21 November, 2024
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Terza e ultima giornata di grandi appuntamenti al Teatro Massimo di Cagliari per la 42ª edizione dell’European Jazz Expo. Un pubblico straordinario ha seguito i primi due giorni del festival applaudendo calorosamente gli artisti protagonisti dei tanti concerti che si susseguono sui vari palcoscenici. Domenica 2 ottobre, si inizia già di prima mattina, alle 10.30, nel foyer del teatro, con la presentazione del libro “Pepito, il principe del jazz” (Ed. Minimum Fax), una carrellata delle vicende del jazz romano nella seconda metà del Novecento raccontata dall’autore Marco Molendini assieme al musicista Furio Di Castri ed il direttore artistico di Jazz in Sardegna Massimo Palmas.

Alle 12, sul palcoscenico principale (M1), primo strepitoso concerto con Jeremy Pelt, trombettista e compositore considerato tra i migliori artisti della scena jazz contemporanea. Acclamatissimo dal grande pubblico statunitense, Pelt è stato votato “Rising Star” della tromba dalla prestigiosa testata Downbeat Magazine. Nella sua carriera si è esibito accanto a mostri sacri del calibro di Jimmy Heath, Frank Foster e Ravi Coltrane, fino ad arrivare a incidere con il grande Wayne Shorter. In qualità di leader, Pelt ha registrato dieci album ed è stato in tournée in tutto il mondo con i suoi vari ensemble. Le registrazioni e le esibizioni gli sono valse il plauso della critica, sia a livello nazionale che internazionale. Oggi, il Jeremy Pelt Quintet è fra i gruppi più seguiti e apprezzati del pubblico jazz newyorkese. (Jeremy Pelt, tromba; Chien Chien Lu, vibrafono; Victor Gould, piano; Jasen Weaver, contrabbasso; Allan Mednard, batteria)

Qualche ora di break e, alle 18, si torna in teatro con Furio di Castri in quintetto protagonista di “Furious Mingus Revisited”. Tra i principali bassisti e compositori della scena jazz contemporanea in Italia, Di Castri omaggia nella ricorrenza del centenario della nascita uno degli artisti jazz più originali e influenti del XX secolo. Il patrimonio artistico di Mingus infatti torreggia ancora sulla musica contemporanea come un faro potente, un ispiratore in grado di sparigliare le carte grazie alla sua energia fisica e alla forza libertaria della musica. In questo secondo omaggio a Mingus – il primo fu per il trentennale dalla scomparsa -, Furio Di Castri trova l’assist per rispolverarlo in una versione “rivisitata” affiancato da un brillante cast di musicisti. (Furio Di Castri, contrabbasso; Giovanni Falzone, tromba; Achille Succi, sax alto/clarinetto basso; Fabio Giachino, tastiere; Mattia Barbieri, batteria) 

Alle 19,30, in sala M2, spazio agli interpreti italiani con Antonio Floris Quintet, finalista al Premio Isio Saba 2021. Chitarrista, compositore, educatore originario di Mogoro, Floris inizia molto presto ad appassionarsi alla chitarra. Studia al Conservatorio di Rovigo con i maestri Marco Tamburini, Stefano Onorati, Roberto Cecchetto, si trasferisce a Roma per intensificare i suoi progetti al Conservatorio di Santa Cecilia e nel 2018 vince il Premio Marco Tamburini come miglior musicista jazz solista. Nello stesso anno forma il suo quartetto. Sul palcoscenico del Teatro Massimo, Floris presenta alcune composizioni originali, un mix di sonorità ricorrenti del jazz contemporaneo nazionale e americano senza tralasciare quelle influenze che sono le radici del jazz, dal periodo bebop/hardbop sino a raggiungere sonorità avant-garde tipiche di Coltrane e del secondo Great Quintet di Miles Davis. (Antonio Floris, chitarra elettrica; Vittorio Solimene, piano; Gabriele Pagliano, contrabbasso; Luca Gallo, batteria)

