27 November, 2024
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«Stiamo monitorando l’evoluzione a livello internazionale attraverso l’Istituto superiore di Sanità e l’Oms. Il livello di rischio nell’isola in questo momento è minimo. Se mai si dovesse innalzare l’emergenza siamo pronti ad attivare le misure adeguate per tutelare e informare in modo corretto la popolazione, aspetto, quest’ultimo fondamentale per evitare che si generi panico ingiustificato.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sull’infezione virale partita dalla città cinese di Wuhan. «Così come già accaduto in passato, per la Sars e l’influenza aviaria, saranno seguite tutte le procedure commisurate all’eventuale evolversi della situazione. Rispetto al passato è positivo che le autorità cinesi abbiano informato tempestivamente la comunità internazionale. Nelle ultime ore ho avuto ampie rassicurazioni dall’Ats che può contare su professionisti d’eccellenza come il commissario, dottor Giorgio Steri, il responsabile del centro vaccinazioni della Assl di Cagliari, Gabriele Mereu, e il dottor Fabio Barbarossa, in prima linea durante le emergenze passate come medico sentinella e docente nei corsi Sars», ha concluso l’assessore regionale della Sanità.

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«I Centri dell’ospedale Binaghi, nella loro nuova configurazione, testimoniano la massima attenzione dell’amministrazione regionale sul tema della prevenzione. In particolare, il potenziamento dei servizi per la diagnosi precoce attraverso il Centro di senologia clinica e screening mammografico, con una struttura adeguata, personale sanitario dedicato e una dotazione tecnologica moderna, va nella direzione del modello di sanità che vogliamo realizzare.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che oggi, all’ospedale Binaghi di Cagliari, ha partecipato all’inaugurazione del Centro di Senologia clinica e screening mammografico e del Centro Vaccinazioni, con il commissario straordinario Giorgio Carlo Steri, dal direttore sanitario Maurizio Locci e dal direttore amministrativo Attilio Murru di ATS Sardegna, il Centro di Senologia Clinica e Screening mammografico ed il Centro Vaccinazioni del servizio di igiene e Sanità Pubblica della ASSL di Cagliari. Al taglio del nastro erano presenti, inoltre, il direttore della ASSL di Cagliari Carlo Murru, il direttore del Presidio Ospedaliero Unico Sergio Marraccini e la direttrice del Centro di Senologia Clinica e Screening mammografico Maria Antonietta Barracciu; il direttore del SISP Antonello Frailis, responsabile del Epidemiologico Registro Tumori dott.ssa Simonetta Santus ed il responsabile del Centro vaccinazioni SISP Gabriele Mereu.

«Il tumore alla mammella, con 1.300 nuovi casi in Sardegna nell’ultimo anno, è la patologia oncologica più frequente nelle donne. I numeri ci dicono anche che l’adesione alle campagne di screening e la diagnosi precoce del tumore al seno sono i principali strumenti per combattere la malattia e per offrire cure efficaci ai cittadini», ha aggiunto Mario Nieddu.

Operativi nel centro di Senologia sei medici mammografisti, sei tecnici di radiologia e tre infermieri per una struttura dotata di quattro mammografi digitali, due ecografi ed un sistema PACS (Picture archiving and communication system, sistema di archiviazione e trasmissione di immagini) per la refertazione.

Nel complesso di via Is Guadazzonis anche il Centro di Vaccinazioni del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Assl di Cagliari. Cinque ambulatori per le vaccinazioni pediatriche, la vaccinazione degli adulti e per i viaggiatori internazionali, ubicati nel corpo aggiunto dell’ospedale.

«La nuova organizzazione – ha concluso l’assessore regionale della Sanità – consentirà di dare risposte adeguate alle esigenze del territorio. La prevenzione non è solo uno strumento efficace per tutelare la salute dei cittadini, ma è l’unica strada per realizzare una spesa ‘efficiente’ e quindi un modello di Sanità moderno e sostenibile.»

I due Centri, entrambi già operativi «si inseriscono nel processo di valorizzazione dell’ospedale Binaghi, un presidio al centro della città metropolitana facilmente raggiungibile dai cittadini, immerso nel verde e con un ampio parcheggio – ha affermato il commissario straordinario Giorgio Carlo Steri -. Con questi due nuovi servizi inaugurati oggi abbiamo voluto porre una particolare attenzione alla prevenzione, intesa sia come screening precoce dei tumori con sia come protezione dalle malattie infettive per adulti e bambini attraverso le vaccinazioni»
Il Centro Senologia Clinica e Screening mammografico della ASSL di Cagliari
Il nuovo centro di Senologia clinica e Screening mammografico è ubicato al P.O. R. Binaghi, 1° piano.
Nasce dalla fusione del centro di mammografie di screening (localizzato precedentemente in via Romagna) e il centro di Senologia clinica, prima localizzato al piano terra dell’ospedale Binaghi, nei locali del Centro donna. Fa capo al Servizio di Radiologia del P.O. R. Binaghi, diretto dalla dott.ssa Maria Antonietta Barracciu.
Nel nuovo centro, oltre all’ erogazione di prestazioni di mammografie di screening e di senologia clinica, vengono eseguiti gli esami di II livello (approfondimenti) di screening e senologia diagnostica quali:
– Ecografie
– Tomo sintesi
– Biopsie eco guidate
– Biopsie con guida tomo sintesi
– Risonanza magnetica mammaria (a partire dal mese di giugno 2020)
Il Centro si estende su una superficie di 700 mq, ed è dotato di una sala di attesa per le donne invitate allo screening, ed una sala di attesa per le donne che si sottopongono spontaneamente alla senologia clinica, secondo due percorsi differenti. Le donne che devono ricevere l’invito alla mammografia di screening nel territorio della ASSL di Cagliari sono 4 mila all’anno; nel 2020 si prevede di adeguare l’offerta pari ai valori attesi LEA, con estensione degli inviti al 100% target.
Il tumore della mammella
Il tumore al seno è più diffuso fra le donne nei Paesi occidentali: si stima che una donna su 9 lo svilupperà nel corso della sua vita. D’altro canto, è anche uno dei tumori che possono essere scoperti precocemente, grazie alla mammografia, che permette di individuare il tumore in una fase molto precoce, in cui può essere curato efficacemente. L’80-90% delle donne con un tumore di piccole dimensioni e senza linfonodi colpiti può guarire definitivamente.
Lo screening mammografico ha permesso una riduzione della mortalità del tumore al seno pari al 30%.
La mammografia è in grado di rivelare un tumore anche quando le sue dimensioni sono piccolissime, pari a pochi mm, consentendo pertanto una grande percentuale di guarigione. In quasi tutte le Regioni italiane, compresa la Sardegna, sono attivi programmi di screening per la diagnosi del tumore della mammella. Le ASSL, tramite i centri screening, facenti capo ai Dipartimenti di Prevenzione, inviano una lettera di invito a tutte le donne residenti nel territorio, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con la data, l’orario e la sede dell’appuntamento. Se effettuato in seguito a questo invito, l’esame è gratuito e non occorre la richiesta del medico.
Nel centro, chiamato precedentemente Unità di Refertazione Centralizzata ( URC), vengono lette sia le mammografie di screening eseguite in sede, che quelle provenienti dalle sedi periferiche (Muravera, Senorbì, Isili, Quartu Sant’Elena). Se l’esame è negativo, la donna riceverà una lettera con il risultato, e verrà richiamata dopo due anni.
Alla fine dell’iter, a seconda del risultato, sarà richiamata dopo due anni o inviata ad un reparto di Chirurgia, per il trattamento del caso.
Senologia diagnostica
La senologia diagnostica è rivolta a donne sintomatiche, vale a dire con presenza di sintomi di patologia mammaria (di qualsiasi età); donne al di fuori dell’età di screening (sotto i 50 anni e sopra i 70 anni); donne operate al seno (di qualsiasi età); donne con familiarità al tumore mammario e uomini sintomatici di qualsiasi età (nei quali l’ incidenza del tumore al seno è 1/10 rispetto a quella femminile). La prestazione di senologia diagnostica prevede: visita senologica, mammografia ed ecografia. Al termine della procedura viene rilasciato un referto. In caso di sospetto tumore, si procede, come per lo screening, agli esami di approfondimento; se il sospetto viene confermato, la donna, viene inviata ad un reparto di Chirurgia. Al di sotto dei 40 anni, per questioni anatomiche mammarie, la diagnostica più affidabile è l’ecografia (seguita o meno da mammografia, a giudizio del Radiologo); al di sopra dei 40 anni è la mammografia.
Prenotazioni
Per la senologia clinica (mammografia ed ecografia) le prenotazioni avvengono tramite CUP ( 070 474747). Per le prestazioni di screening mammografico, il Centro screening di via Romagna (n° verde 800728259, orario dal lunedì al venerdì 10.00-13.00) invia una lettera a tutte le donne residenti nel territorio, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con la data, l’orario e la sede dell’appuntamento. Se effettuato in seguito a questo invito, l’esame è gratuito e non occorre la richiesta del medico.
Dotazione tecnologica
La struttura è dotata di:
– 4 mammografi digitali, 2 dei quali con sistema di tomosintesi (tecnica diagnostica di ultima generazione: si tratta di una tecnologia di imaging tridimensionale, ad alta definizione, che permette di ottenere immagini in 3D e di ricostruire figure volumetriche, tali da dare una rappresentazione radiografica tridimensionale della mammella), ed un mammografo dotato di sistema di biopsia VABB con guida tomosintesi (unica tecnologia in Sardegna);
– due ecografi
– un sistema PACS di visualizzazione e refertazione delle immagini mammografiche, sia quelle eseguite nel centro, che quelle che provengono dalle sedi periferiche dove viene eseguito lo screening (Muravera, Senorbì, Isili, Quartu Sant’Elena)
– 5 stazioni di refertazione
Dotazione di personale
Nel centro lavorano 6 medici mammografisti, 6 tecnici di radiologia, dei quali 3 dedicati alla senologia, 3 infermieri. Il personale medico e tecnico è formato e certificato, ossia i medici eseguono più di 5.000 letture mammografiche l’anno e i tecnici dedicano all’attività mammografica più del 50% dell’orario di servizio.

