22 November, 2024
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Uno splendido Cagliari ha travolto al Sant’Elia il Chievo con un “roboante” 4 a 0 (3 a 0 al termine del primo tempo), agganciandolo in classifica al 12° posto. Massimo Rastelli aveva chiesto ai suoi ragazzi una reazione d’orgoglio dopo l’amara sconfitta casalinga subita sei giorni fa con il Torino e la risposta della squadra è stata straordinaria in tutti i suoi elementi, ad iniziare da Bartosz Salamon ed Alessandro Deiola, mandati in campo dal 1′. Al quarto d’ora la partita era in pratica già chiusa, con i goal realizzati da Marco Borriello (al quindicesimo goal in campionato!) dopo una respinta del portiere Andrea Seculin su conclusione di Panagiotis Tachtsidis e Marco Sau con una serie di finte che hanno messo fuori causa il portiere, i gemelli del goal rossoblu, nel giro di 4 minuti. Il Chievo, in campo in formazione ampiamente rimaneggiata (ben otto le assenze), ha cercato di reagire, andando vicino al goal che avrebbe potuto riaprire la partita al 19′ con Riccardo Meggiorini che ha colpito un palo dopo una deviazione di Rafael (pochi minuti dopo l’attaccante veneto è stato costretto a lasciare il campo per un infortunio), ma il Cagliari ha continuato a macinare gioco e a dare spettacolo e al 40′ è andato ancora in goal con Joao Pedro che ha fissato il risultato all’intervallo sul 3 a 0!

La ripresa, com’era prevedibile, ha avuto poca storia. Ma nel finale il Cagliari ha trovato il modo di confezionare anche il quarto goal, con Joao Pedro, pronto ad approfittare di una situazione favorevole nell’area veneta, dopo una bella azione personale di Diego Farias, il cui tiro è stato respinto dal portiere Andrea Seculin, e a scaraventare la sfera sotto la traversa approfittando di un grave errore difensore sloveno Boštjan Cesar. Qualche minuto prima, lo stesso Joao Pedro era andato vicinissimo al goal, negatogli dal portiere. Nei minuti finali Massimo Rastelli ha mandato in campo Roberto Colombo al posto di Rafael, giusto riconoscimento per un atleta esemplare che a 41 anni è arrivato alla fine della sua carriera.

«Era una ghiotta occasione per tornare a vincere e passare una Pasqua serena – ha commentato a fine partita Massimo Rastelli -. Il primo tempo è stato spettacolare per qualità e fantasia di gioco. Abbiamo corso dei rischi, ma è stato bravissimo Rafael ad intervenire con ottime parate. Restare con la porta inviolata ha permesso di mantenere positività ed ottimismo e così abbiamo chiuso la gara.»

Joao Pedro.

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Metabolizzata la sconfitta interna subita sei giorni fa contro il Torino, questo pomeriggio il Cagliari torna in campo alle 15.00 per affrontare al Sant’Elia il Chievo, con il suo bomber Marco Borriello, uscito dal campo alla mezz’ora contro la squadra di Sinisha Mihajlovic, pienamente recuperato, al centro dell’attacco. E la sua presenza è assolutamente fondamentale contro un avversario ostico come il Chievo, più che una sorpresa ormai una conferma nel campionato di serie A che quest’anno l’ha visto tenersi sempre fuori dalla zona calda della classifica e, nonostante un calo nel girone di ritorno, ancora oggi al 12° posto, 3 punti ed una posizione davanti ai rossoblu.

Il Chievo è anche per tradizione un avversario ostico e indigesto per il Cagliari. L’ultima vittoria rossoblu, infatti, risale a sei anni fa, al 13 febbraio 2011: da allora rossoblu e scaligeri si sono affrontati nove volte e il Chievo è sempre uscito dal campo imbattuto. Il tecnico veneto Rolando Maran oggi deve rinunciare a diversi elementi importanti ma schiererà al centro dell’attacco l’intramontabile Sergio Pellissier (38 anni compiuti mercoledì 12 aprile).

