18 July, 2024
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A Sant’Antioco nasce “Aperitivi con l’autore”, Festival letterario indipendente che prenderà il via il 2 luglio con l’autorevole firma del quotidiano Repubblica Enrico Franceschini che proporrà il suo ultimo romanzo “La mossa giusta”, e si chiuderà il 3 settembre con Paolo Pinna Parpaglia e la presentazione del libro “Il mistero di Tavolara”. Tredici appuntamenti, tutti in piazza De Gasperi, ai piedi della Biblioteca comunale, a suggellare il legame profondo tra il festival e la biblioteca: Aperitivi con l’autore, infatti, si inserisce in un progetto ben più ampio che è il risultato del finanziamento del Dipartimento nazionale delle Politiche giovanili (100mila euro cui si aggiungono 25mila di cofinanziamento comunale) il cui principale obiettivo è ampliare significativamente l’offerta di spazi di aggregazione e di promozione alla lettura, rivolti ai giovani tra i 14 e 35 anni, all’interno della biblioteca comunale, nelle scuole cittadine e nei luoghi dell’associazionismo. E l’associazionismo, appunto, svolge un ruolo determinante, considerata la collaborazione attiva di “Iklos”, “Arci il Calderone”, “Historia docet”, nonché dell’istituzione scolastica “Ipia Emanuela Loi”.

Una parte di questo cospicuo finanziamento, inoltre, consentirà di riqualificare una stanza attualmente inutilizzata del Palazzo del Capitolo, dove ha sede la biblioteca, che si trova al piano terra e diventerà un primo luogo di contatto con i cittadini, di accoglienza, un luogo più prossimo e immediato alla piazza de Gasperi. I lavori strutturali prenderanno avvio proprio in questi giorni.

Tra le varie azioni con cui la Biblioteca intende “diffondersi” sul territorio, anche le modalità innovative e accattivanti per i giovani come appunto gli aperitivi in biblioteca. Obiettivo principale, dunque, andare nelle piazze per coinvolgere il maggior numero possibile di giovani veicolando il messaggio che i libri rappresentano una risorsa inestimabile per la crescita e l’emancipazione dell’essere umano. Eccolo, dunque, il festival indipendente che oltre ai due autori già citati, vedrà la partecipazione di Gabriella Greison, Fabio Cuffari, dell’antiochense Marco Testa, di Francesco Filippi, Flavio Soriga, Massimo Carlotto, Simone Tempia, Massimo Granchi, Gabriele Serreli e Maria Paolucci. A questi incontri letterari si aggiunge anche la rappresentazione teatrale “Lunga è la notte – Peppino Impastato”.

«Questo progetto è stata un scommessa per la nostra Amministrazione  commenta il sindaco Ignazio Locci – abbiamo messo in campo un processo che consentirà di trasformare la nostra biblioteca in un luogo più dinamico, sempre più aperto alle esigenze dei giovani. La biblioteca, più in generale, si apre alla città: le azioni sono tante e l’obiettivo è richiamarvi intorno sempre più persone. Gli aperitivi letterari, un vero e proprio festival letterario indipendente che ci consentirà di stare in contatto con il mondo della letteratura, dei libri, dello scambio culturale, contribuiranno insieme ad altre azioni a costruire un percorso di integrazione e di dinamismo del lavoro della biblioteca, dei suoi operatori, dell’amministrazione, della città.»

«Ci rivolgiamo ai giovani di Sant’Antioco tra i 14 e i 35 anni spiega l’assessore della Cultura Luca Mereu le azioni messe in essere dal progetto “BibliotecaDiffusa” sono molteplici e possono essere suddivise in due filoni fondamentali: il primo è quello infrastrutturale, come l’acquisto di arredi e di presidi informatici che renderanno la nostra biblioteca ancora più accessibile e bella. Oppure le quattro postazioni smart o le “casette per libri”, per dare concretezza al cosiddetto BookCrossing, ovvero lo scambio attivo di libri: metti uno, prendi uno. L’altro è quello delle azioni laboratoriali e creative con incontri nelle scuole relativi alla trattazione, con esperti dei vari settori, delle problematiche più comuni, dal bullismo alla socialità post covid, dalla violenza minorile al Gender gap. Infine, laboratori di teatro, di social media marketing e di scrittura creativa. E naturalmente gli aperitivi letterari che prenderanno il via domani.»

