23 November, 2024
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Una prima volta in Argentina di grande successo. Nell’anno dedicato al ‘Turismo delle Radici’, progetto del ministero degli Esteri, finanziato con fondi PNRR, la Sardegna è stata protagonista nella sua prima partecipazione alla Feria Internacional de Turismo (FIT) di Buenos Aires, la più importante fiera di settore dell’America Latina, vero e proprio ‘termometro’ di tendenze e prospettive del mercato sudamericano, alla quale hanno partecipato circa 1700 operatori di tutti i settori turistici, in rappresentanza di 50 Paesi di tutto il mondo.

L’appuntamento si è chiuso ieri dopo quattro intense giornate di contrattazioni tra buyer e seller, eventi dentro e fuori fiera, mostre e conferenze di presentazione sui vari trend turistici (sostenibilità, tecnologia avanzata, attività outdoor, food, wellness e crociere), due delle quali dedicate esclusivamente ai professionisti del settore, altre due (nel weekend scorso) aperte al pubblico argentino. Un pubblico che ha mostrato alto gradimento per le proposte di vacanza in Italia, e particolarmente nell’Isola, visitando lo stand ENIT, che ospitava, oltre alla Regione Sardegna, anche altre quattro Regioni italiane.

«Come sempre accade nelle fiere di tutto il mondoafferma l’assessore del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddulo spazio Sardegna è stato fra i più visitati, sia da assidui frequentatori argentini della nostra Isola che da parte di tanti che hanno in programma di visitarla. Molto di essi con antenati sardi, i quali stanno valutando la possibilità di trasferirsi in Sardegna, anche a causa della crisi economica argentina, che ha pesantemente colpito la metà della popolazione.»

Non è un caso, infatti, che il mercato argentino verso la Sardegna ha mostrato nel 2023 una crescita esponenziale, con il 40 per cento di presenze (oltre 45mila) in più nelle strutture ricettive sarde rispetto al 2022.

«La nostra partecipazione a Buenos Aires si è sviluppata sostanzialmente in due direzioni – spiega l’assessore Franco Cuccureddu -: presentare la nostra impareggiabile offerta, combinazione di tanti fattori unici e attraenti, al pubblico argentino all’interno fiera e con eventi fuori fiera; e, parallelamente, coinvolgere, nell’ambito del progetto ministeriale ‘Turismo delle Radici’, quanto più possibile gli italiani, e in particolare i sardi, di seconda e terza generazione, per far riscoprire loro le origini e invitarli così a vivere nuove emozioni nel territorio d’origine. Così come è stato emozionante vedere il ballo sardo eseguito dai giovani del circolo di Rosario, nessuno dei quali nato in Sardegna, ma tutti orgogliosissimi delle proprie origini sarde.»

L’assessore Franco Cuccureddu ha guidato la delegazione isolana, composta dai componenti dell’ufficio marketing dell’assessorato del Turismo, da un rappresentante dell’assessorato del Lavoro e dai responsabili del progetto Italea in Sardegna: Mario Paffi ed Andrea Vallebona.

Prossima tappa del progetto Italea, sul turismo delle radici, è in programma in Australia, a Melbourne, dal 4 al 6 ottobre, dove l’assessorato del Turismo ha allestito un proprio stand, in collaborazione con il circolo dei sardi di Melbourne, che sarà animato dalle esibizioni dell’associazione folcloristica Hosumenes.

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Grazie alla sensibilità dell’Associazione Turistica Pro Loco Mamoiada, presieduta da Giuliana Gungui, in due giorni – 23 e 24 settembre – della festa in onore dei santissimi Cosimo e Damiano (dal 16 al 27 settembre), la F.A.S.I. (Federazione delle 68 associazioni sarde nell’Italia continentale) ha potuto realizzare, nel paese universalmente noto per Mamuthones e Issohadores (e per uno splendido Museo delle Maschere mediterranee, che richiama migliaia di visitatori), non solo un incontro del proprio Comitato Esecutivo (presso la sede della Pro Loco) ma anche un’assemblea aperta ed all’aperto – nella piazza antistante il Santuario campestre di San Cosimo e Damiano – dei rappresentanti di un numero significativo dei propri Circoli.   

Il Comitato esecutivo, prima di affrontare le tematiche interne, ha ascoltato i rappresentanti del gruppo dei Riformatori sardi (Franco Sergio Pisano, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi), che hanno illustrato la loro campagna per vedere riconosciuta l’insularità della Sardegna nella Costituzione italiana.

Nell’incontro all’aperto, coordinato da Giacomo Serreli, svoltosi sotto un sole cocente nella mattina di domenica 24, la presidente della F.A.S.I., Serafina Mascia, e diversi responsabili dei Circoli hanno interloquito con personalità importanti della cultura attive nell’isola (Raffaele Sestu, presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia-sezione Sardegna; Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta e del Progetto Freemmos; Ciriaco Offeddu, presidente dell’Associazione Beyond Thirty-Nine; Bachisio Bandinu, antropologo; Sebastiano Pilosu, dell’Associazione Tenores Sardigna; Mario Paffi, presidente della Cooperativa Viseras) e con numerosi uditori della comunità locale. Si è trattato quasi, a distanza di poco meno di un anno, di una sessione ulteriore del sesto Congresso Nazionale della F.A.S.I. che si è tenuto a Quartu Sant’Elena dal 28 al 30 ottobre 2016 e che aveva per slogan «La rete degli emigrati patrimonio dell’Isola. Solidarietà, cultura, progettualità: risorse per un nuovo sviluppo».

Anche in questa occasione le parole della presidente e dei rappresentanti dei Circoli, e anche l’esposizione di una parte significativa delle pubblicazioni realizzate negli anni dalla Federazione, hanno fatto comprendere all’uditorio locale la specificità degli interventi della F.A.S.I.  volti a far conoscere, nei luoghi di nuova residenza degli emigrati, la cultura e l’economia della Sardegna, con vantaggi anche economici oltre che di immagine per l’Isola (basta pensare alla propaganda a favore del turismo in Sardegna e dello smercio dei prodotti agro-alimentari sardi).

Ai “figli di Sardegna” che vivono fuori dell’isola, dall’altra parte, è stato possibile ascoltare le interessanti proposte di autorevoli personalità che hanno sempre avuto a cuore il confronto con le realtà associate degli emigrati anche nella ricerca costante dei contatti in grado di favorire a sinergia delle due componenti dell’unico Popolo Sardo allo scopo di trovare soluzioni per i problemi della comune terra madre.

Nel pomeriggio la sfilata delle maschere tradizionali e l’esibizione di gruppi di ballo, di tenores, di cori dell’Isola e di un gruppo con launeddas e organetto, provenienti da diverse zone della Sardegna, hanno suscitato forti e non dissimili emozioni nel cuore sia degli emigrati sia  dei partecipanti locali alla festa, gli uni e gli altri “figli di Sardegna” e fieri delle proprie tradizioni.

Paolo Pulina