22 November, 2024
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Un pronunciamento deciso e fermo delle commissioni Lavoro e Salute del Consiglio regionale per sospendere l’efficacia delle delibere dell’Ats che, a fare data dal 1 agosto 2019, revocano l’affidamento dei servizi alle imprese del Polo sanitario della Sardegna centrale (Pssc), società di progetto e gestore dell’ormai noto project di Nuoro, annullato in autotutela nel dicembre 2016 dall’allora commissario Asl, Mario Palermo, perché ritenuto illegittimo in quanto troppo esoso per la pubblica amministrazione. È questa, in sintesi, la principale richiesta degli imprenditori e dei tecnici avanzata, nel corso delle rispettive audizioni, alle commissioni Seconda e Sesta, riunite in seduta congiunta sotto la presidenza di Alfonso Marras (Riformatori sardi) e Domenico Gallus (Udc).

Gli ingegneri Bonaventura Meloni e Gianfranco Muggianu hanno illustrato il progetto strategico a suo tempo individuato per il rilancio della sanità nella Sardegna centrale ed hanno ribadito la regolarità delle procedure adottate insieme con l’efficacia del Project nuorese.

«Nel complesso – ha affermato l’ingegnere Gianfranco Muggianu – abbiamo realizzato il 61,50% del progetto che merita di avere un futuro nell’interesse dei cittadini e dell’intera Isola». Concetti ribaditi dal direttore del Pssc, Giuseppe Soddu, che ha ripercorso le tappe della delicata vicenda e ha ricordato i significativi interventi strutturali e nei servizi avviati e conclusi a partire dal 2007 («proprio in questi giorni attiveremo a Nuoro una nuova tac e una nuova centrale di sterilizzazione»).

«Non abbiamo mai ricevuto – ha spiegato Giuseppe Soddu – contestazioni per le opere pubbliche di nostra competenze ed è dunque difficile comprendere il perché del blocco dei lavori con la risoluzione del contratto.»

«Dal dicembre 2016 ad oggi – ha aggiunto il direttore – abbiamo continuato a ristrutturare immobili e ambulatori, così come abbiamo fatto con le guardie mediche in diversi centri della provincia ed invitiamo, dunque, la commissione Sanità a verificare, attraverso un apposito sopralluogo, ciò che abbiamo realizzato e ciò che resta da fare.»

Sui rischi per il futuro occupazionale dei circa 500 lavoratori impiegati dalle imprese che erogano i servizi nelle strutture sanitarie del nuorese sono intervenuti i titolari delle aziende che dal 1 agosto saranno formalmente esentate dalle prestazioni. Anna Giuntini, a nome della “Ph facility srl”, la società che si occupa delle pulizie, ha parlato di «piccole contestazioni senza però possibilità di contradditorio» da parte dell’allora Asl ed ha ricordato il credito di oltre due milioni di euro vantato dalla sua azienda («ci hanno decurtato una serie di fatture con contestazioni strumentali e mai l’Asl prima e l’Ats dopo hanno tenuto in considerazione il sensibile aumento di superfici da pulire, rispetto alle iniziali indicazioni»). Antonio Esposito per la “Aep Multiservizi” (servizi di portierato negli ospedali e negli uffici) ha già avviato le procedure per il licenziamento collettivo mentre la società subentrate, nel frattempo, ha già dichiarato esuberi e un taglio delle retribuzioni del 30%.

«Noi invece gli stipendi li abbiamo sempre pagati puntuali nonostante l’Ats debba ancora saldare fatture per circa cinque milioni di euro», ha affermato Giampaolo Di Festa che, con la “Consorzio nazionale servizi”, gestisce il servizio delle mense. «Abbiamo rinnovato a nostre spese macchinari e attrezzature per un investimento complessivo di un milione di euro – ha proseguito – ed è curioso scoprire che nel bando pubblicato dall’Ats per assegnare il servizio mensa non si consideri che i macchinari e le attrezzature sono ancora di nostra proprietà e non dell’Azienda della salute». Non è differente la situazione denunciata da Roberto Zedda (Arionline srl) per le forniture di software, hardware e gestione reti: «Oltre un terzo delle attrezzature è di nostra proprietà e non ho neppure ricevuto una comunicazione ufficiale che mi dica che dal 1 agosto dovrò cessare la fornitura di servizi essenziali per il funzionamento del sistema sanitario».

