2 November, 2024
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Natale a Sant’Antioco, tanta animazione per famiglie e più piccoli nello splendido e suggestivo scenario de “Il Villaggio di Natale”, ma anche intrattenimento per tutti con una serie di quattro serate musicali e concertistiche gratuite tra le quali spicca il concerto gospel della formazione “The Florida Fellowship Super Choir” in programma il 19 dicembre nella Basilica di Sant’Antioco Martire.

«Queste quattro iniziative musicali che abbiamo pensato per la fascia d’età più adultacommenta l’assessore della Cultura, Luca Mereu – hanno l’obbiettivo di creare occasioni di svago e intrattenimento per accrescere e valorizzare il già ricchissimo programma natalizio: la nostra Sant’Antioco è dunque pronta ad accogliere un mese ricco di appuntamenti imperdibili, nel solco della tradizione, che ha il fine di rivitalizzare il tessuto urbano e produttivo e far diventare il nostro centro storico il punto di ritrovo privilegiato per trascorrere momenti di svago e spensieratezza in questi giorni di festa.»
Si parte con il grande gospel tra le mura della Basilica del Patrono di Sardegna, con una celebre formazione statunitense da anni attiva nello scenario gospel che delizierà il pubblico con gli intramontabili classici della tradizione natalizia: appuntamento con “The Florida Fellowship
Super Choir” martedì 19 dicembre alle 19.00. Si prosegue il 28 dicembre, alle 19.00, nel Corso Vittorio Emanuele, con le sonorità del quartetto “Natascia Capurro & Gold Pink Band”. Il giorno seguente, venerdì 29 dicembre alle 19.00, nell’aula consiliare di piazzetta Efisio Piria, spazio al concerto “Vuelvo al sur, voci e canti dell’America Latina” a cura di Officina Acustica: Anna Lisa Mameli (voce); Corrado Aragoni (pianoforte); Anna Maria Viani (violino); Massimo Spano (contrabbasso); Alessandro Garau (batteria). Chiude la rassegna musicale l’appuntamento della Befana, sabato 6 gennaio alle 19.00, ancora una volta sotto il cielo illuminato del viale alberato, con “Nuvolari Canta + Zirichiltaggia, tributo a Fabrizio De Andrè”.
«Abbiamo messo in piedi un cartellone di eventi e manifestazioni per tutte le etàcommenta il sindaco, Ignazio Locciun folto carnet che da una parte rappresenta l’occasione per guadagnare momenti di serenità e svago durante le tradizionali feste di Natale, dall’altra l’opportunità concreta per rivitalizzare il commercio, dalle caratteristiche casette in legno del mercatino alle attività commerciali antiochensi.»

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Il comune di Sant’Antioco celebra La Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne con uno spettacolo che andrà in scena sabato 30 novembre, alle 19.00, in aula consiliare. Un omaggio musicale, nel ricordo della cantante argentina Mercedes Sosa, dal titolo “Como un Pajaro Libre” (libero come un uccello). La rappresentazione musicale, organizzata dall’associazione “OfficinAcustica” con la collaborazione del comune di Sant’Antioco, vedrà l’esibizione di Anna Lisa Mameli alla voce, Corrado Aragoni al piano, Alessandro Garau alla batteria e alle percussioni, Anna Maria Viani e Monica Ghiani al violino, Paola Abis alla viola, Karen Hernandez al violoncello e Massimo Spano al contrabbasso.

Il ritratto di Mercedes Sosa, che con “Como un Pajaro libre” intende tracciare la ensemble a forte prevalenza femminile sotto la direzione artistica e gli arrangiamenti di Corrado Aragoni, unisce aspetti apparentemente contrastanti tra loro: un repertorio in gran parte legato alla tradizione musicale sudamericana che esce dai canoni delle sonorità folkloriche per assumere una veste nuova, inedita, data dalla presenza, insieme al pianoforte e alle percussioni, di un quintetto d’archi.

La Madre di America, la Pachamama, la voce della terra, questi e simili epiteti sono stati utilizzati per evocare la figura di Mercedes Sosa, cantante folklorica e attivista argentina di fama internazionale nota anche semplicemente come La Negra. Haydée Mercedes Sosa nasce il 9 luglio 1935 nella capitale della provincia di Tucumán, nel nord-ovest dell’Argentina. Mercedes Sosa muore il 4 ottobre 2009 a Buenos Aires. Vengono decretati tre giorni di lutto nazionale. La salma esposta nel Congresso della Nazione è salutata da una moltitudine che intona commossa le sue canzoni. Interprete eccelsa, nella sua carriera ha condiviso la scena con prestigiosi artisti come Pavarotti, Serrat, Martha Argerich, Sting, Joan Baez, Milton Nascimento. Le sue ceneri verranno disperse fra Buenos Aires, Mendoza e Tucumán.

