3 May, 2025
HomePosts Tagged "Matteo Salvini" (Page 3)

[bing_translator]

«La Hapag Lloyd, la principale compagnia navale che opera nel Porto Canale di Cagliari, ha deciso di cancellare lo scalo cagliaritano dalle proprie rotte

Lo denuncia la Uiltrasporti Sardegna a proposito delle notizie di stampa sulle nuove rotazioni delle linee che fanno scalo nel Terminal Contenitori cagliaritano operate dalla CICT, unico cliente del Porto Industriale di Cagliari, controllato da Contship Italia. In particolare sono destinate a sparire le linee MCA col Canada, MGX con il Golfo del Messico e Stati Uniti Orientali, MPS con gli Stati Uniti Occidentali, LEX con Mediterraneo Orientale ed Egitto.

Proprio per esporre la drammatica situazione dello scalo cagliaritano la Uiltrasporti Sardegna, dopo i ripetuti appelli al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, ha chiesto di incontrare il vicepremier Matteo Salvini in occasione della sua visita a Cagliari in programma il prossimo 2 aprile.

«Il Porto Canale rischia di chiudere i battenti tra appena trenta giorni nell’assordante silenzio istituzionale e politico – evidenzia il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca -: l’isola sarà tagliata fuori dai mercati con ripercussioni devastanti nell’import/export delle proprie imprese

«Contestiamo con forza – prosegue William Zonca – l’imperdonabile atteggiamento del Management Contship, assente con colpevolezza da ormai troppo tempo. Denunciamo altresì quella che ormai è un’evidente fuga di Contship e della casa madre Eurokai, che per sedici anni hanno sfruttato e spremuto la realtà sarda portando a casa importanti utili di bilancio senza compiere alcun investimento importante sul Porto e lasciando in stato di abbandono un Terminal che oggi rischia di essere invendibile a causa delle imperdonabili carenze infrastrutturali e di promozione commerciale di cui è colpevole l’azionista di maggioranza. Il tutto nonostante un contratto di localizzazione di oltre 60 milioni di euro sottoscritto con le istituzioni nel 2006, che si sarebbe dovuto portare a termine entro il 2010 (data più volte posticipata fino al 2019) e avrebbe permesso al Porto Canale cagliaritano di dotarsi delle più moderne e adeguate infrastrutture che gli avrebbero consentito di lavorare con le navi di nuova generazione che un Terminal di Transhipment dovrebbe poter accogliere. Dobbiamo dedurre che una tra le più importanti realtà economico-commerciali del Sud Italia è rimasta in balia per troppo tempo di un soggetto pubblico/privato tedesco, volutamente tenuta in ostaggio e messa fuori mercato lentamente, a beneficio di altre realtà estere controllate dallo stesso soggetto·»

«La conseguenza di questo disastro – afferma William Zonca – è che oltre 700 lavoratori tra diretti CICT/Contship, indiretto e indotto, saranno licenziati o dovranno fare ricorso agli ammortizzatori sociali. Si tratta dell’emergenza sociale di un intero territorio che non può essere ulteriormente ignorata:»

«Per questi motivi – conclude William Zonca – dopo aver chiesto a più riprese un incontro al ministro dei Trasporti Toninelli senza che a oggi vi sia stato alcun riscontro, chiederemo un incontro con il vicepremier Matteo Salvini in occasione della sua visita a Cagliari in programma il prossimo 2 aprile, per esprimere le nostre fortissime preoccupazioni sulla drammatica situazione del Porto canale di Cagliari

[bing_translator]

Ritornato a distanza di pochi giorni nell’Isola per festeggiare insieme al neogovernatore Christian Solinas, la vittoria nelle elezioni Regionali di domenica 24 febbraio, il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini ha partecipato ad una conferenza stampa con lo stesso Christian Solinas ed il coordinatore regionale della Lega Eugenio Zoffili.

«Avevamo detto che la collaborazione con la Lega sarebbe stata di prospettiva e oggi, con la vittoria alle regionali – ha detto Christian Solinas -, siamo qui a testimoniarlo -. Un anno fa è iniziato il percorso che ha riportato in Senato un rappresentante del Partito sardo d’azione, ora attendiamo la proclamazione degli eletti e poi si parte. I primi problemi immediati da affrontare sono sanità, prezzo del latte e continuità territoriale.»

Alla conferenza stampa ha partecipato anche Lina Lunesu Galizia, l’esponente della Lega che subentrerà in Senato a Christian Solinas, dopo la sua proclamazione a governatore della Sardegna e alle successive dimissioni da Palazzo Madama.

Matteo Salvini, tra le altre cose, ha detto di essere fiducioso su una rapida soluzione della vertenza dei pastori e, riguardo alla prossima Giunta regionale, che sarà pronta subito dopo la proclamazione degli eletti.

