18 July, 2024
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Si riaccendono le speranze di rivedere Ryanair ad Alghero, dopo le dichiarazioni del Ceo Michael O’Leary a margine di una conferenza stampa al Ministero dei Trasporti sul nuovo piano industriale della compagnia aerea irlandese. «È il risultato che ci aspettavamo – ha commentato il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru -. Abbiamo creato le condizioni per il ritorno di Ryanair ad Alghero con l’avvio della privatizzazione dello scalo e la risposta è arrivata. L’impegno preso di riaprire la base a fine novembre è il frutto dell’incessante e costante lavoro portato avanti in questi mesi dalla Regione e dal Governo, in particolare dal ministro Delrio, con l’obiettivo di salvare e rilanciare lo scalo del nord ovest dell’isola. Si va verso la soluzione: continuiamo a lavorare in questa direzione, la strategia è quella giusta».

«Ryanair ha risposto positivamente alla nostra proposta di attendere la conclusione della privatizzazione obbligatoria del “Riviera del Corallo”, comprendendo il momento cruciale e complesso che stiamo attraversando. Ora diventa fondamentale l’approvazione in tempi certi da parte del Consiglio regionale della ricapitalizzazione dello scalo. La fase della privatizzazione – ha concluso il presidente Pigliaru – sarà aperta all’apporto di qualsiasi investitore privato potenzialmente interessato.» 

«Siamo certi – ha aggiunto l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana – che una volta messa in sicurezza la società di gestione dell’aeroporto Sogeaal, si potranno mettere in campo tutte le azioni per rilanciare il traffico internazionale e si apriranno nuove e importanti prospettive di sviluppo per l’economia di tutta la Sardegna.»

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La Giunta regionale ha stanziato le risorse per saldare i debiti con le aziende di trasporto pubblico locale, ad esclusione dell’Arst, per la quale aveva già provveduto lo scorso anno. Lo prevede la delibera approvata oggi, su proposta dell’assessore Massimo Deiana.
Il provvedimento riconosce le passività pregresse causate dai maggiori oneri legati alla indicizzazione del costo dei servizi nonché alle ritardate erogazioni delle provvidenze fino al 2014.
Il criterio da utilizzare per il riparto delle risorse sarà quello derivante dal calcolo della rivalutazione Istat del corrispettivo per gli anni dal 2011 al 2014, osservando le clausole contrattuali vigenti. La spesa complessiva autorizzata è di 15,173 milioni di euro, riconoscendone 3,173 milioni per l’anno 2016, 5 milioni per il 2017 e 7 milioni per il 2018.
«Con questa delibera portiamo a termine un lungo percorso di normalizzazione dei rapporti economici tra Regione e aziende di TPL che per troppi anni – ha detto Massimo Deiana – sono state penalizzate da mancati e ritardati pagamenti.»

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«Sulle low cost la Giunta ha sbagliato in pieno. Per eccesso di prudenza e assenza di contatti con la Commissione europea. Adesso occorre subito capire cosa intende fare per il prossimo futuro. L’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, riferisca immediatamente in Consiglio regionale. La Giunta deve attivare subito le contromisure per salvare i voli da e per l’Isola». Lo dice il consigliere regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, dopo il verdetto dell’Unione europea.

«Certo – aggiunge Michele Cossa – la stagione turistica 2016 è irrimediabilmente compromessa. Il calo del 20 % dei passeggeri (con una punta del 32% per quelli dall’estero) ha schiacciato l’economia di Alghero; il meno 11% (meno 19% per i passeggeri provenienti dall’estero) sta facendo boccheggiare Cagliari e tutto il sud Sardegna. Cosa c’è ancora da aspettare? La Regione si attivi per fronteggiare la situazione.»

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La Commissione europea ieri ha comunicato con una nota stampa che nel 2010 la Sardegna ha adottato un regime per sviluppare il trasporto aereo e per garantire per tutto l’anno i collegamenti aerei da e per la regione. Tale regime prevedeva finanziamenti agli aeroporti di Cagliari e Olbia, che a loro volta li utilizzavano per fornire compensazioni finanziarie a compagnie aeree selezionate. L’obiettivo di tale compensazione era che queste compagnie aeree aumentassero il traffico aereo verso gli aeroporti sardi e svolgessero le connesse attività di marketing. Il trasferimento dei finanziamenti regionali dagli aeroporti alle compagnie aeree avveniva a condizioni controllate dalle autorità sarde.

Nel gennaio 2013 la Commissione ha avviato un’indagine approfondita per esaminare se il regime questione fosse in linea con le norme europee sugli aiuti di Stato.

Gli interventi pubblici a favore delle società non configurano aiuti di Stato ai sensi delle norme dell’UE quando avvengono a condizioni accettabili per un investitore privato (principio dell’investitore operante in un’economia di mercato). Dall’indagine della Commissione è emerso che nessun investitore privato avrebbe accettato di finanziare un tale incremento di traffico aereo, né le connesse attività di marketing. Il finanziamento pubblico concesso dalla Sardegna configura pertanto un aiuto di Stato ai sensi delle norme UE.

Per quanto riguarda gli aeroporti sardi, la Commissione ha concluso che questi non hanno ricevuto alcun aiuto statale, poiché il finanziamento pubblico è stato interamente trasferito alle compagne aeree. Gli aeroporti non hanno quindi tratto alcun vantaggio e sono serviti solo come intermediari per il trasferimento degli aiuti ai beneficiari.

Per quanto riguarda gli aiuti alle compagnie aeree selezionate operanti negli aeroporti di Cagliari e Olbia, la Commissione ritiene che esse abbiano ricevuto dagli aeroporti una compensazione finanziaria per l’apertura di nuove rotte o l’ampliamento delle operazioni sulle rotte esistenti verso la Sardegna. Questo ha rappresentato per loro un incentivo finanziario per aumentare il traffico aereo verso l’isola. Le compagnie aeree selezionate hanno inoltre ricevuto dagli aeroporti una compensazione finanziaria per lo svolgimento di operazioni di marketing rientranti nelle loro normali attività. La Commissione ritiene pertanto che gli accordi contengano elementi di aiuti di Stato a favore delle compagnie aeree selezionate che volano da e verso la Sardegna.

Gli aiuti di Stato alle compagnie aeree possono essere giustificati e compatibili purché rispondano a un obiettivo di interesse generale, come lo sviluppo regionale o l’accessibilità. La Commissione ritiene però che le misure non rispondano ai criteri stabiliti dagli orientamenti del 2005 sugli aiuti di Stato per lo sviluppo degli aeroporti regionali. In particolare, le misure non erano destinate a rendere le rotte redditizie senza finanziamenti pubblici in futuro e non si limitavano ai costi supplementari derivanti dall’apertura di nuove rotte. La Sardegna ha anche omesso di indire procedure di gara per selezionare le compagnie aeree chiamate a effettuare le attività finanziate.

Il finanziamento pubblico non risponde pertanto agli obiettivi di interesse comune nel settore dei trasporti e ha procurato a certe compagnie aeree un vantaggio economico sleale che queste dovranno ora rimborsare. Gli importi precisi da recuperare presso le linee aeree beneficiarie dovranno essere stabiliti dalle autorità italiane nel corso della procedura di recupero.

Gli interventi pubblici a favore di società che esercitano attività economiche – sottolinea la nota della Commissione Europea – possono essere considerati come privi di elementi di aiuti di Stato ai sensi delle norme dell’UE qualora vengano effettuati a condizioni che sarebbero accettate da un privato operante a condizioni di mercato (“principio dell’investitore operante in un’economia di mercato”). Se questo principio è rispettato, la misura non conferisce alcun vantaggio alla società e non comporta quindi elementi di aiuto di Stato. Se il principio dell’investitore operante in un’economia di mercato non è rispettato, la misura configura un aiuto di Stato e la Commissione ne esamina la compatibilità con le norme comuni dell’UE che garantiscono equità di condizioni nel mercato unico europeo.

Gli orientamenti del 2005 sugli aiuti di Stato per lo sviluppo degli aeroporti regionali consentivano agli Stati membri di concedere aiuti di Stato a tali aeroporti a determinate condizioni. Le norme miravano a garantire buoni collegamenti fra le regioni e a rispondere alle esigenze di trasporto dei cittadini europei, creando al tempo stesso parità di condizioni fra gli aeroporti e le compagnie aeree nel mercato unico. Questi orientamenti sono ora stati sostituiti dai nuovi orientamenti del 2014 sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree.

