23 November, 2024
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Intrattenimento per tutti a cominciare da giovedì 25 luglio alle ore 19.00 con “CARTONI ANIMALI” di e con Alvalenti prodotto da Abaco Teatro. Spazio quindi ai più piccoli con uno spettacolo/laboratorio in cui l’artista, tra musica e colpi di scena, svelerà ai bambini i sorprendenti trucchi per disegnare vignette buffe e umoristiche, animandole al tempo stesso. Un momento di grande coinvolgimento in cui i giovani saranno condotti in un magico mondo nel quale parole, segni ed emozioni si trasformano in disegni e improvvisazioni. “CARTONI ANIMALI” coniuga la valenza artistica a quella istruttiva, educando a guardare la realtà con occhi diversi, liberi da condizionamenti, per riuscire a scoprire quello che gli altri non vedono.

Alle ore 21,30 ancora Abaco Teatro in scena con la replica de “IL GIARDINO DI EVA MAMELI CALVINO”, testo, regia e interpretazione di Valentina Sulas e Andrea Mameli, fonti biografiche della professoressa Maria Cristina Secci dell’Università di Cagliari. Un originale omaggio a una figura femminile, forte e volitiva. Una pioniera nell’ambito della scienza che è stata la prima donna a conseguire la libera docenza in una università italiana in Botanica, nel 1915, e la prima donna a dirigere (dal 1926 al 1929) l’Orto Botanico di Cagliari.

Il Festival prosegue venerdì 26 luglio, alle ore 19.00, con “LA VECCHIA MACCHINA” messo in scena da Le Compagnie del Cocomero, allestimento e regia Rahul Bernardelli, con Rahul Bernardelli, Selene Manca, Giulia Sarzi, Monica Pistidda, Enrico Picchiri. Uno spettacolo per bambini con musica, testi, canzoni e pupazzi per comunicare ai più piccoli il vero valore delle cose e degli oggetti che ci circondano, non solo per il loro uso immediato e contingente, ma anche per quello sentimentale e rappresentativo. Riscoprire dunque la “costruzione” di un gioco o di un giocattolo, contestualizzarla nell’ambito delle emozioni per arginare l’ormai diffuso “usa e getta” che toglie anima e valore a qualsiasi cosa.

La serata si conclude alle ore 21,30 con Abaco Teatro e la replica di “LE TOPASTRE” liberamente ispirato ai testi di Sergio Atzeni e Stefano Benni,  drammaturgia e regia di Marta Proietti Orzella con Marta Proietti Orzella, Carla Orrù e con la partecipazione di Antonio Luciano. Tre atti unici irresistibili e mordenti, animati da donne ironiche, vivaci, piene di umorismo ma anche ben determinate a non farsi mettere i piedi addosso da nessun uomo.

   

Carloforte sarà la prima tappa della VII Rassegna Itinerari letterari e storici dell’Identità sarda con una serata culturale e musicale dedicata alle donne del periodo Giudicale per promuovere e valorizzare l’identità della nostra Isola attraverso un itinerario storico-culturale raccontato da esperti medievalisti dell’Università degli studi di Cagliari. La prof.ssa Olivetta Schena e il prof. Andrea Pala, docenti del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali, e Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico, ci guideranno alla scoperta di questo straordinario periodo Storico.
La manifestazione organizzata da Maristella Casula, presidente dell’Associazione culturale La Casa Rosa sarà presentata da Alessandra Addari giornalista di Giulia Giornaliste Sardegna, che nel salotto storico-culturale darà voce con gli ospiti e gli artisti alla rievocazione di personaggi femminili del periodo Medievale: saranno presentate le Regine-Giudicesse che hanno avuto un ruolo significativo nel quadro storico-politico tra il IX e il XV secolo: Elena di Gallura del Giudicato Di Gallura, Adelasia di Torres ultima regina del Giudicato di Torres, Eleonora d’Arborea del Giudicato d’Arborea, Benedetta di Cagliari del Giudicato di Cagliari e personaggi minori.
La rassegna, patrocinata dal comune di Carloforte, con la collaborazione della Pro Loco, dell’associazione Saphyrina e dell’associazione Botti di Shcoggiu, della Coop. Casa del Proletariato di Carloforte e del Comitato Quartiere Castello di Iglesias, si realizza grazie al contributo dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, e vanta tra i propri partners, già dalla precedente edizione: La Fondazione Isola del Romanico, l’APS Itinera Romanica, l’Università degli Studi di Cagliari e Giulia Giornaliste.
La manifestazione partirà alle ore 17.00, con il corteo medievale dalla calata Mamma Mahon sino a Piazza Pegli per concludersi al Teatro Cavallera dove alle 18.00 inizierà la serata culturale e musicale, interverranno per i saluti istituzionali il sindaco Stefano Rombi e la vice sindaca Elisabetta Di Bernardo. Tra gli ospiti della serata: la Vox Modulata Ensemble con la partecipazione del soprano Chiara Loi, di Maria Ganga, di Mario Tardini, di Davide Mura e di Raimondo Belfiori che si esibiranno con brani dal X al XV secolo, con loro la voce recitante di Susanna Mannelli dell’associazione Botti du Schoggiu e Marta Proietti Orzella che si esibiranno con la lettura di brani tratti dai libri: Donne protagoniste del Medioevo curato dalla prof.ssa Rossana Martorelli commissionato dalla Aps Itinera Romanica – edizione Carlo Delfino, Eleonora D’Arborea di Camillo Bellieni, Carta de logu, e Vita di Eleonora D’Arborea di Bianca Pitzorno.
Alle 20.00 è prevista nel teatro anche l’inaugurazione di un’esposizione delle eccellenze dell’artigianato artistico e agroalimentare locale, con la presentazione guidata delle tipicità del territorio.

