Il #Consiglio regionale ha approvato il Testo unificato n. 32-40/A “Disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura”.
Il #Consiglio regionale ha approvato il Testo unificato n. 32-40/A “Disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura”.
Il presidente, Gianfranco Ganau, ha aperto la discussione generale sul Testo unificato, licenziato all’unanimità dalla Quinta Commissione lo scorso 4 giugno, dando la parola a Luigi Lotto, presidente del parlamentino delle Attività produttive e relatore del provvedimento. Il testo mette insieme il Dl n. 40 della Giunta regionale e la proposta di legge n. 32 presentata dal gruppo del Partito Democratico.
«Con questa iniziativa – ha detto Lotto – si punta ad uniformare la normativa regionale a quella nazionale in modo da consentire al settore ittico di operare con regole certe». Il testo introduce la proroga al 2020 delle concessioni demaniali ai fini della pesca e dell’acquacoltura già disposta a livello statale. «Questo intervento – ha proseguito il relatore – consentirà agli operatori, in questo periodo di passaggio, di poter crescere e guardare con serenità alla scadenza del 2020 e utilizzare le risorse messe a disposizione del settore».
Il testo unificato prevede, inoltre, la revoca delle procedure di evidenza pubblica già avviate e relative alle concessioni per la pesca e l’acquacoltura interessate alla proroga. Vengono escluse dalla legge le concessioni nelle acque di Olbia la cui gestione amministrativa rientra nella competenza dell’Autorità portuale. «Per la loro peculiarità – ha spiegato Lotto – queste concessioni dovranno essere trattate in modo diverso».
Ha quindi preso la parola l’ex assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi (Forza Italia). «Questa che ci apprestiamo a votare – ha detto l’esponente azzurro – è una norma necessaria e doverosa che ci consente di uniformarci alle direttive nazionali». Nell’intervento dell’ex assessore anche una nota polemica: «La stessa norma, proposta nella scorsa legislatura con un emendamento aggiuntivo alla legge finanziaria, venne inspiegabilmente bocciata dall’opposizione». Cherchi, ribadendo la necessità di dare risposte rapide ai settori produttivi, ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.
Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Edoardo Tocco, ha ripreso il concetto espresso dal suo collega Oscar Cherchi, riguardo al fatto che il provvedimento all’esame dell’Aula segua il percorso già tracciato dalla precedente giunta nelle fasi conclusive della passata legislatura. L’esponente della opposizione è, dunque, entrato nel merito del testo di legge ed ha affermato che, pur concordando sulla necessità delle proroghe per le concessioni, serve porre attenzione alle strutture che insistono nelle aree oggetto di concessione. Edoardo Tocco ha citato gli esempi del cagliaritano e in particolare dell’area lagunare di Santa Gilla per ribadire che «serve una nuova strategia che valorizzi e intervenga sul patrimonio immobiliare che in molti casi è inadeguato e fatiscente». Il consigliere Tocco ha concluso auspicando una ricognizione del patrimonio immobiliare per valorizzarne il recupero e il riutilizzo in termini produttivi.
Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha replicato all’ex assessore regionale dell’Agricoltura e Pesca, Oscar Cherchi, affermando che «nella passata legislatura la minoranza era solo la minoranza e non avrebbe potuto impedire, dunque, la discussione e l’approvazione del provvedimento per prorogare le concessioni». A giudizio dell’esponente del centrosinistra, la proposta a cui Cherchi ha fatto riferimento non ha avuto esito positivo perché «erano tante le perplessità di numerosi consiglieri dell’allora maggioranza di centrodestra». Solinas ha ribadito l’utilità del provvedimento all’esame del Consiglio e ha definito la proroga «indispensabile». Sono tante le aziende del comparto pesca, ha spiegato il presidente della Quarta commissione, che hanno le pratiche di finanziamento bloccate, proprio perché mancano le concessioni. Antonio Solinas, si è poi rivolto direttamente all’assessore dell’Agricoltura e della Pesca per richiamare l’attenzione sulle tensioni a Santa Gilla e nel compendio ittico di Cabras. «Serve la verifica della produttività – ha affermato Solinas, sottolineando che sia a Santa Gilla che a Cabras lavorano meno operatori di quanti potrebbero – per la chiusura messa in atto da parte dei concessionari all’ingresso di nuovi operatori».
Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato il positivo passaggio in commissione del provvedimento all’esame dell’Aula e ha ribadito come la legge in discussione segua la linea tracciata dalla precedente giunta. Il consigliere della minoranza ha evidenziato «il percorso contiguo» delle concessioni per le attività di pesca e quelle per concessioni demaniali turistiche. In proposito l’ex assessore regionale del Turismo ha lamentato procedure troppo lunghe e complesse per il rilascio degli atti concessori e ha auspicato una semplificazione attraverso atti amministrativi, rilasciati dal competente assessorato.