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«La Regione è al lavoro per l’attivazione dell’Emodinamica all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Sono in corso tutte le valutazioni necessarie a dare per la prima volta ai cittadini un servizio stabile e non una sperimentazione. Un servizio sicuro per i pazienti e gli operatori.»

Lo ha detto oggi, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu.

«I cittadini attendono da dieci anni, fra mille promesse e la beffa di aver visto il servizio attivo per un solo mese. Abbiamo trovato una situazione confusa che chi ci ha preceduto non ha risolto in un’intera legislatura. Non vogliamo ripetere gli errori commessi in passato e non vogliamo nemmeno che passi l’idea che questa attesa sia motivata da disinteresse o mancanza di una volontà precisa. Abbiamo preso un impegno con il territorio e lo manterremo. Il procedimento in corso non è un semplice passaggio burocratico, ma è rivolto ad accertare che il servizio rispetti tutte le prescrizioni di legge e che sia adeguato alla funzione che andrà a svolgere – ha concluso Mario Nieddu -. Non intendiamo accettare compromessi che possano comportare rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini.»

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La capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Desirè Manca, ha presentato un’interrogazione sulla nomina del direttore sanitario dell’AREUS.

«Un direttore sanitario di un ente privato nominato direttore sanitario di un’azienda regionale. È possibile? – chiede Desirè Manca -. Secondo le norme dettate dalle legge sembrerebbe di no, in quanto sarebbero presenti cause di inconferibilità. Tuttavia, è questo quanto accaduto neanche un mese fa. Con la delibera n. 291 del 31 dicembre scorso il direttore generale dell’AREUS, l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna, ha nominato il direttore sanitario della stessa Azienda con decorrenza primo gennaio 2020. Una nomina che appare dubbia in quanto non rispetterebbe le cause di inconferibilità ed incompatibilità dettate dall’articolo 5 del decreto legislativo n° 39 dell’8 aprile 2013; il quale prevede che non si possano conferire incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo a coloro che nei due anni precedenti abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale.»

«Poiché è noto che il direttore sanitario neonominato ha svolto, fino al 31 dicembre 2019, l’incarico di direttore sanitario dell’ospedale Mater Olbia, ente privato accreditato e finanziato dal servizio sanitario regionale, la sua nomina come direttore sanitario dell’AREUS rischia di essere nulla. Pertanto, alla luce di una situazione particolare come questa, la Regione avrebbe dovuto richiedere il parere dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) prima di procedere» aggiunge Desirè Manca.

Desirè Manca chiede al presidente Christian Solinas ed all’assessore della Sanità Mario Nieddu, «se siano a conoscenza di quanto accaduto, se sia stato chiesto un parere all’ANAC in merito all’eventuale inconferibilità dell’incarico di cui è stato investito il direttore sanitario dell’AREUS e, qualora questo non sia stato richiesto, se non ritengano necessario che si provveda tempestivamente a richiederlo».