Dopo un’intensa settimana di lezioni e concerti, cala il sipario, a Portoscuso, sulla diciassettesima edizione dei seminari e della rassegna di musica e canto di matrice popolare di Mare e Miniere, organizzati nella cittadina costiera del Sud Sardegna dall’associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione artistica del musicista e compositore Mauro Palmas. 
Domani sera – domenica 30 giugno – gran finale con il tradizionale concerto che riunisce sullo stesso palco allestito nell’antica tonnara Su Pranu allievi e docenti per un abbraccio collettivo in musica: si comincia alle 21.30 con ingresso gratuito. Sono oltre centosessanta gli iscritti ai seminari tenuti da Luigi Lai (suo il corso di launeddas), Cuncordu e Tenore de Orosei (per il laboratorio di canto “a tenore” e “a cuncordu”), Riccardo Tesi (corso di organetto diatonico), Mauro Palmas (mandola), Marcello Peghin (chitarra), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Alessandro Foresti (canto corale), Andrea Ruggeri e Enza Pagliara (batteria e percussioni popolari), Mario Incudine e Silvano Lobina, (musica d’insieme), Giulia Cavicchioni (laboratorio per bambini sulle musiche dal mondo), Manu Theron e Damien Toumi (canti politici e popolari occitani).
Il programma si annuncia come sempre ricco e variegatoquest’anno seguendo il filo rosso della guerra, della pace e dell’inclusione: «Stiamo lavorando su brani che in qualche modo parlino di queste tematiche così attuali: quindi varie canzoni antimilitariste, contro la guerra, anche per la parte del concerto dei bambini – spiega Elena Ledda
Avremo canzoni un po’ da tutto il mondo, ci saranno canti ebraici ma anche arabi, palestinesi, curdi, qualche brano sacro, e poi canti come “Nostra patria è il mondo intero “Dove vola l’avvoltoio”, con testo di Italo Calvino».
Alla vigilia dell’ultimo atto, è già possibile trarre un primo bilancio su questa edizione di Mare e Miniere a Portoscuso: «È stato veramente un seminario particolare, molto partecipato sia nella sua parte didattica, sia per quanto riguarda la rassegnavenerdì, ad esempio, c’era un mare di gente per il concerto di Peppe Servillo, che è stato meraviglioso. Insomma, siamo stanchi per queste intense giornate di lavoro, ma felici e soddisfatti. Come sempre», commenta Elena Ledda.

Calato il sipario sulla settimana di seminari e concerti sulla costa del Sulcis, la lunga stagione di Mare e Miniere prosegue facendo la prossima tappa a Sarroch: in programma, dal 25 al 27 luglio, un trittico di serate al Parco Siotto che vedranno l’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniereaffiancare di volta in volta Peppe Servillo in concerto, Elena Ledda e Simonetta Soro nello spettacolo musicale tratto dalla fiaba di Massimo Carlotto “La via del pepe”, e gli attori Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse in “Contrattempi”. A completare il quadro, un’esibizione del Tenore San Gavino di Oniferi nella serata d’apertura.

Viaggio ai confini della tabarchinità” martedì 4 luglio a Calasetta (ore 18.00, Raixe) e mercoledì 5 luglio a Carloforte (ore 18.45, Polo linguistico). 

L’accoglienza sarà curata da Marzia Varaldo, presidente della Cooperativa Millepiedi, in dialogo con i sindaci di Calasetta e Carloforte, mentre due brevi visite sono condotte rispettivamente da Remigio Scopelliti e Andrea Luxoro.

Subito dopo sono previste due traversate di andata e ritorno, di 30 minuti l’una, sui traghetti Delcomar con personaggi di spicco della cultura: martedì 4 luglio sulla tratta Calasetta-Carloforte con partenza alle 19.30 lo scrittore Massimo Carlotto (autore, tra gli altri, del noir “Il mistero di  Mangiabarche”) dialoga con l’antropologo Luca Navarra.