Circa duecento persone fuori dal mercato di San Benedetto a Cagliari hanno accolto Matteo Salvini. «Sono venuto qui per ringraziarvi con tutto il cuore – ha detto ai presenti – contate su di me. Per me è una grande responsabilità».

[bing_translator]

«Il Viminale non era certo la sede giusta, e Matteo Salvini ha fatto un buco nel latte. Nel suo intervento alla ‘ghe pensi mi’ sulla crisi del settore ovino (“entro 48 ore risolvo tutto, non mi alzo dal tavolo se il prezzo del latte non passa da 60 centesimi a un euro”), Matteo Salvini non poteva che sbattere il muso su una realtà molto più complicata, dove l’emergenza richiede sì misure speciali, ma non ha i tempi dei Tweet elettorali.»

Lo afferma in una nota su Facebook il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras. 

Per Pino Cabras «l’approccio dell’ennesimo salvatore ‘continentale’ da sbarco non poteva che ridimensionarsi perché letteralmente lui non sapeva nulla di un’attività umana che c’è da sempre e ha profondamente modellato i paesaggi e le identità umane in Sardegna. Non sapeva di problemi che durano con tempi secolari, difficoltà che nessun arrembaggio scomposto di 48 ore potrebbe rimettere a posto senza correggere un intero modello di sviluppo. Il che non significa che ci rassegniamo né che non si debba agire presto, anzi. Però non puoi fare promesse facilone senza tener conto della struttura del mercato, dei suoi padroni, delle burocrazie, delle catene di valore internazionali. Ma c’è modo e modo di aprire il dialogo, e i bluff giustamente si svelano presto».

«In questi giorni mi ha colpito leggere la data di un articolo che Antonio Gramsci scrisse in merito al prezzo vile sopportato dai pastori sardi e sulle cause della crisi: è il 1919, cento anni fa esatti, pazzesco – aggiunge Pino Cabras -. Gramsci analizza il fatto che non è certo la prima volta che discende bruscamente il prezzo del latte ovino e che il mercato sia dominato da quelli definisce ‘gli spogliatori di cadaveri’. Ossia gli industriali caseari. Nel quadro descritto da Gramsci, quando il prezzo del formaggio aumenta ne approfittano solo i caseari, i possessori del pascolo o gli allevatori più grandi, mentre i pastori fanno una vita grama, per giunta sotto il peso delle annate di siccità e delle alluvioni.»

[bing_translator]

Si è concluso senza un accordo l’incontro svoltosi oggi al Viminale tra il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ed il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo Gianmarco Centinaio e i rappresentanti delle associazioni di allevatori sardi e dei produttori. Alla riunione era presente il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru.

Tra le parti è stato compiuto un passo in avanti, soprattutto per la disponibilità garantita dai ministeri dell’Interno e dell’Agricoltura, della Regione Sardegna e del Banco di Sardegna, di mettere a disposizione 44 milioni di euro per il ritiro dal mercato delle eccedenze di pecorino romano, passaggio fondamentale per assicurare ai produttori un ritorno economico immediato e, soprattutto, un aumento del prezzo sul mercato, ma non si è arrivati ad un accordo sul prezzo del latte, nonostante il ministro avesse affermato alla vigilia che non avrebbe lasciato il tavolo se non dopo aver assicurato agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro, come da loro rivendicato nella loro durissima vertenza.

Il confronto ritorna ora a Cagliari, dove ieri c’era stato un primo incontro, senza alcun risultato.

«Abbiamo portato al tavolo la proposta che avevamo già presentato alla riunione di ieri e alla fine è stata l’unica discussa operativamente – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Il solo modo concreto per affrontare l’emergenza, lo abbiamo ribadito, è far correre risorse per ritirare le eccedenze dal mercato, in modo sia temporaneo che definitivo, ipotesi condivisa da tutti i partecipanti. Già Ieri avevamo fatto passi avanti in questa direzione, dando la disponibilità di mobilitare 10 milioni, tramite la Sfirs, cifra che oggi abbiamo aumentato ulteriormente. È chiaro che per il comparto serve strutturare un percorso che guardi più lontano – ha sottolineato il presidente della Regione -, ma come ho detto, qui si tratta di risolvere l’emergenza. Noi facciamo la nostra parte, abbiamo chiesto al Governo di affiancarci in questo sforzo e abbiamo trovato risposte e risorse. Grazie a ciò qualche passo avanti è stato fatto, ma ancora insufficiente. L’obiettivo di chiudere la campagna casearia 2018-2019 con una remunerazione adeguata del latte, che anche stasera gli industriali non hanno proposto, potrà essere raggiunto solo grazie all’impegno di tutti, a iniziare dalle risorse che noi, il sistema finanziario regionale e ora il Governo stiamo assicurando. Ma come dicevo dobbiamo avere lo sguardo piu lungo e per questo continuiamo a lavorare a una soluzione che sia capace di creare le condizioni per una stabilità delle quotazioni nelle prossime campagne – ha concluso Francesco Pigliaru – e di cui continueremo a discutere assieme a tutti agli altri soggetti coinvolti. I lavori del tavolo proseguiranno infatti sabato a Cagliari.»