Massimo Rastelli alla vigilia ha detto esplicitamente di aspettarsi di più da alcuni dei suoi uomini cardine che domenica scorsa non hanno giocato al massimo delle loro possibilità. Il ritorno a tempo pieno di Marco Borriello è già una buona notizia. Marco Sau aspetta di dare un calcio alla malasorte che lo perseguita e tornare al gol: lo meriterebbe, per l’impegno spasmodico che mette in ogni singola partita, rendendosi utile alla squadra in tutte le zone del campo. Lo stesso Diego Farias, finalmente guarito dagli acciacchi fisici, morde il freno. E’ tornato a disposizione anche Nicolò Barella, pronto a contribuire con la sua freschezza e il suo talento. Per la sostituzione dello squalificato Pisacane, è ballottaggio tra Capuano e Salamon.

 

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L’amarezza per la sconfitta interna è grande, soprattutto perché la partita sembrava essersi messa per il verso giusto con il calcio di rigore trasformato da Marco Borriello, arrivato alla 14ª rete in campionato, ma proprio l’uscita dal campo del centravanti, infortunato, ha condizionato in maniera decisiva il resto della partita, alla fine vinta dal Torino di Sinisha Mihajlovic.

Ne è convinto il tecnico rossoblu Massimi Rastelli. «Abbiamo giocato un’ottima mezz’ora, nel corso della quale siamo andati meritatamente in vantaggio ed abbiamo tenuto bene il campo senza soffrire la grande qualità del Torino – ha commentato Massimo Rastelli -. Poi l’infortunio di Marco Borriello ha pesato: abbiamo preso gol proprio nel momento in cui era uscito Marco e stavamo aspettando che uscisse il pallone per il cambio. La squadra si è un po’ demoralizzata, sia per il gol incassato, sia perché ha perso un elemento fondamentale. Questo ha ribaltato la situazione psicologica, il Torino ha segnato la seconda rete. Ci eravamo ripromessi negli spogliatoi di mantenere la gara in equilibrio, invece purtroppo abbiamo preso il terzo gol. Le abbiamo tentate tutte per rimontare, creando diverse occasioni potenziali dove avremmo potuto fare meglio. Il 3-2 è arrivato soltanto all’ultimo momento. Si è vista la qualità individuale dei giocatori del Torino, che con tre tiri e mezzo ha segnato tre gol».

Alla vigilia la squadra puntava alla vittoria, per continuare la serie positiva e mettere un altro tassello verso il decimo posto, l’obiettivo auspicato dal presidente Tommaso Giulini. La sconfitta lascia tanta amarezza ma non cambia gli obiettivi.

«Cerchiamo di dare il massimo in ogni partita: alcune volte questo non basta, gli avversari fanno valere il maggior tasso qualitativo – ha sottolineato Massimo Rastelli -. Il traguardo della salvezza è praticamente stato conquistato a dicembre, per merito nostro, non per demerito delle avversarie.»

Massimo Rastelli ha avuto anche parole di elogio per il giovane nordcoreano Han, autore del secondo gol, in piena “Zona Cesarini”, 15 minuti dopo il suo ingresso in campo.

«È un giovane interessante – ha concluso il tecnico rossoblu -, aveva fatto bene nei pochi minuti dove era stato impiegato a Palermo e oggi ha segnato un bel gol.»

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Al Sant’Elia arriva il Torino di Siniša Mihajlović e per il Cagliari l’imperativo d’obbligo è continuare a vincere, dopo la bella prova di Palermo, anche per riscattare la pesantissima sconfitta subita lo scorso 5 novembre (1 a 5).

La squadra di Massimo Rastelli ha superato un ciclo terribile ed ora ha davanti a sé un calendario alla sua portata che, se sfruttato al meglio, potrebbe consentirle di migliorare ulteriormente la già buona posizione di classifica e centrare magari quel decimo posto finale che rappresenta l’obiettivo dichiarato del presidente Tommaso Giulini. Dopo la partita odierna con i granata, giocherà ancora in casa contro il Chievo, poi a Udine, in casa con il Pescara, a Napoli, in casa con l’Empoli, a Reggio Emilia contro il Sassuolo e, infine, il 28 maggio in casa con il Milan.

