22 December, 2024
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Dirittura d’arrivo per il Seminario Jazz di Nuoro, che venerdì (1 settembre, a partire dalle 19.00) suggella la sua edizione numero ventinove con il consueto concerto-saggio finale che vedrà impegnati tutti gli allievi (affiancati, qui e là, da alcuni dei docenti), quest’anno in scena nell’area archeologica del Nuraghe Tanca Manna, all’interno del moderno abitato del capoluogo barbaricino.

Alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, mentre le attività didattiche (e in particolare le classi di musica d’insieme) sono volte alla preparazione di questo evento conclusivo, domani (giovedì 31 agosto) si completano altri due impegni collaterali alle lezioni: reduce dal concerto della sera prima al Teatro Eliseo, il pianista americano Kenny Barron, ospite speciale di questa edizione dei corsi nuoresi, tiene alle 15 la sessione conclusiva della sua masterclass; trenta minuti dopo, alle 15.30, parte invece l’ultimo dei “Quattro passi nel jazz” , la serie di incontri divulgativi, aperti al pubblico, del musicista e storico della musica del Novecento Enrico Merlin: tema del giorno, le donne nel jazz, una storia costellata non solo di cantanti come Billie Holiday e Ella Fitzgerald, ma anche di grandi strumentiste, da Mary Lou Williams all’International Sweethearts of Rhythm (un’orchestra degli anni ’40 composta esclusivamente da donne), da Carla Bley a Maria Schneider.  

In serata ultimo appuntamento nei cortili del Museo del Costume con la rassegna di concerti collegata al Seminario. Al centro dei riflettori, a partire dalle 21, il Collettivo Nuoro Jazz composto da Francesca Corrias alla voce, Massimo Carboni al sax tenore, Giovanni Sanna Passino alla tromba, Giovanni Agostino Frassetto al flauto, Salvatore Spano al pianoforte, Angelo Lazzeri alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e Gianni Filindeu alla batteria: sono gli otto musicisti sardi che costituiscono il corpo docente dei Seminari Invernali che si tengono a Nuoro dal 2003, un’iniziativa nata come “ponte” tra un’edizione e l’altra dei Seminari estivi per estenderne, valorizzare e integrare il percorso didattico. Grazie alla possibilità di combinare differenti formazioni al suo interno, il collettivo affronta repertori e generi con riferimenti stilistici ad ampio spettro, riflettendo così nel suo interno le diverse anime del jazz contemporaneo. Nel concerto convivono dunque brani standard e composizioni originali, libera improvvisazione e arrangiamenti scritti, in un immaginario sonoro  che trova il suo più profondo significato proprio nel confronto, nella condivisione e nell’insieme.