22 November, 2024
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Dall’Iglesiente al Cagliaritano, le condizioni della Sanità in Sardegna sono al limite del collasso. Anche oggi la stampa ci dà notizia di carichi di lavoro insostenibili per i medici dell’ospedale cagliaritano Santissima Trinità, in parte dovuti alla chiusura del reparto Urgenze all’ospedale Marino.

Resta altissima l’attenzione della consigliera del M5S Carla Cuccu in materia emergenza sanitaria: «Le eccellenze sanitarie cittadine del capoluogo sardo – denuncia Carla Cuccu – non possono reggersi esclusivamente sulle elevate capacità del personale medico, paramedico e infermieristico che ogni giorno viene demotivato da scelte aziendali totalmente sconnesse dalle reali esigenze dell’Isola e incapaci di garantire una sanità adeguata e efficace. Questo è un chiaro sintomo di come dalla sanità debba essere esclusa la politica per riportare l’attenzione sulle professionalità, sugli operatori che, in prima linea, svolgono il proprio lavoro con zelo e attenzione al malato. Operatori che a inizio giungo stanno già facendo i salti mortali per sopperire alle innumerevoli carenze in termini di personale e strumentazione».

«A Cagliari – aggiunge Carla Cuccu – apprendiamo che dopo la chiusura del Marino alle urgenze è stata istituita la week surgery. Ciò significa che la chirurgia dell’ospedale funziona soltanto in orari prestabiliti, con l’inevitabile risultato di far piombare nel caos gli altri ospedali cittadini. Mi chiedo con quale criterio sia stata presa questa scelta. Continuerò a vigilare a oltranza affinché l’assessore alla Sanità Mario Nieddu e la Giunta lavorino al ripristino della nostra rete sanitaria, ridotta oggi a un colabrodo da scelte aziendali scellerate.»

Un occhio di riguardo è rivolto alle patologie mentali, «trascurate da sempre. Purtroppo, nel nostro Paese le patologie psichiatriche non vengono ancora considerate con la dovuta attenzione. La sanità mentale rappresenta un tassello della sanità pubblica anche e soprattutto in termini di prevenzione, perché solo attraverso il supporto agli operatori, ai malati e ai familiari finora abbandonati al loro destino, sarà finalmente possibile garantire una qualità della vita soddisfacente alle persone che soffrono e allo stesso tempo razionalizzare i costi della spesa sanitaria regionale».

«La Sanità cagliaritana – sottolinea ancora la consigliera pentastellata – deve essere ricostruita dalle fondamenta rimettendo il cittadino al centro della sua programmazione. I pazienti non possono essere considerati alla stregua di numeri utili solo al conteggio quando si tratta di raggiungere budget aziendali.»

Infine, il richiamo all’annuncio dello sblocco del turn over da parte del ministro della Salute Giulia Grillo: «Grazie a un’intesa Stato-Regioni è stato raggiunto lo sblocco del turn over, atteso da 15 anni, che permetterà alle aziende sanitarie di investire sulla salute dei cittadini. Il diritto alla salute, garantito dalla nostra Costituzione, non può più restare un mero slogan ma deve tradursi in azioni concrete, in programmazione e finanziamenti, e deve farlo al più presto possibile».

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Si è riunito oggi a Cagliari, all’assessorato della Sanità, il tavolo sul Policlinico Sassarese. All’incontro hanno preso parte l’assessore Mario Nieddu, l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, il direttore generale di Aspal Massimo Temussi, e le sigle sindacali in rappresentanza dei lavoratori del presidio sassarese.

Al centro del vertice gli aspetti tecnici che consentiranno a circa un centinaio di operatori sanitari di essere inseriti nel progetto di politiche attive del lavoro, già approvato dalla giunta regionale con lo stanziamento di 738mila euro, che punta a salvaguardare l’occupazione e ad abbattere le liste d’attesa  attraverso il reimpiego dei lavoratori nelle strutture sanitarie.

