23 November, 2024
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La Scuola d’Arte Drammatica di Cagliari conclude l’anno accademico 2018/2019 con l’ormai consolidata Rassegna “Actor Giovane” presso l’accogliente spazio del Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari. Una rassegna che costituisce un momento di verifica ma anche una vera e propria festa iniziata l’ 8  Giugno e che terminerà il 7 luglio. Più di 10 mesi di intensa e varia attività che consolida in modo forte e decisivo un successo di ampio respiro che abbraccia protagonisti e pubblico, per una rassegna all’insegna della vivacità culturale, della sperimentazione e del divertimento.

I corsi della Scuola si sviluppano in un ricco ventaglio di opportunità rivolto a soddisfare le esigenze più svariate del pubblico, tra i quali: Corso biennale per aspiranti attori , Corsi di teatro per Bambini, per Adolescenti, “Over 30”. Tra i Corsi di respiro internazionale presenti nella Scuola vi è Escena Erasmus (Scena Erasmus), un progetto teatrale e culturale pioniere in Europa con sede centrale nell’Università di Valencia, al quale partecipano principalmente studenti Erasmus.

Oltre agli alunni di questi Corsi, saliranno sul palco dello splendido Teatro delle Saline anche attori già professionisti con spettacoli di compagnie ormai affermate e riconosciute, come l’Akròama con “AvantiMarsch!” di Simeone Latini e Origamundi con “Tanto Pe’ Cantà” di Ivano Cugia.

La Scuola d’Arte organizza inoltre corsi extra dedicati a: “Lettura espressiva e public speaking, Drammaturgia e regia, Stages sull’uso dei trampoli, Stage per costumisti”.

Stiamo parlando di una struttura formativa che con oltre 200 allievi è la Scuola di teatro più importante della Sardegna, considerata dalla rivista specialistica “Prove Aperte” tra le dieci migliori scuole in Italia, rappresenta un centro di eccellenza nel sud Italia. Aperta tutti i giorni da Ottobre a Giugno, si avvale di un nutrito corpo docente di grande prestigio, formato da Lelio Lecis, Elisabetta Podda, Caterina Ghidini, Marta Proietti Orzella, Simeone Latini e Ivano Cugia. La Scuola inoltre ha organizzato incontri culturali e ha ospitato grandi maestri nazionali e internazionali come Eugenio Barba (Odin Teatret), Raimondo Guarino (presidente del Dams di Roma), Silvano Tagliagambe (professore Universitario di Filosofia della Scienza), Michele Salimbeni, (regista teatrale e cinematografico) e tanti altri professionisti del settore.

La formazione professionale fornita dalla Scuola permette inoltre alla rassegna Actor Giovane di riconfermare una filosofia vincente: far entrare l’arte teatrale e dello spettacolo nella quotidianità di vaste fasce sociali, dando soprattutto a un pubblico di giovani, di godersi le proposte con ingressi a prezzi speciali. Un degno finale di un percorso teso a valorizzare le potenzialità di ogni partecipante.

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Domani, martedì 4, e dopodomani, mercoledì 5 giugno, alle 21.00, il Teatro delle Saline, a Cagliari, per1 €uro festival”, la compagnia Actores Alidos presenta Gramsci Antonio: presente per la regia di Marta Proietti Orzella. La manifestazione propone spettacoli che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. Appuntamenti ricchi di qualità, arte giovane e con nuove matrici espressive, concerti, incursioni nel teatro internazionale e nei classici.

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Sabato 18 maggio, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita lo spettacolo “Iddacuada-Paese nascosto”. L’appuntamento della compagnia Medas-Ilos rientra in “1 €uro festival” ed è firmato da Elena Musio e Gianluca Medas, in scena con Marta Proietti Orzella e Paquito Farina. La rassegna coglie e propone spettacoli accattivanti che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. Appuntamenti ricchi di qualità, arte giovane e con nuove matrici espressive, performance musicali, incursioni nel teatro internazionale e nei classici.