Il pericolo maggiore nella sfida con il Torino arriva sicuramente dal bomber della Nazionale Andrea Belotti, ma vanno tenuti d’occhio anche altri calciatori di qualità come Ljajic, Iago Falque, Iturbe, e i giovani centrocampisti Baselli e Benassi.

Il tecnico rossoblu recupera Diego Farias, alternativa a Marco Borriello e Marco Sau. E’ tornato a disposizione anche Luca Ceppitelli. E’ atteso ad una conferma Artur Ionita, grande protagonista con una splendida doppietta della vittoria di Palermo.

Fischio d’inizio alle ore 15.00, dirige Gianluca Rocchi di Firenze (210 partite dirette in serie A, con 1.069 cartellini gialli, 102 cartellini rossi e 94 calci di rigore concessi), assistenti di linea Tolfo e Gava, quarto uomo Giallatini, addizionali Gavillucci e Abbattista.

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Il Cagliari ha rimontato un goal al Palermo, si è imposto per 3 a 1 (è la terza vittoria esterna stagionale) ed è salito al 13° posto in classifica, scavalcando il Bologna. Protagonista del successo è stata tutta la squadra ma una nota di particolare la meritano il centrocampista moldavo Artur Ionita, autore di una doppietta (non segnava da un anno, sono i suoi primi gol con la maglia del Cagliari), e Marco Borriello, autore del 13° goal personale in campionato di questa sua eccezionale stagione.

Massimo Rastelli ha confermato inizialmente per dieci undicesimi la squadra schierata contro la Lazio, unica eccezione l’infortunato Daniele Dessena rimpiazzato da Marco Borriello al centro dell’attacco con alle spalle Joao Pedro e Marco Sau. Il Cagliari è partito bene ma è stato poi il Palermo a creare le migliori occasioni e a passare in vantaggio al 26′, con un’azione avviata da un calcio d’angolo di Trajkovski, tocco di testa di Chochev e deviazione vincente di Gonzalez all’altezza del secondo palo con un colpo di ginocchio. La posizione del difensore costaricano era irregolare, ma né l’arbitro né il guardalinee hanno rilevato il fuorigioco ed il goal è stato convalidato.

La reazione del Cagliari è stata immediata e su un’invenzione di Panagiotis Tachtsidis, Marco Sau si è trovato davanti al portiere, ma la sua conclusione è stata respinta dal portiere rosanero Fulignati. Nel finale del tempo, il Palermo ha sfiorato il raddoppio, con Rafael bravo a negarlo a Chochev su un colpo di testa da favorevolissima posizione.

Nella ripresa il Cagliari ha preso subito in mano le redini del gioco e la partita è cambiata radicalmente. Il pareggio è arrivato già al 3′, su angolo dalla sinistra di Tachtsidis, autore Ionita, bravo a prendere il tempo a Chochev e a deviare di testa in torsione, nell’angolo opposto. Il goal ha esaltato il Cagliari, mentre il Palermo ha accusato pesantemente il colpo e non ha saputo più reagire.

Al 10’ il 22enne portiere del Palermo Andrea Fulignati ha sventato con un pizzico di fortuna un tentativo di Marco Borriello e, subito dopo, lo stesso Marco Borriello ha sfiorato il goal con un colpo di testa.

Di lì a poco, al 57’, è arrivato il secondo goal del Cagliari, autore Marco Borriello, bravo a districarsi in area tra un nugolo di avversari e a battere Fulignati. Il goal del vantaggio non ha appagato il Cagliari che ha continuato ad attaccare, contro un Palermo ormai rassegnato.

Ci ha provato prima Marco Borriello, con il suo tiro deviato in angolo, poi il portiere del Palermo Fulignati si è salvato su un tiro scagliato da fuori area da Panagiotis Tachtsidis.