La decisione iniziale di avvio del caso in oggetto riguardava anche l’aeroporto di Alghero. La Commissione ha ora concluso che la fattispecie relativa a tale aeroporto è già stata pienamente affrontata in una decisione adottata dalla Commissione stessa nell’ottobre 2014 su un caso separato. Nella decisione si constata che alcuni accordi conclusi dal dirigente dell’aeroporto di Alghero hanno procurato alle compagnie aeree beneficiarie un indebito vantaggio economico, che occorre rimborsare. Per quanto riguarda l’aeroporto di Alghero non si è resa quindi necessaria nessuna ulteriore azione.

Maggiori informazioni sulla decisione odierna saranno disponibili sul sito web Concorrenza, nel registro pubblico dei casi, con il numero SA.33983, una volta risolte le questioni di riservatezza.

«L’attesa decisione della Commissione Europea è finalmente arrivata – ha commentato l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana -. Ringraziamo gli uffici della Direzione generale Competition e la rappresentanza italiana che in questi mesi hanno lavorato di concerto con noi e con il Governo italiano affinché fosse rispettato l’impegno di emettere il documento di Bruxelles entro il mese di luglio.»

«Prima di esprimere alcun commento in merito, tuttavia, è fondamentale attendere la pubblicazione del provvedimento Comunitario in forma integrale, sul quale, al momento, è stata diramata esclusivamente una nota stampa ufficiale. Per quanto dato conoscere appare quindi ampiamente giustificata l’estrema cautela e circospezione che ha ispirato l’agire della Regione in questa vicenda. La decisione appare complessa – aggiunge Massimo Deiana – sembra operare diversi distinguo e porre importanti condizionamenti all’intervento pubblico. Sempre dalle notizie ad ora disponibili, emergerebbe la confortante ipotesi che gli aeroporti sardi non debbano essere gravati da obbligo di restituzione degli aiuti considerati illegittimi: ciò consentirebbe di mettere in sicurezza i bilanci delle società di gestione degli scali e di poter più serenamente programmare il futuro. Per quanto attiene specificamente ad Alghero alla luce di quanto detto si potrà proseguire con fiducia nel percorso di privatizzazione avviato. Rimangono a questo punto da esaminare con attenzione i delicati profili dei rapporti con le compagnie poiché, in merito, la decisione della CE pare esprimere un orientamento negativo prevedendo un obbligo di restituzione da parte dei vettori. Un ringraziamento, infine, è rivolto anche alle società di gestione aeroportuali e al loro management, con particolare riferimento a quello di Alghero – conclude l’assessore dei Trasporti – per aver condotto in sinergia tra di loro e con il coordinamento della Regione, un faticoso, paziente, proficuo lavoro utile al raggiungimento del risultato.»

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La Stazione FS di Cagliari 12 copia

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«Trenitalia cambia le regole di validità dei biglietti regionali. Se prima il tagliando poteva essere utilizzato entro il sessantesimo giorno dalla data di acquisto, dal primo agosto le regole cambieranno: in seguito all’acquisto del biglietto, il passeggero dovrà indicare il giorno in cui intende viaggiare e dovrà utilizzarlo entro le 23.59 della data impressa. Dopo quell’ora il biglietto non sarà più valido.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Non è certo una buona notizia – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -, visto che può capitare qualsiasi imprevisto che pregiudica il viaggio preventivato. Come d’altro canto le corse dei treni possono subire ritardi (in Sardegna piuttosto frequenti) e possono persino saltare, ma questo non impone alcuna penale a Trenitalia che spesso, invece, addebita i suoi proverbiali disservizi al caso. Ai viaggiatori, all’opposto, dal primo agosto (ma solo per gli acquisti non effettuati nell’App e nel sito Trenitalia) verrà praticamente richiesto di non essere soggetti a qualsivoglia imprevisto, problema o qualsiasi altra ragione che gli impedisca di utilizzare il tagliando entro le 23.59 del giorno preventivato.»

«Chiedo all’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana e al presidente della Regione Francesco Pigliaru di intercedere presso Trenitalia affinché riveda questa decisione folle e ingiustificata. I sardi, in tema di trasporti, ne stanno subendo già troppe. Massimo Deiana faccia il suo dovere – conclude Ignazio Locci – e si schieri dalla parte dei cittadini.»

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L’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana, è intervenuto davanti alla quarta commissione, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) alla quale hanno preso parte anche il presidente dell’Arst Gianni Caria ed il direttore generale Carlo Poledrini.

«Per sistemare tutto il tracciato del Trenino Verde che, con i suoi 400 km, è il più esteso d’Italia – ha detto Massimo Deiana -, servirebbero almeno 130 milioni: sono risorse che non abbiamo e dobbiamo scegliere di intervenire sulle parti della rete meno efficienti da un lato e con maggiori potenzialità turistiche dall’altro, nel quadro di un progetto che coinvolga tutto il sistema-Regione.»

Scopo dell’incontro, quello di acquisire ulteriori elementi di conoscenza sui motivi che hanno portato alla chiusura, per motivi di sicurezza, di alcune parti della linea del Trenino Verde (Seui-Arbatax e Laconi-Sorgono), argomento oggetto di una precedente audizione con gli amministratori locali dell’Ogliastra e del Madrolisai.

Nel suo intervento l’assessore Deiana ha ricordato inoltre di aver partecipato nello scorso mese di giugno ad una audizione presso la commissione Trasporti della Camera su un disegno di legge riguardante la valorizzazione delle ferrovie turistiche già di proprietà delle Ferrovie dello Stato. «In quella sede – ha affermato Deiana – abbiamo illustrato le specificità storiche, culturali, ambientali e turistiche delle rete sarda, a sostegno dell’iniziativa di alcuni parlamentari sardi che puntano ad inserire il percorso del Trenino all’interno del provvedimento». «Come Regione – ha concluso – grazie al finanziamento di 5 milioni per anno nel triennio 2016-2018 ritengo che l’Arst possa impostare una buona programmazione ma il problema complessivo va risolto con un progetto più ampio cui partecipino le amministrazioni locali interessate ed i privati, con il sostegno di tutto il sistema-Regione».

Il presidente dell’Arst, Gianni Caria, ha fornito alcune cifre sull’attività della linea, che ha fatto registrare una percorrenza annuale di 110.000 km, ricavi per circa 250.000 euro e costi attorno ai 5 milioni. «Siamo consapevoli – ha affermato – che il Trenino Verde è uno strumento delicato e al tempo stesso importante per molte comunità ma riteniamo che la sua mission vada ben oltre l’aspetto trasportistico, ci vuole un progetto integrato guidato da una strategia in più direzioni, senza escludere di segmentare la linea perché un percorso di quasi 5 ore senza alcun servizio di supporto non credo sia sostenibile».

Il direttore di Arst, Carlo Poledrini, ha ufficializzato la chiusura di una parte della tratta (un ponte metallico) fra Seui e Gairo, ritenuta da una azienda specializzata in collaudi di infrastrutture ferroviarie “a rischio di crollo improvviso”, assicurando comunque che gli interventi di riassetto sono già in corso e che per l’anno venturo il tracciato sarà transitabile. «La linea ferrata – ha spiegato – è un sistema sofisticato composto da tanti elementi (ponticelli, tombini, gallerie, sovrappassi, traversine, rotaie) ciascuno dei quali ha una funzione; nel nostro caso siamo in presenza di una linea vecchia, in alcuni casi risalente all’800, con specificità ancora più marcate, per esempio le traversine che costano 50 euro l’una, hanno una vita media di 15 anni e devono essere smaltite a fine esercizio come rifiuti speciali, con costi elevatissimi».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Gianni Tatti (Udc), Salvatore Demontis (Pd) ed il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, che ha sollecitato una risoluzione della commissione sulla materia.

Nelle conclusioni, il presidente della commissione Antonio Solinas ha invitato l’assessore dei Trasporti ad avviare un tavolo comune con gli assessori del Turismo e dell’Ambiente, in vista dell’auspicato progetto di rilancio del Trenino Verde in chiave turistica. «Seguiremo passo dopo passo gli sviluppi della vicenda – ha assicurato – valutando anche la possibilità di una risoluzione da sottoporre al Consiglio».