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«È un’anomalia che i Comuni abbiano dovuto fare ricorso al Tar come ultima risorsa per cercare di far valere le proprie ragioni.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in seguito alla decisione del giudice amministrativo che ha respinto i ricorsi dell’Unione dei comuni del Logudoro e del comune di Ozieri contro la riorganizzazione decisa dalla precedente Giunta.

«Il tribunale ha precisato quali sono le prerogative della Regione in materia sanitaria. Avere la potestà di prendere le decisioni, però, significa anche essere responsabili nei confronti dei cittadini. La riforma della rete ospedaliera che vogliamo portare avanti non sarà calata dall’alto e non potrà prescindere dal dialogo col territorio. Avrà la sua base nel confronto che partirà con gli Stati generali della salute e completerà la riforma del nostro sistema sanitario – conclude l’assessore regionale della Sanità – su cui contiamo di accelerare per poter rispondere con forza alle tante emergenze presenti nella nostra Isola.»

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Nuovo duro attacco dell’on. Carla Cuccu (M5S), segretaria della commissione Sanità, all’assessore della Salute Mario Nieddu, sulla mancata razionalizzazione delle risorse umane dell’Azienda Ospedaliera Brotzu e sulla mancanza di un’assistenza sanitaria di alto livello, come dovrebbe prevedere la riforma sanitaria regionale.
«Nessuna risposta ai numerosi atti finora presentati in Consiglio regionale – spiega Carla Cuccu – ulteriore conferma di quanto si continui a procedere prescindendo dalle reali esigenze dei territori. In questi mesi, in cui ho lavorato in maniera continuativa portando avanti le esigenze dei cittadini sardi, ho personalmente denunciato le problematiche in cui versa anche l’ospedale oncologico Businco. Tanti i pazienti costretti a un calvario, soprattutto nei giorni in cui devono sottoporsi alla chemioterapia: carenza di personale e sovraffollamento sono le maggiori criticità che costringono ad interminabili ore di attesa, ulteriormente incrementate in questi giorni, al termine delle festività natalizie.»
«E’ scandaloso e non più accettabile che si ritardi l’erogazione di prestazioni sanitarie salva vita a pazienti già tanto defedati – conclude Carla Cuccu -. Noi non resteremo in silenzio, non abbandoneremo nessun cittadino sardo, tantomeno un malato in attesa di cure, che soffre e che andrebbe accudito con attenzione e rispetto.»

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L’uso del test genomico nelle pazienti con tumore alla mammella in stadio precoce e senza interessamento linfonodale – considerato valido e attendibile già da tempo – consente di individuare tutte le donne che potrebbero evitare la chemioterapia ed i suoi numerosi effetti collaterali (circa il 50% delle pazienti, come dimostrato da recenti studi).
Le consigliere regionali Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali e prima firmataria, Elena Fancello, Maria Laura Orruù, Annalisa Mele, Sara Canu, Laura Caddeo e la vice presidente della Regione Sardegna ed Assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, hanno depositato assieme la mozione sul “Rimborso del Test Genomico” chiedendo al presidente della Regione, Christian Solinas, ed all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, di mettere a disposizione gli strumenti necessari a garantire la rimborsabilità del test genomico, valido ausilio nel processo decisionale per il trattamento dei tumori al seno.
Questa operazione si inserisce pienamente nel Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, approvato in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 30 maggio, fortemente voluto col fine ultimo di garantire ad ogni persona, sia uomo che donna, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie”. Il Piano indica gli obiettivi strategici, gli attori coinvolti e le azioni previste per una reale applicazione di un approccio di genere in sanità nelle aree d’intervento previste dalla legge, tra cui quello del percorso clinico di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
Prosegue, quindi, il lavoro intrapreso dalla consigliera pentastellata Cuccu, sostenuta questa volta trasversalmente anche dalle consigliere di altre forze politiche, per portare la Sardegna ad essere la regione virtuosa d’Italia dove le differenze vengono appiattite in favore di una perfetta parità di genere.
«Sono soddisfatta – conclude Carla Cuccu – della sensibilità e dell’unità che le colleghe hanno mostrato nel voler sottoscrivere questa mozione essenziale per le donne sarde. Stiamo dando prova che è possibile agire per il bene dei cittadini senza personalismi.» 

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«Il Centro trapianti del Brotzu è un’eccellenza della Sanità sarda ed è nostro dovere garantirne il migliore funzionamento. In questi mesi abbiamo lavorato per trovare una soluzione che riconoscesse il lavoro dei medici e la continuità di un servizio irrinunciabile, facendo un altro passo avanti nel percorso di riavvicinamento della sanità ai sardi, che hanno il diritto di ricevere le cure migliori nella loro terra.»