A quattro minuti dalla fine, Massimo Rastelli ha gettato nella mischia il giovane attaccante nord-coreano Han Kwang-Son al posto di Sau e all’88’ è arrivato il terzo goal rossoblu, autore ancora Ionita, servito da Tachtsidis.

«Siamo partiti un po’ sotto tono, poco aggressivi e preoccupati anche nelle giocate più semplici – ha commentato Massimo Rastelli -. Ci ha sorpresi l’atteggiamento tattico del Palermo, che si è posizionato a 3 dietro. I rosanero hanno preso coraggio e ci impensierivano soprattutto sugli esterni: Rispoli e Pezzella andavano al cross con troppa facilità. Andati in svantaggio, c’è stata la reazione con la grande occasione di Sau e nella ripresa è tornata in campo un’altra squadra, che ha fortemente voluto prima raddrizzare la gara e poi vincerla sulle ali dell’entusiasmo. Il Palermo ha pagato il contraccolpo psicologico e siamo riusciti a chiuderla senza rischiare, se non qualcosina sulle palle inattive.»

 

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Il Cagliari affronta il derby delle Isole, allo stadio Barbera (inizio ore 15.00, dirige Paolo Valeri di Roma), contro il Palermo degli ex Diego Lopez (dal 1998 al 2010 colonna della squadra rossoblu, nella quale ha collezionato 314 presenze e 7 reti ed ha iniziato la carriera di allenatore nelle Giovanili, arrivando fino alla prima squadra) e Nicola Salerno (direttore sportivo).

La squadra di Massimo Rastelli non ha particolari problemi di classifica, avendo già raggiunto da tempo la tranquillità, se non l’ambizione di migliorare una stagione sicuramente positiva, considerato che l’ha affrontata da matricola. Nonostante qualche delusione di troppo per la pesantezza numerica di alcune sconfitte, soprattutto quelle maturate in casa, non è mai stata impelagata nella zona calda della classifica e questo aspetto conterà tanto quando a fine stagione verrà fatto il bilancio del lavoro svolto dal tecnico e dai calciatori.

Sarà diverso lo spirito con il quale scenderà in campo la squadra rosanero che, a questa partita, lega le ultime speranze di rientrare in corsa per la salvezza, ancora vive, nonostante un bilancio fin qui disastroso (nessuno avrebbe potuto prevedere che dopo 29 giornate il Palermo avrebbe avuto solo 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e ben 20 sconfitte), per la modestia assoluta di altre due squadre neopromosse, Crotone e Pescara, e la frenata registrata nel girone di ritorno dall’Empoli che conserva sette punti di vantaggio sul Palermo ma è reduce da ben 7 sconfitte consecutive ed ha conquistato solo 4 punti nelle 11 partite disputate nel girone di ritorno.

Anche oggi Massimo Rastelli deve fare i conti con assenze importanti. Prima della sosta ha perso Nicolò Barella e il capitano Daniele Dessena e in settimana s’è fermato nuovamente Diego Farias. Rientra Marco Capuano.

«Giochiamo contro una squadra affamata di punti che si gioca le ultime chance per sperare nella salvezza. Dobbiamo farci trovare pronti ad affrontare le insidie tecniche e psicologiche – ha detto alla vigilia Massimo Rastelli -. Ci saranno alcuni momenti dove tu fai la partita, in altri magari avranno loro il pallino del gioco. Le transizioni faranno la differenza. Quel che importa è metterci la giusta carica e determinazione, capire che tipo di partita andiamo ad affrontare. Palermo è una piazza calda, la squadra ha preso il carattere del suo allenatore. Secondo me hanno ancora buone possibilità di salvarsi.»

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Un bel Cagliari ha fermato la corsa della Lazio al Sant’Elia sullo 0-0 in una partita che ha confermato la crescita della squadra di Massimo Rastelli. Contro una squadra in forma smagliante come la Lazio, per il Cagliari, sceso in campo con una formazione largamente rimaneggiata per le assenze forzate di diversi giocatori, tra i quali Marco Borriello, era fondamentale giocare una partita attenta, priva di smagliature in tutte le zone del campo, dall’inizio alla fine, e sul campo Joao Pedro e compagni non hanno deluso le attese.