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Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru e all’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, «sui disservizi e continui problemi per l’utenza nei collegamenti cin le isole minori che, in particolare a Carloforte, hanno del vergognoso. Soprattutto se debba essere un palamito non segnalato lungo la banchina – sottolinea Edoardo Tocco – a fermare un traghetto di 77 metri e quasi 3mila tonnellate di stazza lorda e se, fatto ancor più grave, debba essere sostituito a tempo indeterminato da un piccolo traghetto vecchio di oltre mezzo secolo».

Edoardo Tocco chiede che il traghetto Anna Mur della Delcomar, fermatosi a seguito di un avaria ad un propulsore e capace di ospitare oltre cento auto, venga sostituito con un traghetto di simile capienza e non, come invece è avvenuto a partire dal 12 luglio, con il traghetto minore La Maddalena, avente oltre cinquant’anni di servizio ed una capacità massima di una ventina di auto. Un mezzo inadeguato, quindi, che produce lunghe code alle banchine.

«Se questo è il nuovo servizio regionale di collegamento marittimo verso le isole minori finanziato con soldi pubblici, stendiamo un velo pietoso – attacca Edoardo Tocco – come è possibile che in alta stagione, con il maggior flusso di passeggeri in arrivo a Carloforte, si sostituisca a tempo indeterminato un traghetto di gran capienza con uno decisamente sottodimensionato ed inadeguato? Dove sta il controllo che la Regione e l’esecutivo che la governa dovrebbe compiere sull’armatore che a Carloforte svolge il servizio pure in regime di monopolio?»

«E’ una situazione assurda – conclude Edoardo Tocco – Ecco per quale motivo sono state discusse due mozioni di sfiducia nei confronti di un assessore dei trasporti a cui sfugge, evidentemente, il profondo significato politico e civile della sua funzione, peraltro considerando un servizio di trasporto locale privato che lui stesso ha fortemente voluto, con un bando che addirittura permette al vincitore di compiere tranquillamente simili sostituzioni fra traghetti. Ed i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti.»

Ana Mur e La MaddalenaTraghetto La Maddalena

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Accordo raggiunto tra Qatar Airways e Alisarda per Meridiana.

“Oggi raccogliamo i frutti di un lavoro lungo e costante, portato avanti con determinazione dal Governo e sostenuto dalla Regione in ogni passaggio – hanno detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana -.
Questa firma non solo garantisce il salvataggio dell’azienda, che aveva prospettive di vita molto ridotte, ma le restituisce un futuro, rendendo concrete le opportunità di rilancio che auspicavamo sin da principio. Poter contare sulla piena operatività di una compagnia aerea che ha storicamente solide basi in Sardegna è importante sia sul fronte dei trasporti che su quello dell’occupazione, incluse le prospettive per i lavoratori che oggi non sono direttamente coinvolti nell’accordo, ma che possono essere recuperati grazie al diritto di prelazione.”

“Ora si potrà lavorare con più fiducia avendo la prospettiva di uno sviluppo industriale della compagnia che siamo certi potrà determinare nel breve futuro anche un recupero degli esuberi del personale – ha aggiunto Massimo Deiana -. La Regione farà la sua parte e Meridiana potrà quindi guardare con più ottimismo ai prossimi scenari del trasporto aereo da e per l’isola, del quale, siamo certi, potrà continuare ad essere protagonista.”

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Il Consiglio regionale ha respinto le mozioni di sfiducia nei confronti dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. presentate dal centrodestra.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito e le comunicazioni dei ricorsi proposti dal presidente del Consiglio dei ministri contro la Regione sarda per dichiarata illegittimità costituzionale dell’articolo 3 della legge n. 6 dell’11 aprile 2016 e dell’articolo 1, comma 12, dell’articolo 4 commi 24, 25, 26 e 27; dell’articolo 8 comma 13, della legge n. 5 dell’11 aprile 2016, il presidente ha comunicato che, per quanto riguarda l’elezione di un vice presidente dell’Assemblea, è stato raggiunto un accordo per il rinvio.

Si è quindi passati alla discussione delle mozioni n. 194 (Cossa e più) e n. 212 (Tedde e più) entrambi tendenti alla censura e alla richiesta di sfiducia nei confronti dell’operato dell’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana.

Il primo firmatario della mozione n. 194, il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha illustrato il contenuto del documento sottoscritto da 15 consiglieri della minoranza e, in apertura del suo intervento, ha evidenziato il ritardo con il quale si discute in Aula la richiesta di “sfiducia” per l’assessore, datata 9 novembre 2015. Il coordinatore regionale dei Riformatori ha quindi argomentato le critiche rivolte all’assessore e alla Giunta per la gestione delle politiche dei trasporti ad incominciare dalla continuità territoriale con gli scali di Roma e Milano; la mancata realizzazione della Continuità territoriale con gli scali minori di Pisa, Firenze, Napoli, Bologna, Verona, Torino, nonché la questione dell’abbandono degli scali sardi (Alghero in particolare) da parte dei vettori low cost e della compagnia Ryanair in particolare.

Michele Cossa ha parlato di “superficialità” in riferimento all’attenzione posta dalla giunta sul tema chiave della continuità aerea che, così ha dichiarato, «per i sardi deve rappresentare un ponte non solo per superare la distanza con il Continente ma deve essere tale da consentire il superamento del gap psicologico rappresentato dal modo con il quale gli isolani affrontano il viaggio». «Affrontiamo il tema della Ct1 – ha proseguito Cossa – applicando gli stessi principi di 15 anni fa, nonostante l’evoluzione e le novità nel frattempo intervenute nel settore e dimentichiamo che non basta avere tariffe basse e slot garantiti ma bisogna dare ai sardi la certezza dello spostamento».

Il consigliere della minoranza ha quindi criticato la mancata realizzazione della Ct2: «Quando si è insediato l’assessore, era tutto pronto per la pubblicazione degli oneri di servizio pubblico, e poi niente è stato fatto e così si sono ulteriormente ingolfate le rotte della Ct1 (Roma e Milano) con 400mila passeggeri in più».

Sottolineature particolarmente critiche hanno caratterizzato inoltre l’intervento di Cossa nella parte riguardante la questione dei low cost: «La Giunta si è nascosta dietro un dito o dietro la foglia di fico dell’Unione Europea». «La fuga dei low cost dall’Isola e l’aumento delle tasse aeroportuali è una vicenda pagliaccesca – ha proseguito l’esponente dei Riformatori – e abbiamo assistito ad un ping-pong di dichiarazioni e di proposte per nulla opportune e per niente adatte a risolvere il problema, mentre in altre Regioni (Puglia, Sicilia, Toscana e persino la Germania) low cost ha continuato ad operare e a fare accordi con le gestioni aeroportuali e i territori».

«Il Governo – ha attaccato Cossa – con l’aumento delle tasse aeroportuali  ha fatto una scelta scellerata e ha causato un danno enorme al nostro territorio ed in particolare ad Alghero e oggi il governo deve dire con chiarezza se toglierà o no quelle tasse.»

Michele Cossa ha concluso accusando la Regione di gravi responsabilità anche sulla vicenda della privatizzazione dello scalo di Alghero: «Così come è non arriverà mai a buon fine e il parere preventivo dell’Ue non è affatto necessario neppure in questo caso».

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha illustrato la mozione n. 212 che, presentata nel dicembre del 2015, si conclude con l’impegno rivolto al presidente della Giunta per procedere con la revoca della delega all’assessore dei Trasporti. L’esponente della minoranza ha ricordato le varie fasi della questione delle low cost evidenziando come la decisione di Ryanair di abbandonare gli scali sardi (14 voli in meno su Alghero e 8 in meno a Cagliari) sia stata antecedente rispetto all’aumento delle tasse aeroportuali (novembre 2015 rispetto a febbraio 2016).

Marco Tedde ha quindi ricordato i “ceffoni” ricevuti dal Nord ovest dell’Isola negli ultimi due anni (Enti Locali, Sanità, etc.) ai quali si aggiunge lo sconquasso prodotto dalla fuga di Ryanair: «Dinanzi a tutto ciò la giunta in questi due anni e mezzo non ha fatto nulla mentre Ryanair ha proseguito con gli accordi negli scali di altre Regioni». Il consigliere di Fi ha fatto riferimento alla “tempestiva azione del 2009” condotta dall’allora presidente della Regione, Cappellacci, che a Dublino aveva concluso l’intesa con il vettore irlandese. «Massimo Deiana invece – ha proseguito – ha nicchiato e brandiva il macigno della legge n. 10, sottoposta a procedura di infrazione Ue».