E’ tutto pronto per gli ultimi tre appuntamenti del 2022 della VI Rassegna “Itinerari Letterari e Storici dell’Identità Sarda”, organizzati da Maristella Casula, ideatrice del progetto e Presidente dell’Associazione Culturale la Casa Rosa, in collaborazione con i Comuni di Sanluri, Iglesias e Oristano.
Il programma di fine anno prevede l’apertura del sipario il 27 dicembre nel Teatro Comunale di Sanluri, il 29 al Teatro Electra di Iglesias ed il 30 nel Centro Culturale ex Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, con inizio alle 18.30.
La Rassegna dedicata alle Donne protagoniste del Medioevo Sardo, ha la finalità di promuovere e valorizzare l’identità della Sardegna attraverso un itinerario storico-culturale che racconta le dominazioni nel Medioevo, per porre in evidenza come i rapporti con le famiglie Aragonesi, Pisane e Genovesi hanno condizionato il contesto politico e l’identità della nostra Isola.

Attraverso la rievocazione di personaggi femminili del periodo Medievale, saranno presentate le Regine-Giudicesse che hanno avuto un ruolo significativo nel quadro storico-politico tra il IX e il XV secolo: Elena di Gallura del Giudicato di Gallura, Adelasia di Torres ultima regina del Giudicato di Torres, Eleonora d’Arborea del Giudicato d’Arborea, Benedetta di Cagliari del Giudicato di Cagliari e personaggi minori.
La Rassegna, patrocinata dal Consiglio Regionale della Sardegna, dalla CRPO Commissione Regionale per le Pari Opportunità, dai Comuni di Sanluri, Iglesias e Oristano, dall’Università degli studi di Cagliari Unica, da Giulia Giornaliste Sardegna, realizzata grazie al contributo dell’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, vanta tra i propri partners: La Fondazione Isola del Romanico, l’APS Itinera Romanica, Carlo Delfino Editore, le Pro Loco dei territori coinvolti, la Fidapa BPW Italy con le Sezioni del Distretto Sardegna di Sestu, Iglesias e Oristano e Giulia Giornaliste.


La Rassegna si distingue per i contenuti storico culturali, artistici e musicali volti ad un intrattenimento dell’ampio pubblico, che prevedono recitazioni, esibizioni corali e interviste sul tema trattato.
Tra gli ospiti del salotto storico culturale moderati da Simona Scioni e Alessandra Menesini di Giulia Giornaliste, Antonello Figus Presidente della APS Itinera Romanica Amici del Romanico, Michela Floris Prof. Associata Unica, Roberto Ibba Storico, Daniela Aretino e Celestina Sanna dell’Archivio Storico di Iglesias, Le socie delle Sezioni Fidapa BPW Italy di Iglesias, Sestu e Oristano, l’Associazione Argonautilus di Iglesias, Piergiorgio Spanu Prof. Ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università degli studi di Sassari Uniss, l’avv. Maria Rosaria Manconi Presidente della Camera penale di Oristano e Pupa Tarantini Presidente della Fidapa BPW Italy della Sezione di Oristano.
Durante gli eventi introdurrà la serata Maristella Casula, interverranno per i saluti istituzionali a Sanluri il Sindaco Alberto Urpi e l’Assessora alla Cultura Antonella Pilloni, a Iglesias l’Assessora alle Politiche Sociali e Giovanili Angela Scarpa, a Oristano il Sindaco Massimiliano Sanna e il Vicesindaco con delega alla Cultura, Istituzioni, Turismo e Pubblica Istruzione Luca Faedda, a tutti gli eventi parteciperà l’Assessorato Regionale al Turismo, Artigianato e Commercio.

