24 November, 2024
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Paola Massidda 10 giugno 2016 copiaPaola Massidda Movimento 5 Stelle 3 copia

A due settimane dal ballottaggio vinto da Paola Massidda (M5S) con uno straordinario consenso sul sindaco uscente Giuseppe Casti (Centrosinistra) (61,60% contro 38,40%), è iniziato il conto alla rovescia per l’insediamento del nuovo Consiglio comunale di Carbonia, convocato per martedì 5 luglio, alle ore 17.30.

E’ grande l’attesa per conoscere la Giunta che affiancherà Paola Massidda nell’amministrazione del Comune nei prossimi cinque anni. Finora non è trapelata nessuna notizia ufficiale ma le scelte dovrebbero essere ormai state fatte e verranno ufficializzate in Aula nella sala polifunzionale di piazza Roma, i cui spazi saranno sicuramente insufficienti ad accogliere tutti coloro che vorrebbero essere presenti ad un evento che rimarrà nella storia della città, perché per la prima volta Carbonia avrà una guida non targata sinistra e/o centrosinistra.

Come anticipato nei giorni scorsi, ciò che è assai probabile se non quasi certo, è che la Giunta avrà una composizione mista, tra assessori scelti tra i 15 consiglieri eletti della maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle, ed assessori scelti all’esterno del Consiglio comunale. Dovrebbero essere 3 interni e 3 esterni al Consiglio comunale. Qualora questa ipotesi venisse confermata, i tre consiglieri che faranno parte della prima Giunta Massidda, dovranno dimettersi dal Consiglio comunale (art. 64, comma 1 e 2 del Testo Unico degli Enti locali: “1. La carica di assessore è incompatibile con la carica di consigliere comunale e provinciale. 2. Qualora un consigliere comunale o provinciale assuma la carica di assessore nella rispettiva giunta, cessa dalla carica di consigliere all’atto dell’accettazione della nomina, ed al suo posto subentra il primo dei non eletti”) per essere surrogati con i primi tre dei non eletti nella stessa lista del Movimento 5 Stelle: Adolfo Lebiu 77 preferenze, Sabrina Soru 75, Mauro Careddu 69.

Al momento, è questa la composizione del nuovo Consiglio comunale:

Sindaco: Paola Massidda.

Maggioranza – 15 consiglieri.

Movimento 5 Stelle 15 consiglieri: Carla Mario 359 preferenze; Manolo Cossu 352; Marco Antonio Serafini 248; Eleonora Cera 240; Silvia Pinna 227; Gian Luca Lai 217; Paola Argiolas 185; Daniela Marras 168; Mauro Uccheddu 161; Maurizio Soddu 134; Matteo Piras 126; Angelo Rosas 94; Giorgio Santoru 94; Elio Loi 84; Massimiliano Zonza 82.

Minoranza – 9 consiglieri.

Partito Democratico 4 consiglieri: Giuseppe Casti (candidato sindaco non eletto); Pietro Morittu 472 preferenze; Federico Fantinel 376, Ivonne Fraternale 313.

Partito dei Sardi 1 consigliere: Fabio Usai 867 preferenze.

Carbonia Possibile 2 consiglieri: Ugo Bruno Piano (candidato sindaco non eletto), Massimo Usai 208 preferenze.

Carbonia Unica 1 consigliere: Michele Stivaletta 307 preferenze.

Insieme per il rinnovamento 1 consigliere: Daniela Garau (candidata sindaco non eletto).

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La straordinaria vittoria del Movimento 5 Stelle, piombata come un tornado sul comune di Carbonia, storicamente da sempre governato dalla sinistra e dal centrosinistra, segna anche una seconda “rivoluzione” nel Consiglio comunale del centro minerario: alla riunione d’insediamento saranno ben 17 i volti nuovi, sui 25 complessivi (sindaco + 24 consiglieri).

Faranno il loro debutto assoluto nella sala polifunzionale di Piazza Roma, il sindaco Paola Massidda, i 15 consiglieri di maggioranza del Movimento 5 Stelle (Carla Mario, Manolo Cossu, Marco Antonio Serafini, Eleonora Cera, Silvia Pinna, Gian Luca Lai, Paola Argiolas, Daniela Marras, Mauro Uccheddu, Maurizio Soddu, Matteo Piras, Angelo Rosas, Giorgio Santoru, Elio Loi, Massimiliano Zonza) e, infine, Daniela Garau, candidata sindaco non eletta del Patto Civico (formato da tre liste civiche).

Faranno parte della minoranza due ex sindaci, Giuseppe Casti e Ugo Piano, e sei consiglieri uscenti: Pietro Morittu, Federico Fantinel, Ivonne Fraternale, Massimo Usai, Michele Stivaletta e Fabio Usai.

 

Movimento 5 Stelle 1

 

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Dopo le iniziative assunte dall’Amministrazione comunale di Carbonia, anche 11 consiglieri scendono in campo a difesa degli uffici postali di Cortoghiana, per i quali Poste Italiane hanno deciso la chiusura definitiva per il 7 settembre.

