25 November, 2024
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«E’ assurdo che gli insegnanti sardi debbano essere costretti alla fuga per trovare un posto di lavoro. La Regione trovi il modo per evitare l’ennesimo sopruso verso la nostra Isola e tutelare la specificità.» E’ il grido d’allarme del consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) sulla situazione dei circa 4mila precari della scuola sarda. La vigilia di Ferragosto scadranno i termini per presentare le domande per le assunzioni, con l’indicazione delle province come possibili sedi di destinazione. E, per l’universo dei docenti precari, si profila il trasferimento nella Penisola con le valigie piene di incognite.

«La buona scuola di Matteo Renzi – accusa Edoardo Tocco – ha prodotto questo ricatto per la Sardegna, con gli insegnanti che per sperare in una possibile assunzione sono sottoposti ad una vera e propria costrizione. Per molti il rischio è di ricominciare il percorso formativo. La cosa più assurda – conclude Tocco – è che la Sardegna non si sia opposta a questo disegno che mina le fondamenta del sistema scolastico isolano, visto che potrebbero arrivare nei nostri istituti insegnanti che non hanno nulla da spartire con la cultura e le tradizioni isolane.»

Edoardo Tocco 55

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«Con l’ingente stanziamento di fondi destinato agli interventi post-alluvione ed alla prevenzione del dissesto idrogeologico il governo Renzi ha dimostrato, ancora una volta, di essere vicino alla Sardegna ed attento ai suoi problemi.»

Lo ha detto oggi Gavino Manca, consigliere regionale del Partito Democratico.

«Un provvedimento di grande portata – ha aggiunto Gavino Manca – per il quale esprimo particolare soddisfazione, sia per la quantità delle risorse disponibili (complessivamente 128 milioni di euro provenienti dallo Stato, dall’Unione europea e dalla Regione) che per la qualità dei progetti che Regione ed Enti locali, a cominciare dal comune di Olbia, hanno saputo mettere in campo.»

«In buona parte fin dai prossimi mesi e successivamente dal prossimo anno, quindi, comincerà a prendere corpo un grande programma di ricostruzione, attraverso opere pubbliche ma anche con misure a sostegno di famiglie ed imprese – ha concluso il consigliere regionale del PD -, che potrà restituire speranza e fiducia alle comunità della Sardegna duramente colpite da gravissime calamità naturali.»

Gavino Manca

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Il giornalista Franco Siddi, nato a Samassi il 25 novembre 1953, ex presidente della FNSI, è uno dei sette componenti del nuovo Consiglio d’Amministrazione della RAI. Gli altri componenti sono: Rita Borioni, Guelfo Guelfi, Paolo Messa, Carlo Freccero, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca. Franco Siddi, indicato dal Partito Democratico e dal Centro, è stato eletto con 5 voti.

Gli altri due candidati della maggioranza del Partito Democratico, Guelfo Guelfi e Rita Borioni, sono stati eletti rispettivamente con 6 e 5 voti. Arturo Diaconale, candidato da Forza Italia, 5 voti; Carlo Freccero, candidato sostenuto da M5S e Sel, 6 voti; Paolo Messa, candidato di Area Popolare, 4 voti; Giancarlo Mazzuca, candidato del Centrodestra, 4 voti. Non è stato eletto il giornalista Ferruccio De Bortoli, candidato dalla minoranza del Partito Democratico, la cui bocciatura ha scatenato una nuova feroce polemica in seno al partito del Premier Matteo Renzi.

L’assemblea degli azionisti della Rai ha indicato per la presidenza Monica Maggioni, direttore di “RaiNews 24”. L’assemblea ha poi indicato Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison e consigliere economico del Governo, nono componente del Consiglio di Amministrazione, indicato dal Tesoro.

Il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato all’unanimità la delibera con cui Monica Maggioni è stata eletta presidente, sotto condizione di efficacia del positivo parere della commissione di Vigilanza.

Franco Siddi 5

 

L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha annunciato oggi che ci sarà il 20,7% di posti in più sugli aerei da e per la Sardegna nel trimestre estivo: 185.500 biglietti aggiuntivi offerti che fanno slittare a oltre 1 milione il totale delle poltrone rese disponibili da Alitalia e Meridiana dal 15 giugno al 15 settembre.