Alla fine di giugno terminerà la copertura degli ammortizzatori sociali attualmente attivi. «Il nostro obiettivo – spiega l’assessore Alessandra Zedda – è dare piena operatività al progetto dal primo di luglio. Attraverso Aspal saremo così in grado di sostenere l’occupazione dei dipendenti del Policlinico, sino al 31 dicembre. Nel frattempo speriamo nell’arrivo di investitori che possano rilanciare il presidio, ma stiamo già valutando gli ipotetici scenari che potrebbero presentarsi nei prossimi mesi».

Per la durata del progetto gli operatori sanitari del Policlinico Sassarese rafforzeranno gli organici delle altre strutture del Nord Sardegna. «Valuteremo le soluzioni migliori – dichiara l’assessore Mario Nieddu – insieme all’Aou di Sassari e Ats. E’ fondamentale non disperdere importanti professionalità, che, opportunamente impiegate, potranno dare un prezioso contributo nei presidi sanitari del Nord Sardegna, per l’abbattimento delle liste d’attesa».

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«La Sanità di Iglesias, che grazie ai suoi tre nosocomi (Preventorio, C.T.O. e Santa Barbara) vantava una lunga storia di eccellenza regionale e nazionale, deve essere messa in grado di poter nuovamente garantire i servizi di un tempo, e di poter soddisfare le esigenze di un territorio vasto e complesso. Il Preventorio, nonostante fosse stato concepito con criteri d’avanguardia, sia per quanto riguarda la struttura, la posizione e le professionalità in campo, oggi è purtroppo, sede della Forestale anziché eccellenza sanitaria. Nonostante i soldi pubblici spesi per la ristrutturazione del C.T.O. inoltre, questa non è stata ancora portata a termine. Ad aggravare la situazione si aggiungono le rovinose condizioni dell’Ospedale Santa Barbara, in decadenza e smantellamento. Auspico che alla Sanità dell’Iglesiente venga restituita al più presto la dovuta dignità, e porto la mia solidarietà a tutti gli operatori del settore che quotidianamente si sacrificano per lavorare al meglio nonostante le innumerevoli criticità da affrontare.»

Carla Cuccu, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, segretaria della VI Commissione Sanità, interviene così alla luce delle ultime notizie in merito.

«Oggi più che mai è necessario garantire i servizi e le prestazioni sanitarie come DEA di primo livello, già indicate dalla legge – aggiunge Carla Cuccu -. La Sanità regionale deve essere riprogrammata tenendo conto delle esigenze del territorio. I presidi sanitari di Iglesias sono indispensabili sia per gli iglesienti che per i cittadini dei paesi limitrofi, i quali riescono a raggiungere più agevolmente la cittadina rispetto al capoluogo. Non dobbiamo inoltre dimenticare la vocazione turistica della zona. Siamo alle porte della stagione estiva e occorrono soluzioni per poter garantire un livello di prestazioni soddisfacente.»

«Anche oggi – sottolinea ancora la segretaria della Commissione Sanità – la stampa ci ricorda che a Iglesias è ancora in vigore il week surgery con sospensione di ricoveri e interventi nel fine settimana, che il numero di medici e infermieri è esiguo e la strumentazione datata. Tutto ciò è inaccettabile.»

In attesa che il tour della Commissione presieduta da Domenico Gallus faccia tappa anche a Iglesias, Carla Cuccu confida nell’esito positivo dell’incontro con l’assessore Mario Nieddu in programma per la prossima settimana, «dal quale si potranno apprendere tutte le informazioni utili a fotografare il quadro attuale. Un quadro a tinte fosche da cancellare e ridisegnare a tutti gli effetti».