Durante gli spettacoli si potrà assistere anche al concerto vocale della LUX Vocal Ensamble con la partecipazione del Soprano Chiara Loi che si esibiranno con brani dal X al XV secolo, con loro la voce recitante di Marta Proietti Orzella che leggerà brani tratti dai libri: Donne protagoniste del Medioevo curato dalla Prof.ssa Rossana Martorelli, Eleonora D’Arborea di Camillo Bellieni, Carta de logu, e Vita di Eleonora D’Arborea di Bianca Pitzorno.
Alle 20.30 è prevista oltre all’esposizione delle eccellenze dell’artigianato artistico e agroalimentare locale, una degustazione delle tipicità del territorio riservata al pubblico presente agli eventi.

La Rassegna è finanziata dall’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna: Legge Regionale 21 aprile 1955 n. 7 “Provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche”, Art. 1, comma 1 lett. c). D.G.R.: n. 20/53 del 30/06/2022 – Annualità: 2022 / 2023 / 2024. organizzazione di manifestazioni pubbliche di grande interesse. “CARTELLONE REGIONALE DELLE MANIFESTAZIONI DELLO SPETTACOLO E DELLA CULTURA”.

Doppio appuntamento con “Paese d’ombre”, l’adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di Giuseppe Dessì (vincitore del Premio Strega nel 1972) prodott0 dalla compagnia Figli d’Arte Medas in collaborazione con la Fondazione Dessì. Dopo aver debuttato lo scorso 18 settembre a Villacidro nell’ambito del trentasettesimo premio letterario intitolato a Giuseppe Dessì, lo spettacolo andrà in scena questo mercoledì (2 novembre) alle 20.30 al teatro Fratelli Medas di Guasila e l’indomani – giovedì 3 – alle 21.00 – a Cagliari, nella sala M2 del Teatro Massimo, ad inaugurare la rassegna Shanà Aleph.
Gianluca Medas firma la drammaturgia e la regia; Marta Proietti Orzella, Alessio Arippa, Valentino Pili, Sofia Quagliano ed Alessandro Redegoso sono gli attori in scena con le musiche dal vivo di Nicola Agus, i disegni in movimento di Fabio Coronas ed i costumi di Marco Nateri.
Lo spettacolo ricostruisce le varie fasi della vita di Angelo Uras, il protagonista del romanzo di Giuseppe Dessì, fino alla sua morte: testimone del passaggio drammatico della modernità nella vita della gente sarda, al contrario dei suoi contemporanei si pone davanti al mondo che cambia con un’attitudine aperta.

«La drammaturgia dello spettacolo scrive nelle sue note di regia Gianluca Medasci propone una favola epica interpretata da cinque attori che sulla scena con canti e cambi di intensità, accompagnati dai bellissimi disegni animati di Fabio Coronas, proiettati sul fondale scenico, trasformeranno in un volo d’ali denso di poesia la vicenda umana di Angelo Uras, creando uno spettacolo a tratti commovente che racconta la vita.»

 

Sul palco di Casa Dessì, a Villacidro, domenica 18 settembre è arrivata una folata di dinamicità, colore e movimento, con “Paese d’ombre”, la cui drammaturgia e regia sono state curate da Gianluca Medas. Inserito nel vasto ventaglio della 37ª edizione Premio Letterario Giuseppe Dessi, lo spettacolo si presenta legato alle radici dell’indimenticabile e storico drammaturgo ma proiettato nel presente. Le discussioni dei ragazzi, la loro energia e voglia di credere in quel che fanno manda un messaggio positivo sulla realizzazione dei desideri.

Su musiche dal vivo di Nicola Agus, gli artisti Marta Proietti Orzella, Alessio Arippa, Valentino Pili, Sofia Quagliano ed Alessandro Redegoso hanno dialogato sprigionando energia pura, la stessa ritrovata nei disegni in movimento di Fabio Coronas. Alle luci la maestria di Andrea Piras che ha saputo donare a quel luogo la giusta dimensione da favola.