Marco Tedde ha dunque ricordato con tono polemico il ruolo di consulente precedentementte svolto dal professor Massimo Deiana, sia nella Sogeaal di Alghero e sia con la presidenza della Regione, evidenziando come proprio sulla questione dei contributi ai low cost di cui alla legge 10 del 2010, il professor Deiana invitava la Sogeaal a procedere con diffida per ottenere i trasferimenti dalla Regione, riconoscendo la piena operatività e la compatibilità con le norme europee della legge 10. «La stessa – ha dichiarato Tedde – che Deiana, nel frattempo diventato assessore, non vuole applicare perché sottoposta alle valutazioni dell’Ue».

A giudizio del consigliere di Fi è evidente una posizione in conflitto di interesse da parte dell’assessore Deiana che ha mostrato «un atteggiamento discutibile e una condotta opaca da censurare per gli intrecci tra compiti di assessore a attività professionale.

«Avete fallito nelle politiche dei trasporti e con i low cost – ha concluso Tedde – e per questo chiediamo al presidente Pigliaru la revoca immediata della delega affidata a suo tempo all’assessore Deiana.» 

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha sottolineato che «ancora una volta ci troviamo a discutere del nodo dei trasporti anche se la mozione di sfiducia è uno strumento che oggettivamente crea imbarazzo, anche perché l’assessore possiede una grande competenza tecnica che però non può far dimenticare che i sardi si aspettavano molto di più ed a questo punto è giusto che ne tragga le conclusioni». «Il fallimento della politica dei trasporti – ha aggiunto Tocco – è sotto gli occhi di tutti perché è mancata una visione strategica dei trasporti aerei in Sardegna: dai low cost a Meridiana, dalle navi all’Arst, che ha mezzi vecchissimi che dovrebbero essere cambiato ogni 7 anni mentre ne hanno 15». In definitiva, ha concluso, siamo di fronte ad una situazione totalmente negativa di cui si deve prendere coscienza in modo chiaro.

Il consigliere Franco Sabatini (Pd) ha parlato di un «dibattito del tutto inutile se trasformato nel solito rituale fra maggioranza ed opposizione di cui gli esiti sono scontati e la stessa l’opposizione non può ragionevolmente sostenere di non aver commesso errori nel passato in tema di trasporti». «La legge 10 – ha ricordato Sabatini – che pure fu votata all’unanimità, conteneva un vizio che poi si è rilevato determinante con la notifica tardiva all’Unione europea con cui si cercò di cambiare la natura della legge provocando la procedura di infrazione che ancora non ha trovato risposta». In realtà, ha sostenuto l’esponente del Pd, «il tema dei trasporti è stato sempre sottovalutato, dalla Tirrenia alla Flotta sarda, ma uscendo da questo schema occorre interrogarsi su cosa si può fare per invertire la tendenza perché, se è vero che il sostegno pubblico alle società di gestione degli aeroporti viola il principio di concorrenza, è vero anche che i tempi della definizione della controversia sono inaccettabili per una società moderna». Sono europeista da sempre, ha concluso Sabatini, «ma riconosco che c’è bisogno di una Europa diversa, in grado di superare tecnocrazia, burocrazia, vincoli e procedure».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha premesso di non volersi appiattire «sulle logiche della gogna mediatica e tuttavia sento il dovere di affrontare un dibattito su una delle questioni centrali per la Sardegna; qui non è questione di competenze e simpatie ma bisogna entrare nel merito delle questioni e i numeri dicono che nei primi 5 mesi di quest’anno molti, circa 500.000, hanno rinunciato al loro soggiorno in Sardegna con ricadute pesantissime sui territori, Alghero su tutti, su una filiera economica che poggia sul turismo». Il Consiglio, secondo Crisponi, «deve essere consapevole di quanto sta accadendo ed invertire al più presto la rotta, anche per rispondere ad una legittima protesta dei cittadini e delle categorie produttive, fermo restando che i superburocrati nell’Europa non possono mettere in un angolo le legittime aspirazioni di questa terra e, quanto agli aiuti di Stato, semplicemente non esistono in una economia come la nostra che a causa dell’insularità non può competere con le altre».

Il consigliere del gruppo Misto Mario Floris ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «l’assessore non è l’unico responsabile della situazione disastrosa dei trasporti, anzi Deiana è il meglio sul piano della competenza e della professionalità ma il problema è che manca la politica».Gianfranco – ha ricordato Floris – con l’introduzione della continuità il presidente della Regione operava in prima persona ed il percorso era solo l’inizio, poi questo processo virtuoso è stato interrotto dopo che la Regione si è presa in carico i costi della continuità ma è un errore gravissimo: la continuità deve essere riportata in capo allo Stato per ragioni politiche, perché è un diritto che lo Stato deve garantire a tutti i sardi, da aerei a navi, dalle persone alle merci, il resto sono favole e scorciatoie che non portano da nessuna parte».

Il consigliere Giovanni Satta (Misto) ha spiegato di non aver firmato la mozione perché quando è stata presentata non ricopriva la carica di consigliere regionale. Però, ha osservato, «intendo manifestare da cittadino sardo la contrarietà alle politiche della Regione in materia dei trasporti, perché è il problema dei problemi come sa molto bene chi fa impresa; è un settore dove si deve fare molto di più e, d’ora in avanti, bisogna impostare discorsi diversi con lo Stato sottolineando che si tratta di un servizio pubblico che in un isola è un diritto fondamentale». «La situazione del nostro sistema è drammatica – ha proseguito Satta – non solo perché la Tirrenia offre passaggi ponte a 83 euro o perché il crollo dei low cost è stato una sciagura per Alghero come per Cagliari, quanto perché nel giugno scorso il presidente dell’Enac Vito Riggio ha detto che se non pagano i debiti le concessioni dei nostri aeroporti potrebbero essere a rischio soprattutto ad Alghero ma anche a Cagliari». Qui nessuno vuole discutere le capacità di Deiana «però sembra che si voglia coprire qualcuno o qualcosa, ma la realtà resta che trasportare un blocco di granito dalla Sardegna costa il doppio che in Spagna, per questo serve un segnale forte».

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha messo l’accento sul fatto che «il disastro dei trasporti sardi non è solo colpa di Deiana, i sardi sanno benissimo qual è la situazione e la mettono in contro sia al presidente Pigliaru che alla maggioranza di centro-sinistra». «Ogni segmento della nostra economia – ha sostenuto – dipende dai trasporti e proprio sul tema del trasporto marittimo l’assordante silenzio della Giunta ha consentito che un imprenditore privato si comprasse a debito, con un bond 300 milioni, il monopolio dei mari pur essendo un concessionario di servizio pubblico». I sardi, a giudizio di Tunis, «non si meritano questo atteggiamento passivo e lo stesso Renzi, dopo l’operazione sui mari, ha detto che così i sardi la smetteranno di parlare delle continuità territoriale; anche questo è un grave demerito della Giunta e della maggioranza».

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha respinto l’interpretazione secondo la quale «chi governa la Sardegna non ha colpe e di conseguenza nemmeno l’assessore, ma è una difesa d’ufficio sostenuta peraltro senza molta convinzione dalla stessa maggioranza, invece chi governa ha il massimo delle responsabilità e lo dicono i dati dell’Enac: il traffico negli scali sardi è sempre stato stabile tranne che nel primo semestre del 2016, con flessioni molto preoccupanti ad Alghero e Cagliari, mentre Olbia tiene, sono numeri che inchiodano il Governo regionale soprattutto per le sue ripercussioni negativa sull’economia della Sardegna». «Partiamo da qui – ha suggerito – per trovare soluzioni immediate ed efficaci, Deiana è competente ma in questo momento responsabile e non può bastare al centro sinistra guardare per l’ennesima volta al passato».

Dopo l’on. Locci ha preso la parola l’on. Gianfranco Congiu (Pds), che ha detto: «E’ legittima la protesta dei cittadini e dei sindaci, sia chiaro. Il vostro problema, però, è che siamo alla vigilia di un accordo con il governo italiano e dobbiamo ottenere al deroga al regime degli aiuti di Stato e questo ci consentirà di non rischiare più di infrangere normative severe sugli aiuti di Stato. Se risolveremo il problema della continuità territoriale risolveremo il problema delle imprese sarde. Un’altra risposta è utilizzare la leva fiscale, come previsto dallo Statuto».

