7 July, 2024
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Maurizio Calamida 9 copiaCentro direzionale ASL 7

Nuova tappa nella vertenza tra le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e la direzione generale della Asl 7 guidata da Maurizio Calamida, in merito alla vicenda del recupero delle quote percepite a titolo di fasce in attuazione della contrattazione sindacati-Asl 7 degli anni 2005 e 2008. Il direttore generale della Asl 7, Maurizio Maurizio Calamida, ha diffuso una nota nella quale scrive che «martedì 7 ottobre, i sindacati CGIL, CISL e UIL, al termine di una nuova assemblea del personale, hanno proclamato lo stato di agitazione finalizzata ad una giornata di sciopero in relazione alla ormai nota vicenda legata al recupero presso i dipendenti delle quote percepite a titolo di fasce in seguito alla contrattazione Sindacati-ASL degli anni passati. Lo sciopero è stato indetto, come si legge testualmente nel relativo documento sindacale, perché “persistono le indebite ed illegittime decurtazioni dello stipendio al personale”. I Sindacati continuano ad ignorare – aggiunge Maurizio Calamida – trascinando purtroppo gli incolpevoli Lavoratori, le due ordinanze del Tribunale di Cagliari con le quali nei mesi scorsi sono state rigettate le domande cautelari presentate da decine di dipendenti, mirate ad ottenere la sospensione delle trattenute a carico dei Lavoratori, e gli importanti provvedimenti della Corte dei Conti sul procedimento aperto per danno erariale a carico di diversi Amministratori e Dirigenti ASL relativamente alla pratica “fasce”».

Il direttore generale della Asl 7 evidenzia che «la vicenda si arricchisce oggi di un fatto nuovo e molto importante. Lo stesso Tribunale di Cagliari, infatti, nei giorni scorsi (sentenza n° 777/014 del R.A.C.L. 2011) ha emesso una prima sentenza nel merito della questione e si è pronunciato definitivamente, rigettando le domande di circa 50 ricorrenti, dichiarando la nullità degli accordi sindacali del 2005 e del 2008 – per violazione delle norme di legge e delle norme del Contratto Collettivo Nazionale – a seguito delle quali vennero erogate le indennità ai dipendenti ASL del Comparto, sottolineando nel contempo la doverosità dell’azione dell’Amministrazione. Il Tribunale ha anche dichiarato irrilevante l’affidamento incolpevole dei dipendenti sugli accordi, negando loro anche il diritto al risarcimento dei danni. Non solo: il Giudice ha anche condannato i ricorrenti al rimborso delle spese giudiziali che comporterà l’esborso, per ognuno di essi, di una somma intorno ai 260 euro».

Maurizio Calamida formula l’auspicio «che ora i Sindacati, di fronte ad una sentenza di merito di un Tribunale desistano dal ritenere “indebite e illegittime” le azioni della ASL. Al di là degli aspetti strettamente giuridici della controversia che ha visto, purtroppo, contrapposti i Lavoratori e la ASL 7, l’Amministrazione esprime il proprio rammarico sugli aspetti umani della vicenda e dei risvolti finanziari che si riflettono sui dipendenti stessi che, ovviamente, non hanno avuto parte attiva nella questione. Allo stesso tempo – scrive ancora Maurizio Calamida – l’Amministrazione, di fronte alle ossessive e ripetute richieste degli ultimi anni dei Sindacati CGIL, CISL e UIL di dimissioni, licenziamento e decadenza del Management Aziendale della ASL 7, si permette di fare una riflessione. Serena e pacata. Ma non sarà il caso – una volta tanto – che siano i Rappresentanti Sindacali a dimettersi dal loro ruolo, viste le responsabilità che hanno avuto nella vicenda e i risultati ottenuti con le loro azioni di questi ultimi anni che, purtroppo, i Lavoratori debbono subire? Ora chiedono ancora altri sacrifici con una nuova giornata di sciopero. Ma contro cosa, contro una sentenza? Ma loro non “pagano” mai?».