Per il viaggio di ritorno, sulla tratta Carloforte-Calasetta con partenza alle 20.15 il musicista e cantautore calasettano Matteo Leone, appassionato di jazz e blues ma sempre più famoso per i suoi concerti in tabarchino, si esibisce con brani dal nuovo disco “Raixe”.

Mercoledì 5 luglio sulla tratta Carloforte-Calasetta con partenza alle 20.15 il giornalista inglese James Bone, ex corrispondente del Times e del Daily Telegraph che oggi vive tra New York, Londra e Carloforte, dialoga con l’antropologo Luca Navarra.

Per il viaggio di ritorno, sulla tratta Calasetta-Carloforte con partenza alle 21.00 il musicista e cantautore carlofortino Battista Dagnino,  autore di diversi brani in tabarchino e celebre per lo spettacolo “In sce unde de Faber”, in cui reinterpreta le canzoni di Fabrizio De André, si esibisce nel concerto “A ca insciû mò” (la casa sul mare).

L’evento è stato reso possibile grazie ai contributi dei comuni di Calasetta e di Carloforte, di una campagna di crowdfunding e della collaborazione dell’associazione Botti du Shcoggiu.

 

 

Esce il 23 giugno 2023, dopo un lungo periodo di rielaborazione durato tre anni, il secondo e atteso disco di Matteo Leone, tabarchino doc, vincitore assoluto del Premio Parodi nel 2021 e protagonista applauditissimo lo scorso anno del 42° Festival Internazionale Jazz in Sardegna-European Jazz Expo al Teatro Massimo di Cagliari. Raixe, questo il titolo del disco prodotto, registrato e mixato da Michele Palmas per S’ardmusic e distribuito da Egea Music è un lavoro in cui Matteo Leone si allontana dall’inglese del blues, scegliendo la sua lingua natale, il tabarchino, emblema della contaminazione tra popoli e culture. 
Raixe è un meticciato di stili, timbri, esperienze e alchimie ritmiche che creano uno spazio sonoro unico dove il tabarchino, lingua antica e riconosciuta del Mediterraneo, interseca memoria e presente. I temi e le storie sono quelle ricorrenti nella sua poetica: quelle del cammino e del viaggio, che lo hanno condotto in giro per il mondo; quelle del ricordo e della conservazione delle cose che lo circondano; quelle del desiderio di dialogo tra culture diverse e della volontà indomabile di trovare luoghi in cui vivere. 
«Non c’è brano che non conduca, chi ascolta, lungo rotte di pura emozione», scrive Massimo Carlotto, cui è affidata la vibrante presentazione del disco. La mandòla, la chitarra e altri strumenti occidentali si uniscono a strumenti percussivi sahariani e subsahariani, creando una miscellanea di stili e ritmi di grande fascinazione.
«È stato un disco travagliato, sia dal punto di vista della stesura che dal punto di vista della pubblicazionecommenta Matteo Leone sulle note di copertina -. Un disco che ha avuto diversi cambiamenti, anche se mi piace di più la parola evoluzione. Un progetto che vede le sue prime origini embrionali nel 2018, al ritorno dagli States dove andai a suonare. Avendo realizzato un mio grande sogno, mi sono trovato totalmente privo di interesse creativo: la classica crisi dei 30 anni.»

