24 April, 2025
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«Lascia perplessi che il consigliere del M5S, nell’attaccare la maggioranza, proponga di risolvere il problema della carenza di medici blindando il personale con vincoli contrattuali.»

L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, risponde così alle dichiarazioni del consigliere regionale Carla Cuccu (M5S). «Una modifica del contratto in questo senso non è nel potere dell’esecutivo regionale, ma dovrebbe passare attraverso la contrattazione nazionale. Nell’emergenza che stiamo attraversando, il sistema sanitario dell’isola non può attendere i tavoli nazionali e credo che i sardi siano dello stesso avviso. La carenza di personale sanitario va ben oltre i piani di assunzione degli ospedali privati e deriva da una programmazione che, in tanti anni, è mancata completamente. Il mio assessorato – conclude Mario Nieddu – è al lavoro per trovare soluzioni strutturali che portino la nostra sanità fuori dall’emergenza in tempi rapidi.»

 

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Domani, martedì 4 dicembre, gli iscritti abilitati a votare sulla piattaforma Rousseau residenti in Sardegna, saranno chiamati a scegliere il candidato presidente del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni regionali. L’annuncio ufficiale è stato pubblicato stamane nel sito www.ilblogdellestelle.it , nel quale si ricorda che, da Statuto, possono votare gli iscritti entro il 22 giugno 2018 con documento certificato.
I 5 candidati che sono risultati più votati al termine del primo turno ed ammessi al secondo turno di ballottaggio, sono (in ordine alfabetico): Cherchi Marcello, Desogus Francesco, Forcillo Donato, Mandas Gianluca e Sulis Anna. I partecipanti al primo turno erano 26.
Ogni iscritto avrà a disposizione una preferenza.
La votazione è attiva sulla piattaforma Rousseau, nella giornata di domani, dalle ore 10.00 alle 19.00.
I risultati, con l’indicazione del candidato governatore del Movimento 5 Stelle, che prenderà il posto di Mario Puddu, vincitore della prima consultazione tra gli iscritti e poi uscito di scena per rinuncia spontanea, a seguito della condanna ad un anno inflittagli dal Tribunale di Cagliari, per una vicenda di abuso d’ufficio, in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco di Assemini, dovrebbero conoscersi già in serata.
Il candidato del Movimento 5 Stelle a governatore della Sardegna sarà il quarto, dopo Andrea Murgia per Autodeterminatzione, il senatore sardista Christian Solinas per la coalizione di centrodestra ed il sindaco di Cagliari Massimo Zedda per la coalizione di centrosinistra.
I candidati alla carica di governatore dovrebbero essere sei. Dal 6 al 16 dicembre il Partito dei Sardi sceglierà il suo con le “Primarias” (i candidati sono cinque: Gian Paolo Casula, Paolo Maninchedda, Matteo Murgia, Giovanni Panunzio ed Antonio Sardu). Mauro Pili dovrebbe scendere in campo, infine, come cinque anni fa, con il suo movimento Unidos, questa volta, con ogni probabilità, alleato con alcuni movimenti che si battono per l’autonomia della Sardegna.

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Sono 1.453 gli iscritti alla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle che ieri hanno votato per scegliere chi sarà il loro candidato alla carica di governatore alle prossime elezioni regionali, in sostituzione dell’ex sindaco di Assemini Mario Puddu, che ha rinunciato alla candidatura dopo essere stato condannato ad un anno in primo grado per abuso d’ufficio, per una vicenda risalente al periodo in cui era sindaco.

I candidati al primo turno erano 26 ed i primi 5, dei quali non sono state rese note le preferenze, si contenderanno la candidatura a governatore del Movimento 5 Stelle nel secondo turno di ballottaggio. Considerato che gli altri 21 candidati, complessivamente, hanno ottenuto 376 preferenze, i cinque candidati più votati si sono suddivisi 1.077 preferenze. Ricordiamo che Mario Puddu, alle precedenti elezioni primarie, alle quali avevano votato 1.944 iscritti, aveva ottenuto 981 preferenze, il 50,46%, ed aveva preceduto Luca Piras (464), Marina Rita Monagheddu (285) e, infine, Anna Sulis (74), ricandidata e tra i cinque che si contenderanno la candidatura al ballottaggio.