I consiglieri Talana (Fi), Cuccu (M5S), Caddeo (Progressisti), Stara (Progressisti),  Desiré Manca (M5S), Agus (Progressisti), Peru (Fi), Mula (Psd’Az) e Cocco (LeU) nel corso dei rispettivi e distinti interventi hanno concordato sulla necessità di interventi adatti a scongiurare “una così drammatica situazione”, almeno in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato sull’annullamento del project nuorese. Auspici condivisi dai presidenti Alfonso Marras e Domenico Gallus che hanno mostrato favore anche per la proposta dell’apertura di un tavolo di confronto con le aziende cessanti e subentranti insieme con Ats e Regione.

A seguire le commissioni II e VI, sempre in seduta congiunta, hanno ascoltato i sindacati (Ugl e Fsi) ed i rappresentanti della società Secur, convocati per una serie di chiarimenti sulla ormai nota vertenza relativa al mancato completo assorbimento dei lavoratori ex Secur da parte degli aggiudicatari dei servizi di vigilanza armata e portierato nell’azienda ospedaliero universitaria (Aou) e nelle aree socio sanitarie locali (Assl) di Sassari.

Il confronto si è incentrato sull’attendibilità degli elenchi dei dipendenti ex Secur e sulla correttezza delle procedure adottate dagli aggiudicatari dell’appalto per il reclutamento del personale. Al termine di una serie di approfondimenti e di chiarimenti, sollecitati anche dagli interventi dei consiglieri Cocco (LeU), Ganau (Pd), Desiré Manca (M5S), Peru (Fi), Giovanni Antonio Satta (Riformatori sardi), Piu (Progressisti) Stara (Progressisti), Comandini (Pd), Oppi (Udc), i commissari dei parlamentini del Lavoro e della Salute hanno assunto come attendibile il dato confermato dal rappresentate Secur (Filippo Frisone) e dalla segretaria Ugl, Federica Bandinu, consistente in 145 lavoratori interessati dalle clausole di salvaguardia del cambio appalto e altri 30 addetti a tempo determinato impiegati nei servizi dell’antincendio.

«Ad oggi – ha affermato Federica Bandinu – risultano quindi 47 addetti al portierato non ancora assorbiti dalle aziende che si sono aggiudicate l’appalto per le forniture alla Aou e all’Ats.»

L’Ugl con Federica Bandinu e la Federazione dei sindacati indipendenti (Fsi) con Mariangela Campus hanno inoltre denunciato una serie di anomalie nel reclutamento del personale a discapito dei dipendenti ex Secur e, a questo proposito, hanno duramente contestato i parametri e i coefficienti utilizzati dalle ditte aggiudicatarie per giustificare la copertura dei turni di lavoro («non tengono conto di ferie e permessi, allo scopo di inserire surrettiziamente personale di nuova assunzione invece dei 47 lavoratori ex Secur»).

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Il 24 febbraio l’aula magna della Facoltà di Medicina a Sassari, ospiterà un corso-lezione sull’endocrinologia pediatrica. L’incontro è aperto a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.

Sarà l’occasione per fare il punto sui disturbi della crescita e dell’ipertiroidismo in età pediatrica, patologie che non hanno elevata incidenza nei bambini ma che risultano di difficile gestione per i pediatri e incidono profondamente sulla vita, anche psicologica, dei piccoli pazienti e dei genitori. Queste le finalità del corso “Lezioni di endocrinologia pediatrica”, in programma il 24 febbraio, alle ore 8,30, nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari.

L’incontro, organizzato dal Servizio di Endocrinologia in collaborazione con il Servizio Formazione dell’Aou di Sassari, consentirà anche di affrontare il tema delle patologie ”sindromiche” dell’infanzia e dell’adolescenza, argomento poco noto, ma di grande importanza.