«Rispetto a quanto previsto dal decreto sulla continuità territoriale, si tratta di un incremento considerevole», dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. La nuova strategia del trasporto aereo non investe solo nella ‘continuità’: realizza anche un ponte di collegamento con i Paesi obiettivo del Continente europeo, tenendo conto delle esigenze di mobilità dei sardi e naturalmente di quelle dei mercati turistici.

«E poi la grande sfida – continua Deiana –. Chiediamo che lo Stato garantisca e finanzi un ‘main bridge’ virtuale con la penisola, un servizio continuativo di trasporto aereo con l’altra sponda del Tirreno a tariffa fissa, frequenza oraria cadenzata e a priorità di esecuzione.»

Nei tre mesi estivi del 2015, la compagnia di bandiera aggiunge 118.625 posti in più, ovvero +18,7% rispetto al contratto, così suddivisi: 65.660, cioè +25,1%, su Cagliari-Fiumicino; 16.772 (+ 8,4%), su Cagliari-Linate; 19.580 (+30,9%) su Alghero-Linate e 13.099 (+12%) su Alghero-Fiumicino. A questi si sommano altre 3.514 poltrone rese disponibili per l’utilizzo degli Airbus 330 nei week-end dal 25 luglio al 30 agosto. L’aereo più capiente della flotta Alitalia effettuerà due frequenze mattina e sera, il venerdì, il sabato e la domenica, sulla Cagliari-Roma-Cagliari. Le rotte Olbia-Fiumicino e Olbia-Linate gestite da Meridiana, sempre dal 15 giugno al 15 settembre, aumenteranno la disponibilità, rispettivamente, del 14,9%, con 18.954 posti in più, e del 35,7%, corrispondente a 47.921 poltrone. Il totale dell’aumento capienza di Meridiana arriva al 25,6% con 66.875 biglietti aggiuntivi messi in vendita.

«Difficilmente possono essere riscontrate condizioni di trasporto simili in altre regioni italiane, come è vero che l’insularità è certamente un fattore specifico svantaggioso – commenta Massimo Deiana -. Ecco perché la continuità territoriale, per cui la Regione investe 44 milioni di euro, è un impianto in continuo miglioramento». Oggi si propone un aumento importante di posti disponibili e «si richiede alle compagnie sempre maggiore impegno – aggiunge l’assessore – nella esclusiva salvaguardia delle esigenze dei Sardi e delle priorità dettate dalla Regione».

L’Assessorato ha effettuato un’analisi attenta sugli incrementi dei posti, sull’effettivo traffico passeggeri e sui coefficienti di riempimento dal 2012 a oggi. Emerge un quadro quasi sempre in crescita, sicuramente a partire dallo scorso anno, cioè dall’entrata in vigore della nuova ‘continuità’. Le compagnie hanno costantemente integrato le disponibilità e migliorato complessivamente la qualità del servizio. I posti offerti sulla Cagliari-Fiumicino-Cagliari sono aumentati del 7,16% nel 2014 rispetto al 2013, e continuano a crescere del 3,83% da gennaio a maggio 2015 rispetto al medesimo periodo dell’anno passato. Stessa dinamica si registra sulla Cagliari-Linate-Cagliari, con un incremento delle poltrone del 24,59% nel 2014 e dello 0,53% nei primi cinque mesi di quest’anno.

Cresce la capienza anche sull’Olbia-Linate-Olbia (+10,27% nel 2014 e +10,75% a gennaio-maggio 2015). I collegamenti per Fiumicino da Olbia e da Alghero e quello per Linate sempre dalla città catalana, infine, aumentano le capienze anche considerevolmente nel 2014 (+54,48% AHO-LIN-AHO) mentre non registrano ancora incrementi nel parziale di quest’anno sino a maggio. In base allo studio della struttura assessoriale, si rileva inoltre che i coefficienti di riempimento degli aerei sono in generale sotto controllo, non superano mai la media del 75% con punte massime del 78% nei periodi caldi. Anche in virtù di questi numeri si afferma che il progetto continuità non è statico, si adegua piuttosto allo sviluppo progressivo delle esigenze della collettività e punta a una sempre maggiore corrispondenza tra i parametri dettati dal mercato e quelli della pubblica utilità.