La mozione, sottoscritta dai consiglieri Arturo Troilo, Alberto Zonchello, Alessandra Tresalli, Roberto Concas, Mario Porcu, Annalisa Usala, Roberto Gibillini, Giuseppe Meletti, Francesco Fele, Antonio Carta e Massimo Usai, sottolinea che la decisione di chiusura dell’ufficio è illogica e deleteria, sia per posizione geografica dello stesso, sia per l’enorme bacino di utenza, sia perché non concertata come richiesto nei mesi precedenti e provoca un danno alla collettività, poiché incide nell’offerta dei servizi in un territorio martoriato dalla crisi economica e sociale.

Nel testo viene inoltre rimarcato che durante le assemblee svoltesi nei giorni scorsi «sono stati date ai cittadini alcune risposte di immediati “interventi“ attraverso i riferimenti istituzionali, ma che nella pratica sono già stati superati poiché a livello regionale il Governatore è già stato sollecitato per un pronto intervento da parte dei alcune forze politiche e anche a livello parlamentare si è investito il Governo e il competente ministero dello Sviluppo economico da parte di diversi parlamentari».

La mozione prevede che il Consiglio comunale dia mandato al sindaco affinché «di concerto con tutte le forze politiche, sociali e tutti i cittadini, avvii nuove iniziative per scongiurare l’imminente chiusura delle Poste a Cortoghiana».

Poste Cortoghiana 1

Layout 1

Si allungano, a Carbonia, le distanze tra la maggioranza del Partito Democratico e i consiglieri comunali Ignazio Cuccu (presidente dell’assemblea consiliare), Luisa Poggi e Francesco Cicilloni, da mesi su posizioni molto critiche sia in seno al partito sia in Consiglio comunale, in particolare sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

«Prendiamo atto ancora una volta, lo abbiamo già fatto lo scorso 19 marzo – si legge in una nota firmata dalla segretaria cittadina Cinzia Grussu -, che con la votazione contraria dei tre consiglieri ai documenti contabili e delle successive votazioni nelle scorse settimane, dunque bilancio di previsione 2015, disavanzo straordinario di amministrazione e variazione n. 1 al bilancio di previsione per l’esercizio 2015, viene meno qualunque argomentazione. E che, di fatto, si sono estromessi da un ragionamento di partito cittadino che sostiene e governa la nostra città, dal progetto amministrativo che i cittadini hanno votato e del quale anche loro hanno fatto parte per un tratto di percorso e che adesso hanno deciso, loro, di abbandonare.»

«Rammentiamo che i consiglieri appartenenti al gruppo del Partito Democratico – aggiunge Cinzia Grussu – sono tenuti a rispettare il mandato elettivo, unitamente agli orientamenti del partito e alle indicazioni del gruppo, con particolare riferimento all’espressione di voto nelle deliberazioni consiliari, all’espressione di pareri che impegnino il gruppo, alla presentazione di ordini del giorno, mozioni o atti di sindacato ispettivo, fatte salve le prerogative istituzionali di ogni consigliere eletto.»

«L’assemblea cittadina lo scorso 25 giugno ha espresso pertanto la volontà di avviare la procedura di verifica delle posizioni assunte negli ultimi mesi in Consiglio comunale dai consiglieri Poggi, Cicilloni e Cuccu, ai sensi dello Statuto nazionale e del regolamento delle commissioni di garanzia – conclude Cinzia Grussu – e dato mandato al capogruppo di comunicare in autotutela la sospensione dal gruppo consiliare del Partito Democratico nelle more del procedimento di valutazione della commissione di Garanzia provinciale.»

La posizione assunta dall’assemblea cittadina, al termine di un iter lungo e tormentato, pare destinata a concludersi con un divorzio definitivo e a breve i tre consiglieri potrebbero costituire un nuovo gruppo autonomo, sarà poi interessante verificare se in maggioranza o all’opposizione.

Oggi il gruppo consiliare del Partito Democratico è composto da 18 consiglieri e, qualora venisse ufficializzato il divorzio dei tre consiglieri sospesi, scenderebbe a 15: Pietro Morittu (capo gruppo), Maria Luisa Poggi (sospesa), Federico Fantinel, Fulvio Cabiddu, Cinzia Grussu, Antonio Luigi Caggiari, Ivonne Fraternale, Francesco Cicilloni (sospeso), Ignazio Cuccu (sospeso), Efisio Aru, Orlando Meloni, Amedeo Matteu, Matteo Fenu, Giancarlo Podda, Roberta Angioni, Roberto Cotza, Marco Murru, Vincenzo Panio. Rispetto all’inizio della consiliatura, quando i componenti erano 19, hanno lasciato il gruppo del Partito Democratico Alessandra Tresalli e Massimo Usai, passati rispettivamente al gruppo Iniziativa Democratica e al gruppo Misto, mentre ha aderito Vincenzo Panio, consigliere eletto nella lista dell’UDC.