L’incontro svoltosi al Viminale. Foto di Oreste Fiorenza.

L’incontro svoltosi al Viminale. Foto di Oreste Fiorenza.

[bing_translator]

«La Fiamma Tricolore Sardegna si schiera a fianco dei pastori sardi, lo ha sempre fatto e sempre lo farà (soprattutto alla luce del fatto che molti di essi sono nostri simpatizzanti).»

«E’ questo un problema che esiste da sempre e che le Istituzioni non hanno mai voluto affrontare e risolvere – si legge in una nota -: basti pensare che le varie campagne elettorali portate avanti dai candidati presidenti per le imminenti elezioni regionali in Sardegna di domenica 24 febbraio hanno escluso il problema nei loro programmi iniziali e, soltanto ora, a pochi giorni dalle elezioni, con l’utilizzo della solita strumentalizzazione politica, affrontano la problematica sfrontatamente.»

«E’ giunta l’ora di risolvere il problema – conclude la nota -: il ministro dell’Interno intervenga facendo sì che la pastorizia sarda esca finalmente dall’agonia, con un piano strutturale di lunga durata che coinvolga tutto il settore agricolo dell’isola, tenuto conto della sua notevole rilevanza nell’ambito del comparto di appartenenza per tutto il paese. Sulla vertenza dei pastori sardi, la Fiamma Tricolore auspica che gli interventi proclamati non restino di “solo propaganda”».

[bing_translator]

«Accogliamo con favore l’intenzione annunciata dal Governo di incontrare le parti in causa per affrontare le problematiche del comparto ovicaprino riunendo i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei produttori, con lo scopo di ridare dignità ai pastori sardi; esprimiamo analogo apprezzamento per la convocazione al Mipaaft del tavolo di filiera del settore ovicaprino, per le ventilate ipotesi di istituire un organismo per monitorare il prezzo del latte e per gli interventi sul fronte creditizio e previdenziale, da attuare in collaborazione con l’Inps e con l’ABI.»

Così la Copagri alla luce delle odierne dichiarazioni del ministro dell’interno Matteo Salvini e all’indomani dell’incontro con il ministro Gian Marco Centinaio, svoltosi nell’ambito della visita in Sardegna del ministro, insieme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alla responsabile del dicastero per il Sud Barbara Lezzi.

«Ribadiamo che le remunerazioni ai pastori ristagnano, con prezzi compresi tra i 55 e i 60 centesimi al litro che non bastano nemmeno a coprire i costi di produzione e sono ben lontani dalla forbice richiesta dai produttori, compresa tra 90 centesimi e 1 euro al litro», spiega la Copagri, che ha partecipato all’incontro con il ministro Gian Marco Centinaio con il responsabile nazionale ovicaprino Pietro Tandeddu.

«Per questo motivo, riteniamo necessario intervenire attraverso l’Agea per ritirare almeno 20-25mila quintali di pecorino romano, in modo da favorire lo smaltimento delle giacenze, e individuare adeguati strumenti per garantire il rispetto dei programmi di autoregolamentazione della produzione da parte dei consorzi di tutela, partendo dal presupposto secondo cui gli strumenti attuali sono inefficaci in mancanza di linee guida riguardanti eventuali penalizzazioni ai danni di chi sfora», aggiunge la Copagri.

«Riteniamo inoltre prioritaria l’approvazione di norme che impediscano l’accesso ai finanziamenti pubblici a chi viola le regole, così come l’emanazione di un decreto ministeriale che obblighi gli acquirenti a comunicare agli stati membri i quantitativi di latte ricevuto, come previsto dal regolamento UE n. 1308 del 2013», conclude la Copagri.

[bing_translator]

La Lega di Matteo Salvini ha ufficializzato la composizione delle liste per le prossime elezioni Regionali che sosterranno come candidato alla carica di governatore il senatore Christian Solinas. Nella circoscrizione di Carbonia Iglesias sono presenti nella lista Adriano Scanu, Monica Atzori, Michele Ennas e Marina Francesca Bardanzellu.