Nell’incontro delle compagnie Ilos Teatro e Figli d’arte Medas che, da anni, con poetiche e linguaggi differenti, portano avanti un discorso culturale importantissimo per la nostra isola, quello identitario, lo spettacolo “Iddacuada” si sviluppa come un format sempre diverso secondo il luogo di esecuzione. Lo spettacolo utilizza, oltre la lingua italiana, due varianti di sardo, barbaricino e campidanese. I temi trattati sono quelli relativi alla vita, in tutte le sue semplici sfaccettature. I due autori-attori diventano simbolo di una storia che è stata, e che, in realtà, un po’ è ancora oggi, la nostra storia, fatta di sorprese, di dolori, ma anche di stupore e di bellezza. A Iddacuada il mondo si riappropria di un tempo dimenticato, quasi perduto, dove vive gente che guarda al futuro come ad una cosa normalmente nascosta, senza esaltarlo ma anche senza maledirlo, perché i saggi sanno, che un giorno finisce con il tramonto del sole, e ricomincia con l’alba. Lo spettacolo utilizza molteplici linguaggi; Teatro, Musica, Cinema, etc. Nella drammaturgia e nel cast, che comprende sempre i due interpreti ed autori, Elena Musio e Gianluca Medas, ci si avvarrà della collaborazione di musicisti e di altri interpreti dal vivo. Un Format che, pur proponendosi con una cornice ed un canovaccio unitari, sarà sempre diverso e sorprendente, sottolineando le specificità e le diverse eccellenze, presenti nelle località interessate.

Una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche un fresco spaccato di vivacità creativa, contaminazioni, artisti di grido e musica. Il teatro delle Saline con “1 € festival”, dà vita a una rassegna che vanta il convinto apprezzamento di pubblico e critica. Il festival – oasi di promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo – prevede dieci serate con tredici spettacoli su due turni, dal 3 maggio al 5 giugno. Al centro del successo, il riuscito connubio di arte teatrale multidisciplinare, comicità, musica e danza con compagnie di profilo locale e nazionale. La Compagnia Akròama ha un ringraziamento particolare per i partner del progetto: dal ministero per i Beni e le attività culturali turistiche a Regione Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

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Stamani, venerdì 26 aprile, la sala biblioteca del Teatro delle Saline ha ospitato la presentazione di 1 €uro festival”. L’edizione 2019 coglie e propone spettacoli accattivanti che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 1999. Appuntamenti imperdibili, ricchi di qualità, forieri di un’arte giovane e con nuove matrici espressive. Oltre a performance musicali, incursioni nel teatro internazionale e nella riproposizioni dei classici. «Per l’unicità e l’importanza culturale nel panorama artistico regionale e cittadino, il festival è e rimane pietra angolare del teatro. Siamo lieti di ospitare compagnie e artisti vincitori di numerosi riconoscimenti e al centro delle attenzione del comparto. L’etica accompagna le nostre scelte. Da sempre il teatro è specchio della quotidianità», ha detto Elisabetta Podda, regista e presidente della Compagnia che opera al Teatro delle Saline. «Con diciannove edizioni la rassegna ha e mantiene negli anni un ruolo propulsivo nella promozione della cultura teatrale. Siamo soddisfatti, per la qualità e la multidisciplinarietà dei temi in scena», ha aggiunto Marina Mura, vice presidente dell’Akròama.

Alla presentazione della rassegna ricerca drammaturgica, nuove matrici espressive, più la promozione e la divulgazione delle produzioni emergenti isolane. Dal teatro alla musica alla multimedialità. «Posso garantirvi che si tratta di appuntamenti imperdibili», ha tratteggiato Elisabetta Podda, durante la presentazione degli spettacoli. Ai lavori della conferenza ha preso parte una folta rappresentanza di attori e registi impegnati nella rassegna. Il festival – autentica oasi di promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo – prevede dieci serate per turno, con tredici spettacoli totali sui due turni, dal 3 maggio al 5 giugno.

Una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche un fresco spaccato di vivacità creativa, contaminazioni, artisti di grido e musica. “1 €uro festival” si apre il 3 maggio con “Matte maschere maccus” portato in scena da Teatro circo Maccus. A seguire, Teatri di vita con “La maschia”, quindi Lucido sottile e Babbaiolas con “L’amore…eh’!”, Duo furia Agus presenta “Contemporary tango”, Teatro del segno va in scena con “Baroni in laguna”, mentre “Oggi è Otello” è il lavoro del Teatro scientifico. In calendario anche Luca Wu&The magical mistery four, Aldes con lo spettacolo “Quintetto”, Effimero meraviglioso con “Anche oggi mi sento proprio bene”. Marta Proietti Orzella chiude la serie di spettacoli per il turno A (che si sviluppa di martedì e venerdì) con “Gramsci Antonio: presente”. Nel turno B, in scaletta anche “Tanto pè cantà” di Origamundi, “Iccacuada” di Medas/Ilos e “Fuga dall’Asinara” di Teatro Sassari. Temi, titoli, percorsi che scomodano storia e attualità, con approfondimenti che hanno segnato la storia del Paese.