Nuovi appuntamenti per il Capoterra Teatro Festival, evento estivo dedicato allo spettacolo dal vivo organizzato dalla compagnia Anfiteatro Sud con la direzione artistica di Susanna Mameli e giunto quest’anno alla sua decima edizione. 
Il festival, che sarà ospitato nel centralissimo Anfiteatro del Parco Urbano, in via Palermo 1 a Capoterra, vedrà in scena le compagnie isolane Circo Maccus, Akroama, Origamundi Teatro, Effimero Meraviglioso, Anfiteatro Sud, Teatro del Segno e i bolognesi Teatro delle Temperie per otto appuntamenti, tra 24 luglio e 13 agosto, all’insegna dell’ironia, della commedia musicale, della retrospettiva culturale, della prosa contemporanea. 
Il programma. Il Capoterra Teatro Festival prenderà il via domenica 24 luglio con il Circo Maccus e “Madame Brulée”, ovvero le quotidiane acrobazie del vivere viste attraverso la lente del circo e del gioco. Lo spettacolo racconta le vicissitudini di una donna comunemente straordinaria: Madame Brulée, governante/diva della Caravan Perdù Maison, in costante tensione tra il peso della realtà e la leggerezza dei sogni; tra cadute vertiginose e voli inebrianti. Lo spettacolo è scritto e interpretato da Virginia Viviano. 
Simeone Latini sarà protagonista de “Il deserto dei tartari” prodotto da Akroama per la regia di Lelio Lecis nel secondo appuntamento venerdì 29 luglio. Tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, racconta la storia di Giovanni Drogo, giovane ufficiale costretto a lasciare il suo paese per presidiare Fortezza Bastiani, luogo che un tempo ospitò gloriosi combattimenti e ora spazio desolato dove il tempo scorre immobile. L’opera parla di solitudine e paura, ed è un drammatico affresco del senso di impotenza e disillusione di quegli anni. 
Venerdì 5 agosto in scena la compagnia Origamundi con “Chi ti credi di essere?” di e con Marta Proietti Orzella. E’ un one woman show dove l’attrice, con la complicità della cantante Stefania Secci Rosa e del musicista Fabrizio Lai, interpreta diversi personaggi un po’ sopra le righe e alle prese con la propria identità. Spettacolo ironico e dissacrante su pregiudizi, etichette e luoghi comuni.
Il giorno dopo, sabato 6 agosto, spazio a “Volevo vedere il cielo” scritto da Massimo Carlotto e diretto da Maria Assunta Calvisi per una produzione de L’Effimero Meraviglioso: in scena Miana Merisi e Michela Cidu. Una donna, di cui non si conosce neanche il nome. E una figlia, “la ragazzina” che cerca in tutti i modi di sfuggire dalle grinfie della madre che la vorrebbe velina o concorrente del Grande Fratello, anche battona purché non come lei, frustrata e infelice. Un’infelicità annegata nel vermouth, offerte speciali e sogni consumati nel cesso. 
“S’accabadora” di Anfiteatro Sud, scritto e diretto da Susanna Mameli, sarà protagonista del quinto appuntamento domenica 7 agosto. Siamo nella tana de s’accabadora, la sua serva, mentre sistema e rassetta la stanza, racconta i fatti della padrona; attraverso il filtro dei pettegolezzi e dell’amore-odio della serva verso la sua padrona, ecco levarsi l’immagine castigata di Antonia, ora come levadora, ora come incantadora e infine accabadora. Levatrice, donna delle medicine, donna che pone fine alle sofferenze dei moribondi, ma anche figura crepuscolare solitaria, sfuggente e schiva. Lo spettacolo, interpretato da Marta Proietti Orzella ed Elisa Pistis e accompagnato dalle musiche di Paolo Fresu, ha vinto il premio alla drammaturgia al Roma Fringe Festival 2020 e al Premio Nazionale Lauretta Masiero. 
Martedì 9 agosto “Baroni in laguna”, spettacolo di Teatro del Segno di e con Stefano Ledda con le musiche di Andrea Congia e Juri Deidda, racconta un’Isola fuori dal tempo tra paesaggi arcaici e avanzi di Feudalesimo; in una sapiente alternanza tra fatti di cronaca, testimonianze e immagini d’epoca viene raccontata la rivolta dei pescatori del paese del Campidano di Oristano sulle rive dello stagno conosciuto come Mari Pontis contro l’anacronistico sistema di potere che sanciva come immutabile un diritto di proprietà ormai superato dalla Storia e dalle leggi. 
Il giorno dopo, mercoledì 10 agosto, ancora Anfiteatro Sud per “Chi dice donna dice Dante” scritto da Francesco Civile, diretto e interpretato da Francesco Civile e Daniel Dwerryhouse: in scena un Dante contemporaneo che si è perso di nuovo e che ha ancora bisogno del suo Virgilio per ritrovarsi, raccontato dal punto di vista di chi ha dato al poeta la possibilità di diventare “sommo”, la donna. Non solo Beatrice, ma molte e curiose figure femminili accompagneranno Dante attraverso un viaggio grottesco ed esilarante.
Chiuderà il Capoterra Teatro Festival la compagnia bolognese Teatro delle Temperie con “Circo capovolto”, di e con Andrea Lupo per la regia di Andrea Paolucci: in scena la storia di Branko Hrabal, che in fuga dall’Ungheria si rifugia in un campo rom in Italia; porta con sé dieci scatoloni, ereditati da suo nonno, contenenti quel che rimane del famoso circo di famiglia, che interruppe la sua attività quando i nazisti sterminarono tutti gli artisti. Liberamente tratto dal romanzo di Milena Magnani, lo spettacolo è stato premiato al Roma Fringe Festival 2017, al Palio Ermo Colle 2020 e al Premio Mauro Rostagno. 
 