Grande attesa per l’esibizione del giovanissimo Antón Cortés Marín, quindicenne musicista gitano maiorchino che si esibisce in trio, in sala M1, ore 20.45.  Cortés esordisce giovanissimo, all’età di 8 anni, quando inizia per gioco a sperimentare una tastiera prendendo come riferimento i grandi maestri del flamenco. Due anni dopo, vince il “Mallorca Talent” sviluppando e perfezionando la propria personalità all’interno del pianoforte flamenco. A 12 anni conquista il premio come artista rivelazione dell’International Film Infest Festival e nel 2020 viene nominato “Pass d’oro” e semifinalista di “Got Talent Spain”. Nonostante la sua giovanissima età, ha condiviso il palco con artisti della statura di Pitingo, Duquende e Jorge Pardo. Oggi, Antón Cortés sta indubbiamente rivoluzionando il flamenco in terra spagnola con il suo stile originario e da autodidatta di tecnica del pianoforte, un metodo esclusivo, innovativo e spontaneo con cui riesce a trasferire tutta l’espressività e la sensibilità di quest’arte. (Antón Cortés, piano; Toni Cuenca, basso elettrico; Benji Habichuela, percussion)

Ultimo appuntamento è dedicato a Jean Toussaint, il sassofonista e tenore/soprano originario di St. Thomas, Isole Vergini, in scena sul palco dell’M1, alle ore 22.00. In questa prima data del suo tour europeo, Toussaint, sul palco insieme a una band a cinque stelle, presenta in anteprima le musiche del suo nuovo album in uscita intitolato “Jean Toussaint: Songs for Sisters Brothers and others”. Studi al Berklee College of Music di Boston, Toussaint entra a far parte dei “Jazz Messengers” di Art Blakey: le esperienze maturate in quel vivaio di livello mondiale gli hanno permesso di abbracciare innumerevoli collaborazioni musicali di alto profilo cavalcando diversi stili jazz. Nel corso della sua carriera, Toussaint ha collaborato con leggende e indimenticabili maestri, da Max Roach a Cedar Walton, Elvin Jones, Horace Silver, Gil Evans, Dizzy Gillespie, Wynton Marsalis, Kenny Garrett, e molti altri. (Jean Toussaint, sax tenore/soprano; Jason Rebello, piano; Freddie Gavita, tromba; Orlando Le Fleming, contrabbasso; Ben Brown, batteria)

L’aperitivo in musica, nell’ultima serata del festival, è tutto da godere nella magnifica Terrazza del Massimo, ore 19.30, con la Paolo Carrus Big Band Terrazza. Si tratta di una Big Band nata nell’ambito del corso di musica d’insieme tenuto da Paolo Carrus, alla Scuola civica di Cagliari che ha lo scopo di far rivivere l’esperienza dell’ensemble come luogo ideale per la diffusione del jazz orchestrale e di crescita attraverso la compresenza di musicisti di diversa estrazione. L’orchestra si arricchisce di nuove sonorità e si avvale dell’apporto delle percussioni per evocare le caratteristiche ritmiche provenienti dall’America Latina. Il repertorio è costituito da standards, da classici della musica brasiliana, da composizioni del cuban latin jazz, alternati a brani originali.  L’ensemble ha svolto una lunga attività: dal primo concerto a Cagliari nel 2002, la band si è esibita nel quadro di prestigiose rassegne internazionali, tra cui Jazz in Sardegna, Cala Gonone Jazz, Nuoro Jazz. Nel 2005, nel corso del Festival di Sant’Anna Arresi, la big band ha avuto come ospite il grande musicista Pat Metheny. Nel 2011 ha partecipato al Festival EJE con ospite il chitarrista Franco Cerri. (Paolo Carrus, direzione/piano; Paolo Assiero Brà, basso; Nicola Monari, batteria; Giorgio Deidda, chitarra; Dario Pirodda, sax/flauto; Mauro Perrotta, sax alto; Alessandro Medici, sax alto; Valter Alberton, sax tenore; Gianfranco Faret, sax tenore; Daniel Thiessen, sax baritono; Mauro Medda, tromba; Giorgio Granella, tromba; Manuel Mulas, tromba; Maurizio Piasotti, tromba; Massimo Demontis, trombone; Sergio Farci, percussioni)