 

[bing_translator]

«Sulla questione energetica e sulla metanizzazione della Sardegna servono azioni concrete, non parole al vento. Lo chiedono i cittadini sardi, che ogni anno si ritrovano una bolletta energetica più cara del 30% rispetto a quella degli altri italiani, e lo chiedono le imprese, alcune delle quali sono sull’orlo della chiusura. La Giunta regionale ha fatto ciò che nessun altro esecutivo regionale ha fatto negli ultimi 30 anni: l’approvazione di un Piano energetico e la stipula di un Patto con lo Stato per avere il GNL nell’isola. Adesso occorre che il Governo dia seguito subito a quell’accordo, per non vanificare gli sforzi compiuti in cinque anni e non disattendere le richieste di sviluppo e di crescita della Sardegna.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras.

«Ieri il vice premier Matteo Salvini, oggi il ministro Danilo Toninelli: tutti ci forniscono la ricetta del Governo per la transizione energetica dal carbone ai nuovi modelli energetici. Peccato – aggiunge l’assessore Maria Grazia Piras – che ognuno dica la sua e che, soprattutto, le posizioni non coincidano. Il ministro Danilo Toninelli afferma che la Sardegna sarà la prima regione libera dalle fonti fossili e si baserà sulle fonti rinnovabili. Non servono tanti soldi, dice il ministro. Peccato però che venga smentito dallo stesso Piano Energia e Clima che, scegliendo l’uscita dal carbone nel 2025, prevede interventi stimati, nella Strategia Energetica Nazionale, tra i 3,8 ed i 4,3 miliardi di euro, di cui 2,4 solo per l’ulteriore elettrodotto per la Sardegna. Per mantenere in sicurezza il sistema sardo sviluppando le energie rinnovabili e cessando di produrre energia da fonti fossili, è infatti necessario che vengano realizzate nuove infrastrutture energetiche. A tale proposito – conclude l’assessore dell’Industria – nello stesso Piano Terna 2018, si afferma chiaramente che il sistema Sardegna, nello scenario di phase out dal carbone, presenta forti criticità e richiede notevoli interventi infrastrutturali, alcuni dei quali con una prospettiva temporale di realizzazione decennale.»

[bing_translator]

Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, arrivato stamane a Cagliari alla vigilia delle elezioni suppletive nel collegio uninominale della Camera dei deputati, ha affrontato vari temi e sui trasporti marittimi ha annunciato che il Governo metterà fine al monopolio Tirrenia, compagnia che svolge un’utilità sociale fondamentale, utilizza soldi pubblici e non può far schizzare così i prezzi, la situazione è inaccettabile e ci sarà un cambiamento tra pochi mesi. Il ministro dei Trasporti ha aggiunto che i tecnici sono già al lavoro per una nuova gara, una nuova convenzione, e ci sarà attenzione anche alla continuità delle merci, per il rilancio dell’economia sarda.

Danilo Toninelli ha parlato anche di decarbonizzazione e defossilizzazione, temi inseriti nel contratto di governo ed ha preso le distanze delle affermazioni fatte ieri dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha sostenuto la necessità di dotare la Sardegna del metano ed ha criticato la politica del no a tutto, facendo un chiaro riferimento alle posizioni del Movimento 5 Stelle.

«Se la Sardegna sarà la prima regione in Italia a 5 stelle, si baserà su fonti rinnovabili, questo è il futuro non il medioevo come i fossili – ha detto Danilo Toninelli -. Non servono tanti soldi, bisogna saperli utilizzare bene», e sulle parole di Matteo Salvini ha aggiunto: «Le parole non contano, conta il contratto di governo. Noi del M5s siamo gli unici a puntare sulle fonti rinnovabili, siamo la politica del cambiamento, è tutto scritto nero su bianco».

 

[bing_translator]

«Berlusconi in Sardegna vuole trasformare il voto nella solita palude conservatrice, per disinnescare e assorbire qualsiasi cambiamento. Quante volte Silvio Berlusconi ha girato l’isola degna in questi venticinque anni? Ogni volta la stessa minestra, dal 1994 in poi. Nel 2019 è ormai una ribollita sempre più indigesta, una poltiglia di vecchia politica.»

Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras. 

«Nelle elezioni suppletive nel collegio elettorale di Cagliari di domenica è possibile eleggere un deputato che con certezza porterà il suo sostegno e un’idea innovativa di Sardegna nel governo del cambiamento, ed è Luca Caschili – aggiunge Pino Cabras – mentre il centrodestra vorrebbe eleggere una deputata di opposizione legata al carro berlusconiano: un passo indietro.»

«Ha voglia Matteo Salvini di fare dichiarazioni roboanti con le divise delle forze dell’ordine. Mentre a Roma tesse un contratto di governo con il M5S che combatte contro gli egoismi dell’Europa e la sua austerità – conclude Pino Cabras -, a Cagliari diventa la solita Penelope che disfa tutto per accordarsi con capibastone locali che ripropongono le ricette più fallimentari, con un modello di sviluppo fermo al 1994.»