L’Associazione Argonautilus ed il Comune di Gonnesa presentano il programma della terza edizione di Connessioni – Festival delle Idee Gonnesa 2022, con cinque appuntamenti presso alcuni dei luoghi più suggestivi del territorio.
Il debutto è previsto il 3 luglio, alle ore 21.30, con Francesco Abate, che insieme a Federica Musu racconterà il suo ultimo libro “Il complotto dei Calafati” (Einaudi Editore), nel meraviglioso Villaggio dei Pescatori di Porto Paglia.
Il 5 luglio, a partire dalle 21.30, Piergiorgio Pulixi presenterà insieme a Federica Musu il suo libro “La settima luna”, (Rizzoli), presso il Nuraghe Seruci.
Il 6 agosto sarà invece il turno di Massimo Carlotto e del suo “Il Francese” (Mondadori), in dialogo con Eleonora Carta e Federica Musu, presso il Villaggio dei Pescatori di Porto Paglia, alle 21.30.
Matteo Porru intratterrà il pubblico con il monologo inedito “India nove tre sette cinque” – il 12 agosto, al Nuraghe Seruci, a partire dalle 21.30.
Ultima data prevista è quella del 27 agosto, quando il Museo Etnografico di Nuraxi Figus vedrà Joshua Wahlen ed Alessandro Seidita protagonista della serata con il loro libro e docufilm “Voci dal silenzio – Un viaggio tra gli eremiti d’Italia” (TEA), proiettato alle 21.00 e commentato dagli stessi autori.
La serata sarà preceduta da una degustazione di pane appena cotto nel forno del Museo, a cura dell’Associazione Culturale Ricreativa Nuraxi Figus.

Musica, libri, festival, teatro, escursioni, cinema, incontri: un ricco calendario denso di attività pronte ad animare l’estate gonnesina per la seconda edizione di Luci d’Estate: dal centro storico del paese al Villaggio Normann, passando per il Nuraghe Seruci e Nuraxi Figus. Il tutto all’interno del percorso di destinazione sostenibile e responsabile iniziato nel 2020 e che vede gli operatori turistici gonnesini in prima linea per offrire esperienze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche e contribuire a rendere Gonnesa un viaggio e una vacanza indimenticabile.

«Dopo un anno difficilissimocommenta il sindaco di Gonnesa, Hansel Cristian Cabiddusiamo pronti a ripartire in sicurezza. Gonnesa, con il suo importante patrimonio paesaggistico, archeologico, storico minerario e culturale vuole contribuire ad arricchire l’offerta turistica del sud ovest sardo, attraverso un sistema di eventi, prodotti, esperienze, attrattori di grande interesse.»

Dai concerti dedicati ai giovani nel centro del paese, agli eventi culturali al Nuraghe Seruci e al Villaggio Normann, senza dimenticare gli spettacoli per i più piccoli e il cinema sotto le stelle. Il tutto con una grande voglia di normalità e sicurezza (tutti gli eventi si svolgeranno nel rispetto delle normative anticovid).

