23 December, 2024
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Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

E’ caos nel mondo dell’autotrasporto della Sardegna: la chiusura delle province sta causando gravissimi disagi agli imprenditori dei trasporti che per revisionare il proprio automezzo, o vedere modificata la propria posizione nell’albo di settore, dovranno attendere anche 1 anno.

Lo denuncia il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, nonché vicepresidente nazionale, Giovanni Mellino che ha scritto ai quattro prefetti isolani, al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, per far conoscere la situazione, mentre il Deputato cagliaritano Andrea Vallascas ha inoltrato una interrogazione al Ministro Del Rio per capire come il Governo intenda agire.

«La situazione in Sardegna è gravissima e siamo a rischio paralisi – afferma Mellino – dopo la cancellazione delle Province, un Decreto del Presidente del Consiglio, dal 4 maggio ha trasferito i servizi di tenuta degli Albi provinciali degli Autotrasportatori (principalmente revisioni dei veicoli e variazioni delle iscrizioni agli albi) dalle ormai ex Amministrazioni Provinciali alle Motorizzazioni. Queste, di conseguenza, sono state letteralmente “sommerse” dalle pratiche dei trasportatori conto terzi nella Motorizzazione di Sassari, per esempio, abbiamo notizie di revisioni che potranno essere effettuate solo fra 12 mesi.»

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri in questione è quello dell’8 gennaio 2015 (“Trasferimento di funzioni in materia di tenuta degli Albi provinciali degli autotrasportatori dalle province agli uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell’articolo 1, comma 94 della Legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014″), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 4 maggio 2015.

«I danni che si stanno venendo a creare sono gravissimi – sottolinea Mellino – sia per gli autotrasportatori che sono costantemente a rischio sanzione o sequestro del mezzo, per le revisioni non effettuate, sia per gli operatori delle Motorizzazioni che, avendo già un organico sottodimensionato, sono stati costretti a dei gravosissimi servizi aggiuntivi.»

In Sardegna, alla fine del 2014 il settore ha chiuso con 2.726 imprese registrate, che hanno dato lavoro a 6.554 addetti. Negli ultimi 5 anni chiuse 531 aziende, il 16,3% di tutto il comparto.

«La nostra preoccupazione è che con questo provvedimento si allontanino ancora di più i servizi dai territori e quindi dalle imprese – continua Mellino – soprattutto quelle piccole che nei territori ancora resistono, non essendo presente una rete diffusa in maniera capillare di motorizzazioni capaci di coprire le esigenze concrete di servizio dell’utenza e non riuscendo, tali imprese, a vedere soddisfatte le proprie richieste di servizio.»

Per il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna una soluzione, ripresa anche dal deputato Andrea Vallascas, potrebbe essere quella di «affidare ad altri uffici periferici almeno la possibilità di raccogliere una parte delle pratiche utili all’attività di trasporto e lasciare aperta la possibilità per sedi periferiche diverse dalla Motorizzazioni, come gli uffici delle ex province, di esercitare le competenze amministrative ed operative sulle iscrizioni variazioni e cancellazioni, concentrando nelle Motorizzazioni competenze di carattere più organizzativo e gestionale degli albi».

Questa, e altre proposte, verranno sottoposte al ministro Graziano Delrio in una interrogazione che il Parlamentare cagliaritano presenterà nei prossimi giorni alla Camera dei deputati.

Confartigianato Trasporti Sardegna, in conclusione, auspica un interessamento di tutte le forze politiche e istituzionali a tutela dei diritti delle imprese dell’autotrasporto, di quelle sarde in particolare che già, per via dei problemi legati alla continuità territoriale, soffrono di numerose altre criticità.

Il consigliere regionale di Area popolare sarda, Gianni Tatti, interviene sulla Continuità territoriale da e per la Sardegna.

«Apprendo dalla stampa la dichiarazione dell’assessore Massimo Deiana relativa alla navetta oraria  da Cagliari per Roma e l’abbandono della continuità territoriale 2 relativa ai voli per Bologna, Torino, Verona, Napoli, Firenze e Palermo dagli aeroporti sardi. Il professor Deiana ci ha abituato – afferma Gianni Tatti – alle sue dichiarazioni roboanti seguite quasi sempre da un nulla di fatto. Mi preoccupa in questo momento è la cancellazione della  CT2. Una preoccupazione questa espressa in commissione Trasporti, della quale sono vicepresidente, sia dal sottoscritto sia dalle organizzazioni sindacali non più di due giorni fa. In quella seduta diversi consiglieri, sentite le parti sociali, hanno chiesto una convocazione immediata dell’assessore in commissione. Se la dichiarazione riportata sulla stampa fosse vera, assisteremo alla distruzione di un sistema che permette la mobilità a tanti sardi che si muovono per lavoro, studio e salute in queste città legate, in maniera fortissima, alla Sardegna anche per il triste fenomeno dell’emigrazione. Ci troveremo in una giungla di orari, tariffe e frequenze alla mercé di compagnie low cost che non imbarcano minori non accompagnati, barellati e altri passeggeri con problemi di salute. Questo è un altro schiaffo ai sardi e al diritto dei sardi di muoversi. Aspettiamo – conclude Gianni Tatti – l’assessore in commissione e la Giunta nei banchi del Consiglio regionale perché questa sarà per me una battaglia per i sardi e per i loro diritti.»

Rubiu - Tatti 39

L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha annunciato oggi che ci sarà il 20,7% di posti in più sugli aerei da e per la Sardegna nel trimestre estivo: 185.500 biglietti aggiuntivi offerti che fanno slittare a oltre 1 milione il totale delle poltrone rese disponibili da Alitalia e Meridiana dal 15 giugno al 15 settembre.

«Rispetto a quanto previsto dal decreto sulla continuità territoriale, si tratta di un incremento considerevole», dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. La nuova strategia del trasporto aereo non investe solo nella ‘continuità’: realizza anche un ponte di collegamento con i Paesi obiettivo del Continente europeo, tenendo conto delle esigenze di mobilità dei sardi e naturalmente di quelle dei mercati turistici.

«E poi la grande sfida – continua Deiana –. Chiediamo che lo Stato garantisca e finanzi un ‘main bridge’ virtuale con la penisola, un servizio continuativo di trasporto aereo con l’altra sponda del Tirreno a tariffa fissa, frequenza oraria cadenzata e a priorità di esecuzione.»

