27 November, 2024
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Ieri pomeriggio, presso la prefettura di Cagliari, il prefetto Bruno Corda ha presieduto un incontro tra l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, il direttore generale dell’assessorato della Sanità Marcello Tidore e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL della Funzione pubblica, regionali e territoriali, sulle problematiche della vertenza del personale AIAS.

Al termine dell’incontro è stato firmato un verbale contenente i seguenti impegni:

  1. l’Amministrazione regionale avvierà immediatamente un confronto, coinvolgendo gli uffici legali di ATS in contraddittorio con quelli delle organizzazioni sindacali, finalizzato a verificare la possibile applicazione, in questa fase, dell’art. 30 comma 6 del decreto legislativo n° 50/2016, al fine di esercitare il potere sostitutivo previsto dalla disposizione di legge, che consente al soggetto pubblico di sostituirsi al datore di lavoro in caso di mancato pagamento delle retribuzioni al personale;
  2. in caso che tale verifica dovesse concludersi con esito positivo, sarà richiesto al Giudice fallimentare competente se l’esercizio del potere sostitutivo incontri delle preclusioni, in considerazione della richiesta procedura di concordato preventivo avviata in occasione dell’udienza relativa al giudizio che vede in causa l’AIAS;
  3. l’assessorato della Sanità richiederà, inoltre, al giudice competente, quale percentuale della massa creditoria di AIAS possa essere destinata ad un ristoro, quanto meno parziale, del mancato guadagno dei lavoratori per effetto delle numerose mensilità di stipendio da questi non percepite;
  4. il prefetto si dichiara disponibile a far pervenire all’assessorato della Sanità una comunicazione in cui viene evidenziata la gravità, sotto il profilo sociale e dell’ordine pubblico, della situazione dei lavoratori dell’AIAS, in conseguenza della vertenza in atto, al fine di consentire all’Amministrazione regionale di disporre di ulteriori e compiute argomentazioni utili a formulare eventuali istanze al giudice fallimentare;
  5. la Regione valuterà, da subito, ogni possibile programma ed iniziativa al fine di salvaguardare l’assistenza socio-sanitaria attualmente fornita agli utenti da AIAS nonché le prospettive occupazionali ed economiche dei lavoratori.

Allo scopo di non rendere vano il percorso ipotizzato, queste verifiche circa l’applicabilità dei poteri sostitutivi in capo all’ATS, nonché l’interlocuzione con il magistrato competente, dovranno concludersi entro la corrente settimana e, comunque, nel più breve tempo possibile.

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«Sto seguendo con particolare attenzione l’evolversi dell’istruttoria amministrativa per la ripresa produttiva dello stabilimento dell’Eurallumina di Portovesme. Avendo ricevuto la Valutazione di impatto sanitario dall’assessorato della Sanità, proseguiremo immediatamente l’iter per andare in Giunta regionale e completare positivamente il percorso, consentendo al Sulcis Iglesiente di avere una nuova realtà imprenditoriale e nuovi posti di lavoro.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, durante l’incontro con i lavoratori che hanno realizzato un presidio sotto la sede dell’assessorato regionale, in via Roma, a Cagliari.

«Stiamo ponendo rimedio ai gravi ritardi accumulati dalla Giunta precedente su questa vertenza – ha spiegato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. È stato fatto un lavoro serio e In tempi relativamente brevi rispetto alla complessità del tema trattato, siamo approdati al documento che consentirà di procedere alle valutazioni necessarie da parte dell’Assessorato dell’Ambiente. La Giunta ha preso un impegno preciso coi lavoratori e oggi diamo un segnale importante in questo senso.»

«È una vertenza che parte nel lontano ottobre 2015 e che evidentemente avrebbe dovuto avere maggiore priorità nell’agenda della politica regionale – ha ricordato l’assessore Gianni Lampis -. E’ stata una delle prime vertenze che ho conosciuto da assessore e della quale mi sono occupato con attenzione, incontrando i lavoratori, perciò ne conosco anche le difficoltà amministrative e sono consapevole della delicatezza della situazione.»

«Per la Giunta, in testa il presidente Solinas, si tratta di una priorità ed è necessario dare una celere risposta ad una vertenza che ha importanti risvolti sociali, prima ancora che economici. La soluzione a questa vertenza dev’essere di prospettiva per un futuro migliore da garantire alle tante famiglie coinvolte», hanno concluso gli assessori Gianni Lampis e Mario Nieddu.

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Massima attenzione per l’Ogliastra e per le sue peculiarità. Sì all’autonomia e rispetto dell’identità del territorio. È questa in sintesi la posizione ribadita dagli assessori regionali degli Enti locali, Quirico Sanna, della Sanità, Mario Nieddu, e dei Trasporti, Giorgio Todde, nel corso dell’incontro “L’Ogliastra che vogliamo”, oggi a Tortolì. «Nella linea tracciata dal presidente Christian Solinas – dice Quirico Sanna – abbiamo ribadito che questa giunta non sarà sorda alle richieste del territorio. Nella logica dell’autodeterminazione e della condivisione delle scelte, non ci saranno decisioni calate dall’alto. Così come per la Gallura e il Sulcis, anche l’Ogliastra avrà la sua autonomia. La Provincia nascerà seguendo le istanze del territorio». Sulla riforma degli enti territoriali l’assessore Sanna aggiunge: «Verrà data nuovamente la parola ai cittadini, che potranno esprimersi col proprio voto. È una battaglia di tutta la Sardegna per difendere la nostra autonomia e democrazia. Se dovesse servire siamo pronti a sfidare anche il governo nazionale»

«Nell’ambito della riforma sanitaria – dichiara Mario Nieddu – ribadiamo quanto abbiamo sempre sostenuto. Seguiremo il criterio dell’omogeneità degli enti territoriali. In passato troppe inefficienze sono state determinate da un quadro confuso. È giusto che all’interno dell’ambito territoriale della nuova Provincia dell’Ogliastra venga assegnata un’Asl.»

Sulle difficoltà attraversate oggi dalla sanità ogliastrina l’esponente della Giunta Solinas prosegue: «Vogliamo dare le risposte che a oggi l’Ogliastra non è riuscita ad avere, nonostante le soluzioni messe in campo. Continueremo a lavorare per garantire il diritto alla salute di un territorio che deve vedere riconosciute le proprie peculiarità e che per troppo tempo è stato trascurato».

«Non si può ignorare la richiesta di ventitré sindaci che rivendicano l’autonomia di un territorio che ha un’identità e confini ben definiti», sostiene l’assessore Todde, che proprio sui trasporti aggiunge: «Mi batterò affinché lo scalo di Arbatax sia classificato porto di rilevanza nazionale e inserito nell’Autorità del mare di Sardegna». Una difesa, quella dei porti sardi che prenderà la strada di Roma: «Martedì – aggiunge Giorgio Todde – sarò al ministero per chiedere l’immediata attivazione delle procedure di continuità marittima per la Sardegna. Non accettiamo ulteriori ritardi e siamo pronti alla mobilitazione».

L’assessore degli Enti locali ed Urbanistica Giorgio Todde.

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Come viene realizzato un buon prosciutto? Come si allevano gli animali? Quali i territori a vocazione suinicola? Come sono cambiati i salumi e perché? A queste e altre domande risponderanno esperti, allevatori, politici e studiosi sardi e di altre regioni, che sono stati invitati a intervenire sabato 26 ottobre a Seulo, alle 9.30, nella Sala Polifunzionale. Si parlerà di tradizioni e territorio, di realtà ed esperienze virtuose del comparto suino, e di un patrimonio da tutelare e valorizzare.

