5 November, 2024
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Si è svolta questa mattina, presso la banchina n. 5 (cosiddetta nuova banchina traghetti) del porto di Portovesme, la cerimonia del passaggio di consegne al Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso. Il tenente di vascello Rocco Chiuri, arrivato due anni fa, per la precisione il 2 settembre 2015, e subentrato al capitano di corvetta Matteo Prantner, ha lasciato il comando della Guardia Costiera al tenente di vascello Paolo Renzi, alla presenza del capitano di fregata Fernando Fanari. Hanno partecipato alla cerimonia, il comandante della Guardia Costiera di Sant’Antioco, tenente di vascello Maria Teresa Ostuni; il comandante della Guardia Costiera di Carloforte Christian Amin; i sindaci di Portoscuso Giorgio Alimonda, di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, di Buggerru Laura Cappelli; l’assessore del Bilancio del comune di Iglesias Gianfranco Montis; rappresentanze della Polizia locale di Portoscuso, di tutti i corpi delle Forze Armate, dei Vigili del Fuoco, delle Associazioni Nazionali Marinai d’Italia del territorio (con lo scambio di crest tra il presidente dell’ANMI di Portoscuso ed il comandante Rocco Chiuri), dell’Avis di Portoscuso e delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile.

Paolo Renzi è alla seconda esperienza in Sardegna, dopo aver ricoperto alcuni anni fa, dal 2011 al 2014, un incarico alla Direzione Marittima di Cagliari. Rocco Chiuri va a guidare la Guardia Costiera di Gallipoli, nelle Puglie.

 

                                  

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Si svolgerà giovedì 7 settembre, alle 10.45, presso la banchina n. 5 (cosiddetta nuova banchina traghetti) del porto di Portovesme, la cerimonia del passaggio di consegne al Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso. Si concluderà così il mandato del tenente di vascello Rocco Chiuri, che era iniziato il 2 settembre 2015, al termine del mandato del capitano di corvetta Matteo Prantner. Al suo posto arriverà il tenente di vascello Paolo Renzi.

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Si è svolta questa mattina, sul piazzale della banchina numero 5 del porto di Portovesme, la cerimonia del passaggio di consegne tra il capitano di corvetta Matteo Prantner (visibilmente emozionato, ad un certo punto aveva le lacrime agli occhi) e il tenente di vascello Rocco Chiuri. Alla cerimonia hanno presenziato, tra gli altri, il capitano di vascello (CP) Vincenzo Di Marco, direttore marittimo della Sardegna centro-meridionale e Comandante della Capitaneria di porto di Cagliari dal 13 dicembre 2011, nonché commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Cagliari; il capitano di vascello Roberto Isidori che da domani guiderà la Capitaneria di porto di Cagliari al posto del collega Vincenzo Di Marco, destinato alla guida della Capitaneria del porto di Livorno; i sindaci di Portoscuso, Giorgio Alimonda, di Gonnesa, on. Pietro Cocco, e di Buggerru, Silvano Farris.

«Sono stati 3 anni intensi e di lavoro duro, ma ricchi di soddisfazioni personali che rimarranno indelebili negli anni della mia carriera – dice Matteo Prantner -. Ho cercato di interpretare il ruolo dell’Autorità Marittima sul territorio come meglio ho potuto, non avendo mai risparmiato le forze e le iniziative. L’Autorità Marittima ha fatto prevenzione e formazione, sia sulle spiagge che nelle scuole, ha tutelato l’ambiente mare e le attività che insistono su questo, ha vigilato sul corretto andamento delle operazioni portuali a Portovesme come nel resto del litorale, ha sorvegliato le attività di pesca seguendo tutta la filiera del prodotto ittico, tutto questo grazie alla indispensabile collaborazione delle istituzioni sul territorio, dei servizi tecnico nautici del porto di Portovesme, delle forze di polizia, grazie al sostegno della superiore Direzione Marittima di Cagliari e grazie ad un ristretto, ma ben motivato, “equipaggio”. Un saluto particolare lo dedico alle Associazioni Nazionali Marinai d’Italia del territorio e alle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile. Lascio il Sulcis sapendo che in realtà lo porterò sempre con me, vivo nei miei ricordi e nel cuore.»

«Alla testa dei miei uomini – aggiunge Matteo Prantner – ho sentito la forza del vento che soffia qui cercando di tenere le navi aggrappate in banchina, un vento forte e sincero, come le persone che abitano queste terre, ho visto albe e tramonti durante i lunghi controlli su un bellissimo territorio costiero, sul suo mare cristallino, a me prima sconosciuto, ho avuto il privilegio di coordinare soccorsi che hanno salvato vite umane, mi sono commosso, al suono delle sirene delle navi a Portovesme, durante la commemorazione della tragedia della torre piloti di Genova, mi sono battuto per il rispetto delle leggi come elemento indispensabile di vero ordine sociale, vera giustizia e sicurezza, perché è questa la Capitaneria che volevo, quella che lavora tutti i giorni qui a Portoscuso come nel resto d’Italia. Auguro al Tenente di Vascello (CP) Rocco Chiuri di vivere intensamente questo bellissimo ed emozionante periodo. L’Autorità Marittima di Portoscuso – conclude Matteo Prantner – può e deve fare ancora molto, un interminabile servizio per il territorio costiero e la sua popolazione.»