Nei tre mesi estivi del 2015, la compagnia di bandiera aggiunge 118.625 posti in più, ovvero +18,7% rispetto al contratto, così suddivisi: 65.660, cioè +25,1%, su Cagliari-Fiumicino; 16.772 (+ 8,4%), su Cagliari-Linate; 19.580 (+30,9%) su Alghero-Linate e 13.099 (+12%) su Alghero-Fiumicino. A questi si sommano altre 3.514 poltrone rese disponibili per l’utilizzo degli Airbus 330 nei week-end dal 25 luglio al 30 agosto. L’aereo più capiente della flotta Alitalia effettuerà due frequenze mattina e sera, il venerdì, il sabato e la domenica, sulla Cagliari-Roma-Cagliari. Le rotte Olbia-Fiumicino e Olbia-Linate gestite da Meridiana, sempre dal 15 giugno al 15 settembre, aumenteranno la disponibilità, rispettivamente, del 14,9%, con 18.954 posti in più, e del 35,7%, corrispondente a 47.921 poltrone. Il totale dell’aumento capienza di Meridiana arriva al 25,6% con 66.875 biglietti aggiuntivi messi in vendita.

«Difficilmente possono essere riscontrate condizioni di trasporto simili in altre regioni italiane, come è vero che l’insularità è certamente un fattore specifico svantaggioso – commenta Massimo Deiana -. Ecco perché la continuità territoriale, per cui la Regione investe 44 milioni di euro, è un impianto in continuo miglioramento». Oggi si propone un aumento importante di posti disponibili e «si richiede alle compagnie sempre maggiore impegno – aggiunge l’assessore – nella esclusiva salvaguardia delle esigenze dei Sardi e delle priorità dettate dalla Regione».

L’Assessorato ha effettuato un’analisi attenta sugli incrementi dei posti, sull’effettivo traffico passeggeri e sui coefficienti di riempimento dal 2012 a oggi. Emerge un quadro quasi sempre in crescita, sicuramente a partire dallo scorso anno, cioè dall’entrata in vigore della nuova ‘continuità’. Le compagnie hanno costantemente integrato le disponibilità e migliorato complessivamente la qualità del servizio. I posti offerti sulla Cagliari-Fiumicino-Cagliari sono aumentati del 7,16% nel 2014 rispetto al 2013, e continuano a crescere del 3,83% da gennaio a maggio 2015 rispetto al medesimo periodo dell’anno passato. Stessa dinamica si registra sulla Cagliari-Linate-Cagliari, con un incremento delle poltrone del 24,59% nel 2014 e dello 0,53% nei primi cinque mesi di quest’anno.

Cresce la capienza anche sull’Olbia-Linate-Olbia (+10,27% nel 2014 e +10,75% a gennaio-maggio 2015). I collegamenti per Fiumicino da Olbia e da Alghero e quello per Linate sempre dalla città catalana, infine, aumentano le capienze anche considerevolmente nel 2014 (+54,48% AHO-LIN-AHO) mentre non registrano ancora incrementi nel parziale di quest’anno sino a maggio. In base allo studio della struttura assessoriale, si rileva inoltre che i coefficienti di riempimento degli aerei sono in generale sotto controllo, non superano mai la media del 75% con punte massime del 78% nei periodi caldi. Anche in virtù di questi numeri si afferma che il progetto continuità non è statico, si adegua piuttosto allo sviluppo progressivo delle esigenze della collettività e punta a una sempre maggiore corrispondenza tra i parametri dettati dal mercato e quelli della pubblica utilità.

Saranno i collegamenti invernali l’altra vera novità della nuova strategia del trasporto aereo per l’Isola. Voli per le capitali dei Paesi obiettivo dei mercati europei di riferimento (Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Belgio e Svizzera) per fornire un servizio ai Sardi che si recano all’estero, ad esempio, per vacanza o per lavoro, e naturalmente per offrire un’opportunità al turista che vuole raggiungere la Sardegna con un trasporto affidabile e continuativo. Naturalmente questa scelta è in piena sintonia con le politiche dell’assessorato del Turismo, mirate alla destagionalizzazione e all’apertura a nuovi mercati.

«La navetta Sardegna-Continente è un obiettivo di legislatura, una delle richieste importanti che l’Isola avanza al Governo per superare il gap dell’insularità – spiega Deiana – un’operazione che vale 65 milioni di euro e che sarà all’ordine del giorno delle rivendicazioni della Regione a Palazzo Chigi». L’argomento è stato già sottoposto al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio durante la loro recente visita a Olbia. Sono state calcolate 14 frequenze giornaliere a cadenza oraria, con un biglietto da 25 euro, pari a un pedaggio autostradale per eguale distanza.

Altro fattore decisivo, contemplato nella visione della nuova mobilità interna isolana basata sul trasporto ferroviario, è il collegamento tra gli aeroporti attraverso le strade ferrate: «Anche questo è un obiettivo ambizioso al quale stiamo lavorando – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – ovvero mettere in connessione i tre scali isolani e creare una destinazione Sardegna riconoscibile e utilizzabile come sistema unico».

Massimo Deiana 11 53 copia

 

Moby 0 copiaLuigi Crisponi 3 copia

Due distinte mozioni, la prima relativa all’ipotesi di acquisto del pacchetto azionario Cin da parte del Gruppo Onorato e del trasferimento della quota di Moby in capo al fondo Clessidra a favore dell’armatore napoletano, la seconda relativa ai ripetuti disagi dovuti  ai limitati posti aerei disponibili in questo periodo di vivace movimento turistico, sono state presentate ieri in Consiglio regionale con primo firmatario il consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi.

La prima, se verrà approvata, impegnerà il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, «a informare con urgenza il Consiglio regionale sull’evoluzione in corso della situazione ad intervenire con immediatezza presso il Governo nazionale al fine di sollecitare ogni azione che possa contrastare il rischio del monopolio marittimo»; la seconda, in caso di approvazione, impegnerebbe il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, «a porre in essere tutte le procedure al fine di garantire all’utenza la necessaria qualità del servizio aereo  in base alle esigenze di mobilità dei cittadini e a supporto della programmazione turistica della filiera imprenditoriale ad adottare con ogni consentita urgenza i provvedimenti opportuni affinché venga assicurato il potenziamento dei collegamenti e dei posti aerei per la mobilità dei residenti e adeguato supporto alla propensione dei turisti che intendono programmare un viaggio per la Sardegna».