Saranno i collegamenti invernali l’altra vera novità della nuova strategia del trasporto aereo per l’Isola. Voli per le capitali dei Paesi obiettivo dei mercati europei di riferimento (Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Belgio e Svizzera) per fornire un servizio ai Sardi che si recano all’estero, ad esempio, per vacanza o per lavoro, e naturalmente per offrire un’opportunità al turista che vuole raggiungere la Sardegna con un trasporto affidabile e continuativo. Naturalmente questa scelta è in piena sintonia con le politiche dell’assessorato del Turismo, mirate alla destagionalizzazione e all’apertura a nuovi mercati.

«La navetta Sardegna-Continente è un obiettivo di legislatura, una delle richieste importanti che l’Isola avanza al Governo per superare il gap dell’insularità – spiega Deiana – un’operazione che vale 65 milioni di euro e che sarà all’ordine del giorno delle rivendicazioni della Regione a Palazzo Chigi». L’argomento è stato già sottoposto al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio durante la loro recente visita a Olbia. Sono state calcolate 14 frequenze giornaliere a cadenza oraria, con un biglietto da 25 euro, pari a un pedaggio autostradale per eguale distanza.

Altro fattore decisivo, contemplato nella visione della nuova mobilità interna isolana basata sul trasporto ferroviario, è il collegamento tra gli aeroporti attraverso le strade ferrate: «Anche questo è un obiettivo ambizioso al quale stiamo lavorando – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – ovvero mettere in connessione i tre scali isolani e creare una destinazione Sardegna riconoscibile e utilizzabile come sistema unico».

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Scudetto Dinamo 7Stefano Sardara 2Shane Lawal 1Dinamo Banco di Sardegna SS Vs Orlandina Basket Capo D'Orlando Al 4° City Of Cagliari Nella foto al tiro David Logan Dinamo Basket Jeff Brooks 1 Dinamo Banco di Sardegna Jerome Dyson 1

La Dinamo Banco di Sardegna è campione d’Italia. La squadra di Meo Sacchetti ha centrato così un traguardo storico, forse irripetibile e, comunque, non superabile, che ha scatenato un entusiasmo senza precedenti a Sassari e in tutta la Sardegna che le si è stretta intorno con un calore inimmaginabile non più tardi di un mese fa, alla vigilia di questi fantastici, indimenticabili play off. L’impresa riporta la Sardegna indietro di 45 anni, all’altra straordinaria impresa dello sport isolano, lo scudetto del Cagliari di Gigi Riva del 1970.

La Sardegna ha raggiunto più volte il tricolore anche in altre discipline, ma nessuna è paragonabile alla conquista di uno scudetto nel calcio o di uno nel basket, i due sport più popolari e più praticati in Italia.