Per l’on. Paolo Truzzu (Fdi) «discutere questa mozione è un problema perché sarebbe stato molto meglio non discuterla e aver risolto il tema della continuità territoriale della Sardegna. Ricordo polemiche roventi anche prima dell’avvento dell’assessore Deiana, ai tempi dell’assessore Baghino e poi del presidente Palomba. Non è di oggi, insomma». Per l’oratore, però, «due anni fa era più facile viaggiare dalla Sardegna per l’Europa e per l’Italia rispetto a oggi, con voli affollati per Roma e Milano e un notevole decremento dei low cost».

Rivolto all’assessore Deiana l’on. Marcello Orrù (Psdaz) ha detto: «Nessuno mette in dubbio che lei sia un bravo professore ma qui siamo davanti a un vero disastro. Avete bombardato il sistema dei trasporti aerei del nord Sardegna e Ryanair è andata via per le vostre scelte. Dovete prendere atto degli sbagli fatti e dei danni arretrati. Come ha fatto la Puglia a trattenere Ryanair? Forse perché è meno pavida e presuntuosa di voi».

Ha preso poi la parola l’on. Giuseppino Pinna (Udc), secondo cui «in pochi potevano credere che il baratro dei trasporti fossi così vicino. E invece ci siamo precipitati. Se al turista costa troppo il trasporto, il turista non viene in Sardegna o non ci torna. Non bisogna inventare chissà che cosa ma prendere esempi da quelle regioni e da quegli Stati che fanno cose buone». Per l’oratore è importante anche capire «se c’è un disegno per svalutare l0’aeroporto di Alghero e consegnarlo un domani agli speculatori».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (Forza Italia) «ce l’avete messa tutta per costringere anche uno come me a parlare in occasione di una mozione di sfiducia. Partiamo dal principio: i dati dell’aeroporto di Alghero e di Cagliari sono davvero bassi, in un’annata che doveva essere magica. E le dimissioni che stiamo chiedendo all’assessore Deiana non sono un fatto personale ma politico: riguardano la comica di treni veloci, la disgrazia di Saremar, la fuga di Ryanair, l’accorpamento delle autorità portuali. Presidente Pigliaru, lei non può continuare a rendersi complice di questo sfascio».

Per Forza Italia l’on. Alessandra Zedda ha esordito sostenendo una metafora sportiva: «Lei è stato acquistato come fuoriclasse per conquistare lo scudetto e invece non hai messo la palla dentro il cesto. Ha provato anche a giocare contro la sua squadra. Non si può affrontare un campionato con un giocatore così: avete iniziato con i proclami, avete criticato i predecessori e invece il sistema dei trasporti è in uno stato di fallimento totale. E non lo diciamo noi ma tutti fuori da qui. Qual è il vostro problema? Avete paura del governo?». Rivolta all’assessore, poi ha detto: «Lei ha fatto annunci e dichiarazioni, inquietanti, nel doppio ruolo di consulente e di assessore ai Trasporti. Una figuraccia dietro l’altra. Se proprio deve restare e non la mandano via, cambi registro». 

Ha quindi preso la parola il consigliere Roberto Deriu (Pd) che ha subito dichiarato di volersi sottrarre al rito del capro espiatorio che si vorrebbe consumare in Aula scaricando tutte le responsabilità del malfunzionamento del settore dei trasporti sull’assessore Deiana.

«Massimo Deiana sarebbe da rimuovere e non da sfiduciare visto che il Consiglio non gli ha mai dato la fiducia – ha detto Deriu -. E’ da rimuovere, secondo la minoranza, perché incompetente: una delle prove che portate è che è stato scelto da voi in quanto competente come consulente della presidenza nella passata legislatura. I fatti invece dicono che la vostra politica dei trasporti è stata fallimentare con l’operazione Saremar, il buco da 80 milioni di euro all’Arst, la procedura d’infrazione per la legge 10, il trenino verde e i treni veloci, comprati da voi, che non funzionano. Voi pretendete che si deliberi sui fattoidi, a noi invece interesserebbe una seria politica sui trasporti.»

Deriu ha quindi annunciato il suo voto contrario alle due mozioni del centrodestra. «Non avete voluto farci parlare di trasporti ma concentrare l’attenzione sul capro espiatorio. E’ un esercizio che non considero onorevole e non posso affiancarvi in questa situazione. Anche a un popolo stanco è chiara la strumentalità dell’iniziativa».

Salvatore Demontis (Pd), dopo aver ribadito la sua stima nei confronti dell’assessore Deiana, si è detto convinto che la questione si sarebbe dovuta affrontare in modo diverso. «La Regione avrebbe dovuto negoziare con la Commissione Europea una procedura più semplice e veloce – ha detto Demontis – non si possono attendere le decisioni di Bruxelles così a lungo».

Demontis sì è detto poi d’accordo sulla necessità di pensare a un nuovo sistema di finanziamento delle low cost che coinvolga le società aeroportuali. «In attesa delle decisioni della Commissione europea noi avremmo dovuto attivare un’altra procedura di finanziamento senza incorrere negli errori della Giunta di centrodestra. Non credo che l’attivazione di un percorso parallelo avrebbe nuociuto sulla decisione della Ue».

L’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci (Forza Italia) ha chiarito di non provare nessun imbarazzo a discutere una mozione di sfiducia. «Molti hanno detto che provano disagio a parlare di questo tema. Io non ho nessun problema nel farlo a prescindere dal fatto che Deiana sia stato mio consulente e abbia avuto la mia fiducia. Io stimo Deiana professionista e ho simpatia per l’uomo. Qui in ballo ci sono altre cose. La questione è politica. Sono passati due anni e mezzo e parlate ancora dei nostri errori. Il dibattito è surreale, la responsabilità politica è della maggioranza e del presidente della Regione».

Cappellacci ha quindi accusato la Giunta di eccesso di fiducia nei confronti del Governo nazionale. «Sentire Pigliaru che dice di aspettare una decisione del Governo mi terrorizza e mi rende il quadro ancora più drammatico – ha detto l’esponente di Forza Italia – il Governo ha dato fondi per la continuità che non potranno essere spesi quest’anno. Intanto Renzi inaugura l’Air Force governativo costato 200 milioni, con costi di esercizio di 15 milioni all’anno. E’ lo stesso presidente che elogia la continuità territoriale sarda senza conoscerla. Se queste sono le premesse, mi dispiace, ma non arriverà nessuna soluzione».

In difesa dell’assessore Deiana si è schierato il presidente della Commissione Trasporti Antonio Solinas (Pd). «Tedde e Cappellacci vanno all’attacco ma non danno soluzioni alternative – ha detto Solinas – ricordo che nel 2010 la legge n. 10 fu approvata all’unanimità. Il centrosinistra votò quella legge, poi sono arrivati i pasticci in fase di attuazione per responsabilità di Cappellacci. Gli aiuti alle low cost vennero considerati come investimenti in libero mercato e la delibera non venne notificata a Bruxelles. A fine 2011 la Giunta decise di cambiare strategia e di notificare la legge. Stiamo ancora aspettando che la Commissione decida. Questo macigno che incombe non consente di intervenire».

Solinas ha poi riconosciuto alla Regione di aver fatto di tutto per risolvere il problema. «I segnali sono positivi, la Commissione darà parere favorevole – ha affermato il consigliere del Pd – ma nel frattempo non si poteva far altro che aspettare la decisione di Bruxelles».

Il presidente della commissione Trasporti, infine, ha proposto di dedicare un’intera sessione dei lavori del Consiglio per discutere la questione dei trasporti aerei e marittimi: «Un dibattito propedeutico all’elaborazione di un Piano regionale che garantisca il diritto alla mobilità ai cittadini e alle imprese».

Giuseppe Meloni (Pd) ha definito il dibattito “surreale, vecchio e stantio”. «Si cerca un colpevole per accontentare la piazza – ha sottolineato Meloni – i trasporti sono un settore nevralgico, ma non è questo il modo di affrontare il problema. E’ vero che c’è malumore ma vogliamo far credere ai cittadini che tutto sia legato a questi due anni di governo e alla responsabilità di Deiana? Vogliamo prendere in giro i sardi?». Il consigliere gallurese ha quindi lanciato una proposta: «Si pensi a una commissione d’inchiesta che indaghi sul sistema dei trasporti degli ultimi 15 anni. Voglio sapere perché l’aeroporto di Olbia produce certi risultati e gli altri no, come è stato reclutato il personale e la dirigenza? Vorrei sapere tutto questo. Sarebbe troppo facile parlare delle reciproche responsabilità».