Le mozioni hanno raccolto la firma di tutti i consiglieri dell’opposizione.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio ha approvato oggi il disegno di legge n. 150 “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale e locale” e la Proposta di legge n. 235 “Modifica dell’articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l’Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)”. 

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau con l’esame del disegno di legge 150 presentato dalla Giunta regionale “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale”.

Nel suo intervento introduttivo, Eugenio Lai, relatore di maggioranza del provvedimento, ha ricordato che con la norma si copre un vulnus normativo nella legislazione regionale sulla materia che, non prevedendo misure sanzionatorie adeguate, ha determinato una situazione di scarso controllo sui comportamenti irregolari degli utenti.

La Giunta, con l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, ha espresso parere favorevole.

Il consigliere Gavino Sale (Irs) ha annunciato la presentazione di un emendamento all’art.2 con cui si prevede la possibilità di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi.

Il presidente ha disposto una breve sospensione della seduta per consentire la formalizzazione della proposta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che il Consiglio ha approvato.

Successivamente l’Assemblea ha approvato tutti gli articoli della legge, dall’1 fino al 7/bis, e l’intero provvedimento con 31 voti a favore ed uno contrario. Il Consiglio ha respinto un emendamento presentato all’art.2 dal consigliere Gavino Sale (Irs) con cui si prevedeva la possibilità per gli utenti di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi. Approvati invece un emendamento all’art. 4 proposto dal consigliere Marco Tedde (Forza Italia) che introduce alcune distinzioni fra sanzioni penali ed amministrative, ed all’art. 6 a firma Paolo Truzzu (FdI) che prevede l’utilizzo del gettito delle sanzioni per interventi sulla mobilità urbana e, in particolare, per quella familiare attraverso l’utilizzo di biglietti impersonali.

Il presidente del Consiglio ha poi aperto la discussione sul secondo punto all’ordine del giorno la proposta di legge n. 235, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, “Modifica dell’articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l’Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)”.

La norma, presentata da tutti i capigruppo attraverso la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 102 del Regolamento, pone rimedio a un errore contenuto nella Legge Finanziaria 2015 che stanziava oltre 6,5 milioni di euro per gli operatori dello spettacolo ma, di fatto, destinava il 70% delle risorse al “De Carolis”. Con la correzione si stabilisce che il contributo a favore dell’Ente concerti non possa superare i 700mila euro all’anno, liberando le risorse rimanenti a favore degli altri soggetti beneficiari.

Il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, è intervenuto per precisare che questa proposta di legge è arrivata oggi in aula grazie al senso di responsabilità dei capigruppo, «ma che si tratta di rimediare a un errore commesso in Finanziaria e non di un effetto distorsivo». Tedde si è lamentato anche del modus operandi della maggioranza che stravolge spesso i testi di legge una volta arrivati in aula, utilizzando emendamenti sostitutivi parziali o totali. L’esponente della maggioranza ha anche chiesto di verificare se l’emendamento presentato alla proposta di legge fosse ammissibile. Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha spiegato al collega che si è trattato di un errore, ma in assoluta buona fede.

Il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 36 voti a favore e un contrario.

Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 1 e sull’emendamento. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha chiesto al presidente di valutare con gli uffici l’ammissibilità dell’emendamento.

L’emendamento 1 aggiunge dopo l’articolo 1 l’articolo 1 bis “Modifiche alla legge regionale n. 5 del 2015” che prevede che “Il termine di cui all’articolo 5, comma 18, della legge regionale 9 marzo 2015, n. 5 (legge finanziaria 2015) è spostato al 31 dicembre 2014”.  Il comma dell’articolo 5 della Finanziaria stabiliva invece che  “Le disposizioni dell’articolo 33, comma 3 bis, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), e successive modifiche ed integrazioni, si applicano alle gare indette successivamente alla data del 1° luglio 2015”.

Il presidente ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo. Al rientro in aula, il presidente ha comunicato che la conferenza dei capigruppo ha proposto un emendamento orale eliminando il termine del 31 dicembre e sostituito con le parole «differito al termine della Legge di Stabilità nazionale».

L’Aula ha accettato l’emendamento orale. In rapida successione è stato approvato l’articolo 1 con 32 sì e 2 no, l’emendamento n. 1  con 32 sì e un no, e l’articolo 2 con 33 sì e un no. Il presidente ha poi messo in votazione la legge che è stata approvata con 37 voti a favore e uno contrario.

Il presidente ha poi dato la parola al consigliere di Alleanza popolare sarda, Giorgio Oppi, per l’illustrazione della mozione 157 (Oppi e più) «sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l’accesso alle scuole di specializzazione medica per l’anno accademico 2014/2015».

Oppi ha aperto il suo intervento ricordando all’Aula lo stato di abbandono politico e culturale in cui la maggioranza sta lasciando la sanità sarda. «L’argomento della mozione di oggi è esemplare: una precisa, cristallina volontà politica della Giunta regionale impedisce ai giovani medici sardi di avere le borse di studio – ha affermato – per completare il corso di studi e inserirsi con vantaggi personali e soprattutto per la collettività in un efficiente sistema sanitario». Oppi ha poi ripercorso la storia delle borse di studio regionali dall’istituzione (Oppi era allora assessore alla Sanità). «Da quando le borse regionali sono state istituite nel 1992 noi abbiamo sempre erogato una quantità di risorse direi decorosa e un numero adeguato alle richieste delle Università sarde. Nel 1997 la Regione stanziò circa due miliardi di lire e così negli anni successivi, un milione e 90mila euro nel 2001, quasi un milione e mezzo nel 2013, sino ai 3 milioni e 425mila euro nel 2012». Oppi ha poi proseguito spiegando che, da assessore, ha sempre verificato con i presidi delle facoltà di Medicina di Cagliari e Sassari le reali esigenze. L’esponente della minoranza ha poi evidenziato che quando ha governato il centrodestra le borse di studio per i medici aumentavano, mentre «quando governate voi professori le borse per i vostri studenti diminuiscono, fino al capolavoro di quest’anno». Oppi ha poi accusato la Giunta di aver inviato la lettera al Miur dopo la scadenza del termine e ora si vuole rimediare con 600mila euro per appena 24 borse tra Cagliari e Sassari. Il relatore ha anche spiegato che il governo Renzi non ha finanziato le specializzazioni dei non medici, «tanto che Ortodonzia non ha potuto avviare il primo anno della scuola perché non è stato bandito il concorso». Poi rivolgendosi agli assessori Paci e Arru ha affermato: «Avete causato un grave danno alla sanità dell’isola, per volontà o per incompetenza».  Oppi ha poi attaccato la Giunta per quanto riguarda i trapianti, affermando che dal «primo gennaio a oggi sono stati realizzati 11 trapianti di rene e 7 di fegato: il minimo storico dal 1989». L’esponente del centrodestra non ha infine risparmiato il San Raffaele di Olbia: «Gli unici lavori che sono stati compiuti riguardano la pulizia delle erbacee in funzione antincendio. Nessun cantiere, nessuna attività, nonostante i lavori dovrebbero finire entro un anno e mezzo al massimo due». Per Oppi destinare 56 milioni per anno al Mater Olbia è una scelta «miope e avventata».

