22 November, 2024
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I disturbi del comportamento alimentare, le conseguenze socio-sanitarie ed eventuali azioni a contrasto del problema sono state al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina fra l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e la delegazione della Commissione regionale Pari Opportunità composta dalla presidente Annalisa Lai, la vicepresidente Barbara Congiu, e le commissarie Elena Secci e Rosa Maria Millelire.

«Parliamo di una piaga – spiega l’assessore Mario Nieddu – particolarmente grave dal punto di vista sanitario e sociale, che colpisce sempre più giovani e attorno alla quale ruotano altri fenomeni come il bullismo. Anche in Sardegna occorrono misure di contrasto e sostegno a chi soffre di questi disturbi e alle loro famiglie. Con la commissione Pari Opportunità ho preso l’impegno affinché possa essere convocato al più presto uno specifico tavolo di lavoro, che possa anche restituire la fotografia del fenomeno sul nostro territorio.»

In Italia si registrano circa tremila morti l’anno a causa dei disturbi del comportamento alimentare. L’età media delle persone che ne soffrono si è progressivamente abbassata negli ultimi anni e oggi i soggetti colpiti vanno dai 9 anni in su.

«Fenomeni come il cyberbullismo sui social network – dice la presidente della Commissione, Annalisa Lai – hanno portato a un aggravamento del problema. Modelli che propongono fra le ragazze e i ragazzi l’anoressia e la bulimia come indispensabili per essere socialmente accettati, continuano a diffondersi nonostante l’azione di contrasto delle forze dell’ordine. In Sardegna mancano centri in grado di accogliere i casi più gravi, che devono quindi rivolgersi ad altre regioni. Parliamo di cure che hanno una durata lunga e il peso per le famiglie diventa insostenibile.»

Il tavolo di lavoro avrà il compito di elaborare proposte attraverso un confronto allargato con il coinvolgimento delle associazioni, degli ordini professionali, quali medici, psicologi e assistenti sociali e il mondo delle scuole e dello sport.

“La prevenzione attraverso l’educazione e le leve sociali – dicono le componenti della delegazione – è uno dei nostri principali obiettivi. Abbiamo in progetto una campagna informativa, che, attraverso un video punta alla viralità di un messaggio di segno opposto rispetto a quelli diffusi dai “challenge”, sfide che spingono i giovani all’anoressia e alla bulimia. Vogliamo dare a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare e alle loro famiglie il supporto di cui hanno bisogno.»

 

bty

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Su proposta dell’assessore dell’Industria Anita Pili, la Giunta ha deciso di riconoscere l’incentivo all’esodo alle lavoratrici della Carbosulcis che decidano di accedere all’“Opzione Donna”, così come introdotta dal decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4 e di riconoscere l’incentivo all’esodo alle lavoratrici che, pur potendo usufruire della “Opzione Donna”, optino per proseguire il rapporto di lavoro, e conseguano il diritto alla pensione secondo il regime ordinario ovvero secondo quanto previsto dall’art. 14 del D.L. n.4/2019 3/3 (“quota 100”), nonché di applicare alle due fattispecie indicate i criteri di ammissibilità agli incentivi all’esodo previsti dalla DGR 35/40 del 18.07.2017.

Sempre su proposta dell’assessore Anita Pili, l’Esecutivo ha deciso di prorogare l’incarico di commissario liquidatore del Consorzio ZIR di Siniscola.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, la Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione Sardegna e la Regione Piemonte per l’impiego di un contingente di tre automezzi antincendi boschivi della colonna mobile della Regione Piemonte a favore della campagna antincendi boschivi estiva della Regione Sardegna. E’ stato deciso di incaricare l’Agenzia Forestas di dare attuazione alla convenzione attraverso il ritiro, l’utilizzo e la riconsegna a conclusione della campagna AIB 2019 degli automezzi della Regione Piemonte.

