Domani, dalle 10.00 alle 19.00, gli iscritti abilitati a votare sulla piattaforma Rousseau sceglieranno il candidato governatore del M5S.
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La conferenza programmatica del Partito democratico riparte da Tramatza per scrivere il Progetto della Sardegna che vogliamo. Quattro le linee che hanno contraddistinto questo appuntamento: lavorare, curare, sapere e vivere.
«Questa è una tappa del percorso che sino a oggi abbiamo fatto e che continueremo – ha detto il segretario regionale del Partito democratico Emanuele Cani -. Questa giornata è un ulteriore momento di condivisione e partecipazione per l’Idea di Sardegna che vogliamo.»
Emanuele Cani ha ricordato che «oggi c’è tutto il Partito Democratico presente e questo è un giorno importante», poi la Conferenza programmatica, «un tavolo politico aperto», ed ha fatto un riferimento anche alla politica nazionale: «Non esiste che un ministro come Matteo Salvini venga in Sardegna e dica chi deve essere candidato. È una vergogna per la Sardegna. Massimo Zedda si è messo a disposizione, abbiamo il Partito Democratico, abbiamo il Tavolo politico e siamo al lavoro, seguendo un percorso che parte quasi in silenzio e dal basso ma che condivide e coinvolge, ed ora dobbiamo lavorare per vincere le elezioni».
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Le donne di Campo Progressista Sardegna hanno pubblicato oggi il «Manifesto per il Cambiamento» a sostegno della candidatura di Massimo Zedda a governatore della Sardegna.
Di seguito, il testo integrale.
La disponibilità di Massimo Zedda a guidare il movimento promosso dai Sindaci rappresenta un’opportunità per ricostruire un’area riformista, progressista e democratica nella nostra Regione e nel nostro Paese. Occorre ripartire dalle identità, dalle relazioni, dalle comunità, dai luoghi e dal confronto tra appartenenze e fare della Sardegna un’Isola protagonista in un Mediterraneo di pace, un laboratorio politico per tutto il Paese per una politica finalmente al servizio delle persone, per il bene comune, soprattutto dei più deboli.
Vogliamo sconfiggere con l’unità delle forze democratiche chi fa della discriminazione sociale, etnica, religiosa e politica i propri cavalli di battaglia. Decisivo è e sarà il ruolo delle donne nella costruzione di un progetto concreto e condiviso di società, che dia risposte vere e realizzabili ai problemi delle persone.
Oggi la parola cambiamento è abusata e stravolta: per noi donne cambiare significa affrontare i problemi e le difficoltà con un approccio diverso, basato non sulla retorica e sulle false promesse ma sulle competenze, le capacità e le opportunità delle persone e dei territori. Cambiare significa modificare e rinnovare valorizzando le conoscenze e le esperienze fatte.
Noi donne di Campo progressista lanciamo un progetto per il riscatto dei territori, fondato su pari opportunità, inclusione sociale, progresso solidale, lavoro, istruzione e formazione, ricerca, cultura, economia ecologica e sostenibile, tutela dell’ambiente come via fondamentale per un processo di cambiamento e transizione. La Politica può e deve esistere solo partendo dalle persone, attraverso percorsi di ascolto costante, confronto e comunicazione, perché nessuna resti indietro.
Confidando che l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale garantisca l’accesso di un gran numero di noi all’interno del Consiglio regionale, intendiamo promuovere una nuova stagione di diritti delle donne e promuovere politiche di parità. La nostra Regione si deve dotare di strumenti che pongano fine alla drammatica condizione di soprusi e violenze a cui troppe donne sono quotidianamente sottoposte.
Noi donne conosciamo molto bene il valore del lavoro come arma di riscatto e di dignità e crediamo che dal lavoro sia necessario ripartire, perché è attorno al lavoro che si costruisce il patto sociale e si misura la qualità di una democrazia, contro la precarietà, contro il ricatto del bisogno.
