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La segreteria confederale Cisl del Sulcis Iglesiente ha convocato tutte le Federazioni dell’Industria per proseguire nel programma organizzativa finalizzato a promuovere una nuova stagione di rivendicazioni, stante la gravissima situazione economica del territorio.
Dopo le comunicazioni da parte del segretario generale Fabio Enne e del segretario di comparto Massimo Cara, sono stati esaminati e discussi i problemi irrisolti, legati alla persistente crisi industriale, che ancora, vede importanti produzioni di filiera come l’alluminio, stagnare dentro una politica di totale assenza programmatica condizionata da infiniti rinvii che rischiano di diventare nel tempo chiusure definitive. Questa situazione, ha creato una condizione sociale drammatica con numeri degli inoccupati e senza lavoro, di gran lunga superiori alle percentuali nazionali, con dati allarmanti come il 75% dei giovani che non trova occupazione.
In un territorio di circa 130.000 abitanti, abbiamo purtroppo il primato dei disoccupati che ci assegna il triste titolo della provincia più povera d’Europa.
Spietata l’analisi delle vertenze in crisi ma affiancata da una forte determinazione della Cisl per invertire questa tendenza.
La filiera dell’alluminio resta vitale per la nostra economia ed in tal senso, partendo da Eurallumina, per poi passare alla Ex Alcoa e finire con le seconde e terze lavorazioni della Portal (ex Ila), deve trovare la giusta attenzione da parte della politica regionale e nazionale.
Sarà nostra ferma intenzione, in collaborazione con le Federazioni contrattualmente competenti, produrre tutte le azioni possibili per evitare lungaggini e considerevoli rinvii che rendono ancora incerto il futuro per l’acquisto della ex Alcoa, promuovendo dei tavoli di discussione definitivi.
Così come per Eurallumina, confermiamo l’assoluta intenzione nel sostenere il riavvio delle produzioni respingendo ogni forma di sterile contrarietà; camuffata da insano ambientalismo.
La chiusura della Ex Ila, dettata dalla solita politica inadempiente deve trovare lo sbocco produttivo e, soprattutto, non può continuare a vivere tra i teoremi della burocrazia che hanno costruito la sua chiusura ed hanno chiuso le porte a tutti i progetti di razionalizzazione industriale e di alternativa.
Il problema dei costi energetici, è stato l’elemento principale della chiusura di queste importanti fabbriche, se ancora resterà irrisolto, accompagnato dalle problematiche di mercato, il crollo dei prezzi dei metalli non ferrosi, condurrà alla chiusura anche lo stabilimento della Portovesme srl, unico produttore di zinco nel paese.
Ovviamente, senza una politica sinergica e di sistema, anche produzioni come quella di Enel, non avranno ragione di esistere, prefigurando nel territorio il deserto industriale
La grave crisi del comparto Edile che ad oggi vede nel nostro territorio migliaia di lavoratori in disoccupazione.
L’annunciata chiusura della produzione di bentonite a Piscinas che si aggiunge alla già grave situazione del basso Sulcis. Gli stessi trasporti, i servizi, il commercio, l’agroindustria, le piccole e medie imprese, agricoltura e artigianato, sono stati trascinati nella voragine della crisi con pesanti gravi ripercussioni economiche del settore.
Cantieri mai aperti, bonifiche ambientali ferme al palo, distruggono, ogni professionalità di cui il nostro territorio poteva vantare di avere e ne caratterizzano la sua distruzione economica.
Il Piano Sulcis, firmato dal Governo nel 20l2, doveva essere d’aiuto e da traino per il rilancio del territorio, delle infrastrutture, porti, strade, del settore industriale, turistico, agropastorale, agroalimentare, ecc., con un finanziamento previsto di oltre 500 milioni di euro, ad oggi, non è stato speso un solo centesimo, ad eccezione dei 130 milioni di euro utilizzati per la fiscalità di vantaggio, della quale è davvero difficile capire quali siano stati i benefici. L’ennesimo rinvio della riunione prevista ad opera del presidente Pigliaru, vogliamo considerarlo un rinvio tattico, sempre che, alla data della riunione, non ci sia ancora il nulla.
A questo proposito chiederemo risposte precise anche inerenti ai diversi progetti turistici già approvati, elaborati in terreni senza alcun vincolo, proiettati alla costruzione di economia diversa da quella industriale, ciò nonostante, privi di qualsiasi interesse politico, quello che deve responsabilizzarsi e attivarsi a contrastare l’evitabile collasso finale.
Il coordinamento industria Cisl confederale, così come avverrà nei diversi coordinamenti sulle politiche sociali e socio assistenziali, cercherà il giusto confronto con gli Enti locali del territorio, con Cgil e Uil territoriali, coinvolgendo tutta la collettività del Sulcis Iglesiente e proporrà, in occasione della prossima assemblea organizzativa della Cisl del Sulcis Iglesiente, prevista a Buggerru il 5 ottobre 2015, ai quadri, dirigenti, delegati e attivisti della Cisl, l’organizzazione di una mobilitazione del popolo del Sulcis Iglesiente per un vero rilancio economico del territorio, per il lavoro e per una giusta dignità sociale.
Coordinamento Industria Cisl Sulcis Iglesiente