La flessione dell’ultimo scorcio della “regular season”, aveva fatto scivolare Logan e compagni al quinto posto, un piazzamento sulla carta molto insidioso per affrontare i play off, dal quale sembrava quasi impossibile ipotizzare il trionfo finale, considerato che i biancoblù avrebbero dovuto affrontare in trasferta l’eventuale bella sia nei quarti di finale con la Dolomiti Energia Trento, sia nell’eventuale serie di semifinale e in quella ancora più eventuale di finale. Ma la Dinamo 2014/2015 è davvero una squadra speciale e tutte le difficoltà, una dopo l’altra, sono state superate con prestazioni eccezionali. Contro Trento sono state sufficienti quattro partite, grazie all’impresa di gara 1 al Pala Trento (81 a 70 il 18 maggio) e alle sicure vittorie casalinghe di gara 3 (103 a 78 il 22 maggio) e gara 4 (84 a il 24 maggio); contro Milano, viceversa, è stata scritta la prima pagina da favola di questa stagione immensa, già firmata con la vittoria nella Supercoppa disputata al PalaSerradimigni il 4 e 5 ottobre 2014, superando in semifinale l’Acea Roma (89 a 73) e in finale l’EA7 Emporio Armani Milano (96 a 88) e poi con la seconda Coppa Italia consecutiva, a Desio, dal 20 al 22 febbraio 2015  (74 a 63 su Cremona; 77 a 65 su Reggio Emilia; e, infine, 101 a 94 su Milano in finale): subito corsara al Forum (84 a 75 il 29 maggio), la Dinamo s’è portata sul 3 a 1 grazie alle due vittorie casalinghe (84 a 76 il 2 giugno, 80 a 67 il 4 giugno), ma ha poi subito la reazione dei campioni d’Italia che hanno annullato i primi due dei tre match ponti sassaresi, imponendosi prima al Forum in gara 5 (95 a 88 il 6 giugno), poi al PalaSerradimigni in gara 6 (74 a 67 l’8 giugno): Ma proprio in gara 7 contro Milano, il 10 giugno, la Dinamo ha dimostrato la sua forza, tecnica e mentale, violando ancora una volta il Forum per 86 a 81, volando così in finale contro la Grissin Bon del grande ex Drake Diener che, intanto, ha eliminato l’Umana Reyer Venezia, violando a sua volta il Taliercio di Venezia per 70 a 63.

Le sette meravigliose sfide di finale sono praticamente storia di ieri, con tutti i loro alti e bassi e le infinite emozioni. Le due nette vittorie iniziali di Reggio Emilia che hanno messo paura ai tifosi della Dinamo (82 a 63 il 14 giugno, 84 a 71 il 16 giugno), hanno fatto credere erroneamente a qualcuno che la finale non avrebbe avuto molta storia, perché con la Dinamo non c’è mai niente di scontato e tutti i pronostici rischiano di saltare per aria. E così è stato anche questa volta. Sassari si è stretta attorno alla sua splendida creatura, trascinandola alla rimonta, con due soffertissime quanto meritate vittorie in gara 3 (80 a 77 il 18 giugno; 94 a 90 il 20 giugno), e i ragazzi di Sacchetti hanno sfiorato l’impresa il 22 giugno al Palabigi (dove fin lì non avevano mai vinto), finendo col perdere in dirittura d’arrivo per 71 a 67, nonostante un’insolita serataccia nel tiro “pesante” dai 6,75, conclusa con un disastroso 2 su 25 (con 22 errori consecutivi iniziali). A quel punto, per arrivare allo scudetto, si sono rese necessarie due vittorie su due, prima in casa, poi a Reggio Emilia.

La Dinamo ha ritrovato i suoi campioni, il genio di David Logan, la classe e l’estro di Jerome Dyson, lo strapotere fisico ai rimbalzi di Shane Laval, centro di Barcellona nelle prossime tre stagioni e, soprattutto, l’entusiasmo di squadra, società e ambiente (di tutta la Sardegna, non solo di Sassari) e il sogno si è avverato. Gara 6 e gara 7 si sono rivelate due partite da infarto e il cuore della Dinamo si è rivelata più resistente di quello pur generosissimo di una splendida Grissin Bon (la squadra migliore del campionato sul piano del gioco corale di squadra). Mercoledì 24 giugno Sassari ha vissuto una serata indimenticabile, con una partita epica, decisa dal genio di Jerome Dyson nel terzo tempo supplementare, dopo aver visto tremare il PalaSerradimigni per le giocate da autentico fuoriclasse del giovane talento Amedeo Della Valle e il capitano emiliano Andrea Cinciarini sbagliare il canestro dello scudetto sia allo scadere del 40′ regolamentare sia del 5′ del primo tempo supplementare; ieri sera, infine, dopo un inizio nerissimo (21 a 4 per la Grissin Bon nel primo quarto), è tornata in partita nel secondo quattro, affrontato con una cattiveria agonistica mostruosa che le ha dato un clamoroso parziale di 18 a 4 e poi, pian piano, chiuso il primo tempo sotto di 6 punti (32 a 26), ha ridotto il tesoretto di Reggio Emilia e, chiuso il terzo quarto sotto di 7 punti (55 a 48, dopo il clamoroso episodio dell’ingresso in campo di un tifoso che ha messo le mani addosso a Edgar Sosa, provocandone la reazione, il fatto tecnico e quindi un’azione da tre punti a favore della Grissin Bon), nell’ultimo quarto ha compiuto il suo capolavoro, con le giocate talentuose di David Logan e Jerome Dyson e la sicurezza di Rakim Sanders che alla fine è stato premiato come miglior giocatore dei play off, che hanno permesso alla squadra di sopperire alla non esaltante serata di Shane Lawal, l’uomo più atteso e temuto da Reggio Emilia, dopo le prestazioni fantastiche delle tre precedenti partite, nelle quali è stato premiato sempre come Mvp.