E sempre domenica 2 ottobre, dalle 10 alle 21, sarà possibile partecipare al workshop fotografico con Pino Ninfa, a cura di Francesca Mancini intitolato “In viaggio con la musica, nel segno del racconto – Una storia da raccontare”. Il workshop si propone di affrontare il tema della documentazione fotografica in ambito musicale, proponendo un percorso dove la parte documentativa si affianca all’indagine fotografica, per cercare di superare il limite della rappresentazione di un evento. Troppo spesso concerti e performance si situano all’interno di canoni convenzionali, sviluppando dinamiche consuete, con poca attenzione al rapporto fra musica e immagine e impedendo, di fatto, una crescita generale sia per le modalità comunicative dell’evento, sia per la ricerca di ogni fotografo. Il workshop svilupperà l’esigenza di raccontare una storia, grazie a un uso sapiente delle immagini fotografiche. Presidente dell’associazione P.I.M. (Poesia-Immagine-Musica), Pino Ninfa sviluppa progetti sul territorio nazionale ed estero legati al reportage e allo spettacolo. In ambito musicale e, in particolare nel jazz, ha intrapreso da anni una ricerca rivolta a considerare come elementi significativi i luoghi dei concerti e il loro rapporto col pubblico e con gli artisti.

Infine, anche il cinema sarà protagonista dell’ultima giornata festivaliera grazie a “Cinematica, suoni da e per il cinema”, le selezioni musicali curate da Gianmarco Diana. Le più belle colonne sonore del cinema italiano e internazionale degli anni ‘60 e ‘70 saranno proposte negli spazi del Fuaiè, a partire dalle 19.30. Cagliaritano, classe 1973, musicista e compositore, Gianmarco Diana è anche music selector poliedrico, autore delle colonne sonore del film “Jimmy della collina” di Enrico Pau e del documentario “Casteddu Sicsti” di Paolo Carboni.

 

Dopo il successo ottenuto nelle tappe di Sassari e Alghero, sabato 9 aprile, il Chiara Pancaldi Quartet (al piano Francesca Tandoi, al contrabbasso Darryl Hall, alla batteria Marco Valeri, alla voce solista Chiara Pancaldi) ha conquistato anche il pubblico del Teatro Massimo di Cagliari.

Una tra le più grandi ed interessanti voci dello scenario del jazz italiano e non solo, premiata anche a livello internazionale, Chiara Pancaldi ha presentato i brani del suo quarto album “Precious”, un sound particolare, influenzato dal jazz contemporaneo, da melodie brasiliane, con brani originali, pop e folk riarrangiati, rivisti con una freschezza ed una forte propensione all’improvvisazione ed all’interazione.

Gli appassionati del Jazz hanno potuto “gustare” con immenso piacere un’alternanza tra voce ed assoli strumentali dettati da uno straordinario virtuosismo di artisti affermati che ascoltati in live, si presentano come una vera e propria carta vincente a livello emozionale.

Lo spettacolo rientra nel programma della rassegna The Jazz Network, organizzata dal CeDAC, in collaborazione con Sardegna Concerti, con la direzione artistica di Massimo Palmas.

Nadia Pische

 

 

 

              

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Si accende l’estate a Sant’Antioco con la grande musica italiana per la seconda edizione dell’Arena Fenicia Festival. Dopo il successo della prima edizione che ha già portato in piazza migliaia di spettatori nell’appuntamento 2017, sbarcano in Sardegna per il nuovo tabellone di eventi del Festival altri grandi artisti del panorama nazionale e non solo. Si comincia il prossimo lunedì 13 agosto con lo spettacolo del vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo Ermal Meta, poi a illuminare il palco inserito nella splendida cornice dell’Arena Fenicia, saranno il 1° settembre Francesco De Gregori, poi il giorno successivo (domenica 2 settembre) la Paolo Nonnis Big Band, mentre chiuderà la tre giorni di spettacoli il talentuoso rapper Gemitaiz l’8 settembre.