Vogliamo costruire un piano speciale contro lo spopolamento attraverso un progetto basato sulle economie locali, sulle vocazioni dei territori, sul rispetto dell’ambiente, con un sistema di trasporti capillare e un supporto alle attività produttive locali, nuove ed esistenti, con bonifiche e riconversioni in chiave produttiva dei beni industriali o militari dismessi, derogando al piano di razionalizzazione sanitaria regionale (con particolare riferimento ai punti nascite e alle guardie mediche) e al piano di dimensionamento scolastico imposto da Roma, favorendo anche l’accoglienza e l’integrazione di migranti attraverso percorsi di cittadinanza attiva.
Rendiamo la Sardegna terra di pace e di amicizia fra i popoli. Non possiamo più tollerare passivamente la permanenza sull’isola di installazioni militari finalizzate a eventi di guerra, ma piuttosto dobbiamo pretendere l’immediata cessazione di ogni forma di asservimento territoriale e di esercitazione militare a scopo bellico.
Vogliamo potenziare la stagione dei diritti: per le persone più fragili, per le donne, per la comunità LGBT, per gli stranieri, per tutti tutti coloro che rischiano di essere risucchiati dalla spirale dell’esclusione. Dobbiamo attivare supporti sociali, che passino dal diritto alla casa a quello alla salute, dal diritto all’istruzione a quello al lavoro e alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro. Vogliamo costruire una società di diritti, fondata sulle pari opportunità e sulla consapevolezza dei doveri di partecipazione e solidarietà.
Vogliamo costruire un nuovo sistema di trasporti e infrastrutture, con il potenziamento dei collegamenti interni e dei collegamenti con la penisola e l’Europa per rendere operativa la continuità territoriale della Sardegna al fine di agevolare gli spostamenti delle persone e gli investimenti sull’Isola. È un’esigenza imprescindibile per i territori: per chi li abita e per chi vuole creare un’economia del turismo diffusa.
Vogliamo incrementare e migliorare le azioni di supporto alla crescita del settore turistico nell’ottica di destagionalizzare il settore e valorizzare i patrimoni storico culturali, paesaggistici, ambientali ed enogastronomici delle zone interne, con la massima attenzione alla sostenibilità e alla accessibilità per tutte le persone.
Vogliamo rafforzare le autonomie: dei territori, delle città e delle periferie. La nostra Autonomia speciale deve essere una condizione da difendere e da ampliare ma soprattutto da applicare per trasformare l’attuale situazione di svantaggio in politiche di sviluppo. Dobbiamo, quindi, impegnarci perché anche a livello normativo la Sardegna si doti di strumenti che promuovano e tutelino le specificità della nostra terra, a partire dalla sua cultura, dalla sua lingua e dal suo ambiente pretendendo il riconoscimento dell’insularità.
Per fare tutto questo dobbiamo sfruttare le opportunità che l’Europa ci offre, sia in termini culturali che in relazione all’accesso ai fondi, con l’obiettivo di rendere la Sardegna un luogo che offra a tutte e tutti la possibilità di restare e non l’obbligo di partire.
La Sardegna e i sardi hanno bisogno di rincominciare a credere nel proprio futuro. Insieme a Massimo Zedda vogliamo che ogni comune sia al centro dell’Isola e siamo certe che con il contributo di tutte e tutti possiamo farcela!
La campagna di conquista per la Coppa America di vela partirà da Cagliari. Si svolgerà, infatti, nelle acque del Golfo degli Angeli la tappa inaugurale delle America’s Cup World Series, che metteranno in palio la Prada Cup e selezioneranno, nel corso di diverse tappe tra il 2019 e il 2020, la barca che sfiderà il defender New Zealand nel 2021.
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Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il senatore del Partito Sardo d’Azione Christian Solinas sono i candidati alla carica di governatore per le coalizioni di centrosinistra e centrodestra per le prossime elezioni Regionali, in programma nel mese di febbraio 2019. Le due candidature, “nell’aria” ormai da diverse settimane, sono state ufficializzate questa mattina, la prima nel corso di un incontro tra amministratori a Milis, in provincia di Oristano, la seconda nel corso del congresso del Partito Sardo d’Azione, annunciata dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci che lo ha definito “il candidato giusto” e dal leader dell’UDC Giorgio Oppi, per il quale è il nuovo governatore della Sardegna.