Il 3 novembre replica al Teatro Massimo nell’ambito del cartellone Cedac, non resta che aspettare per poter riassaporare una serata come quella appena trascorsa.

Nadia Pische

Ai blocchi di partenza, a Villacidro, il 37° Premio “Giuseppe Dessì”: domenica 18 settembre si dà il via alla settimana culturale a cornice del concorso letterario promosso dalla Fondazione Giuseppe Dessì e dal Comune di Villacidro con il patrocinio del Consiglio regionale della Sardegna, dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, del ministero della Cultura e del GAL Linas Campidano. Fino a domenica 25 settembre sono in programma nella cittadina del Sud Sardegna otto giornate dense di presentazioni editoriali, incontri con gli autori, spettacoli, concerti e appuntamenti dedicati alle scuole.

Tra gli ospiti Marco Tarquinio, l’attore Paolo Calabresi, la giornalista Carola Carulli, lo storico direttore di Radio 3 Marino Sinibaldi, Ermal Meta con il suo romanzo d’esordio, gli attori Marco Paolini e Debora Villa, la cantautrice Grazia Di Michele. La serata di sabato 24 settembre è il momento più atteso del premio letterario e del suo programma culturale, con la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori delle due sezioni, Narrativa e Poesia, in cui si articola il concorso letterario. Tre i finalisti di ciascuna sezione, selezionati dalla giuria presieduta dall’italianista Anna Dolfi. In lizza per la Narrativa sono Paolo Colagrande con “Salvarsi a vanvera” (Einaudi), Raffaele Nigro con “Il cuoco dell’imperatore” (La Nave di Teseo) e Fabio Stassi con “Mastro Geppetto” (Sellerio); per la sezione Poesia la gara sarà invece tra Silvia Bre con “Le campane” (Einaudi), Valerio Magrelli con “Exfanzia” (Einaudi) e Mary B. Tolusso con “Apolide” (Mondadori). Nel corso della serata saranno anche consegnati i premi speciali a tre personalità che hanno inciso in modo particolare sulla vita culturale del Paese: la drammaturga e regista Emma Dante, Premio Speciale della Giuria, il giornalista e scrittore Matteo Collura e l’attore e regista Michele Placido, insigniti del Premio Speciale della Fondazione di Sardegna.

Il taglio del nastro della settimana culturale è domenica 18 settembre, alle 18.00, al Mulino Cadoni, con Paolo Calabresi. L’attore romano, conduttore televisivo e radiofonico e regista (è, tra l’altro, una de Le Iene dell’omonimo programma televisivo di Italia 1) presenta, in conversazione con Manuela Arca, “Tutti gli uomini che non sono” (Salani): tra finzione e realtà, il romanzo racconta le portentose capacità nascoste che tutti possiamo tirar fuori quando crediamo di non aver più nulla da perdere.

Alle 19.00, si parlerà invece di politica nazionale e internazionale con Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire, in un’intervista a tutto tondo con il collega sardo Nicola Scano.

La serata si conclude a Casa Dessì dove va in scena, alle 21.30, “Paese d’ombre”, adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di Giuseppe Dessì (vincitore del Premio Strega nel 1972), con drammaturgia e regia di Gianluca Medas. Sul palcoscenico Marta Proietti Orzella, Alessio Arippa, Valentino Pili, Sofia Quagliano, Alessandro Redegoso. Le musiche sono di Nicola Agus, i disegni in movimento di Fabio Coronas ed il disegno luci di Andrea Piras. Lo spettacolo si propone di ricostruire le varie fasi della vita di Angelo Uras – protagonista del libro di Dessì – fino alla sua morte. Testimone del passaggio drammatico della modernità nella vita della gente sarda, al contrario dei suoi contemporanei si pone davanti al mondo che cambia con un’attitudine aperta.

«La drammaturgia dello spettacolo scrive nelle sue note di regia Gianluca Medasci propone una favola epica interpretata da cinque attori che sulla scena con canti e cambi di intensità, accompagnati dai bellissimi disegni animati di Fabio Coronas, proiettati sul fondale scenico, trasformeranno in un volo d’ali denso di poesia la vicenda umana di Angelo Uras, creando uno spettacolo a tratti commovente che racconta la vita.»