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In seguito alla richiesta di incontro, votata all’unanimità dal Consiglio comunale con la delibera n° 30 del 16/05/2019, l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, ha convocato lunedì 24 giugno, alle ore 17.00, l’Amministrazione comunale di Iglesias, rappresentata dal sindaco Mauro Usai, dell’assessore dei Servizi sociali Angela Scarpa e del presidente della commissione consiliare Servizi sociali Eleonora Deidda, per discutere la situazione dei presidi ospedalieri della città e le problematiche nei servizi erogati, emerse dal confronto con i cittadini.
«Sarà un’occasione per discutere dei servizi sanitari del territorio – ha spiegato il sindaco Mauro Usai – e per avviare un confronto con la nuova Amministrazione Regionale sulla futura riorganizzazione della sanità in Sardegna, partendo dall’esigenza di rafforzare le competenze a livello territoriale, senza escludere il ripristino delle vecchie ASL.»
«E’ necessario un immediato cambio di rotta – ha aggiunto l’assessore dei Servizi sociali Angela Scarpa – ed auspico che si approvi una nuova riforma in grado di tener conto delle esigenze del territorio, congelando l’attuale condizione attraverso un immediato commissariamento.»


“La soddisfazione delle mamme a cui ho comunicato che nel processo decisionale sarebbero state coinvolte attraverso le associazioni ed i comitati del territorio, restituisce un quadro diverso da quello descritto dal consigliere Carola”. Così l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu risponde alle dichiarazioni del consigliere comunale di La Maddalena sul punto nascita dell’isola, comparse sui quotidiani locali in seguito alla visita all’Ospedale Paolo Merlo. “La valutazione – aggiunge l’assessore Mario Nieddu -è il primo passo per qualsiasi decisione ed è la ragione per cui ho voluto visitare di persona l’ospedale. Sono felice che il sopralluogo sia stata anche occasione per un confronto onesto con le mamme. Il messaggio è chiaro: sui punti nascita abbiamo delle norme nazionali da rispettare, ma questo non solo non ci impedisce di approfondire, portare avanti istanze ed elaborare soluzioni che tengano conto delle peculiarità del territorio, ma è anche la ragione per cui stiamo approntando gli Stati generali della Salute, in cui i territori avranno un ruolo attivo in questo senso”. Presente alla visita a La Maddalena anche il consigliere regionale Dario Giagoni. “L’attenzione e la volontà di stabilire un dialogo con il territorio – ha sottolineato Dario Giagoni – rappresenta già, di per sé, un segno di netta discontinuità con una politica che ha fatto l’esatto opposto per cinque anni, portando confusione e impoverimento del nostro sistema sanitario. Identificare l’assessore Nieddu con l’assessore Luigi Arru, anche solo nelle intenzioni, è quantomeno fuori luogo. Parlare di sicurezza quando c’è di mezzo la salute dei cittadini, è indice del fatto che i problemi si stanno affrontando con serietà e coscienza. Da questo punto di vista, da parte di chi sul territorio riveste un ruolo politico, anche se di minoranza, ci aspettiamo un atteggiamento costruttivo.”

L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, questa mattina, ha visitato gli ospedali Dettori di Tempio Pausania, Merlo di La Maddalena, ed il pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. “In vista della riforma delle reti, sanitaria e territoriale, il confronto con gli operatori e con il territorio – spiega l’assessore Nieddu – ci sta permettendo di raccogliere importanti elementi di valutazione”. Nel corso delle visite, a cui hanno partecipato anche il consigliere regionale Dario Giagoni e il deputato Guido De Martini, membro della commissione Sanità della Camera, l’Assessore ha incontrato le rappresentanze dei comitati cittadini. “Non abbiamo intenzione – aggiunge Nieddu – di chiudere presidi e di calare dall’alto decisioni sul territorio. Lavoriamo per tamponare le emergenze, ma contiamo di dare risposte strutturali ai problemi, portando le nostre istanze anche sui tavoli nazionali. Infine – ha annunciato Mario Nieddu – stiamo preparando gli Stati generali della Salute. Sarà un’occasione importante per intraprendere un percorso che punterà a trovare soluzioni condivise in ambito socio-sanitario, attraverso un confronto allargato.

