22 November, 2024
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Dopo il successo della prima di venerdì scorso, arrivano altre date per “La Strega di Belvì”. Il film, per la regia di Matteo Fadda, sarà proiettato ancora domani, mercoledì 5 dicembre, alle 20.00, nell’Uci Cinemas di Cagliari, in una serata evento che vedrà presenti ancora una volta i componenti del cast, il coautore ed il produttore che racconteranno la genesi del progetto e risponderanno alle domande del pubblico.

Il film sarà riproposto all’Uci Cinemas di via Santa Gilla anche giovedì 6 dicembre, sempre alle 20.00, mentre dal 13 dicembre si sposterà al Cinema Italia di Samassi. Qui “La Strega di Belvì” sarà proposto giovedì 13, sabato 15, lunedì 17 e mercoledì 19 alle 20,30 e ancora, venerdì 14, domenica 16 e martedì 18 alle 18,30.  

Ombre, misteri, figure che da sempre popolano le leggende sarde e un gruppetto di bambini alle prese con un caso da risolvere. E’ attorno a questi elementi che ruota “La Strega di Belvì”.

Prodotto dalla Ju film di Ignazio Dessì, “La Strega di Belvì” è il primo episodio di “I Misteri di Ichnos”, saga fantasy-horror attraverso cui si punta a salvaguardare la tradizione orale dei miti e delle leggende della Sardegna per mezzo di film destinati alle giovani generazioni.

Nato da un soggetto e da una sceneggiatura di Matteo Fadda e Giacomo Littera, il film ha per protagonisti quattro bambini (Emanuele Cossu, Margherita Lampis, Alberto Peis, Viola Scuderi) con il pallino dei misteri e delle leggende. Dopo essere venuti a conoscenza di una notizia di cronaca, secondo cui i neonati di Belvì sarebbero tutti stranamente affetti da anemia, decidono di vederci chiaro. Così partono per il piccolo paese della Barbagia, dove si trovano a fare i conti con alcuni personaggi delle antiche leggende raccontate dagli anziani: come la strega Sùrbile (Bonarina Andrìa) o Maschinganna (Antonello Pisanu), uno spirito burlone.

Tra una peripezia e l’altra i piccoli protagonisti avranno l’aiuto di alcuni adulti (Ginevra Lovico, Alice De Farrari e Salvo Nicontra).

Le musiche originali sono di Matteo Martis. Contribuisce alla colonna sonora anche il Coro femminile Eufonìa di Gavoi, con un suo brano.

«Il progetto nasce dall’intenzione di preservare, attraverso una chiave e linguaggi più accessibili alle nuove generazioni, una tradizione che un tempo si tramandava con la voce degli anziani – spiegano Matteo Fadda e Giacomo Littera -. Molti dei personaggi che da sempre hanno popolato il folklore e le leggende sarde stanno perdendo la loro funzione etnografica ed educativa, e se una volta venivano usati nella vita quotidiana per insegnare qualcosa ai bambini, oggi rischiano di diventare cimeli di un passato relegato a una letteratura destinata essenzialmente a un pubblico adulto, incapace ormai di apprezzarne la magia e l’incanto.»

“La strega di Belvì”, che ha una durata di un’ora circa, è realizzato con il cofinanziamento della Regione Sardegna, attraverso i contributi per la produzione di cortometraggi di interesse regionale.

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E’ sold out per la prima di “La Strega di Belvì”, il film, per la regia di Matteo Fadda, che sarà proiettato questa sera, alle 20.00, nell’Uci Cinemas di Cagliari. Dato l’interesse dimostrato dal pubblico gli organizzatori hanno deciso di aggiungere una nuova data: mercoledì 5 dicembre il film sarà riproposto alle 20.00, sempre all’Uci Cinemas.

Ombre, misteri, figure che da sempre popolano le leggende sarde e un gruppetto di bambini alle prese con un caso da risolvere. E’ attorno a questi elementi che ruota “La Strega di Belvì”.

Domani, in occasione della prima, saranno presenti i componenti del cast, il regista, il coautore e il produttore che racconteranno la genesi del progetto e, alla fine, risponderanno alle domande del pubblico.