Nuovi appuntamenti per il Capoterra Teatro Festival, evento estivo dedicato allo spettacolo dal vivo organizzato dalla compagnia Anfiteatro Sud con la direzione artistica di Susanna Mameli e giunto quest’anno alla sua decima edizione. 
Il festival, che sarà ospitato nel centralissimo Anfiteatro del Parco Urbano, in via Palermo 1 a Capoterra, vedrà in scena le compagnie isolane Circo Maccus, Akroama, Origamundi Teatro, Effimero Meraviglioso, Anfiteatro Sud, Teatro del Segno e i bolognesi Teatro delle Temperie per otto appuntamenti, tra 24 luglio e 13 agosto, all’insegna dell’ironia, della commedia musicale, della retrospettiva culturale, della prosa contemporanea. 
Il programma. Il Capoterra Teatro Festival prenderà il via domenica 24 luglio con il Circo Maccus e “Madame Brulée”, ovvero le quotidiane acrobazie del vivere viste attraverso la lente del circo e del gioco. Lo spettacolo racconta le vicissitudini di una donna comunemente straordinaria: Madame Brulée, governante/diva della Caravan Perdù Maison, in costante tensione tra il peso della realtà e la leggerezza dei sogni; tra cadute vertiginose e voli inebrianti. Lo spettacolo è scritto e interpretato da Virginia Viviano. 
Simeone Latini sarà protagonista de “Il deserto dei tartari” prodotto da Akroama per la regia di Lelio Lecis nel secondo appuntamento venerdì 29 luglio. Tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, racconta la storia di Giovanni Drogo, giovane ufficiale costretto a lasciare il suo paese per presidiare Fortezza Bastiani, luogo che un tempo ospitò gloriosi combattimenti e ora spazio desolato dove il tempo scorre immobile. L’opera parla di solitudine e paura, ed è un drammatico affresco del senso di impotenza e disillusione di quegli anni. 
Venerdì 5 agosto in scena la compagnia Origamundi con “Chi ti credi di essere?” di e con Marta Proietti Orzella. E’ un one woman show dove l’attrice, con la complicità della cantante Stefania Secci Rosa e del musicista Fabrizio Lai, interpreta diversi personaggi un po’ sopra le righe e alle prese con la propria identità. Spettacolo ironico e dissacrante su pregiudizi, etichette e luoghi comuni.
Il giorno dopo, sabato 6 agosto, spazio a “Volevo vedere il cielo” scritto da Massimo Carlotto e diretto da Maria Assunta Calvisi per una produzione de L’Effimero Meraviglioso: in scena Miana Merisi e Michela Cidu. Una donna, di cui non si conosce neanche il nome. E una figlia, “la ragazzina” che cerca in tutti i modi di sfuggire dalle grinfie della madre che la vorrebbe velina o concorrente del Grande Fratello, anche battona purché non come lei, frustrata e infelice. Un’infelicità annegata nel vermouth, offerte speciali e sogni consumati nel cesso. 
“S’accabadora” di Anfiteatro Sud, scritto e diretto da Susanna Mameli, sarà protagonista del quinto appuntamento domenica 7 agosto. Siamo nella tana de s’accabadora, la sua serva, mentre sistema e rassetta la stanza, racconta i fatti della padrona; attraverso il filtro dei pettegolezzi e dell’amore-odio della serva verso la sua padrona, ecco levarsi l’immagine castigata di Antonia, ora come levadora, ora come incantadora e infine accabadora. Levatrice, donna delle medicine, donna che pone fine alle sofferenze dei moribondi, ma anche figura crepuscolare solitaria, sfuggente e schiva. Lo spettacolo, interpretato da Marta Proietti Orzella ed Elisa Pistis e accompagnato dalle musiche di Paolo Fresu, ha vinto il premio alla drammaturgia al Roma Fringe Festival 2020 e al Premio Nazionale Lauretta Masiero. 
Martedì 9 agosto “Baroni in laguna”, spettacolo di Teatro del Segno di e con Stefano Ledda con le musiche di Andrea Congia e Juri Deidda, racconta un’Isola fuori dal tempo tra paesaggi arcaici e avanzi di Feudalesimo; in una sapiente alternanza tra fatti di cronaca, testimonianze e immagini d’epoca viene raccontata la rivolta dei pescatori del paese del Campidano di Oristano sulle rive dello stagno conosciuto come Mari Pontis contro l’anacronistico sistema di potere che sanciva come immutabile un diritto di proprietà ormai superato dalla Storia e dalle leggi. 
Il giorno dopo, mercoledì 10 agosto, ancora Anfiteatro Sud per “Chi dice donna dice Dante” scritto da Francesco Civile, diretto e interpretato da Francesco Civile e Daniel Dwerryhouse: in scena un Dante contemporaneo che si è perso di nuovo e che ha ancora bisogno del suo Virgilio per ritrovarsi, raccontato dal punto di vista di chi ha dato al poeta la possibilità di diventare “sommo”, la donna. Non solo Beatrice, ma molte e curiose figure femminili accompagneranno Dante attraverso un viaggio grottesco ed esilarante.
Chiuderà il Capoterra Teatro Festival la compagnia bolognese Teatro delle Temperie con “Circo capovolto”, di e con Andrea Lupo per la regia di Andrea Paolucci: in scena la storia di Branko Hrabal, che in fuga dall’Ungheria si rifugia in un campo rom in Italia; porta con sé dieci scatoloni, ereditati da suo nonno, contenenti quel che rimane del famoso circo di famiglia, che interruppe la sua attività quando i nazisti sterminarono tutti gli artisti. Liberamente tratto dal romanzo di Milena Magnani, lo spettacolo è stato premiato al Roma Fringe Festival 2017, al Palio Ermo Colle 2020 e al Premio Mauro Rostagno. 
 