Il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda, ha evidenziato come le criticità in materia dei trasporti “non rappresentino una novità per l’Isola” ed ha riaffermato il “diritto dei sardi alla mobilità e alla continuità territoriale” ed ha dichiarato che «negli ultimi due anni e mezzo si stanno trascinando le politiche dei trasporti messe in campo dal precedente governo».  L’esponente della maggioranza ha ricordato le nomine tutt’ora in essere all’Arst ed ha invitato il Consiglio a prestare più attenzione per il trasporto merci «è fondamentale per lo sviluppo dell’agroalimentare sardo».

In merito alla questione Ryanair, Anedda ha puntato il dito contro le presunte “incapacità” gestionali dei vertici della Sogeaal: «Lo dimostra anche la colletta degli imprenditori algheresi per trattenere i voli delle low cost». «Il segnale è chiaro – ha concluso Anedda – la crisi è più forte laddove c’è una società di gestione aeroportuale inadeguata e le low cost hanno un senso solo se si confrontano con altri privati quali sono gli imprenditori del comparto turistico ricettivo».

Il segretario del Psd’Az, Christian Solinas, ha precisato di non aver sottoscritto le due mozioni di sfiducia all’assessore Deiana («per ragioni personali e di opportunità politica») ed ha riconosciuto come la discussione dei due documenti presentati dalle minoranze in Consiglio «rappresentino un’occasione per dibattere sul tema dei trasporti».

«La questione dei trasporti – ha affermato l’esponente sardista – pone una questione più ampia e cioè che l’autonomia non basta più per risolvere il problema in Sardegna».

L’ex assessore dei Trasporti della giunta Cappellacci ha quindi invitato l’attuale presidente della Regione a «cambiare approccio nei rapporti con lo Stato e con Bruxelles» ed ha ricordato che il problema degli aiuti di Stato alle compagnie low cost è nato nel 2003 per la denuncia di AirOne e quindi «per un contrasto tra operatori privati». «Nel 2010 – ha spiegato il segretario Quattro Mori – abbiamo approvato la legge n. 10 nonostante fosse aperta una procedura di infrazione dell’Ue e per questo affermo che non basta una procedura aperta per bloccare le iniziative volte alla tutela dei diritti dei sardi». Solinas ha quindi svolto una serie di considerazioni critiche sul funzionamento e le logiche che sottendono le decisioni della commissione europea: «Nella maggior parte dei casi si muove sulle logiche delle lobbies e delle pressioni territoriali ed è per questo che invito il presidente e la giunta ad incentivare le pressioni sul governo italiano e sulla commissione europea per vedere riconosciuto il diritto dei sardi alla mobilità».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, si è rivolto ai banchi della Giunta, domandando polemicamente quale sia la politica dei trasporti del governo regionale e perché soltanto dopo due anni ci si è accorti che la legge 10 del 2010 fosse inadeguata per concludere accordi con le compagnie low cost.

L’esponente della minoranza ha quindi introdotto il tema delle gestioni aeroportuali («Dall’era Cappellacci in giù l’assessore ha sbagliato nel dare indicazioni, ad incominciare da quella corretta per creare un’unica società di gestione per gli scali sardi mentre  ha chiuso Tortolì e Fenosu»)  ed ha fatto riferimento al tema delle privatizzazioni ().

Attilio Dedoni ha paventato il rischio “svendita” per gli aeroporti sardi, quale conseguenza di  una “logica sotterranea a vantaggio di banche e fondazioni”.

Il capogruppo dei Riformatori ha concluso citando in positivo l’esempio della vicina Corsica dove la compagnia aerea della Regione corsa conta 15 aeromobili e 2 milioni di euro di attivo.

Il capogruppo dell’Upc-Socialisti, Pierfranco Zanchetta, ha definito le criticità del trasporto aereo “l’emergenza da affrontare” ma ha invitato la Giunta e il Consiglio a non trascurare le problematiche del trasporto marittimo, anche in considerazione di ciò che rappresentano per il traffico passeggeri.

L’esponente della maggioranza ha auspicato la revisione della convenzione Cin-Tirrenia ed ha richiamato l’assessore Deiana sul tema dei collegamenti Sardegna-Corsica: «Se non si fa il bando entro settembre rischiamo di non avere alcun collegamento».

Il capogruppo di “Soberania e Indipendentzia”, Emilio Usula, ha riconosciuto l’opportunità, offerta dal dibattito sulle mozioni, per discutere di un tema fondamentale verso il quale «il Consiglio ha avuto troppo poche occasioni per far sentire la sua voce».

L’esponente della maggioranza pur riconoscendo le problematicità del trasporto aereo e marittimo ed “il poco soddisfacente” livello dei trasporti interni (bus e treni) ma ha definito “ingeneroso” il tentativo di scaricare sull’assessore tutte le responsabilità («chi ha governato prima di noi si assuma quelle che gli sono proprie»).

Emilio Usula ha quindi lamentato ritardi sul piano regionale dei trasporti («ma gestiamo una situazione che ha origini lontane») ed ha concluso con l’augurio che «sui trasporti i risultati possano arrivare nella seconda parte della Legislatura».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha esortato l’assessore Deiana a liberare la Sardegna osservando però che «lo strumento della mozione, come tale, ha un esito scontato rispetto a problemi atavici come quello dei trasporti e siamo coscienti delle criticità e delle emergenze ma la soluzione non sta nella rimozione di un assessore, dato che il presidente Pigliaru ha messo in campo la squadra e deciderà di conseguenza». Il Consiglio, ad avviso di Cocco, «deve occuparsi del merito delle questioni, al di fuori delle dietrologie e dei richiami al passato, per avere un rapporto diverso con quelle burocrazie europee che non sanno dove è la Sardegna e non ne conoscono i problemi strutturali». La nostra Sardegna, ha sostenuto ancora il capogruppo di Sel, «deve avere risposte che consentano di colmare il gap con le altre regioni dell’Italia e, sotto questo profilo, se occorre applicare in modo più incisivo lo Statuto all’art. 10 facciamolo, proviamole tutte, non accontentiamoci di respingere una mozione dicendo che tutto va bene, abbiamo un Patto per il Sud ancora in fase di elaborazione che può essere la migliore opportunità per richiamare l’attenzione del Governo centrale sulla specificità della Sardegna».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha definito la mozione «un gesto estremo della minoranza per rivendicare una soluzione forte per il problema dei trasporti, che significa vita e sviluppo per la Sardegna ed avremo rinunciato a questo gesto se ci fosse stata una politica diversa ma purtroppo siamo all’anno zero, anche nel collegamento con le isole minori proiettato fuori dall’ambito pubblico con conseguenze negative anche sull’occupazione che è stata precarizzata, per non parlare del trenino verde, delle ferrovie, delle navi e degli gli arerei». «Deiana – ha concluso Rubiu – è stato un re Mida al contrario che ha prodotti risultati disastrosi a danno dei sardi».