Massimo Zedda, ha sciolto le ultime riserve ed ha accettato di candidarsi, dopo aver sentito il governatore in carica Francesco Pigliaru, che gli ha confermato di non volersi candidare per un secondo mandato.
«Metto la mia persona a disposizione della Sardegna e dei sardi», ha detto il sindaco di Cagliari, che ha così accettato l’invito arrivatogli insistentemente da sindaci ed amministratori, per diventare il “sindaco della Sardegna”. La disponibilità a scendere in campo rappresenta il passo decisivo verso la candidatura che verrà ufficializzata a breve dai partiti della coalizione.
Massimo Zedda, 42 anni (è nato a Cagliari il 6 gennaio 1976), nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.
Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, fa il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.
Christian Solinas, 41 anni (è nato a Cagliari il 2 dicembre 1976), segretario del Partito Sardo d’Azione, è stato eletto senatore il 4 marzo scorso ed è vicepresidente del gruppo Lega-Salvini Premier-Partito Sardo d’Azione. Eletto consigliere regionale nel febbraio 2009, all’età di 32 anni, è stato assessore dei Trasporti nella Giunta Cappellacci. Rieletto nel 2014, s’è dimesso il 30 aprile scorso, dopo l’elezione a senatore.
Il suo nome per la candidatura a governatore per la coalizione di centrodestra circolava da diverse settimane e, in un primo momento, era stato ipotizzato che potesse essere ufficializzata dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, in occasione della visita in Sardegna, ma ieri lo stesso leader della Lega, a Cagkiari, ha detto che la scelta sarebbe stata fatta in Sardegna e così è stato, a distanza di 24 ore. Sono stati gli alleati Ugo Cappellacci (Forza Italia) e Giorgio Oppi (UDC) – come già sottolineato – a sciogliere le riserve e a riconoscere in Christian Solinas il leader e candidato alla carica di governatore della coalizione di centrodestra.
Ora, per completare il quadro dei tre maggiori schieramenti, manca all’appello il Movimento 5 Stelle, che sceglierà il suo candidato alla carica di governatore attraverso la consultazione online tra gli iscritti. Scaduti i termini per la presentazione delle candidature, ora si attende di conoscere i nomi tra i quali verrà scelto colui che prenderà il posto dell’ex sindaco di Assemini Mario Puddu che, già designato con le primarie, ha rinunciato alla candidatura dopo la condanna ad un anno in primo grado per abuso d’ufficio, inflittagli dal Tribunale di Cagliari in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco.
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Una conferenza nazionale con 300 tra partecipanti tra educatori provenienti da tutte le regioni italiane per un confronto sull’educazione alla sostenibilità ambientale e sul coinvolgimento delle comunità locali, partendo dallo stato attuale dei sistemi IN.F.E.A (INFormazione Educazione Ambientale). Si intitola ‘Ninfeas’ la manifestazione in programma giovedì 22 e venerdì 23 novembre al Convento di San Giuseppe di Cagliari (in via Paracelso) organizzata dall’assessorato regionale dell’Ambiente e che vede protagonisti della due giorni i Ceas, i Centri di educazione all’ambiente e alla sostenibilità, di tutte le regioni.