Ultima giornata di appuntamenti, domani 5 settembre a Fluminimaggiore, per “Terra!” la 19ª edizione de “L’isola del teatro & l’isola raccontata”, organizzata dal Teatro del Sale. A chiudere la rassegna sarà proprio una produzione originale del Teatro del Sale, “La distanza della Luna”, con protagonisti Marta Proietti Orzella e Stefano Guzzetti. 

Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21.30 all’Anfiteatro Parco Riola. Si tratta di una rappresentazione teatrale ispirata a “Le Cosmicomiche” di Italo Calvino. Le letture saranno a cura di Marta Proietti Orzella e le musiche dal vivo saranno eseguite da Stefano Guzzetti. Il protagonista de “La distanza della Luna” si chiama Qfwfq. Altro non si sa, non è nemmeno detto che sia un uomo. La trama è semplice: la Luna è vicina alla Terra, «L’avevamo sempre addosso, la Luna, smisurata», così vicina che «quando era plenilunio quasi si bagnava nel mare, perché anche le maree erano particolarmente alte, non quelle poche decine di centimetri a cui siamo abituati oggi». E se Terra e Luna si sfiorano, che cosa c’è di più naturale per il protagonista, il suo cugino sordo, il capitano e sua moglie, se non prendere una scaletta, andar sotto la Luna con una barca e, proprio quando il satellite è alla massima vicinanza, salirvi agilmente sopra?

Domani si concludono anche i laboratori che hanno animato e impreziosito la XIX edizione del Festival. Alle 18.00, al Parco Riola Sardo, il Teatro Botanico allestirà “Crescere consapevole – TetrArt”, laboratorio di riciclo con il tetrapak. A corredo delle iniziative, per la prima volta e primo seme della edizione numero 20 prevista per l’estate 2022, in questi giorni ha preso vita anche la residenza di ricerca e produzione artistica “Tutti su per terra!”, di Davide Volponi.

Si alza il sipario sull’edizione numero 19 de “L’isola del teatro & l’isola raccontata”, in programma dal 28 agosto fino al 5 settembre a Fluminimaggiore. Il festival, organizzato dal Teatro del Sale di Cagliari, ha come filo conduttore “Terra!”.
La filosofia del Festival.
“Terra!”: innumerevoli volte questo grido è risuonato dalle coffe e dalle navi errabonde. Grido di naviganti ma anche di migranti in disperante ricerca di una nuova vita. Terra, la “nostra”, in cui affondano le nostre radici e che ci è stata prestata dai figli dei nostri nipoti.
La Terra che noi inquiniamo con consumi irresponsabili ed indifferenza. La Terra, la “nostra”, vilipesa dall’incuria e dalla furia voluta degli incendi che essa provoca. Questa Terra è l’unica che abbiamo e non esiste un pianeta di riserva. “Terra!”, dunque, perché sia un invito a cominciare a viverci con maggiore consapevolezza e responsabilità: vivere con sostenibilità.
Il programma.
Il festival 2021 è articolato in numerosi laboratori, performance, concerti, presentazione di libri, letture e, ovviamente, spettacoli teatrali. Per i laboratori, gli spettacoli e gli incontri è necessaria la prenotazione. È necessario, inoltre, essere in regola con le disposizioni sanitarie anti-Covid: certificazione vaccinale (green pass) o attestato di tampone negativo (il test deve risalire a non più di 48 ore prima dello spettacolo).
I laboratori.
Il primo laboratorio è previsto il 29 agosto, alle 10.00, nello Spazio Lab Parco Riola (replica il giorno dopo alla stessa ora). Sarà un laboratorio di giocoleria e movimento a cura di Emiliano Alessi. Alle 17.00, al Giardino del Museo Etnografico, “Madre Terra – Le dee dentro la donna”, un laboratorio di collage collettivo a cura di Simona Muratori.
Il 30 agosto, dalle 10.00 alle 13.30, laboratorio al Teatro del Respiro – Progetto Musica senza confini dal titolo “SuoniAmo insieme”, dedicato alle neo-famiglie, ideato e condotto da Francesca Romana Motzo (contattosonoro). Sempre il 30 agosto, alle 16.00, e sempre al Teatro del Respiro – Musica senza confini, le “Incursioni sonore” dedicato alle attrici ed attori in “form’Azione”. I due appuntamenti si replicano il giorno dopo, alla stessa ora.