Cinzia Grussu 1

La segretaria cittadina del Partito Democratico, Cinzia Grussu, replica al consigliere comunale Massimo Usai che con una comunicazione al presidente del Consiglio comunale, Ignazio Cuccu, al capogruppo del partito, Pietro Morittu e al sindaco, Giuseppe Casti, ha annunciato la sua autosospensione dal gruppo consiliare del Partito Democratico.

«Apprendiamo dalla stampa la notizia delle dimissioni del compagno Massimo Usai dal Gruppo Consiliare del PD – scrive Cinzia Grussu in una nota -. E, dunque, c’è solo da prendere atto di questa sua decisione. Ebbene sì, utilizzo ancora la parola “compagno”. Sarò nostalgica, forse, ma ha un significato e un peso. Ed è per questo che non si comprendono le sue argomentazioni.»
«Ritengo che siamo più noi di sinistra più noi consapevoli del disagio sociale più noi attenti alla protezione dei nostri concittadini compagni e amici la cui vita lavorativa familiare economica è legata alle nostre scelte amministrative – sottolinea Cinzia Grussu -. Scelte che hanno portato al mantenimento dei servizi, pur con i tagli radicali dei trasferimenti governativi, alla riduzione di alcune delle tariffe più sensibili per la famiglie della città, asilo nido, mensa scolastica. Nella rimodulazione del servizio di ritiro differenziato dei rifiuti abbiamo in primo luogo richiesto, come gruppo e come maggioranza, la riduzione del costo del servizio all’origine, pur esigendo il mantenimento del livello occupazionale vale a dire delle 47 persone che sono occupate nel medesimo servizio. Dunque, la tutela dei 47 dipendenti che operano nel servizio di raccolta dei rifiuti è stata una delle precondizioni, comunque prevista nella tipologia contrattuale, e tuttavia qualche esponente di centro destra si smarcava da questa posizione. Tutto questo ha un significato nella direzione dell’essere di sinistra del prestare attenzione a chi è in difficoltà e dunque vedersi garantire anche quell’esiguo contributo dell’amministrazione che aiuta le persone con le bollette. Però è chiaro che ci si deve prendere la responsabilità di votare gli atti, è chiaro che l’opinione e il punto di vista personale deve integrarsi e fondersi con quello collettivo, a volte prevale a volte è fagocitato dal collettivo.
«Mi permetto di mutuare una formula molto efficace, che fa parte del patrimonio espressivo dei numerosi lavoratori delle industrie del nostro territorio ancora in lotta. Negli striscioni che portano in corteo con tanta grinta, emerge questo “Ogni Operaio Una famiglia” questo vale anche per i 47 lavoratori occupati nel servizio di raccolta dei rifiuti e vale anche per i 33 lavoratori della Somica, la partecipata dell’Amministrazione, come vale per gli operatori della piscina comunale. Noi – conclude la segretaria del PD di Carbonia -, di queste cose ci stiamo occupando.»

Massimo Usai 1 copia

Massimo Usai si è autosospeso dal gruppo PD del Consiglio comunale di Carbonia. Lo ha fatto con una comunicazione al presidente del Consiglio comunale, Ignazio Cuccu, al capogruppo del partito, Pietro Morittu e al sindaco, Giuseppe Casti.
«Sento un profondo disagio a far parte di questa politica, dove non di capisce quale sia la destra e la sinistra – scrive Usai – non ci si sofferma troppo ad ascoltare la disperazione della gente, non si ha ben chiara la situazione drammatica in cui versano il nostro territorio e la nostra città. Spesso non si cerca il bene altrui ma ci si ingarbuglia in beghe interne e lotte di appartenenza. Un modo di far politica al cui interno sono i soliti pochi a decidere, mentre invece si dichiara di attuare un percorso di “partecipazione democratica”. Spinto unicamente da un’esigenza di coerenza, che in questi anni ho personalmente perseguito, continuerò a svolgere con il medesimo impegno la mia attività istituzionale e politica, incalzando l’Amministrazione comunale sui temi del governo cittadino, rispettando la collocazione nel centrosinistra, unica collocazione in cui credo. Disagio nei confronti di un partito che a mio parere pian piano sta perdendo la cultura e l’etica della sinistra in cui ho sempre creduto, ma piuttosto sposa il motto “vincere a qualunque costo e a qualunque prezzo.»
«Intendo inoltre denunciare, come faccio da tempo, da parte del sindaco e della sua Giunta la mancanza di rispetto della figura dei consiglieri e del lavoro svolto nelle commissioni, una sofferenza che mi ha portato a rassegnare le dimissioni da presidente della commissione Finanze e Attività produttive.»
Da questo momento – ha concluso Massimo Usai – libero da ogni vincolo del mio gruppo, voterò in piena coscienza tutti gli atti che andranno in direzione del buon governo della città, sempre ed esclusivamente in favore dei cittadini.»