Davide Atzei Fotografia © www.davideatzei.com

(c) Alex Brenner info@alexbrenner.co.uk

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Venerdì 26 aprile, alle 11.00, la sala biblioteca del Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita la conferenza stampa di presentazione di 1 €uro festival”. L’edizione 2019 coglie e propone spettacoli accattivanti che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. In breve, appuntamenti imperdibili, ricchi di qualità, forieri di un’arte giovane e con nuove matrici espressive. Oltre a performance musicali, incursioni nel teatro internazionale e nella riproposizioni dei classici.

Ai lavori di presentazione della rassegna alle testate giornalistiche, per l’unicità e l’importanza culturale nel panorama artistico regionale e cittadino, partecipano Lelio Lecis (direttore artistico e regista della compagnia Akròama), Elisabetta Podda (presidente Akròama), Marina Mura (vicepresidente Akròama) e una folta rappresentanza di attori e registi impegnati nella rassegna. Il festival – autentica oasi di promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo – prevede dieci serate per turno, con tredici spettacoli totali sui due turni, dal 3 maggio al 5 giugno.

Una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche un fresco spaccato di vivacità creativa, contaminazioni, artisti di grido e musica. “1 € festival” si apre con “Matte maschere maccus” portato in scena da Teatro circo Maccus. A seguire, Teatri di vita con “La maschia”, quindi Lucido sottile e Babbaiolas con “L’amore…eh’!”, Duo furia Agus presenta “Contemporary tango”, Teatro del segno va in scena con “Baroni in laguna”, mentre “Oggi è Otello” è il lavoro del Teatro scientifico. In calendario anche Luca Wu&The magical mistery four, Aldes con lo spettacolo “Quintetto”, Effimero meraviglioso con “Anche oggi mi sento proprio bene”. Marta Proietti Orzella chiude la serie di spettacoli per il turno A (che si sviluppa di martedì e venerdì) con “Gramsci Antonio: presente”. Nel turno B, in scaletta anche “Tanto pè cantà” di Origamundi, “Iccacuada” di Medas/Ilos e “Fuga dall’Asinara” di Teatro Sassari.

Il Teatro delle Saline con “1 € festival”, dà vita a una rassegna che vanta il convinto apprezzamento di pubblico e critica. Al centro del successo, il riuscito connubio di arte teatrale multidisciplinare, comicità, musica e danza con compagnie di profilo locale e nazionale. La Compagnia Akròama ha un ringraziamento particolare per i partner del progetto: dal ministero per i Beni e le attività culturali turistiche a Regione Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

 

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Prosegue il successo della stagione di prosa e danza organizzata dal Cedac e dal Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna, con il patrocinio e il contributo economico del Comune di Carbonia. «Il primo bilancio della rassegna è ottimo: siamo soddisfatti della programmazione proposta ai nostri concittadini, che ha avuto ottimi risultati sia in termini di partecipazione di pubblico che sotto il profilo della pregevole fattura e cifra stilistica degli spettacoli fino ad ora messi in scena», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Dopo la bellissima performance “Il Berretto a sonagli”, domani, sabato 16 marzo, alle ore 20.45, al Teatro Centrale andrà in scena il sesto appuntamento della rassegna firmata dal Cedac, che propone lo spettacolo “I am Hamlet” della compagnia Batanea Teatro con Andrea Tedde, Floriana Ancis, Alessandro Fulvio Bordigoni e Marta Proietti Orzella. L’ideazione e la regia sono a cura dell’attore carboniense Andrea Tedde.

“I am Hamlet” narra la storia di un attore, Marco Bassi, che si prepara a interpretare il ruolo di Amleto in uno spettacolo teatrale. Tuttavia, il giorno prima del suo debutto in scena, viene investito da un’automobile ed entra in coma. In questa nuova e sfortunata dimensione, l’attore ripercorre le varie esperienze che hanno caratterizzato la sua vita, con la convinzione di essere Amleto.

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Il comune di Sant’Antioco festeggia l’8 marzo con uno spettacolo teatrale che racconta, con aspra e pungente ironia, la condizione lavorativa delle donne in questi tempi di crisi economica. “Unghie e crisi” è la rappresentazione che, messa in scena dalla società cooperativa teatrale “L’Aquilone di Viviana”, si terrà in aula consiliare venerdì 8 marzo a partire dalle 19.00, con ingresso libero e gratuito. 

La drammaturgia originale nasce da una ricerca sul campo realizzata nell’hinterland di Cagliari, all’interno delle case delle giovani estetiste che lavorano in nero e si occupano della ricostruzione delle unghie. La protagonista, Sonia, è una giovane mamma single che si improvvisa estetista per necessità, ricreando nell’andito della sua casa un piccolo centro di bellezza. Sonia è donna forte, piena di risorse, resiliente come tante donne che cercano di affrontare la vita e gli imprevisti, trovando soluzioni e opportunità. Tra smalti e limette, si prodiga in consigli, aneddoti e proverbi popolari per aiutare le clienti a uscire dalle proprie crisi esistenziali. Un modo diretto, tragico e ironico allo stesso tempo, per riflettere sulla condizione della donna e sulla sua “traversata” in solitario nella società contemporanea.            

La drammaturgia ha vinto nel 2009 il primo premio nel concorso “Donne e lavoro, Donne a lavoro” organizzato dalla provincia di Cagliari e dell’associazione culturale L’Eccezione. 

Regia e drammaturgia sono di Ilaria Nina Zedda, e in scena ci saranno Marta Proietti Orzella e Daniela Pulisci. Infine, Light design e video mapping saranno a cura di Marco Quondamatteo, mentre il ruolo di tecnico audio luci sarà affidato a Elvio Corona. 

«Lo spettacolo sarà l’occasione per riflettere sulla condizione della donna lavoratrice – commenta l’assessore alla Cultura Rosalba Cossu -. Abbiamo accolto con piacere la proposta della compagnia “L’Aquilone di Viviana”: oltre ad essere uno spettacolo che ha già riscosso importanti riconoscimenti, infatti, offre diversi spunti di riflessione e ci invita a guardare con occhio attento alla figura della donna lavoratrice, la quale quotidianamente affronta innumerevoli sfide. Per le tematiche trattate, e non solo, auspico un’ampia partecipazione di pubblico».

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Tra ironia e pathos con la Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 al Teatro Centrale di Carbonia organizzata dal CeDAC – con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Dieci i titoli in cartellone tra gennaio e aprile – tra divertenti commedie e drammi moderni, ricchi di spunti di riflessione sui temi cruciali del presente – dalle ingiustizie sociali ai confini dell’etica e della morale, dalla passione per il gioco al ruolo degli anziani, dal potere della ricchezza alle storie degli “invisibili” che abitano le nostre città.

Focus sulla drammaturgia contemporanea – con testi originali accanto ai grandi classici della storia del teatro, oltre a affascinanti racconti sulle punte e coreografie d’autore – per una programmazione pensata per gli amanti della prosa e della danza ma anche per attrarre nuovi pubblici specialmente tra le giovani generazioni e rispondere alle istanze di spettatori attenti e curiosi.

Tra i protagonisti Andrea Giordana e Galatea Ranzi con Luchino Giordana, Ascanio Celestini, Marina Massironi e Roberto Citran, Nunzia Antonino e i Solisti della Compagnia di Daniele Cipriani. Spazio ad alcune tra le più interessanti realtà della scena contemporanea – come la Compagnia Gank ed il coreografo Emiliano Pellisari – che firma il visionario “Comix” per NoGravity Dance Company – e ensembles isolani come le Quinte Emotive con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello diretto da Paolo Angioni, Batanea Teatro con “I am Hamlet” scritto, diretto e interpretato da Andrea Tedde, in scena con Marta Proietti Orzella e Carlo Antonio Angioni e Il Calderone che propone “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari per la regia di Dario Siddi.

Il sipario si alzerà – domenica 13 gennaio, alle 20.45 – su “Poker” di Patrick Marber – drammaturgo di punta del teatro britannico, già autore del testo cult “Closer” – nella mise en scène della Compagnia Gank per la regia di Antonio Zavatteri. Sul palco Alberto Giusta, Enzo Paci, Federico Vanni, Fabio Fiori, Daniele Madeddu e Massimo Brizi prestano corpo e voce ai protagonisti di una partita a carte che diventa metafora dell’esistenza. Nello scantinato di un ristorante di periferia il proprietario e il figlio, due camerieri e il cuoco ogni domenica si riuniscono per giocare tutta la notte, in un rito in cui frustrazioni, desideri e sogni si condensano finché l’arrivo inatteso di un personaggio cambierà le regole e deciderà il finale – sul filo della suspense.