Sul blog delle stelle sono stati resi noti i risultati del voto, con l’indicazione dei cinque più votati ammessi al ballottaggio, in ordine alfabetico: Marcello Cherchi, 52 anni, di Sassari; Francesco Desogus, 58 anni, di Sestu; Donato Forcillo, 31 anni, di Porto Torres; Gianluca Mandas, 38 anni, di Assemini; Anna Sulis, 56 anni, di Quartu Sant’Elena.

Di seguito, gli altri 21 candidati rimasti esclusi dal ballottaggio, in questo caso in ordine di preferenze:

Benedetto Pani, 56 preferenze; Salvatore Bussu, 47; Massimiliano Tronci 45; Antonio Pilloni 34; Emanuele Sias 22; Antonio Giovanni Riu 22; Gianfranco Massa 21; Gianluca Demontis 17; Roberto Pani 16; Maria Carmela Deidda, 14; Giuseppe Meloni 12; Tonino Bande 11; Giorgio Dessì 11; Michele Ortu, 10; Fabio Zoccheddu 9; Piergiorgio Vacca 6; Roberto Sanna 6; Ivano Botticini 6; Erminio Spanu 4; Pierluigi Lavra 4; Giovanni Maria Soro, 3.

 

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Il Tribunale di Cagliari ha condannato Mario Puddu ad un anno per abuso d’ufficio, in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco della città di Assemini. La sentenza è stata pronunciata questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Roberto Cau, al termine del processo celebrato con rito abbreviato.

«Oggi è una giornata triste per me: il Tribunale di Cagliari mi ha condannato per abuso d’ufficio in riferimento ad una vicenda avvenuta quando ero sindaco di Assemini. La sentenza mi amareggia perché io continuo a ritenere di avere fatto il mio dovere, nell’esclusivo interesse dei cittadini. Nonostante la condanna sia di natura ben diversa da quelle cui siamo stati (ahinoi) abituati vedendo in questi anni chi ci amministra e chi ci governa, è però fondamentale levare immediatamente da ogni imbarazzo la forza politica che amo e in cui credo fortemente. Per cui, ancora prima e a prescindere dalle regole del Movimento, faccio un passo di lato, ritirando la mia candidatura alla presidenza della Regione. Ciò mi provoca un grande dispiacere e dolore.»

Lo ha scritto Mario Puddu in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«In queste settimane vediamo tutti le immagini dei tavoli di centrodestra e centrosinistra che si stanno riunendo per provare a trovare un candidato alla presidenza della Regione: pieni di politici che nonostante indagini per reati anche pesanti e condanne in primo grado, sono sempre lì, senza alcun ritegno. Mettendo al centro della loro opera politica se stessi – ha aggiunto Mario Puddu -. Io invece sono orgoglioso di appartenere ad un Movimento che chiede a chi è stato anche solo condannato in primo grado, di fare un passo indietro. Perché questa è la forza del Movimento: la forza dell’onestà e della trasparenza, del rispetto dei cittadini che viene prima di qualunque altra cosa. Il Movimento 5 Stelle è diverso. Il candidato che ora verrà individuato saprà raccogliere le istanze dei sardi e dare slancio alle nostre idee di rinnovamento.»

«Ho e sento la mia Terra scorrere nel mio sangue e desideravo fare qualcosa per Lei, dedicando alla causa i prossimi cinque anni della mia vita. Ringrazio tutte le persone che in questi mesi mi sono state vicine e non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e la loro fiducia. Oggi sono stato condannato e ritiro la mia candidatura – ha concluso Mario Puddu -. E compirò questo gesto con estrema serenità.»