Alla sirena finale tutta la Dinamo (squadra, dirigenti e tifosi) ha guardato il tabellone e, letto il punteggio di 75 a 73 a proprio favore, s’è lasciata andare alla gioia, con i giocatori della Grissin Bon comprensibilmente in lacrime, dopo aver sfiorato più volte la vittoria sia in gara 6 sia in questa decisiva gara 7.

Sassari è campione d’Italia! Dopo Supercoppa e Coppa Italia, ha centrato anche l’ultimo traguardo che le mancava, firmando una pagina di storia per tutto lo sport sardo, forse pari, come già sottolineato all’inizio, a quella che nel 1970 vide il Cagliari di Gigi Riva vincere lo scudetto nel calcio.

Ora ci sarà sicuramente chi cercherà di sminuire la portata dell’impresa, rimarcando la presenza nell’organico di Meo Sacchetti di tanti stranieri, ma niente e nessuno può negare che in questi risultati c’è il marchio della programmazione della società guidata da Stefano Sardara, le capacità del coach (italiano!) Meo Sacchetti, l’apporto comunque importante dai giocatori italiani e l’entusiasmo di un ambiente che ha costituito spesso l’elemento in più, decisivo per raggiungere i più grandi traguardi.

Ora, raggiunta la vetta, è arrivato il momento di fare festa (il gruppo verrà ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi) e di riposare, ma già tra qualche giorno la società si metterà al lavoro per programmare la prossima stagione che vedrà la Dinamo ancora protagonista, in Italia e questa volta, probabilmente, con maggior presenza in Europa, perché questa squadra ha ormai raggiunto anche una dimensione europea. Shane Lawal, come già sottolineato, andrà via (a Barcellona, dove giocherà in una delle squadre più forti d’Europa ed avrà un ingaggio che Sassari, ovviamente, non gli avrebbe potuto garantire dopo questa sua straordinaria stagione, che a fine partita Meo Sacchetti ha definito decisiva per la conquista dello scudetto), con lui forse qualche altro giocatore, ma la Dinamo ha già dimostrato di avere ormai raggiunto una dimensione tale da non dover fermarsi a rimpiangere chi decide di affrontare nuove esperienze, come accadde lo scorso anno con Travis e Drake Diener, due campioni che a Sassari avevano vissuto da protagonisti assoluti tre anni straordinari.

Grazie Dinamo.

Giampaolo Cirronis

 

Francesco Pigliaru 4

La Sardegna sostiene il Governo nella posizione sull’emergenza immigrazione che il premier Matteo Renzi porterà al Consiglio d’Europa: la prima richiesta dell’Italia è quella di poter derogare almeno per i primi 40mila migranti alla regola che impone loro di restare nello stesso luogo dove arrivano.

«In questo modo i migranti possono essere distribuiti in tutta Europa – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo l’incontro convocato dal capo del Governo a Palazzo Chigi con i presidenti di Regione e l’Anci -. È una regola giusta per poterli accogliere in modo più umano e perché il flusso migratorio abbia meno impatto nei confronti della popolazione residente. È una battaglia che condividiamo, noi siamo con Renzi e la sosteniamo, e ne conosceremo il risultato nel giro di poche ore.
Già nel vertice di qualche giorno fa al Viminale era stata evidenziata l’importanza di avviare un meccanismo di premialità per i Comuni disponibili ad accogliere i migranti una volta usciti dagli hub di prima accoglienza: la proposta dei territori al governo è che a questi venga subito riconosciuta una maggiore flessibilità delle regole del Patto di stabilità.»