Anche quest’anno, dunque, tre grandi concerti per l’Arena Fenicia Festival che attende ancora una volta la grande partecipazione di pubblico e si candida a diventare un appuntamento fisso e un punto di riferimento per la grande musica nel Sulcis. L’Arena Fenicia Festival è promossa dal comune di Sant’Antioco ed organizzata dall’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, dal Circuito pubblico per lo spettacolo (Cps) e da Teatro&Musica, con il patrocinio della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna e del ministero dei Beni e le attività culturali (mibact). Tra i partner dell’evento: Sardegna Concerti, Dado Srl, Viva Radio, Cocis e Sardinia Ferries. I biglietti per gli spettacoli sono acquistabili su Ticketone e Mail box Sardegna. Per agevolare l’ingresso anche ai disabili è stato allestito un accesso dedicato.

«Anche quest’anno il cartellone estivo degli eventi e dei concerti di Sant’Antioco è di assoluto livello. I grandi artisti che saliranno sul palco per la seconda edizione dell’Arena Fenicia Festival, rappresentano il clou di una stagione estiva che ogni anno è sempre più ricca – ha detto in conferenza stampa il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci – portare in città esponenti così importanti della musica italiana, in una cornice meravigliosa come l’Arena Fenicia che ha avuto un piccolo restyling e che pensiamo di portare avanti, è frutto del grande sforzo dell’Amministrazione comunale con la Giunta – sottolinea il primo cittadino – un impegno non solo economico, in linea con il nostro bilancio, ma anche di uomini e mezzi impegnati per tutti gli eventi estivi». L’obiettivo, per il sindaco «è quello di consentire alla comunità antiochense di proporsi come guida del territorio. Una comunità viva, capace di organizzare eventi di questa portata grazie a un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato – ha concluso Ignazio Locci – vogliamo continuare a investire su questo settore e continueremo a coltivare la nostra ambizione, quella di far crescere la città. Lo faremo con fiducia, voglia di divertirci e con grande impegno».

«Siamo soddisfatti per il calendario di grande livello proposto anche quest’anno e ringraziamo tutti coloro che sono impegnati nell’organizzazione degli eventi – ha detto l’assessore comunale con delega allo Sport, Turismo e Spettacolo, Roberta Serrenti – abbiamo voluto puntare su artisti che potessero abbracciare i gusti di tutti, dai più grandi ai più giovani, e proprio questi rispecchiano l’immagine di Sant’Antioco, una città viva e che anche quest’anno propone un’offerta culturale importante e diversificata». Secondo Lello Giua, direttore dell’associazione Enti locali, tra gli organizzatori dell’evento «già nella prima edizione l’Arena fenicia festival aveva dato grande soddisfazione di pubblico sia al territorio che all’amministrazione – ha sottolineato Roberta Serrenti – gli eventi di settembre, inoltre, permetteranno agli operatori di allungare la stagione estiva». Per Massimo Palmas, direttore artistico di Sardegna Concerti, «l’Arena Fenicia ha tutti i requisiti per diventare punto di riferimento del territorio e crediamo possa guardare ancora più alto con una manifestazione che diventi di respiro internazionale, i passi che si stanno facendo vanno in questa direzione e sia Sant’Antioco che il territorio e gli operatori che ci lavorano, hanno tutto per portare avanti una manifestazione che duri nel tempo».

“Non abbiamo armi Tour”. È la nuova produzione, in una ricca cornice scenografica, dello spettacolo del cantante nato in Albania e naturalizzato italiano. Anche davanti al pubblico di Sant’Antioco è atteso un variegato repertorio nel quale spiccano brani ormai entrati di diritto tra i “classici” della nuova musica d’autore italiana. Nato come componente dei gruppi ‘Ameba 4’ e ‘La Fame di Camilla’, a partire dal 2013 Ermal Meta intraprende la carriera da solista. Arrivano poi le consacrazioni tra cui il primo posto alla 68ª edizione del Festival di Sanremo in coppia con Fabrizio Moro con il brano “Non Mi Avete Fatto Niente”, il cui videoclip ha superato i 18 milioni di visualizzazioni e con cui partecipa (insieme a Fabrizio Moro), all’Eurovision Song Contest nell’Altice Arena di Lisbona, in Portogallo, dall’8 al 12 maggio scorsi. Per il suo terzo album da solista “Non Abbiamo Armi”, arriva il debutto al 1° posto della classifica di vendita con il suo nuovo album confermando i riconoscimenti che gli sono valsi, negli ultimi 5 anni: 8 dischi di platino e 7 ori.

