5 agosto con il concerto dei Safir Nòu, progetto di Antonio Firinu che oscilla tra il jazz e il post-rock; proprio al SIM presentaranno il disco Groundless, registrato tra Leon e Amsterdam nel 2015.

I locali Fujima, saranno i protagonisti del secondo set della serata: originari di Oristano ma di base a Cagliari, i Fujima sono ispirati tanto dai Jesus And Mary Chain quanto dai Pixies e sul palco riversano tutte queste influenze in un incendiario live.

Terza band della serata sono i milanesi DAGS!, che sono uno spasso a partire dal nome che hanno scelto. “Ti piacciono i coni?”: chi ha visto The Snatch, non può non ricordare lo zingaro Mickey e il suo strampalato dialetto gypsy-irlandese. Che c’entrano i coni con la terza band che suonerà al Summer Is Mine? Semplice: il loro nome è una citazione presa dritta-dritta dal famoso film dell’ex sig. Ciccone, Guy Ritchie. Quartetto ispirato da American Football, Mineral e Penfold, i cui componenti hanno saltellato tra le band più interessanti italiane dagli ultimi anni (Minnie’s, Satan is my brother e Verme), amano i coni, pardon i cani e si sono accasati su un’etichetta che ci piace molto che si chiama To Lose La Track.

Quarta formazione della serata saranno gli Ottone Pesante. Power Trio atipicissimo (vorrei vedere voi ad essere tipici con una tromba, un trombone e una batteria), suonano come se gli Slayer (sì, quelli di Reign in Blood) avessero deciso di trascrivere tutte le loro partiture per una brass band. Non è tanto chiaro, vero? Allora facciamo così: piazzatevi sotto il palco e poi ne riparliamo.

La quinta band della serata, non avrebbe bisogno di presentazioni: avevamo il nome dei Fuzz Orchestra nel taccuino dei sogni dalla primissima edizione, quella del 2013 ed è con una certa emozione che ne parliamo. Nel 2016 ci siamo riusciti. Hanno suonato con Afterhours, Calibro 35, Zeus!, girano in lungo e in largo per tutta l’Europa e sono apprezzati in ogni angolo del globo terracqueo. Mischiano apache-beat (grazie Klaus Dinger per la memorabile definizione), Tony Iommi e Morricone e dal 2006 mettono a ferro e fuoco i palchi e i locali di tutta la penisola. Cut-up cine-musicale. Heavy-kraut e Documentari Luce. E indossano pure degli abiti eleganti.

Dopo le bordate rock del venerdì, sabato 6 arriva portando sonorità più electro e danzerecce. Si parte alle 20:00 con Mario Nardi & U.S.D.E. (acronimo che sta per Underground Sunshine Drum Ensemble): progetto nato nel dicembre 2015 dalla collaborazione tra il cantautore Mario Nardi e il batterista Lorenzo Mele. Mario Nardi si trasferisce giovanissimo a Londra, dove muove  i primi passi come cantautore e dove incide This Music is Organic, licenziato dalla casa discografica 25 Hour Convenience Store Records di Gary Powell dei The Libertines. Il disco gli permette di suonare in lungo e in largo nella City e di aprire concerti per artisti internazionali come Jay Jay Johanson, Hermitage Green, Musica Nuda e Omar Pedrini. Nell’estate del 2015 abbandona Londra per tornare in Sardegna e dedicarsi a tempo pieno alla musica e a nuovi progetti: il 30 giugno hanno presentato il disco d’esordio licenziato dalla Van Music Records, giovane etichetta indipendente sarda.

Secondo set sarà appannaggio di Franksy Natra, alias dietro il quale si cela il musicista Stefano Podda. Accompagnato in questa occasione dalla back-band Kerosene Belt, Franksy presenterà in live il disco d’esordio Villa Gospel (pubblicato nel 2016 da SU SCANNU) e riproporrà in nuova veste, alcuni brani del suo progetto parallelo Takoma, già ospiti sul nostro palco nel 2014.

Prima ospite nazionale della seconda giornata sarà Sequoyah Tiger. Al secolo Leila Gharib, Sequoyah Tiger ha alle spalle diverse esperienze con altri progetti come Bikini The Cat e Barokthegreat e partecipazioni a festival importanti come il MI AMI di Milano, dove ha raccolto il plauso di pubblico e critica.

Quarto progetto della giornata è il ritorno sul palco Lee Van Cleef dei Plasma Expander. I Plasma sono una formazione cui siamo particolarmente legati: in primis perché sono tutti musicisti della nostra zona, che hanno visto il nostro festival crescere di anno in anno e che in fondo in fondo ci vogliono bene; in seconda istanza perché sono un gruppo che ha scritto con il loro verde disco di esordio (che guarda caso quest’anno spegne dieci candeline) una pagina importante per la scena impro/sperimentale italiana. Sul palco vedrete(e sentirete!)come è invecchiato bene. Ci piace pensare che l’input per questa reunion con la formazione originale sia partita da noi, dalla Lee Van Cleef, quindi ne rivendichiamo con orgoglio e con gioia la paternità. Chirurghi della destrutturazione, paladini krautici del motorik ma al contempo fieri paladini della guerra alla tirannia del 4/4, i Plasma Expander rovesceranno sul pubblico tutta la potenza di un disco che, nonostante siano passati dieci anni dalla sua pubblicazione, non mostra sul suo volto nessuna ruga. Plasma Expander performing 2006 GREEN ALBUM.

Il protagonista del set finale del Summer Is Mine 2016 è una delle più belle conferme della musica italiana degli ultimi anni: Cosmo. Nom de plume di Marco Jacopo Bianchi – meglio conosciuto anche in veste di frontman e leader dei Drink To Me, una delle band più solide e apprezzate del nostro panorama underground non ha paura di rischiare: la sua musica cerca di parlare un linguaggio nuovo, imbastardito dalle esperienze e dalla sperimentazione. Prova a far convivere una scrittura spiccatamente pop con un attitudine che pesca a piene mani dall’universo della musica da club e che guarda senza timidezza anche a mondi all’apparenza lontanissimi e irraggiungibili.

Le sue sono canzoni che si possono cantare a squarciagola, ma anche ballare senza sosta e senza prestare attenzione al testo. Oppure possono essere ascoltate nel silenzio di una stanza e arrivare dritte al cuore. Pop, lo ripetiamo, ma anche altro. Siete pronti per la festa?

Il Summer Is Mine Festival torna alla formula della due giorni (già sperimentata nel 2014) e accantona temporaneamente il palco/laboratorio Eli Wallach, dalla seconda edizione “casa” della band emergenti locali. È un esperimento, ma siamo sicuri che nelle prossime edizioni tornerà più strutturato e pronto ad accogliere tutte le band esordienti più interessanti che la nostra isola ha da offrire.

Quest’anno l’Associazione Culturale Lee Van Cleef ha giocato la carta della autofinanziamento attraverso la piattaforma di Crowdfunding PRODUZIONI DAL BASSO. L’iniziativa ha permesso di racimolare fondi che sono stati utilizzati per l’acquisto di materiale e servizi per il festival di quest’anno. Un esperimento interessante che contiamo bissare nelle prossime stagioni e che siamo sicuri potrà portare sempre più donazioni alla nostra causa.