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Tre interessantissime monografie dedicate a George Gershwin, Robert Schumann e Maurice Ravel sono il fulcro della seconda parte del “VII Festival Pianistico del Conservatorio”, al via domani, lunedì 16 ottobre, nell’aula magna dell’istituzione musicale cagliaritana.

Nato da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente al conservatorio di Cagliari, domani il festival partirà alle 18.00, con un appuntamento dal titolo “Invito al Concerto”: la pianista e musicologa Aurora Cogliandro presenterà i contenuti delle prime due monografie (dedicate a George Gershwin e Robert Schumann) in programma rispettivamente mercoledì 18 e venerdì 20 ottobre, alle 18,30, nell’Auditorium del Conservatorio.

Solisti del concerto gershwiniano, che nasce dalla collaborazione tra il Conservatorio e l’associazione culturale “Ennio Porrino”, saranno il pianista Nicola Guidotti, interprete dei tre preludi, il G.G Project – formato da Carla Giulia Striano alla voce, Thomas Sanna al pianoforte, Andrea Morelli al sax, Massimo Spano al contrabbasso ed Alessandro Garau alla batteria – in una scelta delle più celebri melodie del grande compositore americano, e il pianista Federico Melis, accompagnato dalla Wind Orchestra “Ennio Porrino” diretta dal maestro Ignazio Perra, alle prese con la celeberrima “Rhapsody in blue”.

La monografia schumanniana vedrà impegnati Angela Oliviero al pianoforte, Marco Ligas al violino, Dimitri Mattu alla viola e Oscar Piastrelloni al violoncello.

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Sotto il segno dell’Arte, anello di congiunzione tra passato e presente, linguaggi contemporanei ed espressioni antiche si incontrano al Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco. Ritorna EstArte, manifestazione culturale rientrante nel cartellone di eventi estivi allestito dall’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, la cui inaugurazione è prevista per sabato 16 settembre prossimo a partire dalle 21.00, con ingresso gratuito. La mostra, al cui allestimento partecipano anche gli studenti del Liceo Emilio Lussu di Sant’Antioco nell’ambito del progetto alternanza scuola lavoro in collaborazione con la Cooperativa Archeotur, resterà in esposizione fino al 24 settembre.

Un evento capace di coniugare l’arte contemporanea di 37 artisti con sfiziose degustazioni enogastronomiche e musica di qualità, nella suggestiva cornice del #MAB, spazio museale ricco e prezioso, scrigno del passato di un luogo unico: Sant’Antioco.

Le distanze temporali si annullano e la creatività diviene la principale connessione tra le opere esposte e gli oggetti antichi, tra ciò che siamo stati e le molteplici espressioni del nostro tempo che, attraverso la sperimentazione, rivelano una spiccata tensione verso il futuro. La mostra d’arte contemporanea vede il coinvolgimento di differenti artisti, una miscellanea di opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dal collage al riciclo, dall’utilizzo di tecniche sperimentali alla fotografia.

La sezione fotografica della mostra, rappresentata da 17 scatti del “Circolo fotografico f 7.1 – Isola di Sant’Antioco”, offrirà un’originale lettura del patrimonio culturale dell’isola di Sant’Antioco.  Partendo dalle testimonianze della prima presenza dell’uomo sull’isola durante la preistoria, si percorreranno le diverse epoche storiche attraverso monumenti e oggetti nuragici, fenici, punici e romani, per giungere alla storia moderna e contemporanea rappresentata da torri costiere, fari, postazioni militari e impianti industriali dismessi. Il racconto di luoghi antichi, oggi profondamente trasformati dal trascorrere del tempo, viene immortalato dallo sguardo contemporaneo di Gloria Asunis, Giorgio Baghino, Alessandra Balia, Angelo Balia, Fedele Balia, Cristian Calabrò, Massimo Calabrò, Davide Cau, Viviana Frau, Virginia Locci, Fiorella Meloni, Paola Mercenaro, Stefano Puddu, Sergio Pusceddu, Alessandro Siddi, Marco Siddi, Stelio Usai.