Il consigliere ha poi parlato delle lunghissime liste d’attesa per l’oncologia urologica: «300 pazienti in attesa di intervento per tumore alla vescica, prostata, rene e surrene».

In conclusione Oppi ha chiesto  chiarimenti sul buco della sanità, «arrivato a 500 milioni di euro» e ha esortato la Giunta a fare un cambio di passo.

Il consigliere del gruppo Sardegna, Paolo Truzzu, ha illustrato i contenuti della mozione n. 158 «sulle ragioni del mancato finanziamento regionali dei contratti di formazione medico-specialistica per l’anno accademico 2014/2015». L’esponente della minoranza ha evidenziato l’emergere di due problemi: «Il primo – così ha detto Truzzu – è rappresentato dall’errore della giunta relativo al mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi in medicina, e il secondo è invece rappresentato dal tentativo di nascondere la gravità della situazione creatasi». «Trionfano le promesse non mantenute e le bugie», ha dichiarato il consigliere di Fratelli d’Italia, rimarcando il concetto che «senza le borse per gli specializzandi la laurea in medicina è praticamente inutile». Paolo Truzzu ha quindi ricordato come nel recente passato la Regione abbia sempre finanziato con proprie risorse le borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione delle facoltà di Medicina e Chirurgia degli atenei di Cagliari e Sassari. «Nel 2014 – ha evidenziato il consigliere – il fabbisogno di medici era di 328 unità e le borse di specializzazione finanziate con risorse nazionali erano 160 mentre quelle a stanziamento regionale erano 102, quest’anno il fabbisogno di medici è pari a 300 unità,  le borse nazionali sono 192 e quelle regionali uguali a zero». «La Giunta regionale – ha spiegato Truzzu – taglia del 30% mentre la Puglia incrementa del 24%».

Il consigliere della minoranza ha quindi ripercorso le tappe della vicenda («non siamo di fronte ad un incidente di percorso») ed ha affermato che il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi «rappresenta una precisa scelta fatta dalla Giunta». Truzzu ha quindi criticato con asprezza la condotta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, («ha detto bugie prima in commissione Bilancio e ha proseguito con comunicati stampa e interviste») ed ha denunciato il successivo tentativo dell’assessore di scaricare le responsabilità dell’accaduto prima sul suo collega di Giunta, Luigi Arru, e poi sull’intero Consiglio, reo – a suo dire – di aver approvato il Bilancio.

Il consigliere del gruppo Sardegna ha concluso con l’invito alla Giunta «perché ponga immediatamente rimedio ai danni causati dal mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione» e con l’invito alle dimissioni all’indirizzo dell’assessore Paci («non è capace neppure di dire una bugia credibile e farebbe  meglio a tornare alla sua professione»).

Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini,  ha illustrato l’interpellanza n. 130, sottoscritta insieme alla sua collega di gruppo e di partito, Anna Maria Busia, «sulle ragioni del mancato finanziamento regionale di contratti di formazione medico specialistica per l’anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali e sulle azioni attivate in merito».

L’esponente della maggioranza si è detto “imbarazzato” nell’argomentare «l’errore grave commesso dalla Giunta con il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi». Desini ha quindi ricordato la recente norma approvata con urgenza dal Consiglio regionale «per consentire agli studenti sardi il superamento dei gap che li separa dai loro colleghi della penisola». «Abbiamo proceduto con urgenza lo scorso 7 maggio – ha proseguito Desini – perché il bando era in scadenza per la fine del mese ma con sorpresa abbiamo appreso successivamente della mancata copertura delle borse di studio per gli specializzandi medici».

«Riconoscere gli errori – ha dichiarato il capogruppo della maggioranza – è un gesto di umiltà che denota maturità e rivolgo dunque l’invito all’assessore e alla giunta perché ricerchino le opportune soluzioni al problema evidenziato nell’interpellanza». Desini ha dunque concluso evidenziando «il perdurare di situazione di spreco nella sanità sarda, anche dopo la nomina dei commissari da parte della maggioranza».

Il consigliere di Irs, Gavino Sale (Gruppo Misto), si è detto “doppiamente imbarazzato” per il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi ed ha ricordato di essere il primo firmatario della legge per agevolare gli specializzandi sardi nell’accesso alle borse di studio. «Sono impossibilitato a difendere la giunta che mi rappresenta», ha proseguito Sale, «ed è stato commesso un errore ingenuo che deve trovare opportune e immediate soluzioni». «Errori che sono causa di danni inaccettabili e incomprensibili – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – visto che la sanità sarda continua a bruciare oltre tremila milioni di euro l’anno mentre nel bilancio non ci sono tre milioni di euro per gli specializzandi in medicina». «Stiamo regalando 56 milioni agli arabi e nella Sanità stiamo facendo politiche di destra favorendo la sanità privata – ha concluso Gavino Sale – prima di rivolgere “una supplica e un appello” alla Giunta perché si risolva il problema ed ha terminato il suo intervento preannunciando “per coerenza” il voto a favore delle mozioni dell’opposizione «nonostante sia lontano anni luce dal centrodestra».

Il consigliere  Marco Tedde (Fi) ha definito il mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione per i medici “un brutto pasticciaccio” ed ha ripercorso le varie fasi della vicenda fino a quello che Tedde ha definito «un rimpallo di responsabilità tra assessori e il tentativo dell’assessore Paci di scaricare le responsabilità sull’assessore Arru e sull’intero Consiglio».  «Uno scaricabarile indecoroso», ha affermato l’esponente della minoranza che ha invitato l’esecutivo e la maggioranza «a non far finta che niente sia accaduto». Tedde ha concluso  ricordando in tono polemico le dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru a proposito del ruolo dell’università e dell’importanza della ricerca: «Alla luce dei fatti sono solo parole scritte sul vapore acqueo».