Prodotto dalla Ju film di Ignazio Dessì, “Le Strega di Belvì” è il primo episodio di “I Misteri di Ichnos”, saga fantasy-horror attraverso cui si punta a salvaguardare la tradizione orale dei miti e delle leggende della Sardegna per mezzo di film destinati alle giovani generazioni.

Nato da un soggetto e da una sceneggiatura di Matteo Fadda e Giacomo Littera, il film ha per protagonisti quattro bambini (Emanuele Cossu, Margherita Lampis, Alberto Peis, Viola Scuderi) con il pallino dei misteri e delle leggende. Dopo essere venuti a conoscenza di una notizia di cronaca, secondo cui i neonati di Belvì sarebbero tutti stranamente affetti da anemia, decidono di vederci chiaro. Così partono per il piccolo paese della Barbagia, dove si trovano a fare i conti con alcuni personaggi delle antiche leggende raccontate dagli anziani: come la strega Sùrbile (Bonarina Andrìa) o Maschinganna (Antonello Pisanu), uno spirito burlone.

Tra una peripezia e l’altra i piccoli protagonisti avranno l’aiuto di alcuni adulti (Ginevra Lovico, Alice De Farrari e Salvo Nicontra).

Le musiche originali sono di Matteo Martis. Contribuisce alla colonna sonora anche il Coro femminile Eufonìa di Gavoi, con un suo brano.

«Il progetto nasce dall’intenzione di preservare, attraverso una chiave e linguaggi più accessibili alle nuove generazioni, una tradizione che un tempo si tramandava con la voce degli anziani- spiegano Matteo Fadda e Giacomo Littera– Molti dei personaggi che da sempre hanno popolato il folklore e le leggende sarde stanno perdendo la loro funzione etnografica ed educativa, e se una volta venivano usati nella vita quotidiana per insegnare qualcosa ai bambini, oggi rischiano di diventare cimeli di un passato relegato a una letteratura destinata essenzialmente a un pubblico adulto, incapace ormai di apprezzarne la magia e l’incanto.»

“La strega di Belvì”, che ha una durata di un’ora circa, è realizzato con il cofinanziamento della Regione Sardegna, attraverso i contributi i contributi per la produzione di cortometraggi di interesse regionale.

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Ombre, misteri, figure che da sempre popolano le leggende sarde e un gruppetto di bambini alle prese con un caso da risolvere. E’ attorno a questi elementi che ruota “La Strega di Belvì”, film per la regia di Matteo Fadda, che sarà presentato in anteprima venerdì 30 novembre, alle 20.00, nell’Uci Cinemas di Cagliari.

Saranno presenti per l’occasione i componenti del cast, il regista, il coautore e il produttore che racconteranno la genesi del progetto e, alla fine, risponderanno alle domande del pubblico.

Prodotto dalla Ju film di Ignazio Dessì, “Le Streghe di Belvì” è il primo episodio di “I Misteri di Ichnos”, saga fantasy-horror attraverso cui si punta a salvaguardare la tradizione orale dei miti e delle leggende della Sardegna per mezzo di film destinati alle giovani generazioni.

Nato da un soggetto e da una sceneggiatura di Matteo Fadda e Giacomo Littera, il film ha per protagonisti quattro bambini (Emanuele Cossu, Margherita Lampis, Alberto Peis, Viola Scuderi) con il pallino dei misteri e delle leggende. Dopo essere venuti a conoscenza di una notizia di cronaca, secondo cui i neonati di Belvì sarebbero tutti stranamente affetti da anemia, decidono di vederci chiaro. Così partono per il piccolo paese della Barbagia, dove si trovano a fare i conti con alcuni personaggi delle antiche leggende raccontate dagli anziani: come la strega Sùrbile (Bonarina Andrìa) o Maschinganna (Antonello Pisanu), uno spirito burlone.

Tra una peripezia e l’altra i piccoli protagonisti avranno l’aiuto di alcuni adulti (Ginevra Lovico, Alice De Farrari e Salvo Nicontra).

