22 November, 2024
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Martedì 27 luglio a Piscinas, si sono svolti due importanti eventi: l’intitolazione di una piazza parcheggio dedicata all’ex assessore regionale del Turismo e dei Lavori pubblici Roberto Carlo Frongia, scomparso due anni fa, all’età di 60 anni, e l’inaugurazione di un murale realizzato dall’artista, di Carbonia, Rita Deidda, nota come DeRita.

Nella prima parte della serata, alla presenza di diversi amministratori locali del Sulcis Iglesiente (il sindaco e il vice sindaco di Piscinas, Mariano Cogotti e Gianluca Trastus; i sindaci di Santadi Massimo Impera e Masainas Gian Luca Pittoni; il vicesindaco di Carbonia Michele Stivaletta; il vicesindaco di Giba Alberto Pittoni) e del Cagliaritano (la sindaca di Sestu Paola Secci), del fondatore dei Riformatori sardi Massimo Fantola (partito nel quale ha militato Roberto Carlo Frongia), del consigliere regionale Michele Cossa, del Commissario Straordinario dell’Agenzia Argea Sardegna Patrizia Mattioni, dopo la presentazione del sindaco Mariano Cogotti, alcuni interventi hanno ricordato la figura di avvocato, amministratore comunale e regionale, del compianto Roberto Carlo Frongia. Alcuni, dopo il ricordo, hanno raccontato degli aneddoti, creando così una sorta di sorriso e commozione allo stesso tempo. Commossa e grata per il gesto anche la sorella di Roberto Carlo Frongia, Sabrina, che dopo il taglio del nastro, ha scoperto la targa della piazza, benedetta dal parroco, don Gianni Cannas.

Poco dopo, nella stessa piazza, dopo il taglio eseguito dallo stesso sindaco, con le forbici della scomparsa nonna Maria, l’artista DeRita, visibilmente commossa ha scoperto il murale realizzato su invito del comune di Piscinas. L’opera, come ha spiegato DeRita, vuole essere un omaggio del Comune al paese, ai suoi abitanti…nelle sue tradizioni, simboli, colori e sapori. Unico spunto lo stemma del paese, per il resto l’artista ha avuto carta bianca. Il bozzetto presentato agli amministratori, è stato subito approvato. Il murale riporta lo stemma del Comune al centro, ai due lati, quasi in trasparenza la chiesa e al lato opposto, in bella e particolare prospettiva, Villa Salazar o Villa Bice, edificata alla fine dell’Ottocento dall’architetto Giorgio Asproni, figlio dell’omonimo deputato sardo vissuto nell’Ottocento. Al centro, quattro personaggi simbolo movimentano la scena, rappresentando l’insieme delle tradizioni, usi e costumi, l’anima di una comunità. Alla donna con “Sa mantiglia”, ha sottolineato DeRita, ho voluto affidare la bellezza del cardo mariano o carciofo selvatico, dal bellissimo fiore di colore viola. Per ampliare la superficie del murale, l’artista ha inserito una decorazione a elle, con all’interno una spugnatura di bianco e celeste tenue. L’ispirazione per la realizzazione della cornice è arrivata dalla recinzione moderna della nuova piazzetta che deRita ha colorato utilizzando un color rame intenso. In alcuni spazi della cornice spiccano, oltre al cardo mariano, due mazzi di spighe con papaveri e la firma in bella vista sul lato sinistro. Per arrivare a questo risultato, DeRita ha messo in evidenza le non poche difficoltà incontrate per realizzare l’opera. Un mese di lavoro faticoso, su un ponteggio, il classico che utilizzano i muratori, non idoneo perché attraversato da tubi di ferro che dividevano la parete, e impediva di tracciare liberamente le linee iniziali, su un calpestabile di 45 centimetri e senza la possibilità di verificare la prospettiva a distanza. Il clima torrido, dalle temperature proibitive, infine, ha rallentato ancor di più il lavoro, a causa del sole che “picchiava” duramente per almeno 6/7 ore.

Tutti i presenti si sono complimentati per il grande lavoro. Ancora una volta l’artista DeRita, nonostante le difficoltà incontrate, ha realizzato una bellissima opera che arriva dopo un lungo percorso artistico segnato da premi, riconoscimenti e stima per la sua arte poliedrica. Un’artista a tutto tondo, capace di stupire e comunicare con facilità l’essenza delle sue opere, caratterizzate sempre, oltre che dalla bellezza estetica, dalla capacità di far scaturire un’armonia interna, un senso di appagamento in chi dedica più di uno sguardo, lasciandosi trasportare dall’immaginazione.