L’assessore regionale della sanità Mario Nieddu e i sindacati dei medici FIMMG, SMI, SNAMI e Intesa Sindacale hanno firmato l’accordo sulle linee guida che porteranno alla realizzazione dei corsi per la formazione di 60 medici da inserire in organico all’interno della rete di emergenza e urgenza del sistema sanitario regionale. Il corso, che sarà organizzato da Areus con l’utilizzo prevalente di didattica attiva, in particolare esercitazioni e tirocini che saranno svolti nelle strutture del sistema sanitario regionale, è rivolto ai medici di medicina generale e avrà la durata di 360 ore. “Abbiamo dato una prima importante risposta al comparto dell’emergenza e urgenza, rispettando, in tempi rapidi, l’impegno preso con gli operatori – spiega l’assessore Nieddu, in riferimento all’incontro con il personale del 118 avvenuto a Oristano il 24 aprile – . Corsi di questo tipo non venivano attivati dal 2004. Si tratta di un’iniziativa particolarmente attesa, che permetterà di rispondere alla carenza di personale in servizio nel 118, con la conseguenza di poter garantire un servizio migliore a beneficio dei cittadini e degli stessi operatori sanitari. Abbiamo dato immediatamente mandato ad Areus per l’organizzazione dei corsi e confidiamo che partano al più presto”. L’accesso al corso offrirà una corsia preferenziale ai medici residenti in Sardegna. “Abbiamo valorizzare le professionalità già presenti sul nostro territorio voluto – conclude l’assessore – che potranno così continuare a esercitare nell’isola, dando un contributo preziosissimo alla nostra sanità”. I posti disponibili al corso seguiranno la seguente ripartizione: per il 30% (18 sanitari) i medici incaricati nei servizi di continuità assistenziale presso le Assl della Regione Sardegna e i medici residenti in Sardegna secondo la graduatoria regionale in vigore. Per il 50% (30 sanitari) i medici in possesso dell’attestato di formazione in medicina generale non iscritti alla graduatoria regionale, con priorità per i residenti in Sardegna. Per il 20% i medici non in possesso dell’attestato di formazione in medicina generale e non iscritti alla graduatoria, con priorità per i residenti in Sardegna.

“Quale sarà il futuro dell’Ospedale di Isili? Quali azioni intendono intraprendere l’assessore alla Sanità Neddu e la Giunta in merito? I 47mila cittadini del territorio, dopo mesi e mesi di appelli lanciati e caduti nel vuoto, attendono ancora risposte. Il servizio chirurgico, cuore pulsante dell’attività ospedaliera, è l’incognita più grande, dalla quale dipende la stessa sopravvivenza del centro. Un ospedale senza servizio chirurgico è destinato al collasso, e questo noi non lo permetteremo. L’ospedale di Isili non può morire lentamente di inedia”. Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità del Movimento 5 Stelle, sostiene la causa del Comitato Sanità Bene Comune (Sarcidano – Barbagia di Seulo), che in questi giorni torna a farsi sentire, rivolgendosi alla Regione, alla Direzione di struttura complessa di Isili e ai sindaci del territorio. “Il Comitato ci richiama a porre attenzione alle numerose criticità che riguardano l’Ospedale di Isili e per le quali nulla ancora è stato fatto, nonostante le innumerevoli richieste di intervento. Il nodo più importante ancora da sciogliere – sottolinea Carla Cuccu – è proprio il ripristino del servizio chirurgico. Non possiamo abbandonare gli utenti dei presidi sanitari del territorio. I pazienti non mancano, stando ai numeri delle liste d’attesa”. “Quali sono quindi – conclude Carla Cuccu – le intenzioni della Giunta? La Direzione sanitaria in che modo intende organizzare il servizio chirurgico di Isili, dentro l’ospedale unico di area omogenea?