Anche quest’anno il Nuraghe Seruci, con i suoi tramonti mozzafiato, ospiterà diversi appuntamenti culturali e musicali. Quattro appuntamenti del Festival Culturale Liberevento: il giornalista Toni Capuzzo, la criminologa Roberta Bruzzone, lo storico dell’arte Jacopo Veneziani e lo psichiatra-sociologo Paolo Crepet.
La bellezza del parco archeologico di Seruci ospiterà anche due concerti di ARTango&jazz Festival e due appuntamenti di Connessioni, Festival delle idee 2021: gli scrittori Piergiorgio Pulixi e Massimo Carlotto. Il calendario di  Connessioni prevede anche un appuntamento con il giornalista Francesco Abate nello splendido scenario di Normann e due appuntamenti nel Parco S’Olivariu: il primo con le scrittrici Milly Barba e Debora Serra, il secondo con lo scrittore Wu Ming 1. Sempre al Nuraghe Seruci, il giornalista Anthony Muroni presenterà il suo libro “Mario Melis. Il presidente dei sardi”, il genetista Guido Barbujani terrà una conferenza dal titolo “Migranti pallidi. Come sono arrivate le pelli bianche in Europa”.

Una serie di appuntamenti di grande qualità e interesse saranno ospitati nel Villaggio Normann, grazie alla sinergia con l’Associazione del villaggio. Si partirà, sabato 17 luglio con gli “Zirichiltaggia – Tributo a De André” in concerto che saranno un preludio all’evento di domenica 18 luglio dedicato alla grande Fernanda Pivano, nel giorno del suo compleanno. Gli eventi a Normann proseguono lunedì 19 con la Conferenza: “Algoritmi e Intelligenza Artificiale: Quale futuro”. A cura del prof. Giuseppe Italiano, docente di Computer Science presso la Luiss. Questo primo blocco di eventi si concluderà con il reading teatrale – “Era partito per fare la guerra” di e con Paolo Floris, a cura dell’Associazione Radici e ali in programma martedì 20 luglio.

Ritorna anche il Cinema sotto le stelle nel Parco S’Olivariu, curato dall’Arci Iglesias APS. Sempre il Parco urbano S’Olivariu ospiterà, nel pieno rispetto delle normative anticovid, un calendario di concerti musicali che vedranno sul palco “I Tamurita”, la cantante Claudia Aru con il suo nuovo spettacolo, The Soul Kitchen, i “Non soul funky” e Gabriella Cambarau con il progetto “Brebus”.
Il centro storico del paese, per due serate, diventerà una grande isola pedonale che ospiterà musica e animazione. Il 2 settembre, grazie all’impegno dei giovani del paese, si svolgerà una giornata intera di iniziative dal titolo #pertesamuele.

Novità di questa seconda edizione di Luci d’estate sono le escursioni alla scoperta del territorio curate da Janas Escursioni. Jana Loredana e Jana Francesca ci porteranno sulla via delle cernitrici alle laverie di Seddas Moddizzi, nella zona umida di Sa Masa, negli splendidi villaggi minerari Asproni e Normann, e nelle domus del Janas di Serra Maverru.

Il calendario è stato realizzato in collaborazione con la Pro Loco Gonnesa, con la collaborazione degli uffici comunali e di tutte le associazioni del paese. Il calendario completo delle attività è disponibile sui canali social del comune di Gonnesa (F: @comunegonnesa – IG @comunegonnesa) e, nei prossimi giorni, lo sarà anche sul portale visitgonnesa.it.

