5 November, 2024
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Sassari

«La difficile situazione degli enti intermedi della Sardegna impone l’immediata istituzione di un Tavolo tecnico-politico permanente per individuare i fabbisogni finanziari, tenere in funzione gli apparati amministrativi e garantire i servizi essenziali ai cittadini.»

La proposta è sta avanzata questa mattina dall’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ed è stata accolta all’unanimità dai presidenti delle Commissioni consiliari Autonomia e ordinamento regionale e Programmazione, bilancio e politiche europee, Francesco Agus e Franco Sabatini, dagli amministratori straordinari delle province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna (rispettivamente Guido Sechi, Costantino Tidu, Massimo Torrente e Mario Mossa), dal sindaco metropolitano di Cagliari Massimo Zedda e dal presidente del Consiglio delle Autonomie locali Andrea Soddu, che si sono incontrati all’Assessorato degli Enti locali per discutere dei problemi di bilancio delle Amministrazioni provinciali.
«Il lavoro del Tavolo – spiega Cristiano Erriu – aiuterà sia la Regione che il Consiglio regionale a costruire una piattaforma per le rivendicazioni nei confronti dello Stato, alla luce del protrarsi dei tagli nei conferimenti statali ben oltre il triennio inizialmente programmato (2015-2017). Chiediamo con forza che le Province sarde e la Città metropolitana di Cagliari siano messe nelle stesse condizioni di operare delle altre Province italiane. In questa vicenda vi sono molteplici aspetti: politici, tecnico contabili-finanziari e giuridici. Ecco perché è più che mai indispensabile istituire un Tavolo che possa individuare intanto i fabbisogni finanziari minimi per chiudere i bilanci, e poi per vedere riconosciuti i diritti dei nostri enti intermedi.»
Tutti, nei loro interventi, hanno riconosciuto che la situazione finanziaria non può più essere gestita e risolta con il solo intervento del Fondo Unico, che in Sardegna è cospicuo ma ormai insufficiente a far fronte ai deficit segnati nei bilanci.
«I prelievi forzosi dello Stato – ha sottolineato l’assessore Erriu nel corso dell’incontro – sono di gran lunga inferiori alle entrate. Un paradosso che va contro i dettati della Costituzione, nella quale è previsto che le Province debbano vivere in virtù delle entrate proprie. Pur nella momentanea assenza di un interlocutore, cioè del Governo nazionale, dobbiamo prepararci a questa importante e complessa battaglia politica per vedere applicata anche dallo Stato la leale collaborazione istituzionale che la Regione Sardegna ha sempre garantito e rispettato.»
La prima riunione del Tavolo tecnico-politico, alla quale parteciperanno anche i responsabili amministrativi degli enti intermedi, è prevista per la prossima settimana.

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Province, gli assessori Erriu e Paci incontrano gli amministratori

Gli assessori regionali degli Enti locali e della Programmazione, Cristiano Erriu e Raffaele Paci, questa mattina hanno incontrato gli amministratori straordinari delle province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, rispettivamente Guido Sechi, Costantino Tidu, Massimo Torrente e Giorgio Sanna, per discutere delle criticità finanziarie dei quattro enti di secondo livello. Alla riunione hanno partecipato anche il presidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale, Francesco Agus.
I quattro amministratori hanno rappresentato uno scenario complesso, aggravato dai tagli statali e soltanto in parte alleviato dall’intervento della Regione con cospicue risorse.
«Pur avendo chiuso in pareggio i bilanci 2017, con la sola eccezione della provincia di Nuoro, gli enti – ha sottolineato l’assessore Cristiano Erriu – non hanno più fondi disponibili per garantire alcune funzioni, come il trasporto degli studenti disabili delle scuole secondarie di secondo grado e lo sfalcio delle pertinenze stradali. Inoltre, non si riesce più a provvedere al mantenimento dei livelli occupazionali delle società in house. È a rischio la copertura per le spese correnti e i servizi essenziali, anche alla luce del mancato turn over del personale.»
«Ho preso nell’Aula del Consiglio regionale l’impegno formale per una variazione di bilancio a favore delle Province, in modo da garantire il funzionamento dei servizi per i cittadini – ha detto l’assessore Raffaele Paci -. Le difficoltà finanziarie purtroppo ci sono e le ha anche la Regione, così come tutti gli Enti collegati, a causa delle sempre più frequenti e inaccettabili decisioni dello Stato di fare tagli, ultimo esempio quello del trasporto disabili di cui ovviamente ci siamo immediatamente fatti carico anche se non è una spesa che spetta a noi. Stiamo già facendo una ricognizione per cercare risorse che non sono ancora state impegnate, contemporaneamente stiamo lavorando alla nuova manovra che vogliamo approvare entro dicembre in modo da non ricorrere all’esercizio provvisorio e dare così certezza di spesa a tutti, confermando completamente gli stanziamenti per gli enti locali: entro una decina di giorni la variazione di bilancio per le Province sarà pronta – ha concluso Raffaele Paci -, in modo da garantire le spese correnti e i servizi essenziali, contemporaneamente affrontiamo il tema nella finanziaria regionale e spingiamo perché si faccia lo stesso a livello nazionale.»

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«La chiusura dei bilanci delle Province e della Città metropolitana di Cagliari è un’emergenza gravissima ed è necessario uno stanziamento straordinario, da quantificare immediatamente e in modo omogeneo, secondo i bisogni di ogni territorio. Ma nei prossimi sei mesi il Consiglio regionale deve anche affrontare  il tema ulteriore. Ossia quello del potenziamento delle funzioni e dei servizi delle province sarde nei tre settori superstiti: ambiente, scuole e strade.»

Lo hanno detto Francesco Agus e Franco Sabatini, presidenti della Prima e Terza commissione del Consiglio regionale, ricevendo questo pomeriggio in audizione congiunta l’assessore Cristiano Erriu e gli amministratori straordinari.

Assente (per ragioni istituzionali legate al G7) il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda, e la rappresentanza dell’Anci, che sarà convocata prossimamente.

Il quadro che emerge dai report forniti dai reggenti delle province sarde è del tutto desolante: se a Sassari la chiusura dei conti al 30 giugno è forse miracolosamente possibile grazie all’esaurimento dell’avanzo di amministrazione, nelle realtà più piccole come Oristano il debito appare insormontabile e potrà essere colmato solo con l’intervento della Regione.

In un altro caso, quello del Sud Sardegna, il dimezzamento annunciato dei fondi della Regione sulla legge 21 (campagne antinsetti) «potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini», come ha affermato il sub commissario Ignazio Tolu. Una situazione molto pericolosa anche per gli amministratori straordinari che rischiano sanzioni penali. Per questo Massimo Torrente (provincia di Oristano) si è rivolto con un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. Come ha spiegato il presidente Sabatini, «dal quadro che emerge, le Province hanno bisogno di almeno 30 milioni di euro per gestire i servizi di base».

Critiche alla Giunta Pigliaru e all’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, sono giunte dall’opposizione. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha elogiato lo sforzo dell’assessore agli Enti locali ma ha aggiunto: «E’ del tutto inutile ogni tentativo se poi l’assessore Erriu viene lasciato solo. Oggi qui ci sarebbe dovuto essere anche l’assessore Paci, per assumere impegni finanziari concreti». Di un “sistema al collasso” ha parlato Attilio Dedoni (Riformatori) mentre da Valter Piscedda (Pd) è giunto un elogio ai commissari «per il lavoro svolto in queste condizioni difficilissime, tanto che viene da chiedersi per quale ragione, come nel caso dei sindaci, ci sia ancora qualcuno disposto ad assumersi tante responsabilità per assicurare la funzione pubblica». 

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore della Programmazione Raffaele Paci hanno firmato l’accordo di programma quadro per dare il via al progetto C.A.S.A., 13 milioni e 200mila euro di cui 3 milioni e 400mila di nuova finanza. Per il territorio hanno sottoscritto l’accordo il presidente dell’Unione dei Comuni Parte Montis Mansueto Siuni e l’amministratore straordinario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente. Cultura, artigianato, storia, agroalimentare. Ma soprattutto una nuova filosofia del territorio: 6 Comuni che, pur mantenendo la propria identità, si pensano come un unico Comune di 7.200 abitanti, con i servizi ben distribuiti fra tutti e infrastrutture che consentano di spostarsi velocemente, come la pista ciclabile per raggiungere la scuola, un unico istituto comprensivo dalla materna alle superiori distribuito su tre Comuni.

Filo conduttore di tutto, il turismo esperienziale, con laboratori che consentano ai visitatori di vivere fino in fondo il territorio e i suoi prodotti, e il potenziamento dei servizi alla persona per migliorare la qualità della vita. «Una piccola Unione che è un grande esempio all’interno della Programmazione territoriale -dice il presidente Pigliaru -. Sei Comuni hanno unito le forze, allargando lo sguardo sul territorio. Insieme hanno dato ampio respiro a un progetto comune, facendo sinergia per rilanciare l’economia, favorire lo sviluppo e creare occupazione, ma anche per garantire migliore istruzione e formazione dei giovani. Così si combatte lo spopolamento e si definiscono le condizioni giuste per far vivere davvero i territori.»

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La Giunta regionale ieri mattina ha approvato due differenti delibere attuative della legge regionale n. 2/2016: la prima stabilisce lo schema definitivo dell’assetto territoriale delle quattro province e della Città metropolitana di Cagliari, la seconda prevede la nomina dei quattro amministratori straordinari delle Amministrazioni provinciali. Secondo quanto previsto dall’art. 25 della legge n. 2/2016, il territorio della Regione da oggi si articola nella Città metropolitana di Cagliari e nelle Province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna. Queste ultime saranno amministrate rispettivamente, che svolgerà anche il ruolo di commissario della Provincia di Cagliari. I quattro amministratori resteranno in carica sino al 31 dicembre 2016.
La circoscrizione territoriale della Provincia del Sud Sardegna corrisponde a quella della vecchia Provincia di Cagliari, ad eccezione dei 17 Comuni appartenenti alla Città metropolitana di Cagliari.

Palazzo Vice Regio 17 copia

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Search engine friendly contentDopo l’approvazione delle legge di riforma degli Enti locali, le province sarde si preparano all’imminente passaggio di testimone. Questa mattina l’assessore Cristiano Erriu ha incontrato il commissario della Provincia di Cagliari, Franco Sardi, e gli amministratori straordinari delle Province di Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia Tempio, Carbonia Iglesias, Ogliastra e Medio Campidano (rispettivamente Guido Sechi, Sabina Bullitta, Massimo Torrente, Giovanni Antonio Carta, Giorgio Sanna, Maria Gabriella Mulas e Tiziana Ledda). Nel ringraziarli per il lavoro svolto nel corso del 2015, l’assessore Erriu ha chiesto loro un ulteriore impegno per arrivare in modo condiviso a dare attuazione alla riforma.

«Adempimenti urgenti e indispensabili – ha detto l’assessore Erriu – e che richiedono un impegno da parte degli otto amministratori, in una fase che ci condurrà presto al nuovo assetto istituzionale. I servizi nei territori resteranno in piedi esattamente come in passato: in questa fase di transizione non ci sarà nessun disagio per cittadini e imprese.»