Il fascino dei grandi capolavori della storia del balletto e le originali creazioni coreografiche di Amedeo Amodio e Mauro Bigonzetti – domenica 20 gennaio, alle 20.45 – per il Gala di Danza firmato Daniele Cipriani Entertainment. Sotto i riflettori i Solisti della Compagnia di Daniele Cipriani: Alessandro Burini, Andrea Caleffi, Paola De Filippis, Umberto Desantis, Susanna Elviretti, Ilaria Grisanti, Marco Lo Presti, Francesco Moro, Davide Pietroniro, Madoka Sasaki – Maître de Ballet Stefania Di Cosmo. Un’antologia di assoli, pas de deux e scene “corali” tra un’avvincente Suite da “Carmen”, l’incantevole “Lago dei Cigni” e le atmosfere oniriche de “Lo Schiaccianoci” accanto al “Prélude à l’après-midi d’un faune” sulle note di Debussy, la storia di “Coppelia” e le suggestioni di “Mediterranea”.

Viaggio tra i ricordi di una vita – sabato 16 febbraio, alle 20.45 – ne “Le Ultime Lune” di Furio Bordon con Andrea Giordana (nel ruolo che fu di Marcello Mastroianni) e Galatea Ranzi accanto a Luchino Giordana per la regia di Daniele Salvo: un vecchio professore, in procinto di trasferirsi in una casa di riposo, in un immaginario dialogo con la moglie defunta ripensa al passato, medita sul presente e il futuro, e sogna. La fortunata pièce (Premio IDI 1993 come miglior novità teatrale) affronta la questione della terza età nella moderna civiltà dell’apparenza, tra il miraggio di un’eterna giovinezza e il difficile dialogo tra le generazioni. Il protagonista, stanco e amareggiato, ripercorre a ritroso gli istanti significativi della propria esistenza, riflettendo sull’amore, i legami, il difficile rapporto con il figlio e l’enigma della morte.

La magia del nouveau cirquegiovedì 21 febbraio, alle 20.45 – con “Comix / La fantasia al potere” – una creazione di Emiliano Pellisari per NoGravity Dance Company, con coreografie di Mariana Porceddu, che intreccia invenzioni grafiche e acrobazie, teatro, danza, musica e illusionismo in un poetico racconto per quadri tra coreografie aeree e fondali marini. Un’opera visionaria – fra classici accenti e variazioni in jazz – che attinge al mondo dei fumetti e dell’illustrazione come all’immaginario pittorico, spaziando dalla Linea di Cavandoli e dalla cifra di Keith Haring ai dipinti di Marc Chagall e René Magritte. Un raffinato divertissement a ritmo di swing tra scheletri danzanti e scomposizioni di corpi, per sperimentare l’emozione del volo al chiaro di luna o di un’immersione per nuotare con i pesci, in un’atmosfera fantastica e surreale.

Un dramma della gelosia – sabato 9 marzo, alle 20.45 – con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, nella versione delle Quinte Emotive con Cristina Pillola, Giusy Fogu, Gisella Biggio, Leonardo Pani, Efisio Deiola, Manuela Perria ed Andrea Zucca per la regia di Paolo Angioni. Il dilemma di Ciampa, impiegato alle dipendenze del Cavalier Fiorica, esplode in tutta la sua crudele evidenza di fronte all’inattesa pubblica rivelazione di una liaison tra la sua giovane sposa e il suo principale. Il segreto gridato con grande scandalo dalla moglie del cavaliere, che sporge addirittura una denuncia, costringerebbe l’uomo a punire l’adulterio con un “delitto d’onore”, ma egli propone un’alternativa paradossale, per evitare le tragiche conseguenze della “verità”, invitando alla ragionevolezza in una società in cui «siamo solo pupi».

Un intrigante gioco di specchi – sabato 16 marzo, alle 20.45 – con “I am Hamlet” di Batanea Teatro: la pièce scritta, diretta e interpretata da Andrea Tedde, anche protagonista sulla scena insieme con Carlo Antonio Angioni e Marta Proietti Orzella, mostra un attore alle prese con la sua migliore interpretazione della tragedia shakespeariana, al confine tra vita e arte. Vittima di un incidente stradale, l’uomo entra in coma e in quello stato di incoscienza si identifica con il principe di Danimarca: il risveglio è faticoso e amaro, con la consapevolezza di aver solo “sognato” e l’avvertimento di un pericolo reale. Il termine di quel singolare processo di “immedesimazione” dell’attore con il personaggio, coincide con un passaggio irrevocabile per entrambi: una soglia fatale, per una recita senza testimoni né spettatori.