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«La Sulcitana riaperta in appena cinque giorni è un successo di questo Governo del Cambiamento. Molti erano scettici e invece si sono dovuti ricredere. Abituati a vedere cantieri fermi per anni, con una Regione (di centrodestra e di centrosinistra) incapace di far valere le ragioni della Sardegna, tutti noi ci siamo assuefatti ad una politica chiacchierona e ora restiamo a bocca aperta davanti ad una promessa mantenuta. Ma intanto la Sulcitana è stata riaperta dopo appena cinque giorni: perché il Movimento 5 Stelle mantiene le promesse.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«Perfino il presidente Pigliaru è rimasto stupito – aggiunge Mario Puddu -. Oltre che all’Anas, avrebbe dovuto però fare i complimenti anche al ministro Toninelli, che lontano dai riflettori sta seguendo la situazione sarda e ha dato un fondamentale impulso alla riapertura della Sulcitana: ma questo il presidente della Regione, in campagna elettorale non si capisce bene per chi, visto che è già stato scaricato dal centrosinistra, ha evitato di farlo. Certo, ignoriamo da dove Pigliaru abbia peraltro trovato il coraggio di presentarsi questo pomeriggio al cantiere della Sulcitana e vantarsi davanti ai giornalisti di un successo non suo. Ma non saranno certo queste comparsate mediatiche a far cambiare ai sardi l’opinione che hanno di questa giunta, per fortuna ormai vicina al capolinea.»

 

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«L’ultima Finanziaria della giunta Pigliaru potrebbe essere definita in tanti modi: convenzionale, poco incisiva, senza una idea innovativa della Sardegna. Una Finanziaria senz’anima. In realtà, c’è anche un elemento positivo ed è, appunto, che sarà l’ultima. Perché la prossima sarà scritta da un’amministrazione diversa e che, ci auguriamo, possa essere Cinquestelle.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio.

Per Mario Puddu «in realtà quella di Pigliaru e Paci è, soprattutto, una Finanziaria elettorale, cioè scritta con il preciso intento di gratificare le comunità amiche dei consiglieri di riferimento, e tutto questo a pochi mesi da elezioni regionali che si preannunciano drammatiche per il centrosinistra. Lasciando al Consiglio la disponibilità 22 milioni per finanziare nuove leggi, Pigliaru e Paci provano, infatti, ad ingraziarsi in extremis territori ed amministrazioni abbandonate da quattro anni al loro destino. Allo stesso modo hanno un forte sapore elettorale tutti i contributi per sport e cultura, utilizzabili da qui a febbraio per provare a ribaltare un destino già scritto. Tutto questo attivismo però non servirà».

 

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«Nessuna cementificazione selvaggia sulle coste.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale e relatore di minoranza del disegno di legge sul governo del territorio, Antonello Peru, ha una posizione netta sulla riforma targata centrosinistra e lancia una stoccata al candidato governatore dei 5 Stelle, Mario Puddu. «Prese di posizione come la sua – attacca Antonello Peru – non aiutano a trovare un giusto equilibrio tra le giuste esigenze di tutela paesaggistica e lo sviluppo sostenibile del territorio isolano. Il nodo dei trecento metri dalla fascia costiera è stato scandagliato in modo dettagliato dalla commissione. Di più: abbiamo contribuito a rafforzare i principi di salvaguardia del paesaggio, indirizzando l’articolo 29 verso una riqualificazione, valorizzazione, riconversione e rigenerazione delle strutture ricettive già esistenti, non più funzionali alle seconde case, che possa rendere gli edifici competitivi e adeguati per l’appeal turistico, senza ulteriore consumo del suolo. Queste regole andrebbero allargate alle zone interne, per unire la costa con il centro della Sardegna, fronteggiando così lo spopolamento dei paesi. Non siamo disposti ad accettare lezioni di chi attacca senza argomenti, ideologizzando un tema complesso come l’urbanistica.»