Il trio delle meraviglie dell’attacco biancoceleste formato da Felipe Anderson, Ciro Immobile e Keita è stato contenuto bene, il fulcro del gioco avversario a centrocampo è stato oscurato con un pressing alto e il portiere rossoblu Rafael nell’arco dei ’90 ha dovuto effettuare un solo intervento veramente impegnativo, sul quale si è disimpegnato bene, su una conclusione di Felipe Anderson. E il Cagliari, dopo un primo tempo prudente, quasi timoroso in avanti, nel finale, con l’inserimento di Diego Farias, coinciso con un evidente calo fisico della Lazio, è venuto fuori, fallendo in un paio di occasioni, in particolare con Simone Padoin (all’81’) l’opportunità di andare a segno e conquistare conseguentemente l’intera posta in palio.

Alla fine è maturato un pareggio giusto per quanto le due squadre hanno saputo fare nell’arco dei ’90. Per il Cagliari si tratta del primo 0 a 0 dall’inizio della stagione.

Soddisfatto, a fine partita, il tecnico rossoblu Massimo Rastelli.

«Sono tante le note positive – ha commentato Massimo Rastelli -. È stata una gara simile a quella di domenica scorsa, potevi vincere come potevi perderla. Il primo tempo è stato equilibrato, bloccato per merito nostro, con pochissime occasioni da gol e disturbata dal vento. Nel secondo tempo la Lazio si è allungata, voleva vincerla a tutti i costi: noi volevamo vincerla senza rischiare di perderla. Abbiamo forse prodotto le occasioni più nitide, in particolare quella capitata a Padoin. È un punto fondamentale, che chiude un trittico terribile, dove avremmo meritato di più, ma che dà morale e continuità al lavoro dei ragazzi; consideriamo anche le tante assenze e il valore dell’avversario. La classifica poi è buona.»

 

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E’ un Cagliari molto motivato, deciso a far valere la sua buona affidabilità casalinga, quello che alle 15.00 affronterà la Lazio di Simone Inzaghi, la quarta forza del campionato di serie A 2016/2017, giunto alla decima giornata del girone di ritorno.

La squadra biancoceleste arriva a questa partita reduce da un filotto di vittorie consecutive e dalla vittoria per 2 a 0 nel derby di andata della semifinale di Coppa Italia con la Roma, trascinata dallo straordinario trio d’attacco formato da Ciro Immobile, Felipe Anderson e Keita. Recupera inoltre due pilastri di centrocampo e difesa come come Lucas Biglia e Stefan De Vrij.

Massimo Rastelli, viceversa, è ancora una volta alle prese con importanti problemi di organico. Dopo i forfait scontati di Luca Ceppitelli, Marco Capuano e Alessandro Deiola, il tecnico rossoblu ha dovuto incassare anche quelli di Marco Borriello e Nicolò Barella. Il Cagliari dovrà fare tesoro degli errori commessi all’andata, quando dopo un’ottima prima parte di gara, lasciò campo libero ai velocisti della Lazio, finendo con il perdere pesantemente per 4 a 1.

La prestazione di Firenze, non premiata con un più che meritato pareggio solo per la prodezza di Nikola Kalinić in piena Zona Cesarini, induce alla fiducia, soprattutto se il trio d’attacco rossoblu, formato da Marco Sau, Diego Farias e Joao Pedro, riuscirà a tenere testa a quello biancoceleste.

Fischio d’inizio alle 15.00, dirigerà Marco Guida di Torre Annunziata, assistenti di linea Vivenzi e Liberti, quarto Di Vuolo, addizionali Massa e Serra.

Joao Pedro. Foto di Fabio Murru.

Joao Pedro. Foto di Fabio Murru.