«È la prima volta che la Sardegna organizza un evento di tale portata, alla presenza di educatori, di dirigenti e funzionari ministeriali per una riflessione di grande respiro sulla nuova idea di futuro che vogliamo, che tenga conto delle ricadute in termini di sviluppo economico e nuova occupazione nei settori nella green e blue economy, inclusi i servizi educativi, ambientali e il turismo sostenibile», spiega l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano che aprirà i lavori giovedì mattina alla presenza del sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
La manifestazione, che viene realizzata a basso impatto ambientale, con l’utilizzo di materiali compostabili, riciclabili e riutilizzabili e la somministrazione di alimenti locali a chilometro zero e biologici, promuove la costruzione di connessioni e reti tra soggetti, esperienze e approcci diversi per valorizzare la diversità creativa, facilitare gli scambi, la diffusione di buone pratiche e la progettazione comune. La conferenza lavorerà infatti su cinque tavoli per affrontare il rapporto Stato-Regioni per il modello del sistema Infea nazionale, il modello funzionale e organizzativo dei Sistemi Infea. regionali, la sostenibilità economica dei Sistemi Infea regionali, le figure degli educatori ambientali alla sostenibilità ed altre figure professionali e, infine, il ruolo dei sistemi Infea regionali nei processi partecipativi per l’educazione, la cultura e l’economia della sostenibilità. All’evento parteciperanno le diverse reti coinvolte sia a livello internazionale che nazionale e regionale come la rete Weec (World Environmental Education Congress), le Arpas, gli Enti locali, Enti e gli organismi intermedi, gli Enti di gestione delle Aree naturali protette, i Ceas, le Università, l’Ufficio scolastico regionale e associazioni ambientali e culturali. Durante tutta la manifestazione sarà visitabile un’area espositiva e scambio di buone pratiche dei sistemi Infeas nazionale e regionali.
Giovedì 22 novembre si inizia alle 9,30, alla presenza del presidente Francesco Pigliaru, del vertice di Ispra La Porta, del primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda e dell’assessore Donatella Spano. Alle 10,30 Gianluca Cocco, direttore del Servizio Sostenibilità ambientale e sistemi informativi ambientali dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente illustra le strategie della Regione Sardegna in materia di sviluppo sostenibile. Previsti gli interventi di rappresentanti dell’Unesco. Tra i relatori anche Renata Briano della Commissione ambiente del Parlamento europeo, Mario Solomone della Rete Weec ed il presidente di Federparchi Gianpiero Sammuri.
La giornata di venerdì 23 novembre dedica i lavori mattutini ai tavoli tematici mentre la tavola rotonda di condivisione del programma di azione per il rilancio dei sistemi Infeas nazionale e regionali inizia alle 15.00. Sarà l’assessore Donatella Spano a tirare le somme della manifestazione, alle 17,30.
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Ogni giorno che passa crescono le possibilità che il sindaco di Cagliari Massimo Zedda accetti di guidare da candidato governatore la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali. In una fase di grande difficoltà del centrosinistra, emersa chiaramente alle elezioni politiche della scorsa primavera, Massimo Zedda è considerato una carta importante in grado di trainare la coalizione al recupero delle posizioni perdute, da qui l’invito rivoltogli da più parti a scendere in campo e la sua attenta riflessione, rafforzata dalla disponibilità ad affrontare anche eventuali primarie di coalizione.
Nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.
Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, potrebbe fare il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.
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«Stiamo facendo una capillare azione di informazione sulle opportunità offerte dal nuovo bando per le reti di videosorveglianza e per incentivare l’adesione dei comuni. Non solo copriamo tutto il territorio regionale ma miglioriamo il servizio sul piano tecnologico. Gli strumenti a disposizione ci consentiranno di avere maggiori informazioni, pur nel rispetto del diritto alla privacy, con vantaggi concreti in termini di dissuasione e prevenzione dei reati ma anche per i dati che gli investigatori potranno acquisire durante le indagini.»
Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu che ha partecipato a Cagliari, al Centro regionale di formazione professionale, insieme all’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, all’incontro di approfondimento sulla seconda fase del progetto per le nuove reti di monitoraggio e controllo del territorio promosso dalla Regione. Con il nuovo avviso il piano viene esteso a tutti i comuni della Sardegna.
Sono intervenuti inoltre il sindaco di Cagliari e presidente della Città Metropolitana Massimo Zedda, il prefetto Romilda Tafuri, il questore Pierluigi D’Angelo e il direttore generale dell’assessorato Affari generali Antonello Pellegrino insieme a Piero Berritta, Giampiero Mugheddu e Simone Cugia che fanno parte del gruppo di lavoro che segue il progetto per la realizzazione dei nuovi sistemi.