Oltre ai diciassette fotografi del “Circolo fotografico f 7.1 – Isola di Sant’Antioco”, saranno presenti venti artisti con due opere ciascuno: Gianmarco Basciu, Chiara Caredda, Giuliana Cauli, Nicola Derf, Fabio, Marco Fontana, Francesco Garau, Luca Lindiri, Antonietta Mascia, Federica Nocco, Bruno Piga, Maristella Portas, Claudio Rosa, Serena Salis, Antonello Sanna, Ines Sitzia, Giuseppe Tuveri e Marco Vigo. Una sezione della mostra sarà inoltre dedicata al maestro Gianni Salidu con l’esposizione di quindici opere sagomate dalle sue sapienti mani nei legni locali di ginepro, olivastro e limone, ma anche nell’onice, l’alabastro e la trachite. La sua arte richiama radici ancestrali legate al mare, alle fede cristiana espressa dai presepi e dalle rappresentazioni di Cristo, con una evidente sensibilità nella raffigurazione di soggetti sofferenti. Ciò che spicca maggiormente sono le figure femminili, legate in modo indissolubile alla terra e alla fertilità, elementi fondanti dell’arte umana fin da epoche remote.

Il tutto sarà accompagnato dalle degustazioni di prodotti gastronomici tipici del territorio e produzioni locali di Carignano a Km zero, con le cantine private “Arrevesa”, “Binu Forti”, “Primu” e “Xabarra”. Cosa può mancare ancora ad EstArte se non la magia di musiche originali e vintage? Spazio, dunque, alle sonorità del trio jazz creato dalla fusione dei linguaggi musicali di Andrea Schirru al piano, Massimo Spano al contrabbasso e Alessandro Garau alla batteria. E dopo l’attesissima esibizione di musica jazz, la serata proseguirà con le variopinte melodie delle “The Longuettes”, un frizzante trio vocale accompagnato dal piano di Andrea Schirru e creato dalle vocalità di Daniela Puggioni, Michela Mura e Silvia Follesa. Un viaggio musicale che fa tappa per i grandi classici swing e le armonie delle grandi big band, attraversa il ritmo sfrenato dei boogie-woogie del pre e del dopo guerra, passa per l’easy pop al femminile e approda ad alcune indimenticabili hit italiane e straniere dei magici anni ’60.

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La programmazione di estiva di Mare e Miniere si conclude questa sera (inizio ore 22,00) a Sant’Anna Arresi, in Piazza del Nuraghe, con il concerto “L’Ultima Sciamana. Il Messico di Chavela Vargas” che vedrà protagonista la cantante Anna Lisa Mameli, accompagnata per l’occasione da Corrado Aragoni (piano, arrangiamenti e direzione musicale), Tonino Macis (chitarra), Massimo Spano (contrabbasso), Alessandro Garau (percussioni). Mescolando una selezione di brani del repertorio della cantante messicana, con parti recitate, la Mameli ricostruirà la vita artistica di Chavela Vargas, voce simbolo della musica sudamericana. Interprete straordinaria del repertorio popolare messicano, e “tante vite” da raccontare, Chavela Vargas nasce in Costarica nel 1919 e cresce lontana dagli affetti della famiglia, sperimentando fin da piccola il dolore della solitudine e dell’emarginazione. Appena adolescente, sale su un aereo e scappa in Messico, “il maschio d’America”, come amava definirlo, che l’avrebbe accolta e, come un padre, le avrebbe insegnato il coraggio della libertà e della coerenza; il Messico che avrebbe visto la sua arte nascere e trionfare.

Recentemente scomparsa, all’età di 93 anni, dopo una vita avventurosa, ricca di amori (Frida Kahlo fra questi), disperazione, sconfitte e rinascite, Chavela Vargas ci offre un raro esempio di dignità, forza e determinazione, che, pur filtrata dalle imprescindibili fragilità dell’animo umano, conserva integro e cristallino il suo messaggio di verità. Verità che si fa bandiera di una esistenza umana e artistica profondamente significativa e priva di compromessi. In ogni verso delle sue canzoni, Chavela porta in scena frammenti della sua storia e della sua anima, e in ogni melodia, la sua voce “tragica” rende sonori la solitudine e il silenzio. Le canzoni di Chavela Vargas, le sue verità e le sue storie, ci accompagnano con forza, intensità, leggerezza e crudele ironia, nel suo mondo così terreno e così surreale, facendoci tornare, come recita il verso di una sua canzone, «alle cose semplici, ai vecchi luoghi dove abbiamo amato la vita».