«L’Endocrinologia pediatrica – spiega il direttore del Servizio di endocrinologia dell’Aou Mario Palermo – è una branca che coinvolge trasversalmente diversi specialisti, gli endocrinologi appunto quindi pediatri, neonatologi, nutrizionisti, neuropsichiatri infantili e che si è conquistata uno spazio a sé all’interno dell’Endocrinologia grazie alle conoscenze di fisiopatologia e clinica accumulatisi nel tempo.»

«È ormai accettato il concetto che il bambino, sia nell’infanzia che nella fanciullezza sino al periodo di “transizione”, si distingue dall’adulto sotto molti punti di vista. Elementi caratterizzanti sono, a esempio, i meccanismi che portano alla crescita somatica e alla pubertà», conclude lo specialista.

Al tavolo dei relatori si alterneranno esperti isolani (dell’Aou di Sassari e dell’ospedale pediatrico Microcitemico di Cagliari) e della penisola (ospedali Bambino Gesù di Roma e Gaslini di Genova) per discutere su come affrontare, dal punto di vista diagnostico e terapeutico, il “rebus” del bambino che non cresce o che si ammala di ipertiroidismo, patologia che comporta un atteggiamento terapeutico differente rispetto all’adulto.

Il taglio dell’incontro sarà prettamente pratico ma nelle relazioni non verranno trascurati gli aggiornamenti di ordine fisiopatologico. Il corso è aperto, sino a un massimo di cento adesioni, a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.

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Su proposta dell’assessore della Sanità, Cristiano Erriu, la Giunta regionale ha confermato oggi fino al 31 agosto i commissari delle Aziende sanitarie, delle Aziende ospedaliero-Universitarie e dell’Azienda Brotzu: Agostino Sussarellu alla Asl 1 di Sassari, Paolo Tecleme alla Asl 2 di Olbia, Mario Palermo alla Asl 3 di Nuoro, Federico Argiolas alla Asl 4 di Lanusei, Maria Giovanna Porcu alla Asl 5 di Oristano, Maddalena Giua alla Asl 6 di Sanluri, Antonio Onnis alla Asl 7 di Carbonia, Savina Ortu alla Asl 8 di Cagliari, Graziella Pintus all’Azienda Ospedaliera Brotzu, Giorgio Sorrentino all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari, Giuseppe Pintor all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari. Secondo quanto stabilito dall’assemblea di via Roma, i commissari resteranno dunque in carica fino al prossimo 31 agosto.

La Giunta ha dato inoltre il via libera alla ripartizione del fondo per la retribuzione legata al rendimento dei dipendenti regionali per il 2015. L’Esecutivo ha così accolto la proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci, di concerto con l’assessore del Personale Gianmario Demuro, stanziando 6 milioni e 442 mila euro. La procedura di ripartizione del fondo è indicata nel contratto collettivo di lavoro: viene previsto il riparto tra le due aree di contrattazione integrativa (Corpo Forestale e Amministrazione regionale) e tra le direzioni generali e le altre strutture amministrative in proporzione al personale in servizio.

E’ stato a approvato definitivamente il Piano di subentro previsto dall’articolo 36 della legge regionale 9 del 2016, che riforma i servizi e le politiche per il lavoro della Sardegna. Il documento, allegato alla delibera, definisce le modalità di trasferimento alla Regione dei servizi per il lavoro e, in particolare, delle funzioni (distinguendo tra quelle di carattere “politico” e programmatorio, che rimangono in capo all’assessorato del Lavoro guidato da Virginia Mura, e quelle più operative che saranno svolte dall’Aspal), del personale, delle risorse finanziarie correlate alle funzioni, delle risorse strumentali (beni mobili e immobili), dei contratti attivi alla data di entrata in vigore della legge, del contenzioso e dei procedimenti in corso. Il documento tornava oggi all’esame dell’Esecutivo, dopo l’approvazione preliminare nella precedente seduta di giunta e con il necessario parere della commissione consiliare competente.

Palazzo della Regione 2 copia

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Nuoro 71 copia

«Il project financing della sanità nuorese ci è sembrato un vero e proprio appalto. Quando mi sono insediato, ho iniziato a far verificare proprio questo: su chi gravasse il rischio di impresa di un contratto da un miliardo e 50 mila euro, della durata di 27 anni.»