Il capogruppo di Sdl, Roberto Desini, ha invitato le forze politiche ed i cittadini ad avere rispetto per le persone al di là dei ruoli ricoperti, ricordando che «Deiana è stato vittima di attacchi ingiustificati al di sopra delle righe ed è comunque sbagliato strumentalizzare problemi reali con il populismo». «Serve invece molta maturità ed attenzione ai dati oggettivi – ha auspicato Desini – senza aver paura di affermare, per esempio, che l’accordo di Soru col Governo per la continuità territoriale è da rivedere e non è più sostenibile e questo può essere un terreno di impegno comune». «Anche perché – ha ricordato – nella Regione c’è stata sempre una alternanza fra le due principali coalizioni ed è quindi una responsabilità comune quella dei trasporti così come dell’aeroporto di Alghero la cui società di gestione è stata ricapitalizzata per ben 6 volte, tutte scelte che sono state pagate e vengono pagate dai sardi». «Cerchiamo di invertire la rotta – ha esortato Desini – cambiando i nostri rapporti con il Governo centrale e la Comunità europea impegnandoci a fare molto di più».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha condiviso quanto emerso dal dibattito nel senso che quello dei trasporti è il problema principale della Sardegna ma, ha precisato, «va ricordato che a fronte di una situazione oggettivamente complessa, ci sono responsabilità evidenti del centro destra che al contrario ha mostrato molta faccia tosta nel sostenere certe tesi». «Noi non chiediamo alibi – ha continuato – ma dietro alcune vicende ci sono responsabilità precise in materia di low cost e di collegamenti con le isole minori con il buco di 11 milioni che ha affondato la Saremar; non possiamo dire che il sistema di trasporto in Sardegna funzione bene né che sostenga come dovrebbe il nostro sistema economico, anzi queste sono questioni che ci devono trovare uniti nell’interesse dei cittadini». «Sono convinto – ha concluso Cocco – che le norme europee non impediscano di sostenere la crescita del traffico aereo, bisogna quindi trovare forme di intervento innovativo e forse si potevano fare scelte diverse in attesa della pronuncia della Commissione europea o fare qualcosa di più sulla cosiddetta continuità 2 o sulla gestione degli scali, su questo dobbiamo impegnarci a fondo».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha lamentato che «spesso si confondono le acque per non far vedere quale sia la verità e quale la menzogna ma il disastro della Giunta regionale con i suoi effetti devastanti per tutta la Sardegna e non solo per Alghero è sotto gli occhi di tutti e, peraltro, non serve nemmeno al centro-sinistra provare a ridimensionarli, nel tentativo disperato di dare una risposta agli amministratori locali che manifestano sotto il palazzo del Consiglio ed agli operatori economici del turismo». «Il problema – ha affermato Pittalis – non è cosa fare oggi o domani ma l’immobilismo della Giunta regionale che fa viaggi e riunioni dappertutto senza che poi segua un solo fatto concreto, mentre per quanto ci riguarda siamo pronti a ritirare la mozione se c’è una risposta vera alla situazione di emergenza che i sardi sono costretti a vivere». «Voi difenderete il vostro assessore con la solita ipocrisia di facciata che non esita ad auspicare il cambiamento di tutta la Giunta regionale – ha concluso Pittalis – ma questa è la politica delle battute e degli annunci, non è quella che serve ai sardi, in una terra dove crescono povertà e disoccupazione ed un profondo malessere morale».

Per la replica ha preso la parola l’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana: «C’è un aspetto positivo nel dibattito e per cultura coltivo sempre il dubbio, soprattutto nelle materie tecniche. Ho ascoltato l’illustrazione della mozione da parte dell’on. Cossa e confermo che sul sistema del Ct1 c’è molto da lavorare: nasce nel 2013 dall’idea condivisibile di dare a tutti, sardi e non, la possibilità di viaggiare a prezzi favorevoli. Ma non è accaduto così e su questo dobbiamo riflettere perché è in atto una profonda riflessione. Il 19 luglio abbiamo convocato la prima riunione della conferenza dei servizi per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico e sono in atto una serie di valutazioni. Sono d’accordo, perché è sempre stato un mio sogno, che noi dovremmo riuscire a costruire un ponte di servizio che sopperisca alla nostra continuità materiale, che è assente. Purtroppo, il trasporto marittimo e aereo non è un bene a disponibilità infinita, perché talvolta non si trovano aerei e talvolta non si trovano nemmeno slot liberi».

L’assessore ha aggiunto anche che a Bruxelles «la legge 10 è vista come un sistema di aggiramento delle norme comunitarie. Noi siamo bloccati su questo e speriamo che la nostra difesa sia stata efficace e dunque smentisca la tesi della violazione delle norme sugli aiuti di Stato. Nell’attesa non possiamo dare soldi della Regione agli aeroporti, questo deve essere chiaro».

Il presidente Pigliaru ha proseguito nella replica: «Questa è un’occasione per parlare del merito delle cose. Siamo vicini agli operatori che in questo momento hanno visto sparire il mercato che era nato negli anni scorsi, magari in modo imperfetto: il nostro impegno è perché i danni subiti oggi siano restituiti domani con gli interessi. Riconosciamo che siamo in difficoltà e che la difficoltà ha radici profonde. Non ha nessun senso considerare il nostro aiuto un aiuto di Stato, visto che siamo una regione insulare: questo deve essere chiaro a chi sta fuori e non comprende la condizione che si vive in Sardegna».

Per il presidente della Regione «pesano anche gli errori del passato e la continuità territoriale è roba vecchia e rigida, e questo non aiuta. Va ripensata la continuità territoriale: vogliamo oneri di servizi ma anche spazi per il mercato dei low cost, c’è moltissimo da fare per costruire quel ponte virtuale. Possiamo arrivare anche noi ad avere le compagnie low cost, non una sola, gratis nei nostri  aeroporti: questo è quanto accade in un importante hub del Nord est italiano. Questi sono i problemi e non potete chiamarci a responsabilità per fatti che non dipendono da noi. Siamo pronti a dimostrarvi che continuamente facciamo pressione sul Governo e sull’Unione europea».

Poi Pigliaru ha dato la notizia: «Questa mattina al Mef abbiamo avuto una riunione tecnica per la copertura finanziaria del decreto che cancellerà le tasse aeroportuali. In queste ore verrà presentato l’emendamento del Governo e sappiamo che avrà la copertura. Il ministro Del Rio sta mantenendo  l’impegno che ha preso venti giorni fa. Abbiamo chiesto 120 milioni per irrobustire la continuità territoriale nei 4 anni e sono fiducioso. Vorrei trasmettere questa fiducia agli operatori turistici e a voi». 

Conclusa la replica della Giunta, il presidente Ganau ha dato la parola ai primi firmatari delle due mozioni per le controrepliche.

Michele Cossa (Riformatori) ha dichiarato la propria insoddisfazione per le risposte dell’esecutivo alle contestazioni contenute nella sua mozione: «La maggioranza ha sprecato un’occasione, si assume la responsabilità politica di dare una copertura all’azione dell’esecutivo – ha detto Cossa – sostenere ancora oggi che se non si rispettano i paletti della Ue sia difficoltoso affrontare gli argomenti è anacronistico. Fermo restando il principio della non concorrenza, tutte le altre cose si possono fare». Cossa ha poi ricordato la difficile situazione dell’aeroporto di Alghero (“gestito in modo familistico”) a cui fa da contraltare l’efficientismo dell’aeroporto di Olbia. «Subordinare a una parere della Ue la privatizzazione di Alghero – ha affermato il consigliere dei Riformatori – significa allungare ulteriormente i tempi».

Sulla questione della Ct1, Michele Cossa ha ricordato che le rotte dalla Sardegna per Roma e Milano sono tra le più remunerative in Italia. «Il fatto che ci sia una procedura di infrazione non impedisce che si facciano altre cose. Non c’è scritto da nessuna parte che bisogna attendere – ha concluso Cossa – oltre al trasporto aereo c’è da discutere anche il trasporto marittimo e i collegamenti con le isole minori. A Carloforte non esistono più sconti. Vorremo vedere il contratto di servizio con la compagnia che ha vinto la gara e utilizza un traghetto del 1966».

Voto contrario ha annunciato anche Marco Tedde (Forza Italia), primo firmatario della seconda mozione, che ha parlato di scollamento totale tra l’Aula il Nord Ovest dell’Isola. «A questa zona qualcuno sta paralizzando l’economia e pregiudicando il futuro – ha detto Tedde – è un parere condiviso anche dalla maggioranza, lo dimostrano gli interventi tiepidi arrivati dal centrosinistra in difesa di Deiana».

Marco Tedde ha ribadito la convinzione che si possa attuare una politica di sostegno alle low cost: «Bisogna essere capaci di governare – ha attaccato Tedde – c’è bisogno di scelte politiche, basta con le letterine spedite al Governo». Il consigliere di minoranza ha quindi contestato l’immobilismo della Giunta, colpevole di aver aspettato passivamente le decisioni di Bruxelles anziché cercare una soluzione. «La Giunta conosce bene le normative ma non le vuole applicare – ha concluso l’esponente azzurro – intanto si continua a sostenere Alitalia con costi nettamente superiori rispetto alle low cost. Pigliaru si metta una mano sulla coscienza, approfondisca la questione e assuma le dovute decisioni».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione le due mozioni.

Votazione non opportuna, secondo Roberto Deriu (Pd), che ha espresso dubbi sulla legittimità della mozione di sfiducia nei confronti di un assessore. Il presidente Ganau, richiamando l’articolo 118 del Regolamento, ha invece ribadito la correttezza della procedura invitando i consiglieri a procedere con le dichiarazioni di voto.