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E’ tutto pronto, a Seui, il più importante centro della Barbagia di Seulo per “Seuinnusica”, il lungo fine settimana tra jazz, propedeutica musicale per i più piccoli e riscoperta dei gioielli del territorio.

Organizzata dal comitato “Seui in musica”, in collaborazione con il Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina”, domani la rassegna sarà inaugurata (alle 17.00 nel centro Polivalente) da un concerto dei Three steps, formazione composta da Giovanni Mameli (chitarra elettrica), Andrea Sanna (piano elettrico) e Andrea Parodo (basso elettrico).

Cominceranno così le esibizioni che sino a notte, poi ancora sabato per tutto il giorno, sino alla chiusura finale di domenica, vedranno esibirsi tra le vie del centro del paese 15 formazioni  tra le quali spiccano il quintetto The Jazz Passengers, composto da Marco Argiolas, Massimo Carboni, Paolo Carrus, Massimo Tore, Roberto Migoni e lo Standards Trio, formato da Mariano Tedde, Nicola Muresu, Luca Piana.

A fare da corollario alla no- stop musicale, che quest’anno giunge alla terza edizione, saranno, sabato 23 alle 17.00, nel Centro Polivalente, l’incontro dal titolo .00, in cui Roberto Migoni, docente di Batteria jazz e musica d’insieme al Conservatorio di Cagliari, offrirà una panoramica sulla storia e l’evoluzione della musica jazz dalle origini. E’ da segnalare anche la propedeutica musicale per bambini, guidata da Ambra Beretta, e le visite guidate nel Percorso museale (comprende il Carcere Spagnolo, risalente al 1647, la Galleria Civica che ospita una collezione di tele del 1600, la Casa Farci, la Palazzina Liberty e Sa Omu de sa maja).

Domani, dopo il concerto di inaugurazione, la serata andrà avanti (ore 18 nel Centro Polivalente) con  l’esibizione dei Trenores di Neoprene, formazione che propone brani originali, composta da Francesco Sangiovanni (sax baritono) Massimo Spano (basso elettrico) Stefano Vacca (Batteria Percussioni), mentre alle 19.00 sarà la volta degli Elettroflebo, formazione guidata dal batterista-compositore Sergio Mattana. Alle 20 l’appuntamento è con le note del duo composto da Martina Garau (voce) e Gianluca Tozzi (chitarra). Giusto una pausa per la cena ,alle 21.30 si riprende sino a notte: si comincia con la formazione Hip Jazz, progetto originale del trombettista Matteo Sedda a cui seguiranno (ore 22.30) i Santana Tribe e gli SVM (ore 23.30), formazione composta da Andrea Sanna, Nicola Vacca e Mauro Medde, che nel 2014 è stata selezionata da una giuria di esperti, tra i quali  Renzo Arbore, per la partecipazione al festival Umbria Jazz. La serata si chiude con la musica della jam session in programma dalla mezzanotte e mezza.

Sabato 23 la musica riprende alle 10.30 con gli Street Ramblers che invaderanno con le loro note le diverse vie del paese. Alle 11.00, nel Centro Polivalente, sarà il momento dell’esibizione di The man and the journey, progetto originale fondato dal bassista Matteo Muntoni, mentre alle 12.00 si esibirà il duo composto da Martina Garau e Gianluca Tozzi. Alle 17 arriva l’atteso appuntamento con la guida all’ascolto: nel Centro Polivalente Roberto Migoni terrà l’incontro intitolato “Jazz: istruzioni per l’uso”, una panoramica sulla storia e l’evoluzione della musica jazz dalle origini ad oggi. Dalle 18 si riprende con la musica con l’esibizione dei Khotan 4et, formazione che propone brani originali del chitarrista Gianluca Tozzi, con Maurizio Floris (sax tenore), Emanuele La Barbera (basso elettrico) e Andrea Desogus (batteria), a cui seguirà (ore 19.00) l’organico Rural electrification orchestra reload, progetto originale del bassista Massimo Spano. La serata proseguirà con il duo Almost Happy, seguito a ruota da Tedde Muresu Piana standard trio (ore 21.30), The jazz passengers (ore 22.30) e The Crazy Ramblers hot jazz orchestra. Quest’ultima¸ guidata dal sassofonista Maurizio Floris, è l’unica orchestra isolana in puro stile jazz anni ’20: salirà sul palco alle 23,30 per lasciar posto, a partire dalla mezzanotte e mezza, a una nuova notte di jam session.

Domenica 24 l’appuntamento è alle 11.00: nel centro polivalente si esibiranno davanti al pubblico i piccoli allievi della Banda musicale di Seui “Gioacchino Rossini, importante punto di riferimento del territorio, attiva fin dal 1922. Alle 12 con il concerto dell’ensemble “Seuinmusica” calerà definitivamente il sipario sull’edizione targata 2016 della rassegna.

Per i più piccoli sono da non perdere le attività dei laboratori: sabato 23 alle 9.30 la maestra Ambra Beretta proporrà attività ludico formative. Sempre sabato, ma alle 15.00, è in programma la propedeutica musicale.

Mariano Tedde 2 Nicola Muresu Paolo Carrus Seui in musica- locandinaPietro Mura, seuese classe 1915, posa con la maglietta del festival

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Un fine settimana intriso di jazz, tra musica suonata nei più suggestivi scorci del centro storico, guide all’ascolto, propedeutica musicale per bambini e riscoperta delle bellezze del territorio. Tutto questo è “Seui in musica”, la manifestazione che dal 22 al 24 luglio animerà Seui, il più importante centro della Barbagia di Seulo.

Organizzata dal comitato “Seui in musica” in collaborazione con il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, la manifestazione, giunta alla terza edizione, ha per direttori artistici tre studenti seuesi dell’istituzione musicale cagliaritana: Andrea Desogus, Fabrizio Mura e Luigi Murgia. Che, con gli altri componenti del comitato organizzatore, animati dalla passione per la musica e dalla voglia di rilanciare il territorio, insieme ad associazioni come la locale Banda musicale “Rossini”, attiva da più di novant’anni, hanno messo in piedi un fitto cartellone di appuntamenti. Appuntamenti in cui il jazz più puro si apre alle contaminazioni e alle collaborazioni, con molti progetti originali, alcuni dei quali l’anno scorso hanno partecipato all’European Jazz Expò, e la presenza di artisti e formazioni di sicuro richiamo per gli amanti del genere, come il quintetto The Jazz Passengers, composto da Marco Argiolas, Massimo Carboni, Paolo Carrus, Massimo Tore, Roberto Migoni; e lo Standards Trio, formato da Mariano Tedde, Nicola Muresu, Luca Piana.

Complessivamente saranno 15 le formazioni che da mattina a sera si alterneranno nel suggestivo centro storico di Seui. A fare da corollario alla no- stop musicale saranno, sabato 23, l’appuntamento con la guida all’ascolto, curato da Roberto Migoni, docente di Batteria jazz e musica d’insieme al Conservatorio di Cagliari, la propedeutica musicale per bambini, guidata da Ambra Beretta, e le visite guidate nel Percorso museale (comprende il Carcere Spagnolo, risalente al 1647, la Galleria Civica che ospita una collezione di tele del 1600, la Casa Farci, la Palazzina Liberty e Sa Omu de sa maja).

Venerdì 22 luglio, ad inaugurare “Seui in musica” sarà, alle 17.00 al centro Polivalente, un concerto dei Three steps, formazione composta da Giovanni Mameli (chitarra elettrica), Andrea Sanna (piano elettrico), Andrea Parodo (basso elettrico). Alle 18.00 nel Centro Polivalente, seguirà l’esibizione dei Trenores di Neoprene, formazione che propone brani originali, composta da Francesco Sangiovanni (sax baritono), Massimo Spano (basso elettrico), Stefano Vacca (Batteria Percussioni), mentre alle 19.00 sarà la volta degli Elettroflebo, formazione guidata dal batterista-compositore Sergio Mattana.

Alle 20 l’appuntamento è con le note del duo composto da Martina Garau (voce) e Gianluca Tozzi (chitarra). Giusto una pausa per la cena a alle 21.30 si riprende sino a notte: si comincia con la formazione Hip Jazz, progetto originale del trombettista Matteo Sedda a cui seguiranno (ore 22.30) i Santana Tribe e gli SVM (ore 23.30), formazione composta da Andrea Sanna, Nicola Vacca e Mauro Medde, che nel 2014 è stata selezionata da una giuria di esperti, tra i quali Renzo Arbore, per la partecipazione al festival Umbria Jazz.  La serata si chiude con la musica della jam session in programma dalla mezzanotte e mezza.