«Ricostruzioni del tutto fantasiose – conclude Antonello Peru, che auspica un ripensamento sull’approdo in Aula del disegno – perché la norma ha fissato i paletti sul futuro della fascia costiera, con una riforma che non contiene fattori integralisti e si proietta verso una crescita dell’economia, coerentemente con le esigenze della Sardegna di oggi.»

 

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«Con il Movimento 5 Stelle al governo della Regione nessun nuovo mattone verrà posato sulle coste della Sardegna. Nessuno. A sentire centrodestra e centrosinistra sembra invece di essere ancora negli anni Sessanta, quando si pensava che lo sviluppo potesse arrivare solo da calcestruzzo e industria pesante. Abbiamo visto com’è andata a finire. Noi abbiamo altri progetti per l’isola. E per realizzarli chiederemo a febbraio il voto dei sardi.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio, in un lungo intervento pubblicato oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna, nel quale Mario Puddu torna sul ritiro della legge urbanistica da parte della Giunta Pigliaru, ritenuta una «buona notizia».

«La Giunta Pigliaru ha preso atto di non essere più rappresentativa degli interessi dei sardi. Il Movimento 5 Stelle lo dice da tempo: dopo il voto del 4 marzo e a pochi mesi dalle prossime regionali, il Consiglio regionale non poteva più varare provvedimenti di ampio respiro. Francesco Pigliaru ci ha provato lo stesso ed è stato travolto da un’opinione pubblica che ha ben capito quali sarebbero state le ricadute negative di una legge pasticciata, sonoramente bocciata da associazioni, intellettuali e giuristi, contrastata perfino da quegli amministratori locali che si credevano amici. Gli unici a rammaricarsi a malincuore che la legge non sia passata sono alla fine solo gli esponenti del centrodestra, a dimostrazione di come i due schieramenti propongano da tempo sempre la solita ricetta per uscire dalla crisi: costruire sulle coste, aggredire l’ambiente.»

Nel suo intervento Mario Puddu delinea le proposte riguardanti il governo del territorio che il Movimento presenterà ai sardi: «Chi sostiene che l’alternativa futura a questa mancata legge urbanistica sia solo la cementificazione selvaggia commette un errore grossolano: si sta scordando del Movimento 5 Stelle e del fatto che noi abbiamo un’idea di Sardegna diversa da quella proposta da Pigliaru ed Erriu e antitetica a quella del centrodestra». 

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«Alla fine l’assessore Erriu non ha potuto fare a meno che riconoscere il proprio fallimento politico, della giunta di cui fa parte, e del presidente Pigliaru. La decisione di non portare in aula la legge urbanistica è frutto di una tardiva presa d’atto: come da tempo sanno bene i sardi, questa giunta rappresenta solo se stessa ed è priva di una vera maggioranza in Consiglio regionale. E chi non ha la maggioranza, non può decidere il futuro dei sardi. Questo compito spetterà al prossimo Consiglio regionale.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Dopo mesi passati a rilasciare dichiarazioni lunari, con un misto di arroganza e supponenza, Cristiano Erriu e Francesco Pigliaru ora si scontrano con la realtà. Il voto dei sardi alle elezioni di febbraio li riporterà definitivamente sulla terra».

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«Noi andiamo da soli, come sempre. Con un candidato presidente votato dalla base degli iscritti, un programma regionale discusso e condiviso coi territori e la società civile. Gli altri, centrodestra e centrosinistra, faranno ciò che hanno sempre fatto: le solite ammucchiate per non perdere potere e poltrone. E la Sardegna continua a sprofondare.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Per Mario Puddu «l’unica forza politica in grado di rappresentare e dare il vero cambiamento in Sardegna è il MoVimento 5 Stelle. Solo e soltanto il M5S». 

«Nessuna sorpresa, quindi, per la notizia che dà un centrodestra unito nelle prossime competizioni elettorali, Sardegna compresa – conclude Mario Puddu -. Un’ulteriore conferma che l’unica forza politica in grado di rappresentare e dare il vero cambiamento in Sardegna è il MoVimento 5 Stelle. Solo e soltanto il M5S.»