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che ha rimarcato l’esigenza di chiarire una volta per tutte i rapporti tra la Regione e l’Università per capire dove vadano a finire le risorse messe a disposizione dal bilancio regionale.

Sul mancato finanziamento delle borse di studio per la specializzazione dei giovani medici, Dedoni ha puntato l’indice contro la Giunta: «Si dà la colpa al Ministero – ha affermato il capogruppo dei Riformatori – credo invece che il problema sia più serio e riguardi la finanza regionale,  se non ci sono entrate non possono esserci uscite. La Giunta ha rinunciato ai ricordi contro lo Stato nella vertenza entrate, tra poco avremo ancora meno risorse da spendere».

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha respinto duramente le accuse rivolte alla Giunta. «Chi ha parlato non è un ignaro passante, né una verginella, oggi si dovrebbe discutere di borse di studio e si parla invece di sanità facendo la morale all’esecutivo e alla maggioranza di centrosinistra. Ho sentito parole inaccettabili da chi ha avuto un ruolo importante nella sanità lasciando una pesante eredità». Cocco ha quindi ricordato i quasi 400 milioni di euro di disavanzo del sistema sanitario isolano a cui la maggioranza cerca di mettere rimedio.

«La vicenda delle borse di studio è invece importante e va chiarita – ha concluso Pietro Cocco – gli assessori lo faranno, la minoranza abbia un po’ di pudore prima di dispensare consigli. La gente vi conosce e sa come avete gestito la sanità, non avete diritto di parola su questa questione».

E’ quindi intervenuto l’assessore alla Sanità Luigi Arru a nome della Giunta regionale.

Arru ha ricordato che la legge sulle scuole di specializzazione è cambiata. «Oggi sono previste solo scuole di specializzazione nazionali. Nel 2015 sono state finanziate 6.000 borse di studio per la Sardegna, rimangono scoperte 24 borse di studio. Siamo dispiaciuti ma non è accettabile sentir parlare di disastro della medicina sarda».

L’assessore ha poi rimarcato la pesante eredità lasciata dal centrodestra: «La Sardegna è l’ultima regione d’Italia sull’appropriatezza dei ricoveri. Siamo ultimi anche nella prevenzione. Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) dice che abbiano una quantità innumerevole di piccoli ospedali che fanno ogni tipo di intervento. Per la prima volta si parla di governance. Vogliamo applicare la riforma “Balduzzi”, la cui mancata applicazione da parte della precedente Giunta regionale ha creato un danno di 250 milioni di euro per la mancata programmazione».

Arru ha poi assicurato il rifinanziamento delle 24 borse di studio rimaste scoperte con un milione di euro recuperato dal bilancio regionale. L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi difeso a gran voce l’operato del suo assessorato: «Stiamo cercando di riportare gli ospedali Oncologico, Brotzu e Microcitemico alla qualità originaria. Non è vero che stiamo dando 53 milioni alla sanità privata (San Raffaele) ma stiamo cercando di ridurre i costi della mobilità esterna. I soldi saranno dati per attività controllate dalla Regione Sardegna».

Stesso discorso sul fronte della prevenzione: «42 milioni per l’attività di screening oncologico consentono di porre rimedio alle liste d’attesa – ha detto Arru – siamo inoltre tra le prime regioni italiane che supereranno lo scandalo degli ospedali psichiatrici giudiziari».

Al termine del suo intervento, l’assessore ha poi sottolineato l’importanza dell’istituzione di un Tavolo per la sclerosi multipla, malattia che in Sardegna colpisce circa 5000 persone. Rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza Arru ha rivolto loro un invito alla “ponderazione”: «Può esserci sfuggito qualcosa ma non facciamoci del male – ha concluso Arru – non è vero che stiamo chiudendo i piccoli ospedali. Siamo impegnati in una battaglia difficilissima: garantire il diritto alla salute a tutti i sardi».

Il consigliere Giorgio Oppi (Area popolare Sardegna), primo firmatario della mozione, ha ribadito di essersi attenuto ai dati della realtà mentre, per quanto riguarda i buchi nei conti della sanità «il tetto massimo è stato raggiunto nel 2005 con il centro sinistra e, nello specifico, dal 2009 al 2014 sono state erogate 520 borse di studio per un controvalore di 13 milioni e quest’anno siamo a zero: i dati sono inoppugnabili». Ho citato, ha ricordato ancora Oppi, «circostanze precise, come quelle relative ai reduci degli ospedali psichiatrici collocati a San Gavino; occorre sapere che contratti sono stati stipulati perché ci sono molti aspetti non del tutto chiari, così come occorre chiarezza su alcune figure di commissari senza requisiti previsti dalla legge ed infine è necessario verificare cosa succederà nel 2018 con il San Raffaele, perché 56 milioni previsti per quella struttura andranno suddivisi anche con le aziende private, quindi o cade l’uno o cade l’altro».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi), proponente della seconda mozione, ha detto che «dopo aver ascoltato i colleghi Desini e Sale sarebbe stato lecito attendersi un po’ più di umiltà dal capogruppo del Pd e dall’assessore Arru; in realtà è stato compiuto un errore che poi si è voluto nascondere, anzi si sta verificando che di questo errore non ne risponderà nessuno». Sui numeri, ha osservato Truzzu, «si dice che le borse sono 238 ma in questo numero sono comprese quelle degli atenei federati con gli atenei sardi, al netto sono 192 e forse anche di meno e non ci si può nascondere dietro il dito: saranno nettamente meno di quelli degli anni passati, nel bilancio siamo da 2.5 milioni a zero e dal ministero non arriveranno deroghe». Quindi, ha auspicato il consigliere di Fdi, «è giusto che maggioranza e Consiglio prendano il coraggio di mettere risorse in grado di recuperare gli errori del passato; ai ragazzi che resteranno senza specializzazione, però, interessa poco il discorso generale sulla sanità ma invece sanno benissimo che hanno perso un anno e saranno costretti a fare guardie mediche, sostituzioni o viaggi di lavoro all’estero, se di fronte a tutto questo l’assessore Paci avesse un briciolo di dignità si dovrebbe dimettere».