Con il patrocinio del comune di Gonnesa, all’interno del cartellone dell’estate gonnesina “Luci d’estate” 2021 ritorna l’appuntamento con “Connessioni – Festival delle Idee – II edizione”, a cura dell’Associazione Argonautilus.
Come nella prima edizione, l’attenzione sarà concentrata sulle idee: e per ragionare insieme sull’attualità, sulla scienza, sulla letteratura, nell’intento dichiarato di creare nuove connessioni, arriveranno a Gonnesa grandi nomi del panorama editoriale italiano, che da luglio a settembre incontreranno il pubblico in alcuni
dei siti più suggestivi del Comune.
Si comincia al Parco S’Olivariu, il 23 luglio con Milly Barba e Debora Serra, autrici di “Geni nell’ombra – storie di grandi menti cui è stata rubata l’idea”, edito da Codice, uno degli editori più innovativi e attenti al progresso ed alla storia del pensiero scientifico. A dialogare con le autrici Francesca Carboni.
Il 30 luglio, a Villaggio Normann, sarà la volta dell’istrionico Francesco Abate, che ci racconterà una Cagliari dimenticata con “I delitti della salina” (Einaudi) e ci presenterà la raccolta “Storie barocche” appena edita da PIEMME. Dialogherà con l’autore Federica Musu.
Il 6 agosto si passa al Noir: Piergiorgio Pulixi al Nuraghe Seruci presenta “Un colpo al cuore” (Rizzoli). Dialogherà con l’autore Federica Musu.
Il 10 agosto, ancora brividi e un altro gradito ritorno: Massimo Carlotto al Nuraghe Seruci, per il suo nuovo romanzo “E verrà un altro inverno” (Rizzoli), con Eleonora Carta e Federica Musu.
Ultimo appuntamento, il 5 settembre al Parco S’Olivariu, WU MING 1 con “La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema” (Edizioni Alegre). Il primo libro che tra reportage e dialogo filosofico, analisi critica e racconto onirico, svela la grave crisi della comunicazione contemporanea. Dialogherà con l’autore Marco Belli.
Tutti gli eventi si terranno alle ore 21:30 e saranno trasmessi in streaming live sui canali di Argonautilus e vedranno la partecipazione della Libreria StoryTelling di Gonnesa.
L’evento è realizzato con il patrocinio del comune di Gonnesa.

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Questa sera, alle ore 21.30, presso l’Area Archeologica Nuraghe Seruci di Gonnesa, Massimo Carlotto racconterà le sue “Variazioni sul Noir: 25 anni di una carriera di straordinario successo. A dialogare con lui, l’autore e vincitore dell’ultima edizione del Premio Scerbanenco, Piergiorgio Pulixi.

L’evento è organizzato dall’Associazione Argonautilus in collaborazione con il comune di Gonnesa, ed è parte della rassegna Connessioni – Festival delle Idee Gonnesa 2020, nel più ampio cartellone dell’estate gonnesina “Luci d’estate“.
Da giorni è stato raggiunto il numero massimo di prenotazioni ammesse. Sarà comunque possibile a tutti, seguirlo a mezzo diretta Facebook, sulla pagina di Argonautilus.

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Ieri, a Genova, all’età di 89 anni è morto Bruno Rombi, docente, poeta, scrittore, saggista, giornalista, opinionista, pittore.

Uomo di grande cultura, dotato di non comune sensibilità ed umanità. Sono tanti i suoi scritti, peraltro tradotti e pubblicati anche all’estero. Pur essendo vissuto a Genova, è rimasto sempre intimamente legato alla Sardegna e, soprattutto, a Calasetta, dove è nato e ha vissuto fino all’età di 31 anni. A lui si deve l’istituzione della Pro Loco calasettana e l’invenzione della Festa dell’Uva, la manifestazione più importante del paese, fintanto che la viticoltura è stata la principale attività lavorativa dei Calasettani.

«Come spesso capita alle persone più illuminate, a volte non e stato compreso da chi non era abbastanza aperto mentalmente al nuovo, ma la passione che ha sempre provato per Calasetta non gli è mai venuta meno, come emerge dalle diverse sue operedicono gli ex sindaci di Calasetta Remigio Scopelliti ed Antonio Vigo -. Bruno Rombi è stato colui che per primo ha fatto conoscere Calasetta in Liguria, dove era universalmente nota soltanto Carloforte come realtà tabarchina. Con i suoi scritti e le sue poesie rimane e rimarrà il poeta e lo scrittore cantore di Calasetta. La sua scomparsa ci addolora e ci lascia tutti più poveri, anche se resta la ricchezza delle sue opere. Passati i tempi critici che purtroppo stiamo attraversando, e che al momento ci impediscono di rendergli il dovuto estremo saluto, sarà per noi doveroso ricordarne in modo adeguato la figura e l’operaconcludono Remigio Scopelliti ed Antonio Vigo -. Ai suoi amatissimi figli la nostra partecipazione al loro dolore.»

