5 November, 2024
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Anche la Dinamo partecipa al primo maggio, con la finale di ritorno di Eurocup contro i tedeschi del Wurzburg. La partita sarà trasmessa alle 17.00 in diretta nel maxischermo allestito ai giardini di via Tavolara, grazie alla sensibilità e disponibilità del presidente Stefano Sardara che ha voluto favorire l’iniziativa delle associazioni. Tutte le persone che decideranno di trascorrere il 1 maggio a Sassari e di partecipare alle manifestazioni e alle iniziative programmate sin dal 30 aprile avranno la possibilità di assistere all’importante match di basket e di vivere tutti assieme l’emozione della partita. L’evento sportivo, particolarmente atteso in città, si inserisce perfettamente all’interno degli eventi programmati ai giardini.

Sarà, dunque, un primo maggio dedicato allo stare insieme, a condividere spazi e momenti di riflessione, all’intrattenimento, all’arte e alla musica, e, come detto, allo sport. Il ricco cartellone di appuntamenti ed eventi promosso da Heliogabalus e dal Comitato 1 maggio è stato completato ed è pronto per essere proposto nella due giorni di manifestazioni allestita nella cornice dei giardini pubblici di Via Tavolara. Si parte infatti domani martedì 30 aprile in pieno centro e con l’obiettivo di regalare a tutto il nord ovest dell’isola una grande festa. Il tema centrale rimane ovviamente il lavoro con tutte le implicazioni e gli aspetti ad esso direttamente o indirettamente collegati. E dunque la lotta contro le disuguaglianze e la povertà, il rispetto dell’ambiente, l’integrazione. Le associazioni che hanno deciso di dare il proprio contributo per organizzare il primo maggio sassarese, Acli, Uisp, Endas su tutte ma sono numerose le altre realtà associative che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, hanno cercato di allestire un programma a misura di tutte le fasce di età. Il programma musicale di domani parte dalle 17,00 sul palco allestito ai giardini di vis Tavolara. Tre gli artisti più attesi della prima serata: gli One Dimensional Man, un power rock trio attivo dal 1995. Composto da Pierpaolo Capovilla (basso e voce), Carlo Veneziano (chitarra) e Franz Valente (batteria. In tanti anni di carriera il gruppo è passato per numerose vicissitudini che hanno visto la sua formazione cambiare più volte. Tre i chitarristi avvicendatisi (Massimo Sartor nel disco d’esordio, Giulio Ragno Favero nel secondo, terzo e quinto LP, Carlo Veneziano nel quarto e sesto album), tre i batteristi (Dario Perissutti dagli esordi al quarto LP, Luca Bottigliero nel quinto album, e Franz Valente nel sesto album), un unico e irremovibile cantante e bassista, Pierpaolo Capovilla. Una pietra miliare della scena underground italiana.

E poi gli Apollo Beat. Il progetto musicale della band sassarese nasce nel 2012 ed è caratterizzato da una spiccata componente funk anni ’70. Nel 2015 producono il primo disco “Stereofonie Moderne”. Nello stesso anno vincono il prestigioso concorso Time Out del Festival Time in Jazz, ideato e diretto dal trombettista Paolo Fresu. Progettano una mini serie web dal titolo “Apollo Beat”, la cui puntata pilota vince il premio World-wide Web-Serie al Festival Internazionale del Cinema di Taormina. Seguono una serie di tour musicali nazionali e un primo tour europeo. Suonano per importanti festival locali assieme ad artisti del calibro di Baba Sissoko (Mali), Cave (USA), Tiromancino (ITA). A partire dal 2018 il progetto Apollo Beat si riporta sulla musica, mettendo in cantiere un nuovo album musicale, “Sfera”. Il concerto del 30 Aprile a Sassari sarà l’occasione per presentare in anteprima dal vivo i brani presenti nel disco per un viaggio musicale a metà fra lo spazio, la terra e la zona abitabile. Spazio poi ad uno dei dj/produttori più affermati della scena italiana, D-Lewis. Inizia a suonare musica elettronica nelle discoteche romane non appena superata la maggiore età e parallelamente si avvicina al mondo delle produzioni discografiche. Nei primi anni ’90 incontra dj Emix con il quale inizia una collaborazione che li porterà a produrre più di cinquanta vinili. “Scariche” uno dei suoi dischi più apprezzati segna l’inizio di una stretta collaborazione con l’Antibemusic Records Company di Claudio Donato, cui fanno parte la Acid 80′, la Zig Zag, l’ABM, la Mr disc, la Sound Real e la Fulltime Records. Nel 2007 pubblica il suo primo album D. Lewis & Emix “Ofcine Romane”, distribuito in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Russia e licenziato in Germania dalla Zyx Records, cui segue il video di Baby il primo singolo estratto, trasmesso dalle più importanti emittenti televisive del settore. Sempre insieme ad Emix crea il progetto discografico Audiosafe dove poter sperimentare nuove sonorità. Sempre domani sono previste anche le esibizioni di Slania, Kapula, Alfrenk, Mildred, Devid Bassu, Vera Project e Massimo Solinas.

