Il sindaco di Portoscuso insorge contro la bozza di Dpcm del Governo che prevede a Portovesme una FRSU con capacità di stoccaggio netta di circa 110.000 mc
Il Dpcm sull’energia elaborato dal Governo sta provocando durissime reazioni. Prima il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, oggi il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda.
Ma vediamo cosa prevede il Dpcm.
ARTICOLO 1
(Oggetto)
1. In attuazione dell’articolo 31, comma 3, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, nonché dell’articolo 60, comma 6, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, il presente decreto individua le opere e le infrastrutture necessarie al phase out dell’utilizzo del carbone in Sardegna e alla decarbonizzazione dei settori industriali dell’Isola, nonché funzionali alla transizione energetica verso la decarbonizzazione delle attività produttive, conformemente a quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC 2019).
2. Le procedure di valutazione ambientale dei progetti delle opere e delle infrastrutture di cui al presente decreto, qualora previste in sede statale, sono svolte dalla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC ai sensi dell’articolo 17 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, in quanto ricomprese nell’Allegato I-bis introdotto dal medesimo decreto-legge.
3. Gli interventi e le opere individuate all’articolo 2 costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti ai sensi dell’articolo 7 bis, comma 2-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Le amministrazioni interessate a qualunque titolo nelle relative procedure autorizzative attribuiscono ad esse priorità e urgenza negli adempimenti e nelle valutazioni di propria competenza.
ARTICOLO 2
(Interventi di infrastrutturazione energetica)
1. Per le finalità di cui all’articolo 1, tra gli interventi indifferibili e urgenti è considerata la realizzazione di nuova capacità di generazione a fonte rinnovabile e di adeguate risorse di accumulo dell’energia. La realizzazione di tali impianti a fonte rinnovabile è disciplinata da quanto definito dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199. in particolare dall’articolo 20.
2. Per le finalità di cui all’articolo 1 sono individuate le seguenti infrastrutture e opere del sistema elettrico la cui realizzazione è affidata a Terna S.p.A.:
a) estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale mediante la realizzazione del Cavo HVDC Sardegna-Sicilia, facente parte del Tyrrhenian Link, nella configurazione da 500+500 MW riferita al solo collegamento bipolare HVDC Sardegna-Sicilia;
b) installazione di compensatori sincroni per 750 MVAr;
c) sviluppo della rete elettrica dell’Isola per la connessione delle iniziative di cui al comma 1.
3. Per le finalità di cui all’articolo 1, relativamente al phase out dell’utilizzo del carbone per la generazione elettrica in Sardegna, fermo restando quanto previsto ai commi 1 e 2, le esigenze di nuova potenza programmabile sull’Isola, con prevalente funzione di adeguatezza, regolazione e riserva, definita pari a 550 MW, sono individuate nell’ambito e secondo la disciplina del sistema di remunerazione della disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica (capacity market) e sono articolate tra zona sud e zona nord della Sardegna
4. Per le finalità di cui all’articolo 1, e in relazione alle esigenze di sicurezza delle forniture, la rete nazionale del trasporto del gas è estesa, anche ai fini tariffari, alla Sardegna attraverso un collegamento virtuale, quale sistema operato dal gestore della rete nazionale per il trasporto di gas naturale in Sardegna, e comprende il seguente insieme di attività e infrastrutture:
a) l’adeguamento impiantistico del terminale di rigassificazione di Panigaglia per consentire il caricamento del GNL su bettoline, inclusi gli interventi di ammodernamento del terminale, per garantirne la continuità di esercizio per la durata di funzionamento del collegamento virtuale;
b) l’adeguamento della funzionalità del terminale di rigassificazione OLT al largo della costa toscana per consentire un maggior numero di accosti finalizzato al servizio di caricamento del GNL su bettoline per il collegamento virtuale;
c) una FSRU nel porto di Portovesme con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento SUD industriale e termoelettrico, nonché il bacino di consumo della città metropolitana di Cagliari;
d) una FSRU nel porto di Porto Torres con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento NORD industriale e termoelettrico, nonché il bacino di consumo della città metropolitana di Sassari;
e) un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Oristano con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire le utenze limitrofe a tale ubicazione;
f) un servizio di trasporto del GNL a mezzo di navi spola dedicate, approvvigionato nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale e realizzato secondo la modalità operativa più adeguata sulla base di criteri di economicità ed efficienza, al fine di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, destinato a rifornire le FRSU a Portovesme e Porto Torres e il terminale a Oristano, a partire, in normali condizioni di esercizio, dai terminali di Panigaglia e OLT;
g) le opere strumentali alla realizzazione o adeguamento delle infrastrutture di cui alle lettere precedenti, inclusi gli eventuali dragaggi necessari all’adeguamento dei terminali esistenti, alla installazione delle FRSU e alla realizzazione dell’impianto di rigassificazione di cui alla lettera e).
Il dimensionamento proposto per l’insieme delle infrastrutture e dei servizi di cui al presente comma è funzionale alla fornitura dei volumi di gas naturale necessari per gli usi industriali e residenziali, nei limiti di cui al comma 5, nonché per potenziali consumi del settore termoelettrico…
Fin qui le parti più rilevanti del nuovo testo, duramente contestate dal sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda.
«Questa ultima bozza di dpcm “Sardegna” è ancora peggio della precedente – attacca Giorgio Alimonda -. Ci trattano peggio di una riserva indiana. Non sono stati minimamente ascoltati i comuni e i cittadini che, come quello di Portoscuso, dovrebbero essere pesantemente sacrificati non per dare una prospettiva di mantenimento o crescita occupazionale ma per obbedire a logiche aziendali che avrebbero prevalentemente lo scopo di alimentare il bacino di Cagliari. Infatti, non si spiegherebbero le ragioni per cui si prevederebbe dentro il nostro porto uno stoccaggio imponente di 110.000 mcubi di GNL, quando per il nostro fabbisogno nell’ipotesi riaprisse nel 2025 l’Eurallumina è di massimo 25.000 mcubi di GNL. Forse perché altrove ci si è resi conto che una scelta retrograda siffatta paralizzerebbe le attività del porto canale.»
«Una vergogna che come sardo e come Sindaco non possiamo accettare senza un confronto e una condivisione con i nostri cittadini – aggiunge Giorgio Alimonda -.
Ci devono spiegare perché si rifiutano di fare da noi in sardegna le infrastrutture che si sono fatte altrove in Italia vedi Livorno. Non ci faremo commissariare per Decreto del presidente del Consiglio con la solita tattica dell’emergenza per autorizzare impianti non in sicurezza, anzi con elevato rischio concreto per la popolazione attigua.»
«In questa bozza null’altro di preciso si dice in tema energetico se non le precise quantità e allocazione folle del posizionamento delle FSRU nei Porti.
Nel caso del nostro territorio inoltre nessuno pensa ai gravi all’economia locale del turismo della pesca compresa quella del tonno nel compendio marittimo Portoscuso, Carloforte, Calasetta – conclude Giorgio Alimonda -. Contro questi soprusi calati dall’alto per una terra come la nostra, che tanto ha dato in costi ambientali e di salute pubblica questo dpcm sarebbe il colpo di grazia a cui, come ha già dichiarato il Sindaco di Porto Torres, chiediamo la solidarietà di tutti i Sindaci.»