Le musiche originali sono di Matteo Martis. Contribuisce alla colonna sonora anche il Coro femminile Eufonìa di Gavoi, con un suo brano.

«Il progetto nasce dall’intenzione di preservare, attraverso una chiave e linguaggi più accessibili alle nuove generazioni, una tradizione che un tempo si tramandava con la voce degli anziani – spiegano Matteo Fadda e Giacomo Littera – Molti dei personaggi che da sempre hanno popolato il folklore e le leggende sarde stanno perdendo la loro funzione etnografica ed educativa, e se una volta venivano usati nella vita quotidiana per insegnare qualcosa ai bambini, oggi rischiano di diventare cimeli di un passato relegato a una letteratura destinata essenzialmente a un pubblico adulto, incapace ormai di apprezzarne la magia e l’incanto».

Le streghe di Belvì, che ha una durata di un’ora circa, è realizzato con il cofinanziamento della Regione Sardegna, attraverso i contributi i contributi per la produzione di cortometraggi di interesse regionale.

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Proseguono gli appuntamenti con “C.Arte d’imbarco”, il progetto ideato da Carovana SMI con Sardegna Teatro e numerosi partner per  promuovere l’integrazione degli emigrati in Sardegna e i processi creativi a 360 gradi.

Domenica 23 luglio, giornata della Festa di Sant’Elia, alle 20.00, durante la processione religiosa si svolgerà un concerto in cui i canti delle culture di appartenenza dei diversi partecipanti a “C.Arte d’imbarco” si intrecceranno tra loro: dal coro guidato dall’attrice e cantante Rossella Faa, che intonerà un “Padre nostro” senegalese, a “Cantigos”, il coro vocale capitanato da Barbara Mostallino. Ci sarà anche la comunità filippina con la sua processione “Flores de Mayo”, canti religiosi e profani e danze tradizionali e contemporanee.

Barriere culturali e religiose e distanze fisiche si annulleranno per riportare tutti a un’unica grande dimensione di uguaglianza.

La performance sarà seguita, intorno alle 21.00, da alcuni estratti di “C.Arte di imbarco”, la performance multidisciplinare che sintetizza l’intero progetto la cui messa in scena è in programma martedì 25 luglio, alle 21.00, nel Teatro Massimo di Cagliari. Parteciperanno gli artisti: Ornella D’Agostino, Roselle Pineda, Romeo Scaccia, Matteo Fadda, Fatima Dakik, Teresa Noronha Feio,  Mattia Campagnola, Ettore Bonafè, Emanuele Alessandro Perra, Francesca Mereu, Serge Salis, Michela Cinus.

Selezionato tra i primi cinque in Italia nel bando del Mibact “MigrArti spettacolo/ seconda edizione”, “C.Arte d’imbarco” punta a coltivare i diversi processi creativi e a favorire la mobilità degli artisti, valorizzando soprattutto il rapporto tra questi ultimi e le loro comunità di origine. E’ per questo che il progetto annovera tra i suoi partner diverse associazioni di emigrati in Sardegna ed organismi per l’accoglienza dei richiedenti asilo.  

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Lab. di sculture di sabbia al Poetto 2 Laboratorio di sculture di sabbia al PoettoI partner, gli organizzatori e alcuni giovani coinvolti nel progetto

Accoglienza e interazione multiculturale si possono fare anche con l’arte e azioni capaci di liberare emozioni positive e creatività. L’esempio arriva da “Navigare i confini”, il progetto ideato dall’associazione Carovana SMI, portato avanti in questi mesi a Cagliari insieme a organismi e mediatori culturali che si dedicano ad attività per il dialogo interculturale, la valorizzazione delle differenze e la coesione.

Primo classificato sui 21 ammessi tra 400 progetti  presentati da tutta Italia al Mibact per il programma MigrArti, Navigare i confini è un momento di formazione e informazione rivolto ai giovani di diverse culture e provenienze: asiatici, africani, italiani. Obiettivo è rafforzare i legami tra immigrati (migranti in attesa di permesso di soggiorno, altri richiedenti asilo politico,  sino a ma anche studenti universitari arrivati qui con progetti di scambi rivolti agli studenti) e popolazione locale, ma anche rafforzare i legami col proprio paese d’origine.