Sabato 23 la musica riprende alle 10.30 con gli Street Ramblers che invaderanno con le loro note le diverse vie del paese. Alle 11.00 nel Centro Polivalente sarà il momento dell’esibizione di The man and the journey, progetto originale fondato dal bassista Matteo Muntoni, mentre alle 12 si esibirà il duo composto da Martina Garau e Gianluca Tozzi. Alle 17.00 arriva l’atteso appuntamento con la guida all’ascolto: nel Centro Polivalente Roberto Migoni terrà l’incontro intitolato “Jazz: istruzioni per l’uso”, una panoramica sulla storia e l’evoluzione della musica jazz dalle origini ad oggi. Dalle 18.00 si riprende con la musica con l’esibizione dei Khotan 4et, formazione che propone brani originali del chitarrista Gianluca Tozzi, con Maurizio Floris (sax tenore), Emanuele La Barbera (basso elettrico) e Andrea Desogus (batteria), a cui seguirà (ore 19) l’organico Rural electrification orchestra reload, progetto originale del bassista Massimo Spano. La serata proseguirà con il duo Almost Happy, seguito a ruota da Tedde Muresu Piana standard trio (ore 21.30), The jazz passengers (ore 22.30) e The Crazy Ramblers hot jazz orchestra. Quest’ultima¸ guidata dal sassofonista Maurizio Floris, è l’unica orchestra isolana in puro stile jazz anni ’20: salirà sul palco alle 23,30 per lasciar posto, a partire dalla mezzanotte e mezza, a una nuova notte di jam session.

Domenica 24 l’appuntamento è alle 11.00: nel centro polivalente si esibiranno davanti al pubblico i piccoli allievi della Banda musicale di Seui “Gioacchino Rossini”, importante punto di riferimento del territorio, attiva fin dal 1922. Alle 12.00 con il concerto dell’ensemble “Seuinmusica” calerà definitivamente il sipario sull’edizione targata 2016 della rassegna.

Per i più piccoli sono da non perdere le attività dei laboratori: sabato 23, alle 9.30, la maestra Ambra Beretta proporrà attività ludico formative. Sempre sabato, ma alle 15.00, è in programma la Propedeutica musicale.

«E’ con molto entusiasmo che ho accolto la proposta di collaborazione con il Festival Seuinmusica – dice Elisabetta Porrà, direttrice del Conservatorio – Gli animatori della rassegna sono tutti studenti ed ex studenti del Dipartimento jazz della nostra istituzione. La nostra scuola è un crocevia di codici e di linguaggi, io penso ad un Conservatorio concepito come centro di formazione ma anche di produzione e di ricerca musicale».

«Il jazz, da tempo diventato una delle espressioni musicali maggiormente praticate in Sardegna, rappresenta un linguaggio musicale che il Conservatorio da tempo sostiene con i suoi corsi di altissimo livello – dichiara Gianluca Floris, presidente del “Giovanni Pierluigi da Palestrina” – Crediamo sinceramente che attività come queste siano uno dei migliori veicoli per far conoscere un’area così affascinante come il Montarbu e tutta la Barbagia di Seulo, di cui  Seui è uno dei centri più importanti e carichi di potenzialità culturali ed economiche».

Per gli organizzatori del Comitato Seuinmusica si tratta di «un festival, un’idea, una sfida, che ha come obbiettivo la valorizzazione del territorio attraverso la musica».

L’ingresso a diversi appuntamenti della rassegna è gratuito.

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La nuova stagione di musica da camera proposta da Il Crogiuolo, all’Arco Studio di via Portoscalas 17 a Cagliari, curata da Rita Atzeri, affianca alle presenze costanti di Alessandro Muroni, musicista e compositore che lega il suo nome anche ad alcune produzioni teatrali della compagnia di Mario Faticoni, e Karen Hernandez, alcuni graditi ritorni, il gruppo Acusmatica e Clorinda Perfetto e delle novità assolute per il pubblico della piccola sala, Anna Steri, Roberto Atzori, Fiorenzo Tornincasa.

Il cartellone è variegato, affianca generi tra loro diversissimi, dal blues alla classica, dalla canzone d’autore alla lirica, con l’obiettivo di favorire un ampliamento del gusto del pubblico, in uno spirito di dialogo, anche a distanza, tra generi musicali.

Apre la stagione, domenica 27 settembre, Le Signore del Blues, con Cintzia Lei voce e sax e Alessandro Muroni, pianoforte, voce, produzione Charme de Caroline.