L’eco di un’antica ferita – venerdì 22 marzo, alle 20.45 – in “Else” di Nunzia Antonino, anche protagonista sulla scena, in un’intensa prova d’attrice e Carlo Bruni (che firma anche la regia), moderno dramma liberamente ispirato a “La signorina Else” di Arthur Schnitzler: una donna, imprigionata nel passato, rivive l’osceno scambio che ha segnato la fine dell’innocenza. Il tempo si è fermato, per lei, a quell’istante bruciante di vergogna, alla sfida temeraria contro l’ipocrisia di una società corrotta dal potere del denaro: la fanciulla sacrificata all’incoscienza paterna, il corpo violato dallo sguardo impudico di un estraneo in cambio della salvezza dalla rovina. Un trauma irrisolto – e insuperabile – frutto di un terrificante rito di passaggio, un triste ingresso nel mondo degli adulti, forse ignari o indifferenti alla bellezza e alla fragilità dell’adolescenza.

Storie ai margini – sabato 30 marzo, alle 20.45 – con “Pueblo” scritto e interpretato da Ascanio Celestini, straordinario affabulatore contemporaneo che tratteggia un affresco delle periferie urbane – in un giorno di pioggia – tra ironia e disincanto, note struggenti e delicata poesia. Un microcosmo fatto di immigrati e clochards, in cui spicca una bambina cresciuta alla dura scuola della strada, che fa il suo apprendistato di ladra sotto la guida del padre e di un giovane zingaro, per poi scoprire, da orfana, che perfino la carità e l’assistenza pubblica possono avere un lato oscuro. Una narrazione avvincente – impreziosita dalle musiche di Gianluca Casadei – per avventurarsi in un altrove che in realtà è dietro l’angolo, tra i nuovi poveri del terzo millennio, tra sorprendenti e crude tranches de vie, tra i sogni e le speranze degli “ultimi” – al di là del bene e del male.

Incrocio di destini – venerdì 5 aprile, alle 20.45 – con “Le verità di Bakersfield” di Stephen Sachs, una commedia brillante interpretata da Marina Massironi e Roberto Citran per la regia di Veronica Cruciani, per riflettere sui pregiudizi e il divario tra le classi sociali. Sulle tracce di una preziosa opera d’arte, un esperto di livello mondiale s’imbatte in una barista disoccupata, nella cui caotica roulotte – stando agli indizi – potrebbe celarsi un dipinto di Jackson Pollock. L’incontro fra i due – il raffinato uomo di mondo e la donna amareggiata e sconfitta – riserva però delle sorprese: i privilegi dati dalla cultura e dall’ambiente non sempre bastano per avere la meglio su creature più sfortunate, costrette a lottare per sopravvivere, anzi l’equilibrio tra i due si sposta insensibilmente fino all’inatteso epilogo.

Finale con brio – sabato 13 aprile, alle 20.45 – con “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, nell’allestimento de Il Calderone con Assunta Piras, Carla Calabrò, Francesco Corgiolu e Loredana Marzeddu, per la regia di Dario Siddi, alle prese con una pièce ricca di humour nero sui grandi misteri della vita e della morte. Tre personaggi diversissimi si ritrovano a trascorrere un’intera notte nello stesso appartamento, in una situazione ambigua, tra strani e inquietanti fenomeni, tanto da sospettare di trovarsi nell’anticamera dell’aldilà. Tra pungenti battute e divagazioni filosofiche, i protagonisti continueranno a indagare sulla propria condizione, in attesa di un segno inconfutabile che li liberi dall’incertezza, fino all’apparizione di un’enigmatica figura femminile… preludio all’ultimo coup de théâtre.

La Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 al Teatro Centrale di Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Sardegna e del Comune di Carbonia, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dall’Isola.

 

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Autunno 2018, arriva, puntuale, la Stagione di Teatro La Vetreria, organizzata come sempre sul palco del centro culturale di Pirri da Cada Die Teatro, sotto la direzione artistica di Giancarlo Biffi. Un cartellone che, dal 19 ottobre al 9 dicembre, propone novità assolute (due prime nazionali) insieme a produzioni significative della storica compagnia cagliaritana e un festival (Transistor) fatto di incontri, spettacoli, concerti, installazioni, laboratori.

Si parte venerdì 19 alla Vetreria di Pirri (il teatro che ospiterà quasi tutta la stagione), alle 21.00, con uno spettacolo che trae ispirazione da, e dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: RIVA LUIGI ‘69 ‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO. Una prima nazionale (repliche anche il 20 e 21 ottobre, sempre alle 21.00, poi il primo e il 2 dicembre), di e con Alessandro Lay, prodotta da Cada Die Teatro (le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru).
«Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni», scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay. «Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…».
Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva: «Che cos’è una lingua? ‘Un sistema di segni’, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un ‘sistema di segni’; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella ‘partita’, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un ‘prosatore realista’; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’».

Si prosegue domenica 28 ottobre, alle 18.00, con STORIE METICCE, di e con Alessandro Mascia (hanno collaborato al testo Francesca Caminoli, Davide Madeddu e Mario Madeddu, le musiche sono curate da Alessandro Ligas, Davide Madeddu e Nicola Spanu, una produzione Cada Die Teatro). Il progetto teatrale ha preso le mosse dal libro di Francesca Caminoli «Perché non mi dai un bacio?», sull’avventura umana di Zelinda Roccia e dell’Associazione Los Quinchos, che opera in Nicaragua per aiutare i bambini di strada di quel territorio. «Mentre lo rileggevo – spiega Alessandro Mascia – mi ritornavano costantemente in mente le immagini dei bambini da me conosciuti nel 2016, in Grecia, nel campo profughi di Kara Tepe… Quelle immagini a loro volta mi hanno fatto ricordare di altri bambini e bambine, della mia vita, come in un rimbalzo di emozioni che dentro di me si erano casualmente messe in contatto, avvicinate perché simili». Da qui il desiderio, e l’esigenza, di raccontare e mischiare “storie meticce” di varie parti del mondo. Cosa abbiamo fatto noi adulti o non abbiamo fatto per il futuro dei nostri figli? Ecco il quesito che emerge. In “Storie meticce” si ricercano e confrontano storie di ordinaria violenza o solitudine, determinate da un’umanità che si è voltata dall’altra parte, con storie di ordinaria bellezza di altre umanità, che alla violenza e alla solitudine hanno risposto con la “passione umana” e l’impegno civile.

Un’altra prima nazionale è in programma venerdì 9 novembre: al Teatro Massimo di Cagliari, alle 21.00, va in scena ECUBA, ULTIMO ATTO. Per un girotondo sulle macerie del mondo, di Giancarlo Biffi, che cura regia e scene, una produzione Cada Die Teatro in collaborazione con Sardegna Teatro (repliche sabato 10, sempre alle 21, e domenica 11, alle 19).
Lo spettacolo, che rientra nel cartellone di 10 Nodi – i festival d’autunno a Cagliari, vede protagonisti Chiara Aru, Lia Careddu, Marta Proietti Orzella, Carla Stara e Alessandro Mascia, che ha collaborato anche alla drammaturgia (direzione tecnica: Giovanni Schirru; disegno luci: Emiliano Biffi; sonorizzazione: Matteo Sanna; costumi: Marco Nateri; realizzazione elementi scenografici: Marilena Pittiu e Mario Madeddu; movimenti scenici: Ornella D’Agostino).

Il 24, alle 21, e il 25 novembre, alle 18.00, ritorna sul palcoscenico del teatro La Vetreria CIELO NERO di Francesco Niccolini e Pierpaolo Piludu, con lo stesso Piludu, la regia di Mauro Mou, la collaborazione alla messa in scena a cura di Alessandro Mascia, Mario Madeddu, Marilena Pittiu e Silvestro Ziccardi (voci bimbi registrate: Luca Pisano e Ousseynou Seck; disegno luci: Giovanni Schirru; sonorizzazione: Matteo Sanna; una produzione di Cada Die Teatro).

Sabato 1 dicembre (alle 21.00) e domenica 2 (alle 18.00) verrà riproposto alla Vetreria RIVA LUIGI ‘69 ‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, di e con Alessandro Lay.

Il sipario sulla Stagione autunnale di Teatro La Vetreria calerà il 9 dicembre, alle 18, quando ad andare in scena sarà BARTLEBY, con Luca Radaelli, che ha curato anche la traduzione (lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo breve di Melville), regia e scenografie di Renato Sarti (luci e tecnica: Graziano Venturuzzo; musiche Carlo Boccadoro; una produzione Teatro Invito – Teatro della Cooperativa).