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Matteo Prantner e Rocco Chiuri

Mercoledì 2 settembre ci sarà il cambio al vertice della Guardia Costiera di Portoscuso. Dopo 3 anni, il Capitano di Corvetta Matteo Prantner lascia il comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo Guardia Costiera di Portoscuso al Tenente di Vascello Rocco Chiuri. Il Circondario Marittimo di Portoscuso si estende tra Punta ‘e Trettu e Capo Pecora, per uno sviluppo di quasi 40 Km di costa. Il Comandante, oltre a essere l’Autorità Marittima Capo di Circondario Marittimo, è anche il Comandante del porto di Portovesme. In un naturale avvicendamento che vede la durata media di comando di un Ufficio Circondariale Marittimo tra i due e tre anni, il giorno 2 settembre 2015 alle ore 10.15 inizierà la cerimonia formale di passaggio di consegne nel porto di Portovesme, banchina n° 5.

«Sono stati 3 anni intensi e di lavoro duro, ma ricchi di soddisfazioni personali che rimarranno indelebili negli anni della mia carriera – dice Matteo Prantner -. Ho cercato di interpretare il ruolo dell’Autorità Marittima sul territorio come meglio ho potuto, non avendo mai risparmiato le forze e le iniziative. L’Autorità Marittima ha fatto prevenzione e formazione, sia sulle spiagge che nelle scuole, ha tutelato l’ambiente mare e le attività che insistono su questo, ha vigilato sul corretto andamento delle operazioni portuali a Portovesme come nel resto del litorale, ha sorvegliato le attività di pesca seguendo tutta la filiera del prodotto ittico, tutto questo grazie alla indispensabile collaborazione delle istituzioni sul territorio, dei servizi tecnico nautici del porto di Portovesme, delle forze di polizia, grazie al sostegno della superiore Direzione Marittima di Cagliari e grazie ad un ristretto, ma ben motivato, “equipaggio”. Un saluto particolare lo dedico alle Associazioni Nazionali Marinai d’Italia del territorio e alle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile. Lascio il Sulcis sapendo che in realtà lo porterò sempre con me, vivo nei miei ricordi e nel cuore.»

«Alla testa dei miei uomini – aggiunge Matteo Prantner – ho sentito la forza del vento che soffia qui cercando di tenere le navi aggrappate in banchina, un vento forte e sincero, come le persone che abitano queste terre, ho visto albe e tramonti durante i lunghi controlli su un bellissimo territorio costiero, sul suo mare cristallino, a me prima sconosciuto, ho avuto il privilegio di coordinare soccorsi che hanno salvato vite umane, mi sono commosso, al suono delle sirene delle navi a Portovesme, durante la commemorazione della tragedia della torre piloti di Genova, mi sono battuto per il rispetto delle leggi come elemento indispensabile di vero ordine sociale, vera giustizia e sicurezza, perché è questa la Capitaneria che volevo, quella che lavora tutti i giorni qui a Portoscuso come nel resto d’Italia. Auguro al Tenente di Vascello (CP) Rocco Chiuri di vivere intensamente questo bellissimo ed emozionante periodo. L’Autorità Marittima di Portoscuso – conclude Matteo Prantner – può e deve fare ancora molto, un interminabile servizio per il territorio costiero e la sua popolazione.»

Due militari della Guardia Costiera di Portoscuso sono stati premiati dalla Stazione marittima di Portovesme.

Nella notte di Capodanno i militari di guardia presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, hanno notato fumo ed un principio di incendio all’interno della recinzione della Stazione Marittima di Portovesme, proprio vicino al pacco bombole della struttura. Sicuramente un fuoco pirotecnico sparato da ignoti che, spinto dal vento che in quei giorni soffiava sostenuto, aveva innescato un piccolo incendio nel giardino della stazione marittima. Il personale di Guardia, avvisato il Comandante Matteo Prantner e valutate le condizioni di sicurezza, non esitatava, compresa la gravità della situazione, a raggiungere il sito scavalcando la recinzione con un estintore e spegnendo il principio l’incendio prima che questo potesse interessare le vicine bombole di gas della stazione marittima. Un gesto fulmineo e fortunato che ha scongiurato peggiori risvolti.