Lo ha detto Mario Palermo, commissario straordinario della Asl 3, ieri mattina, nel corso dell’audizione nella commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale presieduta da Attilio Dedoni. Davanti ai commissari di tutte le forze politiche il manager barbaricino ha ripercorso le complicate tappe del project financing, sottoscritto nel 2008. E non si è sottratto alle domande sui posti di lavoro: «Non sono a rischio – ha detto – nel senso che possiamo valutare le procedure di affidamento diretto per il portierato e gli ausiliari nel caso in cui il contratto dovesse essere dichiarato nullo dall’Autorità nazionale anticorruzione».

E’ proprio il tavolo del procuratore Cantone quello sul quale si decideranno nelle prossime settimane le sorti del contratto della sanità nuorese. Nell’attesa della convocazione, Mario Palermo ha ricordato qualche cifra ai commissari del Consiglio regionale: «Con l’annullamento in autotutela dell’Atto aggiuntivo 2 (una sorta di contratto bis ndr) abbiamo già risparmiato 240 milioni di euro in 27 anni. Abbiamo accertato che il Centro unico per le prenotazioni costava oltre il 600 per cento in più e anche sui costi delle altre figure professionali non si scherzava. Non sono preoccupato nemmeno sotto il profilo dell’acquisizione della strumentazione tecnologica ma segnalo che a oggi la società che ha gestito il project si è sempre rifiutata di consegnarci le fatture relative all’acquisto della strumentazione. Secondo i nostri calcoli, se è per questo, ci devono ancora un milione e mezzo di euro di computer per gli uffici, anche se da poco ce ne hanno consegnato oltre cento».

Un quadro desolante e complicato, quello offerto dal manager. Che non dispera, comunque, su una nuova regolamentazione del contratto: «Lo strumento in sé è legale e anche utile. Se il concessionario accetta le nostre offerte e l’Autorità anticorruzione le riconosce come valide, la situazione tornerà alla normalità».

Si è dichiarato soddisfatto dell’audizione il presidente Attilio Dedoni: «Un atto necessario e tempestivo, che i rappresentanti di tutti i partiti hanno sollecitato per comprendere meglio come sia nata, ormai quasi dieci anni fa, una situazione descritta con grande allarme dai sindacati e dagli organi di stampa. Attendiamo la decisione dell’Autorità anticorruzione».

Nel corso della mattinata la commissione speciale ha anche sentito Maria Giovanna Porcu, commissario della Asl di Oristano, sulla spesa affrontata in passato per il personale interinale.

La commissione ha sentito anche il commissario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, sui recenti interventi di ristrutturazione che riguardano gli ospedali Santa Barbara, Sirai e Cto, contestate dal Comitato uniti per la salute, presente ieri in audizione. 

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Sono proseguite oggi, nella commissione Sanità del Consiglio regionale, le audizioni dei commissari delle aziende sarde sulla proposta di riforma della rete ospedaliera.La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha proseguito le audizioni sulla riforma della rete ospedaliera regionale con gli interventi dei commissari delle Asl n.3 (Nuoro – Mario Palermo), 6 (Sanluri – Maddalena Giua), 5 (Oristano – Maria Giovanna Porcu) e 4 (Lanusei – Federico Argiolas).

I commissari hanno manifestato apprezzamento per i contenuti della riforma sollecitandone la piena attuazione in tempi brevi, in modo da garantire il raggiungimento di alcuni obiettivi qualificanti, come decongestionamento degli ospedali e riduzione della mobilità passiva, che possono portare nel sistema più qualità e più efficienza.

Rispetto al quadro generale, tuttavia, ciascun territorio presenta specificità differenti che devono trovare comunque, nella riforma, risposte adeguate. Sotto questo profilo, è emersa in diverse realtà l’esigenza di rimodulare i posti letto disponibili, lasciando invariati i numeri indicati nella proposta di riforma (e di conseguenza anche i costi) ed intervenendo solo sulla loro distribuzione sia all’interno delle strutture pubbliche che fra queste e l’ospedalità privata.