Il consigliere Roberto Desini (Centro democratico), ha dichiarato che «le risposte all’interpellanza mi spingono a prender atto di un dato di realtà relativo a quest’anno in cui non saremo in grado di dare risposte a dimostrazione del fatto che, spesso, la politica non ha la capacità di ascoltare le reali esigenze dei cittadini; mi dissocio fermamente, invece, dagli interventi dei consiglieri di centro destra soprattutto se riferiti alla sanità, avremo altre occasioni di dimostrare la qualità della nostre proposte proseguendo sulla linea tracciata dalla legge 23 e mi auguro che si ritrovi la capacità di mettere rimedio agli errori commessi in questa circostanza a partire dalla prossima finanziaria».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione la mozione n. 57 (Oppi e più).

Per dichiarazione di voto, il consigliere del Centro democratico Roberto Desini ha ricordato che dopo che il consigliere Sale ha dichiarato di sentirsi lontano anni luce dal centro destra, per quanto lo riguarda la distanza è ancora maggiore: «Per questo voterò contro pur confermando le motivazioni della mia interpellanza».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso invece parere favorevole, prendendo atto «della ennesima declinazione dei soliti principi di diversità morale vantanti della sinistra negli ultimi 30 anni, una superiorità che non esiste come hanno dimostrato i fatti; la realtà è che quest’anno gli specializzandi sardi non avranno risposta e che sono stati respinti anche gli emendamenti presentati a suo tempo in sede di finanziaria».

Sempre per Forza Italia, il vice capogruppo Marco Tedde ha definito «singolare che coloro che propongono una interpellanza uguale alle mozioni poi si dividano al momento del voto con argomentazioni che non reggono; la verità è che si è voluto eludere il problema con una cortina di fumo sui problemi generali della sanità ma non si può amministrare con la testa rivolta all’indietro, bisogna pensare a quello che accede adesso e a quello che accadrà in futuro». L’assessore Arru, ha proseguito Tedde, «è riuscito a prendere il barile che gli ha scaricato addosso l’assessore Paci scaricandolo a sua volta in altre direzioni, ma qualche consigliere del centrosinistra non si è accorto che il barile gli è arrivato in testa: quello che bisogna fare è dire come si copre il buco degli specializzandi perché il problema deve essere risolto qui e ora».

Il consigliere Augusto Cherchi (Soberania-Indipendentzia), dopo aver annunciato il voto contrario alla mozione, ha rilevato che «in Aula si è parlato un po’ di tutto; va respinta la richiesta di dimissioni di Paci formulata da Truzzu e va affermata l’onestà morale etica e politica di tutti noi ma, detto questo, bisogna riconoscere che i mali della sanità vengono da lontano come dice anche la Corte dei Conti con numeri peraltro diversi da quelli del consigliere Oppi». Sulle scuole di specializzazione, ha aggiunto Cherchi, «probabilmente c’è stata una disattenzione e personalmente sono proonto anche a sottoscrivere la mozione di Truzzu nella parte in cui si prevede l’impegno ad intervenire l’anno prossimo per sanare buco di quest’anno».

Il consigliere di Irs Gavino Sale ha ricordato in apertura che «la nostra proposta di legge nasceva dalla necessità di correggere una norma del centro destra che sostanzialmente apriva all’inserimento di specializzandi non sardi in Sardegna; ora siamo all’anno zero della riforma sanitaria e questo è un colossale errore, non voterò col centro destra ma uscirò dall’Aula».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi) ha ribadito il voto favorevole ad entrambe le mozioni. Potrei ritornare al passato, ha detto, «ma evito di farlo, dico solo se un provvedimento del genere lo avesse fatto un assessore del centro destra sarebbe stato spellato in piazza; qui non è il problema dell’errore ma della bugia ripetuta in commissione e in dichiarazioni pubbliche, della credibilità politica ed istituzionale di un membro della Giunta, un problema che c’è tutto e non può essere eluso evitando anche di accogliere le proposte costruttive dell’opposizione».

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha manifestato apprezzamento per l’intervento del consigliere Oppi «che ha messo il dito sulla piaga ed anche per il coraggio di alcuni consiglieri della maggioranza che hanno indicato un malessere più profondo del fatto specifico; arriverà il momento di scelte molto complesse e perciò se maggioranza e minoranza condividono nella sostanza sulla necessità di correggere un errore evidente, ci si può fermare con un ordine del giorno che preveda un impegno comune, nessuno ci perde e nessuno ci guadagna».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni è dell’avviso invece che «il discorso vada allargato rispetto a quello delle borse di studio come sarà dimostrato da altri successivi passaggi consiliari; bisogna stare poi molto attenti ad esprimere giudizi sommari sulle eredità del deficit sanitario attribuendo certe paternità secondo convenienza perché andando indietro troveremo bel altri nomi e ben altre tracce, risalenti almeno a 30 anni fa; detto questo, dobbiamo risolvere il problema che abbiamo di fronte e possiamo farlo solo se tutti ci assumiamo un impegno».

Il consigliere Luca Pizzuto ha dichiarato il voto contrario del gruppo Sel alle due mozioni presentate dai consiglieri della minoranza ed ha respinto al mittente «le accuse arrivate dai banchi dell’opposizione insieme con la richiesta di dimissioni rivolta all’assessore Raffaele Paci».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta ha dichiarato voto favorevole ed ha evidenziato che il dispositivo della mozione n.157 esplicita le volontà espresse anche dall’assessore Luigi Arru nel corso del suo intervento di replica in ordine agli stanziamenti per le borse di specializzazione dei medici e all’intervento presso il ministero.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato il voto a favore ed ha definito il dibattito “surreale”. «La maggioranza ammette  che il problema esiste – ha spiegato il consigliere della minoranza – e che gli assessori hanno sbagliato ma poi il capogruppo del Pd, Pietro Cocco mette in riga il malpancisti e assistiamo a capriole e a scuse risibili per giustificare cambi di rotta e di voto».

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione la mozione n. 157 (Oppi e più) che non è stata approvata con 19 voti a favore e 29 contrari.

Il presidente Ganau ha quindi comunicato la decadenza (per effetto della mancata approvazione della mozione 157) dei punti 1 e 2 della mozione n. 158 (Truzzu e più) ed ha ricordato che la “censura” in essa contenuta va votata per appello nominale.

Paolo Truzzu (FdI), primo firmatario della mozione n. 158, ha quindi annunciato il ritiro del documento di censura all’assessore Paci.