Sin da aprile il progetto ha organizzato diverse attività: danza, musica, scrittura creativa, video, pratiche di cura del corpo e della persona, nuove tecnologie per la realizzazione di collegamenti virtuali con i paesi d’origine, sport. Dopo un primo percorso propedeutico, i partecipanti sono quindi passati ai laboratori veri e propri. In quest’ultimo scorcio di luglio le attività, tenute da artisti altamente qualificati di rilevanza internazionale (l’ex giocatore del Cagliari dello Scudetto Beppe Tommasini, l’ex campione di basket Massimo Antonelli, il videoartista Marc Mercier, i mediatori cultuale Celerina de Claro e  Mamadou M’Bengue, la cantante tunisina Alia Sellami e il coreografo dal Marocco Said Ait Elmoumen, solo per citarne alcuni), si aprono all’esterno con un ricco e interessante calendario di appuntamenti per il pubblico.

Dopo la presentazione, lunedì 18 nell’Hostel Marina, dei risultati del laboratorio “Cartoline video” tenuto da Marc Mercier insieme al videoartista sardo Matteo Fadda e la direttrice artistica del progetto Ornella D’Agostino, in cui i partecipanti hanno creato con la scrittura multimediale e visiva messaggi da inviare a persone care lontane o a interlocutori in generale, oggi alle 21 l’appuntamento è nel Centro sportivo Scuola basket Cep (in via Talete 1) con Music BasketBall. Si tratta di una performance di hip hop con il danzatore di break dance Nippon (Ormus Force è il nome del suo gruppo) e i rapper di Navigare i Confini. L’evento chiude il corso di basket tenuto da Massimo Antonelli, l’ex campione della squadra Virtus Bologna, fondatore del metodo Music Basket Ball, un sistema innovativo e divertente che usa la musica per insegnare i fondamentali della pallacanestro. Dopo il basket domani, giovedì 21, alle 19.00, nel Centro Calcio Sant’Elia (in via Schiavazzi), è la volta di “Calcio oltre i confini”, realizzato in collaborazione con l’Associazione ex calciatori rossoblu. L’iniziativa è una vera e propria disputa calcistica finalizzata a selezionare i calciatori migranti più dotati di talento. L’incontro sarà inframezzato da momenti di danza e musica. Calcio oltre i confini è l’ultimo atto di un progetto sul calcio ispirato da Beppe Tommasini, il campione del Cagliari dello scudetto, che in questi mesi ha incontrato i giovani migranti appassionati di calcio.

Sempre da domani, e sino a sabato 23, in alcune residenze private della città è in programma “Navigare i confini”: installazioni, flash mob, incursioni urbane, percorsi sensoriali e storie di viaggio a cura dei partecipanti al progetto e degli artisti che hanno fatto un’esperienza di residenza artistica. Per partecipare è necessario prenotarsi inviando una mail a carovana.smi@gmail.com.

Venerdì 2,2 alle 17.30, nel Centro d’arte e cultura comunale Il Lazzaretto, è il momento della riflessione con la tavola rotonda “Politiche innovative d’interazione multiculturale per la riqualificazione dei territori. Viaggio consapevole e sensibile ai luoghi dell’incontro”. Moderato da Patrizia Manduchi, docente del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Cagliari, l’incontro mira a favorire lo scambio di esperienze per uno sviluppo responsabile e sostenibile dei territori. Oltre ai rappresentanti della Regione Sardegna e del comune di Cagliari, parteciperanno personalità come Maurizio Davoli, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, Enrico Marletto, presidente Viaggi Solidali e rappresentante del Progetto Internazionale Migrantour, Giuseppe Tommasini, Franco Contu, co-fondatore di Sardex, Massimo Mancini, direttore TRIC Sardegna, referente progetto NOIS / MigrArti.

Sabato 23 alle 18 appuntamento ancora una volta nel Lazzaretto di Sant’Elia per “Palestina in Sardegna”, festa a cura dell’associazione Sardegna-Palestina in collaborazione con Carovana SMI. Dopo la cena palestinese (prenotazioni al numero 338 378854), la serata si chiude con “Se fossi una candela nel buio”, spettacolo a cura dei SANDAL FALASTIN, ensemble di danza, musica, teatro con la direzione artistica Fabrizio Lai.

Domenica 24 cala il sipario sul ciclo di appuntamenti: alle 19 tra i Lazzaretto e il resto del quartiere Sant’Elia si ricorda il patrono Sant’Elia con “Navigare i confini”, rito in mare in onore anche dei migranti. L’evento, che vede la collaborazione dei pescatori e dell’intera comunità di Sant’Elia, proporrà la processione con le barche e i pescherecci, musica, canti e poemi dal mare a cura degli artisti e partecipanti del progetto. Si prosegue alle 20,30 con “Navigare i Confini. Tra Asia e Africa in un’isola che c’è!”, performance, installazioni video, percorsi sensoriali, con i partecipanti ai laboratori. Alle 21.30 la rassegna si chiude sulle note della serata danzante “InterNation Disco”, con il DJ DYAS  Said Ait Elmoumen e interventi musicali e coreografici a cura dei partecipanti e degli artisti del progetto.

Eventi collaterali. Faranno da corollario alle iniziative alcune esposizioni allestite nel Centro d’arte e cultura comunale il Lazzaretto: dal 21 al 23 luglio la mostra, a cura dell’associazione Amici Sardegna Palestina, di artigianato palestinese, abiti e videoinstallazioni che proporranno, tra l’altro, filmati storici e di repertorio della Palestina prima del 1948.

Dal 22 al 24 luglio ci saranno “Migrazioni di corpi e d’immagini”, installazione video d’arte dall’archivio del Festival di “Instants Video” Marsiglia a cura di Marc Mercier, e “Dal Ciusa a….Ciusa (Francesco)”, mostra di disegni e dipinti dei corsisti dell’ex CTP 23, Scuola Media “Ciusa”, via Meilogu. Quest’ultimo è un progetto di Marina Pisano in collaborazione di Franca Angioi.

«Navigare i confini nasce per la creazione di mandala emozionali nel viaggio tra sé e l’altro – spiega Ornella d’Agostino – ovvero per far sì che ci sia una libera espressione dei sentimenti e per favorire l’incontro e il rinsaldamento di relazioni creative tra i giovani». Un percorso, quello proposto, che valorizza i rapporti sociali più genuini, faccia a faccia, senza tuttavia inibire l’utilizzo delle nuove tecnologie, ma ponendo al centro dell’interesse l’esplorazione della sensorialità, del contatto con la natura, con il paesaggio e con il corpo.

Nei mesi precedenti, dopo gli incontri propedeutici con i giovani che seguono i corsi di alfabetizzazione dall’italiano nelle sedi dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) di Cagliari e Quartu Sant’Elena, hanno scandito le attività del progetto  i più diversi laboratori. Oltre a quelli già citati, si è trattato di:

– Laboratori di danza e musica con i giovani della comunità Filippina

– Festa di fine anno scolastico dei CPIA

– Festa di commemorazione della liberazione delle Filippine dalla dominazione spagnola

– Happening di scultura e fotografia, in cui, nel Poetto di Quartu, sono state realizzate sculture di sabbia con l’artista Stefania Lai

• AAA! un percorso sul comico per rigenerare spirito e gusto del gioco a cura di Maria Benoni

– L’arte della narrazione, laboratorio sul gioco con Mamadou M’Bengue

– Il corpo rituale, laboratorio di danza e musica con Ornella d’Agostino e i coreografi marocchini

– Viaggio nel corpo della memoria, una scoperta di diversi siti archeologici della Sardegna in compagnia di Jo Azer, maestro di antiche arti marziali indiane.

Navigare i confini si avvale, per la parte relativa al web e a social media, del supporto della testata Mediterraneaonline, mensile di cultura mediterranea che al progetto dedicherà interamente uno dei suoi prossimi numeri.