Al termine dell’inaugurazione, si è tenuto un rinfresco offerto dall’Amministrazione comunale che ha dato spazio alla socializzazione e allo scambio di opinioni dei presenti, intervenuti numerosi. Da martedì 27 luglio, gli abitanti di Piscinas e chiunque passerà da lì, avrà il piacere di godere di un angolo che mette in mostra le nostre tradizioni sarde.

Nadia Pische

 

Mara Lai è la nuova presidente del partito dei Riformatori sardi. A darne notizia ufficiale è il coordinatore e consigliere regionale del partito Aldo Salaris. La proclamazione arriva dopo qualche mese dalla scomparsa di Roberto Frongia, leader storico del partito e, nel suo ultimo incarico, assessore ai lavori pubblici dell’attuale Giunta regionale.
«Ricoprire questo ruolo dopo Roberto è per me un grande onoredichiara la neo presidente -. Una responsabilità enorme che assumo con entusiasmo per proseguire su una strada che i Riformatori hanno già scritto, quella delle grandi battaglie in difesa dei diritti dei sardi e della Sardegna.»
Mara Lai, cagliaritana, laureata in Scienze politiche e riformatrice della prima ora, nonché socia fondatrice del partito nato nel 1998 dalla volontà di Massimo Fantola, è attualmente l’unica donna presidente di un partito nel panorama politico sardo.
«Mara è una riformatrice di ferro e storico riferimento del nostro partitoafferma il coordinatore Aldo Salaris -. La sua nomina premia le qualità e il lavoro di una grande donna riconosciute da tutti. Roberto ne sarebbe fiero.»

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Il 30 novembre scorso si è concluso, a Cagliari, il Congresso regionale dei Riformatori Sardi.
Dai maggiori leader, ancora una volta si è levata alta la voce per affermare ancora con più incisività il ruolo dei Riformatori Sardi, un ruolo che deve vedere un nuovo impegno nei confronti della Sardegna, che ormai da troppo tempo è attanagliata da una crisi che sembra non trovare vie d’uscita.
E’ proprio in questo congresso che è stata data una svolta, volta soprattutto a chiedere a viva voce un ruolo diverso alla Sardegna, un ruolo che le compete, non secondario.
Al coordinatore regionale Aldo Salaris abbiamo rivolto alcune domande, per capire quali sono le chance ed il nuovo ruolo che la Sardegna può rivestire.
Dott. Salaris, riferendoci all’ultimo congresso regionale appena conclusosi, lei ha affermato che i Riformatori sardi oggi sono il simbolo di un partito giovane, presente, capace di valorizzare i singoli e pronto a farsi portavoce dei bisogni delle comunità.
Da queste parole traspare chiaramente che i Riformatori sardi vogliono acquisire un ruolo diverso e credere fortemente in un approccio costruttivo, finalizzato a dare alla Sardegna il ruolo che le compete.
«Quello dei Riformatori sardi è il secondo partito più antico dell’isola, tanto che oggi può vantare una struttura forte e radicata in tutti i territori.
Siamo presenti in tanti Comuni, è da lì che la buona politica e le proposte arrivano sino ai centri dove si prendono decisioni in cui i Riformatori sardi hanno i propri rappresentanti.
Nello scorso congresso ho lanciato una sfida: un patto sull’innovazione generazionale, una sfida che conto vogliano cogliere tutti i Riformatori, i giovani e tutte le forze politiche senza distinzioni di colore.
Il nostro progetto è un modello di Sardegna innovativo, basato su un rinnovato sistema produttivo.
Io credo in una Regione moderna, con un futuro che si allontani da quella becera logica dell’alternanza politica che si poneva  come limite i soli 5 anni di governo. Non ce lo possiamo più permettere.»
I Riformatori sardi sono un partito che sin dalla sua nascita, voluta, creduta e concretizzata grazie a Mario Segni ed al leader regionale Massimo Fantola, ha gettato le basi per portare avanti una nuova linea politica. Oggi la situazione è cambiata radicalmente e le tematiche che devono essere affrontate sono diverse e tutti i Sardi aspettano delle risposte concrete.
Ci sarà finalmente una svolta?
«Meno di un anno fa i Sardi hanno dato una grande fiducia a questo governo regionale, per questo motivo hanno bisogno e hanno diritto di avere risposte concrete.
Mario Segni e Massimo Fantola hanno avuto la grande intuizione di creare un partito pronto a rompere gli schemi e su questa linea intendiamo proseguire anche nel prossimo futuro.
Lo spirito dei Riformatori sardi si racchiude in una parola: Innovazione. Per questo i Riformatori sardi si impegnano e si impegneranno per quella svolta che la Sardegna attende da anni. Riteniamo che l’ambiente sia la principale risorsa che abbiamo ed è un nostro obiettivo realizzarla.»
Il riconoscimento del principio di Insularità in Costituzione è diventato la madre di tutte le battaglie.
Ma anche altre sono le problematiche che attanagliano e che incombono e che attendono risposte concrete.
E’ di questi giorni la svolta nella vertenza Eurallumina, ma c’è ancora la vertenza Sider Alloys in alto mare.
Il problema fondamentale è il Lavoro che non c’è e che i giovani non trovano.
Come intendete affrontare queste realtà, tenuto conto che è anche comprensibile che alla base di tutto debba esserci una convergenza totale.
Lei è ottimista?  
«Dobbiamo capire come uscire dall’industria primaria, capire come porci nel Mediterraneo e capire come ospitare i flussi migratori che stanno diventando sempre maggiori.
Noi abbiamo le idee chiare, sono certamente ottimista, i Riformatori sardi hanno proposto quella che è la soluzione ai tanti problemi da lei citati, nonché la madre di tutte le battaglie, la vera grande opportunità per la Sardegna: l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, una battaglia che va oltre ogni divisione politica e partitica ma che riesce a unire i Sardi in una sfida che riguarda tutti. Da anni conduciamo battaglie giuste per i Sardi e per la Sardegna, seppur queste siano risultate spesso impopolari nella classe politica, come ad esempio il taglio degli stipendi dei consiglieri regionali, la riduzione del numero dei parlamentari sardi e l’abolizione delle province.
Non ci fermeremo e troveremo le giuste soluzioni.»
Un’ultima domanda: i Riformatori sardi come si rapportano con la compagine politica nazionale, cioè crede che sia necessario avviare una nuova linea politica, dove il ruolo dei Riformatori sardi sia importante, allo scopo di far presente che la Sardegna non è solo un’isola di mare e belle spiagge o archeologia, certamente importanti, ma da sole non sufficienti a creare un futuro solido, perché tante sono le esigenze e le precarietà che devono essere affrontate?
«Il nostro è un approccio costruttivo ed abbiamo fatto capire a chi sta a Roma che non intendiamo arrenderci su quelli che sono i nostri diritti. Andremo a Roma ogniqualvolta sarà necessario, cosa che abbiamo già fatto e stiamo facendo per l’insularità, perché abbiamo le carte in regola per proporre la Sardegna che vogliamo, un’Isola moderna al centro del Mediterraneo, pronta ad essere protagonista.»
Armando Cusa 