Il consigliere, Augusto Cherchi (Pds-Soberania e Indipendentzia), ottenuta la parola per un intervento sull’ordine dei lavori ha ricordato la ricorrenza della “Battaglia si Sanluri” per riaffermare i valori della libertà e il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo.

Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la convocazione della Quinta commissione per domani alle 10 ed il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato l’’indisponibilità dei consiglieri del suo gruppo a concedere deroghe sui tempi di convocazione delle commissioni e dell’Aula, mentre il consigliere di “Area popolare sarda”, Giorgio Oppi, ha invitato il Consiglio a procedere con la commemorazione del già presidente della Regione, Giovannino Del Rio, scomparso di recente.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato che il Consiglio sarà convocato al domicilio.

Ieri sera l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, il suo segretario particolare e il deputato Emanuele Cani, hanno incontrato una delegazione dei marittimi Saremar, presso la sede del circolo del Partito Democratico di Carloforte..

«L’incontro – dice il segretario cittadino del PD di Carloforte, Stefano Rombi – ha costituito un’importante occasione per un confronto serio e franco, nel quale i lavoratori hanno potuto esprimere all’Assessore le proprie preoccupazioni circa il processo di liberalizzazione del servizio di cabotaggio gestito attualmente dalla Saremar. L’assessore Deiana, ribadendo l’ineluttabilità della liberalizzazione e del bando di gara, ha rimarcato l’attenzione della Regione e di tutto il PD su tre punti essenziali: la garanzia di un servizio pubblico efficace che sia migliorativo rispetto all’assetto attuale; la salvaguardia di tutti i posti di lavoro; il mantenimento, nel limite del possibile, delle attuali garanzie contrattuali per i marittimi.»

«Come sempre ha fatto in questi mesi difficili – conclude Stefano Rombi – il Partito Democratico di Carloforte intende farsi promotore di un ulteriore incontro di aggiornamento alla fine del mese di luglio, nel quale si potranno discutere gli sviluppi della vicenda. Solo così sarà possibile arrivare ad una soluzione politica in grado, ad un tempo, di offrire un servizio di qualità e di garantire tutti i posti di lavoro.»

Traghetti Arbatax e La Maddalena copiaMassino Deiana 16

La Regione segue con molta attenzione la vicenda legata agli assetti societari di Tirrenia Cin. «La nostra preoccupazione è stata manifestata anche al ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio nel corso della sua recente visita in Sardegna – dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana – con il quale si è parlato del grave rischio di concentrazione e della creazione di una posizione dominante in mano al medesimo gruppo di oltre il 95 per cento del traffico merci e passeggeri da e per la Sardegna».
La Giunta e l’assessorato monitorano costantemente tutti gli sviluppi sul caso: «Ricordo – aggiunge Deiana – che è stata approvata una decisa e corale presa di posizione del Consiglio regionale con un ordine del giorno unitario dove si esprimevano tutte le perplessità – cito – “in seguito alle notizie confermate dai principali organi di informazione circa l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Cin da parte del gruppo Moby-Onorato».
Tuttavia, trattandosi di una dinamica interna a una compagnia privata, i margini di intervento sono limitati: «La nostra attenzione – sottolinea Deiana – è comunque concentrata prima di tutto sulla tutela del diritto alla mobilità dei sardi e ovviamente sul fatto che la Tirrenia Cin sia affidataria di un pubblico servizio che interessa principalmente l’isola e che deve rispondere alle esigenze della collettività dettate da un contratto».
«Al di là delle demagogiche e confuse affermazioni che si sentono in queste ultime ore, come è noto l’operazione di cui si parla – perché al di sotto della soglia finanziaria minima – non è sottoponibile al sindacato preventivo dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Che invece potrà, se lo riterrà – conclude Massimo Deiana -, indagare qualora dovesse davvero concretizzarsi il rischio del monopolio marittimo.»

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«Un conto è fare scelte oculate, un altro abbandonare le rotte: le dieci originarie erano troppe, ma su Verona, Bologna e Napoli Bruxelles non potrebbe fare nessuna obiezione.Sono tratte molto frequentate dai sardi che studiano fuori o sono costretti a viaggiare per esigenze sanitarie e non c’è un servizio per la Sardegna. Il problema vero però è quello del modello: affidare le rotte ad un unico vettore crea alla Sardegna un danno enorme». Lo scrive, in una nota, il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«Difficile da comprendere – dice ancora Cossa – una “continuità europea” del tipo di quella proposta da Massimo Deiana. Oggi è più facile arrivare a Londra o Parigi che a Roma in certi periodi dell’anno. Ed è sbagliato anche solo prendere in considerazione ai fini della continuità i vettori low cost, per il semplice motivo che essi non offrono alcuna garanzia né nel prezzo (estremamente variabile) né di continuità del servizio (viaggiano solo quando conviene loro). Inoltre non può continuare un sistema in cui la Regione paga a pioggia i vettori: vista la scarsità di risorse niente regali alle compagnie aeree ma meccanismi premiali, che stimolino il miglioramento della qualità del servizio. Con una spesa complessiva di non più di 70 milioni di euro, si può applicare sia alla CT1 che alla CT2.»

Michele Cossa

Palazzo della Regione 2 copia
Azioni a tutto campo mirate e specifiche, con l obiettivo condiviso di raggiungere risultati chiari e precisi sul fronte della destagionalizzazione già nel 2016, con un aumento delle presenze turistiche a maggio e ottobre. È stato questo il centro dell’incontro, svoltosi ieri nella sala Giunta di viale Trento, tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore del Turismo Francesco Morandi, l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana e i vertici regionali dell’Associazione industriali e di Confcommercio, Confesercenti e Confapi.
«Lavoriamo insieme su questa scommessa – ha detto il presidente Pigliaru -. Stiamo affrontando problemi di cui si parla da sempre: dare stabilità al settore soprattutto attraverso la destagionalizzazione. Ora è tempo di agire». La proposta, accolta da tutti i partecipanti, è stata quella di «elaborare insieme un breve documento che ci impegni a definire le azioni che ci servono per raggiungere l obiettivo condiviso».Francesco Pigliaru ha sottolineato l’importanza di individuare mercati di riferimento e presentare un territorio in grado di dare risposte in termini di attrazione e di servizi, con precise ipotesi di prodotto, costruendo e promuovendo la destinazione in modo integrato. «Sappiamo bene che è necessario mettere in linea i trasporti con le strutture ricettive, garantendo la mobilità interna e percorsi fruibili anche fuori stagione, ma sappiamo anche di dover fare i conti con una condizione che ci rende diversi dagli altri – ha concluso il presidente Pigliaru -. Siamo un’isola, con tutti gli svantaggi che ne derivano, a cominciare dalla mobilità, e che dobbiamo assolutamente superare. Per questo il tema dell’insularità è al centro del nostro lavoro con il governo e con l’Europa».All’incontro con i rappresentanti dei comparti produttivi isolani è stato rimarcato quanto la Regione sia attenta alle esigenze degli operatori e ai cambiamenti del mercato. «Le associazioni di categoria rappresentano un interlocutore importante per la programmazione turistica e la strategia regionale – ha dichiarato l’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Morandi – e si rafforza l’impegno reciproco a lavorare su temi di interesse comune». Dalla promozione dell’offerta alle scelte urbanistiche, dal lavoro al sistema dei trasporti, si tratta di continuare ad operare in una prospettiva di programmazione unitaria per definire un’agenda di interventi condivisa.