Ad accendere i riflettori per il primo degli eventi in programma è Francesco De Gregori che salirà sul palco venerdì 1° settembre, a partire dalle ore 21 (costo d’ingresso 25 euro più prevendita). Il cantautore romano, molto amato dal grande pubblico italiano e internazionale, torna in Sardegna con l’unica data in programma nell’Isola per il suo “TOUR 2018”. La serie di concerti dell’artista partirà il 6 luglio dalla Cavea di Roma e lo vedrà impegnato sui palcoscenici delle più belle e prestigiose località italiane fino a settembre. Francesco De Gregori sarà accompagnato sul palco da Guido Guglielminetti al contrabbasso, Paolo Giovenchi alla chitarra, Alessandro Valle alla pedal steel guitar e Carlo Gaudiello al pianoforte per quella che rappresenta una formazione già sperimentata nel suo tour in Europa e negli Stati Uniti ma che rappresenta un’assoluta novità per il pubblico italiano. La scaletta prevede i grandi classici del suo ricco repertorio ma anche brani inediti e canzoni “mai passate alla radio” o, ancora, brani raramente eseguiti dal vivo negli ultimi anni. «Mi fa piacere quando il pubblico riconosce un pezzo dalle prime note – dice Francesco De Gregori – ma mi piace anche quel silenzio un po’ stupito che accoglie le canzoni meno conosciute. La bellezza del live è anche questa, la scaletta non deve essere scontata, bisogna mischiare le carte».

Per gli amanti del jazz l’appuntamento, con ingresso gratuito, sarà per domenica 2 settembre con il grande batterista Paolo Nonnis che guiderà la sua ‘Big Band’. Il maestro Paolo Nonnis è uno dei fiori all’occhiello della scena jazz italiana, uno dei pochi esempi di orchestre swing del Paese. Nato e cresciuto artisticamente in Italia Nonnis ha tra le sue prime influenze Gene Krupa, Joe Morello e Max Roach. Il batterista italiano ha suonato un’ampia varietà di musica nell’area di Los Angeles e nei primi anni ’80 ha diretto una big band rock. L’attuale ‘ensemble’ è di 15 elementi con sezione ritmica e fiati. Sul palco ci sarà insieme alla band, anche la cantante Francesca Corrias per un omaggio alle regine del jazz. L’orchestra guidata da Paolo Nonnis si ispira all’eredità delle Big Bands tra cui quella del leggendario Count Basie con cui proprio il batterista italiano collaborò durante la sua esperienza negli Stati Uniti. L’ampio repertorio spazia, tra i tanti, dai brani delle Big Band di Count Basie, Duke Ellington, a quelli di Frank Sinatra, fino alle musiche da film degli anni 50-60, pezzi che hanno fatto la storia della musica.

Dopo la partecipazione al Concertone del Primo Maggio 2018 a Roma e l’esibizione sul palco del Wired Next Fest sabato 26 maggio a Milano, arriva anche in Sardegna il talentuoso rapper Gemitaiz sul palco dell’Arena Fenicia di Sant’Antioco. La data antiochense (inizio ore 21.00, costo del biglietto 15 euro più prevendita) è inserita nel “Paradise Lost Live Tour” dell’artista napoletano, durante il quale il rapper presenta il nuovo disco di inediti intitolato: “Davide” (Tanta Roba Label/Universal Music Italia). Entrato direttamente al primo posto della classifica dei dischi e in quella dei vinili più venduti della settimana (certificazioni diffuse venerdì 28 aprile 2018 da Fimi/Gfk Italia), l’album di Gemitaiz sta riscuotendo grande successo come lo stesso rapper pronto a scaldare l’Arena Fenicia ed i suoi tanti fan sardi.