Un po’ come delle poetesse on the road, le signore del blues venivano quasi sempre accompagnate da musicisti uomini. Alberta Hunter, Ethel Waters, Victoria Spivey, Bertha “Chippie” Smith, Ma Rayney, Sippie Wallace, Cleo Gibson, Memphis Minnie, Bessy Smith e Ida Cox sognavano un mondo più giusto, più dei loro colleghi maschi perché oltre ad avere la pelle scura erano donne e dovevano lottare anche e solo per potersi esibire. E nella grande casa del Blues non si limitarono certo a sbrigare le faccende domestiche, ma tracciarono una via, calcarono un solco, con lo scalpello di un timbro vocale unico, verso quel sogno che sembrava irraggiungibile, quel senso di libertà dell’essere al femminile che ancora oggi fatica a realizzarsi.

Anna Steri è protagonista della serata di domenica 11 ottobre, con il concerto per voce e pianoforte Figlia di un Do Maggiore, titolo anche del recente cd che raccoglie brani inediti della cantautrice. La serata all’Arco Studio propone anche pezzi di altri autori eseguita dalla poliedrica artista, autrice anche di testi poetici e di un’interessante progetto fotografico che indaga il corpo dell’artista mediante autoscatto.

Domenica 18 ottobre, il testimone passa a Tutte le lingue delle canzoni, serata dedicata alla musica italiana ed internazionale con Roberto Atzori, voce e Ennio Atzeni pianoforte.

Il Duo violino-violoncello di Lucio Casti e Karen Hernandez, si esibisce domenica 25 Ottobre, con un programma di musiche di Bach, Scarlatti, Mozart, Weber, Piazzolla.

Il duo costituito dalla viola e il violoncello  è una formazione cameristica che non è molto comune,con un repertorio non tanto vasto se paragonato ai duo formati da strumento e pianoforte per esempio. È molto insolito ascoltarla dal vivo, in programmazioni di stagioni cameristiche.Ma ciò non toglie che perquisita formazione tuttavia siano state scritte alcune composizioni molto notevoli. Compositori del calibro di Boccherini e Rolla in Italia o Telemann e Beethoven al estero hanno avuto l’ardire di scrivere dei brani per questa formazione come duetti, scherzi, sonate a duo, ecc. Alcune delle quali saranno presentate in versione originale in questo programma.

La musica vocale da camera di Tosti potrà essere ascoltata dagli appassionati, domenica 8 Novembre, grazie al Duo vocale da camera, composto dal tenore Fiorenzo Tornincasa e dalla pianista Katia D’Angelo.

La popolarità che oggi accompagna in tutto il mondo la figura di Francesco Paolo Tosti si deve sopratutto alle oltre quattrocento romanze che scrisse durante la sua carriera di cantante, organizzatore musicale e insegnante di canto.

Romanze come “A’vucchella”, “Ideale”, “L’ultima canzone”, “Maria”“Non t’amo più” rappresentano oggi più di ieri il cavallo di battaglia di molti grandi interpreti del repertorio lirico.

Un viaggio nella musica da camera di Francesco Paolo Tosti.

Domenica 15 novembre, Fisarmonica da concerto, con la fisarmonicista Loredana Sanna, di indubbia capacità esecutiva e con ampia e rilevante esperienza concertistica. Il concerto propone un percorso di fruibilità musicale di tipo cameristico che prevede l’interpretazione di un repertorio che spazia fra i differenti stili e forme musicali di genere classico, contemporaneo e popolare.

La scelta dei brani mira a mettere in luce le potenzialità timbrico – espressive della fisarmonica, che dimostra una notevole versatilità nello spaziare fra diversi generi e forme musicali, al fine di dar vita a raffinate esecuzioni di immediato, affascinante e coinvolgente impatto sonoro.

Officina Acustica è protagonista, con la sua ultima produzione, domenica 22 novembre, di un toccante Edith, la voce dell’anima, con Anna Lisa Mameli (voce e recitazione), Corrado Aragoni (pianoforte), Remigio Pili (fisarmonica), Massimo Spano (contrabbasso),testi originali di Anna Lisa Mameli, arrangiamenti e direzione musicale di Corrado Aragoni.

Dai sobborghi di Parigi all’Olympia, fino alle tournée in America, Edith Piaf ha stregato il mondo con la sua voce “insanguinata”, che nemmeno l’alcool e la malattia hanno potuto incrinare.

Edith Piaf, una vita a voce spiegata, spinta fino all’ultimo respiro. Edith, il passerotto che temeva la notte come le tenebre dell’inferno. Fragile e insieme indistruttibile, eternamente innamorata… EDITH, LA VOCE DELL’ANIMA è un ritratto musicale e poetico dell’artista francese. E’ una passeggiata a piedi nudi per i marciapiedi di Parigi, alla ricerca dei luoghi dell’anima che la sua voce e le sue canzoni hanno saputo così bene raccontare, dipingere, illuminare.

Chiude la programmazione, domenica 6 dicembre, il Duo pianoforte cello, pianoforte Clorinda Perfetto, violoncello Robert Witt. Il concerto è suddiviso in due parti, nella prima verranno eseguite musiche di S.Rachmaninoff , Shostakovich, A. Glazunov, Kabalesky, Popper, nella seconda musiche di  J.S. Bach, N. Myaskovsky, P. Tchaikovsky, R. Strauss.

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Penultima serata per l’edizione invernale del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz” organizzato dall’associazione culturale Punta Giara, a Sant’Anna Arresi. Venerdì 2 gennaio sul palco della storica rassegna musicale altri due interessanti ensemble, che non mancheranno di strappare applausi anche dai più dubbiosi.

Dalle ore 21.00 il Palanuraghe ospiterà gli Hard Up Quartet, band sarda composta da Andrea Morelli al sax, Mauro Piras al trombone, Massimo “Maso” Spano al basso e Alessandro Garau batteria. Il quartetto si è distinto per la sua creatività e pienezza del suono, nonostante l’assenza di strumenti puramente armonici, catturando le platee con una matura concezione del suono. Melodie e ritmiche si alternano in un calibrato alternarsi di armonie e improvvisazioni, scambiando momenti di coalizione con attimi di pura libertà esecutiva. Il repertorio del quartetto ha una precisa direzione stilistica che, pur se connaturata intimamente col sound Jazzistico, si rifà tuttavia a diversi stili, il free jazz, il country, il funky, il blues, il latin, calamitando sempre l’attenzione dell’ascoltatore su approdi musicali diversi.

Dalle ore 22.30 circa, sarà il turno del Sant’Anna Arresi Quintet, progetto originale in prima assoluta, capitanato dal sassofonista inglese Evan Parker. Il quintetto, un vero e proprio mélange di talenti jazzistici, vede affiancarsi a Parker alcuni dei migliori esponenti del jazz anglofono: Alexander Hawkins al piano, Peter Evans alla tromba, John Edwards al basso e Hamid Drake alle percussioni. Il quintetto è nato da un’idea originale dell’Associazione Culturale Punta Giara, organizzatrice del festival, e ha immediatamente ottenuto il consenso dei cinque musicisti. La critica specializzata di tutto il mondo li considera tra i maggiori esponenti dell’avanguardia musicale e capisaldi della libera improvvisazione. Evan Parker, leader di svariate formazioni, ha consolidato metodi per sovrapporre rapidamente suoni armonici e false note che, uniti a tecniche di respirazione circolare e rapidi staccati, creano dense onde di contrappunto e sonorità inconsuete, tratti unici delle performance che lo hanno conferito la stima di critica e appassionati di musica. Parker è considerato il più esperto musicista in campo, unico esploratore e divulgatore dell’intera gamma sonora del sassofono. Non si creda tuttavia che il talento di Parker possa oscurare o sminuire quello degli altri membri del quintetto. Assieme a lui in questa prima assoluta troveremo musicisti di alto livello, non semplici esecutori ma navigati compositori e abili improvvisatori. Alexander Hawkins è uno dei migliori pianisti jazz e in assoluto il migliore interprete del piano Hammond. Alla tromba Peter Evans non ha rivali, sa destreggiarsi e veleggiare all’interno di vari ambienti musicali. Il suo primo album solista “More is More” l’ha visto protagonista di incredibili virtuosismi, quali estreme dissonanze, multifonie, respirazione circolare e tecniche avanzate di cui si è fatto padrone. John Edwards è un vero virtuoso, con la sua sconcertante gamma di tecniche e smisurata immaginazione musicale ha ridefinito le possibilità del contrabbasso e notevolmente ampliato il suo ruolo, sia in solo che in gruppo. Louis Moholo è uno dei batteristi che contribuirono all’incredibile evoluzione della musica degli anni ’60 e ’70. Dopo aver trovato rifugio in Inghilterra, insieme ad altri esiliati sudafricani e membri bianchi della scena free jazz inglese partecipò alla fondazione di ensemble passate alla storia, come i Blue Note, i Brotherhood of Breath ed i Viva La Black.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.