I responsabili della Stazione Marittima di Portovesme, dopo aver ringraziato l’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso e il suo operato, hanno voluto premiare la prontezza e il coraggio dei militari protagonisti di quella serata (SC 1°Cl Marco Orrù e Sc NP/MS Stefania Di Enembo) conferendo agli stessi una targa di ringraziamento che il Comandante ha voluto solennemente celebrare in una cerimonia ufficiale. Ogni militare in servizio a Portoscuso avrebbe agito così e il riconoscimento conferito oggi ai due militari è conferma dello spirito che distingue tutto il personale di Circomare Portoscuso.

Matteo Prantner.

Matteo Prantner.

Si è svolta ieri mattina l’esercitazione complessa di security nel porto di Portovesme coordinata dall’Ufficio Circondariale di Portoscuso. Il porto di Portovesme deve garantire degli assetti che prevedono misure di protezione in caso di minaccia terroristica. Tutte le Port Facility, oltre ad essere dotate di telecamere a circuito chiuso, guardiania e altri assetti tecnici, sono organizzate per affrontare ogni pericolo di natura terroristica. Ieri mattina è toccato alle strutture in concessione alla centrale elettrica ENEL, minacciate nella simulazione da una organizzazione terroristica il cui scopo era quello di creare gravi danni al terminal portuale. La pronta reazione del personale preposto alla security portuale della società ENEL, coordinata dalla sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso hanno permesso di gestire brillantemente la situazione. Durante la simulazione è stata testata la reazione in caso di persona non autorizzata in banchina, rinvenimento di due ordigni sospetti, deflagrazione di uno di questi con incendio e principio di inquinamento nelle acque portuali. Nelle varie fasi concitate è intervenuta la Polizia di Stato di Carbonia, la Croce Azzurra di Portoscuso, il Rimorchiatore Portovesme della Moby, il Gruppo Ormeggiatori di Portoscuso, la Corporazione Piloti, la società antinquinamento Seaport, i Vigili del Fuoco di Carbonia, simulando anche l’arrivo del nucleo artificieri della Polizia di Cagliari.

Nonostante l’area fosse “sigillata” non sarà sfuggito a chi è passato in porto il coreografico getto d’acqua del rimorchiatore Portovesme.

L’esercitazione è stato un importante momento di confronto e verifica professionale delle procedure previste da attuare in caso reale dove, data la molteplicità di enti interessati, è fondamentale non solo il coordinamento da parte della Guardia Costiera, ma la reciproca conoscenza delle forze in campo e della zona di operazione. Al termine, infatti, si è svolto un importante incontro nell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, nel corso del quale tutti i partecipanti hanno commentato quanto svolto nel porto.

«Ringraziamo per la serietà e disponibilità dimostrata tutti i soggetti intervenuti – ha detto il comandante Tenente di Vascello (CP) Matteo Prantner – che non hanno esitato a comprendere l’importanza di tali tipologie di esercitazione, periodicamente svolte nelle strutture sensibili come il porto Portovesme.»

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Porto di Portoscuso dall'alto 2

Migliorate le condizioni meteorologiche, sono riprese le attività nel porto di Portovesme. Il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, Matteo Prantner, ha annunciato la riapertura del porto di Portovesme con una brave nota trasmessa a tutti i soggetti interessati.

«Sentito il parere della locale Corporazione dei Piloti e considerato il miglioramento delle condizioni meteorologiche – scrive il tenente di vascello Matteo Prantner – dalle 8.30 odierne, riprenderanno le operazioni di ormeggio, disormeggio e commerciali nel porto di Portovesme».

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La prevenzione nasce anche da una cultura di sicurezza e legalità, messaggio questo che ogni anno la Guardia Costiera porta nelle scuole di tutto il territorio nazionale. I militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, guidati dal Tenente di Vascello Matteo Prantner, hanno aderito all’iniziativa svolgendo lezioni a circa 400 alunni di 5 istituti scolastici locali che gentilmente hanno sacrificato preziosi momenti di formazione dedicandoli all’iniziativa (Scuola Media Angius Portoscuso, Istituto Minerario Asproni Iglesias, Scuola Media Arborea Iglesias, Scuola Media Villamassargia, Istituto Professionale Industria ed Artigianato Ferraris Iglesias).

Le lezioni sono state condotte con I’ausilio di filmati e di presentazioni multimediali per dare un messaggio facilmente comprensibile e duetto. Sono state molte le domande da parte degli studenti denotando un apprezzabile interesse dei giovani, anche dei giovanissimi, all’ambiente “mare” e alle innumerevoli tematiche che la Guardia Costiera svolge quotidianamente.

Soccorsi a mare, sicurezza della navigazione, rispetto dell’ambiente e controllo della filiera ittica sono solo alcuni dei temi trattati durante le lezioni.