“Per la proroga della convenzione Aias-Regione si dovrà attendere ancora, e nel frattempo sperare che i lavori del Tavolo tecnico riguardo gli accertamenti del contenzioso in corso si concludano positivamente e in tempi brevi. Non nascondo grande preoccupazione per questo inadempimento unilaterale che incrina la fiducia accordata, solo ed esclusivamente perché erano state date rassicurazioni certe sulla imminente risoluzione dell’insostenibile vertenza in danno di tutti i lavoratori AIAS. Non è questo il livello di serietà che mi aspettavo, che si aspettavano i sindacati e i dipendenti”. Così Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità (M5S), dopo le ultime precisazioni da parte dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu, il quale ha chiarito che nessuna indicazione è stata data ai sindacati in merito alla proroga o al futuro della convenzione Aias – Regione. Carla Cuccu, firmataria di un’interpellanza del 26 aprile scorso – la prima esaminata dall’attuale commissione Sanità – sulla gravissima situazione in cui versano i lavoratori Aias, aggiunge: “Continuerò a sollecitare risposte puntuali, concrete e tempestive. Risposte che dobbiamo ai lavoratori e alle loro famiglie. Le rate del mutuo, le bollette, le spese quotidiane non si possono congelare in attesa che si raggiunga un accordo”. “L’assessore Nieddu ci ha fatto sapere -sottolinea anc Carla Cuccu – che parte di questa documentazione utile a consentire le verifiche sui crediti che la stessa Aias sostiene di avere nei confronti di Ats non è stata fornita. Auspico che si tratti soltanto di una breve interruzione, e che si arrivi al più presto a una soluzione definitiva della vertenza. È inaccettabile che si continui a “pretendere” disponibilità a scapito dei lavoratori che con zelo e dedizione continuano a garantire le loro prestazioni nonostante non percepiscano la giusta mercede per quanto svolgono, garantendo continuità e prestazioni di alto livello”.

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A pochi giorni dalla visita svolta presso lo stabilimento Eurallumina, a Portovesme, si è svolto oggi un nuovo incontro tra la RSU di fabbrica e l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili, nella sede dell’assessorato, a Cagliari. Sul tavolo la conferma delle richieste di un’accelerazione dell’iter autorizzativo per VIA e AIA. Per questo obiettivo, è necessario uno stretto coordinamento tra gli assessorati coinvolti.

L’assessore Anita Pili, che sta operando in quel senso, ha in programma a breve, una prossima riunione nel merito specifico con i colleghi di Sanità ed Ambiente. La RSU inoltre, ha incontrato presso l’assessorato regionale della Sanità, componenti lo staff dell’assessore Mario Nieddu, che si stanno occupando della parte di loro competenza nel percorso autorizzativo.

I rappresentanti dei lavoratori dell’Eurallumina hanno effettuato un sit-in a Villa Devoto, dalle ore 11.00 sino alle 14,30, in concomitanza e per l’intera durata del primo incontro ufficiale tra i segretari confederali regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Carrus, Gavino Carta, Francesca Ticca, ed il governatore Christian Solinas.

«I tre segretari, al termine della riunione – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, hanno comunicato che il tema energia è in testa all’agenda dei problemi sui temi industriali e del lavoro, che il presidente Christian Solinas ha assunto l’impegno di scrivere immediatamente al Mise e a Palazzo Chigi, per ribadire le gravi ripercussioni che creerebbe l’uscita dal carbone nel 2025 senza avere realizzato l’alternativa e respingendo al mittente quanto proposto da ARERA, ovvero che i costi della metanizzazione, nell’unica regione ancora sprovvista, vengano pagati dai sardi. L’impegno è di sollecitare che si svolga al più presto per l’apertura di un tavolo interministeriale, con la presenza delle parti sociali, per affrontare questi temi di natura sempre più emergenziale, per il futuro delle aziende, dell’economia e di migliaia di lavoratrici e lavoratori.»

La RSU Eurallumina, come fatto nel suo intervento durante l’assemblea dei quadri e delegati del comparto industriale e dei servizi, del 31 maggio a Portovesme, ribadisce la necessità di una determinata azione unitaria di tutto il comparto nei confronti del Governo, con le necessarie iniziative di mobilitazione, condivise dall’assemblea unitaria di Cgil Cisl e Uil, con al fianco le istituzioni locali e regionali, se non giungessero in tempo utile, prima che la cancellazione del nucleo industriale di Portovesme e delle altre aree dell‘intera Sardegna diventino tragica realtà, le risposte alle nostre legittime rivendicazioni.