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Nella XVI legislatura, nonostante l’introduzione della doppia preferenza di genere, solo il 13,33% dei consiglieri è donna. Fanno parte dell’Assemblea: Alessandra Zedda (Forza Italia), Desirè Alma Manca (Movimento 5 Stelle), Maria Laura Orrù (Sardegna in Comune con Massimo Zedda), Elena Fancello (Movimento 5 Stelle), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Carla Cuccu (Movimento 5 Stelle), Sara Canu (Lega Salvini Sardegna), Laura Caddeo (Noi, la Sardegna con Massimo Zedda).  Il numero delle consigliere della legislatura che sta per cominciare è lo stesso della  XIV, della XI (le elette furono 8 su 80) e della XIII 8 donne consigliere su  85). Nelle 16 legislature su un totale di 1174 consiglieri, le elette sono state 69 con una percentuale del 5,87%.

Il nuovo Consiglio regionale sarà profondamente rinnovato, con ben 40 seggi su 60 assegnati a nuovi consiglieri.

Tornano, infatti, nell’Aula di via Roma soltanto 6 consiglieri con 2 o più legislature alle spalle. Oltre al consigliere “anziano” Giorgio Oppi dell’Udc (7) faranno parte della nuova Assemblea anche Michele Cossa dei Riformatori sardi con oltre 2 legislature (alla sua prima esperienza subentrò a Massimo Fantola), Alessandra Zedda ed Antonello Peru di Forza Italia (2 ciascuno), Cesare Moriconi del Pd e Daniele Secondo Cocco di Leu, anch’essi con 2 legislature già maturate.

Le riconferme rispetto alla legislatura appena conclusa sono invece 20: Piero Comandini, Gianfranco Ganau, Giuseppe Meloni, Valter Piscedda, Cesare Moriconi e Roberto Deriu del Pd, Antonello Peru ed Alessandra Zedda di Forza Italia, Stefano Tunis (ora con Sardegna20venti), Nanni Lancioni del PSd’Az, Giovanni Satta (ora nel Psd’Az), Eugenio Lai e Daniele Secondo Cocco di Leu, Francesco Agus di Campo Progressista, Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, Giorgio Oppi e Gian Filippo Sechi dell’Udc, Alfonso Marras e Michele Cossa dei Riformatori e Domenico Gallus (ora con Sardegna 20venti).