L’Esecutivo ha quindi deliberato la ripartizione fra le Province delle somme destinate al controllo e lotta contro gli insetti nocivi ed i parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante e per la lotta ai roditori per un totale di 6 milioni 618 mila euro.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, la Giunta ha dato il via libera al bilancio di previsione dell’Agenzia Laore per il triennio 2019/2021.

Su proposta dell’assessore Alessandra Zedda, l’Esecutivo ha dato il via libera al rendiconto consuntivo dell’esercizio 2018 dell’ASPAL

Su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu, l’Esecutivo ha approvato la relazione sull’attività svolta dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico di Nuoro nell’anno 2018. Verrà ora trasmessa al Consiglio regionale. Dopo il via libera da parte della Commissione consiliare competente per materia, sarà poi approvata nuovamente, in via definitiva, da parte della Giunta.

Via libera anche allo stanziamento di 500mila euro destinato all’approfondimento della lingua inglese da parte degli studenti universitari. Sarà ora la direzione generale della Pubblica Istruzione a predisporre l’Avviso pubblico, con l’individuazione dei soggetti attuatori.

Finanziati anche i programmi di mobilità studentesca internazionale, attivati su base Erasmus Plus. L’importo totale stanziato è di 3.020.000 euro. 1.545.417 euro andranno all’Università di Cagliari; 1.440.308 euro sono destinati all’ateneo sassarese; all’Accademia di belle arti di Sassari 9.140 euro; al Conservatorio di Cagliari 17.518 euro, mentre a quello di Sassari andranno 7mila 617 euro.

Su proposta dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, sono state approvate le modifiche alle “Disposizioni alle Aziende sanitarie in materia di contenimento della spesa per il personale. Blocco del turnover” contenute nella DGR n. 43/9 del 2015. Misura che permetterà l’apertura di nuovi bandi per l’aumento delle ore di specialistica ambulatoriale e per ricoprire i turni vacanti.



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La grave situazione in cui vivono i lavoratori ex Secur, da oltre un anno sono senza lavoro perché non riassorbiti dopo il cambio di appalto dei servizi di vigilanza all’Aou di Sassari e all’Ats, è stata al centro delle audizioni che hanno impegnato, in seduta congiunta, la Commissione Lavoro, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), e la Commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc).

Sono stati sentiti, in particolare, l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, il direttore generale della Direzione generale della Centrale regionale di Committenza (Crs Ras), Cinzia Lilliu, il direttore generale facente funzioni della Aou di Sassari, Nicola Orrù, una delegazione dei lavoratori ex Secur senza occupazione, e Gavino Satta, direttore responsabile Sardegna della Coop Service, capofila della Ati che ha fatto il cambio appalto con la Secur.

I commissari hanno cercato di capire perché i circa 40 lavoratori ex Secur non sono stati riassorbiti nel cambio appalto e, soprattutto, in che modo intervenire per far sì che la situazione venga risolta.

«I numeri emersi dalle audizioni sono stati contraddittori e diversi: siamo passati dal dato fornito dall’assessore Mario Nieddu, e confermato dalla dottoressa Cinzia Lilliu, dei 90 lavoratori ex Secur, di cui 41 non assorbiti nel cambio appalto, ai 56 senza lavoro di cui ha parlato la delegazione dei lavoratori, per arrivare infine al direttore della Coop Service che ha dichiarato di avere assunto, invece,123 persone dalle liste fornite dalla società Secur – ha affermato Domenico Gallus, presidente della Sesta commissione -. In seguito a questi dati contrastanti, non avendo capito cosa abbia portato alla non assunzione dei lavoratori, abbiamo deciso di sentire, mercoledì prossimo, i sindacati, che oggi senza preavviso non si sono presentati, e i vertici sardi della Secur per far definitivamente chiarezza sulla vicenda. Entrambe le commissioni hanno a cuore il futuro dei lavoratori ex Secur e delle loro famiglie. Bisogna – ha concluso Domenico Gallus – tenere anche a mente che tra loro ci sono ultracinquantenni che hanno perso l’occupazione.»