Bruno Rombi presentò il suo ultimo libro, “Il mare è una sirena”, il 28 luglio 2017, su iniziativa dell’Auser di Calasetta – Sezione Agostino Cincotti, dell’assessorato della Cultura del comune di Calasetta e di Sardegna Solidale Centro Servizi per il Volontariato, in una sala consiliare strapiena.

Pubblichiamo il racconto della serata, a cura di Toni Cirronis Mercenaro.

Venerdì 28 luglio, presso l’aula consigliare del comune di Calasetta, lo scrittore e poeta calasettano Bruno Rombi, ha presentato in anteprima nazionale, il suo ultimo libro di racconti: “Il mare è una sirena”, in cui la rievocazione di luoghi e avvenimenti, della massima parte degli anni del secolo scorso, riporta in primo piano una serie di figure mitiche, fondamentalmente legate al côte marino di Calasetta, Bruno Rombi fa rivivere un mondo che il tempo, inesorabilmente, ha tentato di cancellare.
Riemergono dall’ombra e ritornano a vivere su una pagina bianca, che acquista un senso, profili semplici e leggendari di personaggi noti alla cronaca, come Masino Manunza, o del tutto inediti, come il mitico simbolico Francesco: tutti personaggi che trasmettono qualche brivido di nostalgia e più di un rimpianto.
Oramai genovese d’adozione (da quasi 60 anni trasferito a Genova), ma con sempre nel cuore e nella mente la sua Calasetta, Bruno ha voluto raccogliere la richiesta dell’Auser Calasetta di organizzare la presentazione di questa ultima opera.
Non senza emozione, vista l’importanza letteraria dell’autore, e l’amicizia che sin dagli ultimi anni ’60 li lega, Toni Cirronis Mercenaro ha cercato di coinvolgere autore e pubblico presente in una rivisitazione dei tempi e dei luoghi che vengono vissuti e attraversati da Francesco, personaggio che è il filo conduttore dei racconti.
Tra brevi letture per entrare in alcuni capitoli e che servivano da input per parlare dei personaggi scelti, la serata è trascorsa in leggerezza ma con una attenzione incredibile, come se tutti i presenti avessero “sete” di sentire, di conoscere e apprezzare quest’ultima opera di questo artista estroverso e a volte fin troppo discusso.
Certo è che l’affetto dimostrato durante le dediche personali che lo stesso ha voluto fare ad ognuno dei presenti, ripagano autore e organizzatori dell’impegno profuso.
Particolare dimostrazione d’affetto è giunta dal vicesindaco Remigio Scopelliti, che ha sottolineato il suo “amore” di lunga data per Bruno, definendolo «poeta che pur allontanandosi dalla sua terra, conserva ed esplica nelle sue opere in desiderio di ritornare sempre sul suolo natio».
Molto graditi ed oculati gli interventi del pubblico, tra i quali abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere tra gli altri, lo scrittore Massimo Carlotto e l’editrice di origine calasettana Colomba Rossi.
Tutte le copie a disposizione sono volate via come il maestrale calasettano, ma abbiamo subito richiesto all’editore altre copie per soddisfare la richiesta di tutti, e presto organizzeremo un incontro-chiacchierata con Bruno, in location e giorno da definire, per la distribuzione dei volumi con dedica dedica dell’autore.
Ancora un ringraziamento all’Amministrazione comunale per averci ospitato, al C.S.V. Sardegna Solidale per la collaborazione all’evento, all’amico Peppino Biggio per il contributo fotografico, e a tutti coloro che hanno raccolto il nostro invito.