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Ora è ufficiale: il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, eletto consigliere regionale da candidato alla presidenza della coalizione “Progressisti di Sardegna” alle elezioni dello scorso 24 febbraio, ha protocollato le proprie dimissioni dalla carica di primo cittadino e farà il capo dell’opposizione di centrosinistra nell’Aula di via Roma.

«La scelta di dimettersi prima della proclamazione degli eletti in Consiglio regionale – si legge nella nota pubblicata sul sito internet del comune di Cagliari – è legata anche al fatto di permettere “alle cittadine e ai cittadini di scegliere, nel più breve tempo possibile e democraticamente, chi guiderà la nostra città”.»

Nella lettera di dimissioni, indirizzata al comune di Cagliari, al presidente del Consiglio comunale, al segretario generale ed alla Giunta, Massimo Zedda ringrazia «di cuore tutte le persone che hanno lavorato per la crescita della nostra città».
Considerato che ora il Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti locali prevede 20 giorni di tempo, durante o al termine dei quali il sindaco dimissionario potrà confermare o ritirare la decisione presa oggi, il 31 marzo ci saranno ancora i tempi tecnici (55 giorni per la convocazione dei comizi elettorali) necessari per poter fissare la data delle nuove elezioni per il 26 maggio, quando quasi certamente verranno fissate le elezioni Amministrative, considerato che per lo stesso giorno sono state già fissate le elezioni Europee.
Con le dimissioni odierne di Massimo Zedda, tramontano definitivamente le altre due ipotesi ventilate alla vigilia: la nomina di un commissario da parte della Giunta regionale o il passaggio della delega al vicesindaco Luisanna Marras, per circa un anno, fino alla tornata elettorale della Primavera 2020.
Massimo Zedda, 43 anni, venne eletto una prima volta consigliere regionale nel 2009, all’età di 33 anni, quando si candidò nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da un piccolo partito, SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.

Otto anni dopo, a meno di due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, ha deciso di fare il percorso inverso, prima per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna ed ora, essendo giunto secondo alle spalle del neoeletto governatore Christian Solinas, per guidare l’opposizione di centrosinistra in Consiglio regionale.

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Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il senatore del Partito Sardo d’Azione Christian Solinas sono i candidati alla carica di governatore per le coalizioni di centrosinistra e centrodestra per le prossime elezioni Regionali, in programma nel mese di febbraio 2019. Le due candidature, “nell’aria” ormai da diverse settimane, sono state ufficializzate questa mattina, la prima nel corso di un incontro tra amministratori a Milis, in provincia di Oristano, la seconda nel corso del congresso del Partito Sardo d’Azione, annunciata dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci che lo ha definito “il candidato giusto” e dal leader dell’UDC Giorgio Oppi, per il quale è il nuovo governatore della Sardegna.

Massimo Zedda, ha sciolto le ultime riserve ed ha accettato di candidarsi, dopo aver sentito il governatore in carica Francesco Pigliaru, che gli ha confermato di non volersi candidare per un secondo mandato.

«Metto la mia persona a disposizione della Sardegna e dei sardi», ha detto il sindaco di Cagliari, che ha così accettato l’invito arrivatogli insistentemente da sindaci ed amministratori, per diventare il “sindaco della Sardegna”. La disponibilità a scendere in campo rappresenta il passo decisivo verso la candidatura che verrà ufficializzata a breve dai partiti della coalizione.

Massimo Zedda, 42 anni (è nato a Cagliari il 6 gennaio 1976), nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.

Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, fa il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.

Christian Solinas, 41 anni (è nato a Cagliari il 2 dicembre 1976), segretario del Partito Sardo d’Azione, è stato eletto senatore il 4 marzo scorso ed è vicepresidente del gruppo Lega-Salvini Premier-Partito Sardo d’Azione. Eletto consigliere regionale nel febbraio 2009, all’età di 32 anni, è stato assessore dei Trasporti nella Giunta Cappellacci. Rieletto nel 2014, s’è dimesso il 30 aprile scorso, dopo l’elezione a senatore.

Il suo nome per la candidatura a governatore per la coalizione di centrodestra circolava da diverse settimane e, in un primo momento, era stato ipotizzato che potesse essere ufficializzata dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, in occasione della visita in Sardegna, ma ieri lo stesso leader della Lega, a Cagkiari, ha detto che la scelta sarebbe stata fatta in Sardegna e così è stato, a distanza di 24 ore. Sono stati gli alleati Ugo Cappellacci (Forza Italia) e Giorgio Oppi (UDC) – come già sottolineato – a sciogliere le riserve e a riconoscere in Christian Solinas il leader e candidato alla carica di governatore della coalizione di centrodestra.