L’assessore Morandi ha poi affrontato la questione normativa e della lotta all’abusivismo: «Sono pronte nuove regole per il turismo regionale, in grado di sostituire una legislazione del tutto obsoleta e inutilmente rigida, ispirate a criteri di semplificazione e sburocratizzazione. Un quadro normativo in cui tutti gli attori regionali dell’ospitalità e del turismo operino secondo criteri rigorosi di professionalità, per restituire competitività al sistema e mettere in campo azioni concrete contro l’abusivismo». Attraverso la programmazione dei fondi europei, si stanno individuando strumenti idonei a sostenere l’occupazione e consentire alle imprese di beneficiare di incentivi per la riqualificazione delle strutture ricettive e la creazione di nuovi servizi.

Il quadro generale di riferimento del trasporto aereo è cambiato: è sempre più difficile investire a sostegno delle rotte senza incorrere in una procedura di infrazione della Commissione europea. «Alla luce di ciò abbiamo individuato delle soluzioni che ci consentiranno di investire non pochi milioni sulla destagionalizzazione», ha aggiunto l’assessore dei Trasporti Deiana. È stato studiato un bando per azioni di pubblicità destinato alle agenzie, attraverso il canale dei vettori aerei, su collegamenti tra mercati obiettivo. Ovvero, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Germania, Austria, Svizzera e Belgio. Quest’anno sono disponibili 6,3 milioni di euro, l’anno prossimo 9. L’avviso si chiuderà a fine luglio.

Un altro intervento importante si riferisce alla nuova continuità territoriale 2, indirizzata non più a destinazioni interne ma comunitarie: «Con 13,6 milioni per i prossimi tre anni abbiamo programmato un investimento di sviluppo territoriale che si colloca al riparo dai rilievi di Bruxelles – ha spiegato ancora Deiana -. Pubblicheremo un altro bando per la presentazione di manifestazioni di interesse per tutti i vettori che si impegneranno a garantire collegamenti nei periodi di bassa stagione con una, due o tre frequenze settimanali. Il progetto è pronto e sarà sempre dedicato ai mercati obiettivo. Rafforziamo così – ha concluso Massimo Deiana​ – il network internazionale».

 

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La Regione partecipa al Salone internazionale della logistica (Sil), in programma a Barcellona il 9 e 10 giugno.
«Si tratta di un’occasione ideale per confrontarsi con gli operatori internazionali del settore e per proporre il progetto Optimed – dice l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana -. Si tratta di un nuovo schema di rete dei traffici marittimi tra le sponde nord e sud del Mediterraneo “che vedrebbe la Sardegna, e in particolare lo scalo di Porto Torres, al centro di importanti rapporti commerciali tra i Paesi costieri e i territori continentali.»
L’iniziativa è finanziata dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera, Enpi Cbc Med, e l’assessorato dei Trasporti è beneficiario e capofila del progetto.
All’appuntamento spagnolo si avvieranno gli scambi “Business to Business” (B2B), previsti nella fase finale delle attività progettuali, che coinvolgeranno diverse aziende specializzate nella movimentazione di merci via mare. L’assessorato dei Trasporti ha allestito uno spazio espositivo dedicato con il quale, insieme ai partner istituzionali Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità dell’ateneo cagliaritano), Autorità portuale del Nord Sardegna e Unione delle Camere di commercio del Mediterraneo, si presenterà anche al vasto pubblico della fiera. Inoltre saranno organizzati due workshop specifici che precederanno gli incontri bilaterali tra gli operatori, e gli specialisti sardi presenti al Sil parteciperanno ai due convegni internazionali Meda-Logistics & Transport Forum e Meda Ports Summit. Coinvolti alla realizzazione del progetto Optimed anche la Scuola europea di “Short sea Shipping” di Barcellona e la Camera di Commercio di Beirut.
«Incontreremo i grandi attori che governano il trasporto merci nel Mediterraneo – dice il direttore generale dell’assessorato dei Trasporti e responsabile del progetto Optimed, Gabriella Massidda – con loro cercheremo di affinare la strategia che prevede un ruolo centrale per l’isola nella gestione dei flussi commerciali e valuteremo tutti i riscontri concreti che provengono dal mercato. La proposta strategica della Sardegna mira anche a favorire il più ampio rapporto di cooperazione economica, in accordo con gli obiettivi del Programma europeo, tra i Paesi dell’arco latino nord occidentale, Spagna Francia e Italia, e dell’area sud orientale, Libano, Egitto, Giordania e Siria.»
Optimed prevede un nuovo disegno di rete basato nel dettaglio sull’individuazione di due hub portuali di riferimento, Porto Torres e Beirut, in posizione baricentrica rispetto alle direttrici di traffico che interessano le due sponde opposte orientali e occidentali del Mediterraneo. È inoltre in corso di sviluppo un sistema informativo avanzato che permetterà la simulazione, da parte degli operatori, di servizi pianificati sul nuovo schema di rete. La piattaforma consentirà di identificare la migliore opzione di trasporto e di valutarne l’effettiva maggiore efficienza. Parametri di alta produttività nello smistamento delle merci, integrati con i servizi di collegamento, sono gli obiettivi dei progetti preliminari in fase di completamento per i terminal portuali coinvolti nell’isola e in Libano.