Così il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta il via libera della Giunta alle nuove modalità di remunerazione delle équipe coinvolte in attività di prelievo e trapianto di organi e tessuti nell’Azienda ospedaliera Brotzu, con lo stanziamento di risorse ad hoc (fino a 1,4 milioni di euro nel biennio in corso, più ulteriori fondi per le eventuali prestazioni aggiuntive).

«Abbiamo mantenuto l’impegno con i pazienti e con i medici – sottolinea l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Il nostro obiettivo è quello di garantire continuità al servizio, mettendo in moto meccanismi che possano scongiurare il ripetersi dei disagi di cui siamo stati testimoni negli ultimi mesi. Puntiamo a un potenziamento del servizio e siamo sicuri – conclude l’assessore Maro Nieddu – che l’approvazione delle nuove procedure dei concorsi e il piano d’assunzioni in ambito sanitario, varato a ottobre dall’esecutivo regionale, possano dare un impulso significativo in questa direzione.»

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«Le attività e i dibattiti pubblici ed in plenaria per mezzo delle conferenze di servizio organizzate dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche in data 6 settembre, 7 ottobre, 4 novembre e 16 novembre scorsi nel Sulcis Iglesiente a sostegno del riconoscimento di una ASL autonoma e direttamente riferibile al territorio, ha sortito i suoi effetti, unitamente a tutte le altre iniziative  di altre istituzioni: il ddl di Riforma del SSR prevede, rispetto alla prima stesura, il riconoscimento della ASL 7 Sulcis Iglesiente, di cui all’art. 8; comma 2; lettera g).»

Lo scrive, in una nota, Graziano Lebiu, presidente dell’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente.

«E’ importante evidenziare che la Giunta regionale Christian Solinas e l’assessore della Sanità Mario Nieddu – aggiunge Graziano Lebiu – si sono messi in posizione di ascolto, e con senso di responsabilità politica hanno voluto recepire le istanze che arrivavano dai territori, disegnando una proposta di legge di riforma migliorativa con i cittadini, con le professioni, con gli enti locali.»

«Un DDL non calato dall’alto quindi pur atteso alla prova dei fatti, e che in VI Commissione Sanità si cercherà di rendere ancora più armonico e non peggiorativo del Riordino precedente. Un sentito ringraziamento per il risultato ottenuto vada ai sindaci dell’ex provincia Carbonia Iglesias, alle associazioni civiche e sindacali, ai 127mila abitanti del Sulcis Iglesiente, ai rappresentati diretti del territorio in Consiglio regionale on. Michele Ennas e on. Fabio Usai – conclude Graziano Lebiu -. Quando la politica ascolta i cittadini e non solo se stessa, è sempre un buon inizio.»

 

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Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu, nella quale denuncia la compromissione del diritto alla salute, costituzionalmente garantito, per i pazienti affetti da patologie renali in cura presso l’unità operativa di Nefrologia e Dialisi del Presidio Ospedaliero Sirai di Carbonia. Il reparto del nosocomio, costruito 25 anni fa, da circa 15 non ha un impianto di riscaldamento funzionante in grado di garantire le cure ai pazienti in ambiente confortevole ed accogliente, pregiudicandone, così, lo stato di benessere psico-fisico.

«Il reparto Dialisi è un’eccellenza sarda perché unico nell’Isola a garantire la dialisi notturna che dura ben 8 ore, consentendo la somministrazione delle terapie ad un numero elevato di pazienti, di cui molti ottantenni. Ma si sa – aggiunge Carla Cuccu – che durante la notte le temperature si abbassano ed i pazienti sono costretti ad usare anche 6 coperte sovrapposte per riscaldarsi. I giorni della merla fanno presto ad arrivare ed auspico che, nel frattempo, l’assessore Mario Nieddu si sia prontamente attivato, affinché questi pazienti dispongano di ambulatori riscaldati.»

«E’ inutile e pericoloso ipotizzare cattedrali nel deserto con la costruzione di nuovi nosocomi quando non si riesce nemmeno ad efficientare l’esistente con strumenti di portata casalinga. Il reparto, necessita immediati interventi migliorativi che garantiscano efficienza e comfort – conclude Carla Cuccu -, il M5S non abbasserà la guardia, facendosi distrarre da, seppur allettanti, proclami di futuristica edilizia sanitaria.»