Ora, per completare il quadro dei tre maggiori schieramenti, manca all’appello il Movimento 5 Stelle, che sceglierà il suo candidato alla carica di governatore attraverso la consultazione online tra gli iscritti. Scaduti i termini per la presentazione delle candidature, ora si attende di conoscere i nomi tra i quali verrà scelto colui che prenderà il posto dell’ex sindaco di Assemini Mario Puddu che, già designato con le primarie, ha rinunciato alla candidatura dopo la condanna ad un anno in primo grado per abuso d’ufficio, inflittagli dal Tribunale di Cagliari in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco.

 

 

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Il coordinamento dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente ha organizzato per lunedì 19 novembre, alle ore 17,30, presso la Sala Eventi di via Roma 48, a Carbonia, un incontro che sarà incentrato sulla presentazione del libro di Pierpaolo Vargiu “I Riformatori di Massimo Fantola dal mio punto di vista”.

Il programma prevede gli interventi di Roberto Gibillini, coordinatore circolo di Carbonia; Francesco Loi, coordinatore Sulcis Iglesiente; Peppino La Rosa, componente del coordinamento regionale.

Per la presentazione del libro, Pierpaolo Vargiu verrà intervistato dai giornalisti Stefania Piredda dell’Unione Sarda e Giampaolo Cirronis de La Provincia del Sulcis Iglesiente. Chiusura la serata, l’intervento di Massimo Fantola.

 

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Ogni giorno che passa crescono le possibilità che il sindaco di Cagliari Massimo Zedda accetti di guidare da candidato governatore la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali. In una fase di grande difficoltà del centrosinistra, emersa chiaramente alle elezioni politiche della scorsa primavera, Massimo Zedda è considerato una carta importante in grado di trainare la coalizione al recupero delle posizioni perdute, da qui l’invito rivoltogli da più parti a scendere in campo e la sua attenta riflessione, rafforzata dalla disponibilità ad affrontare anche eventuali primarie di coalizione.

Nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.

Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, potrebbe fare il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.

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I Riformatori sardi rilanciano il loro progetto politico alternativo al Partito democratico e alla Giunta Pigliaru «per smantellare la cappa asfissiante fatta di clientele ed assistenzialismo che impedisce alla Sardegna di decollare», risultato da raggiungere anche rafforzando il radicamento sul territorio del partito fondato da Massimo Fantola.

«L’ottimo risultato ottenuto dai Riformatori sardi nelle ultime elezioni amministrative – ha detto il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois, aprendo questo pomeriggio alle Terme di Sardara gli stati generali del partito  è stato conseguito grazie alla forza della nostra base e alla nostra classe dirigente, con una storia che dura da 20 anni e che fa dei Riformatori sardi l’unico partito autenticamente sardo non di sinistra. I Riformatori sardi hanno vinto le elezioni amministrative, conquistato comuni importanti e confermato la presenza alla guida di città grandi. Siamo stati fondamentali in questa straordinaria vittoria: le nostre liste hanno lavorato con una passione e un entusiasmo mai viste prima, mettendo una seria ipoteca sulle prossime elezioni regionali. Adesso andiamo avanti con le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Ma, soprattutto, vogliamo far ripartire la nostra Isola, restituire ai sardi speranza e prospettive.»

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Cambiano i vertici dei Riformatori sardi: Pietrino Fois (ex assessore regionale dei Lavori pubblici ed ex consigliere regionale) è il nuovo coordinatore regionale, Roberto Frongia (ex assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio) è il nuovo presidente. Sono stati eletti all’unanimità lo scorso 14 luglio dal coordinamento regionale, riunito ad Oristano, alla presenza dei consiglieri regionali Attilio Dedoni, Michele Cossa e Luigi Crisponi e del deputato Pierpaolo Vargiu. Il coordinamento ha ringraziato Michele Cossa per il lavoro svolto alla guida dei Riformatori sardi negli ultimi dieci anni. Un lungo periodo in cui il partito, fondato da Massimo Fantola un quarto di secolo fa, ha raggiunto importanti risultati, tra i quali i dieci referendum di semplificazione burocratica e anti sprechi, votati dai sardi nel 2012. 

Il partito si riorganizza e si rinnova anche partendo da un ufficio di staff composto da giovani che affiancheranno il coordinatore: Marina Adamo, Carla Poddana, Lucia Tidu, Antonio Scampuddu.

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