Il presidente Pigliaru ha poi sottolineato il disagio delle Regioni e dei Comuni quando vengono a sapere dalle Prefetture dell’arrivo di centinaia di migranti solo con qualche ora d’anticipo, mentre serve più tempo per organizzare una accoglienza adeguata. L’incontro a Roma è stato aggiornato fra due settimane: «Ci torneremo con proposte operative -conclude il governatore – che ci auguriamo miglioreranno lo stato insoddisfacente della situazione attuale».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha partecipato questa mattina a Roma, ai lavori della Commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta da Gianpiero D’Alia. Al centro dell’incontro, l’indagine conoscitiva sulle problematiche legate alla revisione degli Statuti, con riferimento alle questioni relative alla specialità della Regione Autonoma della Sardegna e allo stato della sua attuazione.
Francesco Pigliaru ha iniziato il suo intervento soffermandosi sulla specificità della Sardegna in termini di insularità e perifericità. «Sebbene il Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea riconosca la specialità della condizione insulare, lo Stato italiano non ha mai voluto sviluppare in sede europea una politica dell’insularità che riguardi la seconda isola per estensione del Mediterraneo e certamente la più distante dalla terraferma tra le grandi isole », ha detto Francesco Pigliaru, citando poi i passaggi principali del documento sul tema consegnato alcune settimane fa al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
«Gli svantaggi dati dall’insularità e causati dalla oggettiva separazione dal sistema nazionale delle infrastrutture e dei servizi sono profondi, a cominciare dall’assenza del metano per proseguire con il nodo della continuità territoriale, da cui derivano mancanze anche sul fronte della mobilità interna. Sono problemi decisamente importanti dal punto di vista economico – ha proseguito il governatore della Sardegna – che erano validi nel 1948 come adesso, e per limitare i quali lo Statuto di Autonomia è stato forse il principale strumento in campo, basti pensare alle norme statutarie sulle entrate. Su questo punto è quindi ora di inaugurare una nuova stagione di rapporti politici e istituzionali, di occasioni di integrazione e di riequilibrio di poteri che costituiscano il quadro della nuova specialità, in modo che la rivendicazione di pari opportunità della Sardegna possa declinarsi in atti concreti, capaci di ridurre gli svantaggi che la condizione di insularità impone ai cittadini e alle imprese della nostra regione.»
Il presidente ha poi sottolineato l’importanza della valorizzazione delle differenziazioni regionali. «In un quadro nazionale che ha un problema di qualità istituzionale complessivo, il regionalismo italiano ha prodotto situazioni molto negative nel Mezzogiorno, ma anche performance regionali di assoluta eccellenza in termini di qualità dei servizi erogati con efficacia ed efficienza. La ricchezza delle esperienze regionali non dovrebbe essere perciò annacquata o addirittura annullata. Qualunque meccanismo di centralizzazione cancellerebbe questa ricchezza, e invece uno Stato saggio deve rendersi conto che questa differenziazione è ricchezza e che le buone esperienze devono essere diffuse sul territorio».
Ampio spazio, nella relazione di Francesco Pigliaru, è stato riservato al tema dell’identità e la parte conclusiva dell’intervento è stata dedicata agli strumenti per la effettività della specialità.
In riferimento al confronto in corso queste settimane tra le Regioni autonome e lo Stato sulle modalità e le procedure per la revisione degli Statuti speciali, il presidente della Regione ha evidenziato come il binomio commissioni paritetiche-decreti legislativi, che contengono le norme di attuazione, dal punto di vista strettamente tecnico costituisca ancora la migliore soluzione a tutela dell’autonomia. «Le norme di attuazione si sono rivelate un utile strumento per dare sostanza alla specialità. Esse sono dotate di una particolare forza formale nel sistema delle fonti del diritto in quanto si riferiscono direttamente alla legge costituzionale, quindi allo Statuto, e si impongono sulle leggi ordinarie. La Sardegna non ha forse sfruttato al meglio in passato la possibilità di approvare in sede di Commissione paritetica Stato-Regione efficaci norme di attuazione dello Statuto. Tramite tale strumento è possibile circoscrivere la congiunturale azione accentratrice dello Stato e della Corte costituzionale pre-contrattando l’ampiezza del momento di confronto sulle modalità e le procedure per la revisione degli Statuti speciali, delle funzioni di competenza regionale». 
Nello specifico, in riferimento alla proposta relativa alle norme di attuazione portata avanti dal sottosegretario degli Affari regionali Gianclaudio Bressa, il Presidente ne ha dato una valutazione positiva. «Le norme di attuazione consentono di non lasciare alla sola iniziativa del legislatore nazionale la determinazione dei rispettivi ambiti di competenza legislativa dello Stato e della Regione. In questa fase di riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione, la previsione di una clausola di salvaguardia che prevede l’intesa per l’adeguamento degli Statuti è sicuramente una soluzione positiva. Per la prima volta – ha concluso Francesco Pigliaru – viene sancito in Costituzione in forma espressa lo strumento pattizio e, con esso, un importante strumento di leale cooperazione tra lo Stato e le Regioni speciali».
Il presidente Pigliaru era accompagnato dall’assessore degli Affari generali e riforma Gianmario Demuro. All’audizione è intervenuta Ilenia Ruggiu, componente di nomina statale della Commissione paritetica Stato-Regione Sardegna per la stesura delle norme di attuazione dello Statuto sardo.