«A noi interessa che i lavoratori – ha detto Desiré Manca, capogruppo del Movimento 5 Stelle – vengano riassorbiti e rioccupati. Da parte di entrambe le commissioni c’è la massima attenzione per cercare di capire bene la vicenda e trovare gli strumenti per risolvere la situazione, che vede circa 40 persone senza lavoro e che, da più di un anno, vivono in una tenda nella piazza principale di Sassari, la seconda città più grande della Sardegna. E’ dispiaciuto – ha concluso Desirè Manca – che oggi i sindacati non si siano presentati. Saranno nuovamente convocati in audizione la settimana prossima insieme ai vertici dell’azienda uscente dall’appalto.»

Nel corso delle audizioni sono intervenuti Alfonso Marras, presidente della Seconda commissione, Laura Caddeo (Progressisti), Daniele Cocco (capogruppo Leu), Piero Comandini (Pd), Carla Cuccu (M5S), Gianfranco Ganau (capogruppo Pd), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Antonio Mundula (FdI), Giorgio Oppi (Udc), Antonello Peru (FI), Filippo Secchi (capogruppo Udc) e Francesco Stara (Progressisti).

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La III (Bilancio) e la VI commissione (Sanità), riunite in seduta congiunta, presiedute rispettivamente da Paolo Truzzu (FdI) e Domenico Gallus (Udc) hanno dato il via libera stamane alla variazione di bilancio per l’avvio delle attività del Mater Olbia. Dopo i chiarimenti forniti dagli assessori del Bilancio, Giuseppe Fasolino, e della Sanità, Mario Nieddu, è arrivato il via libera al Disegno di legge n. 24, che autorizza la spesa di 25 milioni per il 2019, di 60,6 milioni di euro anni per il 2020 e di altrettanti 60,6 milioni per il 2021. Hanno votato a favore i commissari della maggioranza e Giuseppe Meloni (Pd). Si sono astenuti Carla Cuccu, Elena Fancello ed Alessandro Solinas (Movimento 5 Stelle), Gianfranco Ganau e Cesare Moriconi (Pd), mentre hanno espresso voto contrario i consiglieri Francesco Agus e Massimo Zedda (Progressisti), Eugenio Lai e Daniele Cocco (Leu).

I Parlamentini hanno respinto l’emendamento sostitutivo parziale al comma 3 dell’articolo 1 del disegno di legge, presentato dai consiglieri Gianfranco Ganau, Daniele Cocco e Francesco Agus, per destinare le eventuali economie «esclusivamente a interventi di miglioramento del sistema di assistenza della sanità pubblica».

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«Da quando si è aperta l’emergenza che ha portato alla chiusura del reparto, non abbiamo mai smesso di lavorare alla ricerca di una soluzione, per garantire un servizio sanitario importante per un presidio strategico come quello di Lanusei, in un territorio complesso come l’Ogliastra. Un risultato che premia il lavoro di squadra coordinato da questo assessorato. Un obiettivo raggiunto, soprattutto, grazie all’intervento dei direttori delle cliniche ortopediche universitarie di Sassari e Cagliari, prof. Carlo Doria e prof. Antonio Capone e del dott. Luciano Cara, responsabile della struttura complessa di Ortopedia e Microchirurgia ricostruttiva dell’ospedale Marino di Cagliari, a cui bisogna rendere onore al merito.»
Lo ha detto questa sera l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, in merito alla riapertura del reparto di Ortopedia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede, avvenuta oggi.
«Non è stato un percorso facile – spiega l’assessore – da un lato per la carenza di medici specializzati, dall’altro perché non sempre tutti hanno remato nella stessa direzione. L’importante ora sarà mantenere alta la guardia e iniziare a lavorare sulla riforma sanitaria, che contiamo possa portare quelle risposte strutturali, tali da poter scongiurare una sanità a singhiozzo, così come la stiamo vivendo oggi in Sardegna.»

bty

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Riapertura del presidio di assistenza medico specialistica per le malattie rare nel Nord Sardegna e copertura dei posti vacanti per medici di Medicina generale nei comuni di Berchidda, Monti e Oschiri. Sono questi i temi al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina tra l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu ed il sindaco di Berchidda e presidente della Comunità montana del Monte Acuto, Andrea Nieddu.