Ma in attesa dell’Arena Fenicia Festival di settembre, le serate a Sant’Antioco sono già animate dal ricco tabellone di eventi del Sulky festival. Dopo il bagno di folla nella passata edizione, anche quest’anno la manifestazione sta accendendo le serate a Sant’Antioco. Tre mesi, da giugno a settembre, dedicati ai tanti eventi rigorosamente gratuiti, adatti per tutti, grandi e piccoli. Al via lo scorso 21 giugno con l’Antico baule in “bruscus uomo forzuto”, spettacolo di giocoleria e cabaret e con il concerto soul blues del talento britannico della musica folk: Allison, il Sulky festival sta già riscuotendo grande interesse da parte dei cittadini e dei tanti turisti che stanno affollando le vie della città in queste serate estive. Tra gli altri appuntamenti andati in scena anche le esibizioni del ‘Teatro del Sottosuolo’ e ‘Teatro del Sale’; ma anche i concerti di strada con ‘Drum Circle’, ‘Dulche de Leche’ ed ‘Arrogalla’. Tra i prossimi appuntamenti spicca il concerto di Ermal Meta (il prossimo 13 agosto dalle ore 21.00), poi ancora musica con Alberto Sanna in ‘One Man Show’ (16 agosto) e altri eventi con Antico Baule’ (30 agosto) ed il ‘Circo Mano a Mano’ (6 settembre).

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Una nuova legge per lo spettacolo e un emendamento alla legge di stabilità 2017 per incrementare di almeno 500mila euro gli stanziamenti a valere sul capitolo della legge 1 del 22 gennaio 1990, articolo 56 – Contributi per attività di spettacolo – aumentandolo così fino a otto milioni di euro. È questo l’impegno assunto dal presidente della commissione, Gavino Manca, al termine del ciclo di audizioni con le organizzazioni dello spettacolo che sono state ricevute dal parlamentino della Cultura in due sedute separate a causa delle divergenze interne al comparto, sui criteri introdotti dall’articolo 9 comma 3 della legge di stabilità dello scorso anno (legge n. 5 dell’11 aprile 2016) per la ripartizione delle risorse aggiuntive del 2016 (un milione di euro).

In sede di approvazione della manovra 2016, l’Aula ha dato il via libera ad un emendamento che ha ammesso alla ripartizione del milione di euro aggiuntivo ai 6.500.000 euro di stanziamento del capitolo per l’articolo 56 LR 1/90, soltanto le organizzazioni dello spettacolo che, nell’ultimo triennio, hanno subito una riduzione dei contributi superiore al 40 per cento. Le associazioni beneficiare sono state 69 e quelle escluse 28.

Le prime, rappresentate da Assoartisti (Vincenzo De Rosa e Ilaria Zedda), Cosass (Giulio Landis) e Le compagnie del cocomero (Monica Pistidda) hanno formulato auspici perché sia mantenuta tale misura di salvaguardia mentre gli organismi professionali dello spettacolo rappresentati in commissione da Massimo Palmas (Festival internazionale jazz in Sardegna), Barbara Vargiu (Le ragazze terribili), Stefano Mancini (Cooperativa teatro e\o musica) e Giuseppe Giordano (Associazione l’intermezzo) hanno denunciato l’ingiustificata penalizzazione, lamentando difficoltà tali da spiegare i licenziamenti nel frattempo intervenuti.

Sulla base di tali considerazioni il presidente della commissione, Gavino Manca, ha rivolto un appello perché cessino le contrapposizioni tra le diverse organizzazioni e si è detto disponibile per ricercare forme di intesa e collaborazione al fine di rafforzare la richiesta di nuove risorse e soprattutto per favorire confronto e dialogo in vista della elaborazione della nuova legge dello spettacolo che entrerà nell’agenda dei lavori della commissione Cultura all’indomani dell’approvazione della legge di stabilità 2017, il cui esame inizia in Aula il prossimo mercoledì.

Cosass, Assoartisti, Compagnie del cocomero e gli organismi professionali dello spettacolo hanno concordato, invece, sulla inopportunità che i termini per la presentazione della domanda di contributo ai sensi dell’articolo 56 della LR. 1/90 siano fissati con decreto dall’assessore competente (così come previsto da una modifica introdotta nella proposta di legge di stabilità 2017 approvata nella commissione Bilancio) e continuino, dunque, ad essere stabiliti in legge.