Francesco Pigliaru 2

«Expo Milano 2015 è straordinaria sotto ogni profilo: per la qualità, per la creatività e per aver saputo unire centinaia di Paesi del mondo». Sono queste le parole usate dal presidente della Repubblica francese Francois Hollande, presente oggi all’Esposizione universale, per celebrare il National Day del Paese. «La Francia – ha spiegato il presidente Hollande – sta preparando progetti per le prossime Esposizioni universali e prende ispirazione proprio da Expo Milano 2015, che è già un successo per il numero di visitatori».

Ad accogliere la delegazione francese, questa mattina, sono stati il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e il commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala. Hanno preso parte alla cerimonia dell’alzabandiera il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, il commissario generale di Expo 2015 Bruno Pasquino, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, l’assessore regionale dell’istruzione Valentina Aprea e il Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. La delegazione francese ha visto la partecipazione del Ministro dell’Agricoltura Stéphan Le Foll, dell’ex Ministro della Cultura Jack Lang, dell’ambasciatrice francese in Italia Catherine Colonna e del commissario cenerale del padiglione francese Alain Berger. Tra i presenti anche l’attrice Carole Bouquet.

Al termine della cerimonia il premier Renzi e il Presidente Hollande, accompagnati dal commissario Sala, hanno percorso a piedi il Decumano, attorniati dalla folla dei visitatori, e visitato il padiglione Francese, prima di fermarsi a Palazzo Italia, dove il Capo di Stato francese ha firmato la Carta di Milano. A dare loro il benvenuto è stato il commissario Generale del padiglione italiano Diana Bracco.

«Ho firmato la Carta di Milano – ha dichiarato Francois Hollande – perché la Francia, come tutti i Paesi presenti in Expo 2015, è pronta ad assumersi la responsabilità del destino del pianeta per quanto riguarda la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e tutti i temi di questa Expo, con spirito di condivisione. Lo stesso spirito che deve continuare a esserci in Europa, che è un’identità, un modo di vivere e di progettare l’esistenza.»

«La Carta di Milano – ha sottolineato Matteo Renzi – è l’eredita che Expo 2015 vuole lasciare, in vista della conferenza COP 21 a Parigi, indicando proposte concrete in tema di sicurezza alimentare e di diritto al cibo. Expo Milano 2015 oggi e COP21, che si terrà a dicembre a Parigi – ha dichiarato il premier Renzi nella conferenza stampa a seguito dell’incontro bilaterale con il presidente francese -, sono due occasioni per fare di Italia e Francia punti di riferimenti internazionali. In questo è importante il contributo di Expo 2015 che si sta dimostrando luogo di discussione politica a livello Mondiale.»