Il commissario della Asl di Nuoro Mario Palermo, in particolare, ha riferito alla commissione sullo stato di attuazione del contratto di project financing (1 miliardo e 200 milioni in 27 anni) che rappresenta una situazione a se nel panorama sanitario regionale. «Questo strumento contrattuale – ha affermato Palermo – consente di avere strutture sempre tecnologicamente aggiornate ma deve essere governato bene, altrimenti il rischio di impresa finisce per trasferirsi dal privato al pubblico, diventando una sorta di contratto di appalto e determinando problemi molto complessi, come è accaduto a Nuoro; crediamo di aver riequilibrato in modo significativo la situazione ma restano molti problemi aperti».

«Fra le parti – ha aggiunto il commissario – si è sviluppato nel tempo un contenzioso elevatissimo che ha visto l’intervento sia di una struttura di assistenza che opera presso la presidenza del Consiglio dei ministri che dell’Autorità nazionale anticorruzione; nel prossimo mese di maggio contiamo di arrivare ad una soluzione definitiva della vicenda, che ci auguriamo possa essere positiva non solo per la sanità nuorese ma per tutta la Regione.»

La commissione proseguirà le audizioni sulla riforma con le relazioni dei presidenti della Conferenze territoriali socio-sanitarie della Sardegna.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Antonio Onnis, commissario straordinario della Asl 7.

Antonio Onnis, commissario straordinario della Asl 7.

La Giunta regionale ha confermato i commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere sarde. Resteranno in carica fino al prossimo 30 giugno, ultimo giorno di vita per le otto Asl sarde. L’ha deciso la Giunta regionale, riunita ieri sera in viale Trento con il presidente Francesco Pigliaru.
A Sassari l’Esecutivo ha confermato Agostino Sussarellu e Giuseppe Pintor (Aou), a Olbia Paolo Tecleme, a Nuoro Mario Palermo, a Lanusei Federico Argiolas, a Oristano Maria Giovanna Porcu, a San Gavino Maddalena Giua, a Carbonia Antonio Onnis, a Cagliari Savina Ortu e Giorgio Sorrentino (Aou), al Brotzu Graziella Pintus.

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Si è svolta nella commissione d’inchiesta presieduta da Attilio Dedoni (Riformatori), l’audizione dei commissari straordinari di Asl e Aou, incentrata sulle metodologie e le procedure per la corretta acquisizione dei dati relativi a tutte le attività gestionali ed alle spese in particolare, registrate nelle aziende sanitarie della Sardegna negli ultimi dieci anni.

Agostino Sussarellu (Asl 1, Sassari), Savina Ortu (Asl 8, Cagliari), Mario Palermo (Asl 3, Nuoro), Maria Maddalena Giua (Asl 6, Sanluri), Antonio Onnis (Asl 7, Carbonia), Graziella Pintus (Azienda ospedaliera Brotzu), Giuseppe Pintor (Aou, Sassari), Maria Giovanna Porcu (Asl 5, Oristano), Paolo Tecleme (Asl 2, Olbia), Giorgio Sorrentino (Aou, Cagliari) e Federico Argiolas (Asl 4, Lanusei), nel corso dei rispettivi interventi, hanno rimarcato la piena disponibilità a collaborare con la commissione ed hanno categoricamente escluso comportamenti non in linea con la volontà tesa ad assicurare la tempestiva trasmissione di tutti gli atti utili e necessari  all’espletamento dei compiti e delle funzioni proprie della commissione d’inchiesta istituita dal Consiglio regionale, ai sensi del comma 4 dell’articolo 125 del regolamento interno.

E’ emersa, tuttavia, l’esigenza di una serie di chiarimenti di carattere tecnico sulla predisposizione e l’uniformità dei dati ed a questo proposito si è convenuto sulla necessità di indicare, presso ogni azienda sanitaria, un responsabile unico di procedimento, con il compito di interfacciarsi con i funzionari della commissione, così da snellire procedure e iter.