«Un’occasione – spiega l’assessore regionale della Sanità – per un confronto su alcune tematiche specifiche che riguardano il territorio del nord dell’isola. In particolare valuteremo attentamente la possibilità di riaprire il presidio per le malattie rare per il Nord Sardegna. Un servizio di cui potrebbero beneficiare i circa seicento pazienti che per le cure, oggi, devono obbligatoriamente spostarsi su Cagliari.»

Per gli specialisti di Medicina generale nel bacino dei tre Comuni del Monte Acuto l’assessore ha rassicurato: «Verificheremo le criticità emerse nel corso dell’incontro e daremo risposte nel rispetto dei diritti dei cittadini».

Un incontro positivo secondo il primo cittadino di Berchidda: «Da tempo il Nord Sardegna non ha più un centro per l’assistenza dei pazienti con malattie rare. Abbiamo indicato all’assessore che sarebbero sufficienti un medico e un infermiere per riattivare il servizio ed evitare quello che oggi rappresenta un disagio per i pazienti che dal centro-nord Sardegna si vedono costretti a raggiungere Cagliari. Per la copertura delle sedi di medicina generale abbiamo chiesto che vengano rispettati i termini della pubblicazioni delle graduatorie come stabilito nell’accordo nazionale. Nel portare le istanze del territorio, ho comunicato all’assessore Mario Nieddu piena disponibilità e collaborazione, nell’interesse dei cittadini, non solo quelli che vivono nel nostro comprensorio. È urgente – conclude Andrea Nieddu – coprire ancora la sede vacante del 2015 e del 2018 a Berchidda-Oschiri-Monti. Sempre sugli ambiti territoriali sollecitiamo la revisione dei criteri per la loro individuazione, tenuto conto delle caratteristiche specifiche dei territori».

bty

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«Un’occasione di confronto sulle prospettive di una misura di grande importanza per la qualità della vita delle persone con disabilità grave e delle loro famiglie. Ho voluto assicurare che ci sarà il massimo impegno per l’individuazione delle risorse necessarie ad attivare nuovi piani e dare continuità a quelli esistenti.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Sanita e Assistenza sociale, Mario Nieddu, durante l’incontro coi rappresentanti del ‘Comitato delle famiglie per l’attuazione della legge 162 in Sardegna’, coordinamento di cinquantaquattro associazioni provenienti da tutta l’Isola.
Nell’ultimo anno sono circa 40mila i piani attivati in Sardegna a favore dei beneficiari: «Sull’applicazione della Legge 162, la Sardegna rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale – ha spiegato Francesca Palmas, portavoce del Comitato –. Il dialogo tra istituzioni, associazioni e famiglie, nonché la personalizzazione dei piani, ha consentito di raggiungere risultati importanti sia sotto l’aspetto della vita indipendente della persona con disabilità, sia per ciò che riguarda le ricadute positive sulle famiglie. Siamo molto soddisfatti di aver aperto un confronto diretto con l’Assessore, al quale abbiamo consegnato un documento che fotografa la situazione attuale nell’Isola. Tra le diverse richieste, riteniamo prioritarie la verifica del fabbisogno, la garanzia delle risorse necessarie e l’attivazione del percorso istituzionale che potrà consentire l’avvio dei nuovi piani dal primo gennaio 2020, senza ritardi. Inoltre, abbiamo comunicato all’assessore Mario Nieddu piena disponibilità e collaborazione».