Il consigliere Marco Tedde (FI) ha affermato che, con il percorso della legge in esame, «l’opposizione ha chiarito il suo ruolo costruttivo in aula e in commissione, facendo di tutto perché il provvedimento arrivasse in aula in tempi brevissimi e armonizzando la norma regionale con quella nazionale in modo da favorire gli operatori in attesa dei bandi per le nuove concessioni». Abbiamo di fronte un arco temporale nuovo, ha proseguito Tedde, «che consentirà agli operatori del settore di rientrare dagli investimenti in questo momento difficile». Nel testo, tuttavia, c’è secondo il consigliere di FI, «un punto che suscita perplessità relativo alle concessioni di Olbia dove, se il Consiglio non ha competenza perché la stessa è in capo all’autorità portuale è inutile dirlo in una legge, così come sembra intruso il passaggio riguardante la pesca del corallo; qui gli operatori sono in attesa da tempo di conoscere in quale scenario potranno operare ed è giusto che abbiano risposte».
Il consigliere Gianmario Tendas (Pd) ha sottolineato che «il testo unificato è una buona sintesi che qualifica il provvedimento anche in prospettiva, per altre indicazioni importanti frutto del confronto avvenuto in commissione con la struttura tecnica». A breve e medio termine, ha aggiunto Tendas, «occorre intervenire con la ricognizione sistematica di tutti i beni demaniali destinati alla pesca nel quadro di una gestione corretta del patrimonio demaniale con l’obiettivo di creare una vera e propria filiera produttiva». «Su questa linea c’è un largo consenso delle cooperative e dei consorzi del settore – ha detto ancora Tendas – e ciò rappresenta una ottima base di lavoro per varare in tempi brevi una legge organica di riordino che permetta al settore di sviluppare le sue potenzialità produttive, anche sfruttando l’opportunità dei fondi europei».
A nome della Giunta, l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha definito il dibattito svoltosi in Consiglio «positivo e propositivo, non punto di arrivo ma di partenza per rilanciare il comparto dopo analisi complessiva delle concessioni che l’assessorato sta completando sia per vedere quali compendi dovranno andare a bando che per valutare le migliori politiche per i prossimi anni». Domani, ha poi annunciato l’assessore, «parteciperò a Roma ad una riunione della conferenza Stato – Regioni in cui si discuteranno le nuove politiche per la pesca, passaggio essenziale per decidere come rilanciare il settore». La proroga di 5 anni, ha aggiunto, «ci permetterà di lavorare in tranquillità per programmare bene una nuova politica della pesca, nel rispetto delle norme contenute nelle attuale concessioni, superando la fase attuale in cui non abbiamo sfruttato in modo ottimale le nostre risorse». Per quanto riguarda la situazione di Olbia, ha concluso l’assessore, «confermiamo la volontà di avviare procedure ad evidenza pubblica entro 31 dicembre».
Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli della legge, che l’Aula ha approvato.
Il presidente ha dato, poi, la parola a Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Attività produttive, per il parere sui due emendamenti presentati. Il primo, aggiuntivo, (Meloni e più) prevede che all’articolo 1, dopo il comma 3 si aggiunga il seguente comma: “4. Le concessioni di cui al comma 3 dovranno essere assentite mediante procedura di evidenza pubblica entro il 31 dicembre 2014”, il secondo, soppressivo totale, (Meloni e più) prevede all’articolo 1 comma 3, dopo le parole “Golfo interno del comune di Olbia, le parole “la cui gestione amministrativa si svolge nel rispetto delle funzioni proprie della competente Autorità portuale”.
Lotto ha dato pare positivo su entrambi gli emendamenti e ha aggiunto, rivolgendosi all’opposizione, che «negli ultimi 30 anni, non si è mai affrontata la situazione del settore della pesca con la giusta attenzione». Il consigliere del Pd ha esortato i colleghi, di tutti gli schieramenti, a lavorare insieme «perché il settore diventi il vero volano dell’economia sarda», confermando l’impegno della commissione da lui presieduta. Parere positivo sugli emendamenti è stato poi dato anche dall’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, per conto della Giunta regionale, perché rende più chiara la legge ed evita problemi di competenze.
Il presidente Ganau ha, quindi, dato la parola al primo firmatario di entrambi gli emendamenti, Giuseppe Meloni (Pd). Sul primo il consigliere di maggioranza ha specificato come il testo sia fondamentale per evitare condizioni di disparità nel golfo di Olbia tra i diversi operatori. «E’ una situazione che va avanti da 30 anni e che riguarda una delle realtà produttive più importanti di Olbia, che ha vissuto fasi difficili anche nei rapporti con Regione. Ci sono grosse situazioni di irregolarità – ha detto Meloni – che non consentono neanche l’accesso ai contributi. È emersa l’esigenza di regolarizzare la situazione e questa è l’occasione giusta: entro il 31 dicembre 2014 tutte quelle aree dovranno essere poste a bando». Meloni ha poi spiegato che l’emendamento n. 2 consente di «non appesantire una norma in merito a una situazione che si definirà nei prossimi mesi».
Ha quindi preso la parola Oscar Cherchi (Forza Italia) che ha giudicato “inutile” la presentazione degli emendamenti al provvedimento. «Francamente – ha sottolineato Cherchi – non capisco questi emendamenti il cui contenuto è già previsto dal comma tre dell’art. 1».
Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento soppressivo parziale n. 2 che corregge l’articolo 3, nella parte in cui ricorda la competenza dell’autorità portuale sulle concessioni demaniali nelle acque di Olbia. L’emendamento è stato approvato dal Consiglio. Via libera anche all’art. 1, con il relativo emendamento aggiuntivo n. 1, e all’articolo 2. L’esame del provvedimento si è concluso con la votazione finale al testo che è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea.