23 December, 2024
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Al via, a Sant’Antioco, FestArtes / Sulky Jazz & narrazioni. Dieci appuntamenti in calendario, il primo fissato per il 7 luglio a Cala Sapone, fino all’8 settembre: Surealistas, elemento di “confine” e, allo stesso tempo, trait d’union tra ciò che è meravigliosamente stato delle precedenti cinque edizioni del Sulky Jazz e quel che sarà questa sesta volta, impreziosita dalle variazioni sul tema e della necessità di fare festa con l’arte e condividere il risultato della festa stessa (FestArtes). Si comincia alle 21.30 sulla spiaggia di Cala Sapone, dove tutto è ancora più magico e surreale, figuriamoci al suonare di un intero concerto perso fra l’addio del sole, le stelle e l’orizzonte. Così sarà il 7 luglio, la prima assoluta del 2023, con i Surealistas.

Cerchi Surealists e trovi “latin Kaleidoscope, Tropicalis & Diaspora”. Tasselli del mosaico che dà anima sound e voce alla band sono Jeremías Cornejo: vocals, guitar; Joaquín Cornejo: vocals, keyboards; Mauro La Mancusa: trumpet; Sigi Beare: sax, flute; Iacopo Schiavo: vocals, guitar; Matteo Bonti: bass; Pietro Borsò: drums; Laura Falanga: congas, percussions. sono una vera band, come quelle dei tempi che furono. Nessun leader: il loro simbolo non è una piramide ma un cerchio, capace di racchiudere più idee, più voci e più colori. Nelle loro vene scorrono le suggestioni sonore di Argentina, Italia, Inghilterra .. e un pizzico di Bosnia. Corpi e cuori sentono il ritmo delle clavi afroamericane, dalla cumbia al tropicalismo. Da adolescenti però sognavano il rock e la psichedelia, canzoni d’autore e letteratura, e al crocevia tra tanti sogni che nascono i SuRealistas, con  canzoni originali e piene d’amore per la tradizione afroindoamericana. Dopo due tour europei, tre album di inediti e tre videoclip, le priorità dei SuRealistas sono chiare: tenere gli occhi sempre aperti sul mondo e i piedi sempre pronti a danzare. Questa è la chiave del loro realismo, ora magico e onirico, ora teatrale e nonsense. Ogni loro concerto è un rituale catartico e un inno alla vita, al canto e alla danza.

 

 

Un viaggio nella musica afro tropicale, da Cuba a Capo Verde, a bordo di boleri, milonghe, morna, coladeira, funaná, semba, cumbia e molto ancora. È il concerto che il gruppo C.A.F.É, collettivo multiculturale di musicisti da Brasile, Angola, Italia e Grecia, terrà domenica 14 novembre a Guardia dei Mori, suggestivo scorcio dell’Isola di San Pietro.

Il gruppo con base a Lisbona, i cui componenti sono nomi affermati nel panorama della world music europea, sarà per la prima volta in Sardegna grazie a Bötti du Shcöggiu. La serata è ospitata (dalle 20.00) a Villa Guardia Mori, storica discoteca dell’Isola di San Pietro,  che la nuova gestione ha reso fruibile anche in inverno, ma, soprattutto, ne ha fatto uno spazio perfetto per la musica dal vivo, consentendone la riapertura dopo quasi due anni di inattività.

Sulle orme della diaspora africana, i C.A.F.É . eseguiranno brani dei grandi protagonisti della musica dell’Atlantico nero, da Cesaria Evora a Bonga, Susana Baca, Atahualpa Yupanqui fino a Compay Segundo e Clara Nunez.

Riflettori puntati sulla cantante e percussionista Jabu Morales, Alberto Becucci alla fisarmonica, Timoteo Grignani e Walter Martins alle percussioni, Ricardo Quinteira alla chitarra, Matteo Bonti al basso. Tecnico del suono Giovanni Carlini – Live Studio Cagliari.

L’evento è realizzato grazie alla collaborazione di Villa Guardia Mori e della Marinatour che, con la Club House, curerà il mangiare e il bere, che accompagneranno il concerto.

I posti sono limitati.

Per il traghetto, è possibile usufruire delle tariffe speciali applicate in occasione della festività della “Madonna dello Schiavo” nei giorni 13/14/15, esclusivamente per le tariffe passeggeri A/R al costo di 3,90 euro da Portovesme e 3,50 da Calasetta (contributo sbarco a parte).

E’ disponibile un servizio navetta gratuito dal Porto a Villa Guardia Mori per gli spettatori che imbarcano da Calasetta con il traghetto delle 19,30 e rientrano con il traghetto delle 24.00.