Giorgio Oppi (Udc), pur riconoscendo fondate le contestazioni alla politica dei trasporti della Giunta, ha annunciato il suo voto contrario. «Per principio – ha detto – non ho mai firmato né votato mozioni contro una singola persona».

Ugo Cappellacci (Forza Italia) ha invece annunciato il suo voto a favore. «E’ una sfiducia nei confronti di tutta la Giunta e del suo presidente. Deiana è stato un ottimo consulente, lui può dire che cosa fare o non fare, ma qualcuno deve fare le scelte. Chiediamo coraggio nelle decisioni».

Gianfranco Congiu (PdS) in sede di dichiarazione di voto ha ribadito la sua proposta: «Si utilizzi l’articolo 10 dello Statuto che consente di ricorrere alle detrazioni d’imposta».

Paolo Truzzu (FdI) ha annunciato il suo voto favorevole: «La situazione è peggiorata, la maggioranza ne prenda coscienza altrimenti ci penseranno i suoi elettori. Se la Giunta è convinta che l’Ue darà ragione alla Sardegna allora prosegua sulla sua strada. Deiana è troppo competente e per questo deve tornare a insegnare».

Sì alle mozioni anche da parte di Oscar Cherchi (Forza Italia): «Bisogna avere il coraggio di dire che dell’Unione Europea non ce ne frega niente. Le procedure di infrazione si aprono e si chiudono. Le nostre scelte non possono essere condizionate da probabili infrazioni che poi non vanno avanti. Il popolo sardo attende risposte chiare e decise e una soluzione definitiva del problema».

Pierfranco Zanchetta, capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti, ha annunciato il suo voto favorevole e invitato la Giunta a occuparsi del collegamento marittimo tra Santa Teresa e Bonifacio.

Stefano Tunis (Forza d’Italia) ha ribadito il suo sostegno alle mozioni e invitato la Giunta a occuparsi anche di trasporto marittimo: «Presidente e assessore non si sono degnati di dedicare 30 secondi a questo tema – ha affermato – un comportamento omissivo di carattere doloso. Se non siete in grado di affrontare il tema passate la mano».

Gianfranco Carta (Forza Italia) ha lamentato una scarsa attenzione nei confronti del Nord Sardegna: «Mi aspettavo una risposta chiara e netta ai cittadini che sono venuti da Alghero e Sassari per protestare sotto il Consiglio. Il territorio è stato già schiaffeggiato. Ryanair ci ha fatto viaggiare, nel bene e nel male, chi non viaggia a basso costo non verrà più in Sardegna».

Salvatore Demontis (Pd) ha annunciato il suo voto contrario alle due mozioni ribadendo però la sua posizione: «I tempi di attesa per la decisione della Commissione europea sono scaduti, non si  aspetti più e si avvii un nuovo regime di aiuti per le low cost».

Luigi Crisponi, a nome del gruppo dei Riformatori, ha annunciato il voto favorevole alle due mozioni: «Non abbiamo avuto soddisfazione nelle risposte della Giunta. Il tema merita ulteriori approfondimenti».

Marco Tedde (Forza Italia) ha ricordato che dal mese di aprile l’aeroporto di Alghero ha perso 28mila passeggeri: «Al territorio mancano 15 milioni di euro. Ho la certezza che Pigliaru sia un sostenitore della decrescita felice – ha detto il consigliere di minoranza – si vuole creare un connubio virtuoso tra economia e ambiente, ma non credo che i sardi siano d’accordo. La Sardegna vuole almeno sopravvivere».

Giovanni Satta (Uds) ha ribadito la propria contrarietà alle politiche sui trasporti degli ultimi anni. « Non ho avuto risposte sui trasporti aerei e marittimi, per questo voto a favore della sfiducia».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha rivolto un invito alla maggioranza: «Smettetela con il teatrino sui mezzi di informazione. Sui giornali chiedete l’azzeramento della Giunta e in Aula assumete un atteggiamento diverso – ha detto Pittalis – noi votiamo le mozioni perché convinti della assoluta incompetenza e inadeguatezza dell’assessore a governare un sistema così complicato. La Giunta non dà risposte nemmeno alle proposte alternative come quelle avanzate dall’onorevole Congiu».

Citando Aldo Moro ha poi concluso: «Una realtà non interpretata è una realtà muta. Se questo è l’afflato identitario della Giunta, allora povera Sardegna!».

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Aeroporto Elmas 1 copia

E’ stata inaugurata oggi all’aeroporto di Elmas la boutique Isola, 150 metri quadri nell’area partenze, importante tassello del progetto di rilancio dell’artigianato tradizionale, artistico e di design della Sardegna. Il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Francesco Morandi e Massimo Deiana, hanno tagliato il nastro con i dirigenti della Sogaer, società di gestione dello scalo cagliaritano. Dopo l’adesione alla vetrina virtuale www.sardegnaartigianato.com con 129 produttori iscritti, la partnership promozionale con il Cagliari Calcio, le attività sui mercati come Artigiano in fiera e di sostegno agli eventi di settore – fiere di Mogoro e di Samugheo, tra le altre – e la recente esperienza di e-commerce in collaborazione con Amazon, gli artigiani hanno ora una nuova opportunità. Lo shop Isola parte con i primi 50 artigiani che hanno aderito allo start up dell’iniziativa, con la possibilità di vedere il coinvolgimento di tutti gli iscritti al portale. Il presidente Pigliaru ha sottolineato come la Sardegna debba poter crescere portando nel mondo le sue produzioni di qualità. «Nell’artigianato artistico, così come nell’agroalimentare, abbiamo delle eccellenze che sino ad oggi non hanno avuto spazio adeguato sui mercati internazionali – ha spiegato Francesco Pigliaru -. Lavoriamo perché le cose cambino, creando reti e costruendo la strada migliore per la commercializzazione, che in questo caso è l’integrazione tra negozio fisico e negozio virtuale. Chi attende la partenza del volo può apprezzare, qui, i nostri oggetti più belli. E se non può acquistare subito, potrà farlo da casa sua con un clic sullo spazio che la piattaforma Amazon riserva alla Sardegna. É un quadro nuovo, di cui oggi fissiamo un tassello importante» 
«Oggi aggiungiamo un’altra pietra miliare a un progetto ambizioso di valorizzazione dell’artigianato artistico, tradizionale e di design, definito anche in occasione della Conferenza regionale dell’Artigianato – ha detto Francesco Morandi -. Il rilancio del marchio Isola passa anche attraverso le boutique negli aeroporti dove presentiamo a tutti i viaggiatori in transito prodotti di straordinaria qualità, che raccontano la nostra profonda tradizione e una storia millenaria. Continuiamo a rafforzare l’immagine della Sardegna anche a beneficio dei nostri visitatori attuali e dei tanti che ci aspettiamo in futuro.»
Ogni oggetto rappresenta l’identità, la cultura e il radicamento territoriale, «e adesso, oltreché on line attraverso Amazon, potrà essere acquistato anche in luoghi crocevia di turisti provenienti da tutto il mondo, essi stessi veicoli di conoscenza e promozione dei manufatti nelle loro terre d’origine. L’assessorato – ha aggiunto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – ha accompagnato e continuerà ad accompagnare gli artigiani in questo processo di innovazione e di valorizzazione del marchio, attraverso la definizione di requisiti di accesso, strutturazione del prodotto, azioni di promozione, assistenza tecnica e creazione di nuove opportunità di commercializzazione su vari canali».
Presto anche gli altri due scali principali dell’isola avranno una loro boutique come prevede il piano di comunicazione attivato insieme al sistema aeroportuale della Sardegna. Alghero, Cagliari e Olbia accoglieranno i viaggiatori con una immagine coordinata e coerente, alla scoperta del territorio, con stimoli sensoriali che richiamano i temi di vacanza – ambiente, cultura, turismo attivo e buon cibo – in qualsiasi periodo dell’anno, in cui le eccellenze artigianali si qualificano come aspetto determinante.
La vetrina offre ai passeggeri una delle migliori selezioni dell’artigianato sardo. Le categorie merceologiche rappresentate vanno dalla ceramica al tessile, dal vetro ai gioielli, dal legno ai tessuti lavorati, dal pellame al metallo. Oltre a esposizione e vendita, sarà distribuito materiale informativo. Per facilitare l’acquisto ai passeggeri in partenza, è stato inoltre attivato un servizio di spedizione della merce in tutto il mondo. Per i residenti sardi invece gli acquisti effettuati potranno essere ritirati al ritorno nell’isola.