«La qualità istituzione – ha aggiunto Filippo Spanu – è soprattutto capacità di collaborare e interagire proficuamente con altre istituzioni. Con la videosorveglianza stiamo dialogando in modo molto costruttivo con le prefetture, le questure e i comuni per assicurare maggiore sicurezza ai cittadini. La Regione, presso il proprio Data Center di Cagliari, ha realizzato un nodo centralizzato di controllo, supervisione e monitoraggio delle reti sicurezza locali, che utilizzerà la Rete Telematica Regionale (RTR) come piattaforma di comunicazione. Attraverso il nodo centralizzato le forze di polizia possono avere accesso ai sistemi di videosorveglianza dei singoli Comuni.»
L’assessore Cristiano Erriu ha messo in evidenza che la «Sardegna ha fatto da apripista con le nuove reti di videosorveglianza. Abbiamo investito ingenti risorse, in totale 27 milioni di euro, a fronte dei 30 milioni che il Governo ha stanziato per tutto il territorio nazionale. Stiamo realizzando nuovi impianti e sostituendo quelli preesistenti ormai obsoleti. Tutto questo nell’ambito di un grande progetto di cooperazione tra comuni e di collaborazione tra i comuni e le forze dell’ordine per creare un perfetto raccordo tra carabinieri, polizia di Stato, Guardia di finanza da una parte e polizia locale dall’altra».
Cristiano Erriu ha inoltre ricordato che «la Regione ha organizzato corsi di formazione specifici sulle reti di videosorveglianza e sulla privacy rivolti al personale della polizia locale».
Sinora 120 Comuni, su un totale di 267 centri coinvolti in questa seconda fase, hanno presentato la domanda per ottenere il finanziamento che deve essere redatta esclusivamente on line. La richiesta di contributo si può trovare al seguente indirizzo: http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/. Allo stesso indirizzo è reperibile tutta la documentazione relativa al procedimento. Il prossimo 19 novembre contenuti e finalità del nuovo avviso per le reti di videosorveglianza saranno illustrati nel corso di un incontro in programma a Nuoro, nella sede della Provincia.
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Questa mattina si svolge, a Cagliari, nel Centro regionale di Formazione professionale (ex Cisapi), in via Caravaggio (quartiere Mulinu Becciu), l’incontro sulla nuova fase del progetto per la realizzazione delle reti di videosorveglianza. E’ l’occasione per approfondire con gli amministratori locali del sud Sardegna contenuti e finalità del nuovo bando promosso dalla Regione, con il quale l’intervento viene esteso a tutti i comuni dell’isola.
La Giunta ha deciso di prorogare di almeno due settimane il termine per la presentazione delle domande originariamente previsto il prossimo 16 novembre. L’incontro segue di pochi giorni l’iniziativa che ha avuto luogo a Sassari nella sede di Promocamera. Intervengono gli assessori degli Affari Generali e degli Enti locali Filippo Spanu e Cristiano Erriu, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente dell’ANCI Sardegna Emiliano Deiana, la prefetta Romilda Tafuri, il questore Pierluigi D’Angelo ed il direttore generale dell’assessorato degli Affari Generali Antonello Pellegrino. Il prossimo 19 novembre il progetto delle nuove reti di controllo e monitoraggio del territorio sarà al centro di un nuovo incontro in programma a Nuoro, nella sede della Provincia.
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Le “Trincee profonde del Novecento” a cent’anni di distanza dalla fine della Grande Guerra. E’ il tema di un convegno che si terrà questo pomeriggio, alle 15.30, nell’Aula del Consiglio regionale.
Dopo i saluti del vice presidente dell’Assemblea, Eugenio Lai, sono previsti gli interventi dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, del prefetto di Cagliari Romilda Tafuri e del generale Giovanni Domenico Pintus, del Comando militare della Sardegna.
In programma anche le relazioni tematiche di Luciano Carta (Fondazione Siotto-Un paese nella Grande Guerra) ed Aldo Accardo (Università di Cagliari-Le trincee da colmare).