23 November, 2024
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«Ai cittadini del mondo voglio dire che il Gabon è un Paese di grandi cambiamenti e notevoli opportunità». E’ questo il messaggio che il presidente della Repubblica del Gabon, Ali Bongo Ondimba, ha voluto lanciare in occasione delle celebrazioni del National Day della nazione africana. All’evento hanno partecipato anche il ministro dell’Economia gabonese, Regis Immongault Tatagani, il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino e Massimo Cassano, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del governo Italiano.

«La sfida della sicurezza alimentare è cruciale per un Paese come il Gabon che importa quasi l’80% del suo consumo alimentare pur disponendo di numerose risorse» ha spiegato il ministro Immongault, ricordando gli interventi realizzati per incrementare l’agricoltura, la pesca e l’acquacoltura. Tra le iniziative citate, un progetto di partenariato pubblico-privato, il rilancio della filiera caffè-cacao e un programma di redistribuzione delle terre.

Il padiglione del Gabon, nel cluster Cacao e Cioccolato, si sviluppa intorno al tema del cibo di qualità e vuole simbolizzare la visione di sviluppo sostenibile del Paese, organizzato sui pilastri quali l’ecoturismo, la filiera del legno, l’agricoltura, le risorse ittiche e l’ambiente naturale.

Il sottosegretario Cassano ha sottolineato che «la cosa più importante che può fare Expo Milano 2015 è convincere i Paesi più ricchi a reinvestire nelle aree del mondo che al momento hanno estrema necessità di aiuti», evidenziando l’impegno del governo Italiano in tema di cooperazione, stimolando attori terzi ad investimenti produttivi in un’area dell’Africa considerata stabile e favorevole allo sviluppo economico.

«Il Gabon sta sperimentando un rilancio economico fondato sul rinnovamento infrastrutturale, su finanziamenti mirati allo sviluppo del turismo e allo sfruttamento eco-sostenibile delle numerose risorse energetiche – ha aggiunto Cassano -. La vicinanza di prospettive tra Italia e Gabon è legata a tradizioni e necessità comuni, quali il settore agricolo, energetico, della lavorazione dei minerali, del petrolio e del gas naturale.»

Al termine della cerimonia la delegazione ha visitato Palazzo Italia, il cluster Cacao e Cioccolato, i padiglioni di Kazakhstan ed Emirati Arabi Uniti. Le celebrazioni continueranno per tutta la giornata con spettacoli di danza e musica tradizionale proposti dal gruppo Tandima, un’esibizione dell’artista Prudence in costumi tradizionali, dimostrazioni di maquillage e cooking show.

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«La partecipazione di Haiti ad Expo Milano 2015 ha una doppio obiettivo: da un lato valorizzare il patrimonio storico del Paese, preservando le buone pratiche nutritive e dall’altro condividere questo ricchezza con tutti i Paesi partecipanti all’Esposizione e i visitatori.»

Così, il Primo Ministro Evans Paul, ha spiegato il senso della partecipazione della Repubblica di Haiti all’Esposizione Universale, aprendo ufficialmente la cerimonia del National Day del Paese caraibico.

Il Primo Ministro ha inoltre sottolineato la grande convinzione con cui il Paese ha preso parte a questo grande evento, che «verrà ricordato dai posteri per il suo grande apporto non solo dal punto di vista architettonico, ma anche e soprattutto da quello educativo e culturale, in termini di alimentazione».

Evans ha poi spiegato l’importanza che i cereali e i tuberi rivestono non solo nella dieta haitiana, ma in quella mondiale.  Ad accogliere il primo ministro, Massimo Cassano, Sottosegretario di Stato del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: «Expo Milano 2015 deve accendere il dibattito sulle economie mondiali e convincere i Paesi più ricchi a supportare quelli più poveri. E questo è il senso della partecipazione di realtà come Haiti». Il Sottosegretario ha anche ricordato lo stato di grave emergenza umanitaria in cui versa il Paese, colpito nel 2004 dall’uragano Jeanne e nel 2010 da un disastroso terremoto.

«L’Esposizione Universale -ha concluso Cassano – deve essere un luogo di incontro, di libertà e solidarietà per esprimere il desiderio di provare a cambiare. La politica dichiari guerra alla povertà».

Presenti alla cerimonia anche l’ambasciatore Emmanuel Charles e l’ambasciatore presso la Santa Sede Carl-Henri Guiteau. Ad assistere in prima fila alla manifestazione ufficiale, seguita da balli tipici locali, anche Annabelle, una bambina haitiana in Italia da alcuni anni per cure mediche, proveniente dall’ospedale Saint Damien, in rappresentanza degli 80.000 bambini assistiti ad Haiti ogni anno dalla Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus.

La giornata è poi proseguita con la visita della delegazione haitiana al Cluster dei Cereali e Tuberi e la tappa a Palazzo Italia, con il pranzo ufficiale. Nel pomeriggio, ecco la sfilata di moda proposta da sette stilisti emergenti haitiani, sotto l’attenta supervisione della stella internazionale dell’haute couture Stella Jean.

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