L’1 settembre, a mezzogiorno, ad Arenas, l’ex villaggio minerario nel bosco, continua il progetto Musica senza confini con Circular Music, dedicato alla cittadinanza residente e in transito, ideato e condotto da Stefano Baroni. Dello stesso autore, alle ore 17.00, nello Spazio Lab Parco Riola, il laboratorio-performance “Drum Circle”.
Il 2 settembre, alle ore 18.00, allo Spazio Lab del Parco Riola, “Sulla terra bene sto! Mi metto in equilibrio”, un laboratorio di movimento/ Brain Gym per la vita quotidiana a cura del Teatro Botanico.
Il 3 settembre, sempre al Parco Riola, alle 18.00, “Lascio il Segno. Prendo una pietra e la trasformo in messaggio. Prendo una parola e la trasformo in movimento”, un racconto a cura del Teatro Botanico.
Lo stesso Teatro Botanico guiderà il laboratorio creativo con la terracotta “La Terra è nelle mie mani”, il 4 settembre, sempre alle 18.00, al Parco Riola, ed il giorno dopo, 5 settembre, con “Crescere consapevole – TetrArt”, laboratorio di riciclo con il Tetra Pak.
A corredo delle iniziative, per la prima volta e primo seme della edizione n. 20, prevista per l’estate 2022, ci sarà la residenza di ricerca e produzione artistica “Tutti su per terra!”, di
Davide Volponi.
Incontri con l’autore.
Il 30 agosto, alle ore 20.00, al Giardino del Museo Etnografico, ci sarà la presentazione del libro “La Isla Bonita” (66thand2nd edizioni) di Nicola Muscas.
Il 31 agosto, alle 19.00, sempre al Giardino del Museo Etnografico, incontro con Maria Teresa Fadda e il suo “Sogni e pastelli, amicolibro”.
Altro appuntamento l’1 settembre, alle ore 19.00, con il volume “Cenerentola del XXI secolo. Cenusareasa, storia di una badante romena” (EBS print) di e con Rocco Marascia.
Gli incontri si spostano al Tempio di Antas il 3 settembre: alle ore 19.00, “Storie Barocche” (Piemme edizioni) con Carlo Augusto Melis Costa e Nicolò Migheli. A seguire, alle 20.30, “Dalla parte del fuoco. Ovvero il paradosso di Bambi” (edizioni Il Maestrale) con Giuseppe Mariano Delogu. Chiuderà la serata l’incontro sul tema “Fogu! La lotta al fuoco dura 365 giorni l’anno”, al quale parteciperanno il sindaco di Santulussurgiu, Diego Loi, il sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias, gli autori Giuseppe Mariano Delogu, Nicolò Migheli e Carlo Augusto Melis Costa. Il Festival aderisce alla campagna Pro Su Montiferru, devolvendo tutto l’incasso alle comunità colpite dagli incendi del 24-25 luglio.
Il 4 settembre, alle 19.00, al Giardino del Museo Etnografico, incontro con Giulio Cavalli che presenta “Disperanza” (Fandango libri).
Spettacoli.
Si comincia il 28 agosto, alle 19.00, all’Anfiteatro di Portixeddu, con “Tei Tei”, di e con Emiliano Alessi, una performance urbana di giocomicità per tutti. Si replica il 29, alla stessa ora, ma in Piazza Caduti.