Grazie alla disponibilità dell’Associazione Marinai di Italia di Portoscuso e Iglesias, è stato inoltre possibile portare in aula anche le esperienze e le testimonianze di chi il mare lo ha “vissuto” anche in passato, con la passione di chi ancora oggi è fiero di sentirsi marinaio.

La Guardia Costiera è anche questo, testimonianza diretta e prevenzione nelle scuole, ma non solo. Nel prossimo mese i militari parteciperanno ad iniziative ambientali che varie associazioni stanno organizzando sulla costa per ripulire le spiagge, ma soprattutto sensibilizzare al rispetto del mare la popolazione locale.

Dal 1° Maggio è inoltre in vigore l’ordinanza balneare dell’Uffico Circondariale Marittimo di Portoscuso che raccomanda alla popolazione di rispettare quanto previsto dell’Autorità Marittima, per garantire la sicurezza sulle spiagge e nelle acque destinate alla balneazione.

Antonio Tiragallo, il quarantaquattrenne cagliaritano che ha iniziato al porto di Cagliari la marcia attraverso tutti i porti sardi coinvolti nel decreto legislativo del 10.03.1998  n. 75 che individuava sei zone franche doganali di cui ai Regolamenti della C.E.E. nn. 2913/ 1992 e 2454/1993 “nei porti industriali di Cagliari, Porto Torres, Oristano, Portovesme, Arbatax e Olbia ed in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili”, a sostegno della causa per il riconoscimento della “zona franca”, è arrivato ieri a Portovesme, dove ha incontrato il comandante della Guardia Costiera, il tenente di vascello Matteo Prantner e, in municipio, il sindaco Giorgio Alimonda. Antonio Tiragallo è stato accompagnato da alcuni rappresentanti del Movimento artigiani del Sulcis che si battono da alcuni anni per la “zona franca” integrale in tutta la Sardegna, considerata l’unica ancora di salvezza per un territorio in gravissima crisi economica.

Alegate le fotografie di Fabio Murru.

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L'area portuale di Portovesme dall'alto.

L’area portuale di Portovesme dall’alto.

L'area portuale di Portovesme.

L’area portuale di Portovesme.

Matteo Prantner.

Matteo Prantner, comandante della Guardia Costiera di Portoscuso.

Il comandante della Guardia Costiera di Portoscuso, Matteo Prantner, lancia un appello per limitare le infrazioni nell’area portuale di Portovesme.

L’area portuale di Portovesme, delimitata da apposita cartellonistica e da una linea rossa a terra inconfondibile, è soggetta ad un intenso traffico di mezzi pesanti legati all’attività portuale, autoveicoli e camion diretti a Carloforte, mezzi di emergenza, tutti gli utenti portuali che lavorano in porto nonché tutto il transito di passeggeri che a piedi raggiunge il traghetto. Questa confluenza in un’area tanto piccola può portare, se non regolamentata, disagi e pericoli di vario genere. Per questo i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso vigilano affinché tutto si svolga regolarmente in area portuale. Solo i mezzi autorizzati dall’Ufficio Circondariale Marittimo possono entrare in area portuale e questi sono solo quelli che hanno una reale necessità legata all’attività lavorativa svolta. Un accesso quindi severamente regolamentato, dettato appunto dai pericoli di questa piccola area che vede annualmente la movimentazione di milioni di tonnellate di merce.

«Molti non rispettano l’ordinanza di sicurezza portuale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso – sottolinea Matteo Prantner, comandante della Guardia Costiera di Portoscuso – e con varie scuse, entrano con la macchina in questa delicata area e parcheggiano, forti di consuetudini o di una sorta di immunità data dalla loro condizione di disoccupati, viste le scuse esposte ai militari. Queste persone sono spesso locali e dovrebbero ben conoscere il porto. La sanzione rilevata dai militari dell’Ufficio Circondariale di Portoscuso, purtroppo, è elevata e supera di poco i 100 euro. Nonostante i segnali e la cartellonistica, sono ben 31 i verbali registrati per questa infrazione da inizio anno, un numero che in valore assoluto non sembra elevato, ma risulta spropositato considerando la piccola area in questione. Tale tendenza non sembra ridursi, ma la pericolosità di tale area impone severità da parte dei militari che quindi continueranno i controlli.»

L’appello che lancia il Comandante della Guardia Costiera di Portoscuso, «è di rispettare l’ordinanza che regolamenta la sicurezza del porto e di non entrare in area portuale se non appositamente autorizzati. Occorre mettere la parola fine al numero di verbali rilevati e questo non chiudendo un occhio, ma semplicemente rispettando la legge, dove questa, a maggior ragione attiene a necessità di sicurezza normalmente ignorate o sottovalutate dall’utenza che, una volta verbalizzata, esplode in varie giustificazioni, per la maggior parte inaccoglibili».