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Un goal realizzato di testa da Nikola Kalinic al 92′ ha negato al Cagliari un meritato pareggio nel match di questo pomeriggio con la Fiorentina. I rossoblu, archiviata la pesante sconfitta interna con l’Inter, ha dimostrato di aver ritrovato una buona affidabilità difensiva, in linea con le precedenti trasferte di Genova e Crotone che gli avevano fruttato ben quattro punti, e contro la squadra viola ha riscattato il 5 a 3 del girone d’andata, andando anche vicino al vantaggio al 36′ della ripresa con Marco Sau che, subentrato pochi minuti prima a Joao Pedro, ha colto il palo alla destra di Ciprian Tatarusanu, con un preciso colpo di testa.

Massimo Rastelli ha schierato la squadra con il modulo 4-3-1-2, con Joao Pedro al fianco di Marco Borriello; Paulo Sousa ha risposto con un 3-4-2-1, con unica punta Nikola Kalinic.

E’ stato il Cagliari a rendersi per primo pericoloso al 10′ con Marco Borriello, con un tiro che ha impegnato Ciprian Tatarasanu. La Fiorentina ha replicato al 24′ con Riccardo Saponara, sulla cui conclusione rasoterra s’è disimpegnato alla grande Rafael. Nella seconda metà del primo tempo la Fiorentina è andata alla conclusione pericolosamente altre due volte, con Rafael sempre attento.

In avvio di ripresa, al 7′, è stato ancora Riccardo Saponara a impegnare Rafael, il migliore in campo nel Cagliari. La Fiorentina ha tenuto a lungo il controllo del gioco con un insistito possesso palla (65% a 35%) ma senza riuscire a creare grossi pericoli alla difesa rossoblu. Al 28′ Massimo Rastelli ha tentato la carta Marco Sau che – come già rimarcato – per pochi centimetri non lo ha premiato.

La partita si è decisa nei minuti di recupero. Prima Nicola Barella ha sfiorato il palo alla sinistra di Cirpian Tatarasanu con un bel tiro dal limite dell’area, poi è arrivato il goal partita di Nikola Kalinic. La Fiorentina fa festa e sale a quota 45 punti, all’ottavo posto; il Cagliari recrimina per la grande occasione mancata e resta fermo a quota 31, al 13° posto, sulla stessa linea di Sassuolo e Bologna (i felsinei oggi hanno espugnato il Mapei Stadium).

 

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Il Cagliari affronta la Fiorentina con la forte determinazione di riscattare la pesante sconfitta subita nel match del girone d’andata (3 a 5) e quella ancora più netta maturata la settimana scorsa, sempre al Sant’Elia, contro l’Inter (1 a 5).

Massimo Rastelli ha gli uomini contati, dovendo far fronte a diverse assenze. «Abbiamo perso Deiola per un affaticamento muscolare – ha piegato il tecnico rossoblu alla vigilia -, recuperiamo Faragò. A parte Ceppitelli e Farias, oltre ovviamente a Melchiorri, gli altri ci sono: i convocati sono 22, con quattro portieri».

Massimo Rastelli ha chiuso il capitolo della cessione di Victor Ibarbo che, giunta a sorpresa, è stata accompagnata da qualche polemica: «Alleno quelli che ho. Il ragazzo aveva espresso il desiderio di giocare, cosa che io, anche in considerazione delle sue condizioni di forma ancora precarie, non potevo garantirgli».

Allo stadio “Franchi” di Firenze, tra i pali giocherà Rafael. «Gabriel sa di aver disputato domenica scorsa una partita non all’altezza delle aspettative – ha spiegato Massimo Rastelli -, quindi è giusto dargli un turno di riposo per ricaricarsi. Sono certo che in seguito potrà dimostrare il suo valore».

Fiorentina – Cagliari sarà diretta da Claudio Gavillucci di Latina, assistenti di linea Di Iorio e Alassio, quarto uomo Mondin, 1° addizionale Rizzoli, 2° addizionale Ros. Fischio d’inizio alle ore 15.00.