I dati richiesti dal presidente Attilio Dedoni ai commissari straordinari di Asl e Aou sono simili a quelli domandati all’assessore regionale della Sanità nel corso dell’apposita audizione e riguardano, in particolare, l’incidenza e l’andamento della spesa farmaceutica, gli appalti e le gare, il personale e tutto ciò che attiene le attività gestionali degli ultimi dieci anni.

In conclusione dei lavori, il vice presidente della commissione, Roberto Deriu (Pd), che ha redatto una prima sintesi dei dati (al momento incompleti) già ricevuti dalle Asl, ha meglio specificato ruolo e compiti del parlamentino d’inchiesta sulla sanità: «Dobbiamo limitare il nostro lavoro ad una valutazione attenta dei dati storici riferiti alle gestioni passate nelle aziende sanitarie, nonché esaminare pratiche per così dire chiuse sotto l’aspetto amministrativo e pertanto raccomandiamo ai commissari la massima collaborazione nell’offrirci con le dovute forme e nel rispetto di un tempistica stretta, tutti i materiali necessari per poter svolgere correttamente e proficuamente il nostro compito».     

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e i commissari delle aziende sanitarie e delle due aziende ospedaliero universitarie, sono stati sentiti in audizione dalle commissioni Bilancio e Sanità del Consiglio regionale, per l’esame delle problematiche relative al piano di rientro del debito, alla luce degli obiettivi di riduzione dei costi in capo ai commissari di Asl e Aziende ospedaliere universitarie e dell’aumento delle aliquote Irpef e Irap, nonché al controllo e al monitoraggio “stretto” della spesa sanitaria, vista la sua incidenza sul bilancio regionale.

In apertura dei lavori, il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), nel rimarcare l’incidenza della spesa sanitaria («vale la metà dell’intero bilancio regionale») ha definito una “vera emergenza” l’esigenza non più derogabile di tenere sotto controllo costi e impegni ed ha annunciato la presentazione di un emendamento per migliorare il livello e la qualità delle informazioni che, in proposito, devono essere trasmesse al Consiglio regionale. «Proporrò – ha spiegato Sabatini – che ai sensi della legge n. 5/2015 l’assessore della Sanità riferisca trimestralmente anche alla Terza commissione e non soltanto a quella competente per materia, sul monitoraggio della spesa e sul piano di rientro, mentre entro il 30 giugno 2016, dovrà esserci la relazione sull’andamento della spesa delle Asl e delle Aou».

Il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Socialisti), ha quindi invitato l’assessore a confermare l’entità del disavanzo che sembra attestarsi introno ai 399 milioni di euro ed ha altresì auspicato un’indicazione realistica sul peso dell’aumento dell’aliquota Irap nei bilanci delle singole Asl, che già nel 2015 hanno sostenuto maggiori oneri rispetto al 2014, a causa del primo incremento dell’imposta.

L’assessore, nel corso del suo articolato intervento, supportato dal direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, ha illustrato i capitoli e le dotazioni di bilancio di competenza ma in premessa ha comunicato ai consiglieri, che nelle ore che hanno preceduto l’audizione, è stato particolarmente impegnato “per scongiurare il rischio commissariamento, da parte del ministero della Salute, sul piano di eradicazione della peste suina africana in Sardegna”.

In ordine al Bilancio 2016, l’assessore Arru ha preliminarmente osservato che rispetto al disavanzo stimato per il 2015, pari a 399 milioni, nel consuntivo dell’ultimo trimestre 2015 si è registrato un risparmio di 50 milioni, frutto – a suo giudizio – delle «buone pratiche nel frattempo introdotte».

Per il 2016 il fabbisogno dell’assessorato della sanità è quantificato in 3.280.115.000 di euro, a fronte di uno stanziamento in bilancio pari a 3.127.800.000 (meno 152 milioni di euro) mentre la richiesta di 300 milioni per la copertura del disavanzo è stata soddisfatta fino alla cifra di 280 milioni di euro. Restano, invece, senza stanziamento il saldo per la mobilità sanitaria interregionale relativa agli esercizi pregressi (fabbisogno 25.721.000 euro) e la quota integrativa per il trasferimento alle Asl delle risorse vincolate agli obiettivi prioritari (fabbisogno 10.823.000). Nella relazione dell’assessorato sono invece definite “voci sottostimate” lo stanziamento di 7 milioni per le borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione (fabbisogno di 10 milioni); le integrazioni per lo svolgimento dell’assistenza sanitaria penitenziaria (2 milioni e mezzo a fronte di una richiesta di 4 milioni e 900mila ) e le spese per investimenti (stanziati 5 milioni su 29.654.000 richiesti).

Il taglio per le politiche sociali, per l’anno 2016, ammonta invece a poco più di 32 milioni di euro (210.547.000 contro i 242.592.000 del 2015) e sono ridotti di 17 milioni (30 milioni su 47 milioni) i finanziamenti per le cosiddette leggi di settore (provvidenze per talassemici, linfopatici, emofilici, nefropatici, trasporto handicappati, sussidi a persone affette da patologie psichiatriche) e di 10 milioni quelli a valere sulla legge 162/98, mentre sale a 14 milioni di euro la riduzione al fondo per il sistema integrato dei servizi alla persona (finanziamento Plus: da 24 milioni a 20 milioni per il 2016).

«Serve fare delle scelte – ha detto l’assessore – ma non può più passare il messaggio che la sanità sarda è un buco nero, mentre è vero che la sanità costa e che il mio compito è quello di qualificare la spesa.»

L’assessore, nel richiamare l’innalzamento dell’età media di vita anche nell’Isola e la particolare incidenza di alcune malattie, come ad esempio la sclerosi multipla, ha evidenziato l’incremento della spesa nei farmaci per l’epatite di tipo “C” ed ha auspicato la presa in carico da parte del sistema sanitario nazionale dei 50mila euro che la Regione spende per i farmaci innovativi.

Il responsabile della Sanità ha quindi riconosciuto come un “problema” per il contenimento dei costi, quelli relativi al personale ed alla spesa farmaceutica ed ha richiamato gli obiettivi di riduzione della spesa, imposti ai commissari delle Asl e delle Aou, per conseguire nel prossimo triennio risparmi pari a 330 milioni di euro, dei quali 62 milioni di euro nel 2016 (24 milioni sui farmaci territoriali; 12 milioni su farmaci ospedalieri; 17.300.000 euro su l’efficientamento degli ospedali, altri 3 milioni per l’efficientamento del territorio e 3 milioni su integrativa e protesica).

Luigi Arru ha concluso ponendo in rilievo l’urgenza della riorganizzazione della rete ospedaliera sarda ed ha dichiarato: «Senza le prerogative che ci derivano dall’essere regione autonoma, saremmo stati obbligati dal governo a fare fronte al disavanzo in sanità con l’aumento di Irap, Irpef e l’introduzione dei ticket».

I consiglieri della minoranza intervenuti (Edoardo Tocco, Fi; Giorgio Oppi, Udc; Ignazio Locci, Fi; Paolo Truzzu, FdI; Christian Solinas, Psd’Az;) hanno evidenziato come  dal quadro dei conti esposto dall’assessore si evince uno sbilanciamento di 172 milioni di euro, qualora il governo si faccia carico dei 50 milioni per i rimborsi dei farmaci per l’epatite “C” e se le Asl riusciranno a realizzare 62 milioni di risparmi nel 2016. I consiglieri dell’opposizione, nel merito del disavanzo, hanno inoltre rimarcato come manchi dalla previsione di sbilanciamento, l’incidenza dell’aumento dell’aliquota Irap che appesantirà i bilanci delle Asl per il 2016 nonchè la mancata quantificazione del costo delle anticipazioni finanziarie a cui hanno fatto ricorso le aziende sanitarie nell’ultimo trimestre 2015.

I consiglieri della maggioranza (Gigi Ruggeri, Pd; Annamaria Busia, Cd; Luca Pizzutto, Sel; Augusto Cherchi, Pds; Roberto Desini, Cd; Emilio Usula, Rossomori; Gianfranco Congiu, Pds; Pietro Cocco, Pd; Daniele Cocco, Sel; Rossella Pinna, Pd) hanno posto l’accento sui costi per il personale, sulle attività legate alla prevenzione e sulle conseguenza negative che deriverebbero dalla conferma dei tagli sul sociale.