Sempre domani sarà possibile ammirare anche l’installazione video dedicata alle lotte operaie e studentesche in Sardegna. Le foto sono di Salvatore E. Masala in collaborazione con Ogros Fotografi.

Uno spaccato del meglio dello street food isolano sarà presente al Primu Maju ai giardini pubblici. Eat&buffas – felice gioco di parole tra il sardo e l’inglese – è un progetto che ha lo scopo di diffondere la cultura del cibo di strada. Lo street food è da sempre, soprattutto nel nostro paese, un fattore di aggregazione sociale in grado di abbattere la maggior parte dei pregiudizi etnici e culturali. Grazie al cibo, le culture si incontrano, si mischiano e si contaminano, producendo un valore positivo che va aldilà di un pasto o di una ricetta. Come la lingua e la musica, anche il cibo può essere un veicolo di stabilità in grado di aggregare i popoli. Dice Davide Facci presidente dell’associazione ed aggiunge: «Noi sappiamo che Il cibo può diventare anche produttore di pace, nel momento in cui si rispetta la terra e chi la terra ogni giorno la coltiva; ed il rispetto passa anche attraverso il classico fluire delle stagioni, con un’agricoltura di tipo biodinamico che punti di più alla qualità che alla quantità».

«La terra si rispetta altresì, contrastando l’inquinamento delle falde acquifere, comprando e mangiando non solo prodotti genuini, ma anche dotati di certificazioni etiche che dimostrino la mancanza di sfruttamento dell’uomo sull’uomo – aggiungono Giovanni Cocco e Lillo Carboni, soci fondatori di Eat&buffas –, perché mangiare un pomodoro figlio del caporalato significa accettare che sia rosso non solo perché baciato dal sole, ma perché in esso c’è il sudore e il sangue di una donna o di un uomo morti nei campi della Puglia. Noi crediamo che il cibo sia invece, energia per la vita, una vita che non può e non deve essere fatta di sfruttamento né della terra e tanto meno dell’uomo. Dobbiamo sforzarci di promuovere ogni giorno di più l’idea per cui nella semplicità delle materie prime ci sia la via per vivere in modo più sano ed equilibrato. Occorre ripartire dalle nostre tradizioni, elaborando sistemi di fruizione del cibo innovativi, che assecondino i ritmi frenetici della vita attuale, senza snaturare la natura e la convivialità del pasto. In questa ottica nasce l’idea di valorizzare ancora di più il cibo strada; un cibo semplice, genuino, fantasioso, colorato e rispettoso del territorio. Il cibo di strada su ruota è uno strumento accattivante per allontanare i giovani dal cibo spazzatura, avvicinando le persone ad un tipo di cucina rapida, ma allo stesso tempo di qualità.»

Un richiamo, questo sul lavoro, che rafforza la presenza di Eat&buffas in questo primo di maggio, festa dei lavoratori.

Tra gli stand e i truck colorati si potranno gustare le migliori produzioni isolane – dai würstel artigianali made in Sardegna agli hamburger di Bortigalesa, passando per i fritti di pesce, gli arrosticini di pecora. Non mancheranno menù dedicati ai più piccoli e a chi soffre di intolleranze alimentari. I prezzi saranno alla portata di tutti nel rispetto della miglior tradizione del cibo di strada.