Il seminario “Presutu, il prosciutto di Seulo”. Ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul mondo suinicolo grazie al coinvolgimento di esperti del settore.

E’ un evento volto alla valorizzazione e tutela dei prodotti tradizionali del territorio e delle sue eccellenze. Tanti saranno i temi affrontati: dalla produzione dei salumi tradizionali al lavoro dell’agenzia Laore Sardegna, dal suino nero di Nebrodi a quello di razza sarda, con un occhio rivolto a realtà ed esperienze virtuose già presenti nel territorio di Seulo.

«L’obiettivo del seminario è, tra gli altri, quello di ribadire la necessità della eradicazione della peste suina africana, e pretendere di poter commercializzare ed esportare i nostri prodotti di punta, come il prosciutto, tenendo conto del fatto che le nostre aziende sono super controllate dal punto di vista sanitario, e che esistono studi che stabiliscono che, nelle carni, oltre i 90 giorni il virus scompare – ha detto il sindaco, Enrico Murgia -. Ritengo che debbano essere premiate le comunità virtuose e gli allevatori coscienziosi e Seulo ha queste caratteristiche: se tutti avessero adottato dei comportamenti come quelli messi in campo dalla nostra comunità, oggi la peste suina africana sarebbe un ricordo degli anni ’80.»

“Su Presutu” e i territori dell’isola. Gennargentu, Supramonte, Barbagia e Ogliastra sono i territori vocati all’allevamento e alla stagionatura del prosciutto per i loro inverni rigidi e asciutti e le grandi estensioni di foreste secolari di lecci e roverelle. Il salume è ottenuto da animali allevati alla stato semibrado con l’uso di ricoveri tradizionali, “i sidassus e is aurras”, a cui si ispira il moderno metodo di allevamento en plen air, nel rispetto delle norme di bio-sicurezza. Il periodo di ingrasso dura tre mesi, da ottobre a dicembre o gennaio se necessario, durante i quali gli animali si alimentano con ghiande, noci, castagne e integrazione di grano duro. Mentre il periodo della macellazione e lavorazione avviene nei mesi freddi, e le carcasse vengono appese per l’arcata mandibolare: questo per ottenere il tipico piegamento della zampa del prosciutto. La stagionatura varia dai 18 ai 24 mesi.

I lavori saranno moderati dal professor Giuseppe Pulina, del dipartimento di Agraria della Facoltà di Sassari, nonché teorizzatore della Blu Zone, saluti del sindaco Enrico Salvatore Murgia. Tra gli interventi i salumi tradizionali ottenuti da suini autoctoni TGA, del dottor Carlo Diaferia, Ricercatore presso la SSICA Fondazione di Ricerca Parma.

Una risorsa endogena, recupero e salvaguardia, fattore di sviluppo del territorio. Il suino nero dei Nebrodi. Dottor Vincenzo Pruiti Ciarello, Tecnico della Regione Sicilia. Il suino di razza sarda: un patrimonio da salvare! Dottor Sebastiano Porcu, tecnico dell’Agenzia Forestas. Come sono cambiati maiali e salumi negli ultimi 50 anni , prof Giuseppe Pulina. Da su Mannale a oggi. Michelangelo Salis, azienda “I Salis srls”. La carta di Seulo, Enrico Salvatore Murgia.

Le conclusioni sono lasciate all’assessora della Agricoltura della Regione Gabriella Murgia e all’assessore della Sanità Mario Nieddu.

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Come viene realizzato un buon prosciutto? Come si allevano gli animali? Quali i territori a vocazione suinicola? Come sono cambiati i salumi e perché? A queste e altre domande rispondereanno esperti, allevatori, politici e studiosi sardi e di altre regioni, che sono stati invitati a intervenire sabato 26 ottobre a Seulo, alle 9.30, nella Sala Polifunzionale. Si parlerà di tradizioni e territorio, di realtà ed esperienze virtuose del comparto suino, e di un patrimonio da tutelare e valorizzare.

Il seminario “Presutu, il prosciutto di Seulo”. Ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul mondo suinicolo grazie al coinvolgimento di esperti del settore.

E’ un evento volto alla valorizzazione e tutela dei prodotti tradizionali del territorio e delle sue eccellenze.

Tanti saranno i temi affrontati: dalla produzione dei salumi tradizionali al lavoro dell’agenzia Laore Sardegna, dal suino nero di Nebrodi a quello di razza sarda, con un occhio rivolto a realtà ed esperienze virtuose già presenti nel territorio di Seulo.

Su Presutu e i territori dell’isola. Gennargentu, Supramonte, Barbagia e Ogliastra sono i territori vocati all’allevamento e alla stagionatura del prosciutto per i loro inverni rigidi e asciutti e le grandi estensioni di foreste secolari di lecci e roverelle.

Il salume è ottenuto da animali allevati alla stato semibrado con l’uso di ricoveri tradizionali, “i sidassus e is aurras”, a cui si ispira il moderno metodo di allevamento en plen air, nel rispetto delle norme di bio sicurezza. Il periodo di ingrasso dura tre mesi, da ottobre a dicembre o gennaio se necessario, durante i quali gli animali si alimentano con ghiande, noci, castagne ed integrazione di grano duro. Mentre il periodo della macellazione e lavorazione avviene nei mesi freddi, e le carcasse vengono appese per l’arcata mandibolare: questo per ottenere il tipico piegamento della zampa del prosciutto. La stagionatura varia dai 18 ai 24 mesi.

Il programma della giornata. Modera professor Giuseppe Pulina, del Dipartimento di Agraria della Facoltà di Sassari, nonché teorizzatore della Blu Zone, saluti del sindaco Enrico Salvatore Murgia. Tra gli interventi, i salumi tradizionali ottenuti da suini autoctoni TGA, del dottor Carlo Diaferia, Ricercatore presso la SSICA Fondazioen di Ricerca Parma.

Una risorsa endogena, recupero e salvaguardia, fattore di sviluppo del territorio. Il suino nero dei Nebrodi. Dottor Vincenzo Pruiti Ciarello, Tecnico della Regione Sicilia. Il suino di razza sarda: un patrimonio da salvare! dottor Sebastiano Porcu, tecnico dell’Agenzia Forestas. Come sono cambiati maiali e salumi negli ultimi 50 anni, prof Giuseppe Pulina. Da “su Mannale” a oggi. Michelangelo Salis, azienda “I Salis srls”. La carta di Seulo, Enrico Salvatore Murgia.

Le conclusioni sono lasciate all’assessore dell’Agricoltura della Regione, Gabriella Murgia, e all’assessore della Sanità, Mario Nieddu.

 

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«Stiamo lavorando alla richiesta di deroga sui punti nascita. Chiederemo al governo di escludere dalle regole imposte dal DM70, ospedali come il Paolo Dettori di Tempio e il Paolo Merlo de La Maddalena o i presidi del Sulcis Iglesiente. Parametri troppo stretti che non tengono conto della nostra insularità e delle criticità di territori complessi, sia dal punto di vista orografico, sia dei collegamenti.»

Lo ha detto oggi l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. Un impegno che l’assessore della Sanità aveva già ribadito in occasione dell’incontro con le mamme maddalenine, nel corso del sopralluogo all’ospedale dell’isola nel mese di giugno.