A seguire i commissari dell’Asl 1 (Sassari), Agostino Sussarellu; dell’ Asl 2 (Olbia), Paolo Tecleme; dell’Asl 3 (Nuoro), Mario Palermo; dell’Asl 4 (Lanusei), Fabrizio Argiolas; dell’Asl 5 (Oristano), Maria Giovanna Porcu; dell’Asl 6 (Sanluri), Maddalena Giua; dell’Asl 7 (Carbonia), Antonio Onnis; dell’Asl 8 (Cagliari), Savina Ortu; dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino; dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, Giuseppe Pintor; hanno illustrato ai componenti la Terza e l’Ottava commissione le rispettive azioni poste in essere per conseguire gli obiettivi di contenimento dei costi (62 milioni di euro per il 2016, 128 milioni nel 2017 e 138 milioni nel 2018) stabiliti nella deliberazione della giunta regionale n.62/24 del 15 dicembre 2015.

I commissari, pur con alcuni distinguo legati alle peculiarità gestionali delle rispettive aziende, si sono detti fiduciosi nel conseguimento degli obiettivi di spending review fissati dall’esecutivo regionale ed hanno mostrato particolare ottimismo in riferimento ai risparmi che deriveranno dalle cosiddette “gare uniche” per le forniture di servizi e materiali alle diverse Asl dell’Isola.

Lo scienziato spagnolo Josep Brugada ha eseguito tre interventi di ablazione cardiaca pediatrica su bambini affetti dalla sindrome di Wolff-Parkinson-White, nel reparto di cardiologia dell’Ospedale San Francesco di Nuoro, insieme all’equipe del reparto. Ai bambini, di età compresa tra i dieci e i tredici anni, è stata diagnosticata la patologia in seguito ad accertamenti suggeriti da episodi di aritmia. «Grazie allo studio, la ricerca e la cura delle malattie legate a morte improvvisa – ha detto l’assessore della Sanità, Luigi Arru – è stato costituito al San Francesco di Nuoro un centro di valenza nazionale, unico in Sardegna, diretto dal dottor Gavino Casu.»

«La sindrome è caratterizzata dalla presenza di un’anomala connessione elettrica tra atri e ventricoli, in grado di provocare una sorta di cortocircuito – ha spiegato Luigi Arru – che origina aritmie molto severe e il rischio di morte improvvisa. Essendo inefficace la terapia farmacologica nel controllo della malattia, i pazienti sono stati sottoposti ad ablazione trans catetere della connessione anomala, localizzata tra l’atrio e il ventricolo sinistro. L’operazione è stata risolutiva e i piccoli pazienti non devono sottoporsi ad alcuna terapia.» 

L’intervento è stato eseguito dal professor Josep Brugada, Direttore dell’Hospital Clinic di Barcellona e Responsabile della Sezione di Pediatria aritmie dell’Hospital Sant Joan de Deu e dall’equipe Cardiologica di Nuoro costituita dalla dottoressa Graziana Viola, dalla dottoressa Francesca Amadori e dal dottor Giovanni Motta, diretta dal dottor Gavino Casu. Durante l’intervento era presente anche il commissario della Asl 3 di Nuoro, Mario Palermo.

L’assessore Arru ha sottolineato che il professor Brugada è uno dei maggiori esperti mondiali di aritmie cardiache e di interventistica aritmologica. «Brugada collabora da tempo con la Cardiologia dell’Ospedale San Francesco di Nuoro – ha proseguito l’assessore – sede del centro di riferimento regionale per la morte improvvisa associata a canalopatie (www.morteimprovvisa sardegna.org) che si avvale, tra gli altri, dell’ attività dalla dottoressa Paola Berne, che per quasi dieci anni ha lavorato con il professor Brugada, e del genetista dottor Nicola Marziliano. Grazie alla collaborazione con Brugada è stato possibile risolvere in sede regionale un’importante problematica dell’età pediatrica che in passato obbligava a ricorrere a centri di eccellenza nazionale. Un enorme passo avanti per l’intera comunità cardiologica della Sardegna».

Nuoro 3 copia