Il National Day francese che, come ha sottolineato il presidente Hollande, coincide con il giorno più lungo dell’anno – il 21 giugno è il giorno del solstizio d’estate – è dedicato alla musica. In serata, nel padiglione, sono previsti i dj set Yuksek e Jabberwocky.

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«E’ meraviglioso essere qui, voglio congratularmi con voi per come state gestendo una splendida manifestazione come Expo Milano 2015.»

Con queste parole il Primo ministro della Gran Bretagna, David Cameron, ha commentato la sua visita odierna all’Esposizione Universale, in occasione del National Day del Regno Unito.

Accolto dal Commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, il Premier britannico ha incontrato in visita privata il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Palazzo Italia.

Successivamente la delegazione, alla quale si è unito il ministro delle Politiche agricole, forestali e ambientali, Maurizio Martina, si è recata al padiglione inglese per ammirarne la particolare struttura ispirata al movimento delle api. «Sono molto orgoglioso che il Regno Unito sia presente con un padiglione così di grande impatto», ha commentato Cameron.

Al termine della visita, il Presidente Renzi si è concesso qualche battuta con la gente presente all’Esposizione Universale. «Anche oggi leaders internazionali e tanti cittadini hanno affollato l’Expo di Milano. Che bella l’Italia che vince le sfide», ha twittato Renzi sul suo profilo ufficiale.

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L’insularità è un problema di fondo della Sardegna, da cui discende il pesante gap infrastrutturale che la regione sconta e che si è aggravato negli ultimi anni. Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, intervenendo questo  pomeriggio nell’aula del Consiglio regionale, in risposta ad una mozione presentata dal Centro Democratico.Il presidente Pigliaru ha sottolineato come, da parte dello Stato, nei confronti della Sardegna, si debba registrare una «distrazione storica». «Ed è il momento di affrontare il problema portando avanti un piano di azione forte e preciso», ha proseguito il presidente, citando poi alcuni dati: nel 2001 fatto pari a 100 il dato della rete ferroviaria nazionale la Sardegna aveva un indice di 24,5, sceso a 17 nel 2012. Per quanto riguarda l’indice generale infrastrutturale, nel 2001 era pari al 74%, mentre nel 2012 era sceso al 50%. Francesco Pigliaru ha ricordato di aver consegnato al presidente del Consiglio Matteo Renzi, in occasione della recente visita ad Olbia, il dossier insularità «con svantaggi che si traducono in gravissimi problemi di trasporti, di mobilità interna soprattutto sul fronte delle ferrovie, così come di approvvigionamento energetico, essendo l’unica regione senza il metano».

«I costi sommati di queste carenze sono enormi e vanno mitigati con urgenza. Tutte le forze politiche devono essere concentrate su questi obiettivi», ha detto il presidente chiamando il Consiglio all’unità e sottolineando infine come le prime risposte da parte del Governo, in base agli accordi presi, debbano arrivare per settembre. Entrando nel dettaglio, Francesco Pigliaru ha toccato il punto della continuità territoriale «che non siamo più disposti a pagarci da soli, con i nostri soldi. Serve un contributo importante da parte dello Stato. La Sardegna deve essere collegata da un ponte virtuale, che sia facilmente utilizzabile da chiunque, sardi e non sardi, per viaggiare con tempi certi e a prezzi contenuti. In più dobbiamo poter collegare i nostri aeroporti tra loro, con un servizio ferroviario che oggi è uno scandalo, con una rete che pretendiamo venga ammodernato al più presto». 

Il presidente Pigliaru ha ricordato, infine, i vari altri punti che sono oggetto di interlocuzione con il governo, dalle servitù militari alla vertenza entrate sino alle grandi crisi industriali, citando Alcoa e Meridiana, in cui «ci siamo mossi con determinazione e impegno. Se Alcoa sarà acquisita da una multinazionale sarà per il lavoro che abbiamo portato avanti con convinzione e non perché qualcuno ci sta regalando il risultato. Il governo ci sta affiancando lungo il percorso europeo, per superare gli eventuali ostacoli collegati alla normativa comunitaria sugli aiuti di Stato».

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