5 November, 2024
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Antonello Argiolas è stato eletto all’unanimità dall’assemblea generale, nuovo presidente della Confindustria Sardegna Meridionale per il biennio 2023/2025. Antonello Argiolas, 67 anni, è Amministratore Delegato di ICA – Argiolas Formaggi di Dolianova, una delle più importanti aziende lattiero-casearie della regione. Con lui è stata eletta la Squadra di Presidenza: Renato Vargiu Vicepresidente Vicario con delega alla Programmazione e Sviluppo Territoriale e i cinque Vicepresidenti Incaricati Marco Caschili (Transizione ambientale), Davide Garofalo (Investimenti per lo Sviluppo), Carlo Guarrata (Transizione Energetica), Barbara Porru (Aree Industriali e ZES) e Cristiana Vinci (Continuità Territoriale aerea e marittima). La Squadra di Presidenza si completa con Filippo Luigi Concas presidente dei Giovani Imprenditori e Matteo Baire Presidente della Piccola Industria.

L’Associazione, che rappresenta quasi 500 imprese e 18.000 addetti nella Città Metropolitana di Cagliari, nel Sulcis Iglesiente e nel Medio Campidano, ha rinnovato l’impegno verso la sostenibilità e le transizioni energetiche, ambientali e digitali, nonché per una vera continuità territoriale aerea e marittima. E’ necessaria una collaborazione strutturale con la Pubblica Amministrazione ed il costante monitoraggio dei Fondi europei e nazionali per sostenere gli investimenti.

L’attenzione sarà posta sull’innovazione e l’internazionalizzazione, sulla qualificazione delle risorse umane, sulla sicurezza sul lavoro e sulla promozione dei giovani attraverso il passaggio generazionale nelle imprese, nonché sulla collaborazione con l’Università ed il sistema scolastico.

Nelle linee programmatiche la Squadra di Presidenza porta con sé i 100 anni di storia dell’Associazione, che si completeranno al termine di questo biennio nel 2025. Questa storia economica e imprenditoriale continua ora con nuove sfide e opportunità.

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La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha proseguito il ciclo di audizioni sulle problematiche del trasporto pubblico locale ascoltando l’Anav, l’associazione di cui fanno parte i 52 aziende del trasporto su gomma (con 500 dipendenti), che rappresentano il 20% del mercato regionale.

Nella sua relazione il presidente di Anav Matteo Baire ha affermato fra l’altro che «la categoria è pienamente consapevole della necessità di tutelare il sistema regionale di trasporto nel suo complesso, evitando il ricorso a gare che aprirebbero la strada a multinazionali del settore senza garanzie sulla qualità del servizio».

«Da questo punto di vista – ha aggiunto – la normativa regionale, nazionale ed europea di riferimento offre soluzioni alternative, delle quali abbiamo affidato lo studio al prof. Pasquale Landi che ci ha fornito un articolato parere pro veritate.»

Secondo lo schema prospettato dal giurista, fondato sull’analisi della legislazione vigente (principalmente il Regolamento europeo 1370/2007, il Dlgs 175/2016 e la stessa legge regionale 21/2005 con cui l’Arst è stata trasformata in Spa) sarebbe possibile la costituzione di una società mista pubblico-privata con un rapporto azionario di 70-30% in possesso di tutti i requisiti per l’affidamento del servizio in house, attraverso una semplice delibera di Giunta.

Per l’Anav sarebbe la soluzione preferibile perché valorizzerebbe il ruolo del socio privato, sia pure di minoranza, in termini di conoscenza del territorio, rapporti con le comunità locali e capacità gestionali, oltre che per la tempistica. In campo anche una seconda soluzione, con l’affidamento alla sola Arst Spa, che poi potrebbe affidare singole tratte ad operatori privati, come già sta facendo, anche se in quest’ultimo caso sarebbe inevitabile la competizione interna al sistema regionale dei 52 operatori.

Nelle conclusioni, il presidente della commissione Antonio Solinas ha espresso riserve sulla possibilità di affidamento del servizio con un atto amministrativo «anche perché – ha ricordato – nel trasporto pubblico locale operano aziende di cui sono proprietarie gli Enti locali. Certamente c’è la volontà comune di mettere in sicurezza tutto il sistema sardo per evitare lo sbarco delle multinazionali e, nello stesso tempo, assicurare ai sardi un servizio di qualità prestando molta attenzione soprattutto alle zone interne della Sardegna, dove ora non è certo soddisfacente». «Le valutazioni da fare sono molte e la scadenza del dicembre 2019 quando entrerà in vigore il nuovo regime è sempre più vicina – ha concluso Antonio Solinas – comunque sentiremo nuovamente l’assessore ed i portatori di interesse per sottoporre quanto prima al Consiglio una proposta definitiva».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Alessandro Collu e Giuseppe Meloni del Pd, Oscar Cherchi di Forza Italia e Francesco Agus del gruppo Misto.