bty

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Riaprirà lunedì 8 luglio il reparto di Ortopedia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Soddisfazione da parte dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu: «Oggi diamo un segnale importante, non solo all’Ogliastra. Grazie a un lavoro corale che ha visto l’impegno del dottor Giuseppe Piras, direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede, del professor Carlo Doria e del professor Antonio Capone, delle cliniche ortopediche dell’Università di Sassari e Cagliari, del dottor Luciano Cara, responsabile della struttura complessa di Ortopedia e Microchirurgia ricostruttiva dell’ospedale Marino di Cagliari, della direzione dell’Assl di Lanusei e di tutti gli ortopedici, strutturati e specializzandi, che hanno risposto alla chiamata con grande responsabilità e spirito di servizio, sarà possibile coprire i turni necessari alla riapertura del reparto. Grande disponibilità e collaborazione – sottolinea l’assessore della Sanità – anche da parte della direzione e degli operatori sanitari dell’ospedale di Lanusei, che più di tutti sopportano il peso delle criticità presenti oggi nel nostro sistema sanitario».

Una soluzione d’emergenza quella trovata per l’ospedale Nostra Signora della Mercede: «È l’occasione – aggiunge Mario Nieddu – per ribadire che non c’è nessuna intenzione di chiudere il presidio, né di togliere servizi al territorio, ed è un discorso che vale non solo per l’Ogliastra, ma per tutti i presidi sanitari della Sardegna, oggi in sofferenza per la carenza di personale, che ancora attendono risposte adeguate. La gestione dei problemi non può passare per la chiusura dei reparti. Con il superamento di Ats e la riorganizzazione ospedaliera confidiamo di dare risposte strutturali al sistema, che ci consentano vedere rispettati i diritti dei lavoratori e dei cittadini», conclude l’assessore Mario Nieddu.

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Audizione degli assessori regionali del Bilancio, Giuseppe Fasolino, e della Sanità, Mario Nieddu, sul disegno di legge 24 “Prima variazione di bilancio per l’avvio delle attività del Mater Olbia”.  I due esponenti della Giunta sono stati sentiti, questa mattina, dalla Terza Commissione (Bilancio), presieduta da Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), e dalla Sesta commissione (Sanità), presieduta da Domenico Gallus (Udc), riunite in seduta congiunta.

L’assessore Mario Nieddu ha spiegato alla Commissione che il Mater Olbia ha ottenuto l’accreditamento provvisorio per dodici mesi da parte della Regione con l’attivazione di 65 posti letto. Ci sarà un monitoraggio quadrimestrale per valutare i risultati e se, come ha auspicato l’assessore, la nuova struttura sanitaria porterà una riduzione della mobilità passiva dei pazienti sardi e un aumento di quella attiva da parte di cittadini di altre regioni. Sull’aspetto economico e finanziario è intervenuto l’assessore Giuseppe Fasolino, il quale ha sottolineato di aver trovato le risorse per onorare il contratto con Qatar Foundation Endowment: 25 milioni per il 2019, 60,6 milioni per il 2020 e altri 60,6 per il 2021. Giuseppe Fasolino ha anche sottolineato che era stato firmato il contratto, ma non erano state allocate le risorse necessarie per onorare gli impegni. Su richiesta del consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, l’assessore Nieddu ha specificato che i fondi relativi al Mater Olbia non andranno a intaccare le risorse destinate alla sanità privata convenzionata e ha aggiunto che se dovessero esserci delle economie saranno distribuite tra le altre strutture della Sardegna. Il vice presidente della commissione Sanità, Daniele Secondo Cocco (Leu), si è detto favorevole al monitoraggio quadrimestrale e ha auspicato che la nuova struttura porti a una riduzione dei tempi delle liste d’attesa ancora troppo lunghi. Cocco ha, però, sottolineato come il Mater Olbia non debba indebolire e svuotare di professionalità gli altri ospedali sardi.