«Avevamo già avviato con Roma – ha aggiunto Mario Nieddu – un’interlocuzione informale per capire quale fosse la strada migliore da intraprendere per ottenere un risultato soddisfacente e restituire così i punti nascita ai territori. Purtroppo gli avvicendamenti a livello di governo non hanno facilitato questo percorso. Non rinunciamo comunque a portare a Roma le istanze dei presidi in cui auspichiamo possano presto tornare a nascere bambini – ha concluso l’assessore regionale della Sanità -, senza rinunciare alla qualità dei servizi e alla sicurezza delle future mamme.»

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L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha incontrato i lavoratori dell’Aias, da oggi in sciopero della fame davanti all’assessorato, in via Roma, a Cagliari. A muovere la protesta gli stipendi arretrati e non corrisposti dall’associazione. «Ho voluto manifestare ai dipendenti dell’Aias – ha detto l’assessore della Sanità – la mia solidarietà per una situazione divenuta ormai insostenibile. In questi mesi in cui abbiamo preso in mano una vertenza che dura da troppo tempo, non abbiamo mai dimenticato la difficile condizione in cui si trovano i lavoratori, che da oltre dieci mesi non vengono retribuiti dall’associazione. Per la prima volta, grazie al tavolo tecnico istituito in assessorato, siamo riusciti a fare chiarezza sulla situazione crediti-debiti tra Ats e Aias. Per raggiungere questo obiettivo, il nostro impegno è stato massimo. Qualunque sia la soluzione politica e tecnica a cui arriveremo per il superamento dello status quo – ha concluso Mario Nieddu -, il faro sarà sempre la continuità dei servizi e la salvaguardia occupazionale, a tutela di utenti e lavoratori e delle loro famiglie.»

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Il Consiglio regionale ha esaminato il disegno di legge n° 51/A contenente “Disposizioni in materia di enti locali”. La seduta, stamane, è stata aperta dal presidente Michele Pais. Ha chiesto la parola il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, il quale ha lamentato l’impossibilità di avere informazione sulle delibere approvate dalla Giunta per i ritardi nella pubblicazione sul sito della Regione. Francesco Agus ha, inoltre, riferito di aver presentato, in base all’articolo 105 del Regolamento “Diritto all’informazione”, due richieste di accesso agli atti 15 giorni fa e di non aver ottenuto risposta. Francesco Agus ha chiesto al presidente Michele Pais di informarsi se il presidente della Regione ha opposto il segreto d’ufficio sugli atti. Se così non fosse, Francesco Agus ha annunciato che domani mattina si presenterà negli uffici per ritirare la documentazione richiesta.

E’ poi intervenuto il consigliere dei Progressisti, Gianfranco Satta, che ha chiesto al presidente Michele Pais di sollecitare l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, affinché convochi urgentemente il tavolo tecnico che va a monitorare il percorso terapeutico dei pazienti affetti da sclerosi multipla, una malattia, ha spiegato che «riguarda 356 casi su 100.000 abitanti in Sardegna». Gianfranco Satta ha ricordato di aver presentato un’interrogazione, la numero 131, come ci sono stati anche gli interventi delle colleghe, Desirè Manca (capogruppo del M5S) e dalla consigliera Carla Cuccu (M5S).

Annalisa Mele (Lega) è poi intervenuta per esprime «sentimento di un orrore che ci ha invaso alla notizia che l’attivista curda per i diritti delle donne, Henvir Khalaf, è stata brutalmente trucidata in Siria con altre otto persone». La consigliera della Lega ha poi aggiunto che «tanta barbarie ci disgusta e ci rafforza nelle convinzioni che sovranità dei popoli come quello curdo è un valore inviolabile nella società moderna», criticando l’incapacità dell’Europa di esprimere una minimo di politica estera coerente e ferma sul Medio Oriente. Mele ha concluso affermando che la Lega «propugna la sovranità delle nazioni perché crede nella sovranità della persona, donna, uomo, di ogni colore. Tutti siamo figli di un Dio che ci ha creato uguali».

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha chiesto una sospensione di dieci minuti per una conferenza dei capigruppo per definire in che modo andare avanti con i lavori.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, si è detto d’accordo con la richiesta di sospensione, ma ha ricordato ai colleghi la necessità di essere puntuali e presente in Consiglio regionale e nelle Commissione per consentire l’esecuzione dei lavori. Mula ha proposto di modificare il Regolamento.

Il Consiglio è sospeso per dieci minuti ed è stata convocata la Conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, ha aperto la discussione sul punto all’ordine del giorno, disegno di legge 51/A “Disposizioni in materia di enti locali” e ha dato la parola al relatore di maggioranza, Pierluigi Saiu (Lega), presidente della commissione Autonomia.

«L’esame del disegno di legge n. 51, trasmesso dalla Giunta regionale il 18 settembre e inserito all’ordine del giorno della prima Commissione il 23 dello stesso mese, è iniziato nella seduta immediatamente successiva del 26 a seguito dell’illustrazione del provvedimento da parte dell’Assessore competente in materia di enti locali convocato in audizione. I gruppi di maggioranza condividono le ragioni alla base del provvedimento oggi in discussione in Assemblea. Esse sono essenzialmente fondate – ha affermato Pierluigi Saiu – sulla natura fiduciaria del rapporto tra gli amministratori straordinari e l’organo politico competente oltre che sulla esigenza di proseguire un regime transitorio nelle more della definizione di una legge di riforma del sistema degli enti locali della Sardegna, riforma la cui necessità è avvertita in maniera stringente da tutta la Commissione.»

Il presidente Pierluigi Saiu ha poi proseguito: «Detta riforma dovrà tenere conto della necessità di una disciplina organica, capace, cioè, di ricondurre nella stessa sede quelle materie che oggi non sono normate, oppure la cui disciplina appare incompleta o frammentata». E ha aggiunto che: «Il testo, licenziato a maggioranza nella seduta del 2 ottobre, è il risultato di un accordo raggiunto in Commissione che ha visto il ritiro di oltre 150 emendamenti presentati dai gruppi di minoranza, alcuni dei quali evidentemente inammissibili, e 2 emendamenti presentati invece da un gruppo di maggioranza. Contiene, poi, alcune modifiche rispetto al testo del proponente con riferimento all’articolo 1». Si tratta di modifiche che corrispondono, in larga misura, alle indicazioni contenute nella Relazione di analisi tecnico normativa (ATN).

«In particolare, da un punto di vista formale, sono stati approvati emendamenti finalizzati a migliorare la redazione del testo rendendolo più coerente con il dettato della legge regionale n. 2 del 2016 (riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna), attraverso: il riferimento alle “Province” e non alle “circoscrizioni provinciali”; l’esplicitazione dei richiami normativi per evitare inutili duplicazioni di norme; l’eliminazione del rinvio alla disciplina della legge regionale n. 15 del 2013.»

Il presidente Pierluigi Saiu ha poi sottolineato: «Da un punto di vista sostanziale, i gruppi di maggioranza e di minoranza hanno condiviso l’esigenza di inserire un termine finale relativamente alla durata in carica degli amministratori straordinari al fine di rendere la relativa gestione maggiormente rispondente ai principi costituzionali in materia. Anche in questo caso, infatti, la Commissione ha accolto un’indicazione formulata in sede di analisi tecnico normativa e coerente con la giurisprudenza costituzionale in materia».