Anche quest’anno Cada Die Teatro, in collaborazione con Cultarch, organizza, a partire da giovedì 1 novembre, fino a domenica 4, il festival TRANSISTOR – nuove generazioni e.mo.ti.con (memoria emotiva), parte integrante del festival 10 Nodi. Quattro giorni di incontri, spettacoli, concerti, installazioni, laboratori, incentrati sul tema della memoria delle emozioni, e in cui saranno coinvolti studenti, insegnanti, artisti, musicisti, architetti, creativi, esperti di social network.

Il programma di Transistor verrà presentato in una conferenza stampa apposita.

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Venerdì 18 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, va in scena l’opera “Angeli” dei Figli d’arte Medas. Lo spettacolo, testo e regia di Gianluca Medas, fa parte del calendario di“1 €uro festival” 2018, curato dalla compagnia Akròama.

Uno spettacolo di denuncia, avvincente e crudo, costruito per avviluppare e confondere. La trama si sviluppa con continui colpi di scena, tra disagi ed emarginazione. Nessuna concessione al buonismo di alcun tipo. La trama si sviluppa cambiando continuamente punti di vista, quello pubblico e quello dei media. Due versioni della stessa storia mostrate con immagini proiettate dallo schermo, presente sulla scena, e quello più intimo ed inaspettato dei personaggi coinvolti nella vicenda. “Angeli” è  una storia che si biforca nell’immaginario collettivo, racconta due storie parallele che sono la stessa storia vista da occhi differenti, il tutto attraverso la scelta estetica di una forma ibrida che resta in sospeso continuamente tra cinema e teatro, una forma drammaturgica che da qualche tempo distingue i nostri prodotti più importanti. Uno spettacolo ibrido, costruito con grande profusione di mezzi utilizzando la cinepresa per dare maggiore forza alle immagini, e ponendo l’accento sulla necessità di spezzare le barriere che separano il cinema dal teatro e così consentire alla narrazione di raccontare una difficile vicenda  permettendo al pubblico di scegliere da che parte stare invitandolo ad oltrepassare le coordinate normali del giudizio morale. Lo vicenda è semplice, e racconta di due giovani, appartenenti al microcosmo degli invisibili, uno dei quali con forti disagi personali. Questi due giovani si ritrovano, dopo una serie di scelte sbagliate, dentro una storia più grande di loro. Dopo una sfortunata e maldestra rapina e la conseguente precipitosa fuga, i due, vengono circondati e rinchiusi all’interno di un capannone, assieme ad un ostaggio, un vecchio signore. Lì si scoprono perduti e senza uscita. (…)

Angeli”, testo e regia di Gianluca Medas. Con Noemi Medas, Roberto Pettinau, Alessandro Pani, Piarpaolo Congiu. Nel video Agnese Fois, Filippo Salaris, Jo Perrino, Mauro Sollai, Lisa Zedde, Stefano Curgiolu.

Sabato 19, alle 21.00, al Teatro delle Saline va in scena l’opera “Donne dell’underground” di Marta Proietti Orzella.

“Donne dell’underground” propone una fusione di brevi monologhi brillanti. Piccoli “mostri”, brevi ritratti “maledetti” di donne “al margine”, donne “dell’underground”, alla ricerca di una rivincita, personaggi grotteschi e mostruosi, spesso odiosi e insopportabili. Le protagoniste, Marta Proietti e Carla Orrù, dividono la scena con ironia e leggerezza, offrendo agli spettatori un improbabile (ma non troppo!) “spaccato” femminile. I personaggi appartengono a storie che ci fanno sorridere, ma anche riflettere sulla condizione “underground” della donna. La liberazione da una condizione di sottomissione e di marginalità è l’elemento che accomuna la storia di queste donne alla ricerca di un riscatto personale e sociale. Il ritratto che ne viene fuori è quello di donne vulnerabili e umili, ma non arrendevoli, che si ribellano a una condizione di subordinazione ed inferiorità. Il linguaggio è quello tipico della commedia (qua e là si fa uso sapiente della lingua sarda). Le storie sono arricchite da suoni, musiche e immagini che sottolineano le azioni scena.

Drammaturgia e regia di Marta Proietti Orzella. Con Marta Proietti Orzella e Carla Orrù.