Le Commissioni, in seduta congiunta, proseguiranno l’esame del Disegno di legge 24 domani mattina alle 11.00.

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«In qualità di assessore della Sanità e di medico è stato per me un onore portare i saluti istituzionali della Giunta e partecipare a quello che, a tutti gli effetti, è stato un interessante momento di approfondimento scientifico.»
Sono le parole dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che questa mattina all’Università di Sassari ha partecipato all’Update in Chirurgia dell’apparato digerente, convegno dell’Acoi, Associazione chirurghi ospedalieri italiani, organizzato dal professor Alberto Porcu.

«Parliamo di una categoria che vanta, in tutta la Sardegna, professionisti di primo piano – ha detto Mario Nieddu -. Medici che operano nelle strutture del nostro territorio e che, come accade per altre specialità, portano il peso di una carenza di personale ormai cronica.»

Non solo chirurghi sul fronte dell’emergenza specialisti nell’Isola: «Le cause sono note – ha aggiunto l’assessore – e derivano da una mancata programmazione, sia a livello nazionale, sia a livello regionale, a cui si aggiunge un modello di Sanità, fondato sull’azienda unica, che non ha saputo dare risposte ai territori, se non nella logica di tagli ai servizi. Non è pensabile che un’amministrazione sanitaria faccia ricorso alla chiusura dei reparti come unica soluzione alla carenza di medici. Gli ospedali non devono chiudere per ferie. Anche nell’emergenza deve prevalere il buonsenso, nel rispetto dei diritti del personale sanitario, dei cittadini e delle comunità dei territori».

Un messaggio chiaro quello dell’assessore Mario Nieddu, uscire dalla logica dell’emergenza è il primo passo: «Negli ultimi tre mesi, cioè dall’inizio del mio incarico alla Sanità regionale, il quadro si è presentato con problemi più o meno gravi già arrivati al punto di maturazione, ovunque nell’Isola. Lo abbiamo visto nei casi di Ghilarza, Lanusei e ora con Tempio e Nuoro, solo per fare alcuni esempi, ma anche sul fronte dell’emergenza urgenza dove i medici del 118 hanno lanciato un vero e proprio grido d’allarme. Per dare una risposta ai problemi più urgenti non ci siamo chiusi nel palazzo, ma siamo andati sul territorio per poter toccare con mano e ascoltare chi quei problemi li vive ogni giorno. Oggi – ha sottolineato Mario Nieddu – siamo al lavoro e stiamo tamponando là dove possibile. A Lanusei, ad esempio, siamo fiduciosi che il percorso intrapreso possa portare alla riapertura dell’Ortopedia, mentre su Nuoro abbiamo già individuato un percorso e attivato le dovute interlocuzioni per evitare la chiusura temporanea del reparto di Neurochirurgia”».

Le soluzioni strutturali restano però l’unica strada per ridare ossigeno e una prospettiva a lungo termine alla Sanità sarda: «Abbiamo iniziato a lavorare da subito per dare risposte che vadano in questa direzione. Per l’emergenza urgenza abbiamo già concluso gli accordi sindacali e presto partiranno i corsi che permetteranno l’ingresso di 60 medici nel 118. Sul fronte della carenza di specialisti stiamo lavorando per aumentare le borse regionali di 10 unità per l’anno in corso e contiamo su un ulteriore incremento per l’anno prossimo».

E sulla riforma sanitaria, «il punto di partenza si avrà ora, con il commissariamento di Ats. L’esperienza dell’azienda unica ha indebolito la capacità del nostro sistema sanitario regionale di dare risposte al territorio. La riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete territoriale, finalmente integrate, è indispensabile non solo per la risoluzione dei problemi attuali, ma soprattutto nella prospettiva di migliorare la capacità di prevenire e intervenire sulle criticità prima che sia troppo tardi. Puntiamo a un modello di sanità condiviso col territorio – ha concluso l’assessore Mario Nieddu – dove le decisioni non vengano calate d’alto».