Per Pierluigi Saiu è apprezzabile «la scelta della Giunta regionale di inserire le disposizioni di cui sopra in apposito disegno di legge, rinunciando alla tentazione di inserire le stesse norme in provvedimenti di natura diversa, come avvenuto, invece, nella scorsa legislatura con l’articolo 2, comma 13, lettera b), punto 1) della legge regionale n. 5 del 2017. In quella sede il legislatore regionale sostituì il comma 7 dell’articolo 24 della legge regionale n. 2 del 2016, consentendo agli amministratori straordinari di restare in carica fino al 31 dicembre 2017. Quella disposizione, contenuta nella legge n. 5 del 2017, da un lato appare estranea alla materia disciplinata dalla legge di stabilità; dall’altro riduce enormemente gli spazi di critica politica al testo in esame per quelle forze che, maggioranza nella scorsa legislatura, oggi sono all’opposizione. Spazi di critica politica che possono apparire pretestuosi se consideriamo, infatti, che quelle stesse forze politiche nella precedente legislatura hanno approvato altri due distinti testi normativi (legge regionale n. 5 del 2018 e legge regionale n. 39 del 2018), recanti entrambi “disposizioni urgenti in materia di elezione dei presidenti delle Province e dei Consigli provinciali” dirette a introdurre ulteriori rinvii. Gli altri articoli approvati dalla Commissione, invece, risultano identici a quelli contenuti nel testo del proponente».

La presidenza del Consiglio è stata assunta dal vice presidente Piero Comandini (Pd), il quale ha dato la parola al relatore di minoranza, Roberto Deriu (Pd). Il consigliere della minoranza ha affermato: «Non rinunciamo a esprimere la nostra contrarietà al provvedimento, che è stato presentato nella Commissione dall’assessore degli Enti locali come l’inizio anticipatore di una grande riforma degli enti locali della quale però noi non troviamo traccia in questo disegno di legge. Questo disegno di legge – ha aggiunto Roberto Deriu – nella sua relazione afferma che ci sono i segni premonitori che annunciano la nascita di questo redentore degli enti locali però poi l’unico provvedimento sostanziale contenuto in questo disegno di legge è la sostituzione di tre amministratori straordinari e dei loro sub commissari. Abbiamo tentato in Commissione di soccorrere la Giunta sotto l’aspetto formale e siamo stati ringraziati» e ha aggiunto: «In aula, nella Conferenza dei capigruppo, abbiamo raggiunto un accordo su un civile confronto che, però, non ci esime dall’esporre le nostre ragioni, rappresentate da una serie di emendamenti politicamente significativi che sono all’attenzione di quest’aula: 51, 54, 18, 24, 30, 36». Deriu ha chiesto all’Aula e al presidente della Commissione Pierluigi Saiu di valutare anche l’ultimo blocco di emendamenti presentati a firma del collega del Pd, Piero Comandini.

Il vice presidente Piero Comandini ha dato la parola a consigliere dei Progressisti, Gianfranco Satta. Il consigliere dell’opposizione ha evidenziato che si tratta di una maggioranza “degli annunci e dei proclami”, che rispetto al ragionamento complessivo di una riforma necessaria e complessa delle autonomia locali, presenta un disegno di legge a cui, secondo Gianfranco Satta, andava almeno cambiato il titolo. «In realtà – ha affermato il consigliere – tratta di disposizione e implementazioni di poltrone in materia di enti locali. E’ chiaro che l’obiettivo della maggioranza è di superare il Referendum del 4 dicembre 2016, a ragione o torto»” e intervenire il ruolo delle province di ente intermedio, con la capacità di avere autorevolezza nel confronto della Regione e di rappresentare anche i piccoli Comuni. Gianfranco Satta ha sottolineato di aver presentato un emendamento, insieme al collega Antonio Piu (Progressisti), per l’istituzione della Città metropolitana di Sassari. «Dispiace che questo emendamento non è stato accolto». Per Gianfranco Satta si prospetta un’approvazione di un Ddisegno di legge che andrà incontro a seri dubbi di legittimità costituzionale. E ha ricordato che nel 2018 la legge regionale della Sicilia, n. 168, che prevedeva l’elezione a suffragio universale per le Province è stata dichiarata illegittima. Secondo Satta bisogna ridate il governo delle province ai sindaci.

Dopo l’on. Gianfranco Satta per il Pd ha preso la parola l’on. Salvatore Corrias, sindaco di Baunei, che ha detto: «Il ddl circoscrive il raggio d’azione a un ambito assai ristretto ed è curioso leggere nella relazione della Giunta di un alto tasso di improvvisazione attribuito al legislatore nazionale. L’improvvisazione è invece qui, perché questa non è una riforma degli enti locali ma una povera dichiarazione di intenti. Quale sarebbe la vostra riforma? Quale sarebbe la vostra visione se non un patriottismo posticcio e romantico? Non si coglie nulla e ci sono voluti 60 giorni per i sindaci del mio territorio per ottenere un’audizione in commissione». L’oratore ha proseguito: «La Corte costituzionale ha già detto con chiarezza che i commissari sono a termine, per loro natura, ed è necessaria una riforma di sistema che pure tutto il sistema degli enti locali ha caldeggiato. Dovete fare una riflessione in prima commissione, sentendo davvero il parere dei territori. Ecco perché voteremo contro.»

Per l’on. Alessandro Solinas (Cinque stelle) «l’unica cosa che interessa alla Giunta sono le nomine dei commissari, non le province. Questo mi sembra evidente e nel dirlo faccio tesoro di tutti gli esempi e di tutte le esperienze. Siamo esasperati per questa spartizione di posti, per la vostra invenzione di questi sub commissari finalizzata a non lasciare nessuno senza sedia. Vedrete che la Consulta avrà da dire su questo. Se non vi basta il buon Cencelli provate con il buon senso: non riuscite da mesi nemmeno a nominare il nuovo presidente della commissione Bilancio, dopo le dimissioni del sindaco Paolo Truzzu. State perseguendo meri istinti di conservazione: noi di Cinque stelle le poltrone le tagliamo e voi le aumentate».

L’on. Maria Laura Orrù (Progressisti) ha esordito affermando che «questo testo non ha nulla a che fare con i problemi dei territori e con una riforma degli enti locali. Invece è proprio dai piccoli paesi che nasce la storia del nostro popolo, i piccoli centri dove tutto, dalla scuola ai trasporti, è più difficile. Sono queste le zone della Sardegna che dobbiamo maggiormente ascoltare nella redazione di una autentica proposta di riforma».

Il sindaco di Escolca, on. Eugenio Lai (Leu) ha preso la parola invitando anche «i colleghi della maggioranza a esprimersi, non a fare silenzio. Vorrei che fosse chiaro che questa non è una riforma degli enti locali ma una semplice sostituzione con legge degli attuali commissari con commissari più graditi. Tutto qui, nonostante il Consiglio delle autonomie locali ha già detto no a questa ipotesi di riforma. Ma siamo d’altronde nel periodo in cui l’assessore agli Enti locali non va all’assemblea dell’Anci e scatta selfie in giro per la Sardegna con il suo direttore generale. Siamo in un momento storico in cui vi trincerate nelle stanze del potere e provate a distribuirvi tutti gli incarichi possibili: basta guardare la composizione della Giunta regionale per trarre le giuste conclusioni». L’esponente di Leu ha proseguito: «Con questi comportamenti  è evidente che si allontanano i cittadini, sapete parlare giusto di commissari e sub commissari. Non c’è un’idea di questa terra, destinata a continuare a dividersi: siete in stato confusionale».

Per la Lega l’on. Pierluigi Saiu, presidente della commissione Autonomia, ha detto: «Voi dite che nel testo di legge non c’è una vera riforma e io rispondo che non c’è nessuno in quest’Aula che sia disposto a riconoscere che la vostra passata riforma degli enti locali del 2016 debba essere difesa. Siete voi i primi a dire che quella legge va riformata e che non va bene. Dunque, siamo consapevoli che questo nostro testo di legge serve  soltanto a disciplinare una situazione transitoria per consentire di scrivere la vera riforma e consentire che siano i sardi a scegliere chi deve governare i loro territori. Non ci stiamo inventando poltrone ma il ruolo dei sub commissari è già previsto nella vostra riforma del 2016: a volte basta leggere per non fare brutte figure. I Sardi vi hanno tolto la fiducia proprio perché non avete fatto quel che il popolo si attendeva: non avete davvero il diritto di fare lezioncine, abbiate il buon gusto. Aggiungo: i sindaci facciano i sindaci e abbiamo gli strumenti per farlo bene. Non è giusto che facciano i presidenti della provincia né gli amministratori straordinari».

Per il Movimento Cinque stelle l’on. Roberto Li Gioi ha replicato all’on. Pierluigi  Saiu: «Noi le normative le conosciamo e sappiamo che non fate altro che aggiungere poltrone alle poltrone, in ossequio alla tradizione della peggiore politica, priva del minimo afflato di vicinanza ai cittadini. Il vostro cambiamento è esattamente questo: poltrone e amministratori straordinari per dare sfogo agli appetiti. Poco importa poi se non vi presentate nelle commissioni, se sospendete e poi annullate le sedute del Consiglio».

A seguire per i Progressisti ha preso la parola l’on. Massimo Zedda: «Il testo che ci avete sottoposto era pieno di corbellerie grammaticali e giuridiche, in tutti gli ambiti del diritto escluso il diritto canonico. Perfino il titolo che avete proposto parlava di “collegi provinciali” invece che di province, l’unico organo costituzionale. Abbiamo audito i due docenti di diritto costituzionale di Cagliari e Sassari ed entrambi hanno affermato che si possa andare a elezione diretta del presidente della Provincia: piaccia o meno ma quella scelta è nella disponibilità della legge statale, non della legge regionale. Questo deve essere chiaro e deve essere detto con chiarezza. Suggerirei anche di rileggere il parere del Cal, che non hanno bisogno di interpreti: parlano di vulnus democratico e di demagogia delle vostre norme. Mi sembrano concetti abbastanza chiari. Se è stato un errore non indire le elezioni prima non si capisce perché oggi vogliate reiterare l’errore, con una follia giuridica visto che la prossima primavera saranno rinnovati tantissimi Comuni sardi. Questa vostra riforma non mi convince perché non è una riforma e perché se davvero tenete al funzionamento delle province dovete mettere mano alla riforma della Regione, delegando i poteri ai territori. Mi rendo conto che sia il contrario esatto del vostro neo centralismo».

Sull’ordine dei lavori l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, ha chiesto al presidente Pais di proseguire la seduta a oltranza. L’on. Giorgio Oppi (Udc) si è detto contrario e ha chiesto la sospensione di un’ora: «L’oltranza si concorda prima, non dopo». Per la Lega l’on. Dario Giagoni si è detto favorevole alla posizione dell’on. Giorgio Oppi così come l’on. Francesco Agus (Progressisti), che ha suggerito «di riunire la commissione alle 15.00per un parere compiuto».

Il presidente ha comunicato che gli iscritti a parlare sono ancora quattro, prima dei capigruppo,  quindi ha proposto una brevissima sospensione al termine degli interventi dei consiglieri consentendo nel frattempo alla commissione di esaminare gli emendamenti senza sospendere i lavori dell’Aula.

Successivamente è proseguita la discussione generale con l’intervento del consigliere Giuseppe Piu, dei Progressisti. Piu ha sottolineato che il tema degli Enti locali tema che ha inciso molto nella campagna elettorale dopo che la riforma approvata nella precedente legislatura aveva oggettivamente determinato molto malessere, ben cavalcato dal centro destra. Ora però, ha proseguito, è passato molto tempo ma dalla maggioranza non è arrivata alcuna proposta ad eccezione di discorsi vaghi sulla Provincia Gallura, la Città metropolitana di Sassari o l’istituzione di un numero imprecisato di nuove Province. Intendiamoci, ha riconosciuto, è legittimo cambiare i commissari ma sarebbe stato meglio soffermarsi su competenze e funzioni degli Enti locali allargando il campo ai rapporti delle autonomie con la Regione, le agenzie regionali e le società in house. Noi, ha concluso, sosterremo un nostro emendamento sulla Città metropolitana di Sassari, anche perché in Sicilia ne sono state fatte tre e la Giunta deve dire cosa pensa.

Sempre per i Progressisti il consigliere Diego Loi ha ricordato il confronto in commissione sul provvedimento, definito l’avvio di un percorso di riforma degli Enti locali della Sardegna ma, ha osservato, se questo è vero allora bisogna essere più concreti parlando di contenuti, di competenze e funzioni degli Enti e di rapporto con la Regione, tutte cose che dalla maggioranza non abbiamo sentito. Molto più onesto, a questo punto, parlare di legittima esigenza della maggioranza di avvicendare i commissari dei vari territori. Sul piano dei principi, ha detto infine, tutti siamo favorevoli all’elezione diretta dei presidenti di Provincia ma un tale principio non c’entra nulla con la sostituzione degli amministratori straordinari e semmai elude ancora una volta il cuore della riforma.

Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni ha sostenuto che dopo tante chiacchiere questa sarebbe stata l’occasione giusta per approvare una riforma organica degli Enti locali ed invece, ad otto mesi dall’inizio della legislatura, si riesce a malapena a presentare un testo blindato con dentro alcune nuove poltrone; in altre parole la montagna ha partorito un topolino per giunta molto affamato. Nella legislatura precedente, ha ricordato, si è vissuta una fase attraversata dalla legge Delrio, la costituzione della provincia del Sud che non ho votato, ed il dal referendum costituzionale che ha riportato in piedi le Province. Il mio emendamento sulla provincia del Nord Est, ha aggiunto, non è una provocazione ma è identico alla proposta di legge respinta nella passata legislatura; non ho niente contro lo “spoil system” ma la riforma non c’è e sospetto che il termine del 2020 nasconda con un’ulteriore proroga e l’ennesimo rinvio della riforma.

Il consigliere del Pd Luigi Piano ha dichiarato che è difficile dare una valutazione sulla riforma perché la riforma non c’è ma il tema non può essere eluso perché la Sardegna ne ha davvero molto bisogno, partendo da una riflessione sulla legge 2 del 2016 che deve essere cambiata ma non buttata via, senza dimenticare che è nata in un contesto politico che non comprendeva più le Province. Ora, ha continuato, il nostro compito è mettere in piedi una proposta nuova che valorizzi tutti i territori della Regione a cominciare dai più deboli partendo dal principio cardine del coinvolgimento dei Sindaci, magari dopo una sorta di stati generali, per farla nascere veramente dal basso. Se occorre, ha terminato, possiamo anche prenderci un po’ più di tempo anche perché a fronte nella necessità di dare vita ad organi democratici eletti col suffragio universale bisogna prendere atto che ciò è impossibile nel quadro normativo attuale.

Dopo quest’ultimo intervento il presidente ha sospeso la seduta riconvocando il Consiglio per le ore 15.00.

Alla ripresa dei lavori il presidente del Consiglio ha concesso la parola al capogruppo Leu, Daniele Cocco, che ha lamentato il mancato rispetto dell’accordo assunto in conferenza capigruppo per la prosecuzione a oltranza dei lavori dell’Aula («ormai si adottano metodi insopportabili sia in Aula che nelle commissioni») ed ha denunciato le troppe assenze tra i banchi del Consiglio. L’esponente della minoranza ha quindi rivolto apprezzamento per il comportamento dell’ex commissario della Provincia di Sassari per essersi dimessosi in quanto nominato nella precedente legislatura: «Se tutti avessero fatto così, la maggioranza ci avrebbe evitato questo disegno di legge che serve solo a fare nuove nomine».

Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, dopo aver definito “poco decorosa” l’assenza della maggioranza in Aula, ha invitato il presidente Pais ad una “valutazione”. Il presidente del Consiglio, non ha nascosto l’imbarazzo per le assenze e ha sospeso i lavori per dieci minuti.

Alla ripresa il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, è ritornato sul mancato rispetto degli accordi per l’andamento dei lavori («mi passa persino la voglia di difendere questa maggioranza e il gruppo non sarebbe stato in aula se il disegno di legge non fosse proposto da un assessore del Psd’Az»)ed ha replicato con accenti polemici ai consiglieri della minoranza ed in particolare agli onorevoli Lai e Orrù. Nel merito del disegno di legge, l’esponente della maggioranza, ha ammesso la volontà di procedere con le nomine di nuovi commissari ma soprattutto di voler dare il via al riordino degli Enti locali e consentire l’elezione diretta degli amministratori provinciali.

Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha rinunciato all’intervento, mentre il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha dapprima replicato alle accuse “del voler cercare nuove poltrone” fatte dall’esponente del M5S Li Gioi nel corso del suo intervento in sede di dibattito, e poi ha  ribadito l’opportunità dell’elezione diretta degli organi delle Province e rilanciato sull’istituzione della provincia Gallura.

Dopo una breve sospensione dei lavori, accordata da presidente Pais su richiesta del capogruppo Psd’Az, Franco Mula, è intervenuto il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, che con toni perentori a invitato la giunta e la maggioranza a presentare la proposta di riordino degli Enti locali che preveda l’istituzione della nuova provincia Gallura, prima della sospensione dei lavori per le vacanze natalizie («non accettiamo più ritardi né di essere presi in giro»).

L’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, ha dunque ribadito la volontà di procedere con la legge di riforma degli Enti Locali e con la previsione dell’elezione diretta di presidenti e dei Consigli provinciali («era una promessa fatta agli elettori e la manterremo»). L’esponente dell’esecutivo regionale ha quindi affermato l’opportunità di procedere con «una riforma che parta dal basso e che sia condivisa” e si è detto «disponibile ad accogliere eventuali indicazioni, proposte e suggerimenti da parte delle forze della minoranza». Quirico Sanna ha dunque rivolto parole di apprezzamento e riconoscenza all’ex commissario dell’amministrazione provinciale di Sassari («le sue dimissione sono state un gesto di buona politica») ed ha riaffermato il ruolo centrale del Consiglio nei processi di riforma («ma non faremo mai una legge di riordino che vada contro le volontà dei territori»). Sull’introduzione del voto per l’elezione degli amministratori delle province, l’assessore si è detto «pronto a sfidare anche il Governo». Quirico Sanna ha quindi concluso il suo intervento auspicando l’approvazione del disegno di legge n. 51.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha chiesto una sospensione dei lavori per una riunione dei consiglieri della maggioranza ed il presidente del Consiglio ha acconsentito.

Alla ripresa dei lavori, la capogruppo del M5S Desirè Manca ha chiesto una breve sospensione della seduta per poter tenere una riunione dei gruppi di minoranza. La richiesta è stata accolta.

Dopo la sospensione, il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha sollecitato la convocazione della commissione per valutare gli emendamenti.

Il presidente ha chiesto al relatore di riferire su un accordo del quale però ha constatato il mancato perfezionamento ed ha quindi chiamato la votazione sul passaggio agli articoli.

Per dichiarazione di voto il consigliere di Leu Eugenio Lai ha affermato che lo spettacolo della giornata dà la misura del senso di responsabilità della maggioranza di fronte a riforme di grande portata per la Sardegna. Il consigliere ha poi sollecitato l’esame degli emendamenti da parte della commissione, compito che non può essere svolto dal solo relatore di maggioranza. Eugenio Lai, infine, ha assicurato il contributo del suo gruppo, fermo restando il voto negativo, attraverso una serie di emendamenti.

Il consigliere Alessandro Solinas del M5S, respingendo le critiche della maggioranza,  ha ribadito il voto contrario del gruppo e la sua posizione già espressa nella discussione generale secondo cui la legge ha il solo scopo di aumentare le poltrone.

Sull’ordine dei lavori, il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha chiesto l’applicazione dell’art. 84 del regolamento – 15° comma.

Il presidente ha chiarito che solitamente la norma richiamata è stata sempre interpretata nel senso di evitare il passaggio in commissione, tuttavia se la si vuole interpretare per appesantire i lavori non si può che applicarla formalmente. Michele Pais ha chiesto poi al Consiglio di chiarire l’orientamento prevalente, cioè se procedere col voto sul passaggio agli articoli e poi convocare la commissione per gli emendamenti.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha affermato che, a suo avviso, il regolamento va interpretato nel senso che sia le dichiarazioni di voto che lo scrutinio sul passaggio agli articoli sono sospese, per il tempo strettamente necessario alla commissione per l’esame degli emendamenti.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, assumendosi la responsabilità del mancato accordo con l’opposizione, ha annunciato la conferma di tutti gli emendamento della maggioranza e della Giunta.

Il presidente, dopo aver ricordato che per prassi la riunione della commissione si tiene dopo il voto sul passaggio agli articoli, ha sospeso la seduta per 30 minuti, convocando nello stesso tempo la commissione.

Alla ripresa dei lavori l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) ha ribadito i limiti della scelta dei commissari: «Sono contrari al dettato della legge nazionale e delle pronunce della giurisprudenza. Deve essere chiaro questo».

L’on. Piero Comandini (Pd) ha chiamato in causa il compagno di partito, on. Roberto Deriu, autore di un fortunato romanzo: «Dopo la <Pantera di Bultei> è necessario che l’onorevole Roberto Deriu scriva <Il topolino di Monti>, perché scorrendo questo testo di legge viene da ricordare a tutti che si vota ogni cinque anni non perché lo diciamo noi ma perché lo dice la Costituzione. Nel testo non c’è traccia di riforma degli enti locali ma soltanto il desiderio di modificare persone di vostra fiducia, come è nelle regole del gioco tra maggioranza e opposizione. Avete seminato aspettative nella gente ma la verità è che nei vostri primi sei mesi avete superato cento nomine».

Per il gruppo Leu l’on. Daniele Cocco ha detto: «Ogni nostro impegno è stato assolto ma tocca a noi l’onere di questa leggina di proroga. Perché altro non è. Mi auguro che le nomine che farete siano di buon livello o almeno che siano nominate persone competenti nei ruoli di commissario o sub commissario».

Dall’opposizione ancora è arrivato l’annuncio  di voto negativo da parte dell’on. Gigi Piano (Pd): “Questa legge non è di riforma”. Stessa opinione da parte dell’on. Laura Caddeo (Progressisti)  mentre  l’on. Diego Loi (Progressisti) ha ribadito: «Ci troviamo davanti a una chiusura sulle nostre proposte. Denunciamo anche il fatto che siamo da un mese alle prese con questa leggina, tra lavori di commissione e di Aula. La Sardegna ha bisogno d’altro».

Per il Pd l’on. Giuseppe Meloni si è espresso contro il passaggio agli articoli del disegno di legge e rivolto al presidente Michele Pais ha detto: «Vorrei sapere che destino avranno alcuni emendamenti a firma mia e dell’on. Gianfranco Satta».