Il 29 agosto il Festival si intreccia con le attività curate dalla Cooperativa Start Uno, alle 20.30, nel Tempio di Antas, “La Via Lattea nel cielo delle colonne di Antas”, visita guidata ed osservazione delle costellazioni al telescopio a cura della Cooperativa Start Uno con Il Planetario de L’Unione Sarda. L’appuntamento si replicherà il 18 settembre, a partire dalle 19.00. Alle 22.30, all’Anfiteatro Parco Riola, concerto di Adele Madau in “Soul of object”.
Il 30 agosto, alle 22.00, all’Anfiteatro Parco Riola, lo spettacolo “Niccolai in mondovisione. La leggenda del Cagliari dello scudetto”, con Fabrizio Passerotti, testo di Bepi Vigna e regia di Giulia D’Agostini per la produzione della Compagnia “I Girasogni”.
L’1 settembre, alle 20.30, nel Parco Riola, va in scena “E se i topolini scoprono i tombini? Quando la Natura si ribella”, liberamente ispirato al racconto “La Topastra” di Stefano Benni, di e con Marta Proietti Orzella.
Concerto in solo dedicato a Maria Lai il 2 settembre, alle 20.00, in tempo per il tramonto, al Tempio di Antas, con Marco Colonna che presenta “Fili”, omaggio all’artista ogliastrina.
Spettacolo clou il 4 settembre, alle ore 22.00, all’Anfiteatro Parco Riola, con “Disperanza”, di e con Giulio Cavalli, accompagnato da Federico Rama alla chitarra. Una produzione Epoché ArtEventi.
Infine, il 5 settembre, alle 21.30, all’Anfiteatro Parco Riola, andrà in scena “La Distanza della luna”, da “Le Cosmicomiche” di Italo Calvino. Le letture saranno a cura di Marta Proietti Orzella. Le musiche dal vivo di Stefano Guzzetti. Lo spettacolo è una produzione Teatro del Sale.

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Si è concluso sabato 19 settembre a Sant’Antioco, nel giardino del Museo Archeologico Ferruccio Barreca, il progetto di museo diffuso “In cammino per Gianni”, con lo spettacolo musico-teatrale del gruppo “Officina Acustica”.

L’evento, organizzato dall’associazione culturale “Sant’Antioco abbraccia il mare”, è incluso nella XVIII edizione de “Il mare che tutto unisce”, patrocinata dal comune di Sant’Antioco e dalla Fondazione di Sardegna.

Una location stupenda, tra piante e fiori, ben si è sposata con l’evento volto a valorizzare, a dieci anni dalla scomparsa, le opere dell’artista Gianni Salidu più che note, non solo nel territorio, ma anche oltremare.

“Ad un certo punto ho visto un gabbiano…” è un viaggio tra musica, parole ed immagini, sul filo del ricordo di un grande artista che continua a vivere attraverso le sue opere, che parlano al cuore, che trasmettono sensazioni profonde, che emanano amore…

E’ proprio osservando queste opere che Annalisa Mameli, cantante e narratrice del gruppo ha scritto i testi che poi, insieme all’altra voce narrante e cantante Marta Proietti Orzella, ha recitato suscitando profonde emozioni nel pubblico che ha manifestato il proprio gradimento con lunghi applausi.

La recitazione si è snodata tra melodie e ritmi magistralmente eseguiti dai membri del gruppo: Alessandro Mallus al violoncello, Alessandro Garau al drums e batteria, Massimo “Maso” Spano al contrabbasso, Simone Floris al clarinetto e sax, Anna Maria Viani al violino, Remigio Pili alla fisarmonica, Corrado Aragoni al piano nonché autore degli arrangiamenti e direttore musicale. Una cornice musicale supportata dai video di Davide Eustacchi.

Una serata che tanto sarebbe piaciuta all’artista commemorato, nel corso della quale voci toccanti e musiche armoniose hanno dato vita a piccole storie, celate nelle sculture create da pezzi di legno o da piccoli massi inanimati, che sono poi diventati, attraverso le mani guidate dal cuore dell’indimenticabile Gianni Salidu, delle opere d’arte uniche ed inimitabili.

Proprio i capolavori esposti nei vari punti del museo diffuso, hanno fatto bella mostra sulla scalinata del museo, dove ancora una volta sono state ammirate mentre si raccontava della loro nascita.

E’ bello pensare che la magia di quelle musiche sotto le stelle, sia volata in alto sino a «toccare il cielo» dove, «ad un certo punto della sua vita» Gianni «ha visto un gabbiano»

Grazie Gianni, per i meravigliosi tesori che hai creato con i doni della “Madre Terra”.

Nadia Pische