Voto negativo è stato annunciato anche dall’on. Francesco Agus: «Non ci stupisce che la maggioranza voglia cambiare i commissari, sono favorevole anche io allo spoil system e fa parte del mandato di governo cambiare i rappresentanti. Più che altro, così come è scritta, questa legge ha la certezza di essere impugnata.  Ma mi stupisce il fatto che ancora una volta la maggioranza stia cercando di usurparci il ruolo e renda con i suoi litigi impraticabile quest’aula».

L’on. Roberto Deriu (Pd) ha ribadito le motivazioni della contrarietà a questo provvedimento: «Non tenete nemmeno la parola e non prendete in considerazione tutti i suggerimenti che vi diamo. Non chiederemo sospensioni ma vi suggeriamo una profonda riflessione per arrivare a una nuova proposta di legge». Sempre per il Pd l’on. Valter Piscedda ha ribadito che «siamo all’inizio della legislatura e già non mantenete la parola. Quanto ci vorrà per tirare fuori un provvedimento organico? Aspetteremo fiduciosi». Contrario anche il capogruppo del Pd, on. Gianfranco Ganau: «Avete impiegato sei mesi per arrivare a questo e con questo provvedimento andremo ancora una volta a bloccare le elezioni. Abbiamo ritirato gli emendamenti e agevolato il percorso legislativo ma voi siete una maggioranza divisa che cerca di limitare i danni sospendendo i lavori. Questo ci costringe a ripresentare tutti i nostri emendamenti e a discuterli».

Negativo anche il voto annunciato dall’on. Massimo Zedda (Progressisti): «Si promettono cose irrealizzabile nell’assenza di idee. Altro che province: questo è un disegno di legge sul provincialismo. E’ stato così per la zona franca, per le Zes, per il goeoparco. Mai una scelta, per paura di scontentare».

Per l’on. Piu (Progressisti) «questo risultato fa capire che la maggioranza sarà pure ampia e solida come si dice da sola eppure non riesce a far passare un disegno di legge che cambia i commissari con altri commissari. Questo è un modo di lavorare che non porta a niente e peserà davanti a problemi ben più importanti».

Maria Laura Orrù (Progressisti) ha invitato la maggioranza a una riflessione: «Governare – ha detto – significa assumersi le proprie responsabilità».

Giorgio Oppi (UDC) è intervenuto per respingere le accuse della minoranza: « Il centrosinistra ha fatto di peggio in passato. L’accordo prevedeva la presentazione di sei emendamenti e il ritiro di quelli della Giunta. Avete anche chiesto di approvarne uno, poi avete cambiato idea. Non potete fare processi a nessuno. Nella passata legislatura i lavori venivano interrotti continuamente, per ore. Avete concluso la legislatura in modo vergognoso facendo mancare il numero legale nella discussione della legge per l’istituzione della provincia Gallura».

Posto in votazione, il passaggio agli articoli è stato approvato con 30 voti a favore e 22 contrari.

Il presidente Michele Pais, dopo aver ottenuto il parere del relatore di maggioranza (negativo su tutti gli emendamenti presentati compresi quelli della Giunta) ha quindi messo in discussione l’articolo 1 con i relativi emendamenti. Negativo anche il parere della Giunta.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere Francesco Agus: «Mi auguro che non si riammettano emendamenti intrusi come quelli sul personale. Ci sono emendamenti che presentano profili seri che meriterebbero da parte della maggioranza una riflessione altrettanto seria».

Il presidente Michele Pais ha rassicurato Agus ricordando che gli emendamenti nn. 56, 57 e 59 presentati dalla Giunta sono stati dichiarati inammissibili.

Ha quindi ripreso la parola il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus che ha detto. «Quando ho visto il testo ho avuto la stessa reazione di Paolo villaggio dopo la visione del film “La corazzata Potemkin”. Non viene nemmeno rispettata la forma, si porta un testo che non può essere discusso in aula. La Giunta dispone di consulenti e assistenti legali, non è ammissibile che presenti testi che non stanno in piedi, a partire dal titolo – ha affermato Francesco Agus – il testo si apre con la locuzione “nelle more” frase con la quale abbiamo costruito, nel corso degli anni, una Regione provvisoria».

Secondo Diego Loi (Progressisti) gli accordi presi non sono stati disattesi dalla minoranza. «O il nostro emendamento ha un valore di carattere sostanziale o altrimenti non serve a nulla. Auspico che in tempi molto brevi che la commissione possa avere sul tavolo una proposta di riforma degli enti locali. Non si tratta di giochi tra maggioranza e opposizione ma del destino dei nostri comuni e di tanti sardi. Se si perde tanto tempo a ragionare su una parte minimale stiamo prendendo una direzione non corretta».

Massimo Zedda (Progressisti) ha espresso ancora dubbi sul Dl 51. «La discussione non mi ha convinto perché non mi ha convinto l’argomento principe. E’ giusto parlare di spoil system quando però si parla di qualcuno che deve interpretare gli indirizzi della maggioranza. Ora si discute invece delle province non come organi di pari grado costituzionale, ma come un braccio operativo della Regione. Le province non sono questo, sono istituzioni autonome di rango costituzionale. E’ il principio sbagliato. Così come è sbagliata tutta l’azione della Giunta che è arrivata a proporre un testo giudicato inammissibile».

Per Eugenio Lai (Leu) «chiamare riforma una leggina di questo genere lascia l’amaro in bocca. E’ una banale operazione di spoil system, di sostituzione di nomi. Ci si accusa di non aver consentito di istituire la provincia Gallura. Mi sembra che non ci sia accordo nemmeno nella maggioranza. Tranquilli, vi verremo in soccorso: noi siamo d’accordo sulla provincia Gallura, così come siamo d’accordo per l’istituzione delle province dell’Ogliastra, del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano. Serve un organo efficiente: basta pensare a cosa sta succedendo con il piano di dimensionamento scolastico. Suggerisco all’assessore di fare un monitoraggio che consenta di intervenire al meglio».

Gianfranco Satta (Progressisti), ha puntato sull’ironia: «Dopo l’accurato intervento dell’assessore Sanna sono stato tentato di dare il mio benestare al passaggio agli articoli. L’attenzione che lui rivolge alle comunità locali mi trova d’accordo. Ma questo Dl non si occupa di enti locali. Quando l’assessore dice che gli elettori sardi debbono avere la possibilità di votare gli organi di governo delle province mi trova d’accordo. In realtà non è così – ha detto Gianfranco Satta – ho presentato l’emendamento per far sostituire la parola “riforma” con “controriforma” perché quando si deroga alla legge n.2 si stravolge l’ordinamento. C’è un disegno chiaro: espropriare i comuni degli strumenti propri del governo degli enti locali».

Il capogruppo della Lega, Pierluigi Saiu, ha quindi chiesto una sospensione e la convocazione della Conferenza dei capigruppo per provare a verificare la possibilità di chiudere un accordo tra maggioranza e opposizione.

Alla richiesta si è opposto il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Meglio parlare del tema che abbiamo in discussione perché l’ultima volta che si è entrati in conferenza di Capigruppo senza la presentazione di un’istruttoria la conferenza è durata ore».

Il vicepresidente Piero Comandini che nel frattempo aveva assunto la presidenza dell’Aula ha replicato all’esponente della minoranza: «Capisco le ragioni dell’on. Francesco Agus, però la prassi dice che la sospensione è concessa quando a richiederlo è un capogruppo».

Alla ripresa dei lavori il presidente Michele Pais ha dato la parola al consigliere dei Progressisti Antonio Piu. Il consigliere di opposizione ha affermato che una discussione che va avanti in questa maniera non è dignitosa per quest’aula. Per Antonio Piu essendo quello in discussione un primo atto di riforma degli enti locali, bisogna parlare della governance dei territori, affrontando anche il tema della sanità e dei trasporti. Il consigliere ha ricordato che ha proposto un emendamento per l’istituzione della Città metropolitana di Sassari, non solo per dare dignità al territorio ma anche per fare in modo che i cittadini abbiano dei punti di riferimenti certi per i servizi. Antonio Piu ha proposto di fare un ragionamento armonico che comprenda tutti quei servizi e asset importanti per il territorio. L’esponente dell’opposizione ha infine ritenuto corretto che i commissari siano persone di fiducia della nuova maggioranza, anche se la precarietà del loro incarico non consentirà loro di lavorare come dovrebbero.

Per Maria Laura Orrù (Progressisti) nel titolo e nel testo sono state necessarie delle modifiche perché c’erano delle frasi in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione. Probabilmente la fretta, secondo Orrù, ha messo in difficoltà l’assessorato. Per quanto riguarda le elezioni delle Province, Orrù ha ricordato che nelle elezioni di secondo livello i consiglieri comunali e sindaci eleggono i loro rappresentanti, ma gli stessi consiglieri comunali e sindaci sono eletti dai cittadini.

D’accordo con il collega Piu anche Gianluigi Piano (Pd), il quale ha affermato che quella di oggi è comunque un’occasione per parlare di riforme. Secondo Piano bisogna avere un disegno complessivo e «su questo costruire un nuovo sviluppo sostenibile della nostra Isola». Anche per il consigliere del Pd la riforma degli enti locali, che deve andare di pari passo con quella della sanità e dei trasporti. Per Piano la riforma deve essere coraggiosa, innovativa senza creare territori di serie A e serie B e prestando una particolare attenzione ai sindaci, per dare loro sostegno e risposte. Credo quindi – ha detto –  che la riforma sia indispensabile ed urgente.

Salvatore Corrias (Pd) ha affermato di non ritenere corretto parlare di riforma e ha ricordato che, già in commissione,  abbiamo rilevato l’inadeguatezza alcuni termini utilizzati nel testo della legge. Salvatore Corrias, anche come sindaco, ha espresso preoccupazione e ha evidenziato che c’è l’elevato rischio che la legge venga   impugnata.

Il vice presidente del Consiglio, Piero Comandini (Pd), ha affermato di credere nella necessità di una riforma degli enti locali che superare una stagione che è passata troppo per “la pancia dell’elettorato”. Ha affermato che bisogna garantire che non ci siano territori di serie A e di serie B e ha sottolineato di comprendere le aspettative della Gallura, ma ha anche evidenziati i disagi dei territori del Sud Sardegna. Comandini ha affermato che c’è la volontà delle forze di minoranza di scrivere insieme alla maggioranza una riforma degli enti locali che duri nel tempo, dia risposte ai territori e ai cittadini. «Siamo disposti a fare battaglie comuni per migliorare la vita dei cittadini sardi», ha concluso.

Daniele Cocco (capogruppo Leu) ha affermato che sarebbe meglio procedere all’elezione indiretta, per evitare che le province rimangano commissariate in attesa di una riforma. Daniele Cocco ha chiesto una conferenza dei capigruppo per decidere come procedere e rinviare a martedì, viste le numerose assenze in aula.

Il presidente Michele Pais ha convocato la Conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti, tranne che dell’emendamento n. 51 che raccoglie le osservazioni del Cal ed il presidente del Consiglio, Michele Pais, ha quindi dichiarata sospesa la discussione e la votazione sull’articolo 1 ed ha posto ai voti l’articolo 2 (clausola di non onerosità) che senza interventi da parte dei consiglieri è stato approvato con 28 favorevoli, 21 contrari e un astenuto. Posto in votazione, l’articolo 3 (entrata in vigore) è stato approvato con 29 favorevoli, 21 contrari ed un astenuto.

Il presidente del Consiglio ha quindi tolto la seduta ed ha annunciato la convocazione dell’Assemblea per martedì 22 ottobre, alle 12.00.

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«Una soluzione temporanea, un compromesso che consentirà di mantenere ortopedia operativa nei presidi di Carbonia e Iglesias, senza interruzioni.»

Lo dice l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in merito alla decisione di Ats di coprire la carenza di specialisti ortopedici del Sirai con personale sanitario del Cto, in seguito al trasferimento di due medici.

«Il territorio – precisa l’esponente della Giunta Solinas – paga ancora una volta decisioni prese dalla precedente gestione di Ats, a cui si aggiungono i problemi relativi alla cronica carenza di specialisti nell’Isola. Siamo già al lavoro con la struttura commissariale per una soluzione e siamo fiduciosi che ciò possa avvenire in tempi rapidi.»

Inevitabile la contrazione degli orari per mantenere operativi i servizi nei due presidi. «Ringrazio – conclude Mario Nieddu – il personale medico in servizio. La copertura dei turni nei due ospedali rappresenta sicuramente un sacrificio per i medici e un disagio per i cittadini, ma dimostra che si sta agendo con responsabilità. Non esiste un disegno, né una volontà politica rivolta a privare il Sulcis Iglesiente dei servizi. Al contrario, stiamo lavorando per porre rimedio agli squilibri di una gestione che ha guardato solo ai conti, trascurando completamente i bisogni del territorio.»

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«L’Ospedale Didattico veterinario dell’Università di Sassari, indispensabile strumento per l’attuazione di una didattica riconosciuta a livello europeo, che assicura assistenza ad animali da reddito e da compagnia, ha sospeso l’attività da circa una settimana. I medici veterinari che operano per il dipartimento di Medicina veterinaria in questo momento possono prendersi cura soltanto dei cani randagi feriti che hanno bisogno di cure urgenti, mentre tutti gli altri animali che devono essere sottoposti a esami o visite sono costretti a farlo nelle strutture veterinarie di Oristano ed Assemini. Data l’importanza del servizio è inaccettabile che questa sospensione si protragga nel tempo.»

La consigliera regionale del M5S Carla Cuccu interviene per chiedere il ripristino del servizio di cura degli animali nel Nord Sardegna. Appreso che sono in corso interlocuzioni tra i vertici dell’Università e dell’Ospedale per la risoluzione delle problematiche, la segretaria della Commissione Sanità Carla Cuccu, chiede inoltre l’intervento della Regione con un’interrogazione in Consiglio.

Nell’atto presentato da Carla Cuccu, viene sottolineata anche un’altra carenza della struttura: la mancanza di un’unità per gli adempimenti amministrativo – contabili che tutt’oggi sottraggono tempo allo staff medico impegnato nelle cure degli animali o nell’attività didattica.

Carla Cuccu chiede al presidente Christian Solinas e all’assessore Mario Nieddu se siano a conoscenza della sospensione del servizio e se non ritengano necessario rafforzare l’alleanza tra Regione, Università ed Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

«Non possiamo tollerare la sospensione del servizio in una struttura che assicura assistenza sanitaria all’avanguardia avvalendosi di personale altamente qualificato, di moderni laboratori analisi, di un servizio di diagnostica per immagini e di un reparto di terapia intensiva. Occorre che la Regione Sardegna – conclude Carla Cuccu – faccia la sua parte per tutelare le professionalità, formare nuovi medici veterinari